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RASSEGNA
8 - 11 marzo 2004
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Sommario Codici delle procedure parlamentari, Abbreviazioni Deputati al Parlamento europeo Informazione
e comunicazione Consiglio
europeo Allargamento Agricoltura Sanità
pubblica e Consumatori (sicurezza alimentare) Mercato
interno Pari
opportunità / Diritti della donna Sviluppo e
Cooperazione Trasporti
Giustizia e
Affari interni Diritti dei
cittadini Diritti
dell’uomo Relazioni
esterne Affari
economici e monetari Sanità
pubblica e Consumatori (sanità pubblica) Gioventù e
Istruzione Cultura Ricerca Ambiente Politica
sociale e dell’occupazione Controllo dei
bilanci Bilancio Industria Commercio
estero Affari
costituzionali Regolamento
del PE |
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Codici delle procedure parlamentari
Abbreviazioni
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Deputati al Parlamento europeo
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Deputato uscente: Deputato entrante: |
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Gruppi politici
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Cox: «nessun rifugio nell'Unione europea per i terroristi» | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In apertura della seduta, il Presidente del Parlamento Patrick COX ha richiamato l'attenzione dell'Aula sugli attentati terroristici perpetrati a Madrid. «Decine di persone sono state assassinate» e innumerevoli sono i feriti causati dall'esplosione di cinque ordigni in tre stazioni ferroviarie. Il Presidente, ha affermato che si tratta senz'altro del peggiore attentato terroristico della storia spagnola e europea. Si tratta, ha proseguito il Presidente, di un «inammissibile, ingiustificato e ingiustificabile attacco al popolo e alla democrazia spagnola». Esprimendo le proprie condoglianze «profonde e sincere» alla famiglie delle vittime, al Re, alle autorità e alla città di Madrid, il Presidente ha dichiarato che questi attentati sono una «dichiarazione di guerra» a qualche giorno dalle elezioni legislative ed ha espresso la speranza che domenica prossima la democrazia spagnola vinca e dimostri che è pronta a «combattere il terrorismo con tutti i mezzi». Nel gennaio scorso, il Presidente era intervenuto alla prima conferenza sulle vittime del terrorismo. In tale contesto, egli ha affermato che «è nostro dovere politico nei confronti del popolo spagnolo essere determinati e fermi contro il terrorismo», e ha proseguito sottolineando che non vi deve essere «nessun rifugio nell'Unione europea per i terroristi». Ribadendo il fermo impegno del Parlamento europeo a favore della democrazia e dei diritti umani, il Presidente ha dichiarato «Basta con le bombe! Basta con i morti! Tutti assieme faremo piazza pulita dei terroristi». Il Presidente ha poi sottolineato di aver dato istruzioni ai servizi del Parlamento di mettere a mezz'asta le bandiere spagnola ed europea in segno di solidarietà e rispetto ed ha chiesto all'Aula di osservare un minuto di silenzio. |
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Riprendere la CIG per un accordo entro il 1° maggio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Risoluzione sulla preparazione del Consiglio europeo del 25-26 marzo 2004 Doc.: B5-0118/2004 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 10.03.2004 Votazione: 11.03.2004 Il Parlamento europeo lancia un appello al Consiglio europeo che si riunisce il 25 e 26 marzo a Bruxelles, affinché decida di riprendere immediatamente i lavori della CIG, al fine di pervenire ad un accordo sul trattato costituzionale entro il 1° maggio, vale a dire prima dell'adesione dei nuovi Stati membri e, in ogni caso, prima delle elezioni europee di giugno. Secondo una risoluzione adottata con 341 voti favorevoli, 78 contrari e 12 astensioni, la base dell'accordo dovrebbe essere costituita dal progetto adottato dalla Convenzione, «senza alterarne gli equilibri fondamentali». La Presidenza irlandese dovrebbe «adottare tutte le misure necessarie a uscire dall'attuale situazione di stallo», da parte loro i Governi degli Stati membri dovrebbero «dare prova di flessibilità». I deputati lanciano un monito: senza un accordo costituzionale, «il processo di integrazione verrebbe compromesso e l'Unione non sarebbe in grado di contemplare ulteriori ampliamenti». Per ulteriori informazioni: Enrico D'Ambrogio (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42591 e-mail : constit-press@europarl.eu.int |
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I nuovi Stati membri devono applicare il diritto dell'Unione | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Elmar BROK (PPE/DE, D) Relazione sulla relazione di valutazione globale della Commissione europea in merito al livello di preparazione dell'adesione all'UE della Repubblica ceca, dell'Estonia, di Cipro, della Lettonia, della Lituania, dell'Ungheria, di Malta, della Polonia, della Slovenia e della Slovacchia Doc.: A5-0111/2004 Procedura: Iniziativa Dibattito: 10.03.2004 Votazione: 11.03.2004 Il Parlamento europeo sollecita i futuri Stati membri a continuare nei loro sforzi per perseguire l'obiettivo di rispettare pienamente i criteri europei al momento dell’adesione in settori ritenuti particolarmente sensibili, come ad esempio i Rom. La risoluzione di Elmar BROK (PPE/DE, D), adottata con 382 voti favorevoli, 17 contrari e 14 astensioni, è l'ultima prima che i 10 Paesi aderiscano il 1° maggio 2004. L'Aula riconosce che seri problemi sono stati evidenziati dalla Commissione solo nel 3% del processo legislativo, ad esempio l'amministrazione di molti paesi non è in grado di garantire un'attuazione corretta del diritto comunitario e permane una corruzione diffusa nel settore pubblico. In tutti gli altri settori, peraltro, i nuovi Stati membri avranno applicato adeguatamente l’acquis al momento dell’adesione. Tuttavia, permangono dei problemi per quanto riguarda la relativa trasposizione e applicazione in alcuni settori. I deputati hanno sottolineato come i 10 Paesi potranno beneficiare pienamente dei vantaggi dell'adesione soltanto se applicheranno pienamente il diritto comunitario, con il sostegno di un'amministrazione adeguata ed un sistema giudiziario efficiente e indipendente. In questo senso, non tutti i nuovi membri hanno preso le iniziative del caso. In particolare, per quanto concerne il SAPARD (strumento di preadesione nel settore agricolo), si sono registrati dei ritardi nello stanziamento dei fondi e, in taluni casi, il programma non è iniziato prima del 2003. L'Aula reputa che dovrebbe essere possibile trasferire nel prossimo bilancio, in una fase transitoria, il denaro destinato allo sviluppo rurale che non è stato utilizzato nel corso dell'esercizio di bilancio. La Commissione è invitata a prendere iniziative atte ad impedire lo spopolamento delle zone rurali e l'aumento della disoccupazione. Si sottolinea inoltre l'importanza dell'agricoltura di semi-sussistenza nonché la necessità di sostenere le aziende che la praticano. I deputati ritengono che l'utilizzo dei fondi comunitari per lo sviluppo delle infrastrutture dei paesi candidati deve essere compatibile con la normativa ambientale dell'Unione. Essi condividono l'opinione dell'Esecutivo, secondo la quale l'applicazione dell'acquis comunitario nei settori degli appalti pubblici, gli aiuti di Stato e la protezione ambientale costituisce un requisito di base per ottenere le risorse dei Fondi strutturali. I parlamentari chiedono che i Paesi candidati interessati debbano effettuare la valutazione di impatto ambientale strategica per il documento di programmazione e garantire la compatibilità con Natura 2002. L'Aula sottolinea che le clausole di salvaguardia dovrebbero essere intese come strumento per limitare l'eventuale rischio di perturbazione del mercato interno piuttosto che come un segno di sfiducia nei confronti dei futuri membri. Si ribadisce la richiesta che il Parlamento sia pienamente associato alla procedura per l'applicazione delle suddette clausole. Gli Stati membri che hanno introdotto accordi transitori per la libertà di circolazione sono invitati ad esaminare attentamente gli effettivi modelli migratori a seguito dell'ampliamento e ad abolire quanto prima tali barriere alla libera circolazione. I deputati rilevano alcune preoccupazioni in merito alla sicurezza degli alimenti provenienti dai nuovi Stati membri, anche a seguito delle persistenti carenze nel controllo veterinario di alcuni di questi Paesi. Essi ricordano l'obbligo della Commissione di adottare misure affinché venga impedito a prodotti alimentari che pongano a rischio la sicurezza alimentare di entrare nel mercato interno dell'Unione; chiedono inoltre all'Esecutivo di informare il Parlamento entro il 1° maggio delle clausole di salvaguardia che intende applicare. I parlamentari chiedono ai Governi dei Paesi in via di adesione a proseguire una politica duratura ed intensiva che affronti i problemi delle minoranze (specialmente i Rom) ai fini di una loro integrazione sociale. La Commissione è invitata a fare dell'integrazione dei Rom uno dei principali obiettivi della politica europea dei prossimi anni per la tutela delle minoranze. Si chiede inoltre a tutti i nuovi Stati membri di fare in modo che l’acquis comunitario antidiscriminazione sia pienamente recepito e attuato nella loro legislazione, nonché di garantire che sia abrogata la normativa discriminatoria, ad esempio contro gli omosessuali. Per ulteriori informazioni: Marjory van den Broeke (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44304 e-mail :foreign-press@europarl.eu.int La Bulgaria sulla buona strada verso l'adesioneGeoffrey VAN ORDEN (PPE/DE, UK) Relazione sui progressi della Bulgaria verso l’adesione Doc.: A5-0105/2004 Procedura: Iniziativa Dibattito: 10.03.2004 Votazione: 11.03.2003 Il Parlamento europeo ritiene che i negoziati di adesione con la Bulgaria procedano senza problemi rilevanti e secondo i tempi previsti e auspica una loro conclusione entro l’inizio del 2004, parallelamente all’adesione all'Unione dei dieci nuovi Stati membri, circostanza che assumerebbe un «significato simbolico». La relazione di Geoffrey VAN ORDEN (PPE/DE, UK) ribadisce che l'adesione della Bulgaria all'UE non dovrebbe essere necessariamente collegata a quella della Romania. I deputati esprimono particolare apprezzamento per la riforma costituzionale, che apre la strada a importanti riforme amministrative e giudiziarie. Un altro passo positivo è costituito dall'adozione di una normativa contro la corruzione, cui peraltro deve far seguito l'applicazione. L'Aula si compiace del miglioramento del quadro giuridico per la protezione infantile in Bulgaria, ma ritiene che le condizioni di vita dei bambini accolti in istituzioni possano migliorare. I parlamentari riconoscono che una percentuale importante dei bambini assistiti appartiene alla comunità Rom, e che è necessaria un’azione più efficace e più risoluta per superare le barriere tra questa comunità e la società in generale. Essi esprimono preoccupazione per il gran numero di bambini dati in adozione internazionale, il 90% dei quali sono di origine Rom, e insistono affinché si ricorra all'adozione internazionale come ultima risorsa. I deputati chiedono alla Bulgaria di abolire l’obbligo per i cittadini dell'Unione di disporre di un permesso di soggiorno permanente per esercitare attività economiche nel Paese. Essi accolgono con favore i notevoli investimenti realizzati al fine di migliorare la sicurezza della centrale di Kozloduy e invitano il Consiglio e la Commissione a finanziare ulteriormente la chiusura delle unità 3 e 4 della centrale. Per ulteriori informazioni: Marjory van den Broeke (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44304 e-mail : foreign-press@europarl.eu.int La Romania rischia di non aderire all'Unione nel 2007Baroness NICHOLSON OF WINTERBOURNE (ELDR, UK) Relazione sui progressi realizzati dalla
Romania in vista dell'adesione Il Parlamento europeo lancia un monito severo alla Romania: il Paese potrebbe mancare la data del 2007 per l'adesione, qualora non rispetti una serie di condizioni. Nel corso del dibattito sulla relazione di Emma NICHOLSON OF WINTERBOURNE (ELDR, UK), molti deputati e lo stesso commissario Günter VERHEUGEN hanno affermato che la Romania sembra avere tenuto in considerazione l'avvertimento lanciato dalla commissione per gli affari esteri allorché ha votato il progetto di relazione lo scorso 19 febbraio. La valutazione del Parlamento, il cui parere conforme è necessario all'adesione, potrebbe cambiare qualora il Paese provveda a adottare misure anticorruzione, garantire l'indipendenza e il funzionamento della magistratura, garantire la libertà dei media, adottare misure per far cessare i maltrattamenti nei posti di polizia. I deputati ritengono di capitale importanza l'istituzione di un sistema di protezione dei minori che non assecondi la corruzione e che abbia al suo centro esclusivamente gli interessi dei bambini. L'Aula ha rivolto un appello a favore del riconoscimento dei diritti delle famiglie danneggiate dalla moratoria delle adozioni. In merito ai casi di matrimoni fra bambini, si sottolinea che si tratta di una pratica manifestamente incompatibile con la concezione moderna dei diritti dell'uomo e delle norme sociali. La relazione, adottata con 374 voti favorevoli, 10 contrari e 29 astensioni, invita la Commissione a sviluppare insieme al Governo rumeno piani d'azione accompagnati da chiari parametri di riferimento per queste riforme. Il Parlamento rumeno è invitato a dotarsi degli strumenti necessari per migliorare la qualità della legislazione. I parlamentari si mostrano preoccupati per il fatto che i servizi dell'amministrazione competenti in materia di corruzione appaiano troppo passivi quando indagano tali casi e invitano il Governo rumeno a garantire l'indipendenza dei mass media nonché ad adoperarsi per rintracciare gli autori di attacchi fisici ai giornalisti. I parlamentari auspicano che il Governo assuma iniziative per consentire alla minoranza ungherese che vive in Romania di usare la propria lingua nelle scuole e nelle università. Essi rilevano con preoccupazione che la Romania continua ad essere gravemente colpita dal fenomeno della tratta di esseri umani. I deputati considerano la situazione in campo veterinario e sul piano della sicurezza alimentare «allarmante» e chiedono di fare uno sforzo per sradicare la corruzione «che investe tutti gli aspetti della società». L'Aula rileva che il tasso di assorbimento dei fondi è leggermente migliorato, tuttavia la capacità generale di programmazione, di gestione operativa e di controllo finanziario resta insufficiente. I parlamentari ritengono che tale situazione sia preoccupante, visto che la Romania dovrà gestire fondi sempre maggiori nel corso dei prossimi anni nell'ambito della strategia di preadesione, nonché notevoli fondi dopo l'adesione. In caso di non comprovata capacità di assorbimento, una parte degli aiuti finanziari dell'UE potrebbe andare perduta. Per ulteriori informazioni: Marjory van den Broeke (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44304 e-mail : foreign-press@europarl.eu.int |
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Riforma della PAC: più flessibilità per le colture mediterranee | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Joseph DAUL (PPE/DE, F) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1782/2003 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori Doc.: A5-0123/2004 Procedura: Consultazione legislativa Dibattito: 09.03.2004 Votazione: 10.03.2004 Flessibilità, qualità e trasparenza, ma anche preoccupazione. E' quanto emerge dalla relazione di Joseph DAUL (PPE/DE, F) sulla riforma delle OCM nei settori del tabacco, dell'olio d'oliva, del cotone e del luppolo adottata dal Parlamento europeo con 271 voti favorevoli, 216 contrari e 36 astensioni, a seguito del dibattito tenutosi la vigilia. Il principale rischio evidenziato dai deputati riguarda l'abbandono delle produzioni a seguito dell'introduzione del pagamento unico per azienda, mentre l'accento viene posto sulla necessità di salvaguardare il tessuto rurale. La relazione, inoltre, chiede una maggiore flessibilità sulle percentuali di disaccoppiamento e maggiore libertà agli Stati membri su come applicare la riforma. Questo lavoro ha visto come corelatori Vincenzo LAVARRA (PSE, I) per quanto riguarda gli aspetti legati al settore dell'olio d'oliva, Sergio BERLATO (UEN, I) per il tabacco, María RODRÍGUEZ RAMOS (PSE, E) per il cotone e Xaver MAYER (PPE/DE, D) per il luppolo. Olio d'oliva Mentre la Commissione propone di trasferire al regime di pagamento unico il 60% dell'attuale aiuto a favore dell'olio di oliva, i deputati chiedono che tale percentuale rappresenti il livello minimo comune che gli Stati membri, se lo desiderano, possono innalzare fino al 100% a determinate condizioni. Gli Stati membri, disporranno del resto per garantire la conservazione degli oliveti che presentano particolare valore ambientale e sociale, nonché il finanziamento delle attività delle organizzazioni di operatori del settore olivicolo, nell'ambito delle quali i deputati pongono l'accento sul miglioramento della qualità. Per la concessione di questo «aiuto agli oliveti» (termine al quale i deputati aggiungono «e alla qualità»), gli Stati membri dovranno definire, all'interno di un quadro comune stabilito dalla Commissione, non oltre cinque categorie di oliveti ammissibili all'aiuto, in base al loro valore ambientale e socioeconomico, cui i deputati hanno unito «le azioni di miglioramento della qualità (DOP, IGP, biologico e raccolta a mano)». In questo contesto, deve essere riposta un'attenzione particolare al mantenimento degli oliveti nelle zone marginali e, secondo i deputati, anche a quelle aree in cui l'oleicoltura ha «un'importanza particolare sul piano economico e in zone di montagna e in pendenza». L'aiuto per gli oliveti è concesso «per ettaro SIG olivi», ovvero l'unità di superficie utilizzata nell'ambito di un metodo comune da stabilire. Nel quadro del plafond nazionale, inoltre, la relazione prevede la facoltà per gli Stati membri di creare una riserva destinata a sostenere i giovani agricoltori che iniziano l'attività o che non erano attivi nel periodo di riferimento. La riforma dell'OCM nel settore dell'olio d'oliva è trattata anche da una relazione supplementare di Vincenzo LAVARRA (PSE, I), ugualmente adottata dalla plenaria. Tabacco Gli emendamenti relativi al tabacco sono stati adottati in blocco dal Parlamento con 290 voti favorevoli, 210 contrari e 14 astensioni. Contrariamente alla proposta della Commissione che prevede un ampio trasferimento dei pagamenti nel regime di pagamento unico fino alla sua totale soppressione, i deputati ritengono che solo il 30% del pagamento vada disaccoppiato, mentre il 70% debba rimanere legato alla produzione, al fine di fare fronte alle situazioni specifiche con la dovuta flessibilità e per preservare l'occupazione. Inoltre, per tenere conto delle diverse situazioni presenti negli Stati membri, i deputati prevedono che un importo non superiore al 10% della parte d'aiuto non compresa nel pagamento unico possa essere utilizzato per misure volte al miglioramento della qualità, così come per politiche di ristrutturazione e di riconversione del settore. Per ulteriori informazioni: Maria Andrés Marìn (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Olio d'oliva: no alle miscele e origine certaVincenzo LAVARRA (PSE, I) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola e recante modifica del regolamento (CEE) n. 827/68 Doc.: A5-0106/2004 Procedura: Consultazione legislativa Dibattito: 09.03.2004 Votazione: 10.03.2004 Nell'ambito del processo di integrazione del «pacchetto mediterraneo» nella nuova Politica agricola comune, il Parlamento ha adottato la relazione di Vincenzo LAVARRA (PSE, I) relativa alla modifica dell'OCM nel settore dell'olio d'oliva che pone l'accento sulla necessità di tutelare i consumatori attraverso il divieto delle miscele e l'indicazione obbligatoria dell'origine dell'olio sulle etichette. Più in particolare, la relazione introduce il divieto di miscele di oli di oliva con qualunque altra materia grassa, nonché il divieto dell'utilizzazione del termine «olio di oliva» e di altri riferimenti o immagini che evochino tale prodotto, l'olivo o parti di esso nelle etichette o nelle informazioni al consumatore presenti su tutte le materie grasse, comprese le sostanze spalmabili nella cui composizione siano presenti materie grasse diverse da quelle derivate dal frutto dell'olivo. Peraltro, il termine «raffinato» utilizzato nella designazione di oli aventi determinate caratteristiche, viene sostituito dai deputati col termine «rettificato». Inoltre, i deputati rafforzano la vigente normativa in materia di etichettatura imponendo l'indicazione obbligatoria dell’origine dell’olio, da determinarsi in base al luogo di origine della pianta e di raccolta delle olive. Riguardo alle misure di mercato, la relazione suggerisce prezzi più elevati - rispetto a quelli proposti dalla Commissione - al di sotto dei quali è possibile decidere misure di ammasso. Inoltre, considerando che le restituzioni a favore dell'olio di oliva utilizzato per la produzione di determinate conserve costituiscono uno strumento efficace di regolazione del mercato dell'olio di oliva, i deputati reintroducono la misura di cui la Commissione, invece, ha proposto la soppressione. Tra le attività finanziabili nel quadro dei programmi triennali attuati dalle organizzazioni di produttori e le loro unioni, poi, viene inserita anche la realizzazione di azioni di promozione dell'olio d'oliva e delle olive da tavola. Le attività di controllo sulla concessione degli aiuti, la corrispondenza tra le indicazioni dell'etichetta e il contenuto della bottiglia, il controllo delle importazioni, la lotta contro le frodi e le sofisticazioni nonché le altre attività di controllo, secondo i deputati, dovranno continuare ad essere competenza delle amministrazioni degli Stati membri di concerto con le strutture comunitarie. Adottando un emendamento presentato da 37 deputati (di cui 34 italiani di tutti i gruppi politici, compreso il relatore, e 3 francesi), la Plenaria suggerisce la possibilità per gli Stati membri e la Commissione di affidare alle agenzie di controllo funzioni e attività anche al di fuori del settore oleicolo. In materia di commercio con l'estero, la relazione respinge la proposta della Commissione volta ad introdurre delle misure temporanee, in caso di forte aumento del prezzo dell'olio nella Comunità, tese a favorire le importazioni di olio d'oliva tramite la sospensione dell'applicazione dei dazi o l'apertura di contingenti. Inoltre, essa respinge ugualmente la proposta di vietare totalmente o parzialmente il regime di perfezionamento attivo, ipotizzata qualora ciò si rendesse necessario per il corretto funzionamento dell'OCM. Per ulteriori informazioni: Maria Andrés Marìn (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Nuova politica agricola per i nuovi Stati membriLutz GOEPEL (PPE/DE, D) Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio recante adattamento dell'atto relativo alle condizioni di adesione della Repubblica ceca, dell'Estonia, di Cipro, della Lettonia, della Lituania, dell'Ungheria, di Malta, della Polonia, della Slovenia e della Slovacchia e agli adattamenti dei trattati sui quali si fonda l'Unione europea, a seguito della riforma della politica agricola comune Doc.: A5-0084/2004 Procedura: Consultazione legislativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 11.03.2004 La relazione è stata approvata con 345 voti favorevoli, 7 contrari e 29 astensioni. Per ulteriori informazioni: Maria Andrés Marìn (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int |
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Sicurezza alimentare: giro di vite sui controlli, a difesa dei consumatori | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Marit PAULSEN (ELDR, S) Relazione
sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio
relativo ai controlli ufficiali dei mangimi e degli alimenti Doc.: A5-0449/2003 Procedura: Codecisione, prima
lettura Dibattito: 09.03.2004 Nel quadro del ripensamento globale della politica europea sulla sicurezza alimentare, il Parlamento europeo, in prima lettura della procedura di codecisione, si è pronunciato sulla proposta di regolamento relativo ai controlli ufficiali dei mangimi e degli alimenti, adottando con 287 voti favorevoli, 194 contrari e 23 astensioni la relazione di Marit PAULSEN (ELDR, S). La relazione è frutto di un lungo negoziato col Consiglio che dovrebbe garantire l'entrata in vigore rapida del regolamento. La proposta dell'Esecutivo mira alla fusione ed alla razionalizzazione dei numerosi atti normativi oggi vigenti e, al contempo, tende a colmare le attuali lacune legislative, in particolare rafforzandone la portata attraverso l'introduzione di meccanismi più rigorosi. La relazione adottata rafforza sensibilmente le proposte della Commissione, chiarisce il campo d'applicazione del regolamento, introduce maggiore trasparenza nelle ispezioni e incorpora la salute e il benessere degli animali nel provvedimento. I deputati chiariscono gli obiettivi dei controlli ufficiali, specificando che debbono prevenire, eliminare o ridurre fino a limiti accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali. Essi inoltre devono garantire pratiche leali nell'allevamento e nel commercio e proteggere gli interessi dei consumatori fornendo loro varie informazioni, tra cui quelle in merito ai mangimi e all'etichettatura degli alimenti. Più in particolare, i deputati chiedono che i controlli siano effettuati «regolarmente e in funzione del rischio e con una frequenza appropriata», tenendo conto della sicurezza alimentare e della salute e del benessere degli animali. Inoltre, i controlli, secondo i deputati, possono essere effettuati senza preavviso (salvo in caso di audit) in qualsiasi fase della produzione, trasformazione o distribuzione dei mangimi e degli alimenti. Possono anche essere effettuati dei controlli su una base ad hoc. Una questione piuttosto controversa riguardava le sanzioni. I deputati, al riguardo, hanno adottato un emendamento che affida agli Stati membri la responsabilità di stabilire le regole in materia di sanzioni applicabili alle violazioni della normativa sui mangimi, gli alimenti, la salute e il benessere degli animali. Sanzioni che dovranno essere efficaci, proporzionate e dissuasive, ma non avere carattere penale, come proposto dalla Commissione. Riguardo alla questione assai controversa della trasparenza e della riservatezza dei controlli, i deputati chiedono che le autorità competenti assicurino di svolgere le loro attività adottando un «elevato livello di trasparenza», mettendo quanto prima a disposizione del pubblico le informazioni pertinenti a loro disposizione. Tuttavia, le autorità dovranno anche garantire la riservatezza, evitando - «in casi debitamente giustificati» - la diffusione di informazioni coperte dal segreto professionale. Riguardo ai costi di questi controlli, i deputati dovevano decidere se le tasse dovessero essere stabilite dagli Stati membri o se dovesse essere introdotta una tassa europea. Il Parlamento ha optato per la prima soluzione, adottando un emendamento che consente agli Stati membri di riscuotere delle tasse per coprire i costi occasionati dai controlli ufficiali. Le tasse, tuttavia, non dovranno essere superiori ai costi dei controlli e potranno essere fissate forfettariamente in base ai costi sostenuti dalle autorità competenti in un determinato periodo di riferimento. Ove previsto, le tasse potranno anche essere fissate in base ad un importo minimo stabilito dall'allegato del regolamento. Il regolamento copre anche questioni quali la delega dei controlli a organi specifici, le importazioni dai Paesi terzi, i laboratori comunitari, gli organi di collegamento tra gli Stati membri e un piano pluriennale di controllo. Il Parlamento, infine, ha adottato un emendamento che prevede l'entrata in vigore del regolamento nel gennaio 2006, al posto del 2005 proposto dalla Commissione. Per
ulteriori informazioni: Leena
Maria Linnus (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42825 e-mail : envi-press@europarl.eu.int Solventi da estrazione negli alimentiGiuseppe GARGANI (PPE/DE,
I) Relazione sulla proposta di
direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio per il ravvicinamento
delle legislazioni degli Stati membri riguardanti i solventi da estrazione
impiegati nella preparazione dei prodotti alimentari e dei loro
ingredienti Doc.:
A5-0085/2004 Procedura: Codecisione, prima
lettura Relazione senza
dibattito ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento del Parlamento Votazione: 09.03.2004 La
relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Miriam
Orieskova (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31054 e-mail
: lega-press@europarl.eu.int oppure Tanja
Rudolf (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31053 e-mail
: lega-press@europarl.eu.int |
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Lotta europea a falsari e pirati |
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Janelly FOURTOU (PPE/DE, F) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle misure e alle procedure volte ad assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale Doc.: A5-0468/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 09.03.2004 Votazione: 09.03.2004 Con 330 voti favorevoli, 151 contrari e 39 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la relazione di Janelly FOURTOU (PPE/DE, F) sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale che, fondandosi su emendamenti di compromesso, consentirà l'adozione della direttiva da parte del Consiglio prima della fine della legislatura. Essa ha lo scopo di armonizzare le normative nazionali relative agli strumenti volti a garantire il rispetto di tali diritti e di fungere da deterrente nei confronti di chi prende parte ad atti di contraffazione e pirateria. Si tratta, altresì, di garantire il buon funzionamento del mercato unico, dare impulso all'innovazione, proteggere le imprese, l'attività creativa e i consumatori, nonché assicurare gli introiti fiscali delle amministrazioni pubbliche e, non da ultimo, tutelare l'ordine pubblico contro le sempre più numerose organizzazioni criminali che operano in tale settore. Riguardo al campo d'applicazione della direttiva, il Parlamento ritiene che le misure da essa previste debbano essere applicate unicamente agli atti commessi «su scala commerciale», ferma restando la possibilità degli Stati membri di applicarle anche nei confronti di altri atti, compresi quelli configurabili come concorrenza sleale o attività simili. Ciò significa che gli atti commessi in buona fede dai consumatori - come lo scaricare musica da Internet ad uso personale - non saranno perseguibili. Inoltre, i deputati si sono pronunciati contro l'applicazione di sanzioni penali, prevedendo solo provvedimenti amministrativi e civili al posto della lunga lista prevista dalla Commissione, che considerava anche l'introduzione di pene restrittive della libertà. Ciononostante, la direttiva non inficia le disposizioni nazionali degli Stati membri concernenti i procedimenti e le sanzioni penali per quanto riguarda le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, nonché gli obblighi ad essi incombenti in forza alle convenzioni internazionali (in particolare l'Accordo TRIPS), inclusi quelli concernenti i procedimenti e le sanzioni penali. Per assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, i deputati chiedono che «le misure e i mezzi di ricorso previsti dalla presente direttiva siano determinati in ciascun caso in modo tale da tenere debitamente conto delle caratteristiche specifiche del caso, tra cui le peculiarità di ciascun diritto di proprietà intellettuale e, ove necessario, il carattere intenzionale o non intenzionale della violazione». Inoltre, le misure e i mezzi di ricorso non dovrebbero essere utilizzati per «limitare indebitamente la concorrenza», per tale motivo dovranno essere effettivi, proporzionati e dissuasivi, prevedendo peraltro delle salvaguardie contro gli abusi. Posto che la prova è un elemento determinante per l’accertamento della violazione dei diritti di proprietà intellettuale, il Parlamento ritiene opportuno garantire che i mezzi per presentare, ottenere e proteggere le prove siano effettivamente a disposizione. In tale contesto, è stato adottato un emendamento che stabilisce che le procedure devono riguardare i diritti della difesa e fornire le garanzie necessarie, anche riguardo alla tutela delle informazioni riservate. Per le violazioni commesse su scala commerciale, poi, è importante che gli organi giurisdizionali possano ordinare l'accesso, se del caso, a documentazioni bancarie, finanziarie o commerciali che si trovano in possesso del presunto autore della violazione. Il Parlamento, inoltre, chiede che per agevolare l'applicazione uniforme delle disposizioni della direttiva, oltre alla creazione di una rete di corrispondenti degli Stati membri, siano redatte delle relazioni periodiche di valutazione sulla sua attuazione e sull'efficacia delle misure adottate a livello nazionale. Gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro 2 anni dalla sua adozione, al posto dei 18 mesi proposti dalla Commissione. Per
ulteriori informazioni: Tanja
Rudolf (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31053 e-mail : lega-press@europarl.eu.int Mercato interno: multe agli Stati inadempientiBill MILLER
(PSE, UK) Relazione
sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo,
al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni
“Strategia per il mercato interno – Priorità 2003 – 2006” Doc.:
A5-0116/2004 Procedura:
Iniziativa Dibattito:
10.03.2004 Votazione: 11.03.2004 La relazione è stata approvata con 265 voti favorevoli, 68 contrari e 48 astensioni. Per
ulteriori informazioni: Miriam
Orieskova (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31054 e-mail
: lega-press@europarl.eu.int oppure Tanja
Rudolf (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31053 e-mail
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