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RASSEGNA

29 marzo - 1 aprile 2004

Strasburgo


 


Sommario

Codici delle procedure parlamentari, Abbreviazioni

Deputati al Parlamento europeo

Dichiarazioni
Cordoglio per la morte della Regina madre Giuliana d'Olanda

Consiglio europeo
Risoluzione sul Consiglio europeo di Bruxelles

Allargamento
Turchia: passi importanti verso l'adesione, ma la strada è ancora lunga
La Croazia ha «vocazione europea», ma deve risolvere i problemi con l'Italia e gli altri vicini

Sanità pubblica e Consumatori (sicurezza alimentare)
Alimentare: sì alla sicurezza, ma tutelare i prodotti tipici
Imballaggi alimentari: nuove norme al passo coi tempi e a tutela dei consumatori
Mangimi: garantire sicurezza e tracciabilità
Fermare l'importazione di malattie animali
Norme di polizia sanitaria

Agricoltura
Trasporto di animali: norme più rigorose
Nuovo programma per la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura

Giustizia e Affari interni
Critiche al trasferimento di dati dei passeggeri in volo verso gli USA
Respinta la proposta italiana sulle espulsioni collettive
Comunicazione dei dati sui passeggeri
Mandato europeo di ricerca delle prove
Lotta al commercio illegale di veicoli rubati
Regimi di asilo più accessibili, equi e meglio gestiti
Tribunale della funzione pubblica europea
La Corte di Giustizia si prepara all'allargamento

Diritti dei cittadini
Respinta la relazione sui diritti fondamentali nell'UE per il 2003

Trasporti  
Rafforzati i controlli sulla sicurezza degli aerei dei Paesi terzi
«Clausole tipo» negli accordi sui servizi aerei con i Paesi terzi
Assegnazione degli slot negli aeroporti per l'estate 2004

Ambiente  
Responsabilità ambientale: chi inquina, pulisce o paga
Convenzione di
Årus: accesso alla giustizia in materia ambientale  
Ridurre i gas fluorurati: aria condizionata a minor effetto serra
Miniere «ecocompatibili»
 
Vernici sicure e non inquinanti

Sanità pubblica e Consumatori        (sanità pubblica)  
Strategia europea per l'ambiente e la salute

Affari economici e monetari
Servizi finanziari e di investimento
Accordo con la Svizzera contro «la fuga di capitali»
Medaglie in euro da non confondere con i soldi veri
Più coordinamento contro le frodi fiscali
Controllo democratico sulle decisioni nel settore dei servizi finanziari
Regime fiscale delle società consociate
 
Nuove statistiche per una migliore politica economica
Dati sul debito pubblico trimestrale
Prodotti energetici meno tassati nei nuovi Stati membri

Pari opportunità / Diritti della donna
Assicurazioni e pensioni private: basta con i calcoli basati sul sesso
La dimensione di genere nella cooperazione allo sviluppo
Organizzazioni attive nel settore delle pari opportunità

Bilancio
Bilancio: fare di più contro le frodi, severe critiche a Commissione, Stati membri e OLAF
Contributo finanziario alle reti transeuropee
Fondo di solidarietà
 
Prestiti della BEI ai Paesi vicini
Garanzie sui prestiti dei nuovi Stati membri
Bilancio rettificativo: il Fondo di solidarietà
38
Bilanci rettificativi

Pesca
Pesca nel Mediterraneo: bocciate le proposte della Commissione
Pesca: maggiore sostegno finanziario ai Consigli consultivi regionali
Alghe tossiche: più ricerca e adeguate compensazioni
Programmi di controllo della pesca più efficaci e sanzioni dissuasive
 
NAFO: osservatori a bordo, a spese degli Stati membri
Oceano Pacifico occidentale e centrale: gestione efficace degli stock ittici
Accordo sulla pesca con la Guinea
Accordo con la Guinea-Bissau sulla pesca
Accordo sulla pesca con la Danimarca e la Groenlandia

Relazioni esterne
Kosovo: garantire la coesistenza etnica, culturale e religiosa
Accordi con i Paesi dell'America centrale e la Comunità andina

Sviluppo e Cooperazione
Sudan: la più grave crisi umanitaria oggi nel mondo
Bilancio: sì all'iscrizione del FES, ma garanzie per i beneficiari
 
Cooperazione allo sviluppo con il Sudafrica  
La governance nella politica di sviluppo UE

Commercio estero
Assistenza macrofinanziaria all'Albania
Statistiche comunitarie sulla bilancia dei pagamenti

Industria
Strutture di gestione del programma Galileo
Industrie estrattive: si adotti una posizione comune dell'UE
Fari direzionali per i veicoli a motore

Energia
Energie rinnovabili: ratifica del protocollo di Kyoto e maggiore impegno per uno sviluppo sostenibile
Motori dei trattori agricoli

Politica sociale e dell’occupazione
Tutelare i lavoratori dalle onde elettromagnetiche
Formazione professionale: Cedefop più efficiente

Sport
Tregua olimpica

Mercato interno
Titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati

Regolamento del PE
Misure precauzionali relative al multilinguismo nel PE
Richieste alle Agenzie europee

Immunità e Statuto dei deputati
Negata l'immunità a Marco Pannella
Immunità di Schulz
Immunità di Lehne

Informazione e comunicazione
La Commissione europea ha un nuovo commissario agli affari sociali

Ordine del giorno 19-22 aprile 2004 Strasburgo

 


Codici delle procedure parlamentari

Serie A

Relazioni e raccomandazioni

Serie B

Risoluzioni e interrogazioni orali

Serie C

Documenti di altre Istituzioni

*

Procedura di consultazione

**I

Procedura di cooperazione, prima lettura

**II

Procedura di cooperazione, seconda lettura

***

Parere conforme

***I

Procedura di codecisione, prima lettura

***II

Procedura di codecisione, seconda lettura

***III

Procedura di codecisione, terza lettura

 

Abbreviazioni

PPE/DE

Partito popolare europeo / Democratici europei

PSE

Partito del socialismo europeo

ELDR

Liberali, democratici e riformatori

Verdi/ALE

Verdi / Alleanza libera europea

GUE/NGL

Sinistra unitaria europea / Sinistra verde nordica

UEN

Unione per l’Europa delle Nazioni

EDD

Europa delle democrazie e delle diversità

NI

Non iscritti

 

B

Belgio

F

Francia

A

Austria

DK

Danimarca

IRL

Irlanda

P

Portogallo

D

Germania

I

Italia

FIN

Finlandia

GR

Grecia

L

Lussemburgo

S

Svezia

E

Spagna

NL

Olanda

UK

Regno Unito

 


Deputati al Parlamento europeo

Situazione all'1.04.2004

 

B

DK

D

GR

E

F

IRL

I

L

NL

A

P

FIN

S

UK

Totale

PPE/

DE

5

1

53

9

27*

21

5

34

2

9

7

9

5

7

37

231*

PSE

6

2

35

9

22*

18

1

16

2

6

6

12

3

6

29

173*

ELDR

5

6

   

2*

1

1

8

1

8

   

5

4

11

52*

GUE/

NGL

 

3

7

7

4

15

 

6

 

1

 

2

1

3

 

49

Verdi/ALE

6

 

4

 

4

9

2

2

1

4

2

 

2

2

6

44

UEN

 

1

   

 

4

6

10

     

2

     

23

EDD

 

3

 

 

 

9

     

3

 

 

   

3

18

NI

3

     

1

10

 

11

   

6

     

1

32

Totale

25

16

99

25

60*

87

15

87

6

31

21

25

16

22

87

622*


Deputato uscente:                                                  Deputato entrante:

Christos FOLIAS (PPE/DE, GR) (09.03.2004)        Meropi KALDI (PPE/DE, GR) (24.03.2004)
Carles RIPPOL Y MARTINEZ DE BEYODA (PPE/DE, E) (02.04.2004)
Corlos Alfred GASÓLIBA I BÖHM (ELDR, E) (02.04.2004
Maria del Carmen ORTIZ RIVAS (PSE, E) (02.04.2004)
Maria RODRÍGUEZ RAMOS ( PSE, E) (02.04.2004)


Gruppi politici

PPE/DE

Partito popolare europeo / Democratici europei

PSE

Partito del socialismo europeo

ELDR

Liberali democratici e riformatori

GUE/NGL

Sinistra unitaria europea / Sinistra verde nordica

Verdi/ALE

I Verdi / Alleanza libera europea

UEN

Unione per l'Europa delle Nazioni

EDD

Europa delle democrazie e delle diversità

NI

Non iscritti

 


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Dichiarazioni


Cordoglio per la morte della Regina madre Giuliana d'Olanda

In apertura di sessione, il Presidente Pat COX ha ricordato in modo solenne la figura della Regina madre Giuliana d'Olanda, scomparsa lo scorso 20 marzo. Giuliana d'Olanda era stata Regina dei Paesi Bassi dal 1948 al 1980. Il Presidente ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in sua memoria.

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Consiglio europeo


Risoluzione sul Consiglio europeo di Bruxelles

Relazione del Consiglio europeo e dichiarazione della Commissione - Riunione del Consiglio europeo (Bruxelles, 25 e 26 marzo 2004)
&
Dichiarazione del Consiglio e della Commissione - Sicurezza dei cittadini in Europa dopo gli attentati di Madrid
&
Risoluzione comune sull'esito del Consiglio europeo del 25-26 marzo 2004
Doc.: B5-0165/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sul Consiglio europeo di Bruxelles del 25 e 26 marzo scorso.

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

I deputati ritengono che la Convenzione sul progetto di trattato costituzionale abbia già indicato la soluzione alle disfunzioni constatate nella realizzazione dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (SLSG), nonché nella prevenzione e lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Essi invitano il Consiglio europeo e il Consiglio a anticipare, nella misura del possibile in base ai trattati esistenti, le soluzioni come il passaggio della cooperazione giudiziaria penale al pilastro comunitario, il passaggio alla maggioranza qualificata e alla codecisione delle politiche previste dal Titolo IV del trattato (asilo e immigrazione), la trasformazione di Europol in agenzia europea e la sua associazione ad Eurojust, la consultazione del PE su tutti gli accordi internazionali relativi all'SLSG.

Conferenza intergovernativa

L'Aula ritiene che, nella misura del possibile, si dovrebbe pervenire ad un accordo sul trattato costituzionale prima delle elezioni europee. I parlamentari ribadiscono che i termini dell'accordo negoziato non dovrebbero in alcun caso mettere in discussione l'equilibrio del testo quale emerso dai lavori della Convenzione. Essi ricordano alla CIG che il Parlamento non sosterrà mai una Costituzione che non sia fondamentalmente basata sulle proposte della Convenzione, che non tenga presenti le prerogative finanziarie attuali del Parlamento o che manchi di estendere in modo significativo il campo di applicazione della votazione a maggioranza qualificata in Consiglio più la codecisione con il Parlamento.

Terrorismo

I parlamentari esprimono le loro condoglianze e la sua solidarietà alle vittime, alle loro famiglie e al popolo spagnolo, nonché «ammirazione per il comportamento esemplare della popolazione di Madrid e della società spagnola» in generale dinanzi all'ondata di terrore degli attentati dell'11 marzo. L'Aula ha adottato un emendamento con cui si chiede al Consiglio europeo di stabilire che la cerimonia solenne della firma del futuro Trattato Costituzionale avvenga a Madrid. I deputati si compiacciono del sostegno che il Consiglio europeo ha fornito alla proposta del Parlamento di fare dell'11 marzo la Giornata europea delle vittime del terrorismo e ritengono necessario perseguire lo sviluppo della cooperazione transatlantica e un piano d'azione a livello mondiale contro tutte le forme di terrorismo. Il prossimo Vertice UE/USA che avrà luogo a Dublino il 25/26 giugno 2004 è invitato ad avviare un piano d'azione comune per la lotta contro il terrorismo.

In merito all'istituzione di un coordinatore antiterrorismo, i parlamentari criticano il fatto che questo incarico verrà situato nell'ambito della cooperazione intergovernativa. Essi hanno anticipato che tale incarico sarà soggetto al controllo parlamentare e giudiziario dell'UE. Pur notando che gli Stati membri, in teoria, sostengono la lotta contro il terrorismo, i deputati deplorano «l'incresciosa mancanza di sostegno da parte degli Stati membri relativamente a un finanziamento adeguato nel quadro del bilancio UE».

L'Aula deplora che l'agenda europea nella lotta contro il terrorismo «progredisca, evidentemente, solo in seguito ad eventi tragici e non in quanto risultato di un approccio comunitario coordinato e coerente». I parlamentari deplorano che il Consiglio abbia accordato al Parlamento europeo poco o, in alcuni casi, nessun tempo per esaminare adeguatamente la legislazione antiterrorismo elaborata dopo l'11 settembre 2001. Essi deplorano, in particolare, che cinque Stati membri non siano riusciti a rispettare il termine per l'applicazione del mandato di arresto europeo, esortandoli ad attuarlo rapidamente.

Il Consiglio è esortato ad adottare rapidamente la proposta di decisione quadro sulle garanzie procedurali nell'ambito del diritto penale nell'Unione europea. I deputati evidenziano come una delle priorità per l'UE nella lotta contro il terrorismo sia il rafforzamento della cooperazione tra i servizi di polizia. Essi dichiarano la loro intenzione di aumentare significativamente gli stanziamenti finanziari destinati al progetto pilota sul risarcimento alle vittime di crimini gravi e del terrorismo, che il Consiglio europeo ha chiesto di adottare, entro il 1° maggio 2004.

L'Aula deplora «l'intollerabile mancanza di progressi e la costante incapacità degli Stati membri di esercitare una pressione congiunta sugli Stati Uniti per incriminare o rilasciare i detenuti di Guantánamo». Si deplora altresì che l'unità antiterrorismo creata dopo l'11 settembre 2001 in seno ad Europol sia stata smantellata, chiedendo al Consiglio europeo di ripristinarla. Gli Stati membri vengono esortati a trasformare l'Ufficio di polizia europeo (Europol) in una genuina agenzia europea.

I parlamentari esprimono grave preoccupazione per l'intenzione manifestata da alcuni Stati membri e dalla comunicazione della Commissione COM(2003) 826 di raccogliere, a fini di informazione, dati privati e commerciali, quali i dati concernenti i passeggeri dei trasporti aerei, le informazioni relative alle telecomunicazioni e quelle bancarie, suscettibili di violare la legislazione comunitaria sulla protezione dei dati. Essi invitano infine il Consiglio a rafforzare il dialogo, la cooperazione e i legami tra l'Europa e il mondo arabo e mussulmano al fine di sostenere le forze politiche moderate e la società civile in tali paesi.

Strategia di Lisbona

Secondo i deputati, «la questione critica è la necessità di migliorare l'attuazione degli impegni già assunti, il che significa adottare provvedimenti specifici, realistici e concreti», laddove «troppo spesso questi vertici lanciano proclami altisonanti che poi non sono seguiti da azioni concrete». Essi ritengono che gli sforzi finora espletati siano «lodevoli nelle intenzioni ma insufficienti nell'attuazione» e evidenziano che il 40% di tutte le direttive di Lisbona adottate non sono ancora state pienamente attuate da tutti gli Stati membri.

L'Aula sottolinea che la creazione di gruppi ad alto livello non può sostituire l'azione politica e suggerisce che, in merito alla valutazione dei risultati conseguiti dagli Stati membri nell'attuazione della strategia di Lisbona, la Commissione definisca obiettivi simili ai criteri di Maastricht e ne garantisca il raggiungimento attraverso un meccanismo basato sul Patto di stabilità e crescita. La risoluzione fa riferimento al fatto che, per raggiungere l'obiettivo di Lisbona del 70% dell'occupazione nel 2010, occorre creare 22 milioni di posti di lavoro nella UE-25.

Medio Oriente

In riferimento all'uccisione extragiudiziaria del leader di Hamas, Ahmed Yassin, i deputati ribadiscono «la condanna di tutti gli atti terroristici contro la popolazione civile commessi da entrambe le parti» e invitano i palestinesi «a non rispondere a quest'ultima provocazione, affinché la spirale di violenza e terrorismo possa spezzarsi». «Pur riconoscendo il diritto e il dovere di Israele di difendere la sua popolazione dagli attacchi terroristici», essi respingono con fermezza «la pratica delle uccisioni extragiudiziarie in quanto contraria al diritto internazionale e causa di vittime innocenti nonché di rappresaglie e ulteriori violenze». Essi invitano la società civile e tutti i partiti politici israeliani «ad esigere che il loro governo operi nel pieno rispetto del diritto internazionale».

I parlamentari invitano l'Amministrazione statunitense ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla crisi attuale e ritengono che l'Unione europea e gli Stati Uniti debbano proporre un «partenariato per la pace e la sicurezza» tra Israele, la Palestina ed altri paesi della regione. L'Aula ha adottato un emendamento con cui chiede al Consiglio di esortare gli Stati membri all'interno del Consiglio di sicurezza dell'ONU a presentare, senza indugio alcuno, una proposta per istituire «una forza di interposizione internazionale sui confini del 1967, incaricata di proteggere tanto i cittadini israeliani quanto quelli palestinesi da attentati terroristici e da incursioni ed interventi militari».

Per ulteriori informazioni:

Joëlle Fiss

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 41075

e-mail : foreign-press@europarl.eu.int

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Allargamento


Turchia: passi importanti verso l'adesione, ma la strada è ancora lunga

Arie OOSTLANDER (PPE/DE, NL)
Relazione sulla relazione periodica 2003 della Commissione europea sui progressi compiuti dalla Turchia in vista dell'adesione
Doc.: A5-0204/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

La Turchia ha fatto dei passi importanti sulla strada delle riforme per adeguarsi ai criteri politici di Copenaghen, fondamentali per l'adesione all'Unione, in una difficile situazione internazionale e interna. Tuttavia, «occorrono sforzi ben più incisivi che semplici rimedi»: il cammino è ancora lungo e le riforme devono essere applicate rigorosamente. Il Parlamento europeo ha adottato la relazione d'iniziativa di Arie OOSTLANDER (PPE/DE, NL) con 211 voti favorevoli, 84 contrari e 46 astensioni. L'Aula considera l'aderenza ai criteri politici di Copenaghen «una condizione preliminare per l’avvio dei negoziati di adesione».

I deputati plaudono alle recenti modifiche costituzionali. Essi ritengono tuttavia che la stesura di una nuova Costituzione può gettare le basi per la modernizzazione dello Stato turco quale la esigono i criteri di Copenaghen ed esortano vivamente la Turchia a collaborare strettamente con il Comitato di Venezia del Consiglio d'Europa in vista dell'adozione di una nuova e moderna Costituzione.

I parlamentari ritengono che la stessa Unione europea debba essere pronta ad un'eventuale adesione della Turchia. Essi chiedono pertanto alla Commissione di effettuare un'ampia indagine sull'impatto dell'adesione all'Unione, che tenga presente la necessità di riformare l’attuale politica in una serie di aree essenziali, come la politica agricola e quella relativa ai Fondi strutturali. L'Aula insiste affinché la Commissione tenga pienamente conto della capacita dell’Unione di assorbire nuovi membri prima di presentare, nell’ottobre 2004, una proposta definitiva in merito alla possibile apertura dei negoziati con la Turchia nel dicembre 2004. Si ritiene inoltre che, nel campo della lotta al terrorismo, l'UE non abbia fatto abbastanza a favore della Turchia e che essa debba estendere la cooperazione con le autorità turche in materia di lotta al terrorismo.

Criteri politici di Copenaghen

I deputati ritengono che «la limitazione del potere politico e sociale dell'esercito costituisca un processo difficile ma inevitabile». Il potere militare esercita in effetti una notevole influenza nella vita politica turca, attraverso il Consiglio nazionale di sicurezza dello Stato. La stessa posizione della Turchia nel conflitto cipriota è anche un riflesso del potere politico dell'esercito, che si è opposto alla riunificazione, ostacolando le intenzioni del Governo. Esiste tra l'altro un'influente rete dell'esercito, formale e informale, che comprende gruppi di riflessione, imprese e fondi, la quale potrebbe rivelarsi un ostacolo alla riforma dello Stato. La soglia del 10% per entrare in parlamento dovrebbe essere abolita, per garantire una rappresentazione più ampia che permetta ai partiti curdi essere rappresentati.

I parlamentari hanno chiesto il ritiro della Turchia dalla parte nord di Cipro, in quanto la soluzione della questione costituisce una condizione essenziale per la candidatura della Turchia stessa all'adesione all'Unione.

Stato di diritto e democrazia

L'Aula ricorda che la libertà sindacale non è pienamente garantita e che il dialogo sociale resta estremamente limitato. Si plaude all'auspicio espresso di abolire i Tribunali per la sicurezza dello Stato e si invita il Governo a presentare quanto prima una proposta al parlamento. I deputati si compiacciono dell'adesione della Turchia al GRECO (Gruppo di Stati contro la corruzione) del Consiglio d'Europa, tuttavia ritengono che occorra proseguire gli sforzi tesi a combattere la corruzione, in quanto «questo fenomeno resta ampiamente diffuso in numerosi settori della vita pubblica». Essi chiedono nuovamente alla Turchia di dare immediata esecuzione alle sentenze pendenti della Corte europea dei diritti dell'uomo e deplorano l'andamento del procedimento giudiziario riaperto ai danni di Leyla Zana, vincitrice del Premio Sakarov.

Situazione dei diritti dell'uomo e tutela delle minoranze

I parlamentari costatano «il perdurare di pratiche di tortura e maltrattamenti». Essi deplorano i modesti progressi registrati nel rinvio a giudizio di seviziatori e chiedono con insistenza «che siano intrapresi sforzi educativi per far evolvere le mentalità degli agenti delle forze dell'ordine al fine di garantire il rigoroso rispetto del diritto». L'Aula condanna le intimidazioni e le continue persecuzioni ai danni dei difensori dei diritti umani e di organizzazioni dei diritti umani da parte di talune autorità. Le autorità turche sono invitate ad adoperarsi maggiormente per una rapida e completa applicazione delle riforme legislative sui diritti culturali che consentono l’istruzione in lingue tradizionali diverse dal turco e l’uso di tali lingue nei mezzi d'informazione. In particolare, si sottolinea il significato di tali riforme per la popolazione curda, che costituisce la principale minoranza. Tra l'altro, benché nel campo della libertà di espressione siano state apportate numerose modifiche alla legislazione, i pubblici ministeri continuano ad applicare disposizioni che limitano questa libertà.

I deputati constatano «che la Turchia continua a dare al concetto di Stato laico un'interpretazione diversa da quella comune nell'UE e che è più esatto parlare di controllo statale sulla confessione principale e di discriminazioni contro le altre confessioni». Essi deplorano che nel campo della libertà religiosa si registrino pochi miglioramenti e rinnovano il proprio appello alle autorità turche affinché pongano fine immediatamente a tutte le discriminazioni e ostacoli nei confronti delle minoranze religiose. La situazione delle comunità cattoliche e protestanti resta infatti precaria, a causa delle discriminazioni di cui sono vittime.

I parlamentari deplorano inoltre il perdurare dei problemi relativi al ritorno nelle zone di origine delle persone sfollate all'interno del Paese, nonché il mantenimento di guardie nei villaggi curdi e siriani-ortodossi, in relazione alle quali la situazione è rimasta immutata. Essi sostengono l’appello degli intellettuali turchi e delle ONG che protestano contro «l’uso della storia quale mezzo per indottrinare la gioventù fomentando l’odio razziale».

L'Aula constata con preoccupazione che la violenza in ambito domestico e altre forme di violenza contro le donne sono ancora molto diffuse. La Turchia è invitata ad inserire la parità di genere tra le riforme del Codice penale. I deputati chiedono inoltre che si ponga fine alla pratica consistente nel ridurre le pene nelle cause concernenti «delitti d'onore» commessi per motivi legati ai costumi e alle tradizioni, rilevando che tali reati dovrebbero essere considerati omicidi di primo grado. Essi chiedono altresì la soppressione del termine «verginità» nelle disposizioni del Codice penale concernenti il reato di stupro.

Nel corso del dibattito, Mario BORGHEZIO (NI, I) si è soffermato sull'episodio avvenuto alla Camera dei deputati, in merito all'espulsione del capogruppo della Lega Nord-Padania Cé. L'oratore ha chiesto solidarietà all'Aula per questo «precedente molto grave di censura che sembra più tipico della democrazia alla turca», affermando che «il popolo della Padania non ha meno diritti dei curdi di poter parlare liberamente». Egli ha concluso il suo intervento gridando ripetutatamente «contro Roma ladrona».

Per ulteriori informazioni:

Marjory van den Broeke

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 44304

e-mail : foreign-press@europarl.eu.int

La Croazia ha «vocazione europea», ma deve risolvere i problemi con l'Italia e gli altri vicini

Alexandros BALTAS (PSE, GR)

Relazione recante una proposta di raccomandazione del Parlamento europeo destinata al Consiglio sulla domanda di adesione all'Unione europea della Croazia
Doc.: A5-0206/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

Il Parlamento europeo riconosce la «vocazione europea» della Croazia, ma il Paese deve risolvere una serie di questioni inerenti il ritorno dei profughi nel quadro degli accordi di Dayton, la cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia (TPIY) e i rapporti con i vicini. In merito a quest'ultimo punto, la relazione di Alexandros BALTAS (PSE, GR) chiede che la Croazia adotti un atteggiamento di compromesso e di dialogo nel perseguire un progetto relativo alla creazione di una zona ecologica di protezione della pesca nell'Adriatico, adottato unilateralmente il 3 ottobre 2003 dal parlamento croato senza consultare l'Italia e la Slovenia. Questa zona economica esclusiva ha suscitato forti tensioni con i due Paesi, che si aggiungono ad altre questioni irrisolte.

I problemi nelle relazioni con l’Italia in merito alla restituzione delle proprietà agli esuli italiani e il trattamento riservato alle minoranze italiane attendono anch’essi una soluzione soddisfacente. Inoltre, la questione della definizione della frontiera marittima con la Slovenia non è stata ancora del tutto risolta.

I deputati accolgono con soddisfazione il fatto che la Croazia sia stato il primo Paese dell'Europa sudorientale a ratificare lo statuto recante istituzione del Tribunale penale internazionale, rifiutando nel contempo di concludere un accordo bilaterale con gli Stati Uniti. Peraltro la cooperazione con il TPIY non è sempre stata soddisfacente, il che ha danneggiato l'immagine del Paese in seno alla comunità internazionale. Ad esempio, la Croazia non ha ancora eseguito i mandati d’arresto nei confronti dei generali Bobetko e Gotovina, accusati di crimini di guerra. L'Aula esorta la Croazia ad adottare le misure necessarie per impedire l'entrata o il transito sul proprio territorio di individui ricercati dal TPIY.

I parlamentari accolgono favorevolmente l'accordo concluso dal nuovo Governo con la minoranza serba e chiedono alle autorità croate di proseguire la politica di incoraggiamento al ritorno dei profughi. Essi esprimono soddisfazione per la nuova legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali e si complimentano per la nomina dei rappresentanti della minoranza serba in seno al Governo croato, come pure per l'elezione di otto rappresentanti delle minoranze etniche al Parlamento croato, un evento reso possibile grazie alla nuova legge elettorale.

Per ulteriori informazioni:

Marjory van den Broeke

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 44304

e-mail : foreign-press@europarl.eu.int

oppure

Joëlle Fiss

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 41075

e-mail : foreign-press@europarl.eu.int

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Sanità pubblica e Consumatori
(sicurezza alimentare)


Alimentare: sì alla sicurezza, ma tutelare i prodotti tipici

Horst SCHNELLHARDT (PPE/DE, D)
Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull'igiene dei prodotti alimentari
Doc.: A5-0131/2004
&
Horst SCHNELLHARDT (PPE/DE, D)
Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per i prodotti alimentari di origine animale
Doc.: A5-0129/2004
&
Horst SCHNELLHARDT (PPE/DE, D)
Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga alcune direttive recanti norme sull'igiene dei prodotti alimentari e le disposizioni sanitarie per la produzione e la commercializzazione di determinati prodotti di origine animale destinati al consumo umano e che modifica le direttive 89/662/CEE e 92/118/CEE del Consiglio e la decisione 95/408/CE del Consiglio
Doc.: A5-0130/2004
Procedura: Codecisione, seconda lettura
&
Horst SCHNELLHARDT (PPE/DE, D)
Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano
Doc.: A5-0138/2004
Procedura: Codecisione, seconda lettura
Dibattito: 30.03.2004
Votazione: 30.03.2004

Il Parlamento, adottando le relazioni di Horst SCHNELLHARDT (PPE/DE, D), si è pronunciato in seconda lettura della procedura di codecisione in merito al «pacchetto igiene» degli alimenti, sulla base di emendamenti di compromesso negoziati con il Consiglio.

Sulla proposta di regolamento in materia d'igiene degli alimenti, il compromesso raggiunto col Consiglio riguarda, in particolare:

·        la definizione di «prodotti primari»: «prodotti della produzione primaria compresi i prodotti della terra, dell'allevamento, della caccia e delle pesca»;

·        le misure igieniche specifiche che «se necessario» devono adottare gli operatori del settore alimentare: rispetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari, rispetto dei requisiti in materia di controllo delle temperature degli alimenti, mantenimento della catena del freddo, adempimento dei criteri microbiologici e di temperatura dei prodotti, campionature e analisi;

·         il rispetto del sistema HACCP anche da parte degli operatori del settore impegnati a livello della produzione primaria non sarebbe obbligatorio in un primo momento, tuttavia gli Stati membri devono incoraggiare gli operatori «ad applicare tali principi per quanto possibile»;

·        una modifica all'allegato II prevede poi che le persone affette da talune malattie e che sono suscettibili di venire in contatto con gli alimenti nel corso della loro attività debbono informare il responsabile dell'impresa «precisando se possibile le cause»;

·        si toglie alla Commissione la possibilità di abrogare gli allegati al regolamento e, al contempo, vengono modificati e integrati i criteri cui si deve attenere nel loro aggiornamento.

·        la possibilità per la Commissione, nell'ambito della procedura di comitatologia, di concedere deroghe agli allegati del regolamento che stabiliscono norme generali in materia di igiene viene reintrodotta se lo scopo è, in particolare, di agevolare l'applicazione del sistema HACCP per le piccole imprese, ma a condizione che si tenga conto dei «relativi fattori di rischio».

Rimane invariato l'articolo 13 della posizione comune che prevede la possibilità per gli Stati membri, di adottare misure nazionali per adattare i requisiti dell'allegato II, al fine di «consentire l'utilizzazione ininterrotta di metodi tradizionali in una qualsiasi delle fasi della produzione, trasformazione o distribuzione degli alimenti» o «tener conto delle esigenze delle imprese alimentari situate in regioni soggette a particolari vincoli geografici», a condizione che ciò non comprometta il raggiungimento degli obiettivi del regolamento. Uno Stato membro che intende ricorrere a tale facoltà dovrà quindi inviare una notifica alla Commissione e agli altri Stati membri. Tale notifica dovrà fornire una descrizione particolareggiata dei requisiti che si ritiene necessario adattare e la natura di tale adattamento, nonché la descrizione dei prodotti alimentari e degli stabilimenti interessati.

Inoltre, dovranno essere esposte le motivazioni dell'adattamento auspicato. Gli altri Stati membri disporranno quindi di tre mesi per inviare osservazioni scritte alla Commissione. Se così accade, la Commissione deve avviare una consultazione nell'ambito del comitato di regolamentazione, al termine della quale può decidere se le misure previste possano essere attuate o, eventualmente, se sono necessarie delle modifiche. Le misure nazionali possono essere attuate se, un mese dopo la scadenza del periodo concesso per inoltrare osservazioni, la Commissione non ha provveduto a informare gli Stati membri di aver ricevuto osservazioni scritte o di voler proporre l'adozione di una decisione nell'ambito del comitato.

Fanno parte di questo pacchetto anche due proposte che riguardano più specificatamente i prodotti di origine animale. Si tratta sempre di norme in materia di igiene, nonché delle disposizioni sanitarie per la produzione e la commercializzazione di determinati prodotti di origine animale destinati al consumo umano. Riguardo alla prima, la relazione accoglie globalmente la posizione comune del Consiglio apportando tuttavia una serie di emendamenti in linea con quanto fatto per il regolamento generale sull'igiene dei prodotti. Sulla seconda, la raccomandazione - stilata dallo stesso relatore e adottata dalla commissione competente - accoglie senza modifiche la posizione comune del Consiglio.

Infine, la relazione sul regolamento che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano apporta alcuni emendamenti alla posizione comune, determinando così il probabile ricorso alla procedura di conciliazione. In particolare, i deputati ritengono che la sorveglianza ufficiale delle carni fresche dovrebbe essere sostanzialmente eseguita da personale ufficiale, mentre la partecipazione del personale aziendale va limitata a pollame e lagomorfi. Per tutte le altre specie animali la quota di interventi ispettivi di routine è molto bassa e quindi, secondo i deputati, dovrebbe essere effettuata da personale ufficiale onde evitare conflitti di interesse. L'emendamento che chiedeva l'introduzione di «sanzioni uniformi, identiche in tutti gli Stati membri», proposto dalla commissione competente, non è stato accolto dalla Plenaria.

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Cezary Lewanowicz

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 44659

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Imballaggi alimentari: nuove norme al passo coi tempi e a tutela dei consumatori

Astrid THORS (ELDR, FIN)
Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari
Doc.: A5-0147/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 30.03.2004
Votazione: 31.03.2004

Il Parlamento, in veste di colegislatore, è chiamato a contribuire alla definizione di una nuova normativa tesa a tutelare la salute dei consumatori e facilitare la libera circolazione delle merci, tenendo anche conto degli sviluppi tecnologici. In tale ambito, la Plenaria ha adottato in prima lettura la relazione di Astrid THORS (ELDR, FI) sulla proposta di regolamento relativa ai materiali e agli oggetti destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari, sulla base di emendamenti che sono frutto di un ampio compromesso con il Consiglio.

Il principio alla base del regolamento prevede che ogni materiale o oggetto destinato a venire in contatto con gli alimenti sia sufficientemente inerte da escludere il trasferimento di sostanze verso gli alimenti in quantità tali da mettere in pericolo la salute umana. Il Parlamento ha voluto precisare che tale principio è d'applicazione sia per il contatto diretto che per quello indiretto.

La proposta di regolamento definisce le confezioni «attive» e «intelligenti». Gli imballaggi attivi sono destinati ad interagire con gli alimenti per preservarne le qualità e prolungarne la conservazione. Gli imballaggi intelligenti sono utilizzati per controllare gli alimenti e fornire informazioni sulla loro qualità. In proposito, i deputati, hanno stabilito delle misure specifiche riguardo a questo tipo di materiali e oggetti, tra cui il rispetto di talune disposizioni comunitarie già in vigore in materia di alimenti. Inoltre, altri gruppi di prodotti (elencati in allegato) sono suscettibili di essere sottoposti a future misure specifiche, prevedendo peraltro che in loro mancanza gli Stati membri possono adottare misure nazionali. Il Parlamento è intervenuto anche sulle condizioni che permettono l'interazione tra un prodotto attivo e gli alimenti. Infatti, i deputati hanno voluto proteggere i consumatori dall'eventuale uso di materiali attivi e intelligenti a fini diversi dal loro obiettivo originale, come ad esempio la dissimulazione del deperimento degli alimenti per fuorviare i consumatori.

I deputati auspicano disposizioni specifiche volte a garantire, anche attraverso l'etichettatura, la rintracciabilità degli oggetti e dei materiali che vengono in contatto con gli alimenti, «per agevolare il controllo, il ritiro dei prodotti difettosi, l'informazione ai consumatori e riconoscere le responsabilità». Pertanto, qualsiasi materiale o oggetto destinato a restare in contatto con gli alimenti dovrà essere accompagnato dalla menzione «al contatto con gli alimenti» o un'indicazione specifica circa il loro impiego (come la bottiglia di vino o il cucchiaio per minestra) o dal simbolo riprodotto nell'allegato. Inoltre, dovrà essere indicato l'indirizzo e la sede sociale del fabbricante, del trasformatore o del venditore, «responsabile dell'immissione sul mercato», stabilito nella Comunità.

Secondo i deputati, l'informazione sul prodotto deve essere redatta «in una lingua facilmente comprensibile per gli acquirenti», pena il divieto di commercializzare al dettaglio tali materiali. A questo proposito, la relazione precisa che «lo Stato membro in cui il prodotto è commercializzato può, nel rispetto delle regole del trattato, imporre nel proprio territorio che tali indicazioni dell'etichettatura siano scritte almeno in una o più lingue da esso stabilite tra le lingue ufficiali della Comunità».

Riguardo alle domande di autorizzazione, i deputati hanno precisato il principio attuale delle liste positive delle sostanze e dei materiali debitamente autorizzati, perciò l'assenza di un divieto esplicito non implica che l'uso del materiale sia permesso. Tali autorizzazioni saranno oggetto di misure specifiche che comprenderanno anche la concessione di autorizzazioni individuali per una sostanza, un materiale, un oggetto o un processo. Il regolamento stabilisce inoltre nuove procedure per la commercializzazione e la valutazione da un punto di vista sanitario e, a tale proposito, i deputati apportano talune precisazioni e integrazioni,  in particolare sull'uso di prodotti riciclati. Sono previste anche delle misure di salvaguardia affinché uno Stato membro possa ritirare dal mercato delle derrate alimentari, già autorizzate, di cui si sia successivamente constatata la pericolosità per la salute umana.

Infine, i deputati ritengono che, in sede di controllo della conformità dei materiali e degli oggetti, «è opportuno tener conto delle necessità specifiche dei paesi in via di sviluppo, in particolare quelli meno sviluppati». Essi, pertanto ricordano che la Commissione si è impegnata, con il regolamento sui controlli ufficiali degli alimenti e mangimi, ad aiutare tali paesi anche per quanto riguarda i materiali destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari.

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Mangimi: garantire sicurezza e tracciabilità

Hedwig KEPPELHOFF-WIECHERT (PPE/DE, D)
Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce requisiti per l’igiene dei mangimi
Doc.: A5-0133/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 30.03.2004
Votazione: 31.03.2004

 

La relazione è stata approvata.

 

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Fermare l'importazione di malattie animali

Avril DOYLE (PPE/DE, IRL)

Relazione sulla proposta di direttiva del Consiglio che stabilisce norme di polizia sanitaria per le importazioni nella Comunità di determinati ungulati vivi e recante modifica delle direttive 90/426/CEE e 92/65/CEE

Doc.: A5-0186/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 30.03.2004

La relazione è stata approvata.

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Norme di polizia sanitaria

Caroline JACKSON (PPE/DE, UK)

Relazione sulla proposta di direttiva del Consiglio che abroga la direttiva 72/462/CEE

Doc.: A5-0178/2004

Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158, paragrafo 2, del Regolamento del Parlamento
Votazione: 30.03.2004

La relazione è stata approvata con 307 voti favorevoli, 1 contrario e 20 astensioni.

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Agricoltura


Trasporto di animali: norme più rigorose

Albert Jan MAAT (PPE/DE, NL)
Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate e che modifica le direttive 64/432/CEE e 93/119/CE
Doc.: A5-0197/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 30.03.2004
Votazione: 30.03.2004

Norme più rigorose per lottare contro le cattive condizioni di trasporto degli animali nei lunghi tragitti. E' quanto ha chiesto il Parlamento adottando con 261 voti favorevoli, 194 contrari e 44 astensioni la relazione di Albert Jan MAAT (PPE/DE, NL) che introduce sostanziali modifiche alla proposta di regolamento.

La relazione, adottata in procedura di consultazione, mette l'accento sulla necessità di limitare il trasporto degli animali che, al contrario, dovrebbero essere macellati quanto più vicino possibile al luogo di allevamento. Di conseguenza, nell'ambito della politica di sviluppo rurale, vanno sviluppati mattatoi a livello locale e l'impiego di mattatoi mobili. La Commissione, inoltre, dovrà esaminare come incoraggiare e promuovere lo sviluppo e l'utilizzazione di un maggior numero di piccoli macelli locali e di macelli mobili e pubblicare a tal fine una relazione entro il dicembre 2004.

I deputati, peraltro, chiedono alla Commissione di procedere ad un riesame delle norme sugli aiuti di Stato allo scopo di assicurare che siano destinate risorse sufficienti ai mattatoi locali «per garantire loro di soddisfare i requisiti richiesti e per garantire la solidità finanziaria».

Per favorire il benessere degli animali, la Commissione propone che, per il trasporto su strada superiore ai 50 chilometri, sia obbligatorio fermarsi ogni 9 ore e lasciare riposare gli animali per 12 ore. Tale regolamento deve riguardare tutte le specie animali. I deputati, non giudicando percorribile tale ipotesi, preferiscono limitare la durata complessiva del viaggio a un massimo di 9 ore per gli animali destinati al macello quando il tragitto supera 100 km. Ma tale restrizione non si applicherebbe ai casi in cui non vi siano almeno due macelli disponibili in un raggio di 500 km dal luogo di partenza. Gli animali diretti a spettacoli pubblici, a esposizioni o che devono partecipare a particolari allenamenti (come i cavalli da corsa), secondo i deputati, non debbono rientrare nel campo d'applicazione della nuova normativa, così come i trasporti legati alla transumanza e al pascolo tradizionali. Inoltre, gli animali che presentano lesioni o problemi fisiologici o patologie non vanno considerati idonei al trasporto e, in particolare, se si tratta di suini di meno di tre settimane (al posto delle quattro proposte dalla Commissione), ovini di meno di una settimana e bovini di meno di due settimane.

Per non esporre gli animali a inutili sofferenze, i deputati chiedono che i veicoli adibiti al trasporto rispettino norme minime riguardo al numero di animali per ogni camion, alla temperatura, allo spazio disponibile per capo, al sistema di ventilazione e all'approvvigionamento di alimenti e acqua fresca. Ad esempio, i bovini dovrebbero essere trasportati in gruppi di massimo 8 adulti o 15 vitelli, i suini in gruppi di massimo 15 suini o giovani scrofe, gli ovini e i caprini in gruppi di massimo 30 animali. Il ricorso a strumenti volti ad amministrare scosse elettriche, inoltre, dev'essere vietato.

Riguardo ai permessi, i deputati ritengono che siano indispensabili delle misure supplementari volte a garantire che le imprese si conformino alle nuove norme malgrado i costi elevati che possono generare talune misure ipotizzate. Un emendamento chiede che ogni Stato membro designi un'autorità nazionale responsabile della concessione dei certificati di autorizzazione dei mezzi di trasporto che rispondono alla esigenze in materia di equipaggiamento. I conducenti, inoltre, dovranno detenere un certificato specifico di formazione sul benessere degli animali se sono chiamati ad effettuare viaggi superiori a 100 km o alla due ore. In caso di violazioni colpose o deliberate che arrecano gravi sofferenze agli animali, secondo i deputati, le sanzioni debbono comportare il ritiro, per un anno, dell'autorizzazione rilasciata al trasportatore e l’obbligo di seguire una formazione adeguata per tutto il personale. Tali sanzioni, inoltre, devono includere la possibilità di una pena detentiva sino a due anni.

Infine, dovranno essere rafforzate le ispezioni da parte delle autorità nazionali sulla durata e sulle condizioni dei viaggi. Secondo i deputati, almeno il 20% dei viaggi dovrebbero essere controllati, di cui almeno il 10% nell'ambito dei controlli stradali sul posto. Le esportazioni e importazioni di animali dovrebbero, infine, essere soggette alle stesse norme sul benessere degli animali e, in caso contrario, le autorità dovrebbero essere autorizzate a negare l'ingresso degli animali nel territorio comunitario.

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Maria Andrés Marìn

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Nuovo programma per la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura

Friedrich-Wilhelm GRAEFE zu BARINGDORF (Verdi/ALE, D)
Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che istituisce un programma comunitario concernente la conservazione, la caratterizzazione, la raccolta e l'utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura
Doc.: A5-0149/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 01.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Maria Andrés Marìn

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Giustizia e Affari interni


Critiche al trasferimento di dati dei passeggeri in volo verso gli USA

Risoluzione sul progetto di decisione della Commissione che prende atto del livello di protezione adeguato dei dati a carattere personale contenuti nelle pratiche passeggeri (PNR - Passenger Name Records) trasferite all'Ufficio delle dogane e della protezione di frontiera degli Stati Uniti
Doc.: B5-0156/2004
Procedura: Risoluzione (presentata a norma dell'articolo 88 del Regolamento del Parlamento)
Dibattito: 29.03.2004
Votazione: 31.03.2004

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione di Johanna L.A. BOOGERD-QUAAK (ELDR, NL) sul progetto di decisione della Commissione in merito al livello di protezione dei dati a carattere personale contenuti nelle pratiche passeggeri (PNR - Passenger Name Records) trasferite all'Ufficio delle dogane e della protezione di frontiera degli Stati Uniti. La risoluzione è stata adottata con 229 voti favorevoli, 202 contrari e 19 astensioni, i popolari hanno votato contro.

I deputati ritengono che la decisione dell'Esecutivo esuli dalle competenze di esecuzione conferitegli, in quanto il progetto di decisione non costituisce una base giuridica che possa, in seno all'Unione europea, modificare le finalità per cui sono stati raccolti dati nel PNR e permetterne il trasferimento totale o parziale a terzi da parte delle compagnie aeree. Secondo i parlamentari, non siamo neanche di fronte a un accordo internazionale in applicazione del quale la Commissione sarebbe tenuta ad autorizzare il trasferimento di tali dati. Essi considerano ambigua la formulazione di alcune clausole della decisione e degli impegni corrispondenti.

Secondo l'Aula, il progetto di decisione si fonda su impegni la cui obbligatorietà è lungi dall'essere evidente, sia per la fonte che è puramente amministrativa, sia per il contenuto in quanto, da una parte, si fa riferimento a garanzie che non sono ancora una base giuridica negli USA e, dall'altra, si mantiene la possibilità di modificare la regolamentazione in qualsiasi momento, in particolare per quanto riguarda le modalità di utilizzazione e riutilizzazione dei dati.

I deputati ritengono che l'importanza della questione sia tale, che l'Unione europea debba regolarla con gli Stati Uniti sulla base di un vero accordo internazionale che, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, definisca: i dati che possono essere trasferiti in modo automatizzato (APIS) e i dati che possono essere trasferiti caso per caso; l'elenco dei reati gravi per cui è possibile avanzare una richiesta supplementare; l'elenco delle autorità e delle agenzie che potrebbero condividere i dati e le condizioni di tutela dei dati da rispettare: il periodo di conservazione per i due tipi di dati; il ruolo che le compagnie aeree devono svolgere nel trasferire i dati dei passeggeri; le garanzie da fornire ai passeggeri per consentire loro di correggere i dati che li riguardano; le responsabilità delle compagnie aeree nei confronti dei passeggeri e delle autorità pubbliche in caso di errori di trascrizione; il diritto di far ricorso ad un'autorità indipendente e a meccanismi di rimedio in caso di violazione dei diritti dei passeggeri.

L'Aula si dichiara disposta a esaminare in base alla procedura d'urgenza un accordo internazionale che rispetti i suddetti principi e nel frattempo invita gli Stati membri a imporre immediatamente il rispetto del diritto nazionale ed europeo sulla privacy, richiamando in particolare l'attenzione sull'obbligo alle compagnie aeree e alle agenzie di viaggio, sancito dalla direttiva 95/46/CE, di ottenere dai passeggeri il consenso per il trasferimento dei dati. La Commissione è invitata a bloccare il sistema pull, in base al quale gli USA non devono chiedere i dati, ma hanno un accesso immediato ad essi, sostituendolo con un sistema push. Un progetto di accordo sarà effettivamente sottoposto a votazione in seno alla commissione per le libertà e i diritti dei cittadini nel corso della prossima settimana, per poi essere eventualmente adottato dalla Plenaria nel corso della sessione di aprile.

Infine, i parlamentari invitano la Commissione a ritirare il progetto di decisione. Essi minacciano di adire la Corte di giustizia qualora il progetto di decisione venga adottato dall'Esecutivo e si riservano il diritto di adire la Corte di Giustizia per verificare la legalità del previsto accordo internazionale.

Per ulteriori informazioni:

Danny de Paepe

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Respinta la proposta italiana sulle espulsioni collettive

Adeline HAZAN (PSE, F)
Relazione sull'iniziativa della Repubblica italiana in vista dell'adozione di una decisione del Consiglio relativa all'organizzazione di voli congiunti per l'allontanamento di cittadini di paesi terzi illegalmente presenti nel territorio di due o più Stati membri
Doc.: A5-0091/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 31.03.2004

Il Parlamento europeo ha respinto l'iniziativa italiana relativa all'organizzazione di voli congiunti per l'allontanamento di immigrati extracomunitari illegali. La relatrice, Adeline HAZAN (PSE, F), ha criticato il Consiglio, in quanto il ruolo del Parlamento europeo «non viene preso sul serio, il che lascia prevedere difficoltà in caso di passaggio alla codecisione». Infatti, mentre il Parlamento attendeva, per pronunciarsi, di ricevere la versione rivista dell'iniziativa italiana, poiché la prima versione aveva subito significative modifiche, il Consiglio è giunto ad un accordo politico sul contenuto del dossier.

L'Aula ritiene che, legittimando l'esistenza di charter di espulsione mediante l'adozione di una decisione specifica, l'Unione europea «offuschi pericolosamente la sua immagine e rischi una deriva verso una "fortezza Europa"». Il fatto di organizzare rimpatri di gruppo «contribuisce a banalizzare il principio stesso delle espulsioni», collettive o individuali, con il rischio di determinare un aumento del ricorso a procedure accelerate di esame delle domande d'asilo, a detrimento del rispetto delle disposizioni della Convenzione di Ginevra, già poco osservate. L'obiettivo di economia di bilancio alla base della proposta avrà inevitabilmente l'effetto di diminuire le garanzie apportate all'esame delle richieste.

I deputati hanno voluto sottolineare il paradosso relativo all'operato degli Stati membri, i quali «incapaci di trovare un accordo sulle modalità di ottenimento dello status di rifugiati, non hanno invece alcuna difficoltà nel giungere ad un accordo su quelle relative al rimpatrio dei respinti». I parlamentari, che considerano i rimpatri collettivi «una prassi deplorevole» di cui bisognerebbe avvalersi solo in casi eccezionali, ritengono piuttosto che «si tratta di dar prova di coerenza, elaborando una politica comune in materia di asilo prima di instaurare una politica comune di aiuto al rimpatrio». Dato che il Consiglio non era presente in Aula al momento della votazione, la relazione è tornata alla commissione  per le libertà e i diritti dei cittadini.

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Danny de Paepe
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Comunicazione dei dati sui passeggeri

Ingo SCHMITT (PPE/DE, D)
Relazione sull'iniziativa del Regno di Spagna in vista dell'adozione di una direttiva del Consiglio relativa all'obbligo dei vettori di comunicare i dati relativi alle persone trasportate
Doc.: A5-0211/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Danny de Paepe

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Mandato europeo di ricerca delle prove

Ornella PACIOTTI (PSE, I)
Relazione sulla proposta di decisione quadro del Consiglio relativa al mandato europeo di ricerca delle prove diretto all’acquisizione di oggetti, documenti e dati da utilizzare a fini probatori nei procedimenti penali
Doc.: A5-0214/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del regolamento del Parlamento
Votazione: 31.03.2004

La relazione è stata approvata.

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Pia Siitonen

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Lotta al commercio illegale di veicoli rubati

Carlos COELHO (PPE/DE, P)
Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen del 14 giugno 1985 relativo all'eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni, con riferimento all'accesso al Sistema di Informazione Schengen da parte dei servizi degli Stati membri competenti per il rilascio dei documenti di immatricolazione dei veicoli
Doc.: A5-0205/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni: Danny de Paepe

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 42531

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Regimi di asilo più accessibili, equi e meglio gestiti

Luis MARINHO (PSE, P)
Relazione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo "Verso regimi di asilo più accessibili, equi e meglio gestiti"
Doc.: A5-0144/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni:

Danny de Paepe

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 42531

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Tribunale della funzione pubblica europea

Manuel MEDINA ORTEGA (PSE, E)
Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio che istituisce il tribunale della funzione pubblica europea
Doc.: A5-0181/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del regolamento del Parlamento
Votazione: 30.03.2004

La relazione è stata approvata con 452 voti favorevoli, 10 contrari e 22 astensioni.

Per ulteriori informazioni:

Tanja Rudolf

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La Corte di Giustizia si prepara all'allargamento

José María GIL-ROBLES GIL-DELGADO (PPE/DE, E)
Relazione su un progetto di decisione del Consiglio recante modifica degli articoli 16 e 17 del protocollo sullo statuto della Corte della giustizia
Doc.: A5-0128/2004
Procedura: Consultazione legislativa
&
José María GIL-ROBLES GIL-DELGADO (PPE/DE, E)
Relazione sul progetto di decisione del Consiglio recante modifica del regolamento di procedura della Corte di giustizia delle Comunità europee per quanto riguarda il regime linguistico (articolo 29)
Doc.: A5-0127/2004
Procedura: Consultazione legislativa
&
José María GIL-ROBLES GIL-DELGADO (PPE/DE, E)
Relazione su un progetto di decisione del Consiglio inteso a modificare l'articolo 35 del regolamento di procedura del Tribunale di primo grado in materia di lingua processuale, in vista della nuova ripartizione delle competenze per i ricorsi diretti e dell'allargamento dell'Unione
Doc.: A5-0126/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazioni senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del regolamento del Parlamento
Votazione: 30.03.2004

Le relazioni sono state approvate.

Per ulteriori informazioni:

Tanja Rudolf

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Diritti dei cittadini


Respinta la relazione sui diritti fondamentali nell'UE per il 2003

Alima BOUMEDIENE-THIERY (Verdi/ALE, F)
Relazione sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea (2003)
Doc.: A5-0207/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 31.03.2004
Votazione: 01.04.2004

Il Parlamento europeo ha respinto la relazione annuale sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea, presentata da Alima BOUMEDIENE-THIERY (Verdi/ALE, F) a nome della commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni. Essa concerne l'anno 2003 ed è incentrata, tra gli altri, sul razzismo, la xenofobia, il diritto d'asilo, la schiavitù domestica e la lotta alla povertà. L'Aula ha respinto la relazione con 177 voti favorevoli, 184 contrari e 13 astensioni. Prima del voto finale, molte maggioranze a favore o contro determinati emendamenti si sono formate in base ad una manciata di voti. La relazione, che affronta anche temi come l'eutanasia, l'aborto, politiche alternative in materia di droga, il turismo sessuale e le coppie di fatto, ha visto l'opposizione, in particolare, del PPE. L'Italia è citata diverse volte in questo rapporto, a proposito del caso Sofri, del 41 bis, della concentrazione dei mezzi d'informazione e dei lettori di lingua straniera.

Per ulteriori informazioni:

Pia Siitonen

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