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Newsletter Roma Intercultura del 27/01/2010
Sommario settimanale degli aggiornamenti disponibili nelle
sezioni Per comunicare con la Redazione: news@roma-intercultura.it Teatro Mostra fotografica Colloquio pubblico Mostra
Immaginazione etica interculturalità Letterranza Si tratta di un sito dedicato alla produzione letteraria degli immigrati espressa in lingua italiana. Vengono messe a disposizione schede bio-bibliografiche di ogni autore, la scheda tecnica e le recensioni di ogni opera registrata e altri documenti: interviste, foto, documenti sonori...
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PREMIO CRONISTA: TERMINE PROROGATO AL 10 MARZO Roma, 27 gennaio 2010 - Prorogato a mercoledì 10 marzo il termine per la presentazione delle candidature alla edizione 2010 del «Premio Cronista - Piero Passetti». Il premio è bandito dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani per sottolineare e premiare l'impegno professionale, sociale e umano dei cronisti nel lavoro quotidiano a contatto con i cittadini nel corso del 2009. Riservato ai giornalisti professionisti e praticanti che lavorano nelle redazioni di cronaca, è articolato nelle sezioni informazione stampata e radio-teletrasmessa e nuovi media. Ai vincitori andrà la somma di 3.000 euro e una targa ricordo. Per ciascuna sezione è inoltre prevista l'assegnazione di riconoscimenti speciali messi a disposizione dalle istituzioni che, assieme a Fnsi, Ordine dei Giornalisti e Inpgi, patrocinano il premio. Al premio i cronisti possono partecipare, singolarmente o in gruppi di lavoro, per ricerca e divulgazione di notizie, servizi, inchieste; attività di rilevante valore sociale. Le candidature vanno inviate entro il 10 marzo 2010 alla segreteria del premio, presso Unci, Corso Vittorio Emanuele 349 - 00186 Roma.
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Newsletter Anno XI n. 4 del 26 gennaio 2010
Audio newsletterAscolta la newsletter (formato mp3)In questo numero:
Gli interventi del governo a favore dei bambini di HaitiIl 12 gennaio 2010 un sisma di grado 7 della scala Richter ha colpito Haiti, il paese più povero e più densamente popolato del continente americano e dell'intero emisfero occidentale, provocando danni immensi alle infrastrutture, causando almeno 112mila morti, quasi 200mila feriti e più di un milione di sfollati. Ad Haiti (dove circa il 45% della popolazione è costituita da bambini e ragazzi) è probabile che un numero elevato di minori sia rimasto separato dai propri familiari e che siano esposti al rischio di malnutrizione, malattie, sfruttamento sessuale o traffico di esseri umani ecc. Dall'Italia giungono alle autorità richieste di adozione o di affido da parte di famiglie disponibili ad accogliere i bambini di Haiti per dare loro assistenza e affetto. La "Commissione per le Adozioni Internazionali" ha comunicato che sarà possibile adottare bambini haitiani rimasti orfani solo dopo il superamento dell'emergenza e che tutte le iniziative in tal senso saranno concordate con il governo di Haiti. Terminata l'emergenza, saranno le autorità di Haiti a dichiarare lo stato di adottabilità dei minori, accertandone l'effettivo stato di abbandono e l'assenza di risorse a loro utili dentro la stessa Haiti. La Commissione assicura che fin da ora è in grado di individuare, in collaborazione con gli enti autorizzati, le coppie italiane che potranno essere candidate all'eventuale adozione di minori haitiani, una volta superata la prima fase di emergenza. Il Consiglio dei Ministri, informato dal sottosegretario Giovanardi sulle misure adottate dalla Commissione per le Adozioni internazionali da lui presieduta a favore dei bambini haitiani, ha incaricato lo stesso Sottosegretario a verificare la possibilità di accelerare le procedure per l'accertamento e la dichiarazione dello stato di adottabilità.Illustrata in Parlamento la Relazione sullo stato della giustiziaIl 20 gennaio 2010 il Ministro della Giustizia ha illustrato al Parlamento l'annuale "Relazione sull'amministrazione della giustizia in Italia" nell'anno 2009 ed i provvedimenti varati e in cantiere per migliorarne l'efficienza. Da una parte si registrano; oltre 5 milioni di procedimenti pendenti nel settore civile e oltre 3 milioni in quello penale; 65.067 detenuti (di cui 24.152 stranieri); dall'altra, 20.959 minorenni segnalati dall'autorità giudiziaria minorile agli uffici di servizio sociale per i minorenni. Fra gli altri dati significativi: Circa il 12% dei processi penali è rinviato per omessa o irregolare notifica; oltre 30mila cittadini hanno chiesto di essere indennizzati a causa dell'irragionevole durata del processo, con un trend in crescita delle richieste pari al 40% l'anno. Sono dati che fotografano lo stato di crisi in cui versa il sistema della giustizia italiana. In tale quadro, il Ministro della giustizia ha avviato tre linee guida: adozione di misure organizzative; promozione di innovazioni legislative in materia ordinamentale e procedurale; previsione di un programma di impegni per il 2010. Il Guardasigilli ha illustrato poi le misure che il Governo ha adottato ed i principali obiettivi realizzati nel 2009: sono state operate scelte di innovazione tecnologica, amministrativa ed organizzativa, fra cui un Piano nazionale di diffusione delle migliori pratiche; interventi in materia di costi e di disciplina delle intercettazioni; copertura delle cosiddette sedi disagiate; istituzione del Fondo unico giustizia; gestione del personale amministrativo. Nel 2009 il Governo è inoltre intervenuto sulla materia legislativa con spirito riformatore sul processo (legge n. 69), con numerose misure nel diritto penale, tra cui l'introduzione del reato di "stalking" e la legge sulla "sicurezza pubblica". È stato infine predisposto un pacchetto di norme antimafia, e promossi interventi per risolvere il sovraffollamento delle carceri. La legge n. 94 del 2009 ha poi introdotto un'innovazione del "carcere duro", riducendo ancor di più il rischio di contatti tra il mafioso detenuto e gli associati in libertà.Nuove norme in materia di trasporto di merci pericoloseÈ stato approvato in via definitiva, nella riunione del 22 gennaio 2010, il decreto legislativo che recepisce le nuove norme europee in materia di trasporto interno di merci pericolose. La direttiva europea stabilisce che gli Stati Membri della CE si adeguino alla nuova regolamentazione ADR/RID/ADN edizione 2009, in materia di trasporto di merci pericolose all´interno dell´Unione Europea. Obiettivo: instaurare un regime comune che contempli tutti gli aspetti del trasporto interno di merci pericolose. A tale scopo, si è ritenuto opportuno sostituire le direttive 94/55/CE e 96/49/CE con un'unica direttiva che comprenda anche le disposizioni applicabili al trasporto mediante vie navigabili interne. La direttiva europea non si applica al trasporto di merci pericolose, per es. mediante veicoli, vagoni o navi che appartengono alle forze armate o che si trovano sotto la responsabilità di queste ultime; mediante navi d'altura su vie navigabili marittime che fanno parte delle vie navigabili interne; mediante traghetti che effettuano solo l'attraversamento di una via navigabile interna o di un porto ecc. Il trasporto internazionale di merci pericolose è disciplinato da accordi internazionali (quali l'ADR, il RID e l'ADN), le cui norme sono estese ai trasporti nazionali soprattutto per armonizzare le condizioni di trasporto delle merci pericolose in tutta la Comunità. Nella seduta del 15 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro per le politiche europee e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, lo schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2008/68/CE sul trasporto interno di merci pericolose. Il 26 ottobre 2009 il governo ha trasmesso lo schema di decreto legislativo al Senato.SISTRI, il sistema che traccia la via ai rifiutiUn sistema elettronico (SISTRI, Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, istituito con decreto del Ministero dell'Ambiente del 17 dicembre 2009, pubblicato nella GU del 13 gennaio 2010) controllerà la movimentazione dei rifiuti speciali, nonché dei rifiuti solidi urbani della regione Campania, seguendoli lungo tutta la filiera, senza possibilità di occultamento. Si passa così a soluzioni tecnologiche avanzate, dove ogni rifiuto speciale potrà essere monitorato in qualsiasi fase, dalla produzione allo smaltimento. Il sistema SISTRI prevede l'adesione per alcuni soggetti obbligatoria e facoltativa per altri. La distinzione si fonda, tra l'altro, sulle caratteristiche dei rifiuti trattati, come previste dal decreto 152/06, che distingue urbani speciali, pericolosi e non pericolosi. Rifiuti speciali, per es., sono quelli provenienti da attività agricole e agroindustriali, da attività di demolizione e costruzione, da lavorazioni industriali, artigianali, commerciali, da attività sanitarie ecc. Il Sistema diventerà operativo in diverse fasi, che riguarderanno differenti tipologie di utenti: comunque a partire dal centottantesimo giorno dall'entrata in vigore del decreto. Operatività, modalità di iscrizione e di pagamento, descrizione dei dispositivi elettronici sono sul portale del sistema SISTRI. La gestione del sistema è affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, che garantisce anche la messa a disposizione dei dati sulla produzione, movimentazione e gestione dei rifiuti.Ricerca e competitività: un bando per quattro regioni del SudIl Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, con decreto pubblicato nella GU del 21 gennaio 2010, promuove un invito per la presentazione di progetti di ricerca industriale, nell'ambito del Programma operativo nazionale "Ricerca e competitività 2007-2013", PON R&C, asse I. Il Programma, cofinanziato da risorse comunitarie FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e da risorse nazionali, promuove iniziative e progetti nei campi della ricerca scientifica, della competitività e dell'innovazione industriale nelle Regioni meno avanzate, comprese nell'Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). I progetti dovranno essere sviluppati nei nove ambiti strategici di riferimento previsti dagli accordi di programma e riguardare lo sviluppo della ricerca industriale, di attività non preponderanti di sviluppo sperimentale e le connesse attività di formazione di ricercatori e tecnici di ricerca. Possono presentare domanda di cofinanziamento le piccole e medie imprese, le imprese artigiane, le grandi imprese, i consorzi e le società consortili, i centri di ricerca e i parchi scientifici e tecnologici. I proponenti sono ammissibili se dispongono di una stabile organizzazione localizzata nelle Regioni della Convergenza o si impegnino a predisporla in tali aree. I progetti devono essere presentati tramite i servizi dello sportello telematico SIRIO (http://roma.cilea.it/Sirio) che sarà attivo a partire dal 10 febbraio 2010. Il bando scade il 9 aprile 2010. Le risorse impegnate ammontano complessivamente a 465 milioni di euro: 80 milioni alla Regione Calabria; 145 milioni alla Regione Campania; 150 milioni di euro alla Regione Puglia; 90 milioni di euro alla Regione Siciliana. I soggetti ammissibili (esclusi i parchi scientifici e tecnologici) possono presentare progetti congiunti con le Università, l'ENEA, l'Asi ed altri organismi di ricerca.Ottopermille: entro il 15 marzo le domande alla Presidenza del ConsiglioIl 15 marzo 2010 scade il termine per la presentazione delle domande dirette alla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito (IRPEF) devoluta alla diretta gestione statale, da parte delle pubbliche amministrazioni, persone giuridiche ed enti pubblici e privati, senza fini di lucro. Sono ammessi alla ripartizione dell'otto per mille a diretta gestione statale gli interventi straordinari nei seguenti settori di intervento: Fame nel mondo (interventi diretti alla realizzazione di progetti finalizzati all'obiettivo della autosufficienza alimentare dei Paesi in via di sviluppo nonché alla qualificazione di personale endogeno da destinare a compiti di contrasto delle situazioni di sottosviluppo e denutrizione). Calamità naturali (interventi diretti ad attività di realizzazione di opere, lavori o interventi concernenti la pubblica incolumità o al ripristino di quelli danneggiati o distrutti a seguito di avversità della natura, di incendi o di movimenti del suolo). Assistenza ai rifugiati (interventi diretti ad assicurare a coloro cui sia stato riconosciuto lo status di rifugiato, secondo la vigente normativa, l'accoglienza, la sistemazione, l'assistenza sanitaria e i sussidi previsti). Conservazione di beni culturali (interventi volti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilità da parte del pubblico di beni immobili o mobili, anche immateriali, che presentano un interesse architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico ed archivistico). Gli interessati dovranno far pervenire le proprie domande - corredate della necessaria documentazione - attraverso gli uffici di Poste Italiane SpA, con raccomandata o raccomandata A/R, o posta celere, ovvero consegnata a mano, entro il 15 marzo 2010, in Via dell'Impresa 91. I plichi contenenti la domanda e la relativa documentazione dovranno recare la seguente dicitura: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo - Ufficio accettazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi, 00187 ROMA - Otto per mille.
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Commissione europea, concorso per il miglior videoclip al MIP TV 2010. Il premio di 10.000 euro sarà consegnato a Cannes nell'aprile 2010Bruxelles, 26 gennaio 2010 - Il Servizio audiovisivi della Commissione europea bandisce, nell'ambito del programma annuale "Content 360" al MIP TV, un concorso per la produzione del miglior videoclip. Il concorso è aperto sia ai professionisti dell'audiovisivo sia ai non professionisti. Il video, della durata massima di 3 minuti, dovrà rispecchiare la personale visione dell'Europa del suo autore. In occasione del MIP TV 2010, che si svolgerà a Cannes nell'aprile prossimo, sarà consegnato al vincitore un premio di 10.000 euro. Scadenza di partecipazione: 15 marzo 2010. I video partecipanti saranno pubblicati sul sito Dailymotion:http://www.dailymotion.com/sas/EUContent360 Il regolamento del concorso si trova in: http://ec.europa.eu/avserviCES/CONTENT360/Rules.cfm Gli archivi sono disponibili nel sito: http://ec.europa.eu/avserviCES/CONTENT360/INDEX .cfm Persone di contatto per il concorso: dorota.papiewska@ec.europa.eu - simon.litton@ec.europa.eu
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Newsletter dell’AICCRE - Associazione italiana per
Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa - N. 4 Gennaio
2010 Registrazione del Tribunale di Roma n. 255 del 21 Luglio 2009 |
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La visita di Papa Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma |
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di Elzbieta Cywiak
L’atmosfera del rispetto e dell’amicizia ha decisamente prevalso nell’ incontro di Benedetto XVI con la comunità ebraica di Roma, avvenuto domenica 17 gennaio, 24 anni dopo la storica ed inedita visita al Tempio Maggiore, sul Lungotevere, del suo predecessore Giovanni Paolo II. Anche se alcuni giorni prima dell’incontro erano sorte delle polemiche. Gli ebrei sono un popolo molto sensibile, persino ipersensibile ed emotivo, perché la storia lo ha costretto a mantenere alta la vigilanza, come ribadisce il presidente del Congresso mondiale ebraico, Ronald S. Lauder, considerando che l’antisemitismo è rimasto molto diffuso e radicato tra alcuni ranghi delle chiese cristiane fino a pochi decenni fa. Decisioni come il ripristino della preghiera del Venerdì Santo della vecchia liturgia tridentina che invita gli ebrei a riconoscere in Gesù Cristo il redentore di tutta l’umanità, la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani ultra-conservatori (tra i quali c’è un noto negazionista ed antisemita) e l’impressione che il processo di beatificazione di Pio XII venga affrettato, prima che siano resi pubblici gli archivi sul suo pontificato, suscitano stupore nel mondo ebraico, al punto di aver indotto il rabbino Giuseppe Laras, presidente del Consiglio Rabbinico, a disertare lo storico incontro di Roma E questa figura del Papa del silenzio verso lo sterminio di sei milioni di ebrei europei perpetrato dal nazismo durante il suo pontificato, è stata rievocata, senza esitazioni, da Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma: “Forse non sarebbe riuscito a fermare i treni della morte – ha detto - ma avrebbe potuto lanciare un segnale, una parola di estremo conforto, di umana solidarietà, nei confronti di quei nostri fratelli trasportati verso i forni crematori di Auschwitz”. E probabilmente questa mancanza di reticenza, questa volontà di non evitare gli aspetti dolenti del dialogo tra ebrei e cattolici, ha permesso di instaurare una atmosfera di verità che è la condizione base per una autentica riconciliazione. Tanto più che allo stesso tempo Pacifici ha ricordato con grande commozione la riconoscenza “immensa” verso quei cattolici che non lasciarono soli gli ebrei di fonte alla minaccia del massacro: “Se sono qui a parlare è perchè mio padre e mio zio Raffaele trovarono rifugio nel Convento delle Suore di Santa Maria a Firenze”. Da parte di Benedetto XVI, sin dall’inizio dell’incontro, sono venuti gesti di grande riguardo e sensibilità verso le ferite degli ebrei. Dopo aver reso omaggio alla lapide che ricorda i 1023 deportati del 16 ottobre 1943, dei quali solo quindici sopravvissero, ha sostato – è la prima volta per un Vescovo di Roma - davanti alla targa che commemora il piccolo Stefano Gay Taché, vittima dell’atto terroristico palestinese del 1982 contro il Tempio Maggiore. Si è poi intrattenuto, in un clima di grande serenità, con il 95enne rabbino emerito Elio Toaff che nel 1986 accolse nella stessa sinagoga Papa Wojtyla. Da aggiungere che nel momento più intenso dell’evento Papa Ratzinger si è voluto alzare in piedi per salutare il gruppo degli anziani testimoni della Shoah presenti in Sinagoga che nel 1943-44 furono deportati nei campi di sterminio nazisti e furono tra i pochissimi a sopravvivere all’inferno dei lager. Per il Pontefice tedesco, come ha detto nel suo discorso ufficiale, la Shoah è stata un “dramma singolare e sconvolgente” e “rappresenta in qualche modo, il vertice di un cammino di odio che nasce quando l’uomo dimentica il suo Creatore e mette se stesso al centro dell’universo”. Riallacciandosi poi alle sue parole pronunciate durante la visita del 2006 ad Auschwitz ha indicato nei potentati del terzo Reich coloro che ”volevano schiacciare il popolo ebraico nella sua totalità e, in fondo, “con l’annientamento di questo popolo, intendevano uccidere quel Dio che chiamà Abramo, che parlando sul Sinai stabilì i criteri orientativi dell’umanità che restano validi in eterno”. E fu proprio l’Europa - non ha mancato di puntualizzare Benedetto XVI - il luogo dove, sotto il dominio nazista “lo sterminio del popolo dell’Alleanza di Mosè fu prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato, raggiungendo tragicamente anche Roma”. “Purtroppo molti rimasero indifferenti”, ha ammesso. (A prescindere dalla controversia intorno a Pio XII , come non pensare tuttavia anche alla cattolicissima Francia di Vichy che addirittura collaborò nella deportazione degli ebrei?). Papa Ratzinger ha ricordato che “molti, anche fra i cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall’insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita e meritando una gratitudine perenne. E anche la Sede Apostolica – ha tenuto a precisare -svolse un’azione di soccorso, spesso nascosta e discreta”. E’ proprio “la memoria di questi avvenimenti – ha esortato il Papa tedesco – che deve spingerci a rafforzare i legami che uniscono perchè crescano sempre più la comprensione, il rispetto e l’accoglienza“, ribadendo le parole di Giovanni Paolo II pronunciate durante il viaggio in Israele nel 2000 che “la Chiesa non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo”. Con forza è stata ripetuta da Ratzinger l’irrevocabilità del cammino di amicizia tra ebrei e cattolici intrapreso col Concilio Vaticano II e la dichiarazione “Nostra Aetate” e quindi le radici comuni e il profondo rapporto che lega la Chiesa agli ebrei, scelti dal Signore prima fra tutti ad accogliere la sua parola. Poi ha ricordato il “valore perenne” del Decalogo per ebrei e cristiani, ma anche per i non credenti, quale “grande codice etico per tutta l’umanità”. Tre sono i campi di collaborazione indicati da Benedetto XVI per le due comunità: innanzitutto il riconoscimento dell’unico Dio “contro la tentazione di costruirsi altri idoli”; il secondo punto è “la protezione della vita, contro ogni ingiustizia e sopruso, riconoscendo il valore di ogni persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio”; il terzo la promozione della “santità della famiglia, cellula essenziale della società”. Sui comandamenti il Papa ha posto in rilievo gli insegnamenti di Mosè e di Gesù che si riassumono “nell’amore di Dio e nella misericordia verso il prossimo”. Di particolare significato, come indicazione del compito da realizzare, le parole di Ratzinger: “Cristiani ed ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore, hanno le stesse radici, ma rimangono spesso sconosciuti l’uno all’altro. Spetta a noi, in risposta alla chiamata di Dio, lavorare affinché rimanga sempre aperto lo spazio del dialogo, del reciproco rispetto, della crescita nell’amicizia, della comune testimonianza di fronte alle sfide del nostro tempo, che ci invitano a collaborare per il bene dell’umanità.” L’irrevocabilità delle aperture del Concilio Vaticano II ribadite dal Papa è andata incontro alle aspettative del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che nel suo discorso ha messo in rilievo come il dialogo tra ebrei e cattolici debba svolgersi in termini di pari dignità e rispetto reciproco. “L’immagine di rispetto e di amicizia che emana da questo incontro – ha auspicato il successore di Elio Toaff – deve essere un esempio per tutti coloro che ci osservano. Ma amicizia e fratellanza non devono essere esclusivi e oppositori nei confronti degli altri. In particolare di tutti coloro che si riconoscono nell’eredità spirituale di Abramo. Ebrei, Cristiani e Musulmani sono chiamati senza esclusioni a questa responsabilità di pace”. Questa apertura anche verso l’islam moderato ha caratterizzato il clima dell’incontro nel Tempio Maggiore che ha visto pure la presenza dei rappresentanti musulmani. Il rabbino capo di Roma indicando altri compiti comuni per ebrei e cristiani come la protezione dell’ambiente, non ha mancato di rilevare come il “Cantico delle creature” di Francesco d’Assisi sia radicato nella tradizione biblica, soprattutto dei Salmi. Ricco di spunti stimolanti per una approfondita riflessione spirituale, il discorso di Riccardo Di Segni, che toccando il tema del riconoscimento di Israele da parte della Santa Sede ha spiegato il significato fondamentale che riveste per gli ebrei la terra d’Israele, “la terra di Colui che è Santo”, poi effettivamente data dal Signore ai discendenti “dei nostri patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe”. Di particolare pregnanza è risultata l’allusione fatta dal rabbino al “silenzio di Dio o la nostra incapacità di sentire la Sua voce davanti ai mali del mondo” che “sono un mistero imperscrutabile. Ma il silenzio dell’uomo – ha aggiunto – è su un piano diverso, ci interroga, ci sfida e non sfugge al giudizio” e qui a modo suo ha sembrato toccare il silenzio di Pio XII. “Malgrado una storia drammatica, i problemi aperti e le incomprensioni, sono le visioni condivise e gli obiettivi comuni che devono essere messi in primo piano” ha aggiunto. E richiamandosi all’espressione di Papa Giovanni Paolo II, che durante la sua visita in Sinagoga descrisse “il rapporto tra ebrei e cristiani come quello tra fratelli”, ha osservato citando la Bibbia che proprio questi rapporti sono spesso drammaticamente conflittuali. Lo dimostrano le storie di Caino e Abele, Isacco e Ismaele, Esaù e Giacobbe, Giuseppe e i suoi fratelli. “Se il nostro è un rapporto tra fratelli c’è da chiedersi sinceramente a che punto siamo di questo percorso e quanto ci separa ancora dal recupero di un rapporto autentico di fratellanza e comprensione; e cosa dobbiamo fare per arrivarci”, ha concluso il rabbino.
Un
altro tratto di strada in comune, tra ebrei e cristiani, è stato
quindi percorso nel Tempio Maggiore di Roma, affrontando anche i
momenti difficili in spirito di verità per avvicinarsi sempre di
più alle frasi del Salmo 133 intonato dal coro della Sinagoga
“Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme”.
E “ha avuto ragione chi è stato presente” è stato il commento di
un’autorevole personalità dell’ambiente ebraico, lo storico
della matematica, prof. Giorgio Israel.
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Newsletter Anno XI n. 3 del 19 gennaio 2010
Audio newsletterAscolta la newsletter (formato mp3)In questo numero:
Piano carceri: quattro pilastri per affrontare l'emergenzaQuesti i quattro i ''pilastri'' su cui poggia il "Piano carceri", approvato il 13 gennaio 2010 dal Consiglio dei Ministri, per risolvere i problemi di sovraffollamento degli istituti penitenziari italiani: 1) La dichiarazione dello "stato di emergenza nazionale", disposta da un apposito Decreto firmato dal presidente Berlusconi il 13 gennaio sulla base della legge 225/1992, durerà fino al 31 dicembre 2010; al capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Franco Ionta, saranno dati poteri di Commissario delegato, che potrà procedere in deroga alle ordinarie competenze; il "braccio operativo" sarà la Protezione Civile. Saranno edificati 47 nuovi padiglioni affiancati a strutture carcerarie già esistenti. I finanziamenti sono stati già individuati: 500 milioni di euro stanziati in Finanziaria più altri 100 milioni provenienti dal bilancio della Giustizia. 2) A partire dal 2011 saranno realizzate le altre strutture di edilizia straordinaria (18 nuove carceri di cui 10 "flessibili": probabilmente di prima accoglienza o destinate a detenuti con pene lievi, a cui se ne aggiungeranno altre 8 in aree strategiche anch'esse "flessibili"). 3) Introduzione di misure deflative: le due "norme di accompagnamento" riguardano la possibilità di scontare con i "domiciliari" l'ultimo anno di pena residua, ad eccezione di coloro che sono stati condannati per reati gravi, e la "messa alla prova" delle persone imputabili per reati fino a tre anni, che potranno svolgere lavori di pubblica utilità con conseguente sospensione del processo. 4) Il quarto pilastro prevede l'assunzione di 2000 nuovi agenti per gestire la popolazione detenuta, che ad oggi ammonta a circa 64.800 unità.Bambini stranieri nelle scuole: la direttiva del ministro GelminiIl Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha emanato l'8 gennaio scorso una circolare contenente "Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non Italiana". La circolare mette in evidenza alcune criticità, quali: - l'incidenza di dispersioni, abbandoni e ritardi, che caratterizza l'itinerario scolastico degli alunni provenienti da un contesto migratorio; - la conoscenza della lingua italiana, talora assente o padroneggiata a livelli di competenza notevolmente differenti; - il possesso della "nuova" lingua più come spontaneo registro utile alla "comunicazione" quotidiana che non come strumento per lo studio; - la necessità di prevedere anche percorsi formativi differenziati, soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado; - la presenza di culture diverse all'interno delle comunità straniere e il loro impatto con la cultura italiana. A fronte di tali criticità, per dare risposte tempestive, la circolare, stabilisce che: il numero degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti; il limite del 30% entra in vigore dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: è introdotto a partire dal primo anno della scuola dell'infanzia e dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e di II grado; il limite del 30% può essere innalzato, con determinazione del Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri già in possesso delle adeguate competenze linguistiche; il limite del 30% può essere ridotto, sempre con determinazione del Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri per i quali risulti una padronanza della lingua italiana non sufficiente ad una compiuta partecipazione all'attività didattica.Prestito nuovi nati: pubblicato l'elenco delle banche aderentiVia libera al fondo di garanzia per il prestito ai nuovi nati: è disponibile da oggi l'elenco delle banche aderenti all'iniziativa. Dal 20 gennaio parte la campagna di comunicazione, trasmessa da radio e Tv. Infine, è stato realizzato dalla redazione web di Palazzo Chigi in collaborazione con il Dipartimento Politiche per la famiglia un apposito sito web per informare e guidare i genitori che vogliono usufruire di questa opportunità. L'iniziativa, che prevede un prestito garantito di 5.000 euro a tassi agevolati, che possono richiedere tutte le famiglie che hanno un bambino, nato o adottato negli anni 2009, 2010 e 2011, è diventata operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del regolamento di attuazione e la firma del protocollo d'intesa tra il sottosegretario alle Politiche della famiglia, Carlo Giovanardi, e l'Abi (Associazione Bancaria Italiana). Successivamente sono state firmate le singole convenzioni con le banche e intermediari finanziari che hanno aderito all'iniziativa. L'adesione da parte delle banche al protocollo d'Intesa è facoltativa e la concessione del prestito sarà valutata autonomamente dagli intermediari finanziari. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo le operazioni di finanziamento a favore dei soggetti esercenti la potestà genitoriale di bambini nati o adottati negli anni 2009, 2010 e 2011. Nel caso di potestà o affido condiviso è ammesso un solo prestito. La garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50 per cento del finanziamento ed è incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta.Danni dovuti a vaccinazioni: quando scatta l'indennizzoCon decreto ministeriale del 21 ottobre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.9 del 13 gennaio 2010, è stata integrata la normativa relativa ai benefici cui hanno diritto le persone danneggiate dalle vaccinazioni, individuando i criteri necessari alla formazione delle graduatorie necessarie all'applicazione dei benefici stessi. La legge n.210/92 stabilisce che chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie (per legge o per ordinanza) di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Ulteriori benefici sono stati introdotti dalla L. n.229/05 (cioè un ulteriore indennizzo pari rispettivamente a sei, cinque o quattro volte la somma attribuita dalla Legge n. 210, a seconda della categoria ascritta). Queste, in sintesi, alcune disposizioni del decreto: il Ministero provvede alla corresponsione dell'indennizzo aggiuntivo e dell'assegno una tantum previsti dalla legge n. 229/2005, nonché alla formazione di una graduatoria, sulla base del criterio cronologico di presentazione delle istanze degli aventi titolo, accompagnato dai parametri correttivi della gravità dell'affezione o della difficoltà economica degli aventi titolo e dei loro nuclei familiari. Il parametro della gravità dei danni subiti è stabilito in base alla L. 210/92; quello della difficoltà economica degli aventi titolo o dei loro nuclei familiari è determinato dall'indicatore economico ISEE; indennizzo aggiuntivo e rate dell'assegno una tantum sono stabiliti secondo apposite graduatorie.Divieto di fumo nei locali pubblici: bilancio di una legge “storica”Il rapporto sui cinque anni di applicazione della legge che ha introdotto il divieto di fumare nei locali e negli uffici pubblici presenta un bilancio con molte luci e solo qualche ombra. Nel primo anno di vigenza della legge, secondo i dati ISTAT, la percentuale di fumatori è calata di circa due punti (dal 23,8% al 22%), percentuale che si è mantenuta stabile fino al 2009. Solo nel 2009 la percentuale dei fumatori è risalita di un punto, arrivando al 23%. L'incremento ha riguardato sia maschi che femmine, con una prevalenza nei giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Come è noto la legge 16 gennaio 2003, n. 3, art. 51, "Tutela della salute dei non fumatori", è entrata in vigore nel gennaio 2005: l'Italia è stato il primo grande paese europeo ad introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell'ospitalità. L'attività di monitoraggio sull'applicazione della legge, avviata fin dal 2005 e tuttora in corso, ha evidenziato altri importanti risultati. Nel corso del 2009 le vendite di sigarette si sono ridotte del 2,2%. La diminuzione è pari a circa il 9% in meno rispetto al 2004. Un altro dato positivo riguarda il rispetto della legge: gli italiani si sono dimostrati generalmente favorevoli al provvedimento e consapevoli della sua importanza per la salute pubblica. Su mandato del ministro della Salute, i NAS (Nucleo operativo Anti-sofisticazioni) nel 2009 hanno effettuato 2.551 ispezioni a campione su tutto il territorio nazionale presso diverse tipologie di locali in cui si applica il divieto di fumo, evidenziando il sostanziale rispetto della norma.Patrimonio culturale: l'attività di recupero nel Rapporto 2009Presentata il 13 gennaio scorso dal Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale l'attività operativa effettuata nel 2009. Dai dati emerge in particolare una sensibile diminuzione dei furti in generale (- 14,5%), un forte decremento degli scavi clandestini accertati (- 76%), una consistente persistenza del fenomeno della falsificazione (+ 424%), come risulta dall'elevato numero delle persone arrestate per questo reato, un lieve ma significativo aumento dell'attività di contrasto (+ 2%) alle varie tipologie di reati riguardanti il settore dei beni culturali. Nel 2009, analogamente a quanto avvenuto nel 2008, e, comunque, nell'ambito del già indicato trend di riduzione del fenomeno criminoso, le regioni più colpite risultano essere state il Lazio, la Toscana e la Lombardia. In particolare tale generalizzata flessione è particolarmente percepibile in relazione ai furti in danno di privati, con una variazione pari a (- 15,3%) e a quelli in danno di chiese ed istituti religiosi (-11,5%). I privati e i luoghi di culto si confermano, quindi, come gli obiettivi più sensibili alle aggressioni criminali. Continua anche la positiva tendenza alla riduzione dei furti ai danni di istituzioni museali (-29% circa) mentre risulta evidente la preoccupante persistenza di sottrazioni al patrimonio archivistico e librario, che continua a costituire un fenomeno al quale prestare la massima attenzione. Rispetto al 2008, per quanto riguarda il numero degli scavi clandestini accertati (-76%), l'andamento generale ha visto una notevole diminuzione a livello nazionale, con la Sicilia in cima all'elenco degli avvistamenti seguita dal Lazio e dalla Campania. Nel Rapporto viene inoltre citata l'espansione esponenziale del mercato illecito di beni culturali via web. Nel biennio 2008-2009 sono stati 42.403 i beni, di vari tipo e natura, individuati e sequestrati nel corso di operazioni avviate a seguito del monitoraggio dei siti on-line. |
Che fanno i santi patroni
d’Europa? E’ in corso a Roma, nel Palazzo Venezia, una mostra che durerà fino al 31 gennaio, intitolata: “Il potere e la grazia”. Fra i dipinti e le icone, eseguiti da celeberrimi autori d’ogni parte d’Europa, di tanti santi patroni delle Nazioni europee, e dei santi regnanti o governanti, come Luigi IX di Francia o Tommaso Moro d’Inghilterra, una sala è dedicata ai sei Patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Caterina da Siena, Brigida di Svezia, Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, quest’ultima contemporanea di alcuni di noi, trucidata ad Auschwitz. Ora, mi sono spesso domandato: ma che fanno questi santi? L’Europa soffre spesso di arresti e di intralci: trattati bruciati, incomprensioni all’Est e all’Ovest, disaffezione popolare, euroscetticismo diffuso! Tutto questo è vero, ma consideriamo i fatti positivi: 64 anni di pace in Europa, la caduta del Muro di Berlino e della Cortina di Ferro di cui abbiamo di recente celebrato il Ventennale, la riconquistata unità della Germania, la ricongiunzione dei due gruppi di Nazioni occidentali e orientali, la restituita libertà a tutti i popoli del Continente, l’ampliamento dell’Unione Europea dai sei originari Paesi a 27 ed oltre. Non è questo un prodigio? Il grande prodigio dell’Unione Europea. (m.p.)
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