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Atterraggio riuscito per il cielo unico |
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Giovanni Claudio FAVA (PSE, I) Relazione sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i principi generali per l'istituzione del cielo unico europeo ("il regolamento quadro") Doc.: A5-0010/2004 Procedura: Codecisione, terza lettura & Marieke SANDERS-TEN HOLTE (ELDR, NL) Relazione sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio concernenti 1. la prestazione di servizi di navigazione aerea nel Cielo unico europeo ("regolamento sulla prestazione di servizi") 2. l'organizzazione e l'uso dello spazio aereo nel Cielo unico europeo ("regolamento sullo spazio aereo") 3. l'interoperabilità della rete europea di gestione del traffico aereo ("regolamento sull'interoperabilità") Doc.: A5-0009/2004 Procedura: Codecisione, terza lettura Dibattito: 28.01.2004 Votazione: 29.01.2004 Il Parlamento europeo e il Consiglio sono pervenuti ad un accordo in sede di conciliazione sull'importante pacchetto relativo al cielo unico europeo. Esso apre la strada ad un sistema unico di controllo del traffico aereo in Europa. L'accordo significa migliori condizioni di sicurezza per i viaggi aerei e un'utilizzazione più efficiente dello spazio aereo europeo, in modo da minimizzare i ritardi. Esso tiene conto delle esigenze di tutti gli utenti, sia civili sia militari. Relatori per il Parlamento sono Giovanni Claudio FAVA (PSE, I) in merito al regolamento quadro e Marieke SANDERS-TEN HOLTE (ELDR, NL) per quanto riguarda tre regolamenti tecnici relativi alla fornitura di servizi di navigazione aerea, all'organizzazione e l'uso dello spazio aereo e all'interoperabilità della rete europea di gestione del traffico aereo. A sorpresa, il Consiglio ha adottato tutti gli emendamenti chiave del Parlamento su punti delicati quali la cooperazione tra civili e militari, i cosiddetti «blocchi di spazio aereo» e il ruolo di Eurocontrol. L'accordo definitivo tratta in particolare le seguenti questioni:
Gli Stati membri si opponevano fortemente alle proposte sulla cooperazione tra civili e militari, sostenendo che le questioni della difesa non fossero di competenza dell'UE. Si è convenuto, infine, che gli Stati membri favoriranno tale cooperazione e, ogni qual volta si rendesse necessario, faciliteranno la cooperazione tra le loro Forze Armate in caso di problemi di gestione del traffico aereo. Un altro passo avanti principale è il compromesso sulla riconfigurazione dello spazio aereo superiore dell'Unione. I servizi di navigazione aerea verranno forniti secondo «blocchi di spazio aereo», che sono spazi aerei di una dimensione definita, nello spazio e nel tempo, basando tale riconfigurazione su esigenze operative o funzionali, indipendentemente dai confini nazionali. Il Consiglio ha accettato la proposta del Parlamento in base alla quale i principi generali della creazione dei blocchi funzionali uniformi dello spazio aereo saranno sviluppati sulla base del parere tecnico di Eurocontrol. Il Consiglio inoltre ha accettato un'ulteriore proposta del Parlamento sui blocchi funzionali di spazio aereo. In caso di controversia tra due o più Stati membri su uno di questi blocchi sui quali essi esercitano la propria responsabilità, gli Stati interessati possono chiedere congiuntamente il parere del Comitato per il cielo unico, l'organismo responsabile dell'attuazione del cielo unico europeo. È stato infine raggiunto un accordo sull'istituzione di un Organismo di consultazione dell'industria (OCI). Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : envi-press@europarl.eu.int Accordi sul transito di automezzi pesanti in AustriaRichiesta di applicazione della procedura
d'urgenza sulla proposta di decisione del Consiglio alla conclusione di un
accordo in forma di scambio di lettere tra la Comunità europea e la
Repubblica di Slovenia sul sistema transitorio di punti applicabile agli
automezzi pesanti che attraversano l'Austria dal 1° gennaio 2004 Le richieste di applicazione della procedura d'urgenza sono state accolte. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int |
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Riconoscimento delle qualifiche professionali |
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Stefano ZAPPALA' (PPE/DE, I) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il riconoscimento delle qualifiche professionali Doc.: A5-0470/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 15.01.2004 La relazione di Stefano ZAPPALA' (PPE/DE,I) sul riconoscimento delle qualifiche professionali sarà votata mercoledì 11 febbraio nel corso della prossima sessione di Strasburgo. Per ulteriori informazioni: Miriam Orieskova (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 31054 e-mail : lega-press@europarl.eu.int e Per ulteriori informazioni: Tanja Rudolf (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 31053 e-mail : lega-press@europarl.eu.int |
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Appalti: più trasparenza e meno burocrazia |
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Stefano ZAPPALA' (PPE/DE, I) Relazione sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori Doc.: A5-0007/2004 Procedura: Codecisione, terza lettura & Stefano ZAPPALA' (PPE/DE, I) Relazione sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali Doc.: A5-0008/2004 Procedura: Codecisione, terza lettura Dibattito: 28.01.2004 Votazione: 29.01.2004 Il Parlamento ed il Consiglio hanno raggiunto un accordo, in sede di conciliazione, sulle procedure di appalto, risolvendo in particolare l'ultimo punto di divergenza: la definizione dei criteri d'aggiudicazione dei contratti d'appalto. Le posizioni delle due Istituzioni hanno trovato un punto d'incontro nella giurisprudenza della Corte di giustizia. Quest'ultima infatti ammette che criteri diversi dal prezzo, come gli aspetti legati all'ambiente, siano presi in considerazione dall'amministrazione al momento di aggiudicare un appalto. Il testo della nuova normativa precisa tuttavia, in conformità alla giurisprudenza, che questi criteri devono essere legati all'oggetto dell'appalto. La Plenaria ha approvato l'accordo sulla direttiva quadro con 414 voti favorevoli, 23 contrari e 29 astensioni. L'accordo sulla direttiva settoriale è stato invece approvato con 411 voti favorevoli, 26 contrari e 32 astensioni. Il Parlamento ritiene importante che possa essere presa in considerazione, tra le altre, la politica dell'offerente per quanto riguarda i disabili e l'applicazione delle pari opportunità. Di fronte al rifiuto del Consiglio, che temeva di introdurre un elemento d'arbitrarietà eccessivo nell'aggiudicazione dei contratti d'appalto, i deputati hanno accettato che la questione fosse chiarita nei considerando e non nel corpo del testo. Di conseguenza, il riferimento alla giurisprudenza della Corte di Giustizia è esplicito nella misura in cui essa «chiarisce le possibilità per le autorità contraenti di soddisfare le esigenze del pubblico interessato, tra l'altro in materia ambientale e sociale». Le due proposte di direttiva, per le quali era relatore Stefano ZAPPALA' (PPE/DE, I), mirano a sostituire i quattro testi esistenti, al fine di semplificare e modernizzare le disposizioni comunitarie sugli appalti pubblici. Queste nuove disposizioni devono garantire un migliore funzionamento del mercato interno ed una maggiore trasparenza nell'attribuzione dei contratti d'appalto, al fine di eliminare la burocrazia inutile. In questo modo verrebbe semplificato sia il lavoro dei piccoli enti aggiudicatari di appalti, sia quello delle PMI offerenti. In effetti, il margine d'interpretazione della normativa è molto ridotto poiché le direttive sono precise quanto ai meccanismi della gara d'appalto ed ai criteri d'attribuzione. Tra i contributi all'ammodernamento delle procedure figura la possibilità di presentare delle offerte per posta elettronica. Il Parlamento ed il Consiglio ritengono che, per garantire la riservatezza delle offerte, l'utilizzo della firma elettronica debba essere incoraggiato. Per quanto riguarda i libri scolastici per i quali si applica un regime di prezzi fissi, essi non saranno esclusi dal campo di applicazione della direttiva, come chiesto dal Parlamento, ma, in questo caso, l'ente aggiudicatario dovrà valutare le offerte in base a criteri diversi dal prezzo. Per ulteriori informazioni: Armelle Douaud (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 43806 e-mail : deve-press@europarl.eu.int |
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Bilancio: quali responsabilità per i Commissari? |
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Paulo CASACA (PSE, P) Relazione sulle misure adottate dalla Commissione in conseguenza delle osservazioni contenute nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2001 Doc.: A5-0004/2004 Procedura: Discarico Dibattito: 28.01.2004 Votazione: 29.01.2004 Il Parlamento ritiene che i singoli Commissari siano politicamente responsabili delle infrazioni dei servizi su cui hanno la responsabilità e che ne debbano rendere conto ai deputati. Pur riconoscendo che «i Commissari hanno ammesso errori e compiuto sforzi per sviluppare un piano d’azione volto ad impedire che possano ripetersi in futuro analoghe, intollerabili situazioni», l'Aula nota come nessun Commissario «si sia finora assunto la responsabilità politica delle irregolarità avvenute presso Eurostat». Inoltre, adottando un emendamento dell'ELDR con un solo voto di scarto (175 favorevoli, 174 contrari e 126 astensioni), si rammarica del fatto che «il Commissario Solbes [...] non abbia agito prima di fronte all'emergere di sempre maggiori prove di una gestione finanziaria irregolare fra il 2000 e il 2003, né abbia accettato la responsabilità politica non appena, nell'estate 2003, è venuta alla luce la dimensione dei problemi nel suo settore». Adottando con 467 voti favorevoli, 11 contrari e 9 astensioni, la relazione di Paolo CASACA (PSE, P) sulle misure adottate dalla Commissione in conseguenza delle osservazioni contenute nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2001, i deputati hanno criticato i termini estremamente lunghi, la resistenza e le esitazioni dell'Esecutivo a trasmettere al Parlamento delle relazioni vitali su Eurostat. Essi ritengono che sussistano «forti dubbi sul fatto che i membri della Commissione non abbiano avuto accesso alle allarmanti informazioni contenute nelle relazioni di audit su Eurostat» e criticano il fatto che l'invio di questi dossier e denunce all'Ufficio antifrode (OLAF) sia divenuta la scusa abituale per non agire. Il Parlamento chiede alla Commissione di attuare immediatamente delle misure specifiche fondate sulle raccomandazioni formulate del servizio di audit interno, nella sua relazione d'inchiesta su circa 400 contratti conclusi da Eurostat. La Commissione dovrebbe separare rigorosamente i compiti di gestione e di audit, mentre le équipes di audit in seno alle direzioni generali dovrebbero cooperare strettamente con il servizio di audit interno. Gli informatori (whistle-blowers), inoltre, dovrebbero potersi rivolgere ad un'istanza esterna alla propria istituzione in modo che sia garantito il loro anonimato. I deputati ritengono, peraltro, che la presenza di informatori sia stata «cruciale» e che abbia consentito di rendere operative le conclusioni dei servizi di audit professionale. Pertanto, «la Commissione deve riabilitare pienamente gli interessati, indennizzandoli altresì per i danni materiali e morali subiti». Al riguardo, il Parlamento fa un parallelismo tra la severità con la quale sono stati trattati taluni informatori ed il lassismo nei confronti dei funzionari sottoposti a inchiesta per colpa grave. E' urgente, concludono inoltre i deputati, «combattere la cultura della segretezza, della complessità e della mancanza di chiarezza nel flusso di informazioni all'interno della Commissione, nonché tra la Commissione e gli organismi esterni, quali il Parlamento europeo e l'OLAF». Per quanto riguarda il piano d'azione presentato al Parlamento lo scorso anno dal Presidente Prodi, i deputati si rammaricano che non sia stata fatta nessuna proposta per un cambiamento strutturale nelle relazioni tra i commissari e i direttori generali, mentre ritengono cruciale chiarire il ruolo dirigente dei commissari e la loro responsabilità politica. Essi auspicano che la Commissione sottoponga delle proposte concrete su tali argomenti, a metà febbraio, in modo che esse possano essere valutate nel contesto del discarico 2002. Tra le altre cose, le richieste dei commissari e le risposte dei dipartimenti dovrebbero sempre essere trasmesse dai direttori generali ai commissari stessi. Inoltre, il Segretario generale dell'Esecutivo dovrebbe sempre informare direttamente il Commissario in causa di ogni inchiesta interna che gli sia stata segnalata dall'OLAF. Il Parlamento è convinto che le pratiche di esternalizzazione di alcune mansioni siano all'origine di molti problemi. I deputati sono particolarmente preoccupati dai contratti sostanziosi conclusi dalla DG-AidCo con delle società implicate nel caso Eurostat, al di fuori delle normali procedure di appalto. La Commissione dovrebbe sicuramente rivedere il suo sistema di allerta rapida. Riguardo ad altri punti, i deputati reputano inaccettabile che la Commissione rifiuti di verificare chi dirige veramente le società partecipanti a gare d'appalto dell'Esecutivo, specialmente quando esistono forti presunzioni che dei funzionari della Commissione stessa risultano esserne i veri proprietari. In materia di Politica Agricola Comune, considerando gli «ovvi rischi per gli interessi finanziari della Comunità posti dall'esistenza di restituzioni all'esportazione di zucchero per paesi dai quali le importazioni di zucchero sono esenti da dazi», il Parlamento si rammarica «che la Commissione intervenga soltanto laddove sia fornita una prova di piani «carosello», invece di abolire le restituzioni alle esportazioni per tutti i paesi ove viga un regime di importazioni esenti da dazi». In tale contesto, peraltro, i deputati invitano la Commissione a presentare piani per modificare gli attuali sistemi di restituzioni all'esportazione e di smaltimento delle eccedenze in agricoltura quanto prima possibile. L'Aula, altresì, ritiene inaccettabile che la Commissione si astenga da qualsiasi intervento contro l'adulterazione del burro e di altri prodotti lattiero-caseari, praticata su vasta scala da imprese industriali e organizzazioni criminali, «in netto contrasto con il rigore con cui gli agricoltori vengono spesso perseguiti dalla Commissione per violazioni minori e formali» ed esorta la Commissione ad avvalersi nel «modo più rigoroso possibile di tutti i meccanismi amministrativi esistenti che penalizzano la produzione di latte in eccesso contro i frodatori industriali criminali». Più in generale i deputati chiedono all'Esecutivo di avviare azioni legali in sede civile per danni nei confronti «di tutte le industrie resesi criminalmente responsabili di adulterazione dei prodotti alimentari disciplinati dalla politica agricola comune» e l'esortano a intraprendere azioni legali e qualsiasi altra misura ritenga necessaria «al fine di prevenire la sofisticazione di prodotti alimentari finanziati dalla PAC». Per ulteriori informazioni: Marjory van den Broeke (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44304 e-mail : cont-press@europarl.eu.int Via libera al discarico del bilancio del Comitato delle RegioniMaría Antonia AVILES
PEREA (PPE/DE, E) Il Parlamento europeo, con 318 voti favorevoli, 153 contrari e 5 astensioni, ha dato il via libera al discarico per l'esecuzione del bilancio del Comitato delle Regioni per il 2001. Nell'aprile scorso, il Parlamento aveva ritardato la procedura in ragione di una serie di preoccupazioni riguardo, in particolare, ai rimborsi spese dei membri del Comitato e talune procedure di appalto. I deputati hanno approvato le misure correttrici adottate nel frattempo dal Comitato delle Regioni, nonché gli impegni assunti dal nuovo Segretario generale per migliorare la gestione ed il controllo finanziario. Di conseguenza hanno deciso per il discarico adottando la relazione di Maria AVILES PEREA (PPE/DE, E). Per ulteriori informazioni: Marjory van den Broeke (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44304 e-mail : cont-press@europarl.eu.int |
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Ridurre l'inquinamento da rifiuti di imballaggi |
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Dorette CORBEY (PSE, NL) Relazione sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio Doc.: A5-0006/2004 Procedura: Codecisione, terza lettura Dibattito: 28.01.2004 Votazione: 29.01.2004 I negoziati tra le delegazioni del Parlamento e del Consiglio in seno comitato di conciliazione sono sfociati in un accordo, confermato con uno scambio di lettere il 17 dicembre scorso. Si apre così la strada all'adozione di una nuova legislazione che adatta la direttiva del 1994 sui rifiuti di imballaggio e che dovrebbe consentire la riduzione drastica dell'inquinamento grazie ad un netto aumento del riciclaggio degli imballaggi. Infatti, l'obiettivo minimo passerà, da qui al 2008, dal 25 al 55% dei rifiuti riciclati. Tre sono stati i principali argomenti affrontati nel corso della procedura: la deroga agli obiettivi, i nuovi Stati membri e le recenti sentenze della Corte di Giustizia. Per quanto riguarda le deroghe, una delle principali questioni concerneva la fissazione delle date limite alle quali i paesi che beneficiano di una proroga sono tenuti a giungere a taluni obiettivi per il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti. Ciò riguardava, in particolare, la Grecia, l'Irlanda ed il Portogallo a causa delle loro specifiche situazioni (moltitudine di isolotti, territori rurali di montagna, ecc.). L'accordo raggiunto prevede che questi paesi possano decidere di raggiungere gli obiettivi fissati al più tardi per la fine del 2011. La realizzazione degli obiettivi da parte dei futuri Stati membri e la relativa base giuridica sono stati anche oggetto di dibattito. Mentre il Parlamento riteneva di dover essere associato alla definizione delle date in cui giungere agli obiettivi mediante la procedura di codecisione, il Consiglio preferiva attenersi all'articolo 57 del Trattato di adesione che lascia tale compito agli Stati membri, senza l'obbligo di consultare il Parlamento. Grazie alle insistenze del Parlamento, l'accordo cui si è giunti in conciliazione prevede l'aggiunta di due «considerando» alla direttiva, con i quali il Parlamento, il Consiglio e la Commissione s'intendono sulla necessità di prevedere delle deroghe temporanee a favore dei futuri Stati membri per quanto attiene agli obiettivi fissati dalla direttiva. Tali deroghe sarebbero determinate «secondo l'appropriata procedura giuridica» prima della scadenza del termine per la trasposizione della direttiva e sulla base delle domande formulate dagli Stati in via di adesione. Le date richieste sono: 2012 per Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lituania, Slovacchia e Slovenia; 2013 per Malta; 2014 per la Polonia e 2015 per la Lettonia. Il terzo, spinoso, problema affrontato in conciliazione riguardava il campo d'applicazione della direttiva. In effetti, secondo recenti sentenze della Corte di Giustizia, l'incenerimento dei rifiuti municipali deve essere considerato come una semplice operazione di eliminazione se l'obiettivo principale è, appunto, la loro soppressione. Di conseguenza, i rifiuti che hanno seguito questo processo in tali impianti non possono essere presi in conto ai fini degli obiettivi di «recupero» previsti dalla direttiva sugli imballaggi. Parlamento e Consiglio, perciò, sulla base di queste sentenze, hanno chiarito la direttiva precisando che i rifiuti di imballaggio debbono essere recuperati o inceneriti «in impianti di incenerimento rifiuti con recupero energetico», ampliando di fatto il concetto di «recupero». Inoltre, è stata aggiunta una dichiarazione tripartita che impegna le tre istituzioni a una revisione di tale questione non appena se ne presenta l'occasione. Gli altri argomenti oggetto della conciliazione hanno riguardato: la definizione di «imballaggio» e i relativi esempi illustrativi; le misure di prevenzione e in particolare eventuali nuove proposte legislative per ridurre al massimo l'impatto ambientale degli imballaggi; la valutazione e la futura definizione di diversi metodi di riciclaggio, nonché la promozione di progetti pilota in materia di rifiuti; la possibilità per gli Stati membri di trasporre talune disposizioni mediante accordi tra le autorità competenti ed i settori economici coinvolti. Per ulteriori informazioni: Joëlle Fiss (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 41075 e-mail : jfiss@europarl.eu.int Via
libera al trattato sulle risorse fitogenetiche La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Leena Maria Linnus (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42825 e-mail : envi-press@europarl.eu.int |
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Cooperazione con i Territori occupati |
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Luis BERENGUER FUSTER (PSE, E) Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1734/94 relativo alla cooperazione finanziaria e tecnica con i territori occupati Doc.: A5-0002/2004 Procedura: Codecisione prima lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 del Regolamento del Parlamento Votazione: 29.01.2004 Molte cose sono cambiate dall'approvazione del regolamento del 1994 di cooperazione con i Territori occupati, all'indomani degli accordi di Oslo. La programmazione pluriennale degli aiuti prevista da tale regolamento non ha potuto avere luogo in un contesto seriamente deteriorato (scoppio della seconda Intifada nel settembre 2000). La normativa comunitaria è stata inoltre modificata sotto vari aspetti, ad esempio con il nuovo regolamento finanziario. La Commissione ha quindi presentato una proposta di modifica del regolamento relativo alla cooperazione finanziaria e tecnica con i Territori occupati, approvata dal Parlamento con la relazione di Luis BERENGUER FUSTER (PSE, E). L'obiettivo dell'assistenza viene modificato per permettere ai Palestinesi di conseguire uno sviluppo economico, politico e sociale sostenibile in conformità con le nuove regole in vigore, tenendo conto del contesto determinato dalla roadmap finalizzata a costituire uno Stato palestinese entro il 2005. Le azioni a carattere umanitario saranno complementari con gli aiuti portati dall'Esecutivo attraverso ECHO. Viene inoltre inserito un nuovo paragrafo sulla lotta antifrode. La dotazione finanziaria prevista per il 2004-2006 è pari a 143,25 milioni di euro. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41448 e-mail
:
indu-press@europarl.eu.int e Virginija
Zabotkaite (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31055 e-mail : indu-press@europarl.eu.int Garantire il futuro dell'industria tessile europeaRisoluzione sul futuro del settore tessile e
dell'abbigliamento nell'Unione europea Il Parlamento ha accolto con soddisfazione la comunicazione della Commissione sul futuro del settore tessile e dell'abbigliamento nell'Unione europea allargata, appoggiando la revisione delle politiche comunitarie e degli strumenti proposti al fine di migliorare la posizione competitiva del settore e garantirne l'accesso ai mercati dei paesi terzi. Nella risoluzione adottata, d'altra parte, il Parlamento esprime la sua preoccupazione per la situazione in cui versa il settore tessile e dell'abbigliamento, che rappresenta, nell'Unione europea, più di 177.000 imprese e che, con l'ampliamento «darà lavoro a più di 2,7 milioni di persone con una elevata percentuale di manodopera femminile». I deputati, inoltre, attirano l'attenzione sul fatto che, fra il 1990 e il 2001, questo settore ha perduto nell'Unione europea più di 850.000 posti di lavoro e migliaia di imprese. La Comunicazione della Commissione intende rafforzare la competitività del settore tessile-abbigliamento, considerato che dal 1° gennaio 2005 dovrà confrontarsi con la soppressione delle quote di importazione. L'industria tessile, pertanto, sarà sottoposta alle stesse norme commerciali e d'importazione cui sono soggetti gli altri settori industriali. Tenuto conto che le PMI sono maggioritarie nel settore, il Parlamento invita la Commissione a definire un programma comunitario, «dotato di adeguati mezzi di sostegno», in particolare nelle regioni meno favorite dipendenti da tale settore, a favore della ricerca, dell'innovazione, della formazione professionale e delle piccole e medie imprese. L'Aula, inoltre, chiede anche la definizione di un programma comunitario che abbia quale obiettivo di incentivare la creazione di marche e la promozione esterna dei prodotti del settore, in particolare nell'ambito delle fiere internazionali. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero «incoraggiare le PMI del settore ad investire in attività dirette di R&S e d'innovazione non tecnologica, istituendo a tale scopo incentivi e programmi d'aiuto specifici per il settore». Il Parlamento, inoltre, chiede alla Commissione di attuare quanto prima le misure annunciate per rafforzare la tutela e l'applicazione delle norme di proprietà intellettuale, nonché il controllo della loro conformità con gli accordi TRIPS (Diritti di proprietà intellettuale connessi al commercio) dell'OMC, al fine di rendere effettiva la lotta alla contraffazione e alla pirateria. Chiede altresì un rafforzamento dei controlli doganali alle frontiere dell'UE e delle misure di cooperazione doganale a livello internazionale, per sradicare il grave problema della pirateria e della contraffazione. I deputati, ribadendo che l'apertura del commercio internazionale nel settore tessile e dell'abbigliamento dovrebbe offrire all'industria europea numerose opportunità di espansione, auspicano che nel quadro dei negoziati dell'OMC la Commissione mantenga le proposte in materia di politica commerciale avanzate nella sua comunicazione, «garantendo così al settore un accesso ai mercati a livello mondiale comparabile alle condizioni d'importazione che l'UE applicherà a partire dal 2005». Sempre in tema commerciale, il Parlamento chiede, inoltre, che la concessione dei vantaggi derivanti dalle preferenze tariffarie sia limitata esclusivamente ai paesi meno sviluppati e ai paesi in via di sviluppo meno competitivi. E' fondamentale, secondo i deputati, «procedere ad una riforma dei meccanismi di difesa commerciale per renderli più agili ed efficaci ed è necessario stabilire una procedura chiara, rapida e trasparente per quanto riguarda le clausole di salvaguardia generali dell'OMC e le clausole speciali applicabili alla Cina ai sensi del protocollo di adesione della Cina all'OMC». Inoltre, chiedono all'Esecutivo di istituire un Osservatorio del settore tessile e dell'abbigliamento che analizzi l'evoluzione del commercio tra la Cina e l'Unione europea e controlli, tra l'altro, il rispetto delle norme applicate nelle due regioni. Nel chiedere alla Commissione di accelerare la soppressione delle barriere non tariffarie al commercio, il Parlamento d'altra parte insiste sull'importanza di «rafforzare i principi della responsabilità sociale delle imprese, del rispetto dei diritti fondamentali definiti dall'OIL e dello sviluppo sostenibile», mediante l'inserimento di tali principi negli accordi commerciali bilaterali sottoscritti dall'Unione europea. A tale proposito, rileva l'importanza di escogitare formule, basate ad esempio su un'etichettatura volontaria, che consentano ai consumatori di identificare i prodotti che sono stati fabbricati rispettando i diritti fondamentali del lavoro definiti dall'OIL e l'ambiente. Infine, ritenendo vantaggiosa l'introduzione di un'etichettatura che consenta ai consumatori di conoscere l'origine dei prodotti in maniera non discriminatoria, i deputai accolgono con soddisfazione la proposta della Commissione relativa all'etichetta «Made in Europe». Per
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Superati gli ostacoli finanziari, occorre sfruttare tutte le potenzialità di Galileo |
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Yves PIÉTRASANTA (Verdi/ALE, F) Relazione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sullo stato di avanzamento del programma GALILEO Doc.: A5-0003/2004 Procedura: Iniziativa Dibattito: 28.01.2004 Votazione: 29.01.2004 Con 392 voti favorevoli, 22 contrari e 43 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una relazione d'iniziativa di Yves PIÉTRASANTA (Verdi/ALE, F) in merito alla comunicazione della Commissione sullo stato di avanzamento del programma Galileo. La relazione accoglie con favore il fatto che siano stati rimossi gli ostacoli di natura finanziaria e sottolinea «l'enorme rilevanza di Galileo per lo sviluppo nell'Unione europea del settore industriale, dei trasporti, tecnologico e ambientale e pertanto, altresì, per il conseguimento degli obiettivi strategici di Lisbona tesi a fare dell'Unione l'area economica più competitiva e dinamica del mondo». Galileo è «semplicemente» un gigantesco orologio costituito da una trentina di satelliti che garantisce un posizionamento estremamente preciso nel tempo e nello spazio. Sarà operativo nel 2008 e, contrariamente ai sistemi GPS e GLONASS, si tratta di un progetto destinato esclusivamente ad usi civili. I deputati considerano che un sistema preciso di posizionamento via satellite europeo, indipendente e a vocazione civile, costituisca un investimento infrastrutturale necessario comprensivo di notevoli potenzialità per generare numerosi servizi e numerose attività utili, compreso nei settori dei trasporti, dell'ambiente e dell'agricoltura, mentre il settore delle telecomunicazioni può ulteriormente beneficiare delle applicazioni del programma. La relazione sottolinea anche la necessità di porre EGNOS (Sistema europeo di copertura per la navigazione geostazionaria) sotto il controllo dell'impresa comune. EGNOS sarà pienamente operativo nell'aprile 2004 e mirerà a rafforzare il segnale GPS, in particolare per l'aviazione civile. I deputati evidenziano l'importanza che Galileo riveste in non pochi settori quali l'ambiente, i trasporti e la sicurezza e ritengono che tale progetto «debba garantire un ambiente sicuro al fine di proteggere la vita dei cittadini e di riconoscere con anticipo, o addirittura prevenire, le calamità naturali o altri eventi che costituiscono una minaccia per la sicurezza». Inoltre, si compiacciono che lo sviluppo di applicazioni legate a Galileo venga intrapreso nel quadro del Sesto programma quadro di ricerca e sviluppo, sia nell'ambito della ricerca spaziale che nei settori delle tecnologie della Società dell'informazione e dello sviluppo sostenibile, del cambiamento globale, degli ecosistemi e dei trasporti. In materia di relazioni internazionali, i deputati accolgono con favore i progressi registrati nei negoziati con gli USA per quanto riguarda la navigazione satellitare, nonché la felice conclusione dei negoziati con la Cina riguardo alla partecipazione di tale paese al sistema di navigazione satellitare Galileo. Infine, riguardo al finanziamento, la relazione insiste «sull'interesse pubblico del programma e, pur riconoscendo che è indispensabile un'apertura a capitali privati, auspica che non si metta in discussione il carattere della gratuità o della quasi gratuità, per gli utenti, dei servizi di base di interesse generale». Per
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una politica spaziale europea Il Parlamento
europeo ha adottato una risoluzione sulla politica spaziale europea,
basata sull'interrogazione orale presentata sullo stesso argomento, in cui
si afferma che una politica spaziale ampliata e riferita al nuovo trattato
costituente comporta il consolidamento degli impegni nazionali a sostegno
dei programmi già avviati ed un maggiore impegno comunitario. L'Aula
ritiene che la messa in comune delle risorse e la condivisione degli
investimenti siano il modo più razionale di procedere, riconoscendo che
gli obiettivi a lungo termine sono raggiungibili solo sulla base di
progetti comunitari che richiedono un aumento progressivo delle risorse
messe a disposizione del bilancio spaziale comunitario. I deputati constatano peraltro che il Libro bianco, per quanto concerne il periodo 2007-2013, si limita ad ipotizzare alternative sulle disponibilità finanziarie, che non danno ancora una soluzione al necessario rapporto tra le ambizioni e le risorse. Essi ribadiscono «la straordinaria importanza del progetto Galileo», invitando la Commissione e il Consiglio a operare nel contesto dell'istituzione dell'autorità di vigilanza di Galileo per strutture efficienti e si compiacciono della partecipazione della Cina al programma. Inoltre auspicano che il corpo degli astronauti europei, basato a Colonia, si apra a futuri astronauti originari dei nuovi Stati membri. L'Aula invita la Commissione a considerare, nell'ambito delle iniziative del programma quadro e come attività complementari a quelle GMES, la tematica dei velivoli non pilotati, che potrebbero permettere il telerilevamento immediato di incendi di piccole dimensioni ed il controllo elettronico dei confini, in virtù della loro altezza di volo: 20 km, rispetto ai 400 km dei satelliti. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
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Zabotkaite (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31055 e-mail
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Politica di concorrenza |
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Risoluzione sulla politica di concorrenza Doc.: B5-0047/2004 Procedura: Risoluzione Dibattito: 28.01.2004 Votazione: 29.01.2001 Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione come constata con soddisfazione la modernizzazione della politica di concorrenza proceda lentamente ma in modo sicuro, ritenendo che essa avrà una possibilità di successo solamente se la Commissione riuscirà a creare condizioni di parità per l’applicazione delle norme di concorrenza in tutti gli Stati membri. Pertanto, la Commissione deve garantire l’istituzione di una procedura di ricorso a livello europeo contro le decisioni delle autorità antitrust nazionali relative all’applicazione delle norme europee in materia di concorrenza. L'Aula ritiene che l’attuale sistema di ricorsi alla Corte di giustizia europea potrebbe essere migliorato e chiede all'Esecutivo di eseguire studi di fattibilità per l’istituzione di un organo indipendente di ricorso. I deputati deplorano il fatto che nei settori dell’energia, dei servizi postali, delle telecomunicazioni e dei trasporti, il mercato sia spesso ancora dominato da «operatori leader nazionali», e invita pertanto la Commissione ad essere particolarmente vigile per quanto riguarda il rispetto delle regole di concorrenza in tali casi. L'Aula ritiene inoltre che la politica di concorrenza dovrebbe svolgere un ruolo più importante per garantire l’apertura e la competitività del settore dei mezzi di comunicazione, compiacendosi delle indagini avviate dalla Commissione nei confronti di varie emittenti pubbliche per verificare l’esistenza di sovracompensazioni e di sovvenzioni incrociate. La Commissione e gli Stati membri sono invitati alla massima vigilanza per quanto riguarda i processi di concentrazione e le posizioni dominanti attualmente detenute, sia da operatori privati, sia da operatori pubblici in questo settore. Per
ulteriori informazioni: Paula
Fernández Hervás (Bruxelles)
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Statistiche della società dell'informazione |
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Luis BERENGUER FUSTER (PSE, E) Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche della società dell'informazione Doc.: A5-0005/2004 Procedura: Codecisione, prima lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 del Regolamento del Parlamento Votazione: 29.01.2004 La relazione è stata approvata con 425 voti favorevoli, 2 contrari e 10 astensioni. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
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Zabotkaite (Bruxelles)
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Le commissioni parlamentari aumentano da 17 a 20 |
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Proposta di decisione presentata a norma dell'articolo 150, paragrafo 1 dalla Conferenza dei presidenti sul numero, la composizione numerica e le attribuzioni delle commissioni parlamentari Doc.: B5-0040/2004 Votazione: 29.01.2004 La proposta di decisione è stata adottata. Per
ulteriori informazioni: Enrico
D'Ambrogio (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42591 e-mail
: constit-press@europarl.eu.int |
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Ordine del giorno 9 - 12 febbraio 2004 Lunedì 9 febbraio 2004 |
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(17:00 -
22:00)
Martedì
10 febbraio 2004 (9:00 - 11:30,
15:00 - 16:30, 21:00 - 24:00)
(11:30
- 12:00 ) Votazione
(12:00 - 12:30)
(12:30 -
13:00)
(16:30 -
18:00)
(18:00 -
19:30)
Mercoledì
11 febbraio 2004 (9:00 - 12:00,
15:00 - 17:30, 21:00 - 24:00)
(12:00 -
13:00) - Votazione
(17:30 -
19:00)
Giovedì
12 febbraio 2004 (10:00 -
12:00, 15:00 - 16:30)
(12:00 -
13:00) Votazione
(16:30 - 17:30)
(17:30) Votazione
L'ordine del giorno può subire modifiche. |
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