l'AGE informa

<<<Sommario






RASSEGNA

25 - 26 febbraio 2004

 Bruxelles

 

 

 


Sommario

Codici delle procedure parlamentari, Abbreviazioni

Deputati al Parlamento europeo

Dichiarazioni
Cordoglio per la morte del Presidente Trajkovski

Consiglio europeo
Vertice di primavera: la Strategia di Lisbona è il migliore strumento di cui dispone l'Europa

Affari economici e monetari 
Patto di stabilità «intelligente» e spesa pubblica di «alta qualità»
Politica economica: investire nella ricerca e nel capitale umano

Relazioni esterne
Forte richiamo ad una politica coerente verso la Russia e sulla Cecenia
Uno status per il Caucaso meridionale

Trasporti 
Programma Quick start: il Parlamento vuole essere consultato

Gioventù e Istruzione
Formare gli insegnanti sull'integrazione europea
Seguito del Libro bianco sulla gioventù

Ambiente 
No agli inquinanti organici persistenti, priorità a salute e sicurezza

Sicurezza e Difesa
Si faccia ogni sforzo per il disarmo nucleare

Politica sociale e dell’occupazione
Statuto dei funzionari delle istituzioni europee

Giustizia e Affari interni
Accordo di riammissione con Macao 
Accordo con la Cina sui gruppi turistici

Bilancio
Bilancio: 2005 nel segno dell'austerità
Bilancio 2005: risorse proprie
Bilancio e nuovo statuto del personale

Sanità pubblica e Consumatori (sicurezza nucleare) 
Nucleare: indennizzi più alti alle vittime degli incidenti

Affari costituzionali
Legiferare meglio

Agricoltura
Sviluppo rurale nei nuovi Stati membri

Commercio estero
Difesa contro il dumping coreano nella costruzione navale

Ordine del giorno 8 - 11 marzo 2004

 

Codici delle procedure parlamentari

Serie A

Relazioni e raccomandazioni

Serie B

Risoluzioni e interrogazioni orali

Serie C

Documenti di altre Istituzioni

*

Procedura di consultazione

**I

Procedura di cooperazione, prima lettura

**II

Procedura di cooperazione, seconda lettura

***

Parere conforme

***I

Procedura di codecisione, prima lettura

***II

Procedura di codecisione, seconda lettura

***III

Procedura di codecisione, terza lettura

Abbreviazioni

PPE/DE

Partito popolare europeo / Democratici europei

PSE

Partito del socialismo europeo

ELDR

Liberali, democratici e riformatori

Verdi/ALE

Verdi / Alleanza libera europea

GUE/NGL

Sinistra unitaria europea / Sinistra verde nordica

UEN

Unione per l’Europa delle Nazioni

EDD

Europa delle democrazie e delle diversità

NI

Non iscritti

 

B

Belgio

F

Francia

A

Austria

DK

Danimarca

IRL

Irlanda

P

Portogallo

D

Germania

I

Italia

FIN

Finlandia

GR

Grecia

L

Lussemburgo

S

Svezia

E

Spagna

NL

Olanda

UK

Regno Unito

 


top

Deputati al Parlamento europeo

 Situazione al 26.02.2004

 

B

DK

D

GR

E

F

IRL

I

L

NL

A

P

FIN

S

UK

Totale

PPE/

DE

5

1

53

9

28

21

5

34

2

9

7

9

5

7

37

232

PSE

6

2

35

9

23*

18

1

16

2

6

6

12

3

6

29

174*

ELDR

5

6

   

3

1

1

8

1

8

   

5

4

11

53

GUE/

NGL

 

3

7

7

4

15

 

6

 

1

 

2

1

3

 

49

Verdi/ALE

6

 

4

 

4

9

2

2

1

4

2

 

2

2

6

44

UEN

 

1

   

 

4

6

10

     

2

     

23

EDD

 

3

 

 

 

9

     

3

 

 

   

3

18

NI

3

     

1

10

 

11

   

6

     

1

32

Totale

25

16

99

25

63*

87

15

87

6

31

21

25

16

22

87

625*

 

Deputati uscenti                                                  Deputati entranti

Frédérique RIES, (ELDR,B) 12.02.2004             Jacqueline ROUSSEAUX, (ELDR, B)19.02.2004
Joan COLOM I NAVAL (PSE, E) 26.02.2004

Gruppi politici

PPE/DE

Partito popolare europeo / Democratici europei

PSE

Partito del socialismo europeo

ELDR

Liberali democratici e riformatori

GUE/NGL

Sinistra unitaria europea / Sinistra verde nordica

Verdi/ALE

I Verdi / Alleanza libera europea

UEN

Unione per l'Europa delle Nazioni

EDD

Europa delle democrazie e delle diversità

NI

Non iscritti

top

Dichiarazioni

Cordoglio per la morte del Presidente Trajkovski


Il Presidente del Parlamento Pat COX, poco prima dell'inizio della seduta solenne del 26 febbraio con il Presidente della Croazia Stjepan MESIC, ha dato l'annuncio della morte del Presidente dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia Boris TRAJKOVSKI, perito in un incidente aereo mentre si recava in Bosnia. Il Presidente COX ha ricordato la figura di Trajkovski, che in passato aveva visitato il Parlamento europeo, descrivendolo come un «riconciliatore, vero europeo dal cuore generoso». Egli ha espresso cordoglio e solidarietà al popolo macedone e ha chiesto all'Aula di osservare un minuto di silenzio.

top

Consiglio europeo

Vertice di primavera: 
la Strategia di Lisbona è il migliore strumento di cui dispone l'Europa

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Vertice di primavera: verifica della strategia di Lisbona
&
Risoluzione sulla preparazione del Vertice di primavera 2004
Doc.: B5-0102/2004
Procedura: Risoluzione
Dibattito: 25.02.2004 (discussione congiunta con le relazioni di Chista Randzio-Plath (PSE, D) e di Roberto Felice Bigliardo (UEN, I)
Votazione: 26.02.2004

Voto

A seguito del dibattito tenutosi la vigilia, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla preparazione del Vertice di primavera del 2004 che sottolinea come la strategia di Lisbona e di Göteborg rappresenti «il migliore strumento globale di cui l'Europa dispone» per affrontare le sfide economiche, demografiche, occupazionali e ambientali, «al fine di diventare l'economia più competitiva e dinamica basata sulla conoscenza esistente al mondo, capace di realizzare una crescita economica sostenibile, con posti di lavoro migliori e più numerosi ed una maggiore coesione sociale».

Più in particolare, per quanto riguarda gli aspetti economici e monetari, il Parlamento chiede un coordinamento solido ed efficace delle politiche macroeconomiche degli Stati membri, la coerenza dei vari strumenti economici della strategia di Lisbona nell'ambito del Patto di stabilità, nonché l'accelerazione di tutte le necessarie riforme per creare un contesto normativo atto a favorire l'investimento, la ricerca e lo sviluppo, l'imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro. Adottando - con 9 voti di scarto - un emendamento dei Verdi, peraltro, il Parlamento si dichiara persuaso che «un'intelligente riforma del Patto di stabilità e di crescita sia necessaria per ripristinare più rapidamente l'equilibrio dell'economia europea». L'Aula, inoltre, sollecita gli Stati membri ad inserire nelle loro politiche fiscali una strategia generale basata su un aumento degli investimenti nelle risorse umane, nell'innovazione e nella ricerca e sviluppo, che ponga in particolare l'accento sull'istruzione, le qualifiche, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, le energie rinnovabili e le tecnologie rispettose dell'ambiente. A quest'ultimo proposito, è stato adottato - con due soli voti di scarto - un emendamento dei Verdi che sottolinea la necessità di «massicci investimenti» nelle energie rinnovabili, nel risparmio energetico e nelle misure di efficacia energetica.

Per quanto riguarda gli aspetti industriali, i deputati ritengono che il Consiglio europeo debba porre l'accento sia sull'occupazione che sulla competitività a livello mondiale, sottolineando che «la competitività non si realizza soltanto con una riduzione dei costi da parte delle imprese, ma anche garantendo alle industrie europee condizioni quadro in cui operare, inclusi un migliore diritto e un migliore governo societario». In tale contesto, il Parlamento invita gli Stati membri a tenere conto maggiormente delle PMI allorché introducono le riforme necessarie in ambito giuridico, finanziario e fiscale. Inoltre, i deputati chiedono agli Stati membri e al settore privato di effettuare in futuro maggiori investimenti per la ricerca e lo sviluppo, in modo da raggiungere il 3% del PIL entro il 2010. Sostenendo un'impostazione europea consolidata, basata sul miglioramento della competitività, nei confronti di settori ad alta tecnologia (come ad esempio, spazio, nanotecnologia, comunicazioni mobili, fonti energetiche rinnovabili), l'Aula peraltro chiede che l'attuazione della strategia europea per la biotecnologia venga accelerata e, in tale contesto, si rammarica del ritardo nel recepimento da parte degli Stati membri della direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.

In merito agli aspetti occupazionali, il Parlamento ribadisce l'importanza della strategia di Lisbona e, pertanto, ritiene necessario accelerare l'attuazione dell'agenda di Lisbona e coordinare più efficacemente le politiche economiche, occupazionali, sociali e strutturali dell'Unione e degli Stati membri, sottolineando altresì «la necessità di riforme strutturali con una tabella di marcia chiara e scadenze rigorose». L'Aula chiede, poi, che il «policy mix» di Lisbona sia rafforzato mediante «misure concrete volte a potenziare la crescita e la creazione di posti di lavoro». I deputati, inoltre, ribadiscono la necessità di una migliore partecipazione e integrazione nel mercato del lavoro – in particolare dei gruppi vulnerabili, degli anziani e delle donne – mediante misure a favore dell'invecchiamento attivo e dell'equilibrio tra la vita lavorativa e quella familiare. La risoluzione sottolinea anche che le riforme devono garantire «un miglior equilibrio tra flessibilità e sicurezza». A tale proposito, conviene sulla necessità di «sopprimere gli ostacoli giuridici ed amministrativi alla mobilità», ma sottolinea la necessità che la Commissione consulti le parti sociali per definire requisiti minimi europei in materia di diritto del lavoro e sicurezza sociale per i lavoratori «in mobilità permanente», al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale per quanto concerne i salari e le condizioni di lavoro. Inoltre, l'Aula ritiene necessario un aumento degli investimenti pubblici e privati in capitale umano, come l'istruzione superiore, le competenze professionali e la formazione professionale.

Per quanto attiene agli aspetti ambientali, il Parlamento si oppone alla riduzione del numero di indicatori impiegati per esaminare i progressi e l'attuazione delle strategie di Lisbona e di Göteborg ed esorta vivamente il Consiglio a tenere conto degli indicatori della biodiversità onde poter valutare il rispetto degli impegni assunti dall'Unione nel Sesto programma d'azione in materia di ambiente (6° PAA). L'impiego di indicatori, inoltre, deve essere collegato con chiari obiettivi e scadenzari a lungo termine per l'attuazione di obiettivi prioritari. La risoluzione, poi, ricorda la decisione che istituisce il 6° PAA, in cui si invita la Commissione a redigere un inventario dei sussidi incompatibili con lo sviluppo sostenibile e a presentare quanto prima proposte adeguate per rettificare la situazione. A tale proposito, deplorando che l'Ecofin non abbia ancora avanzato misure in questo campo, è chiesto al Consiglio europeo di far sì che il bilancio dell'Unione sia utilizzato per promuovere la sostenibilità e di fare realizzare valutazioni dell'impatto sulla sostenibilità per tutte le spese comunitarie, compresi la politica agricola comune, i Fondi strutturali e i programmi di ricerca. Infine, il Parlamento sottolinea che l'Unione deve fare in modo che le sue attività tengano conto degli obiettivi di sviluppo del Millennio e degli impegni di Johannesburg.

Va sottolineato che in sede di votazione, non è stato approvato un emendamento dei Verdi che respingeva la recente proposta di «nominare un vicepresidente della Commissione incaricato esclusivamente delle riforme economiche».

Per ulteriori informazioni:

Paula Fernández Hervás

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 42535

e-mail :           econ-press@europarl.eu.int

Dichiarazione del Consiglio

Dick ROCHE, T.D. ha aperto affermando che la Presidenza irlandese considera una priorità del suo programma l'implementazione della strategia di Lisbona. Siamo oramai a metà del cammino che ci porterà al 2010, ha detto e, benché molti progressi siano stati fatti in merito alla liberalizzazione energetica, al mercato interno e ai servizi finanziari, rimane molto da fare. Il Consiglio europeo dovrà diffondere un messaggio di fiducia, per evidenziare l'esistenza di una volontà politica comune di fare le riforme, ha affermato.

Secondo il rappresentante del Consiglio, due sono le grandi priorità per il semestre: la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro numerosi e di migliore qualità. Occorre aumentare la competitività dell'economia europea per far fronte alle sfide mondiali, ha detto, aggiungendo che i due aspetti del mercato interno su cui ci si concentrerà maggiormente sono i servizi finanziari e il terziario in senso lato. L'oratore ha auspicato di poter contare sulla cooperazione del Parlamento europeo in merito alla direttiva sul mercato interno per i servizi, in modo che sia approvata entro l'anno prossimo.

Egli ha poi menzionato delle cifre che evidenziano il ritardo dell'Europa rispetto ai suoi due grandi competitori, Stati Uniti e Giappone, per quanto concerne l'investimento in capitale umano. La Presidenza proporrà al Consiglio europeo che gli Stati membri svolgano delle attività di sostegno e di incentivo alle attività di ricerca e sviluppo per le imprese, nonché per aumentare il numero di ricercatori e per mantenerli in territorio comunitario. A questo proposito, l'oratore ha fatto riferimento alla direttiva sulla mobilità dei ricercatori dei paesi terzi. Tra le sfide di cui il Consiglio europeo di marzo dovrà dibattere, ci sono quelle dell'adattabilità e dell'investimento in capitale umano; in particolare, occorrono incentivi per attirare le donne e i lavoratori anziani nel mondo del lavoro. Abbiamo molto da fare ma i benefici che ne verranno per i nostri cittadini saranno consistenti, ha concluso.

Dichiarazione della Commissione

Pedro SOLBES MIRA ha ricordato che il documento approvato dalla Commissione il 21 gennaio scorso contiene «messaggi e conclusioni» ed ha ricordato i risultati positivi ottenuti negli ultimi anni: creazione di posti di lavoro, riduzione della disoccupazione di lunga durata, apertura di mercati sensibili a una maggiore concorrenza e lo sviluppo di Internet. Questi indizi positivi, tuttavia, non devono nascondere le difficoltà, soprattutto se si paragonano gli obiettivi con i risultati effettivi: l'occupazione non contribuisce alla crescita, mentre il mercato interno è ancora frammentario (soprattutto a causa della mancata trasposizione di molte direttive). Di conseguenza, ha sostenuto il Commissario, senza mettere in discussione la bontà della strategia, si deve rafforzare l'impegno per trasformarla in realtà.

Il rappresentante della Commissione ha individuato tre assi prioritari. Innanzitutto, occorre aumentare gli investimenti nelle infrastrutture, nella ricerca e sviluppo, avendo un approccio europeo, così come va incentivato il capitale umano, che presenta un grande potenziale di miglioramento. Inoltre, è necessaria una maggiore concorrenza soprattutto nel settore dei servizi al fine di aumentarne la competitività. A tale proposito, il commissario ha citato i miglioramenti ottenuti in materia legislativa: riconoscimento delle qualifiche professionali, patente e brevetto comunitario, direttiva quadro sui servizi. Infine, è opportuno prolungare la vita lavorativa, anche per chi è già in età avanzata.

Commentando, poi, i due progetti di relazione che saranno votate dal Parlamento europeo, il Commissario si è rallegrato del sostegno che esse danno ai punti fondamentali individuati dall'Esecutivo riguardo ai grandi orientamenti di politica economica (GOPE) e sul Patto di stabilità. Più in particolare, riguardo alla relazione di Christa RANDZIO-PLATH (PSE, D), il Commissario rileva come sia fondamentale attuare delle riforme strutturali e giungere ad una gestione sana delle politiche macroeconomiche. Tuttavia, egli contesta l'affermazione contenuta nella relazione secondo cui vi sarebbe un divario crescente tra gli obiettivi di Lisbona e i GOPE, e non condivide l'opinione secondo cui gli strumenti ipotizzati nell'ambito della Strategia sarebbero incoerenti. In merito alla relazione di Roberto Felice BIGLIARDO (UEN, I) sulle finanze pubbliche nell'UEM, il Commissario ha affermato che le priorità del Patto di stabilità possono essere migliorate e l'Esecutivo, in proposito, presenterà una relazione che mira a fare proposte più specifiche prima dell'estate. Rispetto a dieci anni fa, ha sottolineato, le norme sul coordinamento economico hanno prodotto dei miglioramenti nei bilanci degli Stati membri. Fermo restando che si deve fare maggiore attenzione alla crescita e alla sostenibilità.

Soffermandosi, infine, sulla governance economica, il Commissario ha affermato che gli obiettivi di Lisbona sono realisti ed ha sottolineato come l'efficacia della governance incontri serie difficoltà soprattutto nel momento in cui deve essere applicata a livello degli Stati membri. Egli ha quindi concluso, che è necessario cogliere tutte le opportunità che si presentano (come la ripresa economica) per dare nuovo impulso alla Strategia di Lisbona.

Viviane REDING si è rallegrata del fatto che la strategia di Lisbona non si limiti all'economia e alle finanze, ma consideri importante la dimensione sociale e umana. L'oratrice ha ribadito che le risorse umane sono lo strumento migliore dell'Unione, e che il nostro potenziale economico si basa su di esse. La commissaria ha ricordato che l'aumento di un solo anno di scolarizzazione comporta un aumento di produttività pari al 6% del PIL. Purtroppo gli investimenti in istruzione non aumentano; in alcuni Stati membri aumentano poco, in altri addirittura si riducono, ha detto l'oratrice, che ha fatto notare come le spese private nell'insegnamento superiore siano superiori negli USA e in Giappone rispettivamente quattro e due volte rispetto all'UE.

La commissario ha denunciato la drammatica situazione della ricerca, con i cervelli europei che fuggono verso gli Stati Uniti. Occorre una nuova dinamica, altrimenti, senza investimenti in R&S, l'economia europea stagnerà, ha detto. L'oratrice ha ricordato come fin dall'aprile 2000 la Commissione abbia invitato a investire nella ricerca, passando dall'1,9% del PIL al 3% nel 2010, con un incremento basato per 2/3 negli investimenti del settore privato. Occorrono, tra gli altri, decisi sostegni agli sforzi delle imprese europee, un maggiore sostegno pubblico alla ricerca e un miglioramento dell'ambiente della ricerca nell'Unione, in virtù di un'azione concertata tra gli Stati membri. Investire oggi significa maggiore crescita e competitività domani, ha affermato, menzionando il programma di lavoro sui sistemi di educazione elaborato nel febbraio 2002 e che costituisce un riferimento di qualità in vista del 2010.

La commissario ha poi ricordato la Dichiarazione di Copenaghen del 2002 sull'importanza della formazione professionale, la cui implementazione ha già dato dei risultati sul passaporto europeo e sull'apprendistato non formale. L'oratrice ha detto che domani sarà discussa una relazione al Consiglio Istruzione, per poi essere inviata al Consiglio europeo di marzo: essa verte sull'investimento in risorse umane, sulla strategia per promuovere l'insegnamento lungo tutto l'arco della vita e sulla promozione dell'eccellenza delle università europee a livello mondiale, in modo da attrarre professori e studenti. Ha ricordato l'importanza di programmi come Socrates, Erasmus e Erasmus mundus, quest'ultimo sostenuto dallo stesso Parlamento: ma soltanto il 2% degli studenti dell'insegnamento superiore vi partecipano. La commissario ha concluso annunciando la presentazione, nel mese di marzo, di una comunicazione sulla nuova generazione di programmi sulla formazione per il periodo 2007-2013, cui farà seguito una proposta formale entro l'estate.

Interventi a nome dei gruppi politici

A nome dei popolari, Françoise GROSSETÊTE (PPE/DE, F) ha affermato che, soprattutto in vista dell'ampliamento, è indispensabile migliorare il coordinamento delle politiche economiche per rafforzare la competitività e creare condizioni favorevoli per l'iniziativa privata, nonché giungere all'obiettivo di dedicare il 3% del PIL alla ricerca. Sottolineando il ritardo dell'Europa nei confronti degli Stati Uniti e la necessità di bloccare la «fuga di cervelli», la deputata ritiene che occorre investire nella salute, nelle biotecnologie, nello spazio, nelle telecomunicazioni e nelle fonti di energia rinnovabili. Inoltre, ricordando come il tessuto economico europeo sia caratterizzato dalle piccole e medie imprese, la rappresentante dei popolari ritiene utile, tra le altre cose, avere un sistema fiscale più favorevole e investire nelle infrastrutture e nell'innovazione. Passando alla questione dell'occupazione, l'oratrice ha affermato che l'Europa non deve rispondere alle attese dei cittadini con politiche assistenziali, ma con riforme strutturali e politiche incitative dell'iniziativa privata, che siano in grado di creare posti lavoro. Inoltre, si deve riflettere sul deficit demografico e sulle politiche in materia di immigrazione. La deputata ha poi evidenziato la necessità di norme minime europee in materia di lavoro che impediscano la concorrenza sleale basata sulle condizioni di lavoro. Infine, in materia di ambiente, l'oratrice ha evidenziato la necessità di maggiore rigore e realismo nella normativa e, di conseguenza, occorre elaborare degli studi di impatto sulla sostenibilità delle iniziative legislative.

Enrique BARÓN CRESPO (PSE, E) ha sottolineato come non basti ripetere ogni anno le buone intenzioni affinché si realizzino. Preoccupato dalle rendite di capitale e dalle delocalizzazioni, l'oratore ritiene che sia necessaria una strategia industriale europea. Egli si è poi dichiarato favorevole alla proposta riguardo all'istituzione di un «supercommissario dell'economia» in quanto essa rispetta il metodo comunitario e, si è rallegrato che taluni governi abbiano modificato le loro posizioni espresse in sede di Convenzione.

In tema di riforme, l'oratore si è poi detto contrario allo smantellamento del welfare, notando come in alcuni Stati membri sia stato possibile attuare riforme mantenendo la sicurezza sociale. Infine, soffermandosi sulla questione delle Prospettive finanziarie, il rappresentante dei socialisti, ha affermato che le proposte della Commissione rappresentano il minimo indispensabile per poter raggiungere gli obiettivi posti: «non si possono fare tante cose con meno mezzi».

Graham WATSON (ELDR, UK) ha aperto dicendo che «se ci sono dei progressi non è perché cambiamo marcia, ma perché la strada è in discesa». Secondo l'oratore, la ripresa non può essere la «foglia di fico» per i Governi: bisogna piuttosto tornare alla crescita. Egli ha chiesto di definire degli obiettivi raggiungibili, invece di una lista di speranze: in particolare, bisogna insistere su occupazione e sul ritorno dei lavoratori anziani al lavoro. Il rappresentante dei liberali ha chiuso sottolineando come, su 131 direttive relative al mercato interno, l'8,5% non siano state applicate da almeno uno Stato membro.

Ilda FIGUEIREDO (GUE/NGL, P), ha affermato che dopo quattro anni dall'approvazione della Strategia di Lisbona la situazione è peggiorata, almeno in Portogallo. Nessun obiettivo è stato raggiunto, nulla è stato realizzato, se non la privatizzazione di imprese pubbliche, ovvero «l'agenda neoliberale delle grandi imprese». La ricetta economica della Commissione, ha aggiunto, è sempre la stessa: privatizzazioni e politiche antisociali. Per tale motivo, l'oratrice, ha chiesto una revisione della Strategia di Lisbona e una moratoria sulle liberalizzazioni, nonché la sospensione del Patto di stabilità e la sua sostituzione con un Patto sociale per l'occupazione. Solo così, ha concluso, sarà possibile avere più formazione, istruzione, innovazione e ricerca.

Pierre JONCKHEER (Verdi/ALE, B) ha chiesto in primo luogo di tenere maggiormente in considerazione la diversità delle situazioni tra i vari Stati membri. In particolare, i paesi nordici possono vantare alti standard sociali che si accompagnano ad elevati livelli di competitività a livello mondiale. In secondo luogo, allorché si parla di creazione dell'occupazione, non si fa mai riferimento a strategie differenziate a seconda dei settori: ad esempio, nella sfera non commerciale, si potrebbero creare molti posti di lavoro. In terzo luogo, occorre una valutazione degli effetti della liberalizzazione. L'oratore ha espresso il suo disaccordo con chi ritiene che essa permetta di migliorare l'offerta, favorisca l'occupazione e faccia calare i prezzi. Il rappresentante dei verdi ha chiesto una politica industriale a favore dell'ambiente. Perché al di là dei programmi di finanziamento della BEI non si cerca di lanciare un programma pubblico per lo sviluppo sostenibile?, si è interrogato infine l'oratore.

Gerard COLLINS (UEN, IRL) ha accolto con favore il fatto che il vertice di primavera si concentrerà sugli obiettivi di Lisbona. Notando come, in effetti, siano stati realizzati alcuni progressi, l'oratore ha tuttavia sottolineato che occorre avviare una riforma politica di più ampia portata se si vogliono raggiungere gli obiettivi posti. Soffermandosi sulle Prospettive finanziarie, il deputato le ha giudicate a favore della crescita e della Strategia di Lisbona, ed ha sottolineato poi l'importanza dell'iniziativa per la crescita, del piano d'azione sui servizi finanziari e di quello sulla revisione contabile. Egli ha poi concluso, che si deve progredire sul brevetto comunitario, mentre occorre modificare il codice doganale, migliorare il quadro normativo ambientale e favorire le nuove tecnologie dell'informazione.

Secondo William ABITBOL (EDD, F), l'Unione europea è il grande malato della mondializzazione. Riferendosi ai dati che danno in ribasso l'economia e le esportazioni, l'oratore ha osservato come Eurolandia faccia maggiori danni che in tutte le altre zone, compreso il Giappone. Egli ha aggiunto che è l'euro che blocca la ripresa, in quanto è diventato attore passivo nell'ambito dell'interazione tra Stati Uniti e Asia.

Benedetto DELLA VEDOVA (NI, I), ha esordito affermando di fare fatica a sentire ogni volta il «solito ritornello, cercando di convincerci che proveremo a fare quello che non riusciamo a fare». Deplorando come, nelle nuove prospettive finanziarie, oltre il 40% del bilancio comunitario continuerà ad essere destinato all'agricoltura, il deputato ha poi dichiarato che si deve avere il coraggio di modificare tale orientamento se si vuole spingere sull'innovazione e la crescita. Riguardo al Patto di stabilità, egli si è stupefatto che grandi paesi come Francia e Germania - che hanno una spesa pubblica enorme - non riescano a trovare le risorse per investimenti nelle infrastrutture, nella ricerca e nella formazione. A tale proposito ha quindi citato l'ipotesi britannica volta a liberare 80.000 posizioni non strategiche nella pubblica amministrazione che frutterebbe un risparmio di 20 miliardi euro da dedicare ad altre iniziative, sottolineando che «è dentro i bilanci pubblici che si devono trovare le risorse». Il deputato ha poi stigmatizzato l'atteggiamento di chiusura che si sta delineando nell'Unione europea: chiusura dei mercati nell'ambito del commercio internazionale con una sorta di nuovo protezionismo e chiusura all'immigrazione dai dieci nuovi Stati membri, nonostante gli inviti rivolti all'Assemblea da Kofi Annan. «L'Europa che si chiude non va verso Lisbona» e il divario con gli USA e con il Giappone rischia di ampliarsi, ha concluso.

Interventi dei relatori

Christa RANDZIO-PLATH (PSE, D) ha aperto il suo intervento con una citazione dal Libro bianco di Delors: se è ancora attuale, vuol dire che il suo contenuto non è mai stato realizzato, ha detto. L'oratrice ha sottolineato quanto sia importante evitare di bloccare il processo di Lisbona, invece gli Stati membri trovano invece dei pretesti che non permettono di muovere i passi avanti necessari. La relatrice sugli indirizzi di massima per le politiche economiche ha detto di non essere d'accordo con chi lamenta di non avere risorse per investire e ha proposto di rafforzare la lotta all'evasione fiscale per realizzare lo sforzo finanziario necessario. Ha aggiunto che bisogna impedire che l'Europa diventi lo strumento degli Eurobond.

L'oratrice, ricordando come tra i compiti del Consiglio europeo ci sia quello di creare fiducia, ha sottolineato che occorre investire anche nell'ambiente, nelle fonti di energia, in particolare quelle alternative, e soprattutto nelle persone, che sono la materia prima più importante: ciò significa insistere sulla formazione lungo tutto l'arco della vita, ma anche sulle prestazioni sociali, per le quali l'Europa è in ritardo nella maggior parte degli Stati membri. La parlamentare ha affermato che oggi non c'è bisogno soltanto di ricette, ma soprattutto della disponibilità di tutti a tirare dalla stessa parte: «non possiamo aspettare gli USA, l'Europa deve farcela da sola».

Roberto Felice BIGLIARDO (UEN, I), relatore sulla comunicazione della Commissione riguardo finanze pubbliche nell'UEM, ha sottolineato come, nel 2003, la Commissione sia stata obbligata a rivedere al ribasso le sue previsioni economiche per ben tre volte, delineando una situazione di quasi stagnazione. Sottolineando il ruolo fondamentale del Patto di stabilità, soprattutto alla vigilia dell'ampliamento, l'oratore ha affermato che non «possiamo farne una questione politica», per tale ragione bisogna lasciare il tempo necessario per aggiustare i bilanci ai Paesi che hanno molto investito e che hanno avviato riforme strutturali di ampia portata. Il deputato ha poi evidenziato i ritardi accumulati nell'attuazione della Strategia di Lisbona, insistendo sulla necessità di investire maggiormente nella ricerca  e di favorire la politica per l'occupazione attraverso lo sviluppo economico. Infine, egli ha concluso che il Parlamento europeo dovrebbe essere protagonista  in tutti i maggiori lavori di analisi e previsione economica.

Dibattito

Generoso ANDRIA (PPE/DE, I) ha aperto con una precisazione: Berlusconi non ha mai detto l'euro blocca l'economia, ma che la sua introduzione ha generato delle speculazioni che vanno eliminate. L'oratore ha ribadito il carattere europeista dell'Italia e ha sottolineato il quello effimero del processo di risanamento dell'economia europea, che vede aumentare la disoccupazione. Egli ha aggiunto che l'euro forte comporta dei problemi alle esportazioni e ha attaccato la rigidità del Patto di stabilità, che è negativo sia per la produttività, sia per l'occupazione: esso dovrebbe essere più elastico, ha detto.

L'oratore ha insistito su di una maggiore modernizzazione dei processi di produzione e sull'incremento dello sforzo nella ricerca. Su quest'ultimo punto, egli sostiene l'obiettivo del 3% del PIL per il 2010, sottolineando l'aspetto relativo ai 2/3 di questo investimento che dovrebbero provenire dalla partecipazione dei privati, in particolare le PMI, la cui partecipazione dovrebbe essere premiata ed essere conteggiata in merito al criterio del 3% del deficit. Il parlamentare ha ribadito l'importanza del completamento degli assi principali delle TEN, attraverso lo sviluppo dei collegamenti strategici, in particolare quelli delle zone trasfrontaliere. Egli ha insistito sulla necessità di interconnessioni strategiche con l'area mediterranea e con l'Europa dell'Est.

Guido BODRATO (PPE/DE, I), sottolineando come le due relazioni oggetto del dibattito, così come il Consiglio e la Commissione esprimano preoccupazione per il divario tra gli obiettivi di Lisbona e i risultati raggiunti, ha sottolineato che è necessaria una riflessione sulle prospettive finanziarie. Ovvero, come trovare un equilibrio tra stabilità monetaria e incentivazione degli investimenti, come affrontare la mondializzazione economica che impone un confronto con imprese di grandi dimensioni molto competitive (come negli Stati Uniti) e con imprese tradizionali che sfruttano bassi costi del lavoro (come in Asia), nonché come favorire l'evoluzione della competitività rafforzando il ruolo dell'Europa nella ricerca. Affinché le prospettive finanziarie siano coerenti con l'ampliamento e la crescita, ha continuato il deputato, l'accento va posto sul capitale umano, sulla qualità dei prodotti e sulla competitività. Il problema politico, ha concluso, è quello relativo alla capacità di fare le riforme strutturali, ma anche delle scelte di bilancio «per dare un futuro all'Europa».

Replica della Commissione

Pedro SOLBES MIRA ha rilevato come, al termine del dibattito, si possa dire che tutti concordano nel non essere soddisfatti in merito al livello di crescita dell'economia europea. Egli ha chiesto di evitare paragoni con gli Stati Uniti, i quali non tengono conto della diversità dei punti di partenza ma anche degli obiettivi. Allo stesso modo, l'oratore ha chiesto di non confrontare tra loro l'unione monetaria e l'assenza di unione monetaria. Il commissario si è detto d'accordo sul fatto che occorre maggiore occupazione e una miglior produttività, aggiungendo: quello che ci manca non è tanto una diagnosi, quanto l'applicazione degli obiettivi di Lisbona. L'occupazione è aumentata ma non la produttività, ha affermato, rilevando come una serie di ostacoli inerenti il sistema finanziario siano comunque stati superati.

L'oratore ha sottolineato come l'obiettivo di raggiungere il 3% del PIL nella ricerca si basi sul dato USA, ma occorre tener conto delle differenze in termini di investimento pubblico e privato nello sviluppo tra gli Stati Uniti e l'UE. Egli si è poi riferito al problema di migliorare la situazione in modo da stimolare l'investimento dei privati. In ogni caso, una delle priorità della strategia europea è rappresentata dallo sviluppo sostenibile, che vuol dire tutelare l'ambiente. A tale scopo, occorre una volontà politica che si manifesti anche a livello nazionale. Per quanto siano importanti la crescita economica, delle finanze sane e un'adeguata politica fiscale, secondo il commissario non bisogna dimenticare la presenza, negli USA, di strumenti stabilizzatori automatici, che incide maggiormente che nell'Unione, che è tenuta al rispetto del limite del 3% di deficit. L'oratore considera ragionevole questo limite, ma ritiene che bisogna migliorare il rapporto tra politica economica e patto di stabilità ed arrivare ad un consolidamento fiscale.

Il commissario ha aggiunto che parte delle difficoltà attuali sono legate a dei comportamenti non corretti quando era il momento. Egli ha menzionato la comunicazione della comunicazione del novembre 2002 dell'Esecutivo che insisteva sui deficit strutturali e ha ricordato la gravità del problema dell'invecchiamento della popolazione. Infine, l'oratore ha sottolineato come il rispetto del patto di stabilità costituisca un impegno a livello nazionale che deve coinvolgere gli stessi parlamenti nazionali, in particolare in merito al rispetto degli obblighi assunti

Replica del Consiglio

Dick ROCHE, T.D. in fase di replica ha affermato che occorre «concentrarsi sull'impresa, non bastano le buone intenzioni»: per questo il Consiglio europeo di marzo si concentrerà sulle cose che possono essere raggiunte concretamente. Secondo l'oratore, tutti devono impegnarsi su questo progetto: non solo i Governi e le istituzioni, ma anche i popoli. È importante far arrivare questo messaggio al cuore dei cittadini dell'Europa a 15 ma anche di quella a 25, impresa che merita attenzione, energia, capacità di inventare e anche fantasia, ha detto. In merito alla liberalizzazione, egli ha chiarito che è importante che la normativa aiuti i processi e non li ostacoli. Il rappresentante del Consiglio ha inoltre espresso il suo accordo in merito alla necessità di creare un'economia fondata sulla conoscenza, nonché di migliorare l'ambiente della ricerca.

top

Affari economici e monetari

Patto di stabilità «intelligente» e spesa pubblica di «alta qualità»

Roberto Felice BIGLIARDO (UEN, I)
Relazione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle finanze pubbliche nell'UEM - 2003
Doc.: A5-0044/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 25.02.2004 (discussione congiunta: Vertice di primavera e relazione di Chirsta Randzio-Plath (PSE, D)
Votazione: 26.02.2004

«L’aumento dei disavanzi nominali va attribuito solo in parte al ciclo economico e risulta in realtà, in misura considerevole, da un allentamento discrezionale delle politiche di bilancio da parte di alcuni Stati membri». E' quanto afferma la relazione di Roberto Felice BIGLIARDO (UEN, I) adottata dal Parlamento europeo in seduta plenaria con 237 voti favorevoli, 97 contrari e 105 astensioni. In tale contesto, i deputati invitano l'Esecutivo a proporre i necessari adeguamenti in vista di un'applicazione «più intelligente» del Patto di stabilità in conformità degli obiettivi di Lisbona ed evidenziano l’importanza di introdurre pacchetti di riforme strutturali che si riveleranno essenziali per la sostenibilità delle finanze, la competitività dell’economia europea e la crescita. D'altra parte, il Parlamento sottolinea anche l'importanza di conseguire «l'equilibrio dei bilanci e la stabilità dei prezzi quali requisiti preliminari per una crescita sostenibile».

Nel ricordare la richiesta del Parlamento relativa alla definizione del concetto di «spese pubbliche di alta qualità» per quantificare le posizioni di bilancio pubbliche nonché il loro contributo alla crescita e agli investimenti, i deputati plaudono alle proposte della Presidenza italiana nonché dei governi francese e tedesco di promuovere iniziative a favore della crescita in Europa. Essi ritengono che tali proposte dovrebbero trovare più chiaramente riscontro nelle conclusioni del Consiglio sull'iniziativa europea per la crescita e sottolineano che il modo migliore per far fronte alle sfide di un'economia globale basata sull'innovazione «consiste nell'investire nel capitale umano». Pertanto, la relazione, insiste sulla necessità di individuare «ulteriori ambiziose attività di investimento per aumentare il tasso di occupazione, migliorare l'istruzione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e contribuire allo sviluppo di tecnologie pulite e rispettose dell'ambiente».

Inoltre, per dare un reale impulso alla produttività e al potenziale economico dell'Unione europea, il Parlamento ritiene che occorre aumentare gli stanziamenti di bilancio a livello europeo e nazionale al fine di sostenere più efficaci investimenti di portata europea. A tal fine ritiene molto importante superare l'attuale limite della spesa pubblica europea fissato allo 0,8% del PIL, ed insiste sul fatto che esiste un margine di manovra per portare la spesa ad un livello compreso tra l'1 e l'1,27% del PIL 2004-2006, in linea con le attuali prospettive finanziarie e con gli obiettivi di Lisbona, nonché con la promozione delle attività di investimento privato. Infine, la relazione chiede che, nell'ambito della definizione del nuovo periodo di programmazione, le regioni che hanno beneficiato sinora dei Fondi strutturali possano continuare a beneficiarne dopo l'ampliamento sulla base dei nuovi parametri.

Va notato che tutti i riferimenti legati alla procedura avviata contro Francia e Germania, per il rispetto del Patto di stabilità, compresi la decisione dell'Ecofin e il ricorso alla Corte di Giustizia, sono stati respinti dall'Aula con maggioranze piuttosto limitate.

Per ulteriori informazioni:

Paula Fernández Hervás

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 42535

e-mail :          econ-press@europarl.eu.int

oppure

Elina Viilup

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 31056

e-mail :           econ-press@europarl.eu.int

Politica economica: investire nella ricerca e nel capitale umano

Christa RANDZIO-PLATH (PSE, D)
Relazione sulla situazione dell'economia europea: relazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche
Doc.: A5-0045/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 25.02.2004 (discussione congiunta: Vertice di primavera e relazione di Roberto Felice Bigliardo (UEN, I)
Votazione: 26.02.2004

Il Parlamento europeo ha adottato la relazione di Christa RANDZIO-PLATH (PSE, D) sugli indirizzi di massima per le politiche economiche che sottolinea come, riguardo alla strategia di Lisbona, non si siano realizzati progressi e chiede agli Stati membri di adottare una strategia coordinata in materia di riforme strutturali. I deputati stigmatizzano l'eccesso di regolamentazione e l'assenza di cooperazione in tutti gli ambiti della strategia definita a Lisbona. A fronte del declino degli investimenti osservato negli ultimi anni, i deputati suggeriscono di adottare misure incitative tese ad incoraggiare il settore privato ad investire maggiormente nella ricerca.

L'Aula sottolinea che per combattere le frodi fiscali e la concorrenza fiscale sleale occorrono misure coordinate. Come mezzo aggiuntivo per finanziare gli investimenti nella crescita, si propone di migliorare la riscossione delle entrate pubbliche, concentrandosi sul problema della frode fiscale, che sottrae agli Stati membri cospicue risorse. I deputati raccomandano di focalizzare la strategia in materia di competenze e occupazione soprattutto sulle donne, in modo da aumentare la quota di quelle che hanno una specializzazione in materie scientifiche e tecnologiche, nonché sui lavoratori anziani, sugli immigrati e sui lavoratori alla prima occupazione. Secondo i parlamentari, occorrono investimenti in una società dei servizi sociali per accrescere la partecipazione al mondo del lavoro e consentire a uomini e donne di conciliare meglio la vita lavorativa e familiare.

L'accento è posto inoltre sul ruolo determinante degli investimenti in capitale umano (istruzione, formazione professionale, apprendimento lungo tutto l'arco della vita). Infine, il Parlamento raccomanda di sfruttare sin da ora il margine di manovra offerto dalle attuali Prospettive finanziarie, utilizzando integralmente la dotazione del bilancio UE e i fondi europei, in modo da rispecchiare ed attuare meglio la strategia di Lisbona.

Per ulteriori informazioni:

Paula Fernández Hervás

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 42535

e-mail :           econ-press@europarl.eu.int

oppure

Elina Viilup

(Bruxelles)       Tel.(32-2) 28 31056

e-mail :           econ-press@europarl.eu.int

top