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Servizi postali: no alla proposta di eliminazione dell'esenzione fiscale |
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Olle SCHMIDT
(ELDR, S) Il Parlamento europeo, adottando la relazione di Olle SCHMIDT (ELDR, S), ha respinto la proposta della Commissione che mira a eliminare l'esenzione IVA ai servizi postali. Tradizionalmente il settore era dominato da monopoli di Stato, di fatto non soggetti a concorrenza ed esonerati dall'IVA, conformemente al trattamento riservato ad altri servizi pubblici. Ma oggi il mercato è europeo in via di liberalizzazione, mentre a livello nazionale sono intervenuti altri cambiamenti e molti servizi postali sono stati privatizzati. La Commissione ritiene che ciò abbia causato disparità di condizioni poiché solo i servizi erogati da operatori pubblici sono esenti da IVA, mentre i servizi forniti dai loro concorrenti sono soggetti al versamento della totalità dell'imposta. Benché i deputati concordino con la valutazione dell'Esecutivo secondo la quale occorre modificare la legislazione in vigore, essi ritengono che l'applicazione di un'aliquota ridotta non eliminerà tutte le distorsioni della concorrenza. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 e-mail : econ-press@europarl.eu.int Regime fiscale applicabile a società madri e figlieOthmar KARAS (PPE/DE, A) La relazione è stata approvata. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 e-mail : econ-press@europarl.eu.int Deroghe alla direttiva IVAHans BLOKLAND (EDD, NL) La relazione è stata approvata. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 e-mail : econ-press@europarl.eu.int Statistiche sugli scambi di beni nell'UEAstrid LULLING (PPE/DE, L) La relazione è stata approvata. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
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Avanti con la cogenerazione ma senza obiettivi vincolanti |
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Norbert GLANTE (PSE, D) Il Parlamento europeo, approvando il progetto di risoluzione legislativa di Norbert GLANTE (PSE, D), ha scelto la strada del compromesso con il Consiglio sulla questione della cogenerazione di calore e di elettricità. I deputati hanno infatti approvato ben 20 emendamenti di compromesso che eviteranno così il ricorso alla procedura di conciliazione. La direttiva relativa alla cogenerazione si inserisce nel quadro del completamento del mercato interno dell'elettricità e del gas. La cogenerazione è un processo che trasforma l'energia di partenza simultaneamente in energia meccanica ed in energia elettrica. Il calore prodotto per cogenerazione è utilizzato per il riscaldamento di zone d'abitazione, per il riscaldamento dell'acqua, per il raffreddamento e per il calore industriale. Rispetto alla produzione «separata», i vantaggi consistono in risparmi d'energia e in riduzioni delle emissioni di CO2. La strategia comunitaria di promozione della cogenerazione è stata lanciata nel 1997. I deputati ribadiscono la richiesta di imporre una definizione standardizzata della cogenerazione nell'UE, fondamentale per il mercato interno. Essi sottolineano anche la necessità di definire la microgenerazione (piccole unità che producono meno di 50 kWe), affermando che occorre garantire loro un sostegno speciale. Si richiede in particolare un accesso più agevole alla rete, una semplificazione delle formalità amministrative ed una riduzione dei costi per permettere alle piccole unità ed alle unità di microgenerazione di inserirsi nelle reti locali. Il Parlamento ha rinunciato alla sua idea iniziale di imporre un obiettivo in merito alla quota di energia prodotta per cogenerazione che vincolasse la Comunità e per gli Stati membri. Gli Stati membri sono ora tenuti a valutare il proprio potenziale nazionale di cogenerazione e a riferire alla Commissione che, se necessario, presenterà un piano d'azione per un ulteriore sviluppo della cogenerazione. Il punto più delicato dell'accordo è quello riguardante gli altri metodi di calcolo per l'energia cogenerata. I deputati erano a favore inizialmente di un unico metodo armonizzato, ma sono venuti incontro al Consiglio che chiedeva metodi alternativi che potessero essere utilizzati sia fino al 2010, sia per una durata illimitata. Tuttavia, l'Aula ritiene che tali metodi di calcolo dovrebbero dunque essere utilizzati soltanto finché la Commissione non presenti un metodo di calcolo uniforme con relativi orientamenti e valori di riferimento armonizzati per il calcolo dei risparmi d'energia primaria ai fini di una definizione qualitativa della cogenerazione (al più tardi quattro anni dopo l'entrata in vigore della direttiva). Per
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Zabotkaite (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31055 e-mail : indu-press@europarl.eu.int Regime fiscale armonizzato sul gasolioPiia-Noora KAUPPI (PPE/DE, FIN) Il Parlamento ha confermato il rigetto della proposta della Commissione sull'armonizzazione del regime fiscale per il gasolio. Prima del voto, la presidente della commissione per i problemi economici e monetari, Christa RANDZIO-PLATH (PSE, D), ha spiegato che tale armonizzazione non è giustificata né sotto il profilo ambientale né sotto quello della concorrenza. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
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Coesistenza tra colture OGM, convenzionali e biologiche |
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Friedrich-Wilhelm GRAEFE zu BARINGDORF (Verdi/ALE,
D) Nel quadro del dibattito attuale sulle difficoltà che pone la separazione tra gli organismi geneticamente modificati (OGM) e i prodotti alimentari e per l'alimentazione degli animali non OGM, il Parlamento europeo ha adottato una relazione di iniziativa di Friedrich‑Wilhelm GRAEFE zu BARINGDORF (Verdi/ALE, D) sulla coesistenza tra le colture OGM e quelle non OGM. 322 sono stati i voti favorevoli, 52 i contrari e 34 le astensioni. In termini generali, i deputati chiedono misure finalizzate a proteggere, in modo più rigoroso e più efficace, gli agricoltori di colture convenzionali e biologiche contro ogni contaminazione accidentale delle loro colture e sementi. I parlamentari ritengono che i produttori di OGM dovrebbero essere responsabili di qualsiasi contaminazione di prodotti biologici e convenzionali. Essi invitano la Commissione a presentare una proposta sulla responsabilità civile a livello comunitario e l'assicurazione contro eventuali danni finanziari connessi con la coesistenza. In sede di commissione agricoltura erano già stati respinti sia i tentativi di attenuare il tono della relazione lasciando un più ampio margine di manovra agli agricoltori che optano per colture OGM, sia le proposte di rimettersi al principio di sussidiarietà in materia di coesistenza, come proposto recentemente dalla Commissione. Al contrario, l'Aula insiste sulla necessità di adottare una normativa comunitaria uniforme e vincolante, associando il Parlamento alla procedura di codecisione. La relazione aggiunge che gli Stati membri devono avere, se lo desiderano, la libertà di rifiutare la coltivazione di OGM in alcune zone geografiche. I deputati invitano la Commissione a prescrivere l'etichettatura di OGM nelle sementi ad una soglia tecnicamente misurabile e affidabile, tenendo presente che la stessa Direttiva sugli OGM del 2001 esclude la necessità di etichettare un prodotto per il quale «non possono essere escluse tracce non intenzionali e tecnicamente inevitabili di OGM». Per
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Andrés Marìn (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Tasso di ritiro dei seminativi al 5%Joseph DAUL (PPE/DE, F) Per poter beneficiare dei pagamenti alla superficie previsti per i seminativi nell'ambito della PAC, i produttori devono ritirare dalla produzione una parte dei terreni coltivati. Agenda 2000 ha fissato al 10% il tasso di ritiro dei seminativi. La campagna di commercializzazione 2003/2004 dei cereali nell'Unione è stata però caratterizzata da una produzione estremamente scarsa, dovuta alla grave siccità che ha colpito le principali regioni produttrici comunitarie. La Commissione propone pertanto di ridurre al 5% il tasso di ritiro dalla produzione per la campagna 2004/2005. Il Parlamento, adottando la relazione di Joseph DAUL (PPE/DE, F), ha approvato la proposta. Per
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Andrés Marìn (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Settore lattiero-caseario nelle AzzorreJoseph DAUL (PPE/DE, F) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Maria
Andrés Marìn (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Aiuti nel settore delle sementiJoseph DAUL
(PPE/DE, F) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Maria
Andrés Marìn (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int OCM del tabaccoJoseph DAUL
(PPE/DE, F) La relazione è stata approvata. Per
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Andrés Marìn (Bruxelles)
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Bilancio dell'UE per il 2004 |
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Jan MULDER (ELDR, NL), Neena GILL (PSE, UK) Relazione sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2004 quale modificato dal Consiglio (tutte le sezioni) e sulle lettere rettificative nn.1/2004 (14837/2003 - C5/0570/2003), 2/2004 (14838/2003 - C5-0571/2003) e 3/2004 (14839/2003 - C5-0572/2003) al progetto preliminare di bilancio dell'Unione europea per l'esercizio 2004 Sezione I - Parlamento europeo Sezione II - Consiglio Sezione III - Commissione Sezione IV - Corte di giustizia Sezione V - Corte dei conti Sezione VI - Comitato economico e sociale Sezione VII - Comitato delle regioni Sezione VIII (A) - Mediatore europeo Sezione VIII (B) - Garante europeo della protezione dei dati Doc.: A5-0473/2003 Procedura: Bilancio Dibattito: 16.12.2003 Votazione: 18.12.2003 Il Parlamento ha votato, in seconda lettura, il bilancio generale dell'UE per il 2004 e ha adottato la relazione di Jan MULDER (ELDR, NL) e Neena GILL (PSE, UK) con 410 voti favorevoli, 65 contrari e 10 astensioni. Il budget dell'UE per l'anno prossimo resta sotto il segno del rigore, pur assicurando le condizioni necessarie alla realizzazione dell'allargamento e al finanziamento degli impegni assunti in materia di politica estera. L'incremento proposto negli stanziamenti di pagamenti è pari a un modesto 2,3% del bilancio 2003, come concordato nella conciliazione di bilancio con il Consiglio del 24 novembre. In una momento in cui i bilanci nazionali sono sotto pressione per evitare deficit eccessivi, il bilancio totale dell'UE (a 25 Stati membri) per il 2004 rappresenta soltanto lo 0,98% del PNL (prodotto nazionale lordo). Per quanto riguarda l'agricoltura, il Parlamento approva la lettera rettificativa n. 2 che riprende le priorità definite dall'Aula in prima lettura e in particolare la dotazione degli stanziamenti destinati a proseguire l'esame di indicatori ambientali, la creazione di una nuova linea di bilancio relativa a uno studio pilota sui rischi di epizoozie, nonché la suddivisione della linea «restituzioni all'esportazione di carne» per garantire la trasparenza degli stanziamenti destinati all'esportazione di animali viventi. In tema di fondi strutturali, l'Aula mostra ancora una volta preoccupazione per l'elevato e crescente livello di «residui da liquidare». I deputati chiedono alla Commissione di presentare uno studio approfondito su questo problema nel corso del primo trimestre 2004. Quanto alle politiche interne, la risoluzione nota che il Consiglio non ha quasi accettato nessun emendamento del Parlamento e sottolinea, in particolare, il debole sostegno alle azioni preparatorie e ai progetti pilota. I deputati approvano d'altra parte la soluzione trovata nel corso della concertazione del 24 novembre sul finanziamento degli Infopoint. Nella rubrica «azioni esterne», i deputati accolgono con favore l'accordo raggiunto con il Consiglio per consentire lo stanziamento di 200 milioni di euro a favore dell'Iraq, cifra promessa alla Conferenza dei donatori di Madrid. Attraverso riduzioni multiple nella rubrica 4, poi, il saldo di 35 milioni da reperire nel bilancio 2004 è stato coperto. Benché ciò abbia comportato una riassegnazione dei fondi, il Parlamento è soddisfatto che le priorità di politica estera, come la lotta contro la povertà e contro l'Aids e la promozione dei diritti umani, siano state salvaguardate. Sempre in questa rubrica, 15 milioni di euro sono stati messi in riserva sulla linea per la ricostruzione dell'Afganistan. Perché i fondi siano sbloccati, la Commissione dovrà presentare un programma destinato alla lotta contro la droga e alla promozione di altre colture. Durante la Conferenza dei donatori di Tokyo, nel gennaio 2002, l'UE aveva promesso il pagamento di un miliardo di euro in cinque anni a favore dell'Afganistan. In tema di spese amministrative, l'Aula accoglie la richiesta di ulteriori posti presso la Commissione per far fronte all'allargamento. 25 posti rimangono comunque in riserva e il loro finanziamento sarà sbloccato quando la Commissione avrà realizzato i progetti pilota e le azioni preparatorie decisi dal Parlamento. È stata inoltre ricordata la necessità di rispettare il principio di equilibrio geografico per l'assunzione dei nuovi funzionari. Per quanto concerne Eurostat, è stato messo in riserva il 15% del budget operativo e il 10% del budget amministrativo (contro rispettivamente il 50% e il 25% proposti dall'Aula in prima lettura). Per liberare questi fondi sono state poste due condizioni: il servizio di audit interno della Commissione dovrà adottare criteri armonizzati che dovranno essere applicati dalle unità di audit decentrate; i contratti con terze parti dovranno essere sospesi laddove l'OLAF provi l'esistenza di frodi o irregolarità. * La tabella di sintesi del bilancio (seconda lettura) è pubblicata nell'ultima pagina. Per
ulteriori informazioni: Jean-Yves
Loog (Bruxelles)
Tel.(32-2)
28 44652 e-mail
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budg-press@europarl.eu.int Fabienne
Gutmann-Vormus (Bruxelles)
Tel.(32-2)
28 40650 e-mail : FGutmann@europarl.eu.int Future esigenze di bilancio per le azioni esterneGuido PODESTÀ
(PPE/DE, I) La relazione è stata approvata con 385 voti favorevoli, 66 contrari e 26 astensioni. Per
ulteriori informazioni: Jean-Yves
Loog (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44652 e-mail
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budg-press@europarl.eu.int e Fabienne
Gutmann-Vormus (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 40650 e-mail : FGutmann@europarl.eu.int Ricostruzione in IraqJoan COLOM I NAVAL
(PSE, E) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Jean-Yves
Loog (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44652 e-mail
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budg-press@europarl.eu.int e Fabienne
Gutmann-Vormus (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 40650 e-mail : FGutmann@europarl.eu.int Codificazione del Fondo di Coesione La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Miriam
Orieskova (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31054 e-mail
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lega-press@europarl.eu.int e Tanja
Rudolf (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31053 e-mail
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lega-press@europarl.eu.int |
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Scarico di bilancio per la Convenzione europea |
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Helmut KUHNE (PSE, D) Raccomandazione sulla decisione dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riguardo allo scarico da dare al Segretario generale della Convenzione per l'esecuzione del bilancio della Convenzione per l'esercizio finanziario 2002 Doc.: A5-0414/2003 Procedura: Parere conforme Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 16.12.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Marjory
van den Broeke (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44304 e-mail
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Firma dell'accordo «Legiferare meglio» |
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Firma dell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" Dibattito: 16.12.2003 Votazione: 16.12.2003 All'inizio dell'ora delle votazioni, i Presidenti delle tre Istituzioni hanno firmato l'accordo interistituzionale «Legiferare meglio». Per
ulteriori informazioni: Tanja
Rudolf (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31053 |
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Programma legislativo e di lavoro della Commissione |
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Risoluzione comune sul programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2004 Doc.: B5-0536/2003 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 18.11.2003 Votazione: 17.12.2003 Dopo il dibattito che si è tenuto nel corso della sessione plenaria di novembre a Strasburgo, il Parlamento ha approvato una risoluzione comune presentata dai gruppi PPE-DE, PSE e Verdi/ALE sul programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2004. I deputati si augurano che il programma per il 2004 sia fondato su ipotesi realistiche, deplorando che la Commissione abbia adottato soltanto la metà circa delle proposte annunciate nel programma legislativo e di lavoro per il 2003. A livello generale, l'Aula osserva che, visto il particolare carattere dell'anno 2004 sotto il profilo istituzionale, la Commissione ha limitato il numero di iniziative chiave da presentare a quelle giudicate assolutamente necessarie e fattibili; i parlamentari ritengono però che il seguito dato dalla Commissione alle richieste formulate dalle commissioni parlamentari resti modesto. Il programma legislativo e di lavoro contiene 275 proposte legislative e atti non legislativi, di cui 128 direttamente legati alle priorità politiche del 2004, sebbene solo 57 siano atti legislativi: l'Assemblea rileva che il programma per il 2004 è costituito in gran parte da proposte riprese da programmi precedenti. Il Parlamento ricorda anche che una delle maggiori sfide per il 2004 è costituita dalla necessità di adeguare il quadro istituzionale dell'Unione europea allargata e di portare avanti il lavoro finalizzato a stabilire una futura Costituzione per l'Europa. Il testo contiene poi una serie di raccomandazioni relative alle tre priorità indicate nel programma: allargamento, stabilità e crescita sostenibile. Un capitolo a parte è dedicato al caso Eurostat. La Commissione è invitata ad affrontare il problema con la massima serietà. Si deplora che il piano d'azione presentato non spieghi in modo adeguato l'assenza di reazioni per un lungo periodo dinanzi alla crisi di Eurostat, malgrado le prove accumulatesi nel corso degli anni. L'Aula richiama anche l'attenzione dell'Esecutivo sulle carenze riscontrate nell'ambito del suo sistema di comunicazione interna e mette in guardia contro la creazione di nuove strutture burocratiche. I deputati sono quindi delusi per il fatto che, nonostante l’impegno a migliorare la governance europea, la Commissione non intenda presentare una proposta relativa a un codice di buona condotta amministrativa o a un regolamento in materia di diritto amministrativo. D'altro canto, l'Aula plaude all'impegno espresso dal Presidente della Commissione sul rafforzamento dell'indipendenza e della capacità operativa dell’OLAF e attende la presentazione di proposte concrete che possano essere adottate prima dell'allargamento (cioè dall'attuale Parlamento). L'OLAF è invitato a concludere tutte le inchieste pendenti relative ad Eurostat e sottoporre le sue relazioni finali al Parlamento europeo non oltre il 15 gennaio 2004. Per
ulteriori informazioni: Claudia Delpero (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42591 e-mail
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Prevenzione del conflitto in Costa d'Avorio |
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Risoluzione comune sul ruolo dell'Unione nella prevenzione dei conflitti in Africa, e in particolare nell'applicazione dell'accordo Linas-Marcoussis in Costa D'Avorio Doc.: B5-0512/2003 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 17.12.2003 Votazione: 17.12.2003 Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune sul ruolo dell'Unione nella prevenzione dei conflitti in Africa, con particolare riferimento alla situazione in Costa d'Avorio. L'Aula chiede che la prevenzione dei conflitti e la stabilità strutturale figurino fra gli obiettivi chiave della politica di sviluppo dell'Unione europea; essa reputa che la politica di prevenzione dei conflitti dell'UE debba affrontare le cause strutturali dei conflitti legati alla povertà, ivi comprese la ripartizione iniqua delle ricchezze, l'ingiustizia sociale, le violazioni dei diritti dell'uomo, l'oppressione delle minoranze e la discriminazione religiosa. In merito alla situazione in Costa d'Avorio, i deputati deplorano la mancanza di volontà politica e la lentezza nell'esecuzione dell'accordo di Linas-Marcoussis, auspicando un maggiore coinvolgimento dell'Unione europea e delle altre istanze internazionali nel processo di pace. L'Aula chiede ai ministri che rappresentano le forze ribelli di riprendere il loro posto in seno al Governo, condanna le violazioni dei diritti dell'uomo e chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta internazionale per far luce sugli abusi commessi dal governo e dai ribelli. È ferma anche la condanna degli attacchi perpetrati contro il personale ONU in Costa d'Avorio, nonché dell'assassinio del giornalista Jean Hélène, corrispondente in Costa d'Avorio di Radio France International. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è invitato ad esaminare l'eventualità di rafforzare la missione della CEDEAO in Costa d'Avorio, nel quadro della struttura di pace dell'Unione africana, trasformandola in una forza di mantenimento della pace dell'ONU. I parlamentari auspicano il rapido avvio del programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione delle forze armate non governative e condannano con forza il concetto di "ivoirité", volto a escludere una parte della popolazione da qualunque partecipazione democratica alla vita politica del paese. Essi chiedono al contempo al Presidente Gbagbo di invitare il suo Governo e l'esercito della Costa d'Avorio a garantire la protezione dei civili, quale che sia la loro origine etnica o la loro nazionalità. Per
ulteriori informazioni: Armelle
Douaud (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 43806 e-mail : deve-press@europarl.eu.int Secco no alla revoca dell'embargo di armi alla CinaRisoluzione comune sulle vendite di armi
alla Cina Con 373 voti favorevoli, 32 contrari e 29 astensioni, il Parlamento europeo ha votato una risoluzione comune in cui afferma la propria posizione contraria alla revoca dell'embargo sulle vendite di armi alla Cina, in vigore dopo i fatti di Piazza Tienamen del 1989. I deputati ritengono infatti che la Cina debba dimostrare di aver compiuto progressi significativi nel campo dei diritti umani, prima che l'Unione possa prendere in considerazione la suddetta revoca. Inoltre, tenuto conto delle minacce cinesi nei confronti di Taiwan, si è scelto il momento sbagliato per sollevare la questione. Per
ulteriori informazioni: Joëlle
Fiss (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41075 e-mail
:foreign-press@europarl.eu.int |
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Aiutare la Georgia nel cammino verso la stabilità |
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Risoluzione comune sulla Georgia Doc.: B5-0547/2003 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 18.12.2003 Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune sulla Georgia, paese che si trova in una difficile situazione politica ed economica. Le elezioni generali del 2 novembre scorso sono state caratterizzate da numerose irregolarità, in cui gravi manipolazioni e brogli hanno comportato problemi tecnici e amministrativi. L’OSCE, il Consiglio d’Europa e la delegazione ad hoc del Parlamento europeo hanno dichiarato che le elezioni non sono state conformi agli standard internazionali. Per il 4 gennaio prossimo sono state indette nuove elezioni presidenziali. Permane una forte instabilità interna, causata dai movimenti separatisti in Abhasia e nell’Ossezia meridionale e del mancato riconoscimento dello Stato centrale nella regione dell’Ajaria, nonché a causa di un contesto esterno estremamente teso in particolare in seguito alla guerra in Cecenia e al conflitto irrisolto dell’Alto Karabakh. Inoltre l’indebitamento estero della Georgia raggiunge oramai una cifra pari a 1,8 miliardi di dollari. L'Aula chiede all’Unione europea di assumere con determinazione un ruolo di primo piano nel promuovere la pace, la stabilità e lo sviluppo economico in Georgia, come pure in Azerbaigian e in Armenia. I deputati insistono affinché al Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale siano assegnate risorse che consentano la realizzazione degli obiettivi politici dell’Unione europea nella regione, esortando gli Stati membri coinvolti nella soluzione del conflitto nella regione a cooperare attivamente con il Rappresentante. I parlamentari sottolineano che le prossime elezioni in Georgia devono essere libere e trasparenti, e che esse devono coinvolgere anche la popolazione dell’Abhasia e dell’Ossezia meridionale. Il Consiglio e la Commissione sono invitati a trovare modi e mezzi per sostenere le nuove autorità della Georgia, fornendo la necessaria assistenza per stabilizzare la situazione, definire una strategia per le riforme e preparare le elezioni generali. L'Aula si compiace della sovvenzione accordata dalla Presidenza italiana per l’organizzazione delle elezioni presidenziali che si terranno il 4 gennaio 2004. I deputati invitano il Consiglio e la Commissione ad aumentare la dotazione dei programmi TACIS per la democrazia a favore della Georgia, nonché a proporre all’ONU e all’OSCE l’invio di una missione di mantenimento della pace in Abhasia e nell’Ossezia meridionale. I tre processi di pace nel Caucaso meridionale dovrebbero essere inclusi nello sviluppo del partenariato UE-Russia. La situazione in Moldova e in TransnistriaRisoluzione comune sulla Moldova Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune sulla situazione in Moldova. A causa delle carenze amministrative e della mancanza di un efficace controllo democratico sull'amministrazione, l'economia della Moldova presenta un alto tasso di corruzione, circa l'80% del mercato è informale e non genera quindi alcun gettito fiscale. Inoltre non vi è alcun controllo alle frontiere orientali e il sistema sociale è inefficiente, il che rende il paese uno dei più poveri in Europa. La stabilità interna è minata dalla dichiarazione di indipendenza della Transnistria fin dal 1992, dopo un conflitto armato che ha coinvolto truppe russe, le quali tuttora permangono nel Paese. L'Aula invita il Governo della Moldova a rispettare i principi democratici, i diritti fondamentali e i diritti dell'uomo, nonché ad intensificare il processo di riforma economica e sociale. I deputati ritengono che il governo della Moldova, che viene tra l'altro esortato a combattere la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, non sia stato in grado di stabilizzare l'economia e di istituire una maggiore democrazia. Essi esprimono la convinzione che una soluzione rapida del conflitto in Transnistria contribuirebbe in modo considerevole a stabilizzare l'economia della Moldova e a rafforzare la democrazia. Esortano pertanto sia il Governo, sia l'opposizione a sviluppare una posizione comune al fine di promuovere le aspirazioni europee della Moldova. Il Parlamento sostiene la sovranità e l'integrità territoriale della Moldova quale base per qualunque soluzione pacifica del conflitto. La risoluzione plaude al divieto di visto opposto dall'UE ai membri del regime della Transnistria ed esorta i governi della Romania, dell'Ucraina e della Russia ad evitare qualunque interferenza unilaterale nelle questioni interne della Moldova. In particolare, si deplora il fatto che il Governo russo non intenda ritirare le proprie armi e truppe prima della fine del 2003, malgrado si sia ripetutamente impegnato in tal senso. Pena di morte nelle FilippineRisoluzione comune sulla moratoria della
pena di morte nelle Filippine Il Parlamento
europeo ha adottato una risoluzione comune sulla moratoria della pena di
morte nelle Filippine. L'Aula ribadisce la sua richiesta per
l'abolizione universale della pena capitale e, nel frattempo, per
l'applicazione di una moratoria delle esecuzioni, deplorando che la
Presidente delle Filippine abbia revocato la moratoria in merito che era
in vigore dal marzo 2000. I deputati chiedono al Governo filippino di
applicare comunque la legge che vieta la condanna a morte di minorenni.
La Commissione e al Consiglio sono invitati ad utilizzare appieno le
voci del bilancio UE per la promozione della democrazia e i diritti
umani, trattando in via prioritaria e urgente qualsiasi iniziativa
comunitaria volta a stabilire una moratoria e l'abrogazione della pena
capitale, nonché a fornire un sostegno pratico a tutte le ONG che
operano a tal fine. |
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Come aiutare le donne nei paesi in via di sviluppo? |
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Olga ZRIHEN ZAARI (PSE, B) Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione della parità fra i sessi nella cooperazione allo sviluppo Doc.: A5-0447/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 17.12.2003 Votazione: 18.12.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Eva
Bacelar (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 43535 e-mail :femm-press@europarl.eu.int e Katarzyna
Prandota (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31051 e-mail :
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Cooperazione decentrata |
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Jürgen ZIMMERLING (PPE/DE, D) Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che proroga e modifica il regolamento (CE) n. 1659/98 relativo alla cooperazione decentralizzata Doc.: A5-0431/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 17.12.2003 Votazione: 18.12.2003 Con 415 voti favorevoli, 45 contrari e 11 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato la relazione di Jürgen ZIMMERLING (PPE/DE, D) sulla proposta della Commissione che proroga fino al 2006 il regolamento relativo alla cooperazione decentralizzata, emanato nel 1998 con scadenza 2001, ma che è già stato prorogato una volta fino al 2003. Esso istituiva un quadro finanziario destinato a sostenere le azioni e le iniziative di operatori della cooperazione decentralizzata per e nei paesi in via di sviluppo. In quanto partner della cooperazione decentralizzata, è stato possibile finanziare con detti stanziamenti, tra gli altri, enti locali e tutte le ONG che possono contribuire allo sviluppo. La proposta specifica che lo strumento finanziario deve essere attivato in situazioni particolari, in cui gli strumenti tradizionali non possono essere utilizzati. La Commissione propone per il periodo fino al 2006 un ulteriore quadro finanziario pari a 18 milioni di euro, con un aumento rispetto al 2004 da circa 4,8 milioni di euro a 6 milioni di euro all'anno. Per permettere di fare entrare in vigore il regolamento all'inizio del 2004, i deputati hanno rinunciato a chiedere un aumento della dotazione finanziaria. Oltre alla proroga, all'incremento del quadro finanziario e ad altre modifiche tecniche, la tipologia dei partner della cooperazione decentralizzata è stata rettificata. Innanzi tutto, gli attori della cooperazione decentralizzata non provengono esclusivamente dai paesi invia di sviluppo, ma anche dalla Comnità. L'Aula ha chiesto che vi figurino anche fondazioni politiche, mezzi d'informazione, organizzazioni di popoli indigeni, organizzazioni locali (comprese le reti) che operano nel settore della cooperazione e dell'integrazione regionale decentralizzata, istituti culturali, organizzazioni scientifiche, associazioni o comunità religiose, fondazioni indipendenti in grado di dare un contributo allo sviluppo. Inoltre si precisa, a fini di chiarezza, che per quanto riguarda il settore pubblico si fa riferimento a enti locali e autorità comunali. Per
ulteriori informazioni: Armelle
Douaud (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 43806 e-mail
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Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica UE-USA |
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Luis BERENGUER FUSTER (PSE, E) Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione di un accordo inteso a rinnovare l'accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra la Comunità europea e il Governo degli Stati Uniti d'America Doc.: A5-0436/2003 Procedura: Consultazione legislativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento del Parlamento Votazione: 16.12.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41448 e-mail : indu-press@europarl.eu.int Strumenti di misuraGiles Bryan CHICHESTER (PPE/DE, UK) Il Parlamento ha approvato una serie di emendamenti, fra cui alcuni concordanti in precedenza con il Consiglio, sulla direttiva relativa agli strumenti di misura. Il voto in seconda lettura dovrebbe quindi consentire di evitare la procedura di conciliazione. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41448 e-mail
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indu-press@europarl.eu.int |
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«Cultura 2000» prolungato fino al 2006 |
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Michel ROCARD (PSE, F) Relazione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione 508/2000/CE del 14 febbraio 2000 che istituisce il programma "Cultura 2000" Doc.: A5-0417/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 16.12.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Pernilla
Jourde (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 43411 e-mail : cult-press@europarl.eu.int Beni culturali depredati in tempo di guerraWilly DE CLERCQ (ELDR, B) Il Parlamento europeo ha approvato la relazione d'iniziativa di Willy DE CLERCQ (ELDR, B), sostenendo così il riconoscimento da parte di vari Governi del fatto che è necessario affrontare i problemi specifici associati ai beni culturali che furono depredati in tempo di guerra. L'Aula si è espressa con 487 voti favorevoli, 10 contrari e 16 astensioni. Essa chiede agli Stati membri e agli Stati candidati di adoperarsi in ogni modo per prendere misure al fine di garantire la creazione di meccanismi che facilitino la restituzione di questi beni, e di tenere bene a mente che la restituzione ai legittimi richiedenti di oggetti d'arte depredati nell'ambito di un crimine contro l'umanità è una questione d'interesse generale, sancita dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. I deputati chiedono alla Commissione di intraprendere entro la fine del 2004 uno studio avente per oggetto l'istituzione di un sistema di catalogazione comune, lo sviluppo di principi comuni per l'accesso agli archivi che contengono dati sull'identificazione e la localizzazione dei beni, l'individuazione di principi comuni e l'esplorazione di possibili meccanismi di soluzione delle dispute. L'Esecutivo dovrebbe inoltre studiare l'opportunità di creare un'autorità amministrativa transfrontaliera di coordinamento che si occupi delle dispute sul titolo di beni culturali. Il problema dei beni culturali depredati è tornato di attualità alla caduta del muro di Berlino, allorché gli archivi dell'Europa orientale e della Russia sono stati aperti. Numerosi trattati successivi alla seconda guerra mondiale riconoscevano che gli Stati avevano il dovere di recuperare i beni saccheggiati e di mantenere detti beni in attesa della restituzione alla nazione d'origine. Cosi, a titolo del diritto internazionale, gli Stati divennero custodi dei beni saccheggiati e non proprietari. Le leggi nazionali approvate dopo la guerra in vari Paesi, tra cui l'Italia, riconoscevano questo concetto, creando una presunzione a favore del proprietario originario del bene saccheggiato durante quel periodo. Oggi tuttavia la maggioranza di questi diritti nazionali sono decaduti o prescritti e non esiste alcuna convenzione internazionale applicabile al periodo della seconda guerra mondiale. Per
ulteriori informazioni: Miriam
Orieskova (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31054 e-mail
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lega-press@europarl.eu.int Tanja
Rudolf (Bruxelles)
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I precursori di droghe |
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Hubert PIRKER (PPE/DE, A) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai precursori di droghe Doc.: A5-0430/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 16.12.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Pia
Siitonen (Bruxelles)
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Accordo di pesca UE-Costa d'Avorio |
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Struan STEVENSON (PPE/DE, UK) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo in forma di scambio di lettere sulla proroga del protocollo che fissa le possibilità di pesca e la contropartita finanziaria previste dall'accordo tra la Comunità economica europea e la Repubblica della Costa d'Avorio sulla pesca al largo della Costa d'Avorio per il periodo dal 1° luglio 2003 al 30 giugno 2004 Doc.: A5-0459/2003 Procedura: Consultazione legislativa Dibattito: 17.12.2003 Votazione: 18.12.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41361 e-mail
:
fish-press@europarl.eu.int Convenzione Antartico: misure tecnicheStruan STEVENSON (PPE/DE, UK) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41361 e-mail : fish-press@europarl.eu.int Convenzione Antartico: misure di controlloStruan STEVENSON (PPE/DE, UK) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41361 e-mail
:
fish-press@europarl.eu.int |
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Tabella
del bilancio 2004
(Seconda lettura della commissione per i bilanci) (cifre arrotondate in milioni di euro) |
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Bilancio
2003 |
Massimali Prospettive
finanziarie 2004 |
PPB
Commissione 2004 |
PB
Consiglio 2004 (seconda
lettura) |
Commissione per
i bilanci (seconda
lettura) |
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Impegni |
Pagamenti |
Impegni |
Pagamenti |
Impegni |
Pagamenti |
Impegni |
Pagamenti |
Impegni |
Pagamenti |
1.
PAC |
44.780 |
44.780 |
49.305 |
|
47.874 |
46.786 |
46.781 |
45.693 |
46.781 |
45.693 |
1a - Spese agricole |
40.082 |
40.082 |
|
|
41.338 |
41.338 |
40.245 |
40.245 |
40.245 |
40.245 |
1b - Sviluppo rurale |
4.698 |
4.698 |
|
|
6.536 |
5.448 |
6.536 |
5.448 |
6.536 |
5.448 |
2. AZIONI
STRUTTURALI |
33.980 |
33.173 |
41.035 |
|
41.035 |
30.682 |
41.035 |
30.522 |
41.035 |
30.822 |
Fondi
strutturali |
29.120 |
27.974 |
|
|
33.098 |
26.292 |
33.098 |
26.292 |
33.098 |
26.492 |
Fondi
di coesione |
2.839 |
2.650 |
|
|
5.682 |
2.700 |
5.682 |
2.700 |
5.682 |
2.800 |
3. POLITICHE
INTERNE |
6.789 |
6.198 |
8.722 |
|
8.639 |
7.496 |
8.587 |
7.453 |
8.684 |
7.510 |
4.
AZIONI ESTERNE |
4.807 |
4.694 |
5.082 |
|
4.996 |
4.792 |
5.072 |
4.892 |
5.177 |
4.950 |
5.
SPESE AMMINISTRATIVE |
5.360 |
5.360 |
6.157 |
|
6.086 |
6.086 |
6.039 |
6.039 |
6.040 |
6.040 |
6.
RISERVE |
434 |
434 |
442 |
|
442 |
442 |
442 |
442 |
442 |
442 |
7.
AIUTI PRE-ADESIONE |
3.535 |
2.863 |
3.455 |
|
1.732 |
2.856 |
1.732 |
2.856 |
1.732 |
2.856 |
8.
COMPENSAZIONI |
|
|
1.410 |
|
1.410 |
1.410 |
1.410 |
1.410 |
1.410 |
1.410 |
TOTALE |
99.685 |
97.502 |
115.608 |
|
112.214 |
100.650 |
111.099 |
99.307 |
111.300 |
99.724 |