Per un commercio mondiale a beneficio di tutti
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Frutta e verdura con il marchio d'origine
María
Esther HERRANZ GARCÍA (PPE/DE, ES) In vista della semplificazione dell'organizzazione comune del mercato degli ortofrutticoli, la Plenaria ha adottato una relazione di María Esther HERRANZ GARCÍA (PPE/DE, ES) con la quale manifesta la sua ferma opposizione alla decisione della Commissione di soprassedere alla presentazione di una proposta di riforma del settore, chiede un rafforzamento delle organizzazioni di produttori e un loro più ampio sostegno finanziario, nonché l'introduzione di un più efficace sistema di gestione delle crisi di mercato. I deputati sollecitano inoltre un aumento delle soglie di produzione dei prodotti trasformati e l'istituzione di un sistema di etichettatura che segnali il paese d'origine del prodotto agricolo elaborato nei trasformati, un più ampio ricorso alla promozione del consumo, la garanzia della preferenza comunitaria e una maggiore tutela dalle importazioni. Riforma dell'OCM ortofrutta I deputati reputano «inaccettabile» il rinvio di uno o due anni di tale proposta, «stante l'urgenza di reperire una soluzione alle crisi di mercato che non possono essere superate ricorrendo agli strumenti di gestione disponibili». La Commissione è quindi esortata a non ignorare un settore che occupa un posto rilevante nella produzione finale agricola dell'UE (17%) e che «rischia di essere emarginato nei negoziati sulle nuove prospettive finanziarie». L'Assemblea sottolinea peraltro «l'importanza di reperire nuovi meccanismi di gestione del mercato per far fronte alla liberalizzazione degli scambi in sede di negoziati dell'OMC». Organizzazioni di produttori Il Parlamento sollecita l'Esecutivo presentare una proposta entro il luglio 2005 per rafforzare il ruolo delle organizzazioni di produttori nella gestione dei mercati e a introdurre un maggior grado di flessibilità e sussidiarietà a favore degli Stati membri. Al fine di migliorare il reddito, specie delle imprese agricole minori, inoltre, i deputati reputano necessario consentire alle aziende che vendono direttamente al consumatore finale una quota superiore al 20% o al 25% della loro produzione di aderire ad una organizzazione di produttori riconosciuta. La relazione, poi, rileva la necessità di mantenere in linea generale il massimale vigente per la partecipazione comunitaria ai fondi di esercizio, aumentandolo però dal 4,1% al 6% in caso di raggruppamenti transnazionali, fusioni, associazioni e collaborazioni tra organizzazioni. Inoltre, i deputati chiedono di aumentare al 60% il tasso di cofinanziamento comunitario nel caso di collaborazioni, fusioni e associazioni di organizzazioni di produttori. D'altra parte è chiesto che, nel quadro della nuova regolamentazione dei fondi di esercizio, sia sancito che i fondi comunitari non utilizzati nel corso di un dato anno potranno essere utilizzati l'anno successivo. In ogni caso, per i deputati, occorre garantire che qualunque stanziamento di bilancio inutilizzato a seguito della riforma dell'OCM (eliminazione delle pratiche di riconoscimento preliminare, ritiri, restituzioni, ecc.) dovrà ritornare al settore. E' necessario, inoltre, snellire i meccanismi di contribuzione finanziaria dei produttori membri ai rispettivi fondi di esercizio e, pertanto, la nuova legislazione dovrebbe consentire all'organizzazione di produttori stessa di contribuire ai fondi di esercizio. E' auspicata poi la revisione dell'elenco positivo delle azioni che possono essere finanziate, al fine di adeguare meglio i programmi operativi alle esigenze e di accordare una maggiore autonomia nella gestione di tali azioni. Inoltre, è chiesto che s'incoraggino le organizzazioni di produttori di ortofrutticoli a prevedere, nei loro programmi, azioni concernenti le certificazioni di qualità, le garanzie di sicurezza alimentare e l'ambiente. Infine, i deputati, ritengono che le organizzazioni di produttori dovrebbero in futuro avere pieno accesso ai fondi regionali di sviluppo, dal momento che i fondi operativi non sono sufficienti a finanziare gli investimenti infrastrutturali più importanti. Gestione delle crisi Nel sollecitare l'introduzione di un sistema efficace di gestione delle crisi di mercato per evitare che il settore si ritrovi inerme dinanzi a forti cadute dei prezzi, i deputati sostengono che tale sistema dovrebbe consentire alle organizzazioni di produttori di assumere un ruolo attivo nella commercializzazione dei loro prodotti. La relazione, inoltre, chiede che il regime di ritiri attualmente in vigore sia integrato da un fondo di sicurezza gestito dalle organizzazioni di produttori e finanziato dall'Unione europea, dagli Stati membri e dagli agricoltori. Tale fondo potrebbe servire ad indennizzare i produttori dei ritiri effettuati in occasione di crisi, ad erogare aiuti per la riduzione della produzione nonché ad istituire, su base volontaria per gli agricoltori e a condizione che si realizzi uno studio preliminare di fattibilità, un regime di garanzie di reddito e di sostegno nel caso di condizioni climatiche avverse. Nel quadro di questo nuovo sistema di gestione delle crisi, sarebbe opportuno aumentare gli aiuti ai ritiri di prodotti destinati alla distribuzione gratuita ad istituti di beneficenza, poiché attualmente detti aiuti non compensano gli elevati costi di trasporto e lavorazione, nonché alla promozione del consumo di ortofrutticoli nelle scuole. Regime degli ortofrutticoli trasformati e etichettatura I deputati ritengono utile aumentare le soglie di produzione per le conserve di pomodoro e le soglie di trasformazione degli agrumi. Per le prime, inoltre, si dichiarano favorevoli a consentire agli Stati membri che lo ritengano opportuno di regionalizzarle. Per le seconde, invece, sarebbe opportuno migliorarne lo sfruttamento prevedendo la possibilità di trasferire le soglie tra prodotti qualora una di esse non venga completamente sfruttata. La penalizzazione dell'aiuto nel caso di superamento delle soglie di produzione per gli agrumi, inoltre, dovrebbe aver luogo soltanto qualora sia stata superata la somma di tutte le soglie di produzione applicabili alle varie specie di agrumi a livello comunitario. Notando che il disaccoppiamento degli aiuti, che è un'altra delle opzioni discusse per questo settore, legittimerebbe l'utilizzo del settore della trasformazione dei pomodori quale settore rifugio da parte degli agricoltori che abbandonano altre coltivazioni colpite dalla riforma della PAC del settembre 2003, i deputati ritengono che ciò «contribuirebbe a complicare le relazioni tra le organizzazioni di produttori e l'industria». Essi, inoltre, sostengono che il disaccoppiamento degli aiuti ai prodotti trasformati non sia giustificato nell'ambito dei negoziati dell'Organizzazione mondiale del commercio. I deputati, infine, si dichiarano favorevoli all'istituzione di un sistema di etichettatura che segnali il paese di origine del prodotto agricolo elaborato nei trasformati, in quanto «migliorerebbe il valore aggiunto delle produzioni comunitarie dinanzi alle importazioni da paesi terzi, garantendo al contempo adeguati livelli di sicurezza e qualità alimentare, che le importazioni dai paesi terzi non sempre soddisfano». A tale proposito, nel corso del dibattito tenutosi la vigilia, Armando DIONISI (PPE/DE, IT) ha sottolineato che l'accoglimento dell'emendamento da lui proposto sull'etichettatura d'origine per i prodotti trasformati rappresenta «un passo in avanti» in quanto «non è solo il settore tessile a soffrire della concorrenza asiatica». Vi è poi la necessità di dare trasparenza all'origine dei prodotti agricoli trasformati «in modo tale che il consumatore sia informato sulla provenienza del prodotto che acquista» e ciò vale soprattutto per il settore delle conserve a base di pomodoro, «un settore trainante dell'economia italiana sia per la produzione interna che per l'export». Nel 2004, ha infatti sottolineato il deputato, «gran parte dei pomodori nei nostri campi non sono stati raccolti, le ingenti quantità di prodotto trasformato proveniente dalla Cina a prezzi bassissimi e senza garanzie sanitarie hanno messo in crisi questo settore». Inoltre, la «conserva cinese viene rielaborata in Italia, spesso mischiata con prodotto italiano e poi rivenduta come made in Italy, senza che il consumatore possa riconoscere la vera origine». L'etichettatura, ha quindi ribadito, «rappresenta una fondamentale garanzia di qualità e di trasparenza». Promozione degli ortofrutticoli I deputati denunciano «la mancanza di una strategia e di una di ricerca comunitaria finalizzata a sostenere i consumi nonché la scarsità dei fondi destinati alla promozione generica degli ortofrutticoli», affermando che ciò «contrasta con la crescente preoccupazione dell'Unione europea per l'equilibrio nutrizionale della popolazione e la sicurezza alimentare». Pertanto chiedono che, nel quadro dei regolamenti destinati alla promozione interna ed esterna dei prodotti agricoli comunitari, si dedichi agli ortofrutticoli una linea specifica di 15 milioni di euro all'anno. Le campagne generiche dovranno inoltre puntare sulla valorizzazione della "origine comunitaria" e presentare una dimensione qualitativa, e non solo quantitativa. Preferenza comunitaria, concorrenza delle importazioni da Paesi terzi e negoziati OMC Nel sollecitare una semplificazione del complesso sistema di sdoganamento applicato alle importazioni provenienti da paesi terzi soggette al regime del prezzo di entrata, i deputati chiedono alla Commissione di studiare la possibilità di istituire un aiuto specifico per i prodotti che si trovano in situazioni critiche a seguito delle importazioni provenienti da paesi terzi, come i frutti a polpa tenera, l'aglio e i funghi coltivati, nonché le amarene, le ciliegie, il succo di mela, le albicocche trasformate, gli asparagi, i pomodori, gli agrumi in spicchi e in succo e altri prodotti ortofrutticoli che potrebbero trovarsi in una situazione di mercato critica. La Commissione, inoltre, dovrebbe elaborare studi di impatto sui nuovi accordi con paesi terzi, per valutarne le ripercussioni nel settore europeo degli ortofrutticoli. Nell'ambito di accordi commerciali bilaterali, inoltre, l'Unione europea dovrebbe negoziare la reciprocità nell'apertura degli scambi agricoli, compresi gli aspetti fitosanitari. Nel richiamare, infine, l'attenzione della Commissione sul fatto che le importazioni dai paesi terzi «non offrono sempre i livelli di sicurezza e di qualità ai quali il consumatore europeo è abituato», i deputati reputano necessario introdurre controlli adeguati per garantire che i prodotti provenienti dai paesi terzi rispettino i medesimi requisiti in materia di sicurezza e di qualità dei prodotti dell'Unione europea, e che siano ottenuti nel rispetto di altri principi fondamentali, quali ad esempio condizioni lavorative eque. Nel quadro dei negoziati per la liberalizzazione degli scambi mondiali in seno all'Organizzazione mondiale del commercio, la relazione chiede alla Commissione di difendere il mantenimento e l'applicazione effettivi del principio di preferenza comunitaria per gli ortofrutticoli e la qualifica degli ortofrutticoli come prodotti "sensibili" nel capitolo relativo all'accesso ai mercati. L'Esecutivo, inoltre deve garantire che i risparmi derivanti dall'attesa graduale soppressione delle sovvenzioni alle esportazioni vengano messi a disposizione, tra l'altro, dei provvedimenti di riequilibrio del mercato comunitario che subisce un'intensa concorrenza da prodotti analoghi di paesi terzi. Nel ritenere necessaria la garanzia di reciprocità nell'apertura dei mercati, dal punto di vista tanto quantitativo quanto qualitativo, i deputati reputano che a tale scopo occorre intensificare il controllo e il monitoraggio delle ripercussioni delle concessioni commerciali, per quanto riguarda gli effetti sia sui paesi beneficiari delle concessioni, sia sugli Stati membri produttori. Essi, inoltre, chiedono di vigilare affinché l'apertura commerciale nel settore degli ortofrutticoli non fragilizzi i modelli di produzione agricola dei PVS. Riforma intermedia della PAC e futuro regolamento sullo sviluppo rurale La relazione chiede che siano mobilitati i mezzi necessari per garantire il rispetto del divieto della coltivazione di ortofrutticoli sui terreni ammissibili a beneficiare di un aiuto dissociato. In caso contrario, per i deputati, la riforma della PAC del settembre 2003 potrebbe dare ingiustamente adito a situazioni di concorrenza sleale e di discriminazione tra gli agricoltori che dispongono di un pagamento unico e i produttori di ortofrutticoli tradizionali che non ne dispongono, «aggravando così lo squilibrio già esistente in determinati mercati ortofrutticoli». I deputati, inoltre, si dichiarano favorevoli ad eliminare l'incompatibilità esistente tra i fondi di sviluppo rurale e i fondi di esercizio, «poiché ciò colloca il settore ortofrutticolo in una posizione di discriminazione rispetto ad altri settori agricoli». Infine, essi si oppongono alla proposta di limitare alle piccole imprese e alle microimprese la concessione degli aiuti agli investimenti, alla commercializzazione e alla trasformazione nel quadro della prossima programmazione finanziaria della politica di sviluppo rurale. |
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Qualità delle acque di balneazione
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Porti al sicuro dagli atti terroristici
Jeanine
HENNIS-PLASSCHAERT (ALDE/ADLE, NL) La Plenaria ha adottato la relazione di Jeanine HENNIS-PLASSCHAERT (ALDE/ADLE, NL) sulla proposta di direttiva riguardo al miglioramento della sicurezza nei porti che ha tra i suoi obiettivi principali la prevenzione da attacchi terroristici. Essa, in particolare, definisce le istanze e le procedure essenziali per rafforzare la sicurezza dei porti, invitando gli Stati membri a designare una «autorità di sicurezza portuale» e un «agente di sicurezza del porto» nonché un «punto di contatto» per questa sicurezza, il cui compito principale è informare la Commissione su come contattare le autorità e gli agenti. L'applicazione effettiva e uniforme delle misure di sicurezza solleva importanti questioni riguardo al loro finanziamento. L'Aula ritiene che i fondi destinati alle misure di sicurezza «addizionali» non devono portare a distorsioni della concorrenza e per questo la Commissione è invitata a presentare, entro il 30 giugno, i risultati di uno studio sui costi derivanti dalla direttiva, in particolare per quel che concerne la suddivisione dei finanziamenti tra le autorità pubbliche, quelle portuali e degli operatori. Per la relatrice, il successo di questa direttiva dipende dall'efficacia della sua attuazione. Per tale motivo l'Esecutivo dovrebbe garantire che essa venga applicata in egual modo in tutti gli Stati Membri. Background Questa normativa è tesa ad allinearsi il più possibile al codice di condotta per la sicurezza nei porti elaborato, nella primavera 2004, da un gruppo di lavoro dell'IMO (Organizzazione marittima internazionale) e dell'OIL (Organizzazione internazionale del lavoro). Si tratta, però, unicamente di un codice di condotta che, pertanto, non è giuridicamente vincolante. La direttiva, in particolare, intende rafforzare la sicurezza nelle zone portuali, che non rientrano nel campo di applicazione del regolamento relativo al miglioramento della sicurezza delle navi e degli impianti portuali (725/2004) adottato a seguito degli attentati terroristici di Washington, New York e Madrid. Il regolamento (CE) n. 725/2004 relativo al miglioramento della sicurezza delle navi e degli impianti portuali traspone recenti accordi in sede IMO nella legislazione comunitaria. |
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Patrimonio cinematografico da tutelare
Gyula
HEGYI (PSE, HU) Le opere cinematografiche sono una componente essenziale tanto per il patrimonio culturale ed artistico, quanto per la competitività che rappresentano nell'Unione europea. Questo è il presupposto da cui muove la relazione di Gyula HEGYI (PSE, HU) sul patrimonio cinematografico e sulla competitività delle attività industriali correlate, adottata dalla Plenaria in prima lettura della procedura di codecisione. L'Aula invita gli Stati membri ad adottare misure adeguate per assicurare la conservazione della ricchezza cinematografica e favorire una migliore valorizzazione del potenziale in essa contenuto. Per i deputati, sarebbe opportuno incoraggiare e favorire «l'educazione visuale e l'educazione al cinema e alla cultura mediatica a tutti i livelli, nei programmi di formazione professionale e nei programmi europei». Inoltre gli Stati devono prendere opportuni provvedimenti al fine di garantire che il patrimonio audiovisivo sia sistematicamente raccolto, catalogato, conservato, restaurato e reso accessibile al pubblico. Un sistema di deposito obbligatorio delle opere presso archivi nazionali o regionali, istituti di cinematografia e simili permetterebbe, infatti, di utilizzare i beni cinematografici per consolidare la dimensione dell'istruzione in Europa nonché la promozione della diversità culturale. Sarebbe inoltre possibile un migliore utilizzo dell'uso delle nuove tecnologie e di quelle digitali e l'accesso alle opere depositate verrebbe garantito anche ai disabili. E' dunque necessario intraprendere una «raccolta sistematica delle opere che fanno parte del patrimonio audiovisivo nazionale mediante l'obbligo giuridico o contrattuale di depositare almeno una copia di elevata qualità delle opere presso organismi designati». Gli Stati membri sono invitati a garantire che le opere, «durante un determinato periodo transitorio, riguardino almeno le produzioni o coproduzioni che hanno ottenuto finanziamenti pubblici a livello nazionale e regionale». Al termine di tale periodo transitorio, nei limiti del possibile, dovrebbero riguardare« tutte le produzioni, comprese quelle che non hanno beneficiato di fondi pubblici». Per conoscere la raccolta di ogni Stato membro, la Plenaria suggerisce «la possibilità di istituire una rete di basi di dati che abbracci il patrimonio audiovisivo europeo, insieme alle organizzazioni competenti, in particolare il Consiglio d'Europa (Eurimages e Osservatorio europeo dell'audiovisivo)». |
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Strategia d'informazione per conoscere l'Europa
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Interventi di un minuto
Carlo FATUZZO (PPE/DE, IT) ha sottolineato che «l'amore di molti cittadini europei verso l'Europa comincia purtroppo a diminuire». Per il deputato, in Italia, questo fenomeno è dovuto anche al cambio introdotto tra la lira e l'euro, «per cui tutto costa di più perché sembra che si spenda di meno, spendendo in euro anziché nella vecchia lira».
Egli ha pertanto chiesto al Presidente di comunicare al Consiglio e al commissario competente la proposta «per risolvere questo problema», ossia «obbligare tutti coloro che vendono prodotti» ad apporre la doppia indicazione dei prezzi, in euro e in moneta nazionale.
Quest'ultima indicazione, inoltre, dovrebbe essere «di misura doppia» rispetto a quella in euro. Ciò, secondo l'oratore, «aiuterebbe a ritrovare l'amore per l'Europa».
La relazione è stata approvata con 421 voti favorevoli, 21 contrari e 7 astensioni.
La relazione è stata approvata con546 voti favorevoli, 23 contrari e 9 astensioni.
Ottaviano
DEL TURCO (PSE, IT)
Relazione sulle statistiche comunitarie sul reddito e le condizioni
di vita (EU-SILC)
Doc.: A6-0107/2005
Procedura: Codecisione, prima lettura
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 43 del Regolamento
del Parlamento
Votazione: 10.5.2005
La relazione è stata approvata.
Joseph
DAUL (PPE/DE, FR)
Relazione sulla Convenzione internazionale per la protezione dei
ritrovati vegetali
Doc.: A6-00052/2005
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 43 del Regolamento
del Parlamento
Votazione: 10.5.2005
La relazione è stata approvata con 568 voti favorevoli, 17 contrari e 8 astensioni.
La relazione è stata approvata.
La relazione è stata respinta con 272 voti favorevoli, 334 contrari e 14 astensioni. Visto che la Commissione europea non ha ritirato la sua proposta, la direttiva torna quindi all'esame della commissione agricoltura che dispone di due mesi per presentare una nuova relazione.
La relazione è stata approvata con 601 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni.
La relazione è stata approvata.
La risoluzione è stata approvata con 555 voti favorevoli, 4 contrari e 48 astensioni.
La raccomandazione è stata approvata.
Risoluzione comune sulla situazione in Kirghizistan e in Asia
centrale
Doc.: B6-0295/2005
Procedura: Risoluzione coumne
Dibattito: 11.5.2005
Votazione: 12.5.2005
La risoluzione è stata approvata.
Bilancio 2006 del Parlamento
Valdis
DOMBROVSKIS (PPE/DE, LV)
Relazione sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del
Parlamento per l'esercizio finanziario 2006
Doc.: A6-0106/2005
Procedura: Bilancio
Dibattito: 11.5.2005
Votazione: 12.5.2005
La relazione è stata approvata.
Ordine del giorno 25 - 26 maggio 2005
Bruxelles
Mercoledì 25 maggio 2005
(15:00 - 20:00, 21:00 - 24:00)
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Relazione Malmström - Relazioni UE/Russia |
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Discussione congiunta - Diritti fondamentali |
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Relazione Leinen - Accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione |
***I |
Relazione Nassauer - Riciclaggio dei capitali, compreso il finanziamento del terrorismo |
***I |
Relazione Kratsa-Tsagaropoulou - Modifica dei programmi d'azione sulla parità tra donne e uomini |
***I |
Relazione Thomsen - Programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità (2001-2005) |
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Discussione congiunta - Veicoli a motor
Raccomandazione Koch - Sedili e poggiatesta dei
veicoli a motore |
***I |
Relazione Scheele - Aggiunta di vitamine, minerali e altre sostanze agli alimenti |
***I |
Relazione Poli Bortone - Indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari |
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Relazione Schierhuber - Finanziamento della politica agricola comune |
***I |
Relazione Skinner - Riassicurazione |
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Interrogazione orale - Possibilità di fusioni tra borse nell'Unione europea e futura architettura dei mercati finanziari nell'UE |
Giovedì 26 maggio 2005
(09:00 - 11:00)
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Discussione congiunta
Relazione Goebbels - Orientamenti di massima delle
politiche economiche generali Relazione Oomen-Ruijten - Agenda di politica sociale (2006-2010) |
(11:00 - 13:00) Votazione
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Relazione Busk - Misure straordinarie di sostegno al mercato |
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Condizioni d'impiego dei lavoratori mobili che effettuano servizi d'interoperabilità transfrontaliera |
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Relazione Costa - Accordo CE/Cile su alcuni aspetti dei servizi aerei |
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Relazione Costa - Protocollo all'accordo sui trasporti marittimi con la Cina a seguito dell'allargamento |
***II |
Relazione Lulling - Conti trimestrali non finanziari per settore istituzionale |
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Relazione Moraes - Stipendi base e indennità applicabili al personale dell'Europol |
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Relazione Morillon Finanziamento di studi e progetti pilota connessi alla politica comune della pesca |
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Relazione Morrillon - Protocollo dell'accordo CE/Costa d'Avorio sulla pesca (1° luglio 2004 - 30 giugno 2007) |
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Risoluzioni - Servizio europeo di azione esterna |
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Risoluzioni - Armi leggere (UN prepcom) |
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Testi di cui sarà stata chiusa la discussione |
L'ordine del giorno può subire modifiche.