L'AGE informa |
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RASSEGNA
11 - 14 aprile 2005
Strasburgo
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Sommario Codici delle procedure parlamentari, Abbreviazioni Deputati al Parlamento europeo Chiaro sì all'adesione di Romania e Bulgaria Vertice di Primavera: la valutazione del Parlamento Bilancio 2006 in linea con gli obiettivi di Lisbona Bilancio 2003: sì al discarico ma più rigore nei controlli Circa 45 milioni di euro falsi nel 2004, nuovi compiti per Europol? Standard comuni per la giustizia penale europea Ricerca europea più competitiva con gli scienziati stranieri Trasporto su strada: tachigrafi obbligatori dal 2006 Incoraggiare il trasporto marittimo a corto raggio Ambiente più protetto con le automobili riciclabili Più rispetto dell'ambiente con l'ecodesign degli elettrodomestici Limiti più severi per lo zolfo dei carburanti marini Vernici e lacche e colle più sicure per la salute Doping nello sport: una realtà che va combattuta La cultura non è una semplice merce Implicare il Parlamento nella Politica estera europea Finanziamenti e politiche UE in linea con gli Obiettivi del Millennio Lampedusa: occorre una politica europea su immigrazione e asilo Aiuto umanitario ai profughi del Sahara occidentale Bangladesh Giovanni Paolo II: "un grande uomo, un grande europeo" Elezione di un nuovo Vicepresidente Calendario delle tornate per il 2006 Integrazione regionale nei Balcani occidentali Aiuti di Stato a finalità regionale Classificazione comune NUTS Accademia europea di polizia (CEPOL) Sostanze pericolose Stock di sogliola Stock di nasello e di scampo Siccità in Portogallo
Ordine del giorno 27 - 28 Aprile 2005 Bruxelles
Calendario delle sessioni plenarie per il 2006
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Codici delle procedure parlamentari
Abbreviazioni - Gruppi politici: vedere pagina seguente
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Deputati al Parlamento europeo Situazione al 14.04.2005 |
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Deputato uscente:
Deputato entrante: Gruppi politici
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Chiaro sì all'adesione di Romania e Bulgaria |
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Vertice di Primavera: la valutazione del Parlamento |
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Risoluzione comune sull'esito del Consiglio europeo di Bruxelles (22-23 marzo 2005) Doc.: B6-0225/2005Procedura: Risoluzione comuneDibattito: 13.4.2005Votazione: 13.4.2005Con una risoluzione comune, adottata con 393 voti favorevoli, 92 contrari e 39 astensioni, il Parlamento accoglie sostanzialmente con favore le conclusioni del Vertice di Primavera. I principali temi sui quali si sono pronunciati i deputati riguardano il Patto di stabilità e il rilancio della Strategia di Lisbona, compresi il modello sociale europeo, la politica ambientale, la direttiva servizi, REACH, le reti transeuropee e la ricerca. Inoltre, sono trattati lo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici, nonché il Vertice ONU di settembre e la proposta di rinnovare la commissione per i diritti dell'uomo. In materia di politica estera, il Parlamento si esprime sull'embargo delle armi alla Cina, sul processo di adesione della Croazia e sulla situazione in Libano e in Kirghizistan. Patto di stabilità e crescita Il Parlamento si compiace del fatto che, dopo mesi di segnali controversi, il Consiglio europeo abbia raggiunto un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita, inteso a migliorare il coordinamento e il monitoraggio delle politiche economiche, garantendo nel contempo una maggiore flessibilità, e a rilanciare l'impegno per la disciplina di bilancio, quale fondamento di stabilità monetaria, crescita economica e creazione di posti di lavoro. Sono particolarmente apprezzate le misure tese a rafforzare la componente preventiva del Patto, la maggiore attenzione prestata ai livelli di indebitamento e la decisione comune di collegare il Patto agli obiettivi e alle politiche di Lisbona. Tuttavia, i deputati esprimono preoccupazione per la mancanza di chiarezza delle nuove norme del lato coercitivo del Patto. Il Consiglio e la Commissione sono quindi invitate a presentare le modifiche concordate ai pertinenti regolamenti e a coinvolgere pienamente il Parlamento europeo, al fine di «assicurare che siano affrontati gli aspetti che destano ancora preoccupazione». La Commissione, inoltre, dovrà avvalersi pienamente del proprio diritto di iniziativa e delle procedure a sua disposizione «al fine di assicurare la corretta attuazione del Patto e svolgere un ruolo attivo ai fini del coordinamento macroeconomico». D'altra parte, i deputati esprimono dubbi su tale aspetto della riforma, «giacché è andata persa la possibilità di rafforzare il ruolo della Commissione». Rilancio del processo di Lisbona Il Parlamento plaude all'impegno assunto dal Consiglio e dalla Commissione di imprimere un nuovo dinamismo alla strategia di Lisbona con un approccio mirato che si fonda su un ciclo triennale e sul sostegno da esso accordato a molte delle posizioni adottate prima del Vertice dal Parlamento europeo, «tra cui la riaffermazione dell'interdipendenza delle dimensioni economica, sociale ed ambientale della strategia». I deputati, d'altra parte, chiedono alla Commissione di presentare un programma che stabilisca una chiara tabella di marcia per l'azione delle Istituzioni comunitarie. Il contenuto di tale programma, tuttavia, dev'essere frutto di una consultazione approfondita con il Parlamento. Per il Parlamento, inoltre, gli Stati membri devono contribuire maggiormente e più concretamente alla crescita e all'occupazione e, per tale motivo, appoggia l'idea di «programmi di riforma nazionali». Tuttavia, si rammarica che il Consiglio europeo non abbia sottoscritto la raccomandazione del Gruppo di alto livello secondo cui la Commissione dovrebbe riferire annualmente sugli Stati membri che ottengono i migliori risultati rispetto agli obiettivi di Lisbona e su quelli che invece presentano ritardi. I deputati ribadiscono poi la convinzione che la strategia di Lisbona dovrebbe costituire un mezzo per rafforzare il modello sociale europeo, grazie a una maggiore coesione sociale, per accrescere il tasso e la qualità dell'occupazione, migliorare l'adattabilità dei lavoratori, investire nel capitale umano, garantire la protezione sociale, promuovere le pari opportunità e l'equilibrio di genere e agevolare l'armonia tra lavoro e vita familiare. Inoltre, nel sostenere la necessità di un solido tessuto industriale su tutto il territorio europeo, i deputati chiedono il perseguimento di una politica industriale attiva e sottolineano il ruolo vitale delle PMI nell'innovazione, nella crescita e nell'occupazione. La politica ambientale «costituisce un elemento essenziale per la crescita sostenibile che contribuisce all'occupazione». Per tale motivo il Parlamento sottolinea l'importanza di incentrarsi sull'eco-innovazione e le tecnologie ambientali, permettendo in tal modo all’Unione europea di «raccogliere le diverse sfide nel settore delle risorse naturali e dell'ambiente, quali la biodiversità e i cambiamenti climatici». Compiacendosi dell'impegno del Consiglio europeo a favore di un mercato interno dei servizi «pienamente operativo e compatibile con il modello sociale europeo», il Parlamento rileva la necessità di compiere tutti gli sforzi possibili nell'ambito del processo legislativo per garantire un ampio consenso sulla direttiva sui servizi. Tale direttiva dovrà promuovere la competitività, la creazione di posti di lavoro e la crescita, garantendo nel contempo la responsabilità sociale e la tutela dei diritti dei consumatori e delle norme sociali e ambientali. Per quanto riguarda REACH, i deputati ritengono che esso debba conciliare le preoccupazioni in materia ambientale e sanitaria con l'esigenza di promuovere la competitività dell'industria europea, prestando nel contempo particolare attenzione alle PMI e alla loro capacità di innovazione. Nel sottolineare l'esigenza di garantire le necessarie risorse finanziarie per l'attuazione dell'Agenda di Lisbona, il Parlamento chiede che i bilanci nazionali e il bilancio comunitario, tra cui le future prospettive finanziarie 2007-2013, riflettano gli obiettivi perseguiti nel contesto della strategia di Lisbona. In tale ambito, si compiace del forte sostegno del Consiglio europeo per i progetti prioritari nell'ambito della Rete di trasporto transeuropea e invita il Consiglio e gli Stati membri ad accelerare la programmazione e ad assegnare le necessarie risorse finanziarie a titolo dei bilanci nazionali per i progetti prioritari, segnatamente per i collegamenti transfrontalieri mancanti. In materia di ricerca e sviluppo, il Parlamento si compiace che sia stato mantenuto l'obiettivo globale del 3% di investimenti del PIL dell'Unione per il settore, con un'adeguata ripartizione tra investimenti pubblici e privati. Gli Stati membri e l'Unione europea sono quindi invitati a dare precedenza ai programmi di ricerca che soddisfano gli obiettivi di migliorare la qualità della vita e rafforzare la sostenibilità dell'economia. Infine, i deputati richiamano l'attenzione sull'importanza di investire nel settore dell'innovazione e delle nuove tecnologie, giudicati «elementi chiave per permettere all’Unione di raccogliere le sfide della globalizzazione». Sviluppo sostenibile Il Parlamento accoglie con soddisfazione l'accento posto sulle politiche ambientali, quale contributo positivo alla crescita, all'occupazione, alla competitività e alla qualità della vita. Pertanto, appoggia la richiesta del Consiglio di una celere attuazione del piano d'azione per le eco-tecnologie. D'altra parte, i deputati si dicono delusi dallo scadenzario stabilito per la revisione della strategia di sviluppo sostenibile dell'Unione europea, ritenendo che la politica ambientale possa offrire notevoli opportunità economiche soprattutto tenuto conto delle ricadute sull'innovazione industriale. Essi esortano quindi la Commissione ad «intervenire risolutamente» e a presentare quanto prima le opportune proposte. A tale proposito, è sottolineata la necessità di stanziare risorse finanziarie sufficienti a conseguire gli obiettivi definiti nell'ambito della strategia di Lisbona rivista. La Commissione inoltre dovrà includere la gestione sostenibile dell'uso delle risorse naturali nella sua strategia, mentre la revisione intermedia dovrà tenere debitamente conto del contributo che possono fornire le nuove tecnologie con un futuro promettente, come pure le tecnologie ambientali ed elevate norme ambientali. Nel chiedere poi un maggiore sostegno alle eco-tecnologie e alle innovazioni eco-efficienti, il Parlamento sottolinea «che ignorare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità significa pregiudicare gravemente la capacità di conseguire tali obiettivi». Cambiamenti climatici Nell'accogliere favorevolmente la volontà di studiare le diverse opzioni per un accordo post 2012 sui mutamenti climatici, parallelamente allo sviluppo di una strategia comunitaria che preveda una riduzione delle emissioni del 15-30% entro il 2020, il Parlamento insiste affinché l'Unione conservi il proprio ruolo guida nel quadro degli sforzi internazionali tesi a far fronte ai cambiamenti climatici e formuli proposte concrete per un programma ambizioso oltre il 2012. Sebbene gli obiettivi del Protocollo di Kyoto «costituiscano una condizione indispensabile per una strategia globale sui cambiamenti climatici», per i deputati occorre fissare ulteriori obiettivi per il periodo dopo il 2012, mentre le emissioni globali dovrebbero essere dimezzate entro il 2050, al fine di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli dell'era preindustriale. Il Parlamento, ritiene inoltre necessarie ulteriori politiche ed interventi programmati, soprattutto nei settori dell'energia e dei trasporti, per conseguire l'obiettivo collettivo di Kyoto. Pertanto, esorta gli Stati membri ad adottare ulteriori misure per accrescere il risparmio e l'efficienza energetica e passare a fonti di energia rinnovabile. Infine, è ribadita la richiesta di negoziare gli accordi internazionali «in modo tale da integrare le emissioni dei voli e dei trasporti marittimi internazionali negli obiettivi di riduzione delle emissioni per il secondo periodo d'impegno a partire dal 2012». Preparazione del vertice delle Nazioni Unite Compiacendosi della priorità attribuita dal Consiglio europeo ai preparativi per il vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio, previsto per il prossimo settembre, sottolinea l'esigenza che l'Unione e gli Stati membri diano prova del loro impegno per gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Si tratterebbe quindi di aumentare gli stanziamenti del bilancio comunitario, migliorando l'efficacia degli aiuti, ad esempio mediante il completo svincolamento di tutti gli aiuti allo sviluppo. Il Parlamento, inoltre, accoglie favorevolmente l'affermazione del Consiglio europeo secondo cui andrebbe potenziato il sostegno dell'Unione europea all'Africa e plaude alle iniziative a favore di tale continente proposte dalla Commissione per il 2005. I deputati, poi, sostengono risolutamente l'appello rivolto dal Segretario generale delle Nazioni Unite ai capi di Stato e di governo dei paesi sviluppati affinché fissino uno scadenzario preciso per il conseguimento dell'obiettivo dello 0,7% del RML per gli aiuti ufficiali allo sviluppo. A tale proposito, pertanto, sollecitano gli Stati membri dell'Unione europea ad approvare senza indugio le imminenti proposte della Commissione relative a un siffatto scadenzario. Il Parlamento, infine, esorta gli Stati membri dell'Unione «a dimostrare la propria dedizione al rispetto dei diritti dell'uomo», appoggiando la proposta del Segretario generale delle Nazioni Unite di sostituire la Commissione ONU per i diritti dell'uomo con un Consiglio per i diritti dell'uomo «più autorevole e più credibile». Relazioni esterne Il Parlamento rammenta di aver insistito ripetutamente sulla necessità di non revocare l'embargo delle armi imposto alla Cina nelle attuali circostanze e «rileva con soddisfazione che il Consiglio europeo non ha adottato ulteriori iniziative verso tale revoca». L'Aula, inoltre, plaude alla decisione del Consiglio europeo di creare una task force incaricata di riferire in merito ai progressi della Croazia nel soddisfare le condizioni necessarie per l'avvio dei negoziati di adesione con l'Unione europea. Il Consiglio e la Commissione sono invitati ad inviare al più presto la task force di monitoraggio in Croazia, affinché fornisca al Consiglio, nel corso della sua prossima riunione, risultati affidabili in base ai quali adottare una decisione. Per quanto attiene alla situazione in Libano, i deputati ribadiscono la loro posizione e plaudono all'annuncio da parte del ministro degli Esteri siriano circa la necessità di ritirare pienamente e interamente entro il 30 aprile tutte le truppe, le infrastrutture militari e l'apparato dei servizi segreti della Siria, nel rispetto della risoluzione dell'ONU. Gli Stati membri dell'Unione e il Consiglio sono quindi esortati a sollevare la questione della stabilizzazione del paese in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Parlamento, inoltre, auspica che la formazione di un nuovo governo possa contribuire alla stabilità del paese con l'intento di indire elezioni libere, corrette e trasparenti, come previsto. A tale proposito, il Consiglio dovrebbe prevedere una missione di osservazione elettorale dell'Unione europea, che copra anche il periodo pre-elettorale, di concerto con le autorità libanesi. Infine, i deputati ritengono che i recenti avvenimenti nel Kirghizistan diano prova del desiderio di una svolta democratica dei cittadini kirghisi e sottoscrivono la dichiarazione del Consiglio in cui si chiede ai leader recentemente nominati di tale paese di avviare un dialogo onde garantire il processo democratico, che includa il pieno rispetto dello stato di diritto e dei diritti dell'uomo, attraverso la riconciliazione nazionale. |
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Bilancio 2006 in linea con gli obiettivi di Lisbona |
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Giovanni (Gianni) PITTELLA (PSE, IT) Relazione sul bilancio 2006: la Strategia politica annuale della Commissione (SPA)Doc.: A6-0071/2005Procedura: BilancioDibattito: 12.4.2005Votazione: 13.4.2005Adottando la relazione di Gianni PITTELLA (PSE, IT) sul bilancio 2006 e la strategia politica annuale della Commissione, il Parlamento chiede una gestione sana e rigorosa del bilancio comunitario e che le risorse assegnate corrispondano agli obiettivi politici prefissati. Il bilancio 2006 deve riflettere, in particolare, il nuovo approccio della strategia di Lisbona attraverso il rafforzamento del suo contributo alla competitività e alla coesione sociale, economica e ambientale. Ma questo collegamento con la Strategia è da realizzarsi anche con la concentrazione e il rafforzamento del sostegno dell'UE a settori chiave quali l'occupazione, la politica ambientale, la ricerca e lo sviluppo, le PMI, la promozione della società dell'informazione, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e una adeguata realizzazione delle reti transeuropee. Il bilancio, inoltre, deve rispecchiare «l'importante ruolo svolto dai giovani per l'integrazione e il benessere dell'Unione» prevedendo nuove proposte in materia di programmi di scambio, nonché il rafforzamento del ruolo dell'UE nella comunità internazionale. Quadro finanziario Per i deputati, è nell'interesse di tutti i cittadini europei che, al fine di realizzare gli obiettivi dichiarati dell'Unione europea, si abbia una gestione sana e rigorosa del bilancio comunitario. Questi obiettivi, inoltre, devono essere concordati e disporre di fondi adeguati alla loro effettiva realizzazione. Pertanto, riguardo ai negoziati sulle future prospettive finanziarie, essi fanno presente che il Parlamento utilizzerà i suoi poteri «per garantire che il bilancio 2006 fornisca gli stanziamenti necessari per far fronte alle responsabilità dell'Unione». Sarà quindi necessario ricorrere a tutti gli strumenti disponibili contenuti nel Trattato e/o nell'attuale accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio per rispondere alle sfide finanziarie cui l'UE dovrà far fronte con il bilancio 2006 e per fornire una solida base per gli esercizi futuri. D'altra parte, i deputati si compiacciono della proposta della Commissione che invita il Parlamento e il Consiglio a raggiungere congiuntamente un accordo su una piattaforma comune d'azione delle istituzioni europee per i prossimi cinque anni. Tuttavia, consapevoli dei problemi di esecuzione del bilancio, i deputati attendono le proposte della Commissione volte a sburocratizzare il regolamento finanziario. Priorità La relazione appoggia l'approccio generale della Commissione inteso a promuovere prosperità, solidarietà e sicurezza all'interno dell'Unione e a rendere l'Europa più competitiva e coesa, più vicina ai suoi cittadini e più forte nel mondo. Tuttavia sottolinea che l'ultima programmazione finanziaria e la sua strategia politica annuale (SPA) «presentano notevoli discrepanze tra azioni chiave per il 2006 e risorse di bilancio». A tale proposito cita, tra gli altri, gli esempi delle iniziative «i2020», «Crescita» e «Gioventù», dell'assistenza in materia di asilo, dei programmi volti a contribuire all'attuazione della legislazione ambientale, dell'Anno europeo della mobilità dei lavoratori. Agricoltura La relazione sostiene gli obiettivi fissati nell'ambito della riforma della PAC, in particolare quelli relativi al rafforzamento dello sviluppo rurale, per il quale i deputati si dicono decisamente favorevoli a fornire i finanziamenti necessari. Tuttavia, essi richiamano l'attenzione sul fatto che un accordo sul trasferimento di stanziamenti dalla sottorubrica 1a) alla sottorubrica 1b) - relativa alla «modulazione di bilancio» - è necessario anteriormente alla prima lettura del Consiglio. La relazione chiede stanziamenti adeguati per portare avanti i progetti pilota sulla promozione di sistemi di qualità e sul finanziamento dei rischi connessi alle epizoozie che sono stati concordati nell'ambito della procedura di bilancio 2004. Interventi strutturali I deputati sottolineano l'importanza di iscrivere integralmente in bilancio il reale fabbisogno di pagamenti a titolo dei fondi strutturali e la necessità di garantire un sufficiente livello di pagamenti per non compromettere la realizzazione dei programmi. Essi, inoltre, sostengono che occorre controllare attentamente la norma N+2 (clausola di caducità), nonché rafforzare un'informazione esaustiva e rapida dell'autorità di bilancio, in particolare sugli impegni di bilancio che rischiano di essere cancellati. A tale proposito, invitano quindi la Commissione a presentare entro la fine di luglio 2005 una valutazione globale dello stato di esecuzione dei pagamenti rispetto alle previsioni pluriennali iniziali. Politiche interne La relazione invita la Commissione a proporre, nell'ambito della strategia di Lisbona, azioni prioritarie concrete che creino valore aggiunto europeo, attribuendo la priorità all'occupazione, alla ricerca e allo sviluppo, al sostegno delle PMI, alla promozione della società dell'informazione e della conoscenza nonché alla diffusione delle tecnologie ambientali e all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. E' sottolineata poi la necessità di mettere a punto un'infrastruttura efficace attraverso reti transeuropee di trasporti, energia e telecomunicazioni nonché corridoi paneuropei rispettosi dell'ambiente. Nel sostenere il lancio dell'Anno europeo della mobilità dei lavoratori, è auspicato che gli Stati membri non utilizzino più le deroghe che bloccano la libera circolazione dei lavoratori provenienti dai nuovi Stati membri. La relazione propone anche di rafforzare il bilancio dell'UE destinato agli interventi per i giovani. In tale ambito, rileva l'importanza dei programmi di scambio in questo settore e insiste sul fatto che il programma Erasmus venga esteso in modo da comprendere anche gli studenti della scuola secondaria superiore e i giovani imprenditori. D'altra parte, i deputati deplorano che la Commissione, nella propria programmazione finanziaria, abbia ridotto gli stanziamenti destinati al programma Leonardo da Vinci rispetto al bilancio 2005. I deputati appoggiano una strategia integrata di lotta al terrorismo che includa «l'assistenza alle vittime, un'efficace cooperazione e scambi di informazione tra autorità giudiziarie e di polizia, la lotta contro la povertà, una strategia intesa a prevenire la proliferazione di armi, la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti ed il sostegno rafforzato al dialogo tra la culture». Essi inoltre sottolineano che, nel contempo, l'Unione deve promuovere ulteriormente i diritti fondamentali, lo stato di diritto e la qualità della giustizia. Il Parlamento, facendo proprio un emendamento proposto dal gruppo socialista, invita la Commissione a presentare proposte per rafforzare la capacità globale dell'UE di fornire assistenza ai cittadini in caso di emergenze, comprese quelle che si verificano al di fuori del territorio dell'UE e a gestire crisi transfrontaliere. Al riguardo, sottolinea inoltre l'importanza di associare pienamente il Parlamento all'attuale discussione in materia. La relazione, infine, ritiene che l'informazione e la comunicazione «siano risorse essenziali per avvicinare maggiormente l'UE ai cittadini». Per raggiungere tale obiettivo sono quindi necessarie innovazioni più dinamiche e comunicative. In tale ottica, la Commissione è sollecitata a presentare una proposta relativa ad una politica integrata UE in materia di informazione e comunicazione, «che consenta alle attività di informazione delle istituzioni dell'Unione di essere coordinate in misura più elevata». Azioni esterne I deputati sottolineano l'attuale impossibilità di conciliare le priorità tradizionali dell'Unione con un'ampia gamma di nuove responsabilità di bilancio e ricordano al Consiglio che i nuovi impegni «non devono essere finanziati a scapito delle priorità tradizionali del Parlamento». Le risorse finanziarie destinate ad assistere i paesi e le comunità colpite dallo tsunami o da altre calamità naturali, pertanto, devono essere aggiunte ai bilanci esistenti o previsti in materia di aiuto e «non semplicemente spostate nell'ambito di questi ultimi o dirottate da altre regioni» (reimpiego). La relazione ribadisce l'impegno del Parlamento a sostenere la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del Millennio e tutte le regioni che stanno beneficiando del bilancio UE. Al contempo, sottolineando l'importanza delle libertà fondamentali e della promozione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti dell'uomo, compresa la nuova politica di prossimità, i deputati invitano la Commissione a presentare proposte per ripristinare il controllo del Parlamento sull'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo (EIDHR). Personale e amministrazione Il Parlamento si aspetta che, in base al piano pluriennale in materia di risorse umane supplementari dopo l'ampliamento del 2004, l'Esecutivo chieda la creazione di 700 nuovi posti nel 2006. Prende poi atto che la Commissione ritiene che l'adesione di Bulgaria e Romania richiederebbe 850 nuovi posti da coprire gradualmente entro il 2010. Accogliendo un emendamento dei popolari, l'Aula invita la Commissione a presentare entro il 31 luglio 2005 una revisione del fabbisogno a medio termine in materia di personale. A quella data, inoltre, l'Esecutivo dovrebbe presentare una relazione dettagliata sul suo personale di sostegno e con funzioni di coordinamento. |
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Bilancio 2003: sì al discarico ma più rigore nei controlli |
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Terence WYNN (PSE, UK) Relazione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'UE per l'esercizio 2003
Doc.: A6-0070/2005
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