L'AGE informa |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
RASSEGNA
4 - 7 luglio 2005
Strasburgo
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
SommarioCodici delle procedure parlamentari, AbbreviazioniDeputati al Parlamento europeo
Dichiarazioni
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Codici delle procedure parlamentari
Abbreviazioni - Gruppi politici: vedere pagina seguente
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Deputati al Parlamento europeo Situazione al 7.7.2005 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Deputati
uscenti
Deputato entrante Gruppi politici
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il Presidente Ciampi al Parlamento: serena fiducia nel futuro
dell'Unione europea
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il Parlamento «cancella» la direttiva
sulla brevettabilità dei software
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bilancio 2006 a un livello realistico
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nuova politica di coesioneA seguito di un ampio dibattito tenutosi in Plenaria, il Parlamento ha adottato una serie di relazioni sulla nuova generazione di Fondi strutturali che, più in particolare, riguardano le priorità della nuova politica di coesione e i principi generali ad essa applicabili, il quadro normativo del Fondo regionale, dello strumento di coesione e del fondo a favore della pesca, nonché la nuova politica di cooperazione transfrontaliera. Principi generali e priorità della politica di coesione Konstantinos HATZIDAKIS (PPE/DE, EL)Relazione interlocutoria sulla proposta di regolamento del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesioneDoc.: A6-0177/2005Procedura: Parere conformeCon 574 voti favorevoli, 45 contrari e 44 astensioni, l'Aula ha adottato la relazione di Konstantinos HATZIDAKIS (PPE/DE, GR) sulla proposta di regolamento recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione. I punti chiave di questa relazione riguardano: il finanziamento della politica di coesione che deve giungere allo 0,41% del PIL comunitario, l'opposizione a qualsiasi modifica importante della struttura generale della proposta della Commissione (in particolare a qualsiasi tentativo di rinazionalizzare parzialmente o totalmente la politica regionale dell'Unione), proteggere la politica di coesione nei negoziati sulle prospettive finanziarie, opposizione a ogni tentativo di operare tagli drastici alle spese comunitarie. Per quanto riguarda il finanziamento, i deputati hanno adottato un emendamento che chiede «una soluzione politica» che preveda speciali meccanismi di compensazione a favore delle regioni o degli Stati membri confrontati a perdite finanziarie sostanziali dovute alle disparità provocate dall'esecuzione della proposta della Commissione riguardante l'assegnazione delle risorse finanziarie. D'altra parte, il Parlamento deplora il mancato raggiungimento di un accordo sulle prospettive finanziarie in seno al Consiglio ed «esprime la propria preoccupazione per le possibili ripercussioni negative sulla politica di coesione». L'incertezza riguardo al finanziamento delle politiche strutturali, a parere dei deputati, può «ulteriormente minare la fiducia dei cittadini nel progetto europeo». Di conseguenza, insistono affinché il Consiglio prenda «quanto prima» una decisione e, in ogni caso, prima della fine del 2005, anche per dare un periodo di tempo adeguato alle regioni e agli Stati membri per la preparazione dei nuovi programmi operativi. Criteri di ammissibilità In merito ai criteri di ammissibilità, i deputati respingono qualsiasi tentativo di introdurre fra le spese cofinanziabili dai Fondi quelle non collegate a investimenti, come quelle per gli alloggi. Tuttavia, ritengono che dovrebbero essere ammissibili quelle relative alla ristrutturazione di alloggi sociali ai fini del risparmio energetico e della protezione dell'ambiente. I deputati prendono poi una chiara posizione a favore della proposta della Commissione volta a infliggere sanzioni alle imprese che, dopo aver ricevuto l'aiuto comunitario, decidono di delocalizzare l'attività. Occorre quindi istituire dei sistemi di monitoraggio per quantificare i costi economici e sociali di ogni delocalizzazione, affinché possano essere definite penalità appropriate. Al contempo, chiedono che siano adottate tutte le misure giuridiche necessarie volte a garantire che le aziende destinatarie dei finanziamenti comunitari non delocalizzino per un periodo «lungo e predeterminato». La relazione, inoltre, respinge qualsiasi riduzione dei massimali per gli aiuti di Stato alle regioni interessate dall'obiettivo "convergenza", comprese quelle soggette «ad effetto statistico» (essendosi ridotto il PIL medio dell'Unione a seguito delle ultime adesioni, alcune regioni vengono a trovarsi al di sopra della soglia di ammissibilità dell'obiettivo 1). Per le regioni interessate dall'effetto statistico, inoltre, i deputati chiedono che dispongano di un livello di finanziamento pari all'85% delle risorse destinate alle regioni di piena convergenza all'inizio del periodo di finanziamento. Tale quota, dovrà poi scendere al 60% entro il 2013. Trasparenza e lotta alla corruzione In merito alla trasparenza e alla lotta contro la corruzione, i deputati notano che, per quanto riguarda i Fondi strutturali, la Commissione e gli Stati membri assumono una responsabilità condivisa. Essi invitano questi ultimi a presentare annualmente una dichiarazione di affidabilità che attesti che «il denaro del contribuente europeo è stato speso in modo, regolare, legale e trasparente». Queste dichiarazioni, inoltre, dovrebbero essere firmate dal Ministro delle finanze di ciascuno Stato membro. La Commissione, poi, dovrebbe definire con chiarezza che cosa intende per «irregolarità» ai fini della rendicontazione degli Stati membri. I poteri del Parlamento Il solo potere del Parlamento è quello del parere conforme, ossia quello di accettare o respingere, senza modifiche, la proposta della Commissione. Tuttavia, il relatore è ricorso all'articolo 75 del regolamento del Parlamento che ha consentito la redazione di una relazione interlocutoria che espone le priorità, prima che l'Aula decida di conferire o meno il parere conforme. Fondo per lo sviluppo regionale Giovanni (Claudio) FAVA (PSE, IT)Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionaleDoc.: A6-0184/2005Procedura: Codecisione, prima letturaSulla proposta di regolamento relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale il Parlamento codecide assieme al Consiglio. La relazione di Claudio FAVA (PSE, IT), adottata dalla Plenaria con 605 voti favorevoli, 37 contrari e 13 astensioni, prevede di non ammettere al finanziamento del Fondo i costi relativi all'IVA. Le spese per gli alloggi sociali sono invece ritenute ammissibile qualora siano legate alla ristrutturazione degli stessi con lo scopo di realizzare dei risparmi energetici e proteggere l'ambiente. La Commissione, al contrario, escludeva l'ammissibilità di ambedue i tipi di spesa. Il Parlamento, inoltre, amplia il campo d'applicazione del regolamento alle zone urbane e rurali, a quelle dipendenti dalla pesca, alle regioni periferiche o insulari e frontaliere, alle zone di montagna e che soffrono di gravi svantaggi naturali o demografici. D'altra parte, i deputati propongono di stanziare dei fondi destinati a promuovere l'accesso e il ricorso efficace alle tecnologie dell'informazione e di comunicazione per le piccole e medie imprese attraverso, ad esempio, la creazione di infrastrutture nelle regioni periferiche. L'accento è anche posto sulle attività di ricerca e sviluppo e sull'accesso ai suoi risultati da parte delle PMI, nonché sulle azioni volte alla salvaguardia dell'ambiente. Fondo sociale europeo José Albino SILVA PENEDA (PPE/DE, PT)Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeoDoc.: A6-0216/2005Procedura: Codecisione, prima letturaIl Parlamento appoggia la proposta della Commissione riguardo al regolamento del Fondo Sociale Europeo (FSE) dal 2007 al 2013. I deputati, tuttavia, vorrebbero vedere rafforzati alcuni aspetti, quali l'inclusione sociale, la non-discriminazione e la parità di genere. Auspicano, inoltre, la promozione della cooperazione transnazionale e di azioni innovative. Il FSE dovrebbe sostenere alcune misure d'informazione e di sensibilizzazione del pubblico con l'obiettivo di combattere le discriminazioni. Gli Stati Membri, da parte loro, dovrebbero informare i cittadini sulle attività che potrebbero essere finanziate. La proposta di regolamento sul FSE per il periodo 2007-2013 fornisce un quadro dettagliato degli interventi in tutta l'Unione europea. Stabilisce, inoltre, alcuni provvedimenti specifici riguardo il tipo di attività che potrebbero essere finanziate dal Fondo. La proposta della Commissione prevede che vengano intraprese azioni differenti a seconda che si tratti di obiettivi legati alla "Convergenza" o alla "Competitività regionale e all'occupazione". Nell'ambito dell'obiettivo di convergenza andrebbero attribuiti maggiori fondi e promosse ulteriori azioni per migliorare gli investimenti in capitale umano, nonché per lo sviluppo della capacità istituzionali e l'efficienza delle amministrazioni pubbliche. Per entrambi gli obiettivi, comunque, il FSE fornirà il sostegno necessario, anche in vista di poter anticipare e gestire cambiamenti economici e sociali. Per i deputati, infine, le azioni previste nell'ambito di questi obiettivi andrebbero estese a tutti i paesi del Fondo di coesione. Verso una nuova politica di cooperazione transfrontaliera Jan Marian OLBRYCHT (PPE/DE, PL)Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’istituzione di un gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT)Doc.: A6-0206/2005Procedura: Codecisione, prima letturaCon 622 voti favorevoli, 31 contrari e 15 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione di Jan OLBRYCHT (PPE/DE, PL) con la quale sostiene un nuovo metodo per promuovere la coesione territoriale. Il nuovo strumento finanziario proposto permette l'istituzione di gruppi transfrontalieri che potranno beneficiare di finanziamenti europei allo scopo di trovare soluzioni ai problemi amministrativi, giuridici o legati alle diverse tradizioni in uso nella gestione dei programmi e dei progetti transfrontalieri. Un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) può essere costituito da un gruppo cooperativo. Può essere anche composto da Stati membri e/o da organismi pubblici locali e/o da altri organismi operanti su base no profit, ai quali partecipano enti regionali/locali e Stati membri. I membri, è precisato, costituiscono il GECT come entità giuridica separata ed esso può affidare le proprie funzioni a uno di loro. Aiuti ai pescatori David CASA (PPE/DE, MT)Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio: Fondo europeo per la pescaDoc.: A6-0217/2005Procedura: Consultazione legislativaDibattito: 5.7.2005Votazione: 6.7.2005Il Parlamento chiede all'Esecutivo di modificare le sue proposte di riforma del sistema d'aiuto finanziario ai pescatori. Pur approvando i principi alla base di questa riforma, ossia la conservazione delle risorse, i deputati ritengono infatti che si debba anche tener conto del suo impatto socioeconomico. E' questa la sostanza della relazione di David CASA (PPE/DE, MT) adottata dalla Plenaria con 524 voti favorevoli, 89 contrari e 50 astensioni. La proposta prevede la sostituzione dell'attuale strumento finanziario con un Fondo europeo per la pesca (FEP), dotato di 4,963 miliardi di euro per i 25 Stati membri, Bulgaria e Romania, per il periodo 2007-2013. Il FEP riguarderebbe i seguenti campi principali: l'adeguamento della flotta, l'acquacoltura, la trasformazione e la vendita, le misure d'interesse comune, lo sviluppo durevole delle zone costiere e l'assistenza tecnica. I numerosi emendamenti adottati dai deputati sono l'oggetto di un pacchetto di compromesso predisposto dal relatore su alcune tematiche sensibili: il ritiro definitivo dei pescherecci, il finanziamento degli equipaggiamenti e gli investimenti nell'acquacoltura. Più in particolare, per i deputati, le sovvenzioni pubbliche dovrebbero essere utilizzate per la demolizione dei pescherecci, come propone la Commissione, ma anche per la riconversione verso attività diverse dalla pesca, per la creazione di iniziative comuni oppure per l'esportazione a condizione che i pescherecci non siano più utilizzati nella pesca. Il Fondo, inoltre, dovrebbe contribuire al finanziamento di premi globali per gli equipaggi di navi interessate dal ritiro definitivo dall'attività. Riguardo agli equipaggiamenti, i deputati ritengono che l'accento debba essere posto sui pescherecci più piccoli e vecchi. I fondi dovrebbero sostenere il rinnovamento della flotta «per quanto riguarda la sostituzione delle imbarcazioni di lunghezza complessiva inferiore a dodici metri» e per la sostituzione dei pescherecci di oltre 20 anni che non «hanno i necessari requisiti di sicurezza». Sull'acquacoltura, la commissione propone che il FEP finanzi gli investimenti relativi a tutta la catena di produzione: costruzione di nuovi impianti, nonché espansione e ammodernamento di quelli esistenti o delle imbarcazioni per la pesca di mitili esistenti. Lo scopo sarebbe di aumentare la produzione di specie con buone prospettive di mercato e di migliorare le condizioni di igiene, nonché quelle di vita e di lavoro dei lavoratori. I contributi del Fondo, tuttavia, non devono generare capacità eccessive di produzione. Riguardo allo sviluppo delle zone costiere, i deputati hanno respinto la proposta della Commissione che limita l'intervento del Fondo ai comuni con più di 100.000 abitanti. Per aiutare i giovani pescatori, si suggerisce il versamento di premi individuali alle persone di età inferiore ai 35 anni che hanno lavorato almeno 5 anni e che intendono diventare proprietarie di un peschereccio. Fondo di coesione Alfonso ANDRIA (ALDE/ADLE, IT)Relazione interlocutoria sulla proposta di regolamento del Consiglio che istituisce il Fondo di coesioneDoc.: A6-0178/2005Procedura: Parere conformeA seguito dell'allargamento, il Fondo di coesione si applica ai dieci nuovi Stati membri e, fino alla fine del 2006, a Grecia, Portogallo e Spagna. Adottando la relazione di Alfonso ANDRIA (ALDE/ADLE, IT) - con 580 favorevoli, 45 contrari e 47 astensioni - i deputati sostengono l'aumento dei finanziamenti a circa 63 miliardi e chiedono una ripartizione più equilibrata tra i settori ammissibili dell'ambiente e delle infrastrutture di trasporto, unitamente a una maggiore flessibilità d'intervento. Il Parlamento, d'altra parte, pur non prevedendo l'introduzione di un meccanismo transitorio a favore delle regioni che subiscono l'effetto statistico, chiede che sia trovata una soluzione politica a tale questione. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un drappo bianco contro la povertà nel mondoIl Presidente, aprendo la sessione, ha voluto spiegare ai colleghi che il drappo bianco che avvolge l'Emiciclo rappresenta il simbolo dell'appello per la lotta contro la povertà nel mondo, che il Parlamento sostiene. La lotta alla povertà, ha infatti precisato Borrell, rappresenta l'obiettivo prioritario della politica di sviluppo dell'Unione europea. L'Europa, ha quindi aggiunto, ha stanziato per quest'anno 46 miliardi di euro a favore dello sviluppo e deve quindi essere orgogliosa di essere il primo donatore mondiale. Tuttavia, ha sottolineato, questo importo corrisponde al prezzo pagato da ogni cittadino europeo in un anno per una tazzina di caffé a settimana. L'Unione, d'altra parte, si è impegnata a portare a 66 miliardi di euro l'aiuto allo sviluppo, nel 2010. Il Presidente ha quindi invitato i deputati a firmare un secondo drappo posto al di fuori dell'Emiciclo, che sarà poi portato alla riunione del G8, per dimostrare la volontà del Parlamento di lottare contro la povertà nel mondo. Borrell ha poi precisato che i deputati godono di maggiori poteri rispetto ai comuni cittadini in quanto adottano il bilancio e definiscono politiche. A tale proposito, ha esortato i colleghi a ricordarsi, al momento di apporre la loro firma, che dovranno votare il bilancio dell'Unione, «con o senza le Prospettive finanziarie».
Maggiore impegno nella lotta alla povertà
|