L'AGE informa |
|||||
Adottata la relazione dell’italiano Giuseppe Gargani |
|||||
In vigore dal 2009 lo statuto dei deputati europei Stipendio mensile di settemila euro per eliminare le disparità – Per i viaggi non più rimborsi forfetari ma in base a costi reali – Regime pensionistico comune per tutti
|
|||||
Bruxelles, 23 giugno 2005 – Dopo un percorso lungo e travagliato, lo Statuto dei deputati europei è approdato alla fase finale. Con 403 voti favorevoli, 89 contrari e 92 astensioni, il Parlamento ha adottato oggi la relazione dell’italiano Giuseppe Gargani (PPE/DE) che appoggia la proposta di compromesso del Consiglio europeo. La procedura potrà, quindi, essere chiusa sotto Presidenza lussemburghese. Lo Statuto entrerà in vigore nel 2009, ma gli Stati membri possono optare anche per un regime transitorio, ricorrendo al proprio bilancio. Il primo progetto di Statuto era stato adottato dal Parlamento nel 1998 e poneva il principio dell'indipendenza e della parità di trattamento dei suoi membri. Le divergenze tra Parlamento e Consiglio, in particolare sull'importo della retribuzione e sul sistema di rimborso delle spese di viaggio, avevano però impedito la conclusione di un accordo nel 2001. La proposta approvata oggi prevede di fissare a 7.000 euro lo stipendio mensile dei deputati, al fine di eliminare le disparità delle remunerazioni tra i parlamentari che, attualmente, percepiscono un'indennità generalmente pari ai loro omologhi nazionali e versata dai bilanci interni. Con il nuovo regime, i deputati sarebbero retribuiti dal bilancio comunitario e sottoposti all'imposta comunitaria. Gli Stati membri, tuttavia, potrebbero applicare un tasso d'imposizione complementare conforme al regime fiscale nazionale. I parlamentari europei, inoltre, sarebbero soggetti ad un regime pensionistico comune e, pertanto, le pensioni sarebbero versate dal Parlamento. In forza del nuovo statuto, le spese di viaggio di tutti i deputati sarebbero rimborsate in base ai costi reali e non più su base forfetaria, rendendo così il sistema più trasparente. L'accordo prevede inoltre un periodo transitorio durante il quale gli Stati membri possono applicare un sistema diverso da quello previsto dallo Statuto. Più in particolare, i deputati già in carica e rieletti prima dell'entrata in vigore dello statuto potranno optare, per l'intera durata dell'attività parlamentare, per il regime nazionale in vigore relativo all'indennità (compresa quella transitoria) e a diverse categorie di pensioni. Dovranno però rispettare le nuove norme in materia di rimborsi spese.
Resoconto della seduta
|
|||||