Strasburgo, 13 febbraio 2006 - Il Parlamento Europeo si riunisce a
Strasburgo in seduta plenaria da oggi 13 al 16 febbraio 2006. Molti
gli appuntamenti di rilievo all’
Ordine del
giorno. La Plenaria si apre con
l'esame della relazione dell’olandese
Berman (PSE), sulla proposta di direttiva che stabilisce norme
minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di
carne. I deputati chiedono norme più rigorose e auspicano
l'introduzione di un'etichetta più completa delle carni, inclusa
l'indicazione di origine. L'Esecutivo è sollecitato a controllare e,
se del caso, vietare l'importazione di polli da paesi terzi
provenienti da allevamenti che non rispettano le disposizioni in
materia di benessere analoghe a quelle europee.
Successivamente passa al vaglio della Plenaria la relazione dello
svedese Gunnar Hokmark
(PPE/DE) con la quale si auspica la riforma
dell'attuale normativa sugli aiuti di Stato, giudicata troppo
burocratica e poco trasparente. Pur riconoscendone l'utilità, i
deputati chiedono che le sovvenzioni statali siano ridotte e usate
meglio. D'altra parte, secondo la relazione, occorre sostenere le
piccole e medie imprese innovative e concentrare gli investimenti
nelle infrastrutture. E' poi necessario rivedere i tagli subiti
dalle regioni che hanno patito l'effetto statistico e attribuire
maggiore importanza ai criteri territoriali.
L'Assemblea esamina una relazione dell’ungherese Herczog (PSE) sugli
effetti della globalizzazione sul mercato interno. Per i deputati il
completamento del mercato unico, compreso quello dei servizi, è
fondamentale per raccogliere la sfida e accrescere la competitività
dell'UE. A tal fine, la relazione chiede di definire una vera
politica industriale europea e sviluppare strategie per incentivare
la ricerca e l'innovazione, oltre all'instaurazione di sistemi
efficaci per proteggere la proprietà intellettuale e le
denominazioni di origine
Il Parlamento è chiamato ad approvare il testo comune - concordato
in sede di comitato di conciliazione - sulla direttiva volta a
proteggere i lavoratori dai rischi derivanti dalle radiazioni
ottiche. Consiglio e Parlamento hanno deciso di escludere dalla
normativa le radiazioni naturali come quelle del sole. I datori di
lavoro dovranno valutare i rischi e prendere le contromisure
necessarie. I lavoratori dovranno essere debitamente informati e, in
caso di esposizione, avranno diritto a visite mediche, come previsto
dalla relazione dell’ ungherese Öry
(PPE/DE).
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