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A Strasburgo popolari e socialisti raggiungono l’intesa sull’ ex-Bolkestain

Approvata la direttiva sulla liberalizzazione dei servizi
 

Il Parlamento europeo chiarisce che il testo approvato non incide sui diritti sociali dei lavoratori previsti dalle legislazioni nazionali – Ora passa al vaglio della Commissione Ue

 

Strasburgo, 16 febbraio 2006 – Con 394 voti favorevoli, 215 contrari e 33 astensioni il Parlamento europeo ha approvato oggi la cosiddetta “direttiva Bolkestain” sulla liberalizzazione dei servizi. Alla versione finale dell’ormai ex-Bolkestain si è arrivati dopo una mediazione tra popolari e socialisti. In base ai calcoli della relatrice, la parlamentare socialista tedesca Evelyne Gebhardt, il testo approvato dovrebbe diventare legge negli Stati membri dell’Ue tra il 2009 e il 2011, dopo esser passata al vaglio della Commissione Ue e del Consiglio dei ministri, in cui sono rappresentati tutti gli stati membri. La relatrice ha sottolineato che il Parlamento «ha ribaltato il senso della direttiva e l'ha riorientata in un'ottica sociale, a vantaggio dei cittadini». Lo   stesso Parlamento europeo chiarisce che la direttiva non incide sui diritti sociali dei lavoratori previsti dalle singole legislazioni nazionali.

Lo scopo della direttiva è di realizzare un vero mercato interno dei servizi stabilendo un quadro giuridico volto a eliminare, da un lato, gli ostacoli alla libertà di stabilimento dei prestatori di servizi e, dall'altro, le barriere alla libera circolazione dei servizi tra Stati membri. I deputati precisano che è sì importante realizzare un mercato unico dei servizi ma, contemporaneamente, è anche necessario mantenere «un equilibrio tra apertura dei mercati, servizi pubblici, nonché diritti sociali e del consumatore».

E’ stato eliminato il principio secondo il quale le aziende e i lavoratori interessati avrebbero dovuto  operare in base alle norme del Paese di provenienza. La liberalizzazione dei servizi, cioè la possibilità di trasferire l’attività di prestatore di servizi da una paese all’altro dell’ Unione europea, non riguarderà però tutti i settori. Sarà ammessa per i servizi prestati da consulenti, agenti commerciali, artigiani, agenzie di lavoro ad interim, consulenti fiscali e legali, agenti immobiliari, società edili, agenzie di viaggio, commercio, turismo, pubblicità, assistenza.

Resoconto della seduta

 

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