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Il Presidente Ciampi al
Parlamento europeo |
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Strasburgo, 5 luglio 2005 – Il Presidente della Repubblica italiana
Carlo Azeglio Ciampi ha pronunciato una allocuzione sul tema “L’
Unione europea di fronte alla sue responsabilità”, innanzi al
Parlamento europeo riunito in
seduta plenaria solenne.
Nell’accogliere Ciampi in aula, il Presidente del Parlamento europeo
Josep Borrell ha ricordato di averlo conosciuto personalmente per la
prima volta a Roma nell’ottobre scorso, in occasione della firma del
Trattato costituzionale, ed ha sottolineato come, in
quell'occasione, sia rimasto molto impressionato dalla sua
personalità e dalle sue idee. «Già conoscevo l'uomo politico» ma,
allora, «ho potuto incontrare la persona che ha sempre lottato con
lucida passione in favore della costruzione di un' Europa garante
della pace, della democrazia ma anche del progresso economico e
sociale». Un uomo - ha aggiunto - che ha sempre ricordato com'era l'
Europa dopo la seconda guerra mondiale e che «ha visto realizzarsi
il sogno di coloro che, allora, hanno saputo porre le basi
dell'Europa di oggi». La presenza del Presidente Ciampi si iscrive
perfettamente – ha detto Borrell - nel dibattito sul futuro
dell'Europa a cui oggi egli dà simbolicamente avvio. Il Presidente
del Parlamento europeo ha concluso dicendosi sicuro che le parole
del Presidente italiano saranno di grande aiuto nel momento
difficile in cui si trova oggi l'Europa «per proseguire il cammino
verso la costruzione di un' Europa capace di garantire non solo la
pace e la cooperazione ma anche la prosperità e la sicurezza». Un'
Europa capace di fare nel resto del mondo quello che ha fatto al suo
interno: «creare una società basata sul rispetto della diversità e
dell'integrazione nonché sulla costruzione di un'identità comune».
L’ allocuzione del Presidente Ciampi
”Sento con emozione l'onore di parlare nel luogo più alto della
democrazia europea. Di far sentire la voce della Repubblica
italiana, nel punto centrale del sistema costituzionale
dell'Unione”, ha esordito il Presidente Ciampi, che ha così
continuato: “Uso con convinzione l'aggettivo "costituzionale" perché
tale è l'ordinamento giuridico che abbiamo costruito insieme da 50
anni, trattato dopo trattato. L'Unione europea non è - e non può
essere - soltanto una zona economica di libero scambio. Essa è
soprattutto, e fin dalle origini, un organismo politico; una terra
di diritti; una realtà costituzionale, che non si contrappone alle
nostre amate Costituzioni nazionali, ma le collega e le completa. E'
un organismo politico – ha sottolineato Ciampi - che non nega
l'identità dei nostri Stati nazionali, ma li rafforza di fronte alle
grandi sfide di un orizzonte sempre più vasto. E' una terra dei
diritti alla quale ogni altro abitante di questo Pianeta può
guardare con la fiducia che qui, meglio che altrove, sono rispettati
i valori della persona umana. E' giusta l'ambiziosa definizione che
dell'Unione dà il Trattato costituzionale: "spazio privilegiato
della speranza umana". Da questo punto dobbiamo andare avanti, tutti
assieme: sia gli undici Stati che, come l'Italia, hanno già
ratificato il Trattato costituzionale, sia gli Stati che ancora
devono farlo, sia i due Stati che hanno detto no”.
Ciampi ha quindi posto un interrogativo: Che cosa l’avvenire chiede
già con urgenza all’ Europa? E così risponde: ”Chiede, innanzitutto,
per dirla con Ortega y Gasset, che l'Unione sia vertebrata da
iniziative di coesione politica; di coesione fisica; di coesione
sociale. Il principio fondamentale della sussidiarietà deve essere
interpretato come principio di coesione politica: consente la
partecipazione dal basso alle decisioni comunitarie, cominciando dai
mille e mille municipi della nostra Unione. La consapevolezza delle
nostre comuni radici e la memoria condivisa del bene e del male
della nostra storia – ha sottolineato Ciampi - attestano l'esistenza
di un interesse europeo superiore che armonizza gli interessi
nazionali, li protegge dagli eccessi che hanno tormentato il nostro
passato, li proietta in una visione comune dei rapporti con il
mondo”.
Il Presidente della Repubblica ha poi evidenziato che “l'Europa
allargata ha ormai lambito i limiti della sua identità culturale e
storica; ma, se la geografia non consente di riconoscere in maniera
certa i confini dell'Europa, lo spazio comune di principi, valori,
regole espressi dall'Unione europea è oggi ben identificato.
L'ampliamento dell'Unione ha rappresentato un dovere storico verso
popoli che vedevano nell'adesione all'Unione europea la garanzia
delle loro ritrovate libertà, il coronamento di un'attesa durata
quasi mezzo secolo. Dai nuovi Stati membri - che hanno diritto a
vivere in un' Unione efficace e solidale nei loro confronti - ci
attendiamo, e lo rileviamo già, un contributo di costruttivo
entusiasmo. L'Unione ampliata proseguirà unita. Ma proprio perché è
diventata più estesa, avrà bisogno più che in passato d'iniziative
d'avanguardia che indichino la strada da seguire per completare
l'unità dell'Europa”.
”Il Parlamento europeo – ha detto Ciampi - ha il dovere di
riproporre l'Unione europea come sentimento generale della gente.
Sta a voi rispondere alle richieste dei cittadini per ancora
maggiore democrazia, trasparenza, governabilità. Da quando il 14
febbraio 1984, il Parlamento europeo presentò il progetto di
Costituzione europea di Altiero Spinelli, questa Assise ha
costantemente sollecitato un suo maggiore coinvolgimento nelle
revisioni dei Trattati. Ora la più rappresentativa delle istituzioni
europee ha la responsabilità storica di non disperdere il patrimonio
costituente; di fare in modo che la pausa di riflessione sulla
Costituzione non sia l'anticamera dell'oblio. Le stesse conclusioni
del Consiglio europeo del 16-17 giugno incitano ad un "dibattito
mobilitante" e invitano "le istituzioni europee ad apportarvi un
contributo".
Ciampi ha quindi concluso con una annotazione personale: ”Tra non
molto terminerò il mio mandato come Presidente della Repubblica
italiana. Sei anni fa, dopo il giuramento, conclusi il mio discorso
innanzi al Parlamento italiano con un grido di saluto, d'impegno
verso l'Italia e l'Unione Europea a cui credo di essere stato fedele
in questi anni densi di storia e di mutamenti. E' un impegno che mi
è grato ora rinnovare qui davanti a voi. Viva l’ Europa e l’ Unione
europea”.
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Il Presidente Ciampi con il Presidente del
Parlamento europeo Borrell |
I ringraziamenti del Presidente del Parlamento europeo Borrell
Riprendendo la parola, il Presidente Borrell ha nuovamente
ringraziato Carlo Azeglio Ciampi è si detto in grado di affermare, a
nome della stragrande maggioranza del Parlamento, che l'Istituzione
ricorderà le parole del Presidente italiano.
Borrell si è quindi scusato per le proteste avvenute in Aula durante
il suo intervento (che hanno portato all'espulsione di tre deputati
della Lega Nord), affermando che non rappresentano certamente la
maggioranza del Parlamento. Si è quindi augurato che le idee
espresse dal Capo dello Stato possano servire al dibattito
sull'Europa e che siano ascoltate anche al di fuori dall' Aula.
Il testo integrale dell’
allocuzione di Ciampi nel resoconto della seduta
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