l'AGE informa |
<<<Sommario | ||
30 giugno - 3 luglio 2003
Strasburgo
|
Sommario Codici delle procedure parlamentari, Abbreviazioni Deputati al Parlamento europeo Comunicazioni del
Presidente Affari
istituzionali Affari
monetari Affari
esteri Commercio
estero Protezione del
consumatore Ambiente Trasporti Mercato interno Affari
giuridici Pari opportunità Agricoltura Ricerca Bilancio Diritti umani |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
top
|
|
Situazione al 07.07.2003 |
|
B |
DK |
D |
GR |
E |
F |
IRL |
I |
L |
NL |
A |
P |
FIN |
S |
UK |
Totale |
PPE/ DE |
5 |
1 |
53 |
9 |
28 |
21 |
5 |
35 |
2 |
9 |
7 |
9 |
5 |
7 |
37 |
233 |
PSE |
5 |
2 |
35 |
9 |
24 |
18 |
1 |
16 |
2 |
6 |
7 |
12 |
3 |
6 |
29 |
175 |
ELDR |
5 |
6 |
x |
x |
3 |
1 |
1 |
8 |
1 |
8 |
5 |
4 |
11 |
53 |
||
GUE/ NGL |
3 |
7 |
7 |
4 |
15 |
6 |
1 |
2 |
1 |
3 |
49 |
|||||
Verdi/ALE |
7 |
4 |
4 |
9 |
2 |
2 |
1 |
4 |
2 |
2 |
2 |
6 |
45 |
|||
UEN |
1 |
x |
4 |
6 |
10 |
2 |
23 |
|||||||||
EDD |
3 |
x |
9 |
3 |
x |
c | x |
3 |
18 |
|||||||
NI |
3 |
1 |
10 |
10 |
5 |
1 |
30 |
|||||||||
Totale |
25 |
16 |
99 |
25 |
64 |
87 |
15 |
87 |
6 |
31 |
21 |
25 |
16 |
22 |
87 |
626 |
Deputato uscente: Carlos WESTENDORP Y CABEZA (18.06.2003) Deputato entrante: Ana Clara Maria MIRANDA DE LAGE (20.06.2003)
Gruppi politici
|
||||||||||||||||
|
||||||||||||||||
|
||||||||||||||||
|
||||||||||||||||
|
||||||||||||||||
Preparazione della Conferenza OMC di Cancun Risoluzione comune sui preparativi per la quinta Conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio (Cancun, Messico, 10-14 settembre 2003) Doc.: B5-0322/2003 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 02.07.2003 Votazione: 03.07.2003 In vista della Conferenza ministeriale dell'OMC che si terrà a Cancun in settembre, il Parlamento ha approvato una risoluzione comune che sottolinea la necessità di trovare con urgenza una soluzione alla questione dell'accesso ai medicinali, soprattutto per i paesi poveri. L'Aula ribadisce la propria condanna al fatto che gli Stati Uniti abbiano bloccato il testo di un accordo sui TRIPS e i medicinali che era stato accettato da tutti gli altri membri dell'OMC e che corrisponde agli impegni di Doha. I deputati condannano anche le pressioni esercitate di recente dagli USA su vari paesi in via di sviluppo affinché rinuncino al proprio diritto di importare medicinali generici. Nello stesso tempo, i parlamentari chiedono che siano prese tutte le misure necessarie per prevenire la riesportazione in Europa di medicinali a basso prezzo. I membri dell'OMC dovrebbero ridurre considerevolmente le sovvenzioni all'esportazione e gli aiuti nazionali e i paesi industrializzati dovrebbero accettare riduzioni sostanziali (se non la soppressione) dei dazi agricoli e delle limitazioni quantitative relative alle importazioni agricole dai paesi in via di sviluppo. I membri dell'OMC sono inoltre invitati a diminuire i dazi applicati ai prodotti tessili e dell'abbigliamento, onde facilitare il commercio con i paesi meno sviluppati. L'Aula ritiene che le questioni di Singapore (concorrenza, investimenti, agevolazioni commerciali e appalti pubblici) debbano rientrare nei negoziali formali sulla base dell'esplicito consenso di tutti i membri dell'OMC. Si chiede inoltre che siano trovate soluzioni in materia di strumenti di tutela del commercio, nel campo della pesca sostenibile e della sostenibilità ambientale. I deputati vogliono norme fondamentali del lavoro per ottenere una base di lavoro standardizzata. Dovrà poi essere costituito un panel permanente per permettere ai paesi in via di sviluppo un accesso meno oneroso e più agevolato ai sistemi di composizione delle controversie. Gli Stati membri, la Commissione e l'OMC, infine, sono invitati a partecipare allo sviluppo della dimensione parlamentare dell'OMC, in modo che tale proposta sia inserita nella Dichiarazione ministeriale. I deputati si rallegrano infine del fatto che il progetto di Costituzione europea conferisca al Parlamento il diritto di esprimere il parere conforme su tutti gli accordi commerciali internazionali. Per ulteriori informazioni: Klaus Hullmann (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42518 e-mail : indu-press@europarl.eu.int
|
||||||||||||||||
Migliore etichettatura per garantire la tracciabilità degli OGMKarin SCHEELE (PSE, A) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati Doc.: A5-0202/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura & Antonios TRAKATELLIS (PPE/DE, GR) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la tracciabilità e l'etichettatura di organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE Doc.: A5-0204/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 02.07.2003 Voto Sulla base di un accordo informale raggiunto con il Consiglio, il Parlamento ha approvato la proposta di regolamento sugli alimenti e i mangimi geneticamente modificati (relazione Scheele). Gli elementi più importanti del compromesso sono i seguenti: · La soglia per l'etichettatura sarà fissata allo 0,9% e non allo 0,5% come chiesto in precedenza dal Parlamento. Vi sarà però la possibilità di fissare una soglia più bassa nell'ambito della procedura dei comitati. · In merito alla coesistenza tra OGM e colture tradizionali, la direttiva di base (2001/18/CE) dovrà essere modificata e affermare che gli Stati membri assumono tutte le misure necessarie per evitare la presenza accidentale di OGM in altri prodotti. Il Parlamento non è quindi riuscito a far introdurre misure obbligatorie. La clausola citata potrà però contribuire a sbloccare la situazione in alcuni Stati membri: 9 paesi dell'UE si sono già pronunciati per una rigida separazione tra colture OGM e non, in modo da ridurre al minimo i rischi di contaminazione; altri paesi considerano invece che tale misura debba essere presa a livello europeo. La Commissione avrà il compito di raccogliere le informazioni ed elaborare linee direttrici sulla materia. · Respingendo due emendamenti, il Parlamento accetta l'inclusione delle sementi per uso alimentare nel campo d'applicazione del regolamento. Per quanto concerne la relazione Trakatellis, dopo che il Consiglio ha ripreso in toto o in parte nella sua posizione comune metà degli emendamenti presentati dal Parlamento in prima lettura, l'Aula non ha presentato che lievi modifiche alla proposta di regolamento sulla tracciabilità e l'etichettatura di alimenti e mangimi ottenuti da OGM. Sulla base dell'accordo informale già citato, i deputati hanno votato le seguenti misure: · Gli operatori dovranno «standardizzare» i loro sistemi e le loro procedure di conservazione delle informazioni. · La Commissione creerà un registro centrale contenente tutte le informazioni sequenziali disponibili e i materiali di riferimento relativi agli OGM autorizzati nella Comunità. · La Commissione dovrà presentare al Parlamento e al Consiglio una relazione sull'attuazione del regolamento e sulla sua efficacia. Per non minare il consenso raggiungo con il Consiglio, i deputati hanno respinto l'emendamento secondo cui l'indicazione precisa delle miscele di OGM contenute in un prodotto non può essere sostituita da una dichiarazione dell'operatore. Essi hanno inoltre respinto l'emendamento che prevedeva anche per i prodotti preconfezionati ottenuti a partire da OGM specifiche menzioni sulle etichette. Il PE ha anche respinto la proposta di citare gli OGM sulle etichette se il prodotto finale è solo ottenuto a partire da OGM senza però contenerne. L'adozione dei due regolamenti non dà luogo all'automatica revoca della moratoria praticata da alcuni Stati membri sull'autorizzazione di nuovi OGM, che tuttavia non vieta l'importazione o la vendita di OGM autorizzati prima della sua entrata in vigore. La revoca delle moratorie risulta però politicamente facilitata. Per ulteriori informazioni: Manfred Kohler (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 41329 e-mail : presse-de@europarl.eu.int
Dibattito La relatrice Karin SCHEELE (PSE, A) ha sottolineato che obiettivo del regolamento è la maggiore protezione della salute umana e animale, nonché la tutela dell'ambiente e del consumatore in merito agli organismi geneticamente modificati. L'elevato livello di protezione viene disciplinato con una procedura di autorizzazione complessa. Molti colleghi hanno espresso perplessità sulla soglia prevista per l'inquinamento derivante da queste sostanze, ma la procedura di autorizzazione tiene conto di valutazioni molto rigide dei rischi per l'uomo, gli animali e l'ambiente. Si tratta di una rivendicazione del Parlamento, che è riuscito a ottenere quanto chiedeva; per le sementi è stata stabilita una valutazione di impatto ambientale effettuata dagli Stati membri. La relatrice è soddisfatta per le norme sull'etichettatura, che istituiscono un sistema più vicino al consumatore. L'anno scorso in Aula vi fu una discussione molto animata: la relatrice è quindi fiera del risultato, nonostante la resistenza del PPE. La questione delle etichette con indicazione «esente da OGM» era già stata risolta in prima lettura. I sondaggi dimostrano che gran parte dei consumatori vogliono sapere se gli alimenti contengono OGM, ma un aspetto talvolta trascurato consiste nell'indicare la presenza di OGM anche sulle etichette di mangimi; tale questione deve essere risolta. Quanto alla soglia dello 0,9%, indicata nella posizione comune, la relatrice ha chiarito che si tratta di un valore relativo solo alla contaminazione accidentale o tecnicamente inevitabile. Scheele è infine soddisfatta dell'importante compromesso raggiunto con quasi tutti i gruppi politici. Si vuole cioè dare agli Stati membri la possibilità di dotarsi delle misure adeguate per la coesistenza di OGM e colture tradizionali, tenendo conto della libera scelta del consumatore. Il relatore Antonios TRAKATELLIS (PPE/DE, GR) ha affermato che all'esame della plenaria sono due regolamenti che vanno ad aggiungersi alla normativa comunitaria sugli OGM; essi non riguardano solo l'uso limitato degli organismi geneticamente modificati, ma anche la liberalizzazione nell'ambiente di questi nuovi ingredienti. L'etichettatura è essenziale: sono state quindi previste disposizioni per la distribuzione e la vendita di alimenti prodotti a partire da OGM. Si tratta anche di informare i consumatori, in modo che possano scegliere con cognizione di causa. La posizione comune del Consiglio rafforza la proposta della Commissione migliorando l'efficacia del regolamento e garantendo un'elevata protezione del consumatore. È stato inoltre stabilito un obbligo per le imprese di conservare i dati complementari per 5 anni, nonché di divulgare le informazioni sull'identità del prodotto. Il relatore spera che si possa evitare la procedura di conciliazione, anche se la Commissione e il Consiglio hanno ripreso solo una parte degli emendamenti approvati dall'Aula in prima lettura. Quanto alla coesistenza di colture tradizionali e di OGM, è utile istituire un registro con le analisi e le campionature effettuate, il che permetterà di avere un approccio coordinato al problema. I due regolamenti dovrebbero essere adottati rapidamente per garantire una buona informazione del consumatore in merito ad alimenti e mangimi. In tal modo si cerca anche di disciplinare il problema commerciale sorto con Egitto, USA, Canada e altri paesi. L'Europa è rimasta indietro rispetto ai progressi tecnologici nel settore; il regolamento è quindi importante per progredire o ci si troverà in una situazione sfavorevole rispetto ai concorrenti. Dopo le reticenze, è ora che l'UE diventi libera in questo settore e i regolamenti daranno un contributo in tal senso assicurando l'informazione del consumatore. Il relatore auspica quindi l'approvazione di un testo più vicino possibile alla posizione comune del Consiglio. Il commissario responsabile per la salute e la protezione dei consumatori, David BYRNE, ha espresso soddisfazione per l'arrivo alla fase finale dell'iter di approvazione di due provvedimenti che lui stesso aveva presentato due anni fa. Secondo Byrne, sono tre gli aspetti positivi della proposta. Il primo riguarda l'elevato livello di protezione della salute umana e animale; il sistema di autorizzazione è infatti più chiaro e il periodo di dieci anni consente all'opinione pubblica di formulare le proprie osservazioni. Il secondo aspetto positivo consiste nel fatto che, con le nuove norme, i consumatori possono riconoscere se gli alimenti e i mangimi che acquistano sono prodotti a partire da OGM. La proposta, infine, aumenta la certezza giuridica per commercianti e operatori del settore. Il commissario ritiene che la posizione comune sia bilanciata e razionale e costituisca un grosso passo in avanti nell'applicazione delle biotecnologie agli alimenti. Per quanto riguarda la coesistenza, Byrne ha sottolineato che la Commissione avrebbe preferito trattare la questione separatamente, ma ha comunque garantito l'impegno dell'Esecutivo a sviluppare linee guida affinché siano adottate misure appropriate a livello nazionale. Egli ha espresso il sostegno della Commissione al pacchetto di compromesso e agli emendamenti 1, 7, 8, 9 e quelli dal 44 al 48. Per la commissaria responsabile per l'ambiente, Margot WALLSTRÖM, il tema degli OGM non è solo di natura tecnica ma ha anche una connotazione politica. L'obiettivo dell'Unione europea deve essere quello di dare sicurezza e libertà di scelta ai cittadini. La commissaria ha auspicato un ampio accordo da parte del Parlamento sulla proposta relativa alla tracciabilità e all'etichettatura, considerandola un complemento importante al quadro normativo esistente. In favore dell'approvazione c'è anche la riduzione del divario rispetto alla prima lettura, grazie all'inserimento di molti emendamenti nella proposta modificata. Wallström ha poi precisato che il provvedimento consentirà agli Stati membri di regolarsi in modo più chiaro in tema di coesistenza. La Commissione è favorevole agli emendamenti che integrano la posizione comune, ovvero i numeri 1, 3, 4, 8, 13, 18, 24, 26, 27 e la seconda parte del 17. La commissaria si è infine augurata che dalla votazione scaturisca un compromesso realizzabile. Per Renate SOMMER (PPE/DE, D) l'entrata in vigore del regolamento è la premessa per la sospensione della moratoria esistente da anni sugli OGM. Il divieto totale di OGM ha causato l'isolamento degli agricoltori europei dal progresso e ricorsi all'OMC. Per ragioni ideologiche si dimentica invece che gli alimenti con OGM sono già una realtà nel mondo e che l'Europa importa da paesi terzi. La sfiducia è determinata dal fatto che manca l'informazione, specie in Germania, e ciò avviene intenzionalmente. Le proposte devono garantire libertà di scelta puntando alla tutela della salute umana e dei consumatori, ma anche dell'ambiente, dell'agricoltura e del commercio. Le importazioni da paesi terzi, d'altra parte, possono essere limitate anche con soglie ragionevoli. Per la rappresentante dei popolari, il fatto che tutti accettino la soglia del Consiglio rappresenta un successo. Lo stesso vale per la normativa sulle sementi. E' inammissibile, a suo avviso, che il problema della coesistenza tra OGM e piante tradizionali sia utilizzato per bloccare gli OGM. Il gruppo accetta quindi il compromesso. Torben LUND (PSE, DK) ritiene che per quanto riguarda l'etichettatura, la soglia sia troppo elevata e il periodo previsto non sia abbastanza lungo. Altre lacune riguardano le regole sulla coesistenza tra i diversi tipi di colture: il problema è garantire la possibilità di scelta. Vi sono già regole adeguate per quanto riguarda la tracciabilità e i residui, ma è importante che il Parlamento prenda una decisione sulla conservazione dei dati per 10 anni, proprio a garanzia della tracciabilità. Gli Stati membri dovranno tenere un registro centralizzato in modo da avere una banca dati con informazioni migliori possibili. Solo il tempo però potrà dire se le regole sono abbastanza sicure. E' importante eliminare la moratoria, ma fin dal primo giorno occorre garantire il rispetto del principio di precauzione. Il portavoce socialista spera infine che i consumatori europei possano essere critici nei confronti dell'applicazione delle norme adottate dai rispettivi governi e che le associazioni di consumatori seguano da vicino la questione per bloccare i cibi manipolati, cosa che i governi non possono fare. A nome del gruppo liberale, Chris DAVIES (ELDR, UK) ha sottolineato come, nonostante gli indubbi vantaggi del ricorso agli OGM (come la riduzione dell'impiego dei pesticidi e i possibili benefici economici per i paesi in via di sviluppo), permanga un certo scetticismo: in caso di errori nell'impiego di tali sostanze, i rischi per l'ambiente sarebbero incalcolabili. Per l'oratore, occorre garantire che i produttori convenzionali non siano penalizzati e che non vi siano contaminazioni tra le colture. Egli ha quindi concluso l'intervento augurandosi che la ricerca di benefici commerciali non induca l'UE ad andare troppo velocemente come hanno fatto gli Stati Uniti. Jonas SJÖSTEDT (GUE/NGL, S) ha evidenziato la necessità di essere rigorosi nella tutela dei consumatori e nel garantire loro una totale libertà di scelta. Nella convinzione che il testo del Parlamento debba migliorare la normativa, il deputato ha affermato che la relazione Scheele è un ottimo compromesso. A nome del gruppo GUE/NGL egli ha chiesto regole più sicure in tema di coesistenza e responsabilità ambientale, oltre che un impegno maggiore per evitare la sospensione della moratoria europea sugli OGM. E' necessario tutelare i consumatori europei e non cedere agli interessi commerciali degli Stati Uniti. Per Hiltrud BREYER (Verdi/ALE, D) la tracciabilità e l'etichettatura degli alimenti e dei mangimi è determinante per la tutela dei consumatori: occorre una totale trasparenza per tutto il processo di produzione e trasformazione «dal campo al piatto». Forte del fatto che il 90% dei consumatori europei sono contrari ai cibi con OGM, l'oratrice si è detta sicura che l'opinione pubblica non accetterebbe una sospensione della moratoria. A tal proposito, ha espresso l'auspicio che, qualora l'Unione non abbia la possibilità di incidere sulla sospensione della moratoria, siano gli stessi consumatori europei a reagire con una moratoria degli acquisti dei prodotti con OGM. Sulla questione delle sementi, la rappresentante dei Verdi chiede regole certe e si augura che la Commissione introduca una tolleranza zero sugli OGM, sulla base delle normative attualmente esistenti in Austria. Mauro NOBILIA (UEN, I) ha espresso apprezzamento per la defatigante opera compiuta dai relatori per avvicinare posizioni all'inizio tanto distanti. Non si può però sottacere che la posizione accettata è frutto di un compromesso neanche tanto soddisfacente adottato solo per la ferrea riluttanza della Commissione e soprattutto del Consiglio a costruire una base migliore. Il quadro che emerge non può certo dirsi completo, non solo perché l'argomento continua a essere articolato in 35 relazioni senza il minimo intento di raccordo e nemmeno perché è stato deciso di trattare la questione in tre regolamenti diversi, di cui uno non discusso in questa tornata. Il quadro che emerge è costellato da discrasie volutamente trascurate in nome della necessità di una definizione urgente. Tra le tante, l'oratore ha indicato la durata decennale dell'autorizzazione da un lato e l'obbligo di conservare i dati solo per un quinquennio dall'altro; l'assenza di codici identificativi e l'aleatorietà delle tecniche di campionatura senza procedure standardizzate; la raccomandazione di monitorare la vita degli OGM senza poter prevedere valutazioni complementari di rischio. Ciò che tuttavia pare davvero paradossale è la cosiddetta coesistenza: la via scelta di demandare agli Stati le norme sull'argomento, in attesa di un'espressione della Commissione, è certo la più stravagante. L'oratore spera di sbagliare affermando che non saranno le tecniche di benchmarking ad impedire le contaminazioni, per giunta in assenza di indicazioni circa il principio «chi inquina paga» e rendendo vane le soglie di ammissibilità che tanto hanno fatto discutere. È vero che le differenze andavano superate, ma ciò poteva avvenire con maggiore pregnanza e coerenza. Per Jean-Louis BERNIÉ (EDD, F) i regolamenti dovrebbero costituire un progresso importante in materia di sicurezza per il consumatore, ma questo non è il caso dei testi in discussione. La soglia dello 0,9% per la presenza fortuita di OGM è troppo elevata, specie se si considera la posizione iniziale del PE - che fissava il limite allo 0,5% - e se si tiene conto che ci sono OGM vietati nell'Unione. Occorre quindi elaborare linee direttrici per la coesistenza con le colture tradizionali. Gli Stati membri dovrebbero poter assumere in modo sovrano misure per la salute pubblica e la difesa dell'ambiente distinguendo tra OGM vivi e alimenti prodotti a partire da OGM. «Chi inquina paga» deve essere il principio ispiratore. In sede di replica, il commissario David BYRNE ha affermato che l'adozione del nuovo provvedimento doterà l'Unione europea della legislazione più avanzata del mondo in tema di OGM. Ciò grazie all'introduzione di rigorose misure di controllo, autorizzazione e informazione. L'entrata in vigore del provvedimento consentirà di sospendere la moratoria sugli OGM che era stata chiesta da alcuni Stati membri in attesa di un quadro normativo chiaro e rigoroso. D'ora in avanti saranno i consumatori a decidere se acquistare i prodotti con OGM. La sospensione della moratoria non deve costituire un adempimento a eventuali pronunciamenti dell'OMC, bensì la naturale conseguenza dell'adozione di una legislazione che dà al consumatore informazioni dettagliate e libertà di scelta. Per tranquillizzare gli scettici, Byrne ha infine ricordato la possibilità di rivedere la normativa dopo i primi due anni di applicazione. Anche la commissaria Margot WALLSTRÖM, riferendosi alle richieste di non sospendere la moratoria, ha sottolineato che non è possibile approvare un provvedimento per poi non applicarlo. Oltre a garantire in modo totale i consumatori, infatti, la nuova legislazione consente di utilizzare i possibili benefici derivanti dall'impiego delle biotecnologie e allo stesso tempo di prevenire i rischi. La Commissione si assumerà le proprie responsabilità, anche se saranno gli Stati membri a dover applicare la legislazione. Prodotti alimentari: migliori etichette contro le allergieChrista KLASS (PPE/DE, D) Il Parlamento
europeo ha accolto, con una leggera modifica, la posizione comune del
Consiglio sulla direttiva relativa all'indicazione degli ingredienti
contenuti nei prodotti alimentari. Il Consiglio aveva già integrato nel
suo testo gran parte dei principali emendamenti presentati dalla
plenaria in prima lettura. Essi miravano a stabilire regole di
etichettatura più severe, in modo da proteggere l'8% dei bambini e il
3% di adulti che devono fare i conti con problemi di allergie. Altre
modifiche allungano ora l'elenco degli ingredienti che possono causare
allergie, aggiungendovi tra l'altro il sedano, la senape e i funghi. La
direttiva potrà entrare in vigore dopo il consenso formale da parte del
Consiglio. Per ulteriori informazioni: Manfred Kohler (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 41329 e-mail : presse-de@europarl.eu.int
Karl Erik OLSSON (ELDR, S) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 96/22/CE del Consiglio concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze b-agoniste nelle produzioni animali Doc.: A5-0201/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 02.07.2003 La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : envi-press@europarl.eu.int
Additivi alimentariMaría del Pilar AYUSO GONZÁLEZ (PPE/DE, E) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 95/2/CE relativa agli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti Doc.: A5-0216/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 03.07.2003 Sulla base di un accordo informale raggiunto con il Consiglio e la Commissione, il Parlamento sostiene la proposta di modifica della direttiva sugli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti. I parlamentari vogliono però che le disposizioni relative agli additivi si applichino anche agli aromatizzanti, in modo da evitare che l’utilizzo di additivi negli aromatizzanti rappresenti un modo per introdurre nell’alimento additivi non autorizzati. Essi chiedono poi di modificare l'allegato tecnico che fissa i limiti per le varie sostanze, riducendo i limiti previsti dalla Commissione. La proposta così emendata dovrebbe essere approvata dal Consiglio, evitando la seconda lettura. Per ulteriori informazioni: Manfred Kohler (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 41329 e-mail : presse-de@europarl.eu.int
Scambio di quote di emissioni di gas serraJorge MOREIRA DA SILVA (PPE/DE, P) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio Doc.: A5-0207/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 02.07.2003 L'Aula ha approvato in seconda lettura la direttiva che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas serra. Intenzionati a trovare un accordo con il Consiglio per evitare la procedura di conciliazione, i deputati hanno convenuto sulla necessità di migliorare l'ambiziosa nuova direttiva. Adottando una serie di emendamenti di compromesso sottoscritti da tutti i gruppi politici, i deputati hanno creato le condizioni per raggiungere un accordo con il Consiglio. Appare quindi improbabile che il provvedimento venga ora discusso in sede di conciliazione. Il Parlamento ha però continuato a sostenere l'estensione della portata del sistema proposto dalla Commissione a tutti i gas che provocano l’effetto serra e non solo al biossido di carbonio, nonché ad ampliare le categorie di industrie soggette alla nuova normativa. Sono stati approvati anche altri emendamenti che definiscono le modalità di attribuzione delle quote agli Stati membri. Scopo della direttiva è far sì che l’UE continui a svolgere un ruolo mondiale di primo piano in materia di cambiamento climatico, adottando un sistema di scambio di quote di emissioni dei gas che provocano l’effetto serra prima dell’istituzione, nel 2008, del sistema internazionale previsto dal protocollo di Kyoto. La direttiva crea un mercato di emissioni nell’UE introducendo quote per le emissioni di attività industriali che saranno attribuite dalle autorità degli Stati membri. Tale sistema dovrebbe ridurre di 1,3 miliardi di euro l’anno il costo legato all’attuazione degli impegni assunti dall’UE nell’ambito del protocollo di Kyoto. Il sistema dovrebbe essere attuato in due tempi, con una fase di prova dal 2005 al 2007 e una seconda fase nel periodo 2008-2012. Quali industrie deve coprire la direttiva? La posizione del Parlamento è quella di includere il numero maggiore possibile di settori industriali nell'ambito della direttiva. In prima lettura il Parlamento aveva chiesto di includere le industrie chimica e dell’alluminio, oltre a quelle proposte dalla Commissione (industrie del settore energetico – combustione, raffinerie, forni a coke – e quelle dei metalli ferrosi, della carta e dei minerali). Tale richiesta non era stata accolta dal Consiglio: la posizione comune stabilisce che politiche e misure debbano essere intraprese a livello degli Stati membri in tutti i settori economici europei e non soltanto nei settori dell'industria e dell'energia, così da generare sostanziali riduzioni delle emissioni. I parlamentari hanno deciso ora che la Commissione affronterà nello specifico impostazioni e interventi a livello comunitario in modo che il settore dei trasporti offra un contributo sostanziale alla Comunità e agli Stati membri nel rispondere agli impegni sul cambiamento climatico assunti nell'ambito del Protocollo di Kyoto. La Commissione dovrà inoltre presentare una proposta sul modo e l'opportunità di modificare l'allegato I allo scopo di includervi «altri importanti settori, fra cui quello chimico, dell'alluminio e dei trasporti», al fine di migliorare l'efficacia economica del sistema. Sistema obbligatorio o volontario? Sul delicato interrogativo relativo all’obbligatorietà del sistema, il Consiglio aveva accettato, a livello di principio, l’emendamento approvato dal PE in prima lettura. Gli Stati membri sarebbero quindi tenuti a partecipare al sistema dal 2005 – come proponeva la Commissione – ma per tenere conto dei timori espressi soprattutto da deputati britannici, finlandesi e tedeschi, i governi disporrebbero di diritti (limitati) di esenzione per certi impianti. Il Consiglio aveva però ampliato le possibilità di esenzioni temporanee, che il Parlamento raccomandava solo per alcuni settori e che invece erano state estese a tutte le attività industriali. L'Aula ha sottolineato che gli Stati membri possono chiedere alla Commissione l'esclusione temporanea di alcuni impianti, fino al 31 dicembre 2007, modificando così la posizione comune del Consiglio. Il Parlamento si è ora espresso a favore di un nuovo emendamento che autorizza gli Stati membri a concedere deroghe ad alcuni impianti in caso di forza maggiore, chiedendo alla Commissione di predisporre orientamenti sulla materia. Aste o cessioni delle quote a titolo gratuito? Un altro punto spinoso riguardava le modalità per assegnare le quote di emissione agli Stati membri. I parlamentari avevano approvato, in prima lettura, un emendamento che prevedeva un sistema ibrido in base al quale, per il periodo 2005–2012, il 15% dei diritti sarebbero stati venduti all’asta e la parte restante ceduta a titolo gratuito (metodo del «grandfathering», sostenuto dalla Commissione). Secondo il Parlamento, il sistema consentirebbe di garantire l’applicazione progressiva del principio «chi inquina paga», di ridurre le distorsioni della concorrenza e di riconoscere il merito delle imprese che anticipano la riduzione delle emissioni. Il Consiglio aveva accolto tale principio, ma modificandone la formulazione e l’interpretazione: nel primo periodo l’attribuzione sarebbe stata totalmente gratuita e nel secondo almeno il 90% delle quote di emissione avrebbe continuato ad essere concessa a titolo gratuito. Con l'obiettivo di raggiungere un accordo con il Consiglio, il Parlamento ha espresso il proprio sostegno a un compromesso che invita gli Stati membri a concedere almeno il 95% delle quote a titolo gratuito per un periodo di tre anni a partire dal 1° gennaio 2005. Inoltre, i deputati hanno insistito per un'ulteriore armonizzazione del metodo di assegnazione delle quote di emissioni utilizzando anche una messa all'asta per il periodo successivo al 2012. Massimale delle quote per Stato membro In prima lettura, il Parlamento aveva proposto di definire un massimale di quote di emissione da attribuire a ciascuno Stato membro in modo da evitare distorsioni della concorrenza; i massimali dovrebbero essere ridotti dopo l’adesione dei nuovi Stati membri per evitare eccedenze di emissioni e le quantità dovrebbero essere consistenti al fine di raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Il voto parlamentare ha ora stabilito che «la quantità totale delle quote da assegnare non deve superare le minime esigenze per la rigorosa applicazione dei criteri del regolamento. Fino al 2008, la quantità deve essere conforme a un orientamento mirato al raggiungimento o al superamento dell'obiettivo di ciascuno Stato membro», così come previsto dal protocollo di Kyoto. I deputati hanno infine sottolineato che dovrebbe essere data priorità all'azione interna. I meccanismi di progetto, compresi l'attuazione congiunta e il meccanismo di sviluppo pulito, dovrebbero essere complementari all'azione interna. Per ulteriori informazioni: Joëlle Fiss (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 41075 e-mail : jfiss@europarl.eu.int
Tempi ridotti per risolvere il problema dei rifiuti da imballaggioDorette CORBEY (PSE, NL) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio Doc.: A5-0200/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 02.07.2003 Il Parlamento ha approvato la relazione di Dorette CORBEY (PSE, NL) relativa alla revisione della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Si tratta di un provvedimento che ha un forte impatto sulla vita quotidiana dei cittadini, inclusi quelli dei nuovi Stati membri. Pur accogliendo diversi punti della posizione comune del Consiglio, l'Aula ha reintrodotto le richieste relative alle deroghe e all'ambito di applicazione della direttiva. Potrebbe quindi essere necessario il ricorso alla procedura di conciliazione per giungere a un accordo definitivo. Tempi e obiettivi in materia di recupero e riciclaggio L'Aula ha approvato gli obiettivi minimi previsti dalla posizione comune del Consiglio in materia di recupero e riciclaggio dei rifiuti da imballaggio e ha anche accettato il punto di vista espresso dal Consiglio a proposito dei tempi. I deputati hanno chiesto agli Stati membri di recuperare almeno il 60% del peso dei rifiuti da imballaggio entro il 31 dicembre del 2008. Entro la stessa data, occorre riciclare tra un minimo del 55% e un massimo dell'80% del peso dei rifiuti da imballaggio. Non più tardi del 31 dicembre 2008 dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi minimi di riciclo per i materiali contenuti nei rifiuti da imballaggio: 60% per il vetro, 60% per carta e cartone, 50% per i metalli e 22,5% per la plastica. Gli Stati membri, inoltre, potranno stabilire degli obiettivi per il riciclo dei materiali diversi rispetto a quelli fissati nella relazione. Deroghe L'Aula ha acconsentito di accordare a Grecia, Irlanda e Portogallo un rinvio fino al 30 giugno 2010 per il raggiungimento degli obiettivi. La direttiva dovrà essere attuata anche dai nuovi Stati membri: il termine fissato per questi ultimi ai fini del raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclaggio dovrà essere discusso in una fase successiva, preferibilmente con la partecipazione dei rappresentanti di tali Paesi e dei loro membri al PE. I deputati hanno suggerito che i nuovi membri dell'UE possano posticipare il raggiungimento degli obiettivi fino a una data a loro scelta, ma non oltre il diciottesimo mese successivo all'entrata in vigore della direttiva. Ambito d'applicazione della direttiva L'Aula ha deciso che la Commissione determinerà le misure tecniche necessarie per superare le difficoltà incontrate nell'applicazione delle disposizioni della direttiva, in particolare per quanto riguarda materiali di imballaggio inerti, le quantità dei quali non superino lo 0,1% di tutti gli imballaggi commercializzati nell'Unione europea, come quelli per i prodotti farmaceutici e quelli di piccole dimensioni. Saranno considerati imballaggi gli articoli che rispecchiano i criteri stabiliti, a meno che non siano parti integranti di un prodotto durevole e necessari per contenere, sostenere o preservare il prodotto per tutto il suo ciclo di vita. Per quanto concerne le esenzioni, i deputati hanno stabilito che le custodie di CD e videocassette promozionali saranno considerate imballaggio, a differenza dei vasi di fiori destinati a restare con la pianta per una notevole parte della vita di quest'ultima. Sono state esentate anche la carta da regalo e da imballaggio. Per ulteriori
informazioni: Joëlle Fiss |
||||||||||||||||
Decollo in ritardo per il cielo unico europeo Giovanni Claudio FAVA
(PSE, I) L'approvazione delle relazioni di relazioni di Giovanni Claudio FAVA (PSE, I) e Marieke SANDERS-TEN HOLTE (ELDR, NL) mostra chiaramente che i deputati e i governi degli Stati membri hanno una visione del tutto diversa su quella che dovrebbe essere l'integrazione dello spazio aereo europeo, dal momento in cui il «cielo unico europeo» diventerà operativo (la scadenza è prevista per il 31 dicembre 2004). Uno degli aspetti più delicati riguarda la cooperazione tra autorità civili e militari, nonché la sovranità sullo spazio aereo degli Stati membri. La Presidenza greca ha affermato che su tali aspetti i paesi dell'UE non sono disposti ad accettare modifiche. I deputati non si sono lasciati impressionare e hanno comunque adottato una serie di modifiche alle posizioni comuni. La procedura di conciliazione pare quindi inevitabile. Il relatore Giovanni Claudio FAVA (PSE, I) ha accusato il Consiglio di aver adottato un approccio fortemente conservatore, mirante a tutelare i diritti esclusivi degli Stati membri sul rispettivo spazio aereo, in funzione delle proprie politiche di difesa e degli obblighi assunti a livello internazionale. Nel dibattito è stato poi evidenziato che il Consiglio tenta di creare un «cielo unico» meno europeo di quanto voglia il Parlamento, il quale ha ripresentato una serie di richieste della prima lettura non accolte nella posizione comune. I deputati insistono sui seguenti punti: · Serve una migliore cooperazione con Eurocontrol, che avrebbe il ruolo chiave di creare uno spazio aereo paneuropeo. Eurocontrol dovrebbe partecipare come osservatore ai lavori del comitato per il cielo unico. · La Commissione è invitata ad includere nell’organo consultivo tutte le parti interessate, ovvero le associazioni di utenti dello spazio aereo, le organizzazioni per la sicurezza area e l’industria aeronautica. · Deve essere creato un quadro per la cooperazione tra autorità civili e militari nel settore dei servizi di navigazione, in modo da garantire un uso equilibrato dello spazio per usi civili e militari. · I servizi di navigazione aerea devono essere considerati come servizi di interesse pubblico, anche se sono forniti dal settore privato. · Gli Stati membri dovrebbero istituire un sistema di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive da applicare in caso di violazione delle disposizioni del regolamento. Quanto alla relazione di Marieke SANDERS-TEN HOLTE (ELDR, NL) sui tre regolamenti specifici, sono stati approvati emendamenti relativi al miglioramento e all'armonizzazione delle procedure di selezione e di formazione, nonché sull'abilitazione dei controllori e sul reciproco riconoscimento delle licenze. In merito alla cooperazione civile-militare, è stato approvato un emendamento che chiede agli Stati membri di lavorare per la piena integrazione dello spazio aereo e la gestione del traffico civile e militare, anche attraverso uno cambio di dati tra i fornitori di servizi di navigazione. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int
Cancellazioni e ritardi dei voli: migliore protezione per i passeggeri
Giorgio LISI (PPE/DE, I) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune definita dal Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o ritardo prolungato e che abroga il regolamento (CEE) n. 295/91 Doc.: A5-0221/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 02.07.2003 Votazione: 03.07.2003 I viaggiatori che restano bloccati negli aeroporti dell’Unione europea (si stima che siano 1,1 milioni ogni anno) possono tirare un sospiro di sollievo. Il Parlamento europeo ha infatti approvato una proposta attesa da tempo che fissa le norme in materia di compensazione finanziaria e assistenza per i casi di overbooking o di forti ritardi. I deputati hanno adottato un meccanismo che prevede tre scaglioni di risarcimento, in funzione della lunghezza delle tratte: 250 euro per le tratte aeree inferiori ai 1.000 chilometri, 400 euro per quelle tra i 1.000 e i 3.500 chilometri e 600 euro per quelle di oltre 3.500 chilometri. I deputati vogliono inoltre che ai passeggeri sia offerto ristoro e pernottamento in hotel quando il vettore aereo possa ragionevolmente attendersi che l'orario di partenza di un volo sia ritardato di due ore per le tratte di almeno 1.500 chilometri, di 3 ore per le tratte intracomunitarie di oltre 1.500 chilometri e di 4 ore per le altre. I vettori aerei dovrebbero anche rimborsare le spese di trasporto da e per l'hotel. La definizione di «tour operator» contenuta nel regolamento è limitata all'organizzatore del pacchetto: il venditore, infatti, è solo un tramite, senza responsabilità in merito al contenuto del pacchetto proposto al cliente. Il testo mira inoltre a fissare la reciprocità del diritto di rivalsa tra operatore turistico e vettore aereo, stabilendo che anche l'operatore turistico (o il terzo) possa chiedere il rimborso o la compensazione di spese sostenute o di danni subiti a causa del vettore aereo operante. I deputati hanno inoltre chiesto con forza che vi sia parità di trattamento per i passeggeri di diversi mezzi di trasporto: è infatti irrazionale e sleale assicurare compensazioni solo i passeggeri del trasporto aereo tra due città europee e non quelli che, ad esempio, effettuano la stessa tratta in treno. Quanto all'entrata in vigore del regolamento, visto che le brochure per il 2004 sono già state pubblicate, è stato garantito un periodo transitorio più lungo. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int
Disaccordo con il Consiglio sul sistema di ecopunti per l’AustriaLuciano Emilio CAVERI (ELDR, I)* Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell’adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce per l’anno 2004 un sistema di ecopunti per gli automezzi pesanti che transitano attraverso l’Austria Doc.: A5-0213/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 02.07.2003 Votazione: 03.07.2003 Il Parlamento non è d'accordo con la posizione comune del Consiglio relativa al regolamento che istituisce per il 2004 un sistema di ecopunti per gli autocarri che transitano attraverso l’Austria. I deputati hanno così confermato la loro opposizione all'accordo politico concluso dal Consiglio Trasporti il 31 dicembre 2002: la maggioranza dei parlamentari ritiene che il sistema degli ecopunti non sia una buona soluzione al problema del traffico nell'ambiente alpino. Si rende così necessaria la procedura di conciliazione, per la quale si prevedono da settembre duri negoziati sotto Presidenza italiana: i deputati si oppongono con forza all'idea che il sistema transitorio degli ecopunti debba essere applicato a tutto il territorio austriaco, nonché a un sistema fisso di ecopunti per il periodo 2004-2006. I principali emendamenti adottati dall'Aula riguardano i seguenti aspetti: ·
In caso di mancata
entrata in vigore entro la fine del 2004 del regime proposto dalla
Commissione volto a tariffare l’uso delle infrastrutture, si dovranno
prendere misure per promuovere l’uso di autocarri rispettosi
dell’ambiente nelle zone chiave delle Alpi (il Brennero, i Tauri e il
Pyhrn) seguendo le seguenti modalità: · Il sistema si applicherà solo al traffico di transito attraverso le Alpi austriache e non a tutta l’Austria, come vorrebbe il Consiglio. I deputati ritengono infatti che il sistema degli ecopunti limiti la libera circolazione dei beni regolando il volume del traffico. · I Paesi interessati dal regolamento sono invitati a integrare nel sistema esistente controlli volti a verificare se le emissioni reali di NOx (ossido d'azoto) corrispondono al valore autorizzato in base alla conformità della produzione (COP) o desunto dall’omologazione. · L’applicazione del regolamento deve essere estesa ai Paesi candidati, con un aumento proporzionale dei contingenti per ogni nuovo Stato membro e per anno. · Sono state sollevate obiezioni alle deroghe previste dal Consiglio per gli autocarri della categoria EURO 0 provenienti da Grecia e Portogallo: i deputati ritengono che gli autocarri di tutti i paesi debbano essere trattati allo stesso modo. · Dovrebbe essere trovata una soluzione generale per le Alpi in un contesto più ampio, ovvero nell’utilizzo di altre forme di trasporto, come il trasporto intermodale (autocarri trasportati su ferrovia) e il trasporto marittimo a corto raggio. Con l’adozione di tali emendamenti, i deputati intendono garantire un equilibrio tra esigenze di natura ambientale e libera circolazione di mezzi e servizi. Gli autocarri inquinanti, a loro avviso, possono essere sostituiti progressivamente dai nuovi autocarri della categoria EURO 4. I parlamentari vogliono infine evitare la creazione di due classi di cittadini europei nella zona alpina, con due diversi regimi di protezione ambientale. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int
Tutelare i pedoni in caso d’incidenteAdriaan VERMEER (ELDR, NL) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla protezione dei pedoni e di altri utenti della strada vulnerabili in caso di urto con un veicolo a motore che modifica la direttiva 70/156/CEE Doc.: A5-0223/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 02.07.2003 Votazione: 03.07.2003 Con l’approvazione della relazione di Herman VERMEER (ELDR, NL), il Parlamento sostiene la proposta della Commissione che mira a ridurre la gravità delle ferite subite dai pedoni negli incidenti con veicoli a motore che circolano a una velocità fino a 40 km/h. Per i deputati, però, la nuova direttiva dovrebbe rientrare in un pacchetto più ampio di misure che l’industria del settore e gli Stati membri sono chiamati ad adottare basandosi sullo scambio di buone prassi. Tali misure dovrebbero migliorare la sicurezza dei pedoni e degli utenti della strada vulnerabili (ciclisti e motociclisti) prima, durante e dopo l’urto. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int
Sicurezza dei pullmanLuciano Emilio CAVERI (ELDR, I) Risoluzione sulla sicurezza dei pullman Doc.: B5-0338/2003 Procedura: Risoluzione Dibattito: 03.07.2003 Votazione: 03.07.2003 La risoluzione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int
Programma «Marco Polo» Philip Charles BRADBOURN (PPE/DE, UK) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la concessione di contributi finanziari comunitari destinati a migliorare le prestazioni ambientali del sistema di trasporto merci ("Programma Marco Polo") Doc.: A5-0220/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 02.07.2003 Votazione: 03.07.2003 La raccomandazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Ton Huyssoon (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42408 e-mail : region-press@europarl.eu.int
|
||||||||||||||||
Servizi finanziari: direttiva sui prospetti
Raccomandazione per la seconda lettura sulla posizione comune definita dal Consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica o l'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari Doc.: A5-0218/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 30.06.2003 Votazione: 02.07.2003 Voto Con 487 voti favorevoli, 12 contrari e 14 astensioni, l'Aula ha approvato la relazione di Chris HUHNE (ELDR, UK) sulla posizione comune del Consiglio relativa alla direttiva sui prospetti da pubblicare per le offerte pubbliche o l'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari. I deputati hanno votato 21 emendamenti di compromesso concordati dai gruppi politici e, in modo informale, con la Commissione e il Consiglio. Ciò consentirà l'entrata in vigore rapida della direttiva, evitando la procedura di conciliazione. La legislazione sulla materia costituisce una parte fondamentale del piano d’azione che mira a realizzare, entro il 2005, un mercato integrato dei servizi finanziari. Il principale emendamento approvato concerne la libertà di scelta dell'autorità di regolamentazione per gli emittenti di obbligazioni il cui valore nominale è superiore a 1.000 euro o alla corrispondente cifra in altre valute. Un altro emendamento riguarda la questione della delega dei poteri di supervisione sul mercato, di particolare importanza soprattutto per gli Stati più piccoli. Tale modifica consente alla Commissione di riesaminare la delega dopo cinque anni: se la sua valutazione non sarà positiva, la deroga terminerà dopo otto anni. Ulteriori miglioramenti nella protezione degli investitori sono contenuti negli emendamenti che rafforzano gli obblighi legali relativi alle note di sintesi tradotte, salvaguardano contro informazioni imprecise o fuorvianti e consentono alle autorità nazionali di regolamentazione di introdurre norme più rigorose. Gli altri emendamenti approvati riguardano le operazioni tecniche di mercato, i differenti prodotti finanziari e i tempi per l'adempimento alle norme. Per ulteriori informazioni: Roy Worsley (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42941 e-mail : econ-press@europarl.eu.int
Dibattito Il relatore Christopher HUHNE (ELDR, UK) ha affermato che, dopo l'utile ruolo di mediazione svolto dalla Commissione europea, l'adozione degli emendamenti creerà le prospettive per l'adozione finale della direttiva da parte del Consiglio Ecofin di luglio. Tale direttiva svolge una parte essenziale nella creazione del mercato unico dei servizi finanziari: essa prevede un solo prospetto evitando così alle società che vogliono emettere titoli di ricorrere a 15 prospetti diversi. In futuro vi sarà cioè un «passaporto» unico per le azioni che riguarderà 25 Stati membri, ovvero un mercato di oltre 500 milioni di persone. Il mercato unico dei titoli diventerà quindi una realtà, consentendo maggiore concorrenza e maggiori possibilità per le imprese, altrimenti limitate ai mercati nazionali. Grazie al «passaporto», si evitano gli oneri previsti nella proposta originale. Per quanto riguarda le obbligazioni, il Parlamento ha ottenuto una grande vittoria modellando la legislazione in modo da consentire agli emittenti di scegliere tra vari regolatori, sulla base di un denominatore comune fissato a 1000 euro (o a un valore equivalente per altre valute). Il mercato europeo dei servizi finanziari ha un valore pari a un miliardo e 600 milioni di euro, ma molte transazioni avvengono in valute non europee: l'Europa rappresenta quindi la patria del mercato internazionale dei capitali. Gran parte degli emendamenti approvati dal Parlamento in prima lettura sono stati accolti e ora ne sono stati presentati altri, in particolare sulla scelta dei regolatori e sulle esigenze delle piccole e medie imprese; è stato inoltre raggiunto un compromesso sulla possibilità per le autorità nazionali di delegare la responsabilità dei prospetti alle borse o altri enti. Dopo 5 anni dall'entrata in vigore, la direttiva sarà soggetta a revisione, permettendo così di esaminare la possibilità di eliminare la deroga di competenza, segno di apertura mentale da parte della Commissione. Le autorità nazionali dovranno poi continuare a insistere sui requisiti in materia di trasparenza. Si tratta insomma di una grande svolta per il mercato interno, che permette di garantire la concorrenza e l'efficienza sul mercato dei capitali. Il commissario responsabile per il mercato interno, Frits BOLKESTEIN, ha ribadito che la direttiva è fondamentale per il mercato interno e il raggiungimento dell'obiettivo di un mercato finanziario integrato entro il 2005. La proposta di direttiva sui prospetti ha due obiettivi: agevolare la raccolta di capitali per gli emittenti europei e tutelare gli investitori. Il testo ha subìto forti cambiamenti rispetto alla proposta iniziale, ma mantiene il necessario equilibrio tra gli obiettivi citati. La Commissione, nella proposta modificata, ha tenuto conto delle richieste presentate dal Parlamento in prima lettura: 50 emendamenti su 62 sono stati accolti e risultano anche inclusi nella posizione comune del Consiglio. Il commissario è inoltre ottimista sull'accettazione da parte del Consiglio delle ulteriori modifiche: la Commissione può accettare completamente i 21 emendamenti di compromesso, ritenendo che migliorino il testo. Si respingono invece gli altri, ormai superati. Gli emendamenti 50 e 67 potrebbero essere in parte considerati, mentre i n. 69 e 71 non sono accettabili visto che prevedono un trattamento preferenziale nei confronti delle banche, creando discriminazioni nei confronti degli altri istituti. Dopo questa vittoria, ha concluso il commissario, le energie dovranno essere utilizzate per risolvere il problema della trasparenza e per l'adozione della direttiva sulle fusioni. Othmar KARAS (PPE/DE, A) ha definito l'adozione di questa direttiva come un passaggio fondamentale nel quadro del piano d'azione per i servizi finanziari. Egli considera un grande successo la creazione di un «passaporto unico» per gli emittenti di strumenti finanziari sottolineando l'importanza del provvedimento anche in vista dell'allargamento dell'Unione europea. A suo giudizio, i principali miglioramenti contenuti nella relazione riguardano la definizione degli investitori professionali, la riduzione del valore minimo per i controlli nel paese d'origine a 1000 euro e la riduzione del periodo di autorizzazione. Per l'oratore, quindi, il testo costituisce un miglioramento della posizione comune, nonostante siano da registrare due insuccessi: la mancata definizione di un regime di prospetto valido per tutti gli istituti di credito non consente di raggiungere l'obiettivo di accelerare la procedura; il raddoppiamento a 100 milioni di euro del massimale per le esenzioni potrebbe inoltre costituire un problema per paesi come Germania e Austria. Anche Harald ETTL (PSE, A) ritiene che le imprese debbano essere messe nelle condizioni ideali per poter accedere al mercato dei capitali. Pur apprezzando il lavoro del relatore, tuttavia, egli ritiene che il provvedimento avrebbe potuto essere migliore se il Consiglio e la Commissione fossero stati flessibili quanto il Parlamento, che ha scelto di orientarsi seguendo la prassi del mercato. La direttiva, comunque, non potrebbe essere migliorata con il ricorso alla procedura di conciliazione per via dell'inizio della Presidenza italiana. L'oratore ritiene che non sia stata garantita la protezione dei piccoli investitori attraverso l'assegnazione di responsabilità; a suo giudizio, inoltre, andrebbe chiarita la questione della sede giudiziaria, precisando che gli investitori preferirebbero quella del rispettivo paese d'origine. Tra gli aspetti positivi, egli ha sottolineato la riduzione del valore minimo delle obbligazioni soggette a controllo e la delega della responsabilità sui prospetti alle autorità di borsa. Nell'annunciare l'appoggio del suo gruppo al testo, egli si è congratulato con il relatore per aver lavorato in armonia con la Commissione. Joannis PATAKIS (GUE/NGL, GR) ritiene che le modifiche proposte rinsaldino il clima di fiducia per i piccoli investitori e costituiscano un quadro di riferimento per i grandi investitori, con guadagni rapidi per i gruppi monopolisti. La Commissione parla di pratiche che tranquillizzeranno i piccoli investitori, ma finora non è stata presa alcuna misura sostanziale di controllo; i meccanismi hanno invece funzionato come metodo d'inganno, riducendo i risparmi degli strati più deboli della popolazione a favore dei grandi gruppi che si arricchiscono in modo parassitario. «Il pesce più grande mangia il più piccolo», ha detto l'oratore chiedendo misure più efficaci a garanzia dei redditi delle fasce più povere. Appalti pubblici: nuove modifiche alla direttivaStefano ZAPPALA' (PPE/DE, I) Approvando in seconda lettura le due relazioni di Stefano ZAPPALA' (PPE/DE, I), il Parlamento ha approvato, insieme ad alcuni emendamenti di natura tecnica, le due posizioni comuni del Consiglio in merito alle disposizioni sugli appalti pubblici. Le posizioni comuni sono basate su due proposte della Commissione: la prima per una direttiva generale relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi; la seconda per una direttiva specifica riguardante gli enti erogatori di acqua ed energia e quelli che forniscono servizi di trasporto e servizi postali. L'Aula ha respinto gran parte degli oltre 100 emendamenti proposti dalla commissione giuridica e molti altri presentati dai gruppi politici per il voto in plenaria. Appare quindi molto probabile il raggiungimento di un accordo in seconda lettura, evitando il ricorso alla procedura di conciliazione. Tra i pochi emendamenti in grado di raccogliere i 314 voti richiesti per l'adozione in seconda lettura, ce n'è uno che esclude dall'ambito di applicazione della direttiva gli appalti pubblici di forniture concernenti l'acquisto di libri scolastici che nello Stato membro in cui sono acquistati hanno un prezzo fisso, stabilito per legge. Una serie di emendamenti approvati, inoltre, mira ad assicurare che le regole sull'aggiudicazione degli appalti riflettano meglio le necessità dei disabili. Per quanto riguarda la presentazione delle offerte per via elettronica - una delle principali novità della nuova direttiva - il Parlamento ritiene necessario garantire una idonea sicurezza dei dati, con particolare riferimento alle firme elettroniche. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
Omologazione degli specchietti retrovisoriGiuseppe GARGANI (PPE/DE, I) Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune definita dal Consiglio l'8 aprile 2003 in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative all'omologazione dei dispositivi per la visione indiretta e dei veicoli muniti di tali dispositivi, che modifica la direttiva 70/156/CEE e abroga la direttiva 71/127/CEE Doc.: A5-0234/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
|
||||||||||||||||
Immunità di Daniel Marc Cohn-Bendit
Relazione sulla richiesta di revoca dell'immunità di Daniel Marc Cohn-Bendit Doc.: A5-0246/2003 Procedura: Immunità Dibattito: 30.06.2003 Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata: la richiesta di revoca dell'immunità di Cohn-Bendit è stata respinta. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
Immunità di Mogens CamreNeil MacCORMICK (Verdi/ALE, UK) Relazione sulla richiesta di revoca dell'immunità dell'on. Mogens N.J. Camre Doc.: A5-0243/2003 Procedura: Immunità Dibattito: 30.06.2003 Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata: la richiesta di revoca dell'immunità di Camre è stata respinta. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
ComitatologiaRichard CORBETT (PSE, UK) Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione 1999/468/CE recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione Doc.: A5-0128/2003 Procedura: Consultazione legislativa Dibattito: 13.05.2003 Votazione: 01.07.2003 Con questa votazione è stato confermato il rinvio della relazione in commissione affari costituzionali ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento del Parlamento. Per ulteriori informazioni: Claudia Delpero (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42591 e-mail : constit-press@europarl.eu.int
Immunità di Francesco MusottoFrançois ZIMERAY (PSE, F) Relazione sulla domanda di difesa dell'immunità parlamentare e dei privilegi dell'on. Francesco Musotto Doc.: A5-0248/2003 Procedura: Immunità Dibattito: 30.06.2003 Votazione: 01.07.2003 La relazione di François ZIMERAY (PSE, F) è stata approvata: la richiesta di difesa dell'immunità di Francesco MUSOTTO (PPE/DE, I) è stata quindi accolta. Musotto aveva chiesto al PE di intervenire in difesa della propria immunità parlamentare dopo essere stato querelato per un'intervista televisiva del giugno 1999. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
|
||||||||||||||||
Promuovere la parità tramite i bilanci pubblici Fiorella GHILARDOTTI (PSE, I) Relazione sul gender budgeting - la costruzione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere Doc.: A5-0214/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 03.07.2003 Votazione: 03.07.2003 Il Parlamento, con l’approvazione per 394 voti favorevoli, 40 contrari e 37 astensioni della relazione d’iniziativa di Fiorella GHILARDOTTI (PSE, I), chiede alla Commissione, agli Stati membri a ai governi regionali e locali di attuare il gender budgeting (ovvero la definizione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere). La strategia di gender budgeting dovrebbe divenire una «procedura parlamentarizzata» all’interno del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, regionali e locali, in particolare nei paesi in via di adesione. I deputati chiedono inoltre al Parlamento europeo, attraverso la sua commissione per i bilanci, di attuare il gender budgeting nella definizione del bilancio dell’UE sviluppando una politica di bilancio attenta alle prospettive di genere. Il gender budgeting consiste nell’applicazione del principio del gender mainstreaming nelle procedure di bilancio, il che comporta l’adozione di una valutazione d’impatto sul genere delle politiche di bilancio, integrando la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio e ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne. Non si tratta di produrre bilanci separati per uomini e donne, ma di assicurare una distribuzione delle risorse equa ed efficiente. L’Aula chiede alla Commissione di produrre e divulgare in modo capillare una brochure che illustri strumenti e metodi per integrare la prospettiva di genere nei bilanci pubblici e di lanciare una campagna informativa di vasta portata. La Commissione europea è inoltre invitata a produrre entro due anni una comunicazione sul gender budgeting e ad elaborare indicatori o buone prassi, in modo da fornire una panoramica del processo e definire una strategia d’azione per l’UE e gli Stati membri. Per ulteriori informazioni: Lena Kraft (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44899 e-mail : femm-press@europarl.eu.int
Le donne nelle regioni ruraliRodi KRATSA-TSAGAROPOULOU (PPE/DE, GR) Relazione sulle donne nelle regioni rurali dell'Unione europea in vista della revisione intermedia della politica agricola comune Doc.: A5-0230/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 03.07.2003 Votazione: 03.07.2003 La relazione è stata approvata con 74 voti favorevoli, 8 contrari e un'astensione. Per ulteriori informazioni: Lena Kraft (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44899 e-mail : femm-press@europarl.eu.int
Statistiche agrarieJoseph DAUL (PPE/DE, F) Relazione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'applicazione di tecniche d'indagine per area e di telerilevamento nelle statistiche agrarie per il periodo 2004-2007 e recante modifica della decisione 1445/2000/CE del Parlamento europeo e del Consiglio Doc.: A5-0208/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento del Parlamento Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata con 537 voti favorevoli, 4 contrari e 22 astensioni. Per ulteriori informazioni: Maria Andrés (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : mandres@europarl.eu.int
|
||||||||||||||||
Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica con l'Ucraina Carlos WESTENDORP Y CABEZA (PSE, E) Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio concernente la conclusione di un accordo inteso a rinnovare l'accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra la Comunità europea e l'Ucraina Doc.: A5-0227/2003 Procedura: Consultazione legislativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento del Parlamento Votazione: 01.07.2003 Il Parlamento ha approvato la conclusione dell'accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra l'UE e l'Ucraina. Per ulteriori informazioni: Richard Freedman (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 41448 e-mail : rfreedman@europarl.eu.int
Principi di buona pratica di laboratorioGiuseppe GARGANI (PPE/DE, I) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative all'applicazione dei principi di buona pratica di laboratorio e al controllo della loro applicazione per le prove sulle sostanze chimiche (versione codificata) Doc.: A5-0206/2003 Procedura: codecisione, prima lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento del Parlamento Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata con 545 voti favorevoli, 3 contrari e 11 astensioni. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
Verifica della buona pratica di laboratorioGiuseppe GARGANI (PPE/DE, I) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'ispezione e la verifica della buona pratica di laboratorio (BPL) Doc.: A5-0205/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento del Parlamento Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Nikolaos Tziorkas (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 42341 e-mail : lega-press@europarl.eu.int
|
||||||||||||||||
Bilancio 2004, le priorità in vista della concertazione Jan MULDER (ELDR, NL) Relazione sul bilancio per l'esercizio 2004 in prospettiva della procedura di concertazione che precede la prima lettura del Consiglio Doc.: A5-0240/2003 Procedura: Bilancio Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 03.07.2003 La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44652 e-mail : budg-press@europarl.eu.int
Profilo d’esecuzione del bilancio 2003Göran FÄRM (PSE, S) Relazione sul bilancio 2003: profilo di esecuzione, storni di stanziamenti e bilanci rettificativi e suppletivi Doc.: A5-0233/2003 Procedura: Bilancio Dibattito: 01.07.2003 Votazione: 03.07.2003 La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44652 e-mail : budg-press@europarl.eu.int
Agenzia europea dell'ambienteRaccomandazione per la seconda lettura sulla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CEE) n.1210/90 del Consiglio sull'istituzione dell'Agenzia europea dell'ambiente e della rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale Doc.: Sotto forma di lettera Procedura: Codecisione, terza lettura Votazione: 01.07.2003 La raccomandazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44652 e-mail : budg-press@europarl.eu.int
Autorità europea per la sicurezza alimentareRaccomandazione per la seconda lettura sulla posizione comune definita dal Consiglio in vista dell'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare Doc.: Sotto forma di lettera Procedura: Codecisione, seconda lettura Votazione: 01.07.2003 La raccomandazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44652 e-mail : budg-press@europarl.eu.int
Agenzia europea per la sicurezza aereaRaccomandazione per la seconda lettura sulla posizione comune definita dal Consiglio in vista dell'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n.1592/2002 recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile e che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea Doc.: Sotto forma di lettera Procedura: Codecisione seconda lettura Votazione: 01.07.2003 La raccomandazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44652
Agenzia europea per la sicurezza marittimaRaccomandazione per la seconda lettura sulla posizione comune definita dal Consiglio in vista dell'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1406/2002 che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima Doc.: Sotto forma di lettera Procedura: Codecisione, seconda lettura Votazione: 01.07.2003 La raccomandazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44652
Bilancio rettificativo - Comitato delle regioniPer STENMARCK (PPE/DE, S) Relazione sul progetto di bilancio rettificativo n. 2/2003 dell'Unione europea per l'esercizio 2003 - Sezione VII - Comitato delle regioni Doc.: A5-0241/2003 Procedura: Bilancio Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 01.07.2003 La relazione è stata approvata. Per ulteriori informazioni: Jean-Yves Loog (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 44652 e-mail : budg-press@europarl.eu.int
Traffico di bambini soldatoMarie-Arlette CARLOTTI (PSE, F) Risoluzione sul traffico di bambini e di bambini-soldato Doc.: B5-0320/2003 Procedura: Risoluzione (articolo 104 bis del regolamento del Parlamento) Votazione: 03.07.2003 Con l'approvazione della risoluzione presentata da Marie-Arlette CARLOTTI (PSE, F), i deputati chiedono che la lotta contro il traffico di bambini e l’impiego di bambini-soldato costituisca una priorità per l’UE, priorità che dovrebbe tradursi in una linea specifica di bilancio in modo da accrescere l’efficacia dell’azione nel settore. Per quanto riguarda il traffico di bambini, i deputati chiedono alla Commissione di mettere a punto una politica comune con misure di prevenzione e l’applicazione di pene per i malfattori. Si dovrebbe inoltre procedere a mandati di arresto internazionali contro gli organizzatori e i partecipanti a reti specializzate nel traffico di bambini. Le vittime, dal canto loro, dovrebbero beneficiare di visti di breve durata e di tutta l’assistenza necessaria da parte dell’UE e degli Stati membri. I deputati chiedono inoltre alla Commissione e al Consiglio di nominare un rappresentante d’alto livello per i diritti dei bambini e propongono ai governi dei Paesi africani di fare lo stesso. Per ulteriori informazioni: Armelle Douaud (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 43806 e-mail : deve-press@europarl.eu.int
Il Parlamento chiede elezioni libere in CambogiaRisoluzione comune sulla Cambogia Doc.: B5-0337/2003 Procedura: Risoluzione comune (articolo 50 del regolamento del Parlamento) Dibattito: 03.07.2003 Votazione: 03.07.2003 In vista delle elezioni politiche in Cambogia, previste il 27 luglio prossimo, il Parlamento ha approvato una risoluzione con cui chiede al Governo cambogiano di assicurare che la campagna elettorale e il voto si svolgano in un'atmosfera pacifica, condannando allo stesso tempo gli episodi di violenza e di intimidazione ai danni degli elettori che si sono verificate nel Paese. I deputati hanno anche chiesto alle autorità cambogiane di cooperare pienamente con gli osservatori locali e internazionali e di garantirne la sicurezza, auspicando il rispetto scrupoloso delle regole da parte della Commissione elettorale nazionale cambogiana (CEN) al fine di assicurare la credibilità del processo elettorale e del suo risultato. L'Aula, infine, ha ricordato alle autorità cambogiane che le elezioni libere ed eque e il rispetto dei diritti dell'opposizione costituiscono un elemento essenziale ai fini del mantenimento della piena cooperazione dell'Unione europea con la Cambogia. Liberazione dei giornalisti detenuti in LaosRisoluzione
comune sull'arresto di giornalisti europei, di un traduttore americano e
di loro accompagnatori laotiani A seguito dell'arresto, avvenuto il 4 giugno scorso in Laos, dei giornalisti europei Vincent Raynaut e Thierry Falise, dell'interprete americano Naw Karl Mua e dei loro accompagnatori locali, il Parlamento ha approvato una risoluzione con cui chiede al Governo laotiano il loro rilascio immediato. Dall'Aula è anche partita la richiesta alle autorità della Repubblica democratica popolare del Laos (RDPL) di porre fine alla violazione dei diritti civili, politici e umani del loro popolo, con particolare riferimento alla minoranza Hmong, oggetto dell'interesse dei giornalisti arrestati. Al Consiglio e agli Stati membri, invece, i deputati hanno chiesto di ricorrere agli strumenti a loro disposizione per ottenere la liberazione dei giornalisti dall'ingiusta detenzione, invitando l'ASEAN a inserire la questione all'ordine del giorno della sua prossima riunione, qualora il problema non fosse stato ancora risolto. Fine degli abusi nell'Uganda settentrionaleRisoluzione
comune sulle violazioni dei diritti umani nell'Uganda settentrionale Preoccupato per le ribellioni armate che da anni stanno insanguinando l'Uganda settentrionale con conseguenze disastrose come il rapimento di più di 20.000 bambini e la fuga di circa 800.000 persone, il Parlamento ha condannato le gravi e ripetute violazioni dei diritti umani perpetrate da tutte le parti in conflitto e in particolare da parte dell'Esercito di Resistenza del Signore. Con l'approvazione di una risoluzione per 78 voti favorevoli e 10 astensioni, l'Aula ha chiesto la cessazione immediata delle atrocità come la schiavitù, la tortura, lo stupro e l'utilizzo dei bambini a fini di guerra o di sfruttamento sessuale. Nell'invitare il Governo ugandese a instaurare il buon Governo e il pluralismo politico al fine di eliminare qualsiasi motivo di ricorso alla lotta armata, i deputati hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di studiare le possibilità di un intervento internazionale per proteggere le popolazioni civili del Nord dell'Uganda, incluso il ricorso al capitolo VII della Carta dell'ONU, qualora il Segretario generale Kofi Annan lo richiedesse. I deputati hanno anche chiesto al Consiglio dell'UE di studiare un intervento europeo nell'ambito della PESC per vigilare sulla sicurezza delle popolazioni che ricevono l'aiuto umanitario.
Ordine
del giorno 1-
4 settembre 2003
Al momento della chiusura di redazione l'ordine del giorno non è ancora disponibile. |