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Limiti allo scambio di dati personali dei passeggeri su voli transatlantici |
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Risoluzione sul trasferimento di dati personali da parte delle compagnie aeree nel caso di voli transatlantici: stato dei negoziati con gli Stati Uniti Procedura: Risoluzione Doc.: B5-0411/2003 Dibattito: 23.09.2003 Votazione: 09.10.2003 A seguito di un'interrogazione orale discussa a Strasburgo lo scorso 23 settembre, il Parlamento ha adottato una risoluzione proposta dalla commissione per le libertà e i diritti dei cittadini sul trasferimento agli Stati Uniti, da parte delle compagnie aeree, dei dati personali di passeggeri di voli transatlantici. I negoziati USA-UE sulla questione sono nell'impasse: le autorità americane chiedono che le compagnie europee forniscano 39 elementi d'informazione provenienti dalla banca dati PNR (Passenger Name Records), tra cui figurano il numero di telefono del passeggero e le sue preferenze alimentari. L'obiettivo che giustificherebbe l'acquisizione di tali dati sarebbe quello di poter identificare eventuali membri di organizzazioni terroristiche intenzionati ad entrare nel territorio statunitense. La proposta
di risoluzione invita la Commissione europea a determinare quali dati
possano essere legittimamente trasferiti a terzi dalle compagnie aeree,
assicurando il rispetto delle seguenti condizioni: · che non vi siano discriminazioni nei confronti di passeggeri non statunitensi e che i dati non siano conservati oltre la durata del soggiorno del passeggero sul territorio degli Stati Uniti; ·
che i passeggeri
siano informati in modo esauriente prima dell'acquisto del biglietto e
diano il proprio consenso informato in merito al trasferimento di tali
dati agli USA; ·
che i passeggeri
abbiano accesso, in caso di problemi, a una rapida ed efficiente
procedura di ricorso. Qualora tali condizioni non fossero rispettate, la Commissione dovrebbe vietare alle compagnie aeree di trasmettere i dati personali dei passeggeri. Il testo raccomanda che la cooperazione tra Stati Uniti ed UE nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata sia valutata dal punto di vista dell'efficacia e del rispetto dei diritti fondamentali. I deputati sollecitano inoltre la Commissione ad avviare immediatamente negoziati su un accordo internazionale basato sull'articolo 300 del Trattato CE, che prevede la consultazione del Parlamento. In generale, affermano i deputati, non è possibile al momento ritenere adeguata la protezione dei dati assicurata dalle autorità statunitensi: l'obiettivo dell'acquisizione dei dati permane oscuro e non limitato alla lotta contro il terrorismo; il numero di dati richiesti è eccessivo e sproporzionato rispetto all'obiettivo perseguito; la conservazione delle informazioni per 6/7 anni appare ingiustificata, soprattutto per i dati relativi a persone che non costituiscono una minaccia per la sicurezza del paese; non è prevista infine alcuna procedura di ricorso. Per
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Politica spaziale: occorre ridurre il gap con gli USA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Guido BODRATO (PPE/DE, I) Relazione sulla Politica spaziale europea - Libro verde Doc.: A5-0294/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 08.10.2003 Votazione: 09.10.2003 Il Parlamento europeo ha adottato una relazione d'iniziativa di Guido BODRATO (PPE/DE, I) relativa al Libro verde della Commissione europea sulla politica spaziale europea, al quale dovrebbe seguire un Libro bianco entro la fine di quest'anno. I deputati lamentano il divario tra le risorse pubbliche destinate alla politica spaziale in Europa e negli Stati Uniti, sia a livello civile sia militare. La spesa spaziale istituzionale USA nel 2001 ammontava ad oltre il 60% del mercato manifatturiero mondiale, contro il 14% dell'Europa. L'Aula pone inoltre l'accento sulla dipendenza tecnologica europea rispetto agli Stati Uniti ed esorta l'Esecutivo a valutare le misure appropriate di concerto con l'industria, tenuto conto dei benefici che la politica spaziale ha comportato per settori quali la meteorologia, le telecomunicazioni, la sicurezza pubblica, l'agricoltura e la pesca. I deputati accolgono con favore l'accordo quadro firmato il 1° settembre 2003 tra la Comunità europea e l'Agenzia spaziale europea, che costituisce una tappa fondamentale in direzione di una migliore cooperazione e di un miglior utilizzo delle risorse. Essi si compiacciono che la proposta della Convenzione (art. 150 del progetto di Trattato costituzionale) riconosca all'Unione un ruolo specifico nella politica spaziale e chiedono con vigore alla Conferenza intergovernativa di mantenere tale proposta. Il relatore sostiene l'accordo concluso sul programma Galileo ma richiama l'Esecutivo sulle scadenze previste. Si invita l'industria a sviluppare servizi specifici per l'utilizzazione del programma onde assolvere la sua coresponsabilità nella riuscita del progetto. Si chiede infine alla Commissione di accelerare la realizzazione dell'iniziativa GMES (sistema di monitoraggio sulla sicurezza ambientale), affinché l'Europa abbia una propria strategia, un proprio ente gestore e propri strumenti, visto anche il crescente interesse a livello internazionale. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
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Regolamento comunitario sulle concentrazioni | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Benedetto DELLA VEDOVA (NI, I) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese: "Regolamento comunitario sulle concentrazioni" Doc.: A5-0257/2003 Procedura: Consultazione legislativa Dibattito: 08.10.2003 Votazione: 09.10.2003 Pur
accogliendo con favore molte delle innovazioni indicate nella proposta
della Commissione relativa al regolamento per il controllo delle
concentrazioni tra imprese, il Parlamento ha adottato una serie di
emendamenti. È questo l'esito del voto della relazione di Benedetto DELLA
VEDOVA (NI, I). L'Aula, in particolare, non ha accettato la nuova
definizione di «posizione dominante», basata sull'esigenza di
uniformarsi al test americano SLC. L'estensione della definizione, nelle
modalità proposte, andrebbe infatti in direzione opposta rispetto
all'obiettivo di garantire una maggiore certezza giuridica. Sulla
definizione attuale, inoltre, si è costituita un'ampia giurisprudenza. I deputati hanno inoltre modificato le disposizioni volte a determinare se una concentrazione produce effetti transfrontalieri significativi. Ci si troverebbe in tale caso se «in almeno tre Stati membri il fatturato totale realizzato dall'insieme delle imprese interessate è superiore al 10% del fatturato totale realizzato nella Comunità dall'insieme delle imprese interessate» o se «la concentrazione è soggetta a norme nazionali sul controllo delle concentrazioni di diversi Stati membri» o «per altri ragioni». I deputati hanno anche adottato una serie di emendamenti miranti a rafforzare il diritto alla difesa, nonché a garantire l'equità e il «due process». Il Parlamento è contrario all'idea che la Commissione possa avere in questo settore gli stessi poteri d'infliggere ammende e di effettuare indagini di cui dispone a titolo delle regole di concorrenza: sussiste infatti una differenza sostanziale tra gli obiettivi inerenti al controllo delle fusioni e la lotta alle violazioni della normativa sui cartelli. L'incremento dei poteri della Commissione nel campo delle concentrazioni è quindi considerato non appropriato. Per
ulteriori informazioni: Paula
Fernández Hervás (Bruxelles)
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Più sicurezza per le gallerie della rete stradale europea | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Reinhard RACK (PPE/DE, A) Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea Doc.: A5-0311/2003 Procedura: Codecisione, prima lettura Dibattito: 08.10.2003 Votazione: 09.10.2003 Il Parlamento ha approvato la relazione di Reinhard RACK (PPE/DE, A), accogliendo così con favore le nuove norme minime di sicurezza per le gallerie delle principali arterie stradali europee. L'obiettivo è quello di assicurare un uniforme ed elevato livello di protezione per coloro che viaggiano sulle reti stradali transeuropee. Sono però stati approvati diversi emendamenti tecnici a parziale complemento e correzione della proposta. I deputati, ritenendo in particolare che la struttura amministrativa proposta sia troppo pesante, hanno suggerito una struttura su due piani: l'ente di ispezione del tunnel e l'autorità amministrativa. Sono stati inoltre adottati diversi emendamenti all'Allegato I della direttiva, sulla base del lavoro svolto da esperti nazionali e delle proposte avanzate dai paesi alpini (Italia, Francia, Germania, Austria e Svizzera). Le modifiche riguardano i parametri di sicurezza, il numero di canne e corsie, la pendenza, le vie di fuga, le uscite di emergenza, i passaggi per i servizi di emergenza, le piazzole di sosta, il drenaggio, la resistenza al fuoco, l'illuminazione, la ventilazione, le stazioni di emergenza, la riserva idrica, la segnaletica stradale, il centro di controllo, i sistemi di monitoraggio, i sistemi di comunicazione, la fornitura di elettricità e i circuiti elettrici, la resistenza al fuoco degli impianti, nonché i mezzi e i piani di emergenza. I deputati, infine, hanno chiesto particolare attenzione per la sicurezza dei disabili: chi utilizza la sedia a rotelle dovrebbe essere in grado di varcare la prima porta in direzione di un'uscita di emergenza. Altre modifiche riguardano la questione del finanziamento dei lavori di adeguamento e i tunnel non compresi nelle reti transeuropee. Per
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Huyssoon (Bruxelles)
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Norme di sicurezza per aerei di
paesi terzi
Nelly
MAES (Verdi/ALE, B) Con l'approvazione della relazione di Nelly MAES (Verdi/ALE, B), il Parlamento ha accolto la posizione comune del Consiglio con alcuni emendamenti tecnici. Un emendamento, in particolare, afferma che la rapida introduzione della direttiva è di grande importanza per la sicurezza aerea e ai fini della concorrenza leale. Gli Stati membri dovrebbero quindi attuare le leggi, i regolamenti e le disposizioni amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro due anni (e non tre, come proposto dalla Commissione) dalla sua entrata in vigore. Con un'altra modifica il Parlamento chiede che la Commissione pubblichi una relazione annuale con informazioni aggregate sugli incidenti relativi a velivoli di paesi terzi, relazione che dovrebbe essere accessibile ai cittadini e alle industrie interessate. Tale analisi dovrebbe essere semplice, di facile comprensione e priva di ambiguità. Essa dovrebbe infine indicare se per determinati tipi di aeromobili, specifici operatori o Stati di immatricolazione o Stati responsabili dell'esercizio dell'aeromobile vi possa essere un rischio accresciuto per la sicurezza dei passeggeri. Per
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Huyssoon (Bruxelles)
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Dispositivi di limitazione della velocitàPaolo
COSTA (ELDR, I) Il Parlamento ha approvato la relazione di Paolo COSTA (ELDR, I) che accoglie senza modifiche la proposta della Commissione di estendere il campo d'applicazione della direttiva 92/24/CEE. La direttiva riguarda i dispositivi di limitazione della velocità per camion e autobus, che dovrebbero ora essere applicati anche ai veicoli commerciali più leggeri (minibus e veicoli per il trasporto merci con massa superiore a 3,5 tonnellate), cioè alle categorie M2 e M3. I deputati hanno osservato che gli attuali dispositivi di limitazione della velocità hanno già dato risultati positivi quanto a sicurezza stradale e riduzione dell'inquinamento atmosferico. Per
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Il Parlamento chiede più accordi
internazionali di pesca
Arlindo
CUNHA
(PPE/DE, P) Il Parlamento europeo ha adottato una relazione d'iniziativa elaborata da Arlindo CUNHA (PPE/DE, P) che invita l’Unione europea a continuare a perseguire una politica attiva volta a stipulare accordi di pesca internazionali di natura commerciale con i paesi in via di sviluppo. Questi accordi, che permettono alla flotta comunitaria di pescare nelle acque dei paesi terzi, assumono un peso economico rilevante per le regioni periferiche dell'Unione, in virtù dell'occupazione diretta e indotta che creano (30.000 posti di lavoro senza calcolare l'indotto). Il rapporto chiede di moltiplicare gli sforzi perché aumenti il numero di accordi di pesca internazionali (attualmente sono 20) e invita la Commissione a prepararsi alle conseguenze finanziarie derivanti dalla firma dei prossimi. La voce relativa agli accordi internazionali di pesca è infatti scesa da 278,5 milioni di euro nel 1996 a meno di 200 milioni nel 2003 e non è previsto alcun aumento per il 2004. Nel quadro della riforma della politica comune di pesca, nel dicembre 2002, la Commissione ha approvato una comunicazione relativa al futuro degli accordi di pesca con i paesi terzi. Essa prevede un'evoluzione da accordi puramente commerciali a veri e propri accordi di partenariato, considerando il fatto che si tratta, nella maggior parte dei casi, di paesi poveri. Gli accordi curerebbero maggiormente gli interessi dell’industria locale, la tutela delle risorse e aspetti quali i controlli e le ispezioni. Secondo i deputati, la Comunità non dovrebbe concludere accordi in relazione all'accesso di riserve già pienamente sfruttate o a rischio di sovrasfruttamento. Gli accordi hanno comunque una natura essenzialmente commerciale; per questo motivo, deve esserci una separazione netta tra la contropartita per la concessione dei diritti di pesca e l'aiuto allo sviluppo. Si chiede inoltre un maggior controllo parlamentare degli accordi: il Parlamento dovrebbe ricevere informazioni più complete sui negoziati in corso e un rapporto annuale sull'attuazione degli accordi. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
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Solidarietà europea ai terremotati del Molise e della Puglia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Joan COLOM I NAVAL (PSE, E) Relazione sulle proposte di decisione relative alla mobilitazione del Fondo di solidarietà UE conformemente al punto 3 dell'Accordo interistituzionale del 7 novembre 2002 fra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sul finanziamento del Fondo di solidarietà dell'Unione europea, testo che integra l'Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 sulla disciplina di bilancio e sul miglioramento della procedura di bilancio Doc.: A5-0315/2003 Procedura: Bilancio Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 09.10.2003 Con l'approvazione di questa relazione, il Parlamento accetta lo stanziamento a titolo del Fondo di solidarietà per Italia, Spagna e Portogallo. Italia e Spagna potranno beneficiare di 56,250 milioni di euro per gli indennizzi dei danni causati dal terremoto in Molise e Puglia e dall'eruzione dell'Etna in Sicilia, nonché dal naufragio della petroliera Prestige. Il Portogallo riceverà invece 48,539 milioni di euro per i danni causati dagli incendi della passata estate. Per
ulteriori informazioni: Jean-Yves
Loog (Bruxelles)
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budg-press@europarl.eu.int Mobilitazione del fondo di solidarietàGöran FÄRM (PSE, S) La relazione è stata approvata. Per
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Accordo tra le istituzioni per «legiferare
meglio»
Monica FRASSONI (Verdi/ALE, B) La relazione è stata approvata. Per
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Delpero (Bruxelles)
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Semplificare la regolamentazione
comunitaria
Manuel MEDINA ORTEGA (PSE, E) La relazione è stata rinviata in commissione giuridica. È stato infatti chiesto che il testo sia adattato sulla base dell'accordo interistituzionale «Legiferare meglio». Per
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Mercato del latte, deroghe per Finlandia e Svezia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Joseph DAUL (PPE/DE, F) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio su alcuni aspetti dei mercati del latte conservato e del latte alimentare che modifica il regolamento (CE) n. 2596/97 che proroga il periodo previsto dall'articolo 149, paragrafo 2 dell'Atto di adesione dell'Austria, della Finlandia e della Svezia Doc.: A5-0317/2003 Procedura: Consultazione legislativa Relazione sena dibattito ai sensi dell'articolo 158, paragrafo 1 del Regolamento del Parlamento Votazione: 09.10.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Maria
Andres Marin (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail
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Rete d'informazione contabile agricola | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Joseph DAUL (PPE/DE, F) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento n. 79/65/CEE relativo all'istituzione di una rete d'informazione contabile agricola sui redditi e sull'economia delle aziende agricole nella Comunità economica europea Doc.: A5-0318/2003 Procedura: Consultazione legislativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158, paragrafo 1 del Regolamento del Parlamento Votazione: 09.10.2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Maria
Andres Marin (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail
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Gli insetticidi mettono in pericolo l'apicoltura |
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Risoluzione sulle difficoltà incontrate dall'apicoltura europea Procedura: Risoluzione Doc.: B5-0410/2003 Dibattito: 25.09.2003 Votazione: 09.10.2003 La risoluzione è stata approvata. Per
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Ordine del giorno 20- 23 Ottobre 2003 Strasburgo Lunedì
20 ottobre 2003 |
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(17:00 - 22:00)
Martedì 21
ottobre 2003 (9:00
- 11:30 - 21:00 - 24:00)
(11:30 - 12:00) Votazione
(12:00 - 12:30)
(12:30 - 13:00)
(15:00
- 18:00)
(18:00
- 19:30)
Mercoledì
22 ottobre 2003 (9:00 -
12:00)
(12:00 - 13:00) Votazione
(15:00
- 17:30, 21:00 - 24:00)
(17:30 -
19:00)
Giovedì 23
ottobre 2003 (10:00 -
11:00, 15:00 - 16:30)
(11:30 - 13:00) – Votazione
(16:30 - 17:30)
(17:30) Votazione
L'ordine del giorno può subire modifiche. |