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Servizi di interesse generale: no a una direttiva quadro |
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Philippe HERZOG (GUE/NGL, F) Relazione sul Libro verde sui servizi di interesse generale Doc.: A5-0484/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 14.01.2004 Il Parlamento
europeo ha preso posizione sul Libro verde della Commissione relativo ai
servizi di interesse generale, adottando la relazione di Philippe HERZOG (GUE/NGL, F). La maggioranza dei deputati ritengono che una
direttiva quadro su questa materia non avrebbe senso, preferendo
piuttosto un approccio settoriale e chiedendo alla Commissione di
presentare proposte entro il mese di aprile. L'Aula ribadisce che l'aspetto decisivo non è chi sia il soggetto, pubblico o privato, che fornisce i servizi d'interesse generale, bensì il fatto che siano rispettati i parametri di qualità e l'equilibrio sociale e che la sicurezza dell'approvvigionamento e la continuità divengano criteri per la fornitura del servizio. I deputati chiedono che i cittadini europei ricevano servizi d'interesse generale completi e di alta qualità a prezzi accessibili e a seguito di una libera scelta o, se la situazione sociale lo richiede, gratuitamente. Essi ritengono che il processo di progressiva liberalizzazione del mercato che è stato intrapreso dall'UE costituisca il principale fattore responsabile dei miglioramenti registratisi nei servizi di interesse economico generale durante l'ultimo decennio ritiene necessario. Alla luce di questi successi, essi chiedono di attuare rapidamente la liberalizzazione avviata nei settori dei trasporti, dell'elettricità e del gas. I parlamentari si sono soffermati anche sulla distinzione tra servizi di interesse generale e servizi di interesse economico generale, rilevando che per numerosi servizi di interesse generale la distinzione «economico/ non economico» è estremamente difficile, in quanto i loro confini sono in rapida evoluzione. Più in generale, si ritiene che non sia possibile elaborare definizioni comuni dei servizi di interesse generale, ma che l'Unione debba stabilire principi comuni in materia. I deputati ritengono che i servizi di interesse generale che rientrano tra le funzioni di base delle autorità pubbliche, nei settori dell’istruzione primaria e dei servizi sociali di interesse generale che assolvono funzioni di sicurezza sociale e di solidarietà, vadano esclusi dal campo di applicazione delle regole della concorrenza, se non hanno alcun impatto economico e non possono essere prestati in un mercato competitivo. Lo stesso vale per i servizi di interesse generale in materia di pluralismo dell’informazione e di diversità culturale. Per
ulteriori informazioni: Paula
Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 e-mail
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econ-press@europarl.eu.int Regolamentazione europea per i fondi di speculazioneJohn PURVIS (PPE/DE, UK) Con 344 voti favorevoli, 69 contrari e 24 astensioni, il Parlamento ha approvato la relazione di John PURVIS (PPE/DE, UK) sul futuro dei fondi di speculazione (hedge funds) e dei derivati. Il concetto di hedge funds copre un'ampia serie di prodotti finanziari che potrebbero essere meglio definiti come «sofisticati strumenti alternativi di investimento» (SAIV). L'Aula invita la Commissione europea ad introdurre una normativa volta ad accrescere la trasparenza dei prestiti di istituti finanziari della Comunità a hedge funds offshore, alla luce del fatto che molti hedge funds operano offshore e non sono soggetti a regolamentazione comunitaria. Un emendamento chiede all'Esecutivo di agire contro gli Stati membri che, attraverso una tassazione differenziale, requisiti regolamentari supplementari o altri mezzi, discriminano contro SAIV stabilite in altri Stati membri. I deputati considerano opportuno agevolare l'accesso ai SAIV degli investitori moderatamente importanti degli hedge funds e, a tempo debito, degli investitori finali. Essi ritengono giunto il momento di sviluppare a livello europeo un regime regolamentare per i SAIV che contribuisca ad indurli a stabilirsi nell'UE: esso dovrà essere snello e adeguato. I parlamentari sottolineano che il regime SAIV dovrebbe concentrarsi soprattutto sui metodi di distribuzione e vendita impiegati, in modo da evitare investimenti da parte di persone per le quali non sono adeguati. Inoltre, si ritiene essenziale fornire ai singoli individui che investono in SAIV una descrizione e un avvertimento del rischio chiari e semplici, che vengano riconosciuti da loro come esaustivi per la comprensione dei rischi connessi. Infine, si richiede un intervento di regolamentazione diverso dagli hedge funds per i derivati, che secondo l'Aula rientrano in una tematica del tutto diversa. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 e-mail : econ-press@europarl.eu.int Imposte dirette: migliora l'assistenza tra gli Stati membriPiia-Noora KAUPPI (PPE/DE, FIN) La relazione è stata approvata. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 e-mail : econ-press@europarl.eu.int IVA ridotta per taluni servizi ad alta intensità di lavoroChrista RANDZIO-PLATH (PSE, D) La relazione è stata approvata. Per
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Fernández Hervás (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42535 |
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Via libera al pacchetto nucleare |
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Alejo VIDAL-QUADRAS ROCA (PPE/DE, E) Relazione sulla proposta di direttiva (Euratom) del
Consiglio sulla gestione del combustibile nucleare esaurito e dei
residui radioattivi Il Parlamento ha approvato due risoluzioni strettamente collegate tra loro, relative alla sicurezza delle centrali nucleari ed alla gestione dei rifiuti radioattivi. Gestione del combustibile nucleare esaurito La relazione di Alejo VIDAL-QUADRAS ROCA (PPE/DE, E) afferma che occorre prendere il prima possibile delle iniziative per evitare che la responsabilità di gestire crescenti quantità di combustibile nucleare esaurito, attualmente immagazzinato in depositi temporanei, venga scaricata sulle future generazioni. L'Aula, peraltro, ritiene che vadano esclusi taluni metodi di smaltimento dei residui radioattivi come quelli in mare, in depositi sottomarini e nello spazio. D'altra parte, i deputati accolgono favorevolmente la proposta di sviluppare impianti di smaltimento geologico in profondità per i residui nucleari altamente radioattivi. Essi respingono tuttavia la proposta dell'Esecutivo, che fissa un calendario analogo per tutti gli Stati membri, senza tener conto delle loro diverse situazioni. I parlamentari, piuttosto, auspicano un percorso in due tappe verso lo sviluppo di siti di smaltimento geologico in profondità, che avrebbe il vantaggio di essere maggiormente flessibile. Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per garantire che il combustibile nucleare esaurito e i residui radioattivi siano gestiti senza rischi per la salute umana e l'ambiente, in particolare senza il ricorso a processi o metodi che potrebbero dar luogo a una contaminazione radioattiva delle acque, del suolo o dell'atmosfera. Il Parlamento accetta che il programma proposto da uno Stato membro possa comprendere trasferimenti di scorie nucleari in un altro Stato membro o in un paese terzo. Tuttavia, dovrebbe essere proibito agli Stati membri di firmare contratti di esportazione verso paesi terzi che non rispettino gli standard europei e internazionali. I deputati, infine, chiedono alla Commissione di istituire un programma europeo che promuova una crescente consapevolezza pubblica delle questioni legate alla sicurezza nucleare. Sicurezza degli impianti nucleari In considerazione dell'ampliamento imminente dell'Unione, che includerà i paesi che dispongono di vecchie centrali nucleari, l'Unione europea ritiene importante stabilire elevati standard comuni per la sicurezza nucleare. I deputati hanno adottato una risoluzione di Esko SEPPÄNEN (GUE/NGL, FIN) che, contrariamente alla proposta della Commissione tesa ad estendere la propria competenza in materia di controllo della sicurezza nucleare, chiede che essa resti sotto il controllo delle autorità nazionali competenti. Inoltre, l'Aula propone di istituire un Comitato dell'autorità di regolamentazione, composto da rappresentanti delle autorità di regolamentazione designati dagli Stati membri e incaricato di preparare e analizzare le valutazioni effettuate in conformità alla direttiva. I deputati sottolineano anche la necessità di garantire che gli impianti nucleari funzionino in base a una norma che rifletta lo stato dell'arte nell'UE per quanto attiene agli aspetti tecnici, regolamentari e operativi. Secondo il Parlamento, infine, gli Stati membri dovrebbero garantire che l'esposizione del pubblico e degli addetti alle radiazioni ionizzanti nel corso della costruzione, della operazione e della disattivazione venga limitata al livello più basso tecnicamente possibile. Per
ulteriori informazioni: Prestiti Euratom per il finanziamento delle centrali elettronucleariHiltrud BREYER (Verdi/ALE, D) Il Parlamento europeo ha approvato una relazione di Hiltrud BREYER (Verdi/ALE, D) che chiede che i prestiti Euratom vengano concessi non tanto per aumentare l'efficienza, come proposto dalla Commissione, quanto per migliorare la sicurezza delle centrali elettronucleari e gli impianti del ciclo del combustibile nucleare, nonché per creare strutture per lo stoccaggio e lo smaltimento dei residui radioattivi e del combustibile esaurito. I deputati chiedono che i prestiti vengano erogati a favore di progetti destinati a migliorare la sicurezza nucleare non solo negli Stati membri, ma anche nei paesi dell'Europa centrale e orientale, in Russia, in Armenia e in Ucraina. Dato che nessuno degli emendamenti proposti dai verdi è stato adottato, la relatrice ha deciso di ritirare il proprio nome dalla relazione. Per
ulteriori informazioni: Richard
Freedman (Bruxelles)
Tel.(32-2)
28 41448 e-mail
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indu-press@europarl.eu.int Virginija
Zabotkaite (Bruxelles)
Tel.(32-2)
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Detergenti: raggiunto un accordo di compromesso |
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Mauro NOBILIA (UEN, I) Raccomandazione per la seconda lettura sulla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai detergenti Doc.: A5-0455/2003 Procedura: Codecisione, seconda lettura Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 14.01.2004 Il Parlamento europeo, nell'approvare la relazione di Mauro NOBILIA (UEN, I), ha voluto ulteriormente emendare la proposta di regolamento relativo ai detergenti, sulla base di un compromesso raggiunto con il Consiglio che ha risolto quasi tutte le questioni aperte. I deputati chiedono che la nuova normativa venga rivalutata dopo tre anni e sottoposta a revisione dopo cinque, soprattutto tenendo conto della biodegradabilità dei tensioattivi. Contemporaneamente, si chiede di indicare in etichetta, oltre agli enzimi e ai disinfettanti, anche gli sbiancanti ottici e i profumi (ma non i conservanti), a prescindere dalla loro concentrazione e al fine di innalzare i livelli di salvaguardia e di assicurare una più corretta informazione. I fabbricanti devono rendere disponibile su un sito web una scheda degli ingredienti, fatta eccezione per alcune informazioni. Tale obbligo, secondo il compromesso raggiunto, non si applica ai detergenti industriali o istituzionali contenenti tensioattivi, o ai tensioattivi destinati all'uso in detergenti industriali o istituzionali, per i quali è disponibile una scheda informativa tecnica o una scheda informativa sulla sicurezza. Inoltre, sempre secondo il compromesso, entro tre anni (ma il Consiglio ne chiede cinque) la Commissione effettua una valutazione, presenta una relazione e, se del caso, presenta una proposta legislativa sull'uso dei fosfati in vista della loro graduale eliminazione o di una loro limitazione ad applicazioni specifiche. Infine, resta impregiudicata l'applicazione di normative nazionali relative all'utilizzazione dei fosfati (ma non degli altri detergenti), in assenza di misure comunitarie di armonizzazione. Per
ulteriori informazioni: Manfred
Kohler (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41329 e-mail
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Iran: sì agli aiuti a Bam, ma attenzione ai diritti umani |
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Risoluzione comune sull'aiuto dell'UE all'Iran dopo il terremoto Doc.: B5-0034/2004 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 15.01.2004 Giudicando con favore gli aiuti europei e internazionali per far fronte al disastroso terremoto che ha colpito Bam, in una risoluzione comune, il Parlamento europeo coglie l'occasione per ribadire le sue preoccupazioni riguardo alla situazione dei diritti umani in Iran e si pronuncia sul suo programma nucleare. Il sisma del dicembre scorso ha causato 30.000 morti, 30.000 feriti e da 45 a 75.000 senzatetto, la distruzione di più dell'85% degli edifici della città e dei suoi dintorni, comprese le infrastrutture di comunicazione, di fornitura elettrica e idrica, nonché le strutture sanitarie. L'Aula, pertanto, accoglie positivamente la decisione della Commissione europea di stanziare 2,3 milioni di euro per far fronte alle più urgenti esigenze umanitarie e si compiace del sostegno della comunità internazionale alle operazioni di soccorso alle vittime del terremoto, nonché della decisione del Dipartimento del tesoro statunitense di alleggerire le restrizioni al fine di contribuire alle attività di soccorso umanitario. Il Parlamento europeo, inoltre, si compiace dell'intervento della Presidenza italiana, che ha immediatamente inviato alcuni aerei di trasporto C-130 delle forze aeree con esperti di difesa civile ed équipes mediche nonché dell'azione degli Stati membri dell'UE che hanno fornito rapidamente assistenza alla regione disastrata. Tuttavia, i deputati invitano la Commissione europea, gli Stati membri dell'Unione europea e il resto della comunità internazionale a fornire maggiori aiuti per contribuire alle operazioni di soccorso e alla transizione dal soccorso d'urgenza alle iniziative di ricostruzione. I deputati, poi, colgono l'occasione per esprimere la loro «profonda preoccupazione» riguardo alla situazione dei diritti umani in Iran. L'accento é posto sui numerosi prigionieri politici e sulla recente decisione del Consiglio dei Guardiani di escludere numerosi candidati riformisti dalle prossime elezioni «che mette in pericolo i recenti passi verso una società più democratica». Riguardo a quest'ultimo aspetto, il Parlamento invita a un'immediata revisione della decisione, in modo «da permettere alla popolazione iraniana una scelta effettivamente democratica», sottolineando che la solidarietà dimostrata è anche «espressione del sostegno a coloro che, in Iran, sono impegnati a mantenere il paese sulla via di un'ulteriore democratizzazione». Qualora la decisione del Consiglio dei Guardiani non fosse revocata prima delle elezioni, il Parlamento avverte che ciò «potrebbe avere ripercussioni sulle relazioni UE-Iran». I parlamentari invitano inoltre il Consiglio e la Commissione a valutare le prime tre sessioni del dialogo UE/Iran sui diritti dell'uomo per misurare i progressi compiuti dall’Iran, nonché a prevedere la possibilità di presentare un progetto di risoluzione sulla situazione in Iran in occasione della 60a sessione della Commissione per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, che si terrà dal 15 marzo al 24 aprile 2004. L'Aula, infine, plaude alla sottoscrizione da parte dell'Iran del Protocollo aggiuntivo al Trattato di non proliferazione e ritiene che ciò dovrebbe contribuire a instaurare fiducia nella comunità internazionale quanto alla natura pacifica del suo programma nucleare e al suo impegno inteso a garantire la non proliferazione. I deputati, inoltre, confidano nel fatto che le assicurazioni quanto al carattere pacifico del programma nucleare favorirà la cooperazione con l'Iran volta a promuovere la sicurezza e la stabilità della regione, compresa la creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente. Tuttavia, ritiene ora essenziale una rapida ratifica e attuazione del Protocollo aggiuntivo, in attesa della sua entrata in vigore, «per fornire piena trasparenza al programma nucleare iraniano» e fornire all'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica nuovi mezzi per verificare in modo indipendente le dichiarazioni dell'Iran, «quali l'accesso illimitato a tutte le strutture nucleari dichiarate e a tutte le informazioni necessarie». Per
ulteriori informazioni: Joëlle
Fiss (Bruxelles)
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Un piano per proteggere l'industria del tonno |
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Daniel VARELA SUANZES-CARPEGNA (PPE/DE, E) Relazione sul tonno: flotta e industria. Situazione e prospettive per il futuro nell’UE e nel mondo Doc.: A5-0412/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 14.01.2004 Adottando la relazione d'iniziativa di Daniel VARELA SUANZES-CARPEGNA (PPE/DE, E), il Parlamento segnala la necessità di fare di più per questo settore, la cui sostenibilità commerciale appare compromessa. In particolare, i deputati chiedono che i prodotti del tonno importati dai paesi terzi siano sottoposti agli stessi criteri sanitari e di qualità alimentare applicati ai prodotti comunitari, mentre il regime d'ispezione dovrebbe essere rafforzato. Altrimenti, sostengono i deputati, il mercato continuerà a patire delle distorsioni dovute alla concorrenza sleale. Inoltre, vi è la necessità di inasprire le norme, nonché di creare dei laboratori dove sarebbero analizzati i prodotti importati. L'Aula auspica anche una revisione della legislazione doganale dell'UE che interessa l'industria comunitaria del tonno, considerando che i contingenti tariffari concessi a taluni paesi del Sud-est asiatico si sono avverati dannosi per gli interessi europei e, in particolare, per Italia, Spagna e Francia. Il Parlamento auspica una migliore conservazione nelle acque internazionali gestite dalle organizzazioni regionali per la pesca (ORP) dove gli stock sono particolarmente vulnerabili alle attività illegali di taluni pescherecci. Ritenendo indispensabile un approccio coordinato tra tutti i paesi coinvolti per prevenire l'eccessivo sfruttamento, i deputati invitano l'UE a prendere l'iniziativa nel quadro delle ORP al fine di adattare la capacità della flotta alle risorse disponibili. Più in particolare, si devono bandire i pescherecci che non rispettano le norme in materia. Il Parlamento, inoltre, chiede la creazione di un'Unità «Tonni e grandi migratori» in seno della Direzione Generale Pesca della Commissione, "dotata di personale e di mezzi economici sufficienti". Attualmente il tonno è la specie ittica che rappresenta il più elevato valore commerciale nel mondo e riveste, di conseguenza, una grande importanza per il futuro del settore europeo della pesca. La flotta tonniera e l'industria comunitaria della conserva del tonno contano più di 40.000 addetti diretti ed il mercato dei prodotti del tonno è caratterizzato da una crescita sostenuta. Inoltre, l'UE detiene la maggiore flotta al mondo in termini di capacità, con una media di 350.000 tonnellate di pesce pescato all'anno. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41361 e-mail : fish-press@europarl.eu.int Controllo della pesca dei grandi migratoriPatricia McKENNA (Verdi/ALE, IRL) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41361 e-mail
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fish-press@europarl.eu.int Conservazione degli stock di grandi migratoriYves PIÉTRASANTA (Verdi/ALE, F) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Gonçalo
Macedo (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41361 e-mail
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Nuovi stupefacenti e nuove droghe sintetiche |
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Hubert PIRKER (PPE/DE, A) Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa allo scambio di informazioni, alla valutazione dei rischi e al controllo dei nuovi stupefacenti e delle nuove droghe sintetiche Doc.: A5-0483/2003 Procedura: Consultazione legislativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 13.01.2004 Il Parlamento europeo ha adottato una relazione di Hubert PIRKER (PPE/DE, A) sulla proposta di decisione relativa allo scambio di informazioni, alla valutazione dei rischi e al controllo dei nuovi stupefacenti e delle nuove droghe sintetiche. La proposta della Commissione ha lo scopo di aggiornare, rafforzare e estendere l'azione comune del 1997 relativa allo scambio di informazioni, alla valutazione dei rischi e al controllo delle nuove droghe sintetiche. La principale innovazione è rappresentata dal fatto che tutte le nuove droghe sintetiche entrano nel campo d'applicazione della Decisione, comprese quelli che potrebbero essere definite come prodotti medicinali. L'Aula condivide sostanzialmente la revisione dell'azione comune per procedere in modo più determinato e efficace, ma propone una serie di emendamenti volti a semplificare le strutture coinvolte evitando, quindi, inutili complicazioni procedurali. Per
ulteriori informazioni: Pia
Siitonen (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41498 e-mail : libe-press@europarl.eu.int Inquinamento provocato da navi: occorre rafforzare il quadro penaleGiuseppe DI LELLO FINUOLI (GUE/NGL, I) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Pia
Siitonen (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41498 e-mail : libe-press@europarl.eu.int Società di gestione collettiva dei diritti d'autoreRaina Mercedes ECHERER (Verdi/ALE, A) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Miriam
Orieskova (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31054 e-mail
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lega-press@europarl.eu.int oppure Tanja
Rudolf (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31053 e-mail : lega-press@europarl.eu.int Convenzione ONU contro la criminalità organizzataMartine ROURE (PSE, F) Doc.: A5-0485/2003 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Pia
Siitonen (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 41498 e-mail : libe-press@europarl.eu.int L'occupazione è il pilastro della politica d'immigrazioneClaude MORAES (PSE, UK) La relazione è stata approvata con 255 voti favorevoli, 192 contrari e 20 astensioni. Per
ulteriori informazioni: Constanze
Beckerhoff (Strasburgo)
Tel.(33-3) 881 73780 (Bruxelles)
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empl-press@europarl.eu.int oppure Zaneta
Vegnere (Strasburgo)
Tel.(33-3) 881 74651 (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31056 e-mail : empl-press@europarl.eu.int Frontiere: sì alle guardie europee, no all'agenziaHubert PIRKER (PPE/DE, A) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Danny
de Paepe (Strasburgo)
Tel.(33-3) 881 73605 (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42531 e-mail
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Proteggere la fauna selvatica dal commercio illegale |
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Proinsias DE ROSSA (PSE, IRL) Relazione sulla petizione n. 461/2000 concernente la protezione e la conservazione delle grandi scimmie e di altre specie minacciate dal commercio illegale di carne di animali selvatici (bushmeat) Doc.: A5-0355/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 14.01.2004 Il Parlamento ha adottato una relazione di Proinsias DE ROSSA (PSE, IRL) concernente la protezione e la conservazione delle grandi scimmie e di altre specie minacciate dal commercio illegale di carne di animali selvatici. La relazione segue la petizione presentata dall'Associazione europea per gli zoo e gli acquari (EAZA) unitamente al Fondo internazionale per il benessere degli animali (IFAW) che ha raccolto 1.900.000 firme. La petizione sottolinea come il commercio di carni di animali selvatici si eserciti soprattutto in Africa (in particolare nel Congo), ma il fenomeno sta assumendo una dimensione insostenibile anche in Asia ed in America Latina. Questo commercio si traduce in un preoccupante depauperamento della fauna selvatica. Il fenomeno è causato da diversi fattori: crescita demografica, povertà, cattiva gestione degli affari pubblici, pratica crescente della caccia illegale e sviluppo di reti di distribuzione della carne selvatica (che giungono fino all'Unione europea). La relazione insiste sulla necessità di integrare un piano strategico dell'UE in questo campo, in particolare nell'ambito della politica a favore della biodiversità. L'azione dell'UE, secondo i deputati, deve associare tutte le parti interessate a partire dalle popolazioni locali, ma anche i governi ed il settore privato. Una particolare attenzione deve essere accordata allo sviluppo di capacità (capacity building) delle autorità competenti per la tutela della natura, incluse le restrizioni sull'uso di fucili ad alta potenza e le munizioni usate per tali armi. La gestione dell'industria forestale, inoltre, deve essere condotta in maniera tale da permettere la sopravvivenza delle specie minacciate. Secondo la relazione adottata, una parte adeguata dei fondi disponibili a titolo del Fondo europeo di Sviluppo (FES) o del regolamento sull'aiuto finanziario all'America Latina e all'Asia dovrebbe essere riservata a tali questioni. Il programma sulla conservazione e l'utilizzazione razionale degli ecosistemi forestali in Africa centrale (ECOFAC), così come quello contro la caccia di frodo in Africa centrale (ABAC) dovrebbero essere rafforzati. Infine, delle misure dissuasive e delle sanzioni giuridiche dovrebbero essere ipotizzate per porre termine a questo commercio illegale, bloccando l'importazione di tali prodotti per usi alimentari o per altri fini, nell'interesse della sanità e della sicurezza pubbliche e della protezione delle specie minacciate. Per
ulteriori informazioni: Gérard
Motel (Bruxelles)
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La diversità culturale va salvaguardata nelle istanze internazionali |
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Christa PRETS (PSE, A) Relazione sul mantenimento e sulla promozione della diversità culturale: il ruolo delle regioni europee e delle organizzazioni internazionali quali l'UNESCO e il Consiglio d'Europa Doc.: A5-0477/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 14.01.2004 Il Parlamento europeo ha approvato una relazione d'iniziativa di Christa PRETS (PSE, A) sulla diversità culturale. I deputati sottolineano che i servizi e i prodotti culturali e l'istruzione non sono mercanzie o beni di consumo come gli altri e invitano l'Unione a sottolineare inequivocabilmente in sede di OMC/GATS il carattere dei servizi e prodotti culturali quali beni culturali, escludendoli dalle liberalizzazioni commerciali. In particolare, essi invitano l'Unione a impegnarsi in colloqui multilaterali nell'ambito dei prossimi negoziati relativi a una convenzione sulla diversità culturale nell'ambito dell'UNESCO. I parlamentari si oppongono invece alla conclusione di accordi bilaterali in materia. A tutt'oggi, il principio della diversità culturale non è riconosciuto quale diritto fondamentale dal diritto internazionale. L'Aula invita la Commissione «ad adoperarsi affinché il processo di crescente concentrazione nel settore dei mezzi di comunicazione di massa non si concretizzi in situazioni di oligopolio atte a minacciare il pluralismo, la diversità culturale e la libertà di scelta dei consumatori». I parlamentari hanno voluto ribadire l'importanza dei servizi pubblici nel preservare la diversità culturale, in particolare dei servizi pubblici di radiodiffusione. Essi hanno inoltre approvato un emendamento che ribadisce la richiesta di una direttiva sul pluralismo e sulla concentrazione dei mezzi di comunicazione. Per
ulteriori informazioni: Pernilla
Jourde (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 43411 e-mail
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Zimbabwe: più fermezza contro la repressione |
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Risoluzione comune sullo Zimbabwe Doc.: B5-0016/2004 Procedura: Risoluzione comune Dibattito: 15.01.2004 Votazione: 15.01.2004 Il Parlamento europeo, con 66 voti a favore, 4 contrari e 2 astenuti, ha adottato una risoluzione comune sulla situazione nello Zimbabwe caratterizzata dal regime dell'Unione nazionale africana dello Zimbabwe - Fronte Patriottico (ZANU - PF) che esercita una «implacabile oppressione di una popolazione impoverita e ridotta alla fame, di sovvertimento sistematico della libertà giudiziaria, di stampa ed individuale e di distruzione di un'economia un tempo florida». I deputati, in particolare, sottolineano le restrizioni alla libertà del leader dell'opposizione e la repressione della popolazione, il controllo di tutti mezzi di informazione (compreso Internet), la pessima situazione economica (PIL, inflazione e disoccupazione) e la disastrosa «riforma agricola» che ha smantellato il settore commerciale e ridotto le mandrie bovine del 90%, la dipendenza dall'aiuto alimentare e casi di bambini deceduti per malnutrizione, nonché la diffusione dell'HIV-AIDS che colpisce il 33% della popolazione adulta del paese e, infine, la «fuga dei cervelli» che avrà gravi conseguenze negative sullo sviluppo del paese. Di conseguenza, il Parlamento europeo, invita il Consiglio ad adottare un approccio più attivo ed urgente nei confronti dello Zimbabwe che dovrebbe prevedere il rinnovo di sanzioni mirate, il loro ampliamento fino a comprendere l'annullamento dei visti d'ingresso nell'UE, la restrizione delle relazioni economiche, nonché la definizione e l'applicazione di misure contro coloro «che forniscono un sostegno finanziario alle attività antidemocratiche del regime della ZANU - PF». L'Aula, inoltre, si compiace con il Commonwealth per aver mantenuto la sua posizione quanto alla sospensione dello Zimbabwe e chiede che vengano riconosciuti ed aiutati quei paesi africani che hanno mostrato «la loro opposizione alla tirannia e al caos nello Zimbabwe». D'altra parte, i deputati deplorano che il Consiglio dell'Unione europea «non abbia saputo, in alcun modo, influenzare le politiche dei paesi vicini allo Zimbabwe, sia in occasione dei suoi negoziati con la SADC che con ciascuno dei paesi». Criticando aspramente il fatto che taluni governi dell'Africa meridionale non abbiano esercitato alcuna pressione sul regime di Mugabe, il Parlamento insiste affinché i paesi africani e l'Unione africana diano prova di sincero impegno nei confronti dei principi del NEPAD ( buona governance, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e dello stato di diritto) e li invita a cogliere l'occasione delle prossime riunioni EU-ACP e UE-Unione africana per rilanciare le loro relazioni con l'Unione europea, «condannando le violazioni dei diritti dell'uomo perpetrate dal regime della ZANU - PF e da altri regimi riconosciuti colpevoli di violare i diritti fondamentali dei cittadini». L'Aula chiede l'apertura urgente di colloqui formali tra il governo dello Zimbabwe e i rappresentanti dell'opposizione «al fine di istituire una rispettabile coalizione interlocutoria di unità nazionale prima che un governo rappresentativo sia eletto liberamente ed equamente mediante elezioni organizzate adeguatamente e controllate dalla comunità internazionali». Infine, il Parlamento invita la comunità internazionale dei donatori a fornire le risorse finanziarie adeguate per soddisfare i requisiti del Programma alimentare mondiale dell'ONU per alleviare le sofferenze umanitarie; invita gli Stati membri dell'Unione europea, che siedono nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, «a spronare la comunità internazionale affinché avvii azioni coordinate ed efficaci per porre rimedio alla terribile situazione dello Zimbabwe». Burundi: sostenere la pace e punire i crimini di guerraRisoluzione comune sulla situazione in Burundi Il Parlamento europeo, nella risoluzione comune adottata (con 72 voti a favore e 1 astenuto) sulla situazione in Burundi, condanna vigorosamente l'assassinio brutale del Monsignor Courtney ed invita a condurre indagini approfondite ed indipendenti onde identificare e consegnare alla giustizia le persone responsabili. Riconoscendo ed apprezzando il modo «quieto ed efficace con cui il Monsignor Courtney ha contribuito al processo di pace ed ha alleviato la sofferenza della gente in Burundi», i deputati invitano tutte le parti in causa a muoversi rapidamente per attuare i recenti accordi di pace e ad osservare un cessate il fuoco assoluto durante i negoziati. A tale proposito, esortano il movimento FNL di Agathon Rwasa a cogliere l'opportunità presentata dagli imminenti colloqui con il Presidente Ndayizeye per rinunciare all'opzione militare ed unirsi al processo di pace, e chiedono alle autorità burundesi di fare tutto il possibile per promuovere i negoziati con questo movimento. Il Parlamento, inoltre, «invita il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a considerare la rapida costituzione e spiegamento di un'operazione di mantenimento di pace delle Nazioni Unite». D'altra parte, esorta il Consiglio dell'UE e la Commissione ad accrescere il loro contributo al processo di pace e di ricostruzione in Burundi. I deputati, condannando le ostilità e gli abusi in materia di diritti umani attuali, invitano il governo del Burundi ad attuare le riforme giudiziarie previste negli Accordi di Arusha per porre fine all'impunità e a procedere alla ratifica dello Statuto della Corte penale internazionale ed esortano tutti gli Stati partecipanti alla Conferenza dei donatori per il Burundi ad assicurarsi che vi siano fondi sufficienti per la promozione e la protezione dei diritti dell'uomo. Convinti che le iniziative della Comunità internazionale incentrate sul raggiungimento di una soluzione politica «saranno sostenibili soltanto se le questioni fondamentali in materia di diritti dell'uomo vengono considerate in ogni fase del processo di pace e di democratizzazione», i parlamentari chiedono a tutte le parti di permettere alla popolazione civile un accesso senza ostacoli all'aiuto umanitario, nonché di incoraggiare e facilitare il lavoro delle ONG, specialmente nel settore sanitario. Haiti: fermare la violenza di Stato ed elezioni legislativeRisoluzione comune su Haiti Adottando all'unanimità (73 voti a favore) una risoluzione comune sulla situazione ad Haiti, il Parlamento europeo ricorda come questo paese sia il più povero del continente americano, con l'80% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà e il livello più basso della regione in termini di aspettativa di vita, alfabetizzazione e indicatori di salute. Inoltre, rileva l'aggravarsi delle crisi politiche, sociali ed economiche nel paese ed evidenzia come prosperano il traffico di droga e la corruzione. I deputati, condannando tutte le violenze e gli assassinii politici di cui Haiti soffre da anni e domandando a tutte le parti coinvolte il rispetto dei diritti umani, esortano il governo haitiano, l'opposizione e la società civile a impegnarsi in un dialogo costruttivo, eventualmente nel quadro di una «Conferenza nazionale», al fine di spianare la strada ad elezioni legislative. In tale ambito, invitano il Consiglio e la Commissione a ricorrere ad ogni mezzo politico e diplomatico per facilitare tale dialogo e, raccomandando che l'ONU nomini dei mediatori ai fini di un accordo sostenibile sul piano politico, sollecitano il governo haitiano e l'opposizione a procedere alla costituzione di un comitato elettorale provvisorio. Il Parlamento, inoltre, deplora il fatto che la polizia e il sistema giudiziario non abbiano affrontato gli attivisti del partito al potere responsabili di violenza politica e chiede che venga condotta un'inchiesta indipendente e trasparente sulle accuse di violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia, dalle forze di sicurezza, dagli attivisti politici e dalle milizie. A tale proposito, esorta il governo haitiano «a sciogliere le milizie e le bande armate che seminano terrore, a porre fine alla corruzione e a impegnarsi nella lotta contro il traffico di droga». L'Aula chiede a tutte le agenzie internazionali specializzate di intensificare la loro lotta contro il traffico di droga transitante per Haiti e invita la polizia e le autorità governative «a impegnarsi pubblicamente a rispettare il diritto di riunione pacifica e di associazione e di porre fine agli assassinii, alla tortura, alle intimidazioni e ad altre gravi violazioni dei diritti umani». Il Parlamento,
infine, chiede che la Commissione intensifichi il suo aiuto sul piano
umanitario e sanitario a Haiti e fornisca un'assistenza specifica alle
vittime di violenza, come pure che si avvii una cooperazione, in
particolare nei settori dell'istruzione e della sanità, non appena siano
ottemperate le condizioni stabilite nell'accordo di Cotonou. |
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Lotta contro l'AIDS, la malaria e la tubercolosi |
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Ulla Margrethe SANDBÆK (EDD, DK) Relazione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa all'aggiornamento sul programma d'azione della CE: Azione accelerata di lotta contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi nel quadro della riduzione della povertà; questioni politiche in sospeso e sfide future Doc.: A5-0474/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 13.01.2004 Votazione: 14.01.2004 La relazione è stata approvata con 469 voti favorevoli, nessuno contrario e 14 astensioni. Per ulteriori informazioni: Armelle Douaud (Bruxelles) Tel.(32-2) 28 43806 e-mail : deve-press@europarl.eu.int Sostegno al partenariato africano NEPADJean-Pierre BEBEAR (PPE/DE, F) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Armelle
Douaud (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 43806 e-mail
:
deve-press@europarl.eu.int |
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Pari opportunità |
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Joke SWIEBEL (PSE, NL) Relazione sulle pari opportunità per le donne e gli uomini nell'Unione europea Doc.: A5-0481/2003 Procedura: Iniziativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento Votazione: 14.01.2004 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Katarzyna
Prandota (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 31051 e-mail
: femm-press@europarl.eu.int |
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Sviluppare il potenziale occupazionale del terziario |
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Rodi KRATSA-TSAGAROPOULOU (PPE/DE, GR) Relazione sullo sviluppo del settore dei servizi per la creazione di posti di lavoro Doc.: A5-0479/2003 Procedura: Iniziativa Dibattito: 14.01.2004 Votazione: 15.01.2004 La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Constanze
Beckerhoff (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44302 e-mail : empl-press@europarl.eu.int Verso un miglioramento della direttiva sui lavoratori distaccati?Anne-Karin GLASE (PPE/DE, D) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Constanze
Beckerhoff (Bruxelles)
Tel.(32-2)
28 44302 e-mail : empl-press@europarl.eu.int |
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Ritrovati vegetali |
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Joseph DAUL (PPE/DE, F) Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 2100/94 concernente la privativa comunitaria per ritrovati vegetali Doc.: A5-0482/2003 Procedura: Consultazione legislativa Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158, paragrafo 1, del Regolamento del Parlamento Votazione: 13.01.2004 La relazione è stata approvata con 373 voti favorevoli, 8 contrari e 12 astensioni. Per
ulteriori informazioni: Maria
Andrés Marìn (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Più attenzione per l'agricoltura delle aree articheMikko PESÄLÄ (ELDR, FIN) La relazione è stata approvata con 417 voti favorevoli, 4 contrari, 22 astensioni. Per
ulteriori informazioni: Maria
Andrés Marìn (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 44299 e-mail : agri-press@europarl.eu.int Agenzie europee di regolazioneTeresa ALMEIDA GARRETT (PPE/DE, P) La relazione è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Enrico
D'Ambrogio (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42591 e-mail
: constit-press@europarl.eu.int |
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Dazi di mare nei dipartimenti francesi d'oltremare |
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Dazi di mare nei dipartimenti francesi d'oltremare Procedura: Consultazione legislativa (procedura semplificata) Votazione: 15.01.2004 La proposta di decisione del Consiglio è stata approvata. Per
ulteriori informazioni: Ton
Huyssoon (Bruxelles)
Tel.(32-2) 28 42408 e-mail
: region-press@europarl.eu.int |
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Ordine
del giorno 28 - 29 gennaio
2004 Mercoledì
28 gennaio 2004 |
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(15:00 - 16:00)
(16:00 -
20:00, 21:00 - 24:00)
Giovedì
29 gennaio 2004 (9:00 -
10:30)
(10:30
- 11:00) Votazione
(11:00 -
12:00)
(12:00
- 13:00) Votazione
L'ordine del giorno può subire modifiche. |
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