L'AGE informa |
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RASSEGNA
9 giugno 2005
Strasburgo
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Patto di stabilità: massimo 3 anni per correggere i disavanzi
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Othmar KARAS (PPE/DE, AT)Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1467/97 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessiviDoc.: A6-0158/2005Procedura:
Consultazione legislativa
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ONU: un seggio europeo al Consiglio di sicurezza |
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Risoluzione sulla riforma delle Nazioni UniteDoc.: B6-0328/2005Procedura: RisoluzioneDibattito: 8.6.2005Votazione: 9.6.2005In vista del Vertice ONU previsto per il mese di settembre 2005 e in seguito al dibattito tenutosi in Aula, il Parlamento ha adottato una risoluzione di Armin LASCHET (PPE/DE, DE) che esprime il pieno appoggio ala proposta di riforma delle Nazioni Unite presentata dal Segretario generale Kofi Annan. Congratulandosi per «l'approccio realistico», che ben combina «gli obbiettivi con misure d'azione concrete e ben definite», i deputati «invitano la Presidenza lussemburghese ad adoperarsi per giungere a una decisione del Consiglio su una posizione comune dell'UE nei confronti di riforme concrete dell'ONU». Tra le altre cose, la Plenaria sostiene l'idea di un seggio unico dell'Unione europea in seno al Consiglio di sicurezza. Ritenendo che la riforma delle Nazioni Unite sia «la conseguenza ineluttabile di un'analisi approfondita dei parametri e dei fattori politici e di sicurezza che sono in gioco in un contesto mondiale nuovo e incerto», il Parlamento incoraggia il rafforzamento del sistema e delle istituzioni delle Nazioni Unite per «promuovere e garantire la sicurezza collettiva in maniera al tempo stesso legittima ed efficace».
Appoggiando il rafforzamento della tutela e della promozione dei diritti dell'uomo nel sistema delle Nazioni Unite nonché la sostituzione della Commissione per i diritti umani con un Consiglio per i diritti dell'uomo, l'Aula «riafferma il suo pieno sostegno al lavoro del Tribunale penale internazionale ed esorta tutti gli Stati membri dell'ONU a cooperare con esso». Ricorda poi che una prevenzione efficace delle crisi (dovute a tensioni etniche, linguistiche o religiose) è possibile soltanto se le Nazioni Unite dispongono dei mezzi per assicurarne la vigilanza e l'osservazione permanente.
A tal proposito ribadisce che, nel prendere in considerazione l'uso della forza, il Consiglio di Sicurezza deve sempre tener presenti «i cinque criteri di legittimazione: serietà della minaccia, scopo appropriato, uso della forza come ultima risorsa, proporzionalità dei mezzi e valutazione delle conseguenze». Tali criteri vanno riconosciuti attraverso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza.
Seggio europeo al Consiglio di sicurezza
Il Parlamento «prende atto della proposta di estendere la composizione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aggiungendo nuovi seggi per ogni gruppo regionale, fra cui "l'Europa"». A tale proposito ritiene che la soluzione appropriata sarebbe di attribuire all'Unione un seggio permanente aggiuntivo. Pertanto gli Stati membri sono invitati a prendere in seria considerazione questa proposta, «al fine di accrescere l'influenza dell'Europa nel mondo attraverso una politica estera comune coerente ed efficiente».
I deputati, tuttavia, ritengono che «a prescindere dalla procedura di riforma scelta, alcuni dei seggi aggiuntivi destinati all'"Europa"» dovrebbero essere attribuiti all'Unione «in quanto tale». In tale contesto, esortano il Consiglio a stabilire i meccanismi opportuni per designare, di volta in volta, gli Stati membri che svolgeranno il loro mandato «come rappresentanti dell'Unione europea». A tal fine occorre uno stretto coordinamento con gli altri Stati membri, l'Alto rappresentante o il futuro ministro degli affari esteri, la Commissione ed il Parlamento, «fintantoché non saranno soddisfatte le condizioni per la creazione di un seggio dell'Unione europea».
L'Aula si rivolge in seguito agli Stati membri, invitandoli a compiere ogni sforzo «per evitare che eventuali difficoltà a raggiungere un accordo sulla nuova composizione del Consiglio di Sicurezza mettano in pericolo l'insieme della riforma», i cui elementi fondamentali devono riguardare «il rafforzamento della sua autorità, il carattere davvero rappresentativo di tutte le aree geografiche, la legittimità, l'efficacia e il suo ruolo primario nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali.
Energia e armi nucleari
Il Parlamento si dice favorevole alla richiesta del Gruppo ad alto livello di conferire all'Agenzia internazionale per l'energia atomica «un ruolo più importante e maggiori mezzi» nella lotta contro la proliferazione nucleare e nella prevenzione dell'utilizzazione di armi atomiche, biologiche e chimiche». Al fine di rafforzare ulteriormente il quadro multilaterale per la non proliferazione e il disarmo, i deputati sostengono l'invito agli Stati «a rispettare pienamente tutti gli articoli del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, della Convenzione sulle armi biologiche e tossiniche e della Convenzione sulle armi chimiche».
Riguardo agli Stati che rinunciano volontariamente allo sviluppo di impianti nazionali per l'arricchimento dell'uranio e per la separazione del plutonio, la Plenaria «è favorevole alla garanzia della fornitura del combustibile necessario per lo sviluppo di utilizzazioni pacifiche».
Lotta al terrorismo
L'Aula sostiene la messa a punto, da parte delle Nazioni Unite, di una strategia di controterrorismo rispettosa dei diritti umani e dello stato di diritto, che coinvolga la società civile. Tale strategia, per i deputati, deve basarsi su cinque pilastri: dissuadere dal fare ricorso al terrorismo o dal sostenerlo, negare ai terroristi l'accesso a finanziamenti e risorse materiali, esercitare sugli Stati un'azione deterrente dal sostegno al terrorismo, sviluppare la capacità degli Stati di combattere il terrorismo e difendere i diritti umani. E' poi sollecitata una maggiore cooperazione in altri settori, come il contrasto alla criminalità organizzata e al traffico illecito di armi piccole e leggere e l'azione volta alla completa eliminazione delle mine terrestri.
Operazioni di pace
Gli Stati membri sono invitati ad applicarsi maggiormente «per trasformare le forze armate in unità adatte all'impiego in operazioni di pace e per tenere pronti dei contingenti a disposizione delle Nazioni Unite». A tal proposito il Parlamento dichiara il proprio impegno a favore «di un serio rafforzamento» dell'azione di prevenzione dei conflitti e di quella di costruzione della pace (peace-building), fornendo ai responsabili di tali azioni i mandati appropriati, capacità sufficienti e una formazione idonea.
Pertanto, i deputati si compiacciono della proposta di creare una Commissione per la costruzione della pace (Peacebuilding Commission) nonché un Ufficio di supporto per la costruzione della pace (Peacebuilding Support Office) «nell'ambito del Segretariato delle Nazioni Unite e con la partecipazione delle istituzioni finanziarie internazionali». A tal fine sarebbe auspicabile «l'istituzione di un corpo civile di pace ("caschi bianchi") capace di svolgere funzioni di natura non militare».
Paesi in Via di Sviluppo, Obiettivi del Millennio e Ambiente
Il Parlamento invita tutte le parti interessate a fare il possibile per realizzare gli Obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) e ricorda, pertanto, «la necessità di attuare i precedenti impegni dei paesi donatori per il finanziamento dello sviluppo, in particolare per compiere progressi nella lotta contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi».
A tale riguardo è sottolineato che le squadre dell'ONU operanti nei singoli paesi «dovrebbero essere rafforzate, e che il personale dovrebbe godere di una formazione idonea e di finanziamenti sufficienti e dovrebbe collaborare strettamente con le istituzioni finanziarie internazionali per raggiungere gli Obiettivi».
Meritano ulteriore attenzione anche le attività di ricerca e sviluppo di carattere scientifico per assicurare la sostenibilità ambientale, affrontare il problema del cambiamento climatico e rispondere alle particolari esigenze dei paesi in via di sviluppo nei settori dell'agricoltura, delle risorse naturali e della gestione ambientale.
Il Parlamento, peraltro, sollecita il rafforzamento del governo internazionale dell'ambiente mediante la trasformazione del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) in un'agenzia specializzata dell'ONU. Viene anche sollecitato un chiarimento delle relazioni giurisdizionali riguardanti l'Organizzazione mondiale del commercio e gli accordi ambientali multilaterali nel contesto dell'ONU.
Inoltre, affinché i parternariati abbiano successo, «i paesi in via di sviluppo devono rafforzare i loro sistemi di governo, lottare contro la corruzione e trarre il massimo frutto dalle risorse interne per finanziare le strategie nazionali di sviluppo». Pertanto i deputati sottolineano che la prevenzione dei rischi attraverso lo sviluppo «può ridurre in modo significativo le minacce di natura politica, militare o terroristica che derivano da ineguaglianze sociali, ingiustizie economiche e degradi ambientali reali o percepiti», ma è importante ricordare che non esiste una gerarchia delle sfide.
Campo socio-economico
La Plenaria si rammarica che le proposte di riforma avanzate nella relazione del Segretario Generale in campo socioeconomico rimangano «largamente al di sotto di quanto realmente necessario» per consentire di affrontare le interconnessioni critiche tra commercio, finanza, ambiente e sviluppo economico e sociale». D'altra parte, i deputati chiedono che venga migliorato il funzionamento del Consiglio economico e sociale ed appoggiano la proposta avanzata nella relazione del Gruppo ad alto livello di trasformare il G20 in un gruppo guida al quale partecipino regolarmente il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale, l'Organizzazione mondiale del commercio, l'Unione europea, il Segretario generale dell'ONU, il Presidente dell'ECOSOC e l'Alto Commissario per i diritti umani.
I deputati tengono poi a sottolineare che l'UNESCO è una delle «agenzie fondamentali del sistema delle Nazioni Unite, dotata di responsabilità globale» in materia di istruzione, scienza e cultura, e pertanto esortano gli Stati membri a fornire detto ente con «maggiori risorse di bilancio».
Assemblea parlamentare e democrazia
La Plenaria chiede l'istituzione di un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite che «migliorerebbe il profilo democratico ed il processo democratico interno dell'Organizzazione» e consentirebbe alla società civile mondiale «di essere direttamente associata al processo decisionale».
I deputati, inoltre, invitano gli Stati membri ad appoggiare e rafforzare il Comitato ad alto livello delle Nazioni Unite per la democrazia. Esso, infatti, promuove la democrazia tra gli Stati membri dell'ONU e contribuisce ad istituire strutture democratiche in seno al sistema delle Nazioni Unite «fungendo da modello di comportamento per le democrazie emergenti, e nel contempo impedendo agli Stati autoritari non democratici di presiedere organismi importanti dell'ONU», mettendo in pericolo la credibilità dell'Organizzazione.
Rappresentanza diplomatica dell'Unione
Accennando alla necessità di una più stretta cooperazione tra l'Unione europea e l'ONU in molteplici campi, i deputati ritengono che la razionalizzazione della rappresentanza diplomatica dell'Unione presso le Nazioni Unite riveste «la massima importanza per il miglioramento delle relazioni tra le due organizzazioni e per l'influenza dell'Unione europea sulla scena internazionale». Pertanto Consiglio e Commissione sono incoraggiati «ad adoperarsi attivamente per fondere le loro rispettive delegazioni in una delegazione esterna comune dell'UE» nelle sedi ONU di New York, Ginevra, Vienna e Nairobi. Nuovo slancio alle relazioni transatlantiche Risoluzione comune sulla riuscita del prossimo Vertice UE-USA a Washington DC, il 21 giugno 2005Doc.: B6-0350/2005Procedura: Risoluzione comuneDibattito: 8.6.2005Votazione: 9.6.2005In vista del vertice tra Unione europea e Stati Uniti che si terrà a Washington il prossimo 20 giugno, il Parlamento ha adottato una risoluzione comune con la quale si compiace del miglioramento delle relazioni transatlantiche e propone di imprimere loro nuovo slancio attraverso un Accordo di parternariato applicabile a partire dal 2007 che copra la relazioni politiche, economiche e di sicurezza. I deputati, innanzitutto, ritengono che le migliorate relazioni offrano una serie di opportunità all'Unione europea e agli Stati Uniti «per lavorare strettamente di concerto in futuro su un'ampia gamma di sfide di interesse comune». Pertanto, con il nuovo Accordo di partenariato transatlantico, l'agenda esistente dovrebbe essere ampliata nei settori politico, economico e della sicurezza. Pertanto, la Plenaria raccomanda che la proposta di Accordo di partenariato transatlantico stabilisca una "comunità di azione" e si occupi dei problemi affrontandoli con iniziative comuni in settori quali la promozione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto e il sostegno ad un efficace multilateralismo. Ma anche nel proseguimento del processo di pace in Medio Oriente e nella ricerca della sicurezza mondiale. A questo proposito, è necessario lavorare insieme nella lotta contro il terrorismo internazionale ed occorre un impegno attivo per una riforma delle Nazioni Unite, in particolare del suo Consiglio di sicurezza, «sulla base del pieno rispetto del diritto di tale istituzione di autorizzare l'uso della forza per la soluzione di conflitti internazionali». Infine è necessario rafforzare il partenariato economico transatlantico. A questo proposito, i deputati ritengono che occorra individuare i rimanenti ostacoli al commercio e agli investimenti transatlantici e definire una road map che tracci una linea d'azione per il rafforzamento del mercato transatlantico, «entro un calendario preciso, stabilendo i campi d'azione prioritari, accompagnata dall'avvio di un dialogo normativo in aree specifiche atto a contribuire al processo». Il Parlamento, inoltre auspica che il Vertice transatlantico compia progressi in vista della definizione di una risposta comune efficace alle sfide globali che superano le frontiere nazionali, «segnatamente la riduzione della povertà, le malattie trasmissibili e il degrado ambientale, in particolare promuovendo il dialogo sulla protezione del clima e le emissioni legate ai trasporti». Ritiene inoltre che «le questioni politiche sulle quali esiste un disaccordo, quali Guantanamo, o le forti divergenze di opinioni riguardo certi strumenti internazionali, formino oggetto di discussione da parte di entrambi i partner in uno spirito di cooperazione». L'Aula ribadisce poi il proprio rifiuto alla proposta di abolire l'embargo sulle esportazioni di armi alla Cina, «almeno e fintato che la situazione dei diritti dell'uomo in quel paese non sia concretamente migliorata». Invita inoltre la Commissione ad «avviare immediatamente negoziati con l'amministrazione USA al fine di rendere valido il programma di esenzione dei visti per tutti i cittadini europei e di rimuovere le attuali discriminazioni, in particolare contro i cittadini dei nuovi Stati membri». I deputati infine auspicano il rafforzamento della dimensione parlamentare del partenariato, «trasformando il dialogo transatlantico dei legislatori in un'assemblea transatlantica». Nuovi
orientamenti per l'immigrazione legale
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Mobilità
dei pazienti nell'Unione europea
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