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RASSEGNA

 

30 novembre 1° dicembre 2005

 

Bruxelles

 

 

 


 

 

Sommario



BILANCIO
PROSPETTIVE FINANZIARIE: IL PARLAMENTO HA VOCE IN CAPITOLO

COMMERCIO ESTERO/INTERNAZIONALE
NEGOZIATI COMMERCIALI: TUTELARE I PRODOTTI TIPICI E LOTTA ALLA PIRATERIA

SANITÀ PUBBLICA
MEDICINE MENO CARE PER I PAESI PIÙ POVERI

AGRICOLTURA
INFLUENZA AVIARIA: SUBITO I PIANI D'URGENZA

SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
TELEFONIA: TARIFFE EQUE E TRASPARENTI PER IL ROAMING INTERNAZIONALE

IMMUNITÀ
IMMUNITÀ DI CLAUDIO FAVA

ISTITUZIONI
APERTURA DELLA SESSIONE
ALTRI DOCUMENTI APPROVATI

ORDINE DEL GIORNO 12-15 DICEMBRE 2005

CODICI DELLE PROCEDURE PARLAMENTARI, ABBREVIAZIONI

DEPUTATI AL PARLAMENTO EUROPEO

 

BILANCIO


Prospettive finanziarie: il Parlamento ha voce in capitolo

Il Parlamento conferma il proprio impegno per giungere ad un accordo accettabile sulle prospettive finanziarie 2007-2013, ma osserva che un accordo globale dovrà anche comportare una riforma dell'attuale sistema delle risorse proprie. Ricordando la posizione assunta nel giugno 2005, i deputati ribadiscono che senza l'accordo del Parlamento non vi saranno nuove prospettive finanziarie e invitano il Consiglio ad integrarvi la strategia di Lisbona.

La relazione d'iniziativa di Reimer BÖGE (PPE/DE, DE) conferma la volontà del Parlamento europeo di mettere in atto «tutti gli sforzi necessari» per giungere a un accordo accettabile sulle prossime prospettive finanziarie e sull'Accordo interistituzionale, «al fine di tutelare le responsabilità e le ambizioni dell'Unione europea nel corso di un nuovo periodo pluriennale». In proposito, i deputati condividono la preoccupazione della Commissione di pervenire a un accordo in tempo utile per poter garantire la continuità e la riforma dei programmi e per poter preparare il prossimo periodo prima dell'inizio della procedura di bilancio 2007.

D'altra parte, nel ricordare alla Commissione e al Consiglio l'importanza di tutti gli elementi indicati nella sua risoluzione dell'8 giugno 2005 a complemento delle prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013, il Parlamento ritiene che la loro inclusione nell'Accordo interistituzionale «sia essenziale in vista delle nuove prospettive finanziarie». Pertanto, esorta la Commissione a presentare una proposta formale di revisione dell'Accordo interistituzionale, che includa le proposte del Parlamento europeo sulle riserve e la flessibilità, nonché altri elementi qualitativi della sua risoluzione dell'8 giugno 2005.

In proposito, i deputati sottolineano che, senza un'intesa sull'Accordo interistituzionale, «non vi saranno nuove prospettive finanziarie». Ricordano quindi che il Parlamento ha approvato alcuni punti «non negoziabili» come l'introduzione di una clausola di revisione, le riserve per la flessibilità, il miglioramento della qualità dell'esecuzione attraverso una revisione del regolamento finanziario, la semplificazione dell'onere amministrativo, la certificazione da parte degli Stati membri e il rispetto dei diritti del Parlamento per quanto riguarda i programmi esterni.

Nel constatare che le divergenze che hanno impedito un accordo in seno al Consiglio europeo del 17 giugno 2005 non riguardavano tanto il livello o la ripartizione delle spese quanto le modalità di finanziamento di queste ultime, il Parlamento ritiene che «un accordo globale sulle prospettive finanziarie dovrà comportare un accordo sul principio di una riforma del sistema attuale delle risorse proprie».

Il Consiglio, nella sua posizione comune e nel mandato negoziale, è anche invitato ad esprimere la sua ferma intenzione di negoziare una proposta per un quadro finanziario, ma anche elementi riguardanti i metodi per migliorare la struttura del bilancio e la qualità dell'esecuzione del bilancio e per integrare la strategia di Lisbona, «sulla base dell'esempio della posizione negoziale del Parlamento».

In proposito, ricorda che «senza un accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio, non vi saranno né prospettive finanziarie né un Accordo interistituzionale» e che, avendo adottato la propria posizione negoziale in tempo utile l'8 giugno 2005, il Parlamento «intende respingere ogni tentativo volto a imputargli la responsabilità di un eventuale ritardo nel raggiungimento di un accordo». Infine, sottolinea che, in mancanza di un quadro finanziario 2007-2013 e di un nuovo accordo interistituzionale, i bisogni finanziari dell'Unione europea, compresi quelli per i programmi pluriennali, possono essere assicurati ricorrendo all'articolo 272 del trattato che prevede la fissazione di un tasso minimo di aumento rispetto alle spese della stessa natura dell'esercizio in corso.

Link utili

Relazione sull'Accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e sul miglioramento della procedura di bilancio - Testo approvato
Comunicazione della Commissione - Costruire il nostro avvenire comune - Sfide e mezzi finanziari dell’Unione allargata 2007-2013
Comunicazione della Commissione - Prospettive finanziarie 2007 - 2013
Documento di lavoro della Commissione - Aggiustamenti tecnici alla proposta della Commissione per quadro finanziario pluriennale 2007-2013 (Versione inglese e francese)
Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999
Risoluzione dell'8 giugno 2005 - Sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013

Riferimenti

Reimer BÖGE (PPE/DE, DE)
Procedura: Iniziativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento del Parlamento
Votazione: 1.12.2005

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COMMERCIO ESTERO/INTERNAZIONALE


Negoziati commerciali: tutelare i prodotti tipici e lotta alla pirateria

Apertura dei mercati ai prodotti agricoli e industriali e ai servizi, riconoscimento delle indicazioni geografiche dei prodotti alimentari tipici, trattamento speciale e differenziato per i PVS e considerazione delle questioni sociali e ambientali. Sono queste le principali richieste formulate dal Parlamento nella risoluzione comune sulla preparazione alla riunione ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. E' chiesto anche di migliorare l'efficienza e la trasparenza dell'OMC.

La risoluzione comune - adottata con 475 voti favorevoli, 106 contrari e 14 astensioni - rileva che il sistema commerciale multilaterale facente capo all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) «ha contribuito in modo significativo alla crescita economica, allo sviluppo e all'occupazione negli ultimi 50 anni» e che il commercio internazionale può svolgere un ruolo fondamentale nella promozione dello sviluppo economico e nella lotta contro la povertà.

Tuttavia, rilevano che «i benefici non sono stati gli stessi per tutti» e, in particolare, per numerosi paesi in via di sviluppo. Pertanto, nel sottolineare che i vantaggi economici netti risultanti dai negoziati «devono spettare soprattutto ai paesi meno sviluppati al fine di promuovere la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM, è rilevato «il ruolo importante che possono svolgere un accesso potenziato al mercato, norme equilibrate e ben mirate, programmi di assistenza tecnica e di creazione della capacità dotati di finanziamenti a lungo termine». Il Parlamento, infatti, si dice convinto che sia essenziale che il ciclo di negoziati di Doha riesca a potenziare il sistema commerciale multilaterale «per assicurare il progresso e lo sviluppo armonioso dell'economia mondiale». Ribadisce, quindi, «il suo forte sostegno all'idea di porre lo sviluppo al centro dell'agenda di Doha e sottolinea che i negoziati «devono essere al servizio della eliminazione della povertà e di una più equa ripartizione dei benefici della globalizzazione».

D'altra parte, il Parlamento esprime rammarico per la lentezza dei progressi finora realizzati nei negoziati e si dice «profondamente preoccupato» per le gravi conseguenze negative di questi insuccessi sul sistema commerciale multilaterale. Chiede, perciò, che la Sesta conferenza ministeriale sia costruttiva e permetta di concludere con buon esito l'agenda di Doha per lo sviluppo nel 2006, sottolineando che il risultato «deve essere bilanciato e contenere impegni in ogni settore chiave del ciclo di negoziati». Tutte le parti in causa, e in particolare i paesi sviluppati e più avanzati, dovranno quindi «assumersi le proprie responsabilità» nella preparazione della riunione.

Agricoltura e prodotti tipici

Per i deputati, il risultato da raggiungere nella riunione di Hong Kong in materia agricola «deve comprendere la progressiva eliminazione di tutte le sovvenzioni all'esportazione», da effettuarsi parallelamente in tutti i paesi sviluppati che sono membri dell'OMC incluse - è precisato riferendosi implicitamente alle pratiche statunitensi - quelle sotto forme di aiuti alimentari, attraverso le imprese commerciali statali o altri sussidi all'esportazione. A loro parere, inoltre, sono parimenti necessari una sostanziale riduzione di altri sostegni interni che distorcono il commercio e un sensibile miglioramento dell'accesso ai mercati. A tale riguardo, d'altra parte, è ribadito il sostegno alla riforma della PAC.

Nel contesto dei negoziati commerciali, poi, va rispettata la specificità del carattere multifunzionale dell'agricoltura dell'UE. Pertanto, il Parlamento «sottoscrive l'accento posto dall'Unione europea su preoccupazioni non commerciali al fine di preservare la qualità e la sicurezza alimentare, la protezione dell'ambiente, l'occupazione e lo sviluppo rurali». In tale contesto, i deputati chiedono che, nel ciclo in corso, si arrivi ad un effettivo riconoscimento delle indicazioni di origine geografica, «come fattore di sviluppo regionale e mezzo per mantenere le tradizioni culturali».

Accesso al mercato per prodotti non agricoli

La risoluzione chiede di «accelerare quanto prima possibile» i negoziati sull'accesso al mercato per prodotti non agricoli (NAMA). I deputati, infatti, ritengono che le barriere commerciali «costituiscano un ostacolo allo sviluppo sostenibile» e che, nell'interesse di una progressiva apertura dei mercati sud-sud, sia «indispensabile» che i paesi più avanzati si assumano la responsabilità di aprire i propri mercati a favore dei paesi meno sviluppati. Inoltre, andrebbe ugualmente trattato il problema dell'erosione delle preferenze.

Il Parlamento insiste affinché la formula utilizzata per i negoziati sull'accesso al mercato per i prodotti non agricoli rifletta pienamente il principio della "reciprocità non totale" e la situazione di paesi in via di sviluppo dove, in generale, elevate tariffe industriali determinano notevoli entrate di bilancio.

In proposito è sottolineato che la formula «deve permettere l'adeguata protezione delle loro industrie nascenti, la promozione dell'industrializzazione e della diversificazione dell'economia, nonché il mantenimento dell'occupazione». E' poi rilevata l'importanza strategica per tutti i partner commerciali di eliminare anche le loro barriere non tariffarie, «in quanto ostacolano l'accesso al mercato e potrebbero ostacolarlo ancora di più una volta diminuite ulteriormente le barriere tariffarie».

Progressi nei servizi, ma riserva su quelli sanitari, educativi e audiovisivi

La risoluzione riconosce la necessità, per la Conferenza ministeriale di Hong Kong, di «costruire le basi di un accordo ambizioso» sul commercio dei servizi. Si tratta, più in particolare, di facilitare l'accesso al mercato per i fornitori di servizi dell'Unione europea ma anche di tutelare la capacità di tutti i membri dell'OMC di regolamentare i propri settori dei servizi. In tale contesto, sottolineando che l'UE ha un forte interesse ad espandere le opportunità di esportazione per i fornitori di servizi e ritenendo necessario realizzare progressi sostanziali in questo campo, i deputati mantengono una riserva per quanto riguarda i servizi sanitari, educativi e audiovisivi.

Sviluppo: apertura dei mercati, assistenza tecnica e accesso ai farmaci

Gli scambi commerciali, corredati di assistenza e alleviamento del debito, sono essenziali per il conseguimento degli Obiettivi del millennio 2015. Pertanto, il Parlamento chiede che, alla conferenza ministeriale di Hong Kong, «vengano conseguiti risultati concreti per quanto concerne gli aspetti del ciclo di Doha legati allo sviluppo» e ritiene opportuno che l'applicazione di un trattamento speciale e differenziato «formi parte integrante degli accordi dell'OMC».

I paesi industrializzati sono quindi invitati ad aprire i propri mercati, mediante accesso esente da dazi e contingenti per le merci dei paesi meno avanzati, come già avviene nell'Unione europea, in particolare come risultato dell'iniziativa "Tutto tranne le armi". I deputati si dicono inoltre pienamente favorevoli all'idea di un "ciclo gratuito" per i paesi meno sviluppati e più vulnerabili, sottolineando che ciò «costituirebbe uno stimolo importante per il commercio nord-sud».

Questa apertura dei mercati, a loro parere, potrà però essere sfruttata dai paesi meno sviluppati solo se sarà accompagnata «da un'assistenza tecnica collegata agli scambi commerciali», per costruire la capacità necessaria a realizzare benefici dai miglioramenti in materia di accesso ai mercati e norme commerciali e anche per permettere loro di diversificare i loro prodotti di base e sostituire le risorse doganali con altre risorse fiscali.

Come «questione di emergenza», infine, la risoluzione chiede che venga individuata una «soluzione permanente» per garantire l'accesso ai medicinali di quei paesi che non dispongono di capacità produttiva e sono confrontati a problemi di salute pubblica.

Lotta alla pirateria e questioni sociali, ambientali e culturali

Il Parlamento chiede che vengano realizzati progressi in materia di proprietà intellettuali (Accordo TRIPS) e che vengano intraprese azioni contro la falsificazione e la pirateria e pone in evidenza l'importanza di risultati concreti concernenti norme multilaterali «più rigorose» in materia di antidumping, sussidi e misure di compensazione, «tenendo conto delle esigenze dei paesi in via di sviluppo e di quelli meno sviluppati». Insiste anche sul chiarimento e lo snellimento significativo della burocrazia connessa alle procedure doganali.

La risoluzione pone poi l'accento sull'importanza di tener conto delle questioni non commerciali come i problemi sociali, ambientali e culturali nel ciclo di negoziati di Doha e sottolinea che l'assenza di una discussione sull'occupazione e sulle questioni sociali nei negoziati commerciali potrebbe avere un impatto negativo sul sostegno dei cittadini degli Stati membri dell'OMC in merito ai progressi di Hong Kong.

Riforma e trasparenza dell'OMC

Nel sottolineare l'importanza di mantenere il sostegno pubblico e politico a favore del sistema commerciale multilaterale dell'OMC, è sottolineata l'urgente necessità di informazioni migliori per il pubblico e di una discussione sulla riforma dell'OMC. Questa riforma, più in particolare, dovrebbe riguardare il miglioramento delle procedure di negoziato, al fine di migliorare l'efficienza e la trasparenza e di raggiungere un livello di consenso tra i membri dell'OMC, nonché il sistema di composizione delle controversie dell'OMC.

Infine, la risoluzione invita la Commissione a tenere il Parlamento pienamente informato, prima e durante la Conferenza ministeriale di Hong Kong e durante i negoziati, e ad impegnarsi in un dialogo regolare sugli elementi essenziali del mandato negoziale dell'Unione europea.

Link utili

Risoluzione comune sulla preparazione della Sesta conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio ad Hong Kong - Testo approvato
OMC/WTO - Home page (francese e inglese)
OMC/WTO - Pagina della Conferenza di Hong Kong (francese e inglese)
Accordo UE-USA sul vino - Articolo su "Prospettiva nazionale" (Servizio Stampa del PE)

Riferimenti

Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 30.11.2005
Votazione: 1.12.2005

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SANITÀ PUBBLICA


Medicine meno care per i paesi più poveri

Il Parlamento, sulla base di un compromesso raggiunto con il Consiglio e la Commissione, ha adottato in prima lettura e a larga maggioranza la relazione in merito al regolamento sulle licenze obbligatorie al fine di esportare medicinali generici  verso i PVS con problemi di sanità pubblica. Si tratta di dare attuazione a un impegno preso in sede OMC volto a rendere più agevole l'importazione di medicinali generici meno cari ricorrendo a un'interpretazione più flessibile delle norme sulle proprietà intellettuali.

La proposta della Commissione riguarda l’attuazione a livello comunitario della decisione del Consiglio generale dell’OMC del 30 agosto 2003 sull’attuazione della dichiarazione in merito all’accordo sulle proprietà intellettuali (Accordo TRIPS) e la sanità pubblica adottata dalla Conferenza Ministeriale di Doha nel 2001. Liberando i membri dell’OMC dai loro obblighi derivanti da detto accordo, questa decisione permette ai membri dell’OMC di concedere licenze obbligatorie per la produzione e la vendita di prodotti farmaceutici brevettati in vista dell’esportazione verso paesi terzi le cui capacità di produzione nel settore farmaceutico sono insufficienti o inesistenti. La decisione prevede importanti meccanismi di salvaguardia contro la deviazione degli scambi, nonché regole volte a garantire la trasparenza.

Il regolamento esaminato dalla Plenaria stabilisce una procedura di concessione di licenze obbligatorie per brevetti e certificati complementari di protezione concernenti la fabbricazione e la vendita di prodotti farmaceutici, se questi prodotti sono destinati all’esportazione verso paesi ammissibili in cui vi siano problemi di sanità pubblica. Gli Stati membri concedono la licenza obbligatoria a qualunque soggetto presenti una domanda.

Adottata con 543 voti favorevoli, 21 contrari e 35 astensioni, la relazione di Johan VAN HECKE (ALDE/ADLE, BE) integra il compromesso raggiunto tra il Parlamento e il Consiglio e, pertanto, dovrebbe permettere di adottare il regolamento in prima lettura, consentendo così all'Unione europea di presentarsi alla Conferenza dell'Organizzazione Mondiale del Commercio di dicembre avendo adempiuto ai suoi obblighi internazionali. Nel corso dei negoziati con il Consiglio, il Parlamento è riuscito a imporre alcuni punti a cui teneva in modo particolare per rendere quello di Doha un vero round per lo sviluppo.

Estensione del campo d'applicazione

Uno degli elementi più controversi della proposta riguarda la definizione di paese «importatore ammissibile» che ha bisogno del sistema per affrontare problemi di sanità pubblica. Mentre la proposta dell'Esecutivo limita il campo d'applicazione ai paesi meno avanzati membri dell'OMC, il compromesso prevede che si applichi a qualunque paese meno avanzato che figura come tale nell'elenco delle Nazioni Unite e a qualunque membro dell'OMC che abbia notificato al Consiglio TRIPS l'intenzione di utilizzare il sistema nonché a qualunque paese che non è membro dell'OMC ma che figura nell'elenco OCSE dei paesi a basso reddito, aventi un PNL pro-capite inferiore a 745 dollari americani, e che abbia notificato l'intenzione di ricorrere al sistema. Per quest'ultima categoria di paesi, sono poi precisate una serie di disposizioni.

Trasferimento delle tecnologie

Il Parlamento, d'altra parte, auspica «promuovere il trasferimento di tecnologia e la costruzione di capacità in paesi le cui capacità di fabbricazione nel settore farmaceutico sono insufficienti o inesistenti, al fine di favorire e far aumentare la produzione di prodotti farmaceutici da parte di questi paesi».

Domande di licenze e distribuzione dei farmaci

Per semplificare la domanda di licenze, il Parlamento ha ottenuto dal Consiglio che questa richiesta possa prevenire, a scelta, dai rappresentanti autorizzati dei paesi  importatori, da un'organizzazione non governativa che agisce con l'autorizzazione ufficiale di uno o più paesi importatori o di organismi ONU o da altre organizzazioni sanitarie internazionali che agiscono con l'autorizzazione ufficiale di uno o più paesi importatori.

Prima di domandare una licenza obbligatoria, il richiedente deve rivolgersi al titolare del brevetto per ottenere i prodotti a un prezzo più accessibile. Il titolare del brevetto dispone quindi di un termine di 30 giorni, e non più di un «periodo ragionevole» come proponeva l'Esecutivo, per rispondere. Tale termine non si applica in caso a situazioni «d’emergenza nazionale, ad altre circostanze di estrema urgenza o in caso di utilizzazione pubblica a fini non commerciali».

Per quanto riguarda la fornitura di farmaci, il Parlamento precisa che le condizioni relative alla licenza non pregiudicano il metodo di distribuzione del paese importatore. Questa può avvenire sulla base di condizioni commerciali o extracommerciali, anche a titolo gratuito, tramite rappresentanti autorizzati dei paesi importatori,  un'organizzazione non governativa, organismi ONU o altre organizzazioni sanitarie internazionali che agiscono con l'autorizzazione ufficiale di uno o più paesi importatori.

Retribuzione

Integrando un'antica rivendicazione dei deputati, il testo del regolamento prevede ora che, se si tratta di una situazione «d'emergenza nazionale» o di altre circostanze «di estrema urgenza», il titolare della licenza «è tenuto a versare una retribuzione adeguata al titolare dei diritti» pari al massimo al 4% del prezzo complessivo pagato dal paese importatore. Negli altri casi, la retribuzione è determinata dall'autorità competente tenuto conto del valore economico dell'utilizzazione autorizzata al paese o ai paesi importatori interessati nel quadro della licenza nonché di eventuali condizioni umanitarie ed extracommerciali legate alla concessione della licenza.

Etichettatura

Anche in materia di etichettatura i deputati hanno ottenuto soddisfazione. I prodotti fabbricati in virtù della licenza saranno quindi chiaramente identificati tramite un’etichettatura o marcatura specifica come prodotti fabbricati in virtù del regolamento. I prodotti saranno distinti da quelli fabbricati dal titolare dei diritti tramite un imballaggio speciale «e/o conformazione/colorazione speciale», «purché tale distinzione sia materialmente possibile e non abbia un'incidenza significativa sul prezzo».

Salvaguardie contro deviazioni degli scambi

La licenza è strettamente limitata a tutti gli atti necessari ai fini della fabbricazione del prodotto in questione per l'esportazione e la distribuzione nel paese o nei paesi citati nella domanda. Nessun prodotto fabbricato o importato in virtù della licenza obbligatoria può quindi essere proposto alla vendita o commercializzato in un paese diverso da quello citato nella domanda.

Inoltre, è vietato importare nella Comunità prodotti fabbricati in virtù di una licenza obbligatoria ai fini dell'immissione in libera pratica, della riesportazione o del collocamento in regime sospensivo, in una zona franca o in un deposito franco. Tale divieto, tuttavia, non si applica in caso di riesportazione verso il paese importatore citato nella domanda e identificato sull'imballaggio e nella documentazione associata al prodotto, o di collocamento in un regime di transito o in un deposito doganale ovvero in una zona franca o in un deposito franco ai fini della riesportazione in questo paese importatore.

Qualora vi siano sufficienti motivi per sospettare che nella Comunità sono importati prodotti fabbricati in virtù di una licenza obbligatoria, le autorità doganali devono sospenderne l'immissione sul mercato. Gli Stati membri, aggiunge un emendamento, prevedono un organismo abilitato a controllare se l'importazione ha luogo. Il periodo di sospensione o di sequestro temporaneo non può superare i dieci giorni lavorativi, fatte salve circostanze particolari, nel qual caso tale periodo può essere prorogato per un massimo di dieci giorni lavorativi. Alla scadenza di tale periodo, si procede all'immissione dei prodotti, a condizione che tutte le formalità doganali siano state compiute.

Link utili

Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla concessione di licenze obbligatorie per brevetti relativi alla fabbricazione di prodotti farmaceutici destinati all’esportazione verso paesi con problemi di sanità pubblica - Testo approvato
Proposta della Commissione
Dichiarazione sull'accordo TRIPS (proprietà intellettuali) e la salute pubblica (Versione inglese e francese)
Decisione sull'attuazione della dichiarazione (Versione inglese e francese)
Domande frequenti: Licenze obbligatorie per i prodotti farmaceutici e Accordo TRIPS (Versione inglese e francese)
OMC/WTO - Pagina della Conferenza di Hong Kong (Versione inglese e francese)

Riferimenti

Johan VAN HECKE (ALDE/ADLE, BE)
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 30.11.2005
Votazione: 1.12.2005

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AGRICOLTURA


Influenza aviaria: subito i piani d'urgenza

Il Parlamento chiede miglioramenti dei sistemi d'allarme per ogni manifestazione del virus dell'influenza aviaria. I deputati sostengono anche la necessità di adottare, sin da ora, piani d'urgenza coordinati per contenere la contaminazione umana e chiedono agli Stati membri di dotarsi di stock sufficienti di vaccini. A loro parere, inoltre, le misure veterinarie di abbattimento dei capi colpiti dal virus vanno cofinanziate al 50%, a prescindere dalla patogenicità del virus.

La proposta esaminata dalla Plenaria intende aggiornare le attuali misure comunitarie in materia di influenza aviaria previste al fine di migliorare la prevenzione e il controllo dei focolai e ridurre i rischi per la salute, i costi, le perdite e le conseguenze negative per la società nel suo complesso ascrivibili a tale malattia. Ciò è accompagnato da modifiche della decisione relativa a talune spese nel settore veterinario, in modo da adeguare quest'ultima alla proposta e garantire un adeguato sostegno finanziario agli Stati membri in rapporto ad alcune delle nuove misure di lotta previste.

Piani d'azione preventivi e coordinati

La relazione di Neil PARISH (PPE/DE, UK) precisa il piano d'azione dell'Unione in caso di pandemia. I sistemi di allarme sono i primi a dover essere migliorati: le autorità competenti devono immediatamente informare di qualsiasi manifestazione del virus, anche se si ritiene che sia scarsamente patogeno. A questo proposito, il Parlamento sostiene l'idea della Commissione di prevedere misure equivalenti sia per il virus altamente patogeno che per quello a bassa patogenicità. Inoltre, un emendamento orale proposto da Michl EBNER (PPE/DE, IT) chiede ai cacciatori di informare le autorità se sospettano che volatili selvatici siano stati colpiti dall'influenza.

Per quanto riguarda i sistemi di spostamento e di trasporto degli uccelli e delle uova, in caso di crisi e nell'attesa dei risultati delle indagini epidemiologiche, potranno essere attivate delle restrizioni. Il pollame e gli altri uccelli non potranno essere spostati fintantoché non sarà appurato che non presentano alcun rischio di propagazione della malattia. Sono anche contemplati dei piani che permettano di affrontare una crisi e di garantire una cooperazione adeguata tra le autorità sanitarie pubbliche.

Per evitare interventi che possano contribuire alla diffusione del virus e per restituire fiducia ai consumatori, il Parlamento ha adottato una serie di emendamenti - proposti dal relatore a nome del PPE/DE - che tendono a limitare l'invio al macello del pollame e dei volatili infetti, dando priorità all'abbattimento nell'azienda stessa e alla successiva eliminazione delle carcasse. Lo stesso vale per le uova da cova e da tavola che, contrariamente alla proposta, dovrebbero essere distrutte invece di essere spedite all'imballaggio o al trattamento. Tuttavia, le autorità possono decidere di trasportare gli animali in un macello designato «purché siano applicate misure di biosicurezza». Queste ultime sono definite da un emendamento come le misure «finalizzate a ridurre il rischio di dispersione degli agenti infettivi».

Sono poi rafforzate le misure da prendere nel caso di apparizione del virus in paesi vicini all'Unione europea: limitazione dei movimenti e delle importazioni in provenienza dai paesi terzi, estensione delle zone di protezione nei paesi vicini, fornitura di vaccini ai paesi che non sono in grado di affrontare la crisi senza l'aiuto esterno.

Per i casi di contaminazione umana, i deputati ritengono che si debbano prevedere sin da ora dei piani d'urgenza coordinati, in particolare per determinare le azioni da condurre in caso di apparizione del virus. Questi piani dovranno stimolare il coordinamento tra gli Stati membri e individuare la popolazione da vaccinare in via prioritaria.

Gli Stati membri, inoltre, dovranno dotarsi di stock sufficienti e fare in modo che la loro capacità di produzione dei vaccini contro il virus sia adeguata. In caso di crisi all'esterno dell'Unione, i deputati reputano che la Commissione debba poter agire entro 24 ore imponendo delle misure di quarantena, delle azioni di disinfestazione degli aeroporti e delle restrizioni ai viaggi.

I deputati, infine, chiedono che il provvedimento abbia una doppia base giuridica che consenta al Parlamento di codecidere su tale questione.

Rafforzare le spese veterinarie

La relazione di Ilda FIGUEIREDO (GUE/NGL, PT) sulle spese nel settore veterinario chiede dei tassi di cofinanziamento del 50% sia per l'influenza altamente patogena che per quella a bassa patogenicità. I deputati, inoltre, ritengono che l'Unione debba sostenere il 100% dei costi di vaccinazione.

Sulla questione del cofinanziamento della macellazione dei capi colpiti da virus a bassa patogenicità sono emerse divergenze in seno al Consiglio. Un gruppo di Stati membri, infatti, sostiene la proposta della Commissione di limitare tale tasso al 30%. L'Italia non condivide questa impostazione.

Link utili

Relazione sulla proposta di direttiva del Consiglio relativa a misure comunitarie di lotta contro l'influenza aviaria - Testo approvato
Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione 90/424/CEE del Consiglio relativa a talune spese nel settore veterinario - Testo approvato
Proposta della Commissione - misure comunitarie di lotta contro l'influenza aviaria
Risoluzione del Parlamento europeo (26/10/2005)
Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie
Misure urgenti per la prevenzione dell'influenza aviaria
Ordinanza del Ministero della salute (etichettatura)
Sito della Commissione sull'influenza aviaria (inglese)

Riferimenti

Neil PARISH (PPE/DE, UK)
Ilda FIGUEIREDO (GUE/NGL, PT)
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 30.11.2005
Votazione: 1.12.2005

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SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE


Telefonia: tariffe eque e trasparenti per il roaming internazionale

Tariffe più trasparenti, riduzione dei prezzi - soprattutto del roaming - e agevolazione della portabilità dei numeri GSM.  E' quanto chiede la relazione di Patrizia TOIA (ALDE/ADLE, IT) sulle comunicazioni elettroniche adottata a larga maggioranza dal Parlamento. Per i deputati occorre una normativa europea che tuteli i consumatori, riduca il divario digitale e promuova un vero mercato interno, mentre i governi devono favorire gli investimenti infrastrutturali e garantire la concorrenza.

Il Parlamento condivide con la Commissione le preoccupazioni che riguardano il mercato delle comunicazioni europee, evidenziate nel suo rapporto 2004. Pertanto le danno pieno appoggio nel suo ruolo di centro d'impulso dell'attività legislativa, sia con riferimento alla corretta interpretazione della nuova normativa, sia al fine di garantire un’applicazione armonizzata e coerente con gli obiettivi della legislazione relativa alle comunicazioni elettroniche, attraverso un'attività di monitoraggio rapido e costante.

Informazione dei consumatori e riduzione delle tariffe

L'Aula sottolinea che il settore delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione (TIC) «è un settore trainante nel contesto economico europeo che contribuisce significativamente alla crescita e alla creazione di posti di lavoro». E' poi ricordato che la normativa europea relativa alle comunicazioni elettroniche mira a promuovere la concorrenza tra le imprese, «garantendo al tempo stesso un alto livello di protezione dei consumatori». La Commissione è pertanto invitata a redigere e presentare al Parlamento europeo, su base regolare, uno studio che analizzi, quantomeno, i parametri seguenti: trasparenza della fatturazione, garanzie in materia di contratti ed evoluzione dei prezzi e mercati di banda larga e telefonia fissa e mobile.

I deputati, poi, invitano i prestatori di servizi di terza generazione a definire il rapporto prezzo-servizio «in modo tale da consentire al maggior numero di persone di accedere ai servizi a banda larga nel maggior numero possibile di luoghi», ponendo fine in questo modo ai limiti geografici. Pertanto, ribadiscono «l'indispensabilità» che gli operatori attuino pratiche trasparenti in materia di prezzi, e che il consumatore «sia pienamente e chiaramente informato riguardo ai servizi offerti e ai prezzi degli stessi, soprattutto in termini di costi».

Alla Commissione e agli Stati membri è chiesto di analizzare le modifiche strutturali necessarie per garantire tariffe di roaming appropriate e trasparenti, mentre il Consiglio è esortato ad incaricare l'Esecutivo di proporre un piano d'azione e un calendario che consentano ai consumatori di beneficiare del roaming internazionale su tutto il territorio europeo, al miglior costo e in tempi il più possibile brevi, assicurando la continuità di servizio.

In proposito, il Parlamento è favorevole all'iniziativa della Commissione riguardante la trasparenza nel settore del roaming internazionale che fornirà ai consumatori informazioni utili sulle tariffe al dettaglio applicate dai diversi operatori di telefonia mobile nei diversi paesi dell'UE. In particolare, invita i prestatori di servizi a ridurre i prezzi del roaming, per evitare che tariffe elevate limitino la cooperazione economica e sociale tra gli Stati membri. L'Esecutivo è quindi esortato a portare avanti nuove iniziative per ridurre gli elevati costi del traffico internazionale di telefonia mobile, in modo da realizzare quanto prima un vero mercato interno per i consumatori, con tariffe di roaming sostenibili nel settore della telefonia mobile.

L'Aula, inoltre, segnala che un sistema funzionante di portabilità del numero mobile è fondamentale per una sana competizione tra operatori. Pertanto, sottolinea la necessità di fissare le tariffe per il trasferimento dei numeri a un livello basso o a zero in tutti gli Stati membri e di ridurre in taluni Stati membri i tempi richiesti per il trasferimento.

Ridurre il divario digitale

La relazione ricorda che tutti i cittadini europei devono avere accesso ai servizi della società dell'informazione e che a tale proposito occorre ridurre il divario digitale attraverso una regolamentazione favorevole ai consumatori, soprattutto per quanto riguarda le persone con disabilità e gli anziani. D'altra parte, si chiede ai fornitori dei servizi di telecomunicazione di tener conto degli interessi degli utenti disabili per quanto concerne la scelta, il prezzo, i benefici in termini di qualità dei servizi di telecomunicazione e di accessibilità.

Per il Parlamento, «un contributo indispensabile» in tal senso sarà fornito dalla promozione di standard aperti a livello europeo per l'interoperabilità dei servizi, le piattaforme di trasmissione e le apparecchiature terminali. Pertanto, la Commissione è invitata ad analizzare come procedere «per trasformare i vari mercati nazionali in un mercato interno senza frontiere», dotato di norme e regolamentazioni comuni, consentendo così ai soggetti del settore di operare e competere fra loro in un mercato unico.

Favorire gli investimenti e garantire la concorrenza

Inoltre, l'Aula chiede agli Stati membri di conformarsi ai principi di trasparenza e proporzionalità, nel rispetto delle esigenze dell'interesse pubblico, e di giustificare l'entità dei diritti amministrativi a carico degli operatori in materia di autorizzazione dei servizi. La Commissione è sollecitata poi a procedere rapidamente a verifiche in tale settore.

I deputati sottolineano l'importanza di un'idonea assegnazione di frequenze per i servizi di interesse pubblico, di procedure aperte, trasparenti e non discriminatorie nonché di un'adeguata flessibilità nel campo dell'assegnazione delle frequenze radio e per la concessione delle licenze.

Nel raccomandare agli Stati membri, alla Commissione e alle Autorità Nazionali di Regolamentazione (ANR) di tenere conto della necessità che il quadro regolamentare attragga e tuteli gli investimenti, i deputati ribadiscono la necessità di favorire gli investimenti in infrastrutture. Un particolare riguardo va attribuito alla banda larga, alla telefonia mobile di terza generazione e agli altri mercati emergenti, tenendo conto dei servizi di interesse economico generale.

La relazione ricorda che l'intervento normativo deve concentrarsi sull'eliminazione delle distorsioni che impediscono un'equa concorrenza, tenendo in particolare considerazione la necessità di favorire lo sviluppo dei mercati emergenti e la parità di opportunità tra i soggetti presenti sul mercato. Inoltre rammenta che lo sviluppo della telefonia mobile di terza generazione è talora ostacolato da prescrizioni nazionali e locali in termini di autorizzazione per l'installazione di infrastrutture e da criteri rigorosi di concessione delle licenze. Le autorità competenti sono quindi sollecitate ad ovviare a questa situazione e ad eliminare gli ostacoli al pieno sviluppo delle comunicazioni 3G.

Conservazione dei dati

Il Parlamento sottolinea l'importanza della riservatezza dei dati, prendendo atto della cooperazione di lunga data degli operatori di comunicazione elettronica con le autorità preposte all'applicazione della legge nell'ambito di un quadro giuridico definito chiaramente e caso per caso. Riconosce che gli obblighi di conservazione dei dati arrecherebbero pregiudizio alle libertà civili e darebbero luogo a costi significativi per gli operatori. Pertanto, conclude che l'introduzione di qualsiasi norma in materia dovrebbe avvenire mediante codecisione con il Parlamento europeo.

Quadro istituzionale

I deputati chiedono che il ruolo della Commissione venga rafforzato, mentre il gruppo dei regolatori europei (ERG) dovrebbe continuare ad essere un organo consultivo ai fini di un'applicazione costantemente coerente del quadro.

L'Esecutivo è inoltre invitato a vigilare attivamente affinché iniziative relative ai mercati nazionali non pregiudichino la realizzazione del mercato unico delle comunicazioni elettroniche.

L'Aula chiede alla Commissione di presentare al Parlamento la sua relazione annuale sullo stato dell'attuazione del quadro regolamentare, così come ogni altra relazione relativa all'analisi del funzionamento del mercato delle comunicazioni elettroniche così da coinvolgere tempestivamente il Parlamento nell'attività di monitoraggio.

Nel deplorare che la maggior parte degli Stati membri - tra cui l'Italia - non hanno ancora pienamente accolto il quadro regolamentare o non lo abbiano correttamente applicato, i deputati invitano tali Stati a conformarsi immediatamente alle norme comunitarie relative alle comunicazioni elettroniche. E' chiesto poi di porre in atto le misure necessarie ad accelerare i tempi relativi alle procedure di ricorso contro le decisioni delle ANR.

Link utili

Relazione sulla regolamentazione e i mercati europei delle comunicazioni elettroniche, 2004 - Testo approvato
Comunicazione della Commissione - La regolamentazione e i mercati europei delle comunicazioni elettroniche, 2004
Ministero delle Comunicazioni
Decreto legislativo recante il “Codice delle comunicazioni elettroniche”
Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni
Delibera n. 286/05/CONS - Misure urgenti in materia di fissazione dei prezzi massimi di terminazione delle chiamate vocali su singole reti mobili

Riferimenti

Patrizia TOIA (ALDE/ADLE, IT)
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 30.11.2005
Votazione: 1.12.2005

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IMMUNITÀ


Immunità di Claudio Fava

Il Parlamento ha deciso di difendere i privilegi e l'immunità Claudio FAVA (PSE, IT) in riferimento ad un procedimento avviato per diffamazione presso il Tribunale di Palermo.

La richiesta si riferisce ad un procedimento istruito presso il Tribunale civile di Palermo a carico di Claudio Fava, in qualità di direttore del settimanale Itaca, essendo stato querelato per diffamazione da Salvatore Cintola, membro dell'Unione dei democratici cristiani e democratici di centro nonché assessore al bilancio e alle finanze della Regione Sicilia. L'assessore chiede un risarcimento di 1.000.000 di euro.

Il procedimento nei confronti del deputato (e di altri proprietari di quotidiani e periodici) è stato istruito presso un tribunale civile, ma il risarcimento richiesto (1.000.000 EUR) si fonderebbe, almeno in parte, sulla legge sulla stampa che consente alla parte diffamata di chiedere il risarcimento dei danni in base al Codice Penale.

Il Parlamento, accogliendo il suggerimento della commissione giuridica, ha deciso di difendere li privilegi e l'immunità del deputato.

Klaus-Heiner LEHNE (PPE/DE, DE), infatti, nella sua relazione all'esame della Plenaria, rilevava come fosse chiaro che, nel suo articolo pubblicato su Itaca, il deputato «ha semplicemente riferito fatti che sono stati pubblicati in relazione a distinti procedimenti giudiziari e quindi di pubblico dominio, li ha poi commentati, traendone conseguenze per quanto riguarda l'idoneità di un uomo politico a ricoprire un incarico pubblico nella propria regione».

Così facendo, prosegue la motivazione del relatore, egli stava espletando la sua funzione di membro del Parlamento esprimendo la propria opinione su una questione di interesse pubblico per i propri elettori. Inoltre, il fatto che l'argomento del suo articolo fosse il comportamento di un uomo politico e responsabile di un incarico pubblico, riporta l'articolo nell'ambito di una legittima discussione politica. Il relatore aggiunge quindi che Claudio Fava «stava semplicemente facendo il proprio lavoro di deputato del Parlamento».

Cercare di impedire ai deputati al Parlamento di esprimere le proprie opinioni su questioni di interesse pubblico e preoccupazioni legittime avviando un procedimento giudiziario, conclude, «è inaccettabile in una società democratica e manifestamente in violazione dell'articolo 9 del Protocollo il quale mira a tutelare la libertà di espressione dei deputati nell'esercizio delle loro funzioni, nell'interesse del Parlamento in quanto istituzione».

Link utili

Relazione sulla richiesta di difesa dei privilegi e dell'immunità di Giovanni Claudio Fava - Testo approvato

Riferimenti

Klaus-Heiner LEHNE (PPE/DE, DE)
Procedura: Immunità
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento del Parlamento
Votazione: 1.12.2005

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ISTITUZIONI


Apertura della sessione

A inizio seduta il Presidente Josep BORRELL ha rilasciato due dichiarazioni sui temi d'attualità: gli ultimi rapimenti in Iraq e la mobilitazione per la Giornata mondiale della lotta contro l'Aids.

Rapimenti in Iraq

Il Presidente ha ricordato che, con gli ultimi cinque, salgono a quaranta i cittadini stranieri rapiti o scomparsi in Iraq, mentre sono più di cento quelli iracheni. Borrell ha quindi sottolineato come la nota archeologa tedesca Susanne Osthoff fosse ormai integrata da dieci anni nella società irachena e che, pertanto, non era certamente implicata nelle operazioni militari. Ha quindi ricordato che le altre persone scomparse sono il britannico Norman Kember, due cittadini canadesi e uno statunitense impegnati nel settore umanitario. Il Presidente, infine, ha voluto esprimere il sostegno del Parlamento agli sforzi posti in atto in vista di una loro liberazione ed ha affermato che «niente potrà mai giustificare questi atti di barbarie».

Giornata mondiale della lotta all'AIDS

Il Presidente, nel sottolineare che l'AIDS è un problema che riguarda milioni di esseri umani, ha voluto ricordare che il 1° dicembre si celebra la Giornata mondiale della lotta all'AIDS e che, in tale contesto, il Parlamento «deve mobilitarsi». Dobbiamo essere consci e rendere consci i cittadini, ha proseguito, che la pandemia sta progredendo. Le persone infette, ha quindi ricordato, sono salite dai 35 milioni del 2001 a 41 milioni, di cui la metà sono donne e 2,5 milioni bambini di età inferiore a 15 anni. Quest'anno, ha aggiunto, si calcola che vi saranno altri 5 milioni di esseri umani colpiti dal virus - a dimostrazione che si tratta di una crescita esponenziale - mentre saranno 3 milioni i decessi a causa della malattia, di cui 500.000 bambini.

Il problema dell'AIDS, ha quindi sostenuto il Presidente, rispecchia anche una disuguaglianza tra le diverse parti del mondo. In Occidente vi sono i mezzi per la prevenzione, per la cura e per la ricerca, ha spiegato, mentre l'Africa manca drammaticamente di strumenti. Nell'Africa subsahariana, ha proseguito, vi sono 26 milioni di persone colpite: «il 10% della popolazione mondiale alberga il 60% dei portatori del virus» e solo il 7% beneficia di assistenza sanitaria. La pandemia, ha poi affermato, si estende parallelamente alla crisi alimentare che non fa che peggiorare la situazione.

Per Borrell, inoltre, l'AIDS «porta all'esclusione» a causa del timore di contrarre il virus, per la condanna «fondata su principi religiosi» e per l'isolamento che comporta in ambito familiare e lavorativo. A nome del Parlamento, il Presidente ha quindi voluto ringraziare i milioni di volontari che lottano per eradicare la malattia e ha annunciato che il Parlamento avvierà domani una campagna d'informazione.

Altri documenti approvati

I risultati delle votazioni sono consultabili sul sito del Servizio Stampa del Parlamento europeo.

I testi di tutti i documenti approvati sono reperibili sul sito del Parlamento europeo.

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Ordine del giorno 12-15 dicembre 2005

Strasburgo

 Lunedì 12 dicembre 2005

 (17:00 - 21:00)

 

Apertura della sessione e ordine dei lavori

***I

Relazione Alvaro - Conservazione dei dati trattati nel quadro della fornitura di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Blokland - Pile, accumulatori e relativi rifiuti

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Schwab - Macchine

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Rothe - Efficienza energetica negli utilizzi finali

 

Relazioni Bersani - Regime fiscale delle imprese: imponibile comune consolidato per l'imposta sulle società

***I

Relazione Roure - Anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007) - Verso una società giusta

 Martedì 13 dicembre 2005

 (9:00 - 11.15)

 

Votazione sulle richieste di applicazione della procedure d'urgenza (articolo 134 del Regolamento del Parlamento)

 

Discussione congiunta - Procedura di bilancio

     Relazione Pittella, Dombrovskis - Progetto di bilancio generale 2006, modificato dal Consiglio (tutte le sezioni)

     Relazione Böge - Mobilitazione dello strumento di flessibilità

     Relazione Garriga Polledo - Progetto di bilancio rettificativo n. 8/2005

 (11.15 - 11.50)

 

Dichiarazione della Commissione - Programma legislativo e di lavoro della Commissione (2006)

 (12:00 - 13:00 ) Votazione

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente e della rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore e del direttore aggiunto della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore della Fondazione europea per la formazione

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo e dei direttori dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea

***I

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo dell'Agenzia ferroviaria europea

*

Relazione Gargani - Mandato del presidente dell'Ufficio di armonizzazione a livello di mercato interno

*

Relazione Gargani - Mandato del presidente dell'Ufficio comunitario delle varietà vegetali

*

Relazione Gargani - Mandato del direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea

*

Relazione Gargani - Mandato del direttore dell'Osservatorio europei dei fenomeni di razzismo e xenofobia

*

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo dell'Autorità di vigilanza europea

*

Relazione Gargani - Mandato del direttore esecutivo e del vicedirettore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea

*

Relazione Chichester - Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica CE,CEEA/Confederazione elvetica

*

Relazione Morrillon - Protocollo all'accordo di pesca tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seicelle

*

Relazione Berès - Restrizioni temporanee sulle importazioni di birra in Finlandia

 

Proposte di risoluzione - Afghanistan

 

Testi di cui sarà stata chiusa la discussione

 (15:00 - 18:00)

 

Dichiarazione del Consiglio - Relazione annuale sui diritti umani

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Diritti umani e libertà di stampa in Tunisia

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Situazione in Cecenia dopo le elezioni

 (18:00 - 18:30)

 

Comunicazione della Commissione - Libro bianco sulla strategia dell'Informazione

 (18:30 - 20:00)

 

Tempo delle interrogazioni alla Commissione

 (21:00 - 24:00)

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Wortmann-Kool - Tassazione a carico di autoveicoli pesanti per l'uso di alcune infrastrutture stradali

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Costa - Attuazione nella Comunità del codice internazionale di gestione della sicurezza

***I

Relazione Evans - Diritti delle persone con mobilità ridotta nei viaggi aerei

 

Relazione Kristensen - Promozione della protezione dei consumatori nei nuovi Stati membri

 

*

*

*

*

*

*

*

*

Discussione congiunta - Nomina di 8 membri della Corte dei conti

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (FI)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (IRL)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (SV)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (DA)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (BE)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (ES)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (PT)

     Relazione  Pomés Ruiz - Nomina di un membro della Corte dei conti (IT)

 Mercoledì 14 dicembre 2005

 (9:00 - 11:50)

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Preparazione del Consiglio europeo (Bruxelles, 15 e 16 dicembre 2005)

 (12:00 - 13:00)

 

Consegna del Premio Sacharov 2005 per la libertà dello spirito

Donne in Bianco (Cuba)

Hauwa Ibrahim (Nigeria)

Reporter senza frontiere

 (15:00 - 17:30)

 

Discussione congiunta - Progressi compiuti da Bulgaria e Romania verso l'adesione

Relazione van Orden - Preparazione della Bulgaria all'adesione all'Unione europea

 Relazione Moscovici - Preparazione della Romania all'adesione all'Unione europea

 (17:30 - 19:00)

 

Tempo delle interrogazioni alla Consiglio

(21:00 - 24:00)

***I

Relazione Kauppi - Mercati di strumenti finanziari, per quanto concerne determinate scadenze

 

Relazione Fourtou - Legge di regolamentazione delle attività urbanistiche (LRAU)

 

Relazione Attwool - Reti di donne: pesca, agricoltura e diversificazione

*

Relazione  Stihler - Finanziamento della politica comune della pesca, diritto del mare

*

Relazione Casaca - Partecipazione finanziaria della Comunità ai programmi di controllo della pesca degli Stati membri

 

Relazioni iscritte conformemente all'articolo 134 del Regolamento del Parlamento

 Giovedì 15 dicembre 2005

 (10:00 - 10:50, 15:00 - 16:00)

***I

Relazione Lehideux - Misure a favore dei paesi firmatari del protocollo sullo zucchero

 

Relazione Koterec - Ruolo degli aiuti diretti di Stato in quanto strumento dello sviluppo regionale

 (11:00 - 13:00) Votazione

 

Progetto di bilancio generale dell'Unione europea - Esercizio 2006, modificato dal Consiglio

 

Relazione Pittella, Dombrovskis - Progetto di bilancio generale 2006, modificato dal Consiglio (tutte le sezioni)

 

Testi di cui sarà stata chiusa la discussione

 (16:00 - 17:00)

 

Discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (articolo 115 del regolamento del Parlamento)

(17:00 - 18:00) Votazione

 

Proposte di risoluzione concernenti le discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (articolo 115 del regolamento del Parlamento)

 

Testi di cui sarà stata chiusa la discussione

 L'ordine del giorno può subire modifiche.

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Codici delle procedure parlamentari

Serie A

Relazioni e raccomandazioni

Serie B

Risoluzioni e interrogazioni orali

Serie C

Documenti di altre Istituzioni

*

Procedura di consultazione

**I

Procedura di cooperazione, prima lettura

**II

Procedura di cooperazione, seconda lettura

***

Parere conforme

***I

Procedura di codecisione, prima lettura

***II

Procedura di codecisione, seconda lettura

***III

Procedura di codecisione, terza lettura

Abbreviazioni

- Gruppi politici: vedere pagina seguente

BE

Belgio

IT

Italia

PL

Polonia

CZ

Repubblica ceca

CY

Cipro

PT

Portogallo

DK

Danimarca

LV

Lettonia

SI

Slovenia

DE

Germania

LT

Lituania

SK

Slovacchia

EE

Estonia

LU

Lussemburgo

FI

Finlandia

EL

Grecia

HU

Ungheria

SE

Svezia

ES

Spagna

MT

Malta

UK

Regno Unito

FR

Francia

NL

Olanda

 

 

IE

Irlanda

AT

Austria

 

 

Gruppi politici

PPE/DE

Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei

PSE

Gruppo socialista al Parlamento europeo

ALDE/ADLE

Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa

Verdi/ALE

Gruppo Verde/Alleanza libera europea

GUE/NGL

Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica

IND/DEM

Gruppo Indipendenza/Democrazia

UEN

Gruppo "Unione per l'Europa delle nazioni"

NI

Non iscritti

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Deputati al Parlamento europeo

 Situazione all'1.12.2005
 

 

PPE/DE

PSE

ALDE/ADLE

Verdi/ALE

GUE/NGL

IND/DEM

UEN

NI

Totale

BE

6

7

6

2

 

 

 

3

24

CZ

14

2

 

 

6

1

 

1

24

DK

1

5

4

1

1

1

1

 

14

DE

49

23

7

13

7

 

 

 

99

EE

1

3

2

 

 

 

 

 

6

EL

11

8

 

 

4

1

 

 

24

ES

24

24

2

3

1

 

 

 

54

FR

17

31

11

6

3

3

 

7

78

IE

5

1

1

 

1

1

4

 

13

IT

24

14

13

2

7

4

9

5

78

CY

3

 

1

 

2

 

 

 

6

LV

3

 

1

1

 

 

4

 

9

LT

2

2

7

 

 

 

2

 

13

LU

3

1

1

1

 

 

 

 

6

HU

13

9

2

 

 

 

 

 

24

MT

2

3

 

 

 

 

 

 

5

NL

7

7

5

4

2

2

 

 

27

AT

6

7

1

2

 

 

 

2

18

PL

19

10

4

 

 

10

6*

4

53*4

PT

9

12

 

 

3

 

 

 

24

SI

4

1

2

 

 

 

 

 

7

SK

8

3

 

 

 

 

 

3

14

FI

4

3

5

1

1

 

 

 

14

SE

5

5

3

1

2

3

 

 

19

UK

27

19

12

5

1

10

 

4

78

Totale

267

200

90

42

41

36

26*

29

731*

 

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