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Politica regionale


La politica di coesione nell'Unione ampliata

Konstantinos HATZIDAKIS (PPE/DE, GR)
Relazione sulla terza relazione sulla coesione economica e sociale
Doc.: A5-0272/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 20.04.2004
Votazione: 21.04.2004

Il Parlamento ha adottato la relazione di Konstantinos HATZIDAKIS (PPE/DE, GR) sulla terza relazione sulla coesione economica e sociale con la quale afferma condividere il giudizio della Commissione, secondo cui gli interventi comunitari «non solo apportano un significativo valore aggiunto in termini di coesione economica e sociale, ma rappresentano altresì per l'Unione e gli Stati membri un utilizzo delle risorse caratterizzato da un ottimo rapporto costo-benefici e consentono di rafforzare il sentimento di appartenenza all'Unione».

Riconoscendo che la strategia europea per uno sviluppo sostenibile decisa a Göteborg nel 2001 è un elemento essenziale per il conseguimento dell'obiettivo strategico di Lisbona, i deputati ritengono che essa dovrebbe avere maggiore visibilità presso i cittadini europei nei futuri interventi a titolo dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione.

Tenuto conto del prossimo ampliamento dell'Unione, il Parlamento reitera che la soglia attuale dello 0,45% del PIL comunitario destinata al finanziamento della politica coesione costituisce un limite al di sotto del quale non è possibile scendere «senza compromettere la realizzazione degli obiettivi della politica di coesione» europea. Tuttavia, ritiene che la quota dello 0,41% del RNL (o dello 0,46% prima dei trasferimenti ai singoli strumenti rurali e della pesca) possa rappresentare un compromesso accettabile tenuto conto dei limiti imposti dalla disciplina finanziaria per quanto concerne l'attribuzione di risorse di bilancio alla politica regionale e di coesione. Peraltro, i parlamentari apprezzano molto la decisione della Commissione di limitare a tre il numero di fondi e di introdurre il principio di un solo fondo per programma.

Il Parlamento, infine, constata che l'adesione dei paesi dell'ampliamento comporta una crescita esponenziale delle necessità di investimento e delle disparità in seno all'Unione.

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Jitka Spackova

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Ambiente


Scambio di emissioni dei gas a effetto serra già nel 2005

Alexander de ROO (Verdi/ALE, NL)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità, riguardo ai meccanismi basati sui progetti del Protocollo di Kyoto
Doc.: A5-0154/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 19.04.2004
Votazione: 20.04.2004

Poco prima dell'estate del 2003, il Parlamento europeo aveva approvato la direttiva sugli scambi di emissioni in un accordo di seconda lettura con il Consiglio. Ora la Plenaria, adottando la relazione di Alexander de ROO (Verdi/ALE, NL), si è pronunciata in prima lettura della procedura di codecisione sulla cosiddetta «direttiva di collegamento» che modifica la direttiva sugli scambi di emissioni (direttiva SE). Trattandosi di un accordo preventivo con il Consiglio, l'adozione della relazione dovrebbe consentire la chiusura della procedura entro la fine della legislatura.

Essendo stata eliminata la condizione secondo la quale questa «direttiva di collegamento» avrà inizio solo quando sarà ratificato il Protocollo di Kyoto, la sua applicazione è stata anticipata dal 2008 al 2005, incoraggiando così l'industria a sfruttare al più presto la possibilità offerta dai progetti CDM. Ciò  consentirà alle imprese comunitarie di compensare i propri sforzi di riduzione dei gas a effetto serra utilizzando il meccanismo per lo sviluppo pulito (CDM) e il meccanismo dell'attuazione congiunta (JI), i cosiddetti meccanismi di flessibilità. Questi permettono agli Stati membri e alle industrie di raggiungere in parte gli obiettivi di Kyoto riducendo le emissioni di gas a effetto serra in altri paesi - PVS o con le economie di transizione - con minori costi.

I principali punti che opponevano Parlamento e Consiglio erano l'instaurazione di un massimale per il ricorso ai meccanismi dell'attuazione congiunta e per lo sviluppo pulito, nonché l'utilizzo dei «pozzi di assorbimento» (le foreste) e i grandi progetti di produzione di energia idroelettrica. Il compromesso, come richiesto dai deputati, lascia agli Stati membri la facoltà di stabilire i propri massimali per il ricorso ai meccanismi di flessibilità. Tuttavia, ciò non modifica l'accordo cui si è giunti a Bonn e la decisione di Marrakech secondo cui le iniziative nazionali sono il principale mezzo per ridurre le emissioni di gas. Anche il divieto del ricorso ai pozzi di assorbimento nel quadro di CDM e JI auspicato dai deputati è stato accolto dal Consiglio. Pertanto le attività forestali non saranno prese in conto ai fini dei crediti JI e CDM. Sui grandi progetti idroelettrici cui si opponevano i deputati in ragione delle conseguenze sociali e ecologiche che questi comportano, il Consiglio invece non ha ceduto, consentendo loro essere considerati nei meccanismi. Tuttavia si è convenuto che gli Stati membri, nell'approvare progetti simili, dovranno tenere conto dei principali criteri e linee guida internazionali.

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Leena Maria Linnus

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Televisioni e lavatrici a basso impatto ambientale con la progettazione ecocompatibile

Astrid THORS (ELDR, FIN)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia e recante modifica della direttiva 92/42/CEE del Consiglio
Doc.: A5-0171/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 19.04.2004
Votazione: 20.04.2004

Adottando in prima lettura della procedura di codecisione la relazione di Astrid THORS (ELDR, FIN) sulla proposta di direttiva relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia, il Parlamento europeo chiede maggiore chiarezza, migliore informazione dei consumatori e trasparenza. I deputati, in effetti, giudicano troppo vaga la formulazione della direttiva e ritengono quindi necessario che sia precisata. Essi, inoltre, chiedono nuove regole per garantire una migliore informazione ai consumatori riguardo agli elettrodomestici che consumano energia.

La direttiva deve permettere di accrescere l'efficienza energetica di un ampia gamma di elettrodomestici - quali computer, rasoi o lavastoviglie - ai quali si imputa il 40% delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Ciò aiuterà l'Unione a raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Tuttavia, essendo una direttiva quadro, affinché produca effetti concreti sarà necessario stabilire delle misure di esecuzione che stabiliscano norme precise in materia di progettazione ecocompatibile. Tali disposizioni dovranno essere adottate dalla Commissione col supporto del pertinente comitato di regolamentazione. Fino ad allora, nessun nuovo obbligo legale sarà imposto ai produttori.

L'approccio generale seguito da questa direttiva non ha soddisfatto il Parlamento, per tale motivo sono stati adottati diversi emendamenti da parte della Plenaria. Innanzitutto, i deputati hanno tenuto a precisare quali sono i prodotti che rientrano nel campo d'applicazione. Inoltre, essi reputano che la Commissione, un anno dopo l'adozione della direttiva quadro, dovrà stabilire delle misure di esecuzione per i prodotti che offrono un elevato potenziale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, con un buon rapporto costo-efficacia. Si tratta, più in particolare, degli apparecchi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, i sistemi a motore elettrico, l'illuminazione nei settori residenziali e terziari, gli elettrodomestici, gli arredamenti da ufficio, nonché l'elettricità consumata in stand by dai prodotti audiovisivi.

Sono state poi inserite nuove esigenze riguardo le informazioni che debbono essere fornite ai consumatori da parte dei produttori e dei distributori. Si tratta, più in particolare, dell'impatto ambientale del prodotto nel corso del suo intero ciclo di vita e dei vantaggi della progettazione ecocompatibile, nonché il ruolo che essi stessi possono avere nel ridurre il consumo d'energia attraverso un uso sostenibile dei prodotti.

Per consentire alle industrie e alle ONG ambientaliste di partecipare alla definizione delle nuove norme, i deputati hanno introdotto un emendamento volto a istituire un comitato consultivo sulla progettazione ecocompatibile. I deputati, inoltre, hanno chiarito altri aspetti della direttiva, come la sorveglianza del mercato, l'autoregolamentazione nonché le esigenze specifiche e generiche in materia di progettazione ecocompatibile.

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No ai metalli pesanti nelle pile, promuovere raccolta e riciclaggio

Hans BLOKLAND (EDD, NL)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a pile e accumulatori e a pile e accumulatori usati
Doc.: A5-0265/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 19.04.2004
Votazione: 20.04.2004

Il Parlamento europeo, adottando in prima lettura della procedura di codecisione la relazione di Hans BLOKLAND (EDD, NL), ha introdotto diversi emendamenti alla proposta di direttiva relativa alle pile e gli accumulatori, per porre maggiormente l'accento sulla difesa della salute umana e dell'ambiente.

I deputati, infatti, tengono a precisare che il fine della direttiva non è semplicemente di stabilire norme in materia di commercializzazione, come proposto dalla Commissione, bensì è «in via prioritaria la prevenzione dell'uso dei metalli pesanti nelle pile e negli accumulatori» nonché «la raccolta, il trattamento e il riciclaggio di tutte le pile e di tutti gli accumulatori usati al fine di evitare lo smaltimento di batterie contenenti sostanze pericolose e di riciclare le sostanze utili che esse contengono». Inoltre, essa intende anche «migliorare l'efficienza ambientale delle pile e degli accumulatori nonché delle attività di tutti gli operatori che intervengono nel ciclo di vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, quali produttori, distributori e consumatori, e in particolare degli operatori che partecipano direttamente al trattamento dei rifiuti di pile e accumulatori».

Volendo limitare al massimo l'uso di metalli pesanti, i deputati chiedono agli Stati membri di vietare la commercializzazione di pile e accumulatori che contengono più di 5 ppm di mercurio, 40 ppm di piombo e/o 20 ppm di cadmio. Sarà predisposto un elenco di deroghe per le applicazioni in cui l'impiego di metalli pesanti è inevitabile in quanto non esistono alternative. Questa lista, dovrà poi essere riveduta, con la procedura di codecisione, per tenere conto del progresso tecnico. Quanto agli obiettivi comunitari in materia di riciclaggio, il Parlamento chiede la fissazione di un tasso di raccolta pari al 50% delle vendite annue nazionali di pile e accumulatori portatili, al posto dei 160 grammi pro capite l'anno proposti dalla Commissione (che equivale a un tasso di raccolta del 40%). Gli obiettivi debbono essere calcolati in percentuale in modo da rispecchiare al meglio il livello di consumo che varia attraverso l'UE.

Diversi, emendamenti, infine riguardano l'informazione da fornire ai consumatori e agli utilizzatori finali di batterie e accumulatori. Ad esempio, i deputati ritengono che i produttori debbano provvedere a finanziare tale informazione, mentre gli Stati membri debbono adottare misure idonee per incoraggiare i consumatori a partecipare alla raccolta e incitarli ad agevolare il processo di riutilizzo, trattamento e riciclaggio. Andrebbe poi indicata «in modo visibile, leggibile e indelebile» la capacità di tutte le pile e gli accumulatori, così come andrebbe segnalata la presenza dei metalli pesanti attraverso il loro simbolo chimico. I deputati, infine, hanno anche modificato il simbolo da apporre su tutte le pile, cerchiando di rosso il cassonetto della spazzatura marchiato con una croce (X).

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Proroga di due anni per il programma LIFE

Caroline JACKSON (PPE/DE, UK)
Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1655/2000 riguardante lo strumento finanziario per l'ambiente (LIFE)
Doc.: A5-0137/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 21.04.2004

Considerato che LIFE III è scaduto il 31 gennaio 2004, la Commissione ha presentato una proposta volta a prorogare lo strumento in vigore per evitare un vuoto giuridico fino all'introduzione delle nuove prospettive finanziarie per il periodo successivo al 2006. In tale ambito, il Parlamento europeo, previo un accordo con il Consiglio, ha adottato in prima lettura della procedura di codecisione la relazione di Caroline JACKSON (PPE/DE, UK) su questo regolamento «intermedio».

I deputati, in particolare, ritengono necessaria una valutazione generale del regolamento LIFE. A tal fine chiedono che, entro il 30 settembre 2005, la Commissione presenti al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione recante un aggiornamento della revisione intermedia presentata nel novembre 2003 e che valuta lo stato di applicazione del regolamento, il suo contributo allo sviluppo della politica della Comunità in materia ambientale e l'impiego degli stanziamenti. Se ritenuto opportuno, tale relazione potrà essere accompagnata da una proposta relativa all'ulteriore sviluppo di LIFE o «a uno strumento finanziario esclusivamente destinato al settore dell'ambiente che tenga conto, tra l'altro, delle raccomandazioni contenute nel riesame di LIFE, da applicare a decorrere dal 2007». Se la Commissione adotta la proposta in questione, il Parlamento europeo e il Consiglio decidono entro il 1°maggio 2006 in merito all'attuazione di tale strumento finanziario a decorrere dal 1° gennaio 2007.

D'altra parte, i deputati, colgono l'occasione per introdurre degli emendamenti che tengono conto della recente relazione della Corte dei conti su LIFE II. In tale ottica, la relazione parlamentare introduce il principio secondo cui la concessione di assistenza per un progetto che implica l'acquisto di terreni «è subordinata alla condizione che i terreni acquistati siano riservati, nel lungo termine, a destinazioni conformi all'obiettivo di LIFE-Natura». Inoltre, gli Stati membri debbono assicurare, «mediante storno o in altro modo», che tali terreni siano riservati, nel lungo termine, per scopi di conservazione della natura.

Per quanto riguarda la dotazione finanziaria del programma, l'emendamento di compromesso adottato, prevede che la durata della terza fase è prorogata di due anni fino al 31 dicembre 2006 e che il quadro finanziario per l'attuazione del regolamento «è fissato a 317,2 milioni di euro», fermo restando che l'autorità di bilancio «autorizza stanziamenti annuali nell'ambito della procedura di bilancio annuale e nei limiti delle prospettive finanziarie applicabili».

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Inquinamento atmosferico: ridurre arsenico, cadmio, nickel e idrocarburi

Hans KRONBERGER (NI, A)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente
Doc.: A5-0047/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 09.03.2004
Votazione: 20.04.2004

Sono necessari dei «valori target» e non solo delle norme in materia di sorveglianza per contenere la presenza di cadmio, nickel e idrocarburi aromatici nell'aria ambiente. E' quanto chiede la relazione di Hans KRONBERGER (NI, A) adottata dal Parlamento europeo. La relazione, esaminata in prima lettura e frutto di un compromesso con il Consiglio, mira a rafforzare la proposta di direttiva imponendo agli Stati membri delle scadenze e la fissazione di «valori target» per ridurre tutta una serie di inquinanti atmosferici. In linea di principio, essi dovrebbero essere raggiunti nel 2012, se la misure poste in atto dagli Stati membri a questo fine «non comportano costi sproporzionati».

I deputati, infine, chiedono che per agevolare la revisione della direttiva, la Commissione dovrà presentare entro il 31 dicembre 2010 una relazione sull'esperienza acquisita nell'applicazione della direttiva e sui risultati della ricerca sugli effetti di questi inquinanti sulla saluta umana e l'ambiente. Tale relazione dovrà tenere conto anche della possibilità di introdurre «valori limite» degli inquinanti.

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Rifiuti: prevenzione, riciclo, reimpiego e recupero

Karl-Heinz FLORENZ (PPE/DE, D)
Relazione sulla comunicazione della Commissione "Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti"
Doc.: A5-0176/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 01.04.2004
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

 

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Leena Maria Linnus

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Residui antiparassitari nei prodotti di origine vegetale e animale

Robert STURDY (PPE/DE, UK)
Relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei prodotti di origine vegetale e animale
Doc.: A5-0260/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 19.04.2004
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni:

Leena Maria Linnus

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Qualità delle acque dolci per la vita dei pesci

Giuseppe GARGANI (PPE/DE, I)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci (versione codificata)
Doc.: A5-0252/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura

Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 158, paragrafo 1, del Regolamento del Parlamento
Votazione: 21.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Miriam Orieskova

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oppure

Tanja Rudolf

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Sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale

Anders WIJKMAN (PPE/DE, S)
Relazione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Politica integrata dei prodotti - Sviluppare il concetto di "ciclo di vita ambientale"
Doc.: A5-0261/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 20.04.2004
Votazione: 21.04.2004

La relazione è stata approvata con 428 voti favorevoli, 39 contrari e 12 astensioni.

Per ulteriori informazioni:

Paula Fernández Hervás

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 42535

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Elina Viilup

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 31056

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Diritti dell’uomo


Lotta al terrorismo ma nel rispetto dei diritti umani

Véronique DE KEYSER (PSE, B)
Relazione sulla relazione sui diritti umani nel mondo nel 2003 e sulla politica dell'Unione europea in materia
Doc.: A5-0270/2004
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 21.04.2004
Votazione: 21.04.2004

Con 189 voti favorevoli, 111 contrari e 29 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una relazione di Véronique DE KEYSER (PSE, B) sulla situazione dei diritti umani nel mondo e la politica dell'UE in materia. La relazione si riferisce all'anno 2003 e mette in evidenza i costi nascosti dell'instabilità del mondo, al di là delle vittime dei conflitti. Essa è incentrata inoltre sulle violazioni dei diritti dei disabili e formula delle raccomandazioni finalizzate al rafforzamento della politica europea in materia di diritti umani. Si sottolinea altresì il diritto di tutti all'accesso alla sanità pubblica e in particolare alla salute riproduttiva, nonché l'importanza della lotta all'AIDS e alla violenza sessuale.

I deputati condannano innanzi tutto il terrorismo, « una delle sfide comuni più serie cui la comunità internazionale si trova a dover far fronte». Essi sottolineano altresì che la lotta contro il terrorismo deve essere intrapresa nel quadro del diritto internazionale e chiedono alle autorità statunitensi «di porre immediatamente termine all'attuale limbo giuridico in cui i detenuti di Guantánamo Bay sono stati relegati sin dal loro arrivo». L'Aula ribadisce la sua posizione secondo cui occorre potenziare gli sforzi per trovare un approccio coordinato al fine di integrare i diritti umani nelle sue attività nel settore delle relazioni esterne. Inoltre, le preoccupazioni riguardanti i diritti umani dovrebbero essere discusse più apertamente e regolarmente nel quadro delle riunioni dei Consigli di associazione/cooperazione e dei vertici UE con i paesi terzi.

Il rispetto dei diritti umani non scaturirà da dichiarazioni solenni che non sono sostenute da azioni concrete in vista di un'attuazione, sostengono i deputati, i quali deplorano in particolare che le richieste del Parlamento in vista di un'applicazione seria e non selettiva delle cosiddette clausole diritti umani sembrino non avere effetti visibili nelle politiche in materia di diritti umani del Consiglio, degli Stati membri e della Commissione.

I parlamentari deplorano che gli accordi di associazione euromediterranei manchino di procedure chiaramente definite per l'applicazione della clausola e insistono sulla necessità di una revisione intermedia dell'articolo 2 di tutti gli accordi di associazione. Essi reiterano la richiesta di revisione periodica delle misure di sanzione al fine di valutarne e potenziarne l'efficacia. L'Aula si compiace del sostegno dell'UE all'istituzione di un Tribunale penale internazionale e invita il Consiglio e la Commissione a sfruttare l'influenza politica dell'UE nell'ambito degli accordi di cooperazione al fine di promuovere la firma e la ratifica dello statuto di Roma del TPI da parte di quanti più Paesi possibile.

In merito al virus dell'HIV/AIDS, «che costituisce una minaccia importante per la sicurezza globale», in ragione dei 3 milioni di persone che muoiono ogni anno malgrado l'esistenza di un trattamento, i deputati sottolineano che la lotta contro l'HIV/AIDS deve includere programmi efficaci in materia di sanità pubblica, che comprendano l'istruzione, la prevenzione, il trattamento, l'assistenza e il sostegno.

L'Aula invita la Commissione ad aumentare il proprio finanziamento a favore dei programmi educativi sulla salute riproduttiva, incentrandoli sulla lotta contro la violenza sessuale e la mutilazione genitale femminile, ed educando le persone a un comportamento sessuale responsabile e all'uso di moderni metodi di pianificazione familiare, nonché dei metodi di prevenzione dell'HIV/AIDS oggi disponibili.

La protezione dei diritti fondamentali dei disabili, che sono oltre 500 milioni nel mondo secondo le Nazioni Unite, occupa una posizione centrale nella relazione. Il 2003, anno europeo dei disabili, ha catalizzato l'attenzione sui bisogni specifici dei disabili, sulle barriere alla loro inclusione nella vita sociale, professionale, familiare, affettiva e sessuale. I deputati denunciano in particolare gli ostacoli inammissibili che devono affrontare in alcuni Paesi i bambini, gli adolescenti e gli studenti disabili nell'accesso alla formazione e all'istruzione. Essi ritengono che l'accessibilità e l'uso degli spazi pubblici e dell'ambiente edificato, sia pubblico sia privato, rappresentino un diritto fondamentale e una garanzia essenziale della libertà di movimento dei disabili, della parità di opportunità e della libertà da tali discriminazioni. I disabili che esercitano il loro diritto alla mobilità non devono subire alcuna forma di discriminazione, diretta o indiretta, affermano i parlamentari, che deplorano che i trasporti pubblici siano ancora di difficile accesso e uso per i disabili, compresi i loro cani guida.

Per ulteriori informazioni:

Joëlle Fiss

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Il processo a Leyla Zana

Risoluzione comune sull'esito del processo contro Leyla Zana ed altri ad Ankara
Doc.: B5-0193/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 22.04.2004
Votazione: 22.04.2004

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sull'esito del processo contro Leyla Zana ed altri tre ex-parlamentari turchi di origine curda ad Ankara. Il Parlamento aveva assegnato a Leyla Zana il Premio Sakharov nel 1995. L'Aula condanna la decisione della Corte di Sicurezza dello Stato di Ankara di riconfermare la sentenza del 1994 a 15 anni di detenzione nei loro confronti, nuova sentenza contraria alle indicazioni fornite dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. I deputati ritengono che questa nuova condanna sia in totale contraddizione con la riforma giuridica avviata dal governo turco. Essi deplorano che il «processo Zana» venga utilizzato da coloro che desiderano impedire il processo di riforma in Turchia e sottolineano che tale procedimento simboleggia il divario esistente tra l'ordinamento giudiziario turco e quello dell'UE.

I parlamentari denunciano altresì le violazioni dei diritti della difesa contestuali allo svolgimento del nuovo processo contro Leyla Zana e chiedono alle autorità turche di applicare un'amnistia per tutti i condannati per reati di opinione.

Per ulteriori informazioni:

Joëlle Fiss

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Cuba: il regime castrista viola i più elementari diritti dell'uomo

Risoluzione comune su Cuba
Doc.: B5-0192/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 22.04.2004
Votazione: 22.04.2004

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune sulla situazione a Cuba con la quale ribadisce la sua condanna per l'arresto di 75 dissidenti dell'opposizione democratica al regime castrista che «viola i più elementari diritti dell'uomo e in particolare la libertà di espressione e di associazione politica». Pertanto invita «ancora una volta» le autorità cubane a mettere in libertà immediatamente tutti i prigionieri politici e chiede al Consiglio e alla Commissione «di continuare ad adottare tutte le iniziative necessarie per chiedere la loro liberazione».

I deputati, inoltre, reclamano dalle autorità cubane segnali significativi sulla via del completo rispetto delle libertà fondamentali e in particolare della libertà di espressione e di associazione politica ed auspicano che le autorità cubane mantengano la moratoria de facto sulla pena di morte.

Ribadendo la piena validità dell'impegno e della disponibilità dell'Unione europea in merito agli aiuti destinati al popolo cubano, il Parlamento ricorda che gli obiettivi della politica estera dell'Unione europea si basano sulla promozione del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, sulla promozione dei processi di transizione verso la democrazia pluralistica e sul sostegno a uno sviluppo economico sostenibile che migliori il livello di vita delle popolazioni.

Nell'esortare gli Stati membri a esercitare una pressione inequivocabile presso le autorità cubane peri promuovere la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti dell'uomo, i deputati, si compiacciono dell'adozione della risoluzione della Commissione per i diritti dell'uomo (CDU) dell'ONU in cui si deplorano le pesanti condanne comminate ai dissidenti lo scorso anno.

Nigeria : rispettare la libertà di culto

Risoluzione comune sulla Nigeria
Doc.: B5-0194/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 22.04.2004
Votazione: 22.04.2004

Il Parlamento europeo ha adottato all'unanimità una risoluzione comune sulla situazione in Nigeria con la quale condanna «qualunque forma di intolleranza e violenza religiosa e il recente assassinio su larga scala di cristiani e la distruzione di chiese nello Stato nigeriano del Plateau». I deputati, invitano quindi il governo nigeriano ad adottare «misure immediate ed efficaci per proteggere i propri cittadini, porre fine alla violenza, dare attiva esecuzione alla promozione e al rispetto dei diritti dell'uomo, e in particolare alla libertà di culto, e promuovere un dialogo che porti a una pace e a una sicurezza durature in tutti gli Stati».

Giochi olimpici: rispettare i diritti dei lavoratori delle industrie di articoli sportivi

Risoluzione comune sul rispetto delle norme fondamentali del lavoro nella produzione di articoli sportivi per i giochi olimpici
Doc.: B5-0191/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 22.04.2004
Votazione: 22.04.2004

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune sul rispetto delle norme fondamentali del lavoro nella produzione di articoli sportivi per i giochi olimpici con la quale invita le società che producono abbigliamento sportivo ad «adottare politiche di approvvigionamento che chiedano ai fornitori e ai loro subappaltatori di rispettare le norme in materia di lavoro internazionalmente riconosciute». In vista dei giochi olimpici, inoltre, i deputati invitano la Commissione a chiedere agli attori principali dell'industria mondiale dell'abbigliamento e delle calzature per lo sport di avviare negoziati volti a trovare una soluzione settoriale nel pieno rispetto degli standard in materia di lavoro previsti dall'OIL. In tale ambito, il Parlamento invita insistentemente l'OIL a «mettere a punto un sistema d'ispezione credibile e indipendente» al fine di verificare gli standard OIL in materia di lavoro nell'industria degli articoli sportivi a livello mondiale.

I deputati, poi invitano la Federazione mondiale dell'industria degli articoli sportivi ad impegnarsi a dichiarare pubblicamente che le industrie devono presentare «misure concrete e individuabili al fine di trovare una soluzione settoriale volta al pieno rispetto degli standard in materia di lavoro previsti dall'OIL».Essi, infine, sottolineano l'importanza di una maggiore consapevolezza dei consumatori e della messa a punto di un'etichettatura per il commercio equo e solidale nel creare incentivi che inducano le imprese multinazionali a migliorare le condizioni di lavoro. 

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Giustizia e Affari interni


Accordo con gli USA sui dati dei passeggeri: il Parlamento va in Corte di Giustizia

Johanna L.A. BOOGERD-QUAAK (ELDR, NL)
Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione di un accordo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d’America sul trattamento e trasferimento dei dati di identificazione delle pratiche (Passenger Name Record, PNR) da parte dei vettori aerei all’ufficio doganale e di protezione dei confini del dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti
Doc.: A5-0271/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 20.04.2004
Votazione: 21.04.2004

Il Parlamento, sentita la Commissione, ha messo ai voti la proposta di adire la Corte di Giustizia in merito alla proposta di accordo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti sul trattamento e il trasferimento dei dati d'identificazione (PNR) dei passeggeri in volo verso gli USA. Con 276 voti favorevoli, 260 contrari e 13 astensioni, l'Aula si è espressa a favore della proposta. Il Parlamento ha così applicato l'articolo 300 paragrafo 6 del Trattato.

Con 299 voti favorevoli, 218 contrari e 6 astensioni, l'Aula ha in seguito deciso di rinviare alla commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni la relazione di Johanna L.A. BOOGERD-QUAAK (ELDR, NL) proposta di accordo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti sul trattamento e il trasferimento dei dati d'identificazione (PNR) dei passeggeri in volo verso gli USA, in attesa della decisione della Corte di Giustizia in merito al ricorso di cui sopra.

Lunedì 19, in apertura di sessione, si era tenuto un breve dibattito su questo tema.

Frits BOLKESTEIN, in rappresentanza della Commissione, ha detto che l'Esecutivo non ritiene che l'Accordo internazionale modifichi la direttiva sulla protezione dei dati e che quindi l'articolo 300 paragrafo 3 del Trattato non sia di applicazione. Tuttavia, un Accordo internazionale è necessario per assicurare una base giuridica al trattamento dei dati PNR da parte delle compagnie aeree e dei sistemi di prenotazione via computer così come richiesto dagli USA. Al di là di questo, ha continuato l'oratore, l'Accordo contiene una serie di garanzie per l'Unione europea: in particolare, una clausola di non discriminazione e di reciprocità da parte degli Stati Uniti e la revisione congiunta sulla sua attuazione.

In merito alla condivisione di informazioni con le autorità di Paesi terzi, la discussione va avanti, ha detto il commissario, comunque l'Esecutivo preme con le autorità USA per il massimo delle garanzie. Il Collegio discuterà di questo nel pomeriggio di martedì 20, in seguito sarà Chris PATTEN a informare l'Aula in merito sugli ulteriori sviluppi.

A nome del PPE, Klaus-Heiner LEHNE (PPE/DE, D) ha affermato che, in merito alla richiesta di un parere della Corte di Giustizia, il suo Gruppo ha adottato un approccio pragmatico: se l'esito è quello descritto dalla Commissione ciò significa che i cittadini europei dovranno affrontare disagi supplementari al momento dell'ingresso negli USA (documenti aggiuntivi, visti), se invece non passa l'accordo, i cittadini non potranno avere nessuna informazione sul trattamento riservato ai loro dati. Il Gruppo è pertanto contrario alla richiesta di parere della Corte di Giustizia.

Ornella PACIOTTI (PSE, I) ha ricordato che la maggioranza del Parlamento ritiene che ci sia una grave violazione del diritto fondamentale alla protezione dei dati dei cittadini europei e che, peraltro, non c'è neppure una legislazione americana che protegge i dati privati. L'oratrice ha poi affermato di voler un accordo internazionale «che dia dei diritti». Sostenendo che per la maggioranza del Parlamento la direttiva «è violata», la deputata ha chiesto, a nome del Gruppo, di avere un parere preventivo della Corte di giustizia e che non occorre neppure attendere le ultime novità visto che è un anno che si dibatte di questo tema. Per sapere se è violato o meno un diritto contenuto nel Trattato, ha concluso, l'unico modo è quello di chiederlo preventivamente alla Corte di giustizia, prima di stipulare l'accordo, «per non dover avere un annullamento di un trattato già fatto, che metterebbe in difficoltà i nostri rapporti».

Graham WATSON (ELDR, UK) ha esordito complimentandosi con la Commissione per gli sforzi profusi nel negoziato con gli Stati Uniti, pur deplorando che «non è stata abbastanza abile» per convincerli ad accettare la posizione europea. Il Gruppo, ha continuato, non accetta la base giuridica su cui si fonda l'accordo. Se è vero che non viene modificata la direttiva dall'altro lato, però, non viene applicata la legge. Anzi, i cittadini europei sarebbero soggetti alla legge americana. Nell'evidenziare quindi il deficit democratico, l'oratore ha sottolineato che l'iniziativa della Commissione è stata presa senza un parere preliminare del Parlamento, a cui si aggiunge il fatto che si apre la possibilità per paesi terzi di avere accesso alle informazioni detenute dagli USA. La proposta va quindi ritirata. E' necessario un accordo internazionale completo, ha concluso il rappresentante dei liberali, per dotarsi dei mezzi per combattere insieme il terrorismo, nel rispetto della legislazione europea in materia di protezione dei dati personali.

Giuseppe DI LELLO FINUOLI (GUE/NGL, I) ha ricordato che la Commissione ha detto più volte che questo è il migliore accordo che si potesse strappare al governo degli Stati Uniti ma, ha affermato, «più le discussioni vanno avanti e più lo stato delle cose per i cittadini europei peggiorano». Infatti, non solo questo accordo viola i trattati, ma c'è anche la possibilità che questi dati vengano trasferiti a paesi terzi e vengano da loro elaborati. Rammentando che il Parlamento ha più volte condannato questo accordo - anche se non ha specificamente votato se adire la Corte di giustizia - l'oratore ha concluso che è necessario avvalersi del parere di un'autorità terza per poter decidere liberamente se accettare o meno questo accordo.

Monica FRASSONI (Verdi/ALE, B), condividendo le opinioni dei tre precedenti oratori, ha sostenuto che è necessario consultare la Corte di Giustizia ritenendo «insoddisfacente» la dichiarazione della Commissione. L'oratrice ha poi affermato che l'Esecutivo «ha deciso di bypassare il parere del Parlamento» scegliendo la via della soft law invece di negoziare un vero e proprio trattato. Considerando «grave» questo atteggiamento, la deputata ha affermato di non volere un conflitto con la Commissione, ma se necessario si è pronti ad affrontarlo. Ciò potrebbe servire anche alla Commissione stessa per evitare che questo errore si ripeta, alla spalle dei cittadini.

La relatrice Johanna L.A. BOOGERD-QUAAK (ELDR, NL) ha espresso la sua insoddisfazione in merito alle osservazioni della Commissione, la quale non ritiene si possa parlare di violazione della normativa comunitaria. L'Accordo stabilisce che i dati dei passeggeri saranno elaborati sulla base delle richieste degli Stati Uniti. La legge USA che sarebbe d'applicazione è il Privacy Act, che però viene applicato esclusivamente ai cittadini statunitensi. L'oratrice ha espresso delle perplessità anche in merito all'applicazione della clausola di reciprocità.

Facendo riferimento alla questione dei dati trasmessi ai Paesi terzi, la relatrice ha ricordato come né il Parlamento europeo, né il Congresso USA si siano potuti pronunciare. Ella ha aggiunto che i deputati siedono in Parlamento in quanto rappresentanti dei cittadini e che non debbono lasciarsi calpestare da nessuno.

Jorge Salvador HERNANDEZ MOLLAR (PPE/DE, E) - presidente della commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni - ha affermato che la richiesta del parere alla Corte di Giustizia, in definitiva, servirà solo a rinviare la firma dell'accordo, lasciando in una situazione di illegalità il trattamento dei dati personali da parte delle autorità americane, «con grave pregiudizio per i cittadini europei». L'accordo è migliorabile, ha proseguito, ma è prioritaria la lotta al terrorismo e la collaborazione con gli USA in questa materia, ferma restando la possibilità di ricorrere successivamente alla Corte. l'oratore ha poi concluso, suggerendo di sentire prima cosa dichiarerà il Commissario Patten e poi di votare sul da farsi.

Il Presidente Pat COX ha quindi chiuso la discussione proponendo di effettuare il dibattito martedì e procedere al voto sulla relazione l'indomani.

Un timbro sul passaporto per i cittadini dei Paesi terzi

Roberta ANGELILLI (UEN, I)
Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce l'obbligo, per le autorità competenti degli Stati membri, di procedere all'apposizione sistematica di timbri sui documenti di viaggio dei cittadini di paesi terzi al momento dell'attraversamento delle frontiere esterne degli Stati membri, e che modifica a tal fine la Convenzione d'applicazione dell'accordo di Schengen e il Manuale comune
Doc.: A5-0229/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 20.04.2004
Votazione: 21.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Danny de Paepe

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Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze

Ozan CEYHUN (PSE, D)
Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo all'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze - (rifusione)
Doc.: A5-0248/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 20.04.2004
Votazione: 21.04.2004

La relazione è stata approvata con 273 voti favorevoli, 225 contrari e 6 astensioni.

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Pia Siitonen

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Voli congiunti per l'allontanamento di extracomunitari illegali

Richiesta di applicazione della procedura d'urgenza sull'iniziativa della Repubblica italiana in vista dell'adozione della decisione del Consiglio relativa all'organizzazione di voli congiunti per l'allontanamento dei cittadini di paesi terzi illegalmente presenti nel territorio di due o più Stati membri
Procedura: Urgenza (articolo 112 del Regolamento del Parlamento)
Votazione: 20.04.2004

La richiesta di applicazione della procedura d'urgenza non è stata accolta.

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Traffico frontaliero locale: sì alle agevolazioni ma garantire i controlli

Carmen CERDEIRA MORTERERO (PSE, E)
Relazione sulla proposta della Commissione ai fini dell'adozione di un regolamento del Consiglio che istituisce il regime del traffico frontaliero locale alle frontiere terrestri esterne degli Stati membri
Doc.: A5-0142/2004
Procedura: Consultazione legislativa

Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Traffico frontaliero locale ai valichi temporanei

The Earl of STOCKTON (PPE/DE, UK)
Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che istituisce il regime del traffico frontaliero locale alle frontiere terrestri esterne temporanee tra gli Stati membri
Doc.: A5-0141/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Accademia europea di Polizia

Martine ROURE (PSE, F)
Relazione sull'iniziativa dell'Irlanda ai fini dell'adozione di una decisione del Consiglio che modifica la decisione del Consiglio 2000/820/GAI che istituisce l'Accademia europea di Polizia (AEP) e sull'iniziativa del Regno Unito ai fini dell'adozione di una decisione del Consiglio che modifica la decisione del Consiglio 2000/820/GAI che istituisce l'Accademia europea di Polizia (AEP)
Doc.: A5-0140/2004
Procedura: Consultazione legislativa

Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Servizi di gestione dell'immigrazione

Eva KLAMT (PPE/DE, D)
Relazione sulla decisione del Consiglio relativa alla creazione sul web di una rete di informazione e coordinamento sicura per i servizi di gestione dell'immigrazione degli Stati membri
Doc.: A5-0145/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

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Obbligo dei vettori di comunicare i dati delle persone trasportate

Jorge Salvador HERNANDEZ MOLLAR (PPE/DE, E)
Seconda relazione sull'iniziativa del Regno di Spagna in vista dell'adozione di una direttiva del Consiglio relativa all'obbligo dei vettori di comunicare i dati relativi alle persone trasportate
Doc.: A5-0266/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La proposta è stata respinta con 225 voti favorevoli, 287 contrari e 11 astensioni. La seconda relazione è tornata alla commissione parlamentare competente.

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Fondo europeo per i rifugiati

Gérard DEPREZ (PPE/DE, B)
Relazione sulla proposta della Commissione in vista dell'adozione di una decisione del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per i rifugiati per il periodo 2005-2010
Doc.: A5-0267/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

 

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Sistema di informazione visti (VIS)

Carlos COELHO (PPE/DE, P)
Relazione sulla proposta della Commissione relativa all'adozione di una decisione del Consiglio che istituisce il Sistema di informazione visti (VIS)
Doc.: A5-0262/2004
Procedura: Consultazione legislativa

Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata. La proposta della Commissione è stata respinta e la relazione è tornata alla commissione parlamentare.

Per ulteriori informazioni:

Danny de Paepe

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Sistema di informazione visti (VIS)

Carlos COELHO (PPE/DE, P)
Relazione su
lla proposta della Commissione relativa all'adozione di una decisione del Consiglio che istituisce il Sistema di informazione visti (VIS)
Doc.: A5-0262/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: Articolo 68, paragrafo 3, del Regolamento del Parlamento
Votazione: 22.04.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni:

Danny de Paepe

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Politica sociale e dell’occupazione


Coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale

Jean LAMBERT (Verdi/ALE, UK)
Raccomandazione per la seconda lettura relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale
Doc.: A5-0234/2004
Procedura: Codecisione, seconda lettura
Dibattito: 19.04.2004
Votazione: 20.04.2004

Il Parlamento europeo ha adottato una relazione di Jean LAMBERT (Verdi/ALE, UK) in merito al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale degli Stati membri. La Commissione propone di modificare il regolamento 1408/71, il quale coordina i sistemi di sicurezza sociale degli Stati membri, senza volerli armonizzare. Esso mira a proteggere i diritti in materia di sicurezza sociale delle persone assicurate che si muovono all'interno della Comunità, favorendo così l'esercizio del diritto alla libera circolazione delle persone. In questo modo, una persona che circola liberamente all'interno del territorio comunitario non sarà svantaggiata rispetto ad un'altra che risiede e lavora in un solo Stato membro.

Il meccanismo prevede che gli spostamenti non comportino la perdita dei diritti acquisiti di sicurezza sociale e che una persona non sia tenuta a pagare per diversi regimi nazionali di previdenza sociale. La nuova versione del regolamento è più semplice e più aggiornata al tempo stesso. Essa offre più vantaggi ai cittadini dell'UE e non fa passi indietro. Per questo, l'Aula ritiene che i cittadini dell'UE non avrebbero niente da guadagnare da una ripresa da zero dei negoziati con 25 Stati membri e raccomanda di approvare la relazione. In ogni caso, prima che i cambiamenti entrino in vigore, occorreranno tre allegati tecnici e un regolamento di applicazione. Sarà il Parlamento della prossima legislatura a discutere di queste proposte, il che farà slittare l'entrata in vigore della nuova normativa al 2006.

I deputati hanno peraltro approvato un emendamento in modo da contemplare lo stesso periodo di autorizzazione per un lavoratore frontaliero prima del pensionamento per quanto concerne le prestazioni in natura previste dal regolamento, sia per il lavoratore che per la sua famiglia.

Per ulteriori informazioni:

Constanze Beckerhoff

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 44302

e-mail :         empl-press@europarl.eu.int

oppure

Zaneta Vegnere

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 31056

e-mail :         empl-press@europarl.eu.int

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Disabilità: chiesta una direttiva orizzontale sulla discriminazione

Mario MANTOVANI (PPE/DE, I)
Relazione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni "Pari opportunità per le persone con disabilità: un Piano d'azione europeo"
Doc.: A5-0263/2004
Procedura: Iniziativa

Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento
Votazione: 20.04.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni:

Zaneta Vegnere

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 31056

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Politiche a favore dell'occupazione

Marie-Thérèse HERMANGE (PPE/DE, F)
Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa a orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione
Doc.: A5-0277/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 22.04.2004
Votazione: 22.04.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni:

Constanze Beckerhoff

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Allargamento


I referendum per la riunificazione: opportunità storica per Cipro

Risoluzione su Cipro
Doc.: B5-0188/2004
Procedura: Risoluzione
Dibattito: 21.04.2004
Votazione: 21.04.2004

Con 422 voti favorevoli, 30 contrari e 47 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione con cui esprime il proprio sostegno e il proprio compiacimento per l'iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite, che il 31 marzo scorso ha consegnato alle due parti la versione finale del suo piano di riunificazione di Cipro. Esso sarà sottoposto a due referendum separati sull'isola il 24 aprile prossimo, affinché l'isola riunificata possa aderire all'Unione Europea il 1° maggio. In tal caso, il turco diventerà immediatamente la 21ª lingua ufficiale dell'UE.

I deputati riconoscono il diritto dei cittadini ciprioti di decidere autonomamente sul piano per mezzo di un referendum, senza pressioni esterne, anche se plauderebbero «in modo incondizionato all'adesione all'Unione europea di una Cipro unificata», e intendono rispettare una tale decisione, ma sottolineano che sussiste la necessità di un'ampia campagna d'informazione basata sui fatti. Essi ritengono che il piano costituisca «un compromesso storico in grado di porre termine a uno dei più annosi conflitti in Europa» e assicurano che le istituzioni dell'UE garantiranno in modo rigoroso, insieme ad altre istituzioni internazionali, l'esecuzione del piano, «poiché si tratta di una questione in cui è in gioco la loro credibilità».

Pur rendendosi conto del fatto che la popolazione cipriota ha molte domande su diversi elementi complessi del piano, l'Aula esprime la propria convinzione che qualsiasi difficoltà possa sorgere nell'esecuzione dell'accordo è suscettibile di soluzione con l'assistenza delle istituzioni europee, specie per quanto concerne la restituzione di immobili e la reintegrazione dei rifugiati del 1974.

I parlamentari condividono il parere della Commissione, secondo cui la questione non è scegliere tra il piano Annan e un altro piano, ma piuttosto della «scelta tra questo piano e l'impossibilità di trovare alternative per un lungo periodo». Essi invitano i cittadini di Cipro a cogliere «questa opportunità storica di riunificare il loro paese in maniera pacifica» ed assicurano l'intenzione del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione di fornire sostegno finanziario per l'esecuzione del piano e dell'acquis comunitario.

Per ulteriori informazioni:

Marjory van den Broeke

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 44304

e-mail : foreign-press@europarl.eu.int

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