L'AGE informa |
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RASSEGNA
18 gennaio 2006
Strasburgo
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Prospettive finanziare: è giunta l'ora del
negoziato |
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Il Parlamento ha adottato una risoluzione con la quale respinge - «nella sua formulazione attuale» - la posizione comune del Consiglio europeo in merito al quadro finanziario 2007-2013. I deputati deplorano i tagli proposti ai fondi destinati alla competitività, alla crescita e all'occupazione, così come quelli previsti per la cittadinanza e la sicurezza. Tuttavia, è espressa la volontà di avviare negoziati costruttivi, difendendo la posizione molto più generosa presa a giugno dal Parlamento. Con 541 voti favorevoli, 56 contrari e 76 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione con la quale respinge, «nella sua formulazione attuale», l'accordo sulle prospettive finanziarie cui è giunto il Consiglio europeo di dicembre Esso, infatti, non garantisce un bilancio UE «che rafforzi la prosperità, la competitività, la solidarietà, la coesione e la sicurezza», conformemente alle politiche già decise dallo stesso Consiglio. Inoltre, non onora gli impegni presi nei confronti dei nuovi Stati membri e non offre un meccanismo di flessibilità «adeguato e dettagliato», né un fermo impegno di revisione con un ruolo chiaro del Parlamento europeo o sufficienti misure di accompagnamento volte, per esempio, a garantire un'attuazione e un controllo migliori delle spese degli Stati membri. Il Parlamento disapprova, in particolare, la «la riduzione inaccettabile» degli impegni destinati a competitività, crescita e occupazione, «nonostante l'importanza accordata da tutte le Istituzioni dell'UE alla strategia di Lisbona», nonché i tagli alla rubrica cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia e alla rubrica azioni esterne. E' inoltre rilevato che le conclusioni del Vertice «si incentrano sulle politiche tradizionali» gestite dagli Stati membri invece di porre l'accento su politiche che mettano l'Unione in condizione di far fronte a nuove sfide e di sviluppare il valore aggiunto europeo per i cittadini. E’ poi deplorato che gli Stati membri «combattano per preservare i propri interessi nazionali piuttosto che per promuovere una dimensione europea» e che non siano stati capaci di trattare la questione della riforma del sistema delle risorse proprie. I deputati affermano tuttavia la loro volontà «di avviare negoziati costruttivi con il Consiglio», sulla base delle rispettive posizioni, «purché la Presidenza austriaca riceva un effettivo mandato negoziale». La risoluzione, in proposito, afferma la determinazione a difendere gli elementi quantitativi, strutturali e qualitativi della posizione negoziale del Parlamento ed a rafforzare la dimensione europea delle politiche in materia agricola, interna e esterna. Per i deputati, infatti, la posizione negoziale assunta dal Parlamento europeo l'8 giugno 2005 «offre una migliore rispondenza tra priorità politiche e esigenze finanziarie, la modernizzazione del bilancio attraverso una maggiore flessibilità e un miglioramento della qualità di esecuzione». Le prossime tappe Il Parlamento, infine, ha incaricato la sua commissione per i bilanci di negoziare di conseguenza l'accordo interistituzionale. Intanto, il 23 gennaio si terrà un primo trilogo tra i Presidenti del Parlamento, della Commissione e del Consiglio. Il mandato negoziale da affidare alla Presidenza sarà discusso il 25 gennaio a livello degli ambasciatori (Coreper). Inoltre, l'Esecutivo presenterà una proposta di accordo interistituzionale il 1° febbraio e la speranza è di trovare un'intesa in tempo per il Consiglio europeo di primavera. Link utili Dibattito alla
Conferenza dei Presidenti aperta a tutti i deputati (20 dicembre
2005) Riferimenti Risoluzione
sulla posizione del Consiglio europeo in merito alle prospettive
finanziarie e al rinnovo dell'Accordo interistituzionale 2007-2013 |
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