In apertura della seduta, il Presidente BORRELL ha ricordato che la
Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Politici, giovedì scorso, aveva
adottato all'unanimità una dichiarazione sulla situazione dei giornalisti in
Iraq, che faceva seguito ad un incontro con i responsabili dei media
italiani e francesi per i quali lavorano i giornalisti europei detenuti in
ostaggio.
Egli ha poi sottolineato
come, venerdì sera, «la grande gioia provata nell'apprendere la
liberazione di Giuliana Sgrena»
sia stata offuscata dall'annuncio della morte di Nicola Calipari,
«ucciso tragicamente nel tentativo di proteggere Giuliana con il proprio
corpo».
Definendolo un «uomo
coraggioso e con grandissimo senso del dovere», che «ha posto la
riuscita della sua missione al di sopra di tutto», il Presidente ha
voluto unire la sua voce a quella delle autorità italiane - e in particolare
a quella del Presidente Ciampi
e del Presidente Berlusconi -
«che hanno chiesto alle autorità americane di fare luce sulle circostanze
drammatiche che hanno portato alla morte di Nicola Calipari». Come in
altre circostanze simili, ha aggiunto, «bisogna sapere come e perchè si
sono svolti i fatti». Ricordando come «l'Italia unanime» gli
abbia reso un omaggio nazionale, il Presidente ha quindi voluto esprimere la
solidarietà dell'Assemblea alla sua famiglia in questo doloroso momento.
«Oggi Giuliana è tornata
libera», ha
detto il Presidente, «ma la mobilitazione deve andare avanti» per
ottenere la liberazione di Florence AUBENAS e della sua guida interprete
Hussein HANOUN AL-SAADI. BORRELL, che sono detenuti da «coloro che
rifiutano il diritto all'informazione, e quindi la democrazia». Egli ha
quindi ricordato che i ritratti degli ostaggi sono stati esposti nei locali
del Parlamento europeo, «come testimonianza della nostra solidarietà».
Il Parlamento europeo, ha
quindi proseguito, deve affermare, ancora una volta, che «non vi è
democrazia senza libertà d'informazione e che la sicurezza dei giornalisti
deve essere protetta in tutto il mondo» e « tutto debba essere fatto
affinché i media possano adempiere ai loro compiti, in particolare nelle
zone dove hanno luogo conflitti armati, compreso l'Iraq».
Eccidio
di Katyn
Il Presidente ha
informato l'Aula che alcuni deputati polacchi avevano chiesto di ricordare
l'eccidio di Katyn, avvenuto il 5 marzo 1940, in cui 14.000 ufficiali
polacchi furono uccisi «a sangue freddo dal regime di Stalin».
BORRELL, nell'informare che la Conferenza dei Presidenti non ha accolto
la proposta di osservare un minuto di silenzio in Plenaria, ha affermato
che, pur essendo doveroso ricordare il passato, la storia attuale e
l'unificazione europea devono aiutarci a superarlo. Occorre tenere presente,
ha aggiunto, che il consolidamento della pace e della democrazia, «valori
dell'Unione europea», debba servire a prevenire il ripetersi di questi
fatti.
Repressione di una manifestazione di donne in Turchia
Il Presidente, a seguito
della repressione della polizia turca di una manifestazione di donne
organizzata nell'ambito della giornata internazionale della donna, ha
condannato tali fatti con fermezza in un comunicato stampa. BORRELL
ha anche chiesto alle autorità turche di punire i responsabili, sostenendo
che questi eventi «non sono il miglior biglietto da visita per
un'ipotetica entrata della Turchia all'UE».
Modifiche
all'ordine del giorno
Le modifiche all'ordine
del giorno già anticipate sono state definitivamente approvate. Inoltre, è
stato inserito un dibattito in merito alla Direttiva sui servizi del mercato
interno/Brevetti sui software, martedì 8 marzo, dalle 18.00 alle 18.45.
Infine, le votazioni di mercoledì sono state posticipate alle 12.30.
Interventi di un minuto (art. 144 del Regolamento)
Marco PANNELLA (ALDE/ADLE,
IT), ha ringraziato il Presidente per aver onorato Nicola Calipari, «alto
funzionario dello Stato e del SISMI», che era per la quarta volta a
Baghdad per riuscire a strappare ostaggi «dalle mani di bande armate
terroriste, assassine di iracheni e irachene». Tuttavia, ha aggiunto,
sarebbe ora per il Parlamento europeo di «non peccare involontariamente
di razzismo», spiegando che «quando muore uno di noi è un evento
mondiale», mentre «quando si ammazzano irachene e iracheni sulla scia
della ideologia di Saddam, noi tacciamo», come si è taciuto «per
cinquanta anni sulle fosse di Katyn». «E' una vergogna che continuiamo a
tacere anche su quello!», ha quindi concluso.
Vittorio Emanuele
AGNOLETTO (GUE/NGL, IT), definendo la morte di Nicola Calipari un
«assassinio», ha sottolineato come il Presidente della Commissione
Barroso abbia invece parlato di «sfortunato incidente», chiedendosi
se la Commissione avesse « informazioni che ancora non sono state rese
pubbliche». Egli ha poi sostenuto che poco prima la CNN aveva
anticipato, da fonti del Pentagono, che la commissione d'inchiesta degli
Stati Uniti era arrivata alla conclusione che si fosse trattato
«semplicemente di un fraintendimento tra le autorità italiane e le autorità
degli Stati Uniti sulla comunicazione del passaggio della macchina». Il
deputato si è quindi associato alla richiesta di Reporters sans
Frontières che ha sollecitato l'istituzione di una commissione
d'inchiesta delle Nazioni Unite, chiedendo alla Commissione e al Consiglio
di fare altrettanto ed ha chiesto che tale argomento «diventi un elemento
di discussione anche da parte dell'Unione europea nelle relazioni
transatlantiche».
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Risoluzione sulla revisione a medio termine della Strategia di Lisbona
Doc.:
B6-0186/2005
Procedura: Risoluzione
Dibattito: 9.3.2005
Votazione: 9.3.2005
Nei prossimi cinque anni
la Strategia di Lisbona dev’essere la priorità assoluta dell’Unione europea.
E’ quanto chiedono i deputati con la proposta di risoluzione che dovrà
essere votata dopo il dibattito di mercoledì dedicato, appunto, alla
revisione della Strategia. La crescita sostenibile e l’occupazione
rappresentano i principali obiettivi che, tra l’altro, sono considerati un
elemento essenziale del progresso sociale e ambientale. Per rafforzare i
risultati dell’economia europea, secondo i deputati, è anche essenziale
disporre di una politica sociale e ambientale forte e ben concepita.
La proposta di
risoluzione, redatta da un gruppo di lavoro composto da diversi deputati su
mandato della Conferenza dei Presidenti, ha lo scopo di definire la
posizione del Parlamento europeo in vista del Vertice di Primavera del 22 e
23 marzo.
Nel ritenere che uno
sforzo supplementare debba essere profuso per completare il mercato interno,
la risoluzione, sostiene che il successo della Strategia dipende anche dalle
riforme strutturali da attuare negli Stati membri. Tali riforme sono infatti
considerate «indispensabili al mantenimento del modello sociale europeo».
Gli obiettivi economici e
sociali, secondo i deputati, possano essere conseguiti «solo
salvaguardando la competitività sul piano internazionale» e
«conferendo flessibilità all'economia, soprattutto al mercato del lavoro».
Occorre, inoltre, assicurare la stabilità monetaria e limitare la finanza
pubblica «a un livello tale da non compromettere né la stabilità
monetaria, né la sostenibilità delle pensioni». Vanno poi promosse
«l'imprenditorialità, la cultura del rischio e l'iniziativa privata», e
mantenuto «comprensibile il quadro normativo che disciplina l'attività
economica evitando che esso sia di ostacolo a quest'ultima». Infine, è
necessario prevedere «un sistema fiscale semplice, equo e quanto meno
oneroso possibile», e garantire un elevato livello di coerenza in
politica economica.
Parallelamente, secondo
il gruppo di lavoro, la Strategia deve portare ad un mercato del lavoro che
«stimoli il dinamismo e la sicurezza», deve ammodernare i regimi di
sicurezza sociale senza indebolirli, deve considerare le norme sociali e
ambientali elevate come un elemento del modello europeo di concorrenza. La
proposta di risoluzione, poi, nell’evidenziare la necessità di completare il
mercato unico nel settore dei servizi, sottolinea anche il ruolo dei servizi
d’interesse generale nella promozione dell’inserzione sociale, della
coesione territoriale e di un mercato unico efficace. Il Vertice è quindi
invitato ad impegnarsi nella definizione di un quadro giuridico sui servizi
d’interesse generale per «garantirne la qualità e l'accesso da parte di
tutti gli europei», nel rispetto del principio di sussidiarietà.
La risoluzione, inoltre,
affronta argomenti specifici in diversi punti. In particolare, essa chiede
nuove iniziative volte a creare un ambiente favorevole alle imprese e a
sviluppare la società dell’informazione. Ma è sollecitata anche la
presentazione di una terza direttiva sulla liberalizzazione dei mercati
dell’energia per garantire eguali condizioni di concorrenza e il rapido
completamento delle reti transeuropee, così come l’aumento del sostegno alle
tecnologie e alle innovazioni «verdi». Il gruppo di lavoro ritiene che un
accordo soddisfacente sulla nuova legislazione REACH «fornirebbe un buon
esempio del funzionamento della Strategia di Lisbona».
La proposta di
risoluzione, inoltre, «riconosce il valore aggiunto unico» che la
politica regionale rappresenta nell’attuazione degli obiettivi di Lisbona e
ricorda che sono necessari mezzi finanziari adeguati per rilevare questa
sfida efficacemente. Pertanto, insiste affinché le prospettive finanziarie
2007-2013 riflettano tale ruolo. D'altra parte, le spese agricole destinate
allo sviluppo rurale e, in particolare, alla formazione dei giovani
agricoltori, rappresentano per i deputati una aspetto essenziale della
Strategia di Lisbona.
Ma la risoluzione chiede
anche maggiore flessibilità del mercato del lavoro per consentire un aumento
delle possibilità di occupazione, in particolare nelle PMI. Al contempo,
chiede il miglioramento del funzionamento del mercato dell’occupazione,
insistendo particolarmente sul sostegno ai giovani. In tale contesto,
l’accento è posto sull’istruzione, sulla formazione e sulla ricerca.
A quest’ultimo proposito,
la proposta di risoluzione sottolinea che gli Stati membri dovrebbero
impegnarsi ad aumentare la loro spesa per la ricerca fino al 3% del reddito
nazionale (2% a favore del settore privato e 1% per quello pubblico). Questo
obiettivo andrebbe raggiunto attraverso il raddoppio dei fondi europei
dedicati alla ricerca e con l’istituzione del Consiglio Europeo della
Ricerca. D’altra parte, andrebbero intensificati gli sforzi volti a proporre
un brevetto UE «efficace dal punto di vista dei costi, meno oneroso e ben
funzionante», che offra certezza giuridica e maggiori possibilità alle
PMI, stimolando veramente la ricerca e lo sviluppo in Europa.
I deputati chiedono poi
che tutte le proposte legislative siano conformi agli obiettivi di Lisbona.
Andrebbero poi utilizzati indicatori meno numerosi, ma «di migliore
qualità», volti a verificare i progressi economici, sociali e
ambientali. In tale ambito, peraltro, suggeriscono la definizione di una
banca dati accessibile al pubblico che indichi «il tasso di recepimento»
da parte di ciascuno Stato membro delle norme relative alla Strategia di
Lisbona, nonché i parametri di riferimento e le migliori pratiche per i
programmi cofinanziati.
Infine, la risoluzione
insiste sulla necessità che, sull’Agenda di Lisbona, vi sia una forte
collaborazione tra il Parlamento europeo e la Commissione e tra il primo e i
parlamenti nazionali. Ma anche la partecipazione delle autorità regionali e
locali è essenziale per il successo del progetto. Ricordando la conferenza
interparlamentare prevista per il 16 e il 17 marzo, la risoluzione invita
quindi il Vertice a presentare una proposta per rafforzare la dimensione
parlamentare della Strategia di Lisbona.
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