<<Sommario | |
RESOCONTO
2 settembre 2008 Bruxelles
|
|
Un sistema di allerta UE per i bambini scomparsi
Il rapimento dei bambini è tra i crimini più inumani ed è in aumento in Europa. Rilevando come talvolta le vittime siano trasportate aldilà delle frontiere, i deputati sollecitano un sistema di allerta UE per l'immediata trasmissione di particolari sul bambino scomparso, di informazioni sulla sparizione e sui sospetti rapitori, e l'attivazione di un numero verde. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero cooperare per consentire di lanciare l'allarme rapidamente in tutti i territori interessati.
Nel processo verbale di oggi sarà iscritta - e quindi formalmente adottata da parte del Parlamento - una dichiarazione promossa da Roberta ANGELILLI (UEN, IT) e sottoscritta dalla maggioranza dei deputati che invita gli Stati membri a introdurre un sistema di allerta in caso di scomparsa di bambini. Sottolineando come il rapimento dei bambini sia tra i crimini «più inumani», i deputati ricordano infatti che in Europa tali reati sono in aumento e che, talvolta, le vittime sono trasportate attraverso le frontiere degli Stati. Rilevano poi che le prospettive di salvare la vita di un bambino rapito diminuiscono via via che passa il tempo e che «non esiste alcun sistema di allerta a livello europeo in caso di scomparsa di un bambino e neppure un sistema nazionale o locale in buona parte dell'UE».
Secondo il Parlamento, l'attivazione di un tale sistema comporterebbe l'immediata trasmissione agli organi d'informazione, alle autorità di frontiera e alle autorità doganali e preposte al mantenimento dell'ordine pubblico di particolari sul bambino smarrito, con la fotografia, se disponibile, di informazioni relative alla scomparsa e/o ai sospetti rapitori e di un numero telefonico da chiamare per fornire informazioni (116 000, se operante). Inoltre, a suo parere, gli Stati membri dovrebbero raggiungere accordi di cooperazione con tutti gli Stati confinanti «in modo da poter lanciare l'allarme rapidamente in tutti i territori interessati». I deputati chiedono infine lo sviluppo di un'organizzazione comune per fornire assistenza e formazione agli organismi nazionali.
Background
Secondo i dati della Direzione Centrale della Polizia Criminale, il fenomeno dei bambini scomparsi ha riguardato in Italia, nel 2007, 984 bambini e adolescenti. La maggior parte delle denunce, secondo quanto riportato da Telefono Azzurro, concerne minori dai 15 ai 17 anni. Il 75,9% dei minori scomparsi sono stranieri e il 24,1% italiani. Il 49,8% delle denunce si colloca nel Nord Italia, il 25,1% nel Centro, il 25,1% nel Sud e nelle isole.
Il concetto di “scomparsa”, ricorda Telefono Azzurro, comprende tutte quelle situazioni in cui si perdono le tracce di un bambino o di un adolescente, indipendentemente dalle cause del suo allontanamento che possono essere molto diverse: rapimento da parte di un estraneo, sottrazione attuata da un genitore), fuga volontaria. La maggior parte dei bambini che “scompaiono” rientrano nella categoria degli allontanamenti volontari. Si tratta, cioè, di bambini e adolescenti che, per diversi motivi, decidono di lasciare l’abitazione familiare o la comunità cui sono affidati. Le sottrazioni di minore, invece, solo in una percentuale residua risultano ad opera di sconosciuti, poiché la maggior parte dei bambini scompare a causa di una persona conosciuta.
Guardando ai dati forniti da Child Focus, in Belgio, sono stati aperti 2928 nuovi casi di bambini smarriti nel 2007. Secondo Focus, in Romania, ci sono stati 354 nuovi casi tra la creazione dell'organizzazione nel maggio del 2007 e la fine dello stesso anno. La Fondation pour l’Enfance rileva poi 706 nuovi casi di bambini scomparsi in Francia nel 2007 e Missing People 4802 nuovi casi in Gran Bretagna nel 2007.
Telefono Azzurro è membro di Missing Children Europe (European Federation for Missing and Sexually Exploited Children). Tale federazione dal 2001 coordina 21 organizzazioni non governative e associazioni con l’obiettivo di condividere le buone prassi tra i membri e rappresentare i membri presso le Istituzioni europee. Il sistema di child alert, nato negli Stati Uniti ed attualmente esistente (seppur entro i rispettivi confini nazionali) in Gran Bretagna, Grecia e Francia, si basa sulla collaborazione tra polizia e tutte le emittenti nazionali affinché la notizia di un bambino scomparso venga immediatamente e capillarmente diffusa su tutto il territorio.
Lo scorso 8 luglio, in occasione del Consiglio informale dei ministri dedicato alla giustizia e agli affari interni, a Cannes, la Presidenza francese ha tentato di convincere i suoi partner europei a dotarsi di sistemi nazionali d'allarme per lottare contro le scomparse di bambini al livello dell'Unione, ma la questione della loro interoperatività suscita ancora dubbi in alcuni Stati membri. Il dispositivo d'ispirazione americana permette alle autorità poliziesche e giudiziarie di dare l'allarme in occasione di una scomparsa di bambino. I mass media, soprattutto televisione e radio, ed anche i pannelli luminosi di segnaletica stradale possono essere utilizzati per trasmettere l'informazione e diffondere fotografie delle vittime.
L'obiettivo della Francia, secondo quanto riportato da Agence Europe, è in parte già raggiunto poiché numerosi Stati membri hanno accettato di sviluppare questo tipo di sistemi a livello nazionale, anche se differiscono gli uni dagli altri. «Abbiamo verificato se la maggior parte degli Stati membri si stesse dotando di un sistema di allarme antisequestro. È necessario che sia interoperativo, anche se sono diversi», ha spiegato il commissario europeo incaricato della giustizia, Jacques Barrot.
Oltre alla Francia, la Grecia lo applica già e i Paesi Bassi, il Lussemburgo, il Belgio, e il Portogallo hanno dichiarato la loro volontà di andare avanti in questo senso. Diversi Stati membri si sono impegnati a sperimentare l'attivazione transfrontaliera di un allarme antisequestro, sul tipo dell'esercizio che ha avuto luogo, in giugno scorso, tra la Francia, i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo (Spagna, Portogallo, Germania, Repubblica ceca e Svezia come osservatori). E', invece, stata accantonata l'idea di creare un meccanismo europeo che si basa su sistemi nazionali esattamente simili. La Germania e altre nazioni, peraltro, si sono mostrate reticenti all'idea di creare un sistema europeo completamente interconnesso, giudicandolo sproporzionato.
La Commissione europea annovera attualmente i dispositivi esistenti e prevede anche di pubblicare una guida pratica per aiutare gli Stati membri.
Firmatari italiani
Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Gabriele Albertini, Roberta Angelilli, Paolo Bartolozzi, Domenico Antonio Basile, Alessandro Battilocchio, Sergio Berlato, Vito Bonsignore, Mario Borghezio, Iles Braghetto, Marco Cappato, Giorgio Carollo, Carlo Casini, Giuseppe Castiglione, Giusto Catania, Fabio Ciani, Luigi Cocilovo, Giovanna Corda, Paolo Costa, Beniamino Donnici, Francesco Ferrari, Roberto Fiore, Alessandro Foglietta, Elisabetta Gardini, Giuseppe Gargani, Donata Gottardi, Lilli Gruber, Sepp Kusstatscher, Romano Maria La Russa, Vincenzo Lavarra, Pia Elda Locatelli, Andrea Losco, Catiuscia Marini, Mario Mauro, Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Cristiana Muscardini, Sebastiano (Nello) Musumeci, Pasqualina Napoletano, Pier Antonio Panzeri, Aldo Patriciello, Umberto Pirilli, Lapo Pistelli, Gianni Pittella, Guido Podestà, Vittorio Prodi, Giovanni Rivera, Giovanni Robusti, Luca Romagnoli, Amalia Sartori, Salvatore Tatarella, Patrizia Toia, Armando Veneto, Riccardo Ventre, Donato Tommaso Veraldi, Iva Zanicchi, Stefano Zappalà.
Link utili
Testo
della dichiarazione scritta |
|