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RASSEGNA
17 gennaio 2007
Strasburgo
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Angela Merkel al Parlamento: «l'anima dell'Europa è la tolleranza» | |
Riforme istituzionali e trattato costituzionale, energia e cambiamenti climatici, modello sociale e tutela ambientale, sicurezza e giustizia, ruolo dell'Europa nel mondo e mercato comune transatlantico. Sono questi i principali temi affrontati in Aula durante la presentazione del programma di lavoro della Presidenza tedesca. Ampio spazio è stato dedicato al 50° anniversario della firma dei trattati di Roma, un'occasione per guardare al futuro sulla base dell'esperienza dei padri fondatori. Il Presidente Hans-Gert POETTERING ha accolto la Cancelliera tedesca definendola - in quanto originaria della Germania Orientale - «un simbolo della trasformazione del Continente europeo» riunificato dopo tanti anni e che conta ora 27 popoli. Ha poi sottolineato che ella si rivolge a un Parlamento «consapevole del proprio ruolo». Dichiarazione del Consiglio Dopo aver dato il benvenuto ai nuovi deputati bulgari e rumeni, Angela MERKEL ha esordito affermando la sua intenzione di instaurare una cooperazione «solida, duratura e intensa» con il Parlamento. Ha poi evidenziato che, sebbene sia nata europea, è solo da 17 anni che vive nell'Unione europea. Un'Unione che, vista dall'esterno, appare come una storia di successo senza paragoni che ha garantito pace, libertà e prosperità. Ma anche dall'interno ha potuto constatare che l'Unione è «accogliente» e, pertanto, per nessuna ragione al mondo vorrebbe abbandonare questa «casa comune europea». Una casa che deve essere ampliata e ristrutturata, tenendo però presente che questo impegno deve affrontare gli aspetti essenziali e avere fondamenta solide. Occorre quindi dare un'anima all'Europa, come chiedeva Jacques Delors, o meglio trovare la sua anima. Un'Europa che è caratterizzata dalla sua molteplicità e diversità, un patrimonio che deve essere tutelato. Ma questa molteplicità è possibile solo grazie alla libertà, che «consente di vivere nella diversità». Libertà di opinione e d'espressione, di fede, d'impresa e artistica che «deve essere riconquistata ogni giorno». Una libertà che non è priva di vincoli e che quindi deve essere accompagnata dalla responsabilità, in quanto riguarda anche gli altri. Ma ciò che consente di assicurare la molteplicità nella libertà, ha spiegato la Cancelliera, è la tolleranza. E' questa l'anima dell'Europa, conquistata dopo secoli di guerre che sono culminate in quella «avviata dal mio popolo». La nostra storia, ha proseguito, «ci impone quindi di promuovere la tolleranza all'interno e all'esterno delle nostre frontiere». La tolleranza, ha spiegato, «è una virtù esigente», che impegna «la ragione e il cuore» e che non va confusa con l'arbitrarietà. Non è nemmeno la semplice rinuncia alla violenza, ma è «la volontà che richiede che ogni cosa venga vista anche con gli occhi degli altri». L'Unione europea, ha aggiunto, non potrà mai dimostrare nessuna comprensione per l'intolleranza, la violenza e gli estremismi di destra, di sinistra e religiosi. L'anima dell'Europa «si ravvede in una convivenza pacifica in cui si cerca il meglio per tutti». Nonostante i primi trattati non affrontassero il tema della cultura, ha proseguito, già avevano una visione comune e, pertanto, occorre richiamarsi a queste fondamenta, poiché «soltanto assieme si può avere successo». La Cancelliera ha quindi affermato di professare un'Unione in cui si rinuncia a legiferare a livello europeo se ciò può rappresentare un ostacolo ma che agisce insieme per affrontare le sfide comuni come la globalizzazione e le minacce per la pace e la sicurezza. Al riguardo, ha quindi sottolineato che il Trattato costituzionale - che per la prima volta menziona la tolleranza - getta le basi per nuove regole comuni che permettono all'UE di affrontare queste sfide, di essere operativa e di essere ampliata. Ha quindi ricordato che è sua intenzione consultare i Capi di Stato e di governo per cercare di trovare una soluzione che consenta di uscire da questa stasi e, poi, proporre al Vertice di giugno una tabella di marcia per il varo del nuovo trattato. In proposito, ha sottolineato che l'intenzione sarebbe di disporre di nuove regole prima delle prossime elezioni europee. Un nuovo fallimento, ha ammonito, «sarebbe un errore storico». Questo compito, ha proseguito, deve essere affrontato «ispirandoci alla nostra diversità e alla nostra tolleranza». Le sfide, ha spiegato, «sono enormi» e riguardano principalmente la sicurezza e la difesa. Occorre quindi garantire la stabilità dei Balcani occidentali e, quindi, offrire loro una prospettiva europea, promuovere il processo di pace in Medio Oriente in seno al quartetto, rafforzare la politica di vicinato per offrire a quei paesi un'alternativa all'adesione e concludere con successo i negoziati commerciali internazionali. E' poi necessario approfondire il partenariato transatlantico trovando accordi sulla normativa in materia di brevetti e sull'accesso ai mercati. Al riguardo, la Cancelliera ha sottolineato che «realizzare un mercato comune transatlantico è negli interessi più profondi dell'UE». Ma vi è anche l'esigenza di approfondire le relazioni con la Russia, in particolare nel campo dell'energia. In merito alla questione dei cambiamenti climatici, la Cancelliera ha sottolineato la necessità di incoraggiare gli USA a collaborare maggiormente con l'Europa, sostenendo che l'accesso alle fonti energetiche e i cambiamenti climatici rappresentano una delle più grandi sfide dell'umanità in questo secolo. Per quanto riguarda la politica estera, ha affermato che solo assieme è possibile affrontare e vincere le sfide ad essa connessa e che il "Ministro degli Esteri" europeo dev'essere alla base del Trattato costituzionale. D'altra parte, la Cancelliera si è soffermata sulla necessità di garantire il benessere, la crescita e la sicurezza sociale, «come chiesto dai cittadini», spiegando che la crescita economica non è un obiettivo a sé stante se non crea nuova occupazione. La crescita, inoltre, dev'essere favorita eliminando la burocrazia superflua e legiferando meglio. A questo proposito, ha poi avanzato la proposta di discontinuità legislativa, ossia che ogni proposta il cui esame non è terminato nel corso di una data legislatura decada, conferendo così maggiore importanza alle elezioni europee. Dopo aver sottolineato la validità del Programma comune alle tre presidenze che si succederanno nei prossimi 18 mesi, la Cancelliera ha insistito sulla necessità di riformare i trattati per rendere più efficace e efficiente l'Unione e diconsentirle i risolvere i suoi problemi. Citando un accademico americano, Richard Florida, ha identificato tre "ingredienti" fondamentali per uno sviluppo di successo: tecnologia, talento e tolleranza. E questa, ha aggiunto, è «una buona notizia» per l'Europa, visto che li possiede tutti. Solo così, ha infatti spiegato, è possibile crescere in modo sostenibile e duraturo. Dichiarazione della Commissione José Manuel BARROSO ha esordito affermando che il 2007 è l'anno giusto per celebrare quanto è stato costruito in passato e per guardare al futuro. Evidenziando la «felice coincidenza» con la Presidenza tedesca, ha quindi voluto esprimere la sua gratitudine alla Germania per quanto fatto a favore dell'integrazione europea. Il Presidente della Commissione ha quindi illustrato le grandi linee della sua proposta in materia energetica e le connessioni con la questione dei cambiamenti climatici. In proposito, ha sottolineato l'esigenza di creare un vero mercato unico dell'energia e la necessità per l'Europa di mantenere la leadership nel promuovere azioni volte a combattere i cambiamenti climatici. In merito alla Costituzione, ha voluto porre in luce l'importanza della dichiarazione sul futuro dell'UE che sarà adottata al Vertice straordinario convocato per celebrare il 50° anniversario della firma dei trattati di Roma. Una dichiarazione, ha precisato, che sarà comune agli Stati membri, alla Commissione e al Parlamento in modo da riaffermare il principio che l'Europa «è una comunità politica» e non solo economica. Al riguardo ha anche suggerito cinque linee guida in merito ai contenuti di questa dichiarazione che, basandosi sull'esempio dei padri fondatori, dovrà guardare «ai prossimi 50 anni», ossia alle evoluzioni che non potevano essere immaginate nel 1957. Si tratterà in sostanza, ha spiegato, di preparare i cittadini alla globalizzazione, in un'Europa di economie e società aperte, fondata sul consenso dei cittadini. Questi cinque punti concreti sono: solidarietà (garantire maggiore coesione sociale), sostenibilità (lotta ai cambiamenti climatici), responsabilità (trasparenza e accesso alle informazioni come diritto per i cittadini e obbligo per le istituzioni), sicurezza (preservando le libertà fondamentali) e la promozione dei valori europei nel mondo. La dichiarazione, ha aggiunto, dovrà dare un nuovo impulso alla riforma istituzionale che andrà risolta prima delle prossime elezioni europee. «Nizza non basta, non possiamo costruire l'Europa di domani con gli strumenti del passato», ha concluso, dicendosi fiducioso che nei prossimi sei mesi potranno essere realizzati progressi in questo senso. Interventi in nome dei gruppi Joseph DAUL (PPE/DE, FR), dopo aver sottolineato che la Cancelliera, il Presidente della Commissione e quello del Parlamento sono membri della sua stessa famiglia politica, ha affermato che il ruolo di un politico «è di anticipare, di fare delle scelte e di assumersene le responsabilità di fronte all'opinione pubblica». Si è quindi congratulato con la Presidenza per le proposte avanzate in numerosi settori in merito ai quali «la Presidenza sviluppa un approccio risolutamente europeo e anche pro-europeo». Sulla questione istituzionale, il nuovo leader dei popolari ha ricordato che la Cancelliera non ha intenzione di avere un approccio minimalista ma di cercare un equilibrio tra le diverse posizioni. Ciò, ha commentato, sarà difficile, ma non è illusorio. E' infatti lunga la lista delle ambizioni politiche che sembravano irrealizzabili e che sono invece diventate realtà: la pace in Europa, il ritorno alla prosperità e alla crescita fino alla creazione dell'euro, la fine del comunismo e la riunificazione del Continente europeo». Dopo aver evidenziato che l'Europa non ha sempre un'immagine positiva agli occhi di taluni cittadini ma che, paradossalmente, è anche percepita da molti come il giusto livello per rispondere ai problemi quotidiani, ha anche ricordato l'importanza del principio della sussidiarietà. Accennando al settore dell'energia, ha sostenuto che l'Unione deve essere capace di parlare con una sola voce, che sia anche ferma nel difendere i propri interessi strategici. Al riguardo ha quindi affermato di condividere la posizione della Presidenza nei riguardi della Russia, così come la necessità di rafforzare il partenariato con gli USA. In particolare, nella prospettiva di un mercato transatlantico «che non potrà che rendere più dinamiche le nostre economie, favorire la crescita e creare occupazione». Il Vertice di marzo per celebrare la firma dei trattati di Roma, ha proseguito, sarà marcato dall'adozione di una dichiarazione che dovrà ricordare a tutti i valori comuni che ci uniscono ma che dovrà anche avanzare le priorità future della costruzione europea. Il mondo è cambiato negli ultimi 50 anni, ha aggiunto il deputato, e i motivi per i quali dobbiamo unirci sono parzialmente evoluti, ma il ruolo dei politici - così come degli attori economici e dei media - «è di far passare in maniera forte e convincente un messaggio positivo, lucido e illuminato: un messaggio di responsabilità». La nuova realtà, ha concluso, è che le grandi sfide possono essere affrontate solo a livello di grandi regioni e l'Europa è una di queste, forse una delle più potenti, più prospere, più stabili e più democratiche e, pertanto, più attraenti. Per Martin SCHULZ (PSE, DE) il discorso della Cancelliera è stato «incoraggiante» e fondato sullo spirito giusto. Tuttavia, ha lamentato la poca importanza attribuita alla questione dell'Europa sociale. La libertà dalla paura e dalla minaccia sociale, ha infatti sostenuto, costituisce il presupposto per garantire tutte le altre libertà. I cittadini inoltre si aspettano dall'Europa delle risposte a tali problematiche, altrimenti non l'accettano. Dicendosi d'accordo sui tre criteri citati - tecnologia, talento e tolleranza, il leader socialdemocratico - ha poi sottolineato che occorre abbinare il progresso tecnologico alla sicurezza sociale. In merito alla Costituzione, il deputato ha evidenziato che è possibile anticipare alcuni elementi. Occorre istituire un meccanismo che consenta di valutare l'impatto sociale delle decisioni «così da evitare - come nel caso delle direttiva sui servizi - di dover correggere gli errori madornali della Commissione». Sostenendo poi che «per riuscire assieme un'opera comune» si deve giungere a un compromesso, ha sottolineato che il nucleo della Costituzione è condiviso dalla maggioranza. Riguardo alla questione climatica ha posto in luce l'esigenza per l'UE di istituire un partenariato con gli altri paesi, abbandonare «il modello economico dello spreco» e mantenere fede agli impegni. Ha esortato poi la Cancelliera a sfruttare il suo ruolo europeo per convincere gli altri Stati membri ad abbandonare il nucleare. Riconoscendo poi a Helmut Khol il merito di aver riunificato la Germania in un'ottica europea e ricordando l'azione di altri statisti europei (come Mitterrand, Delors e Thatcher) che ha portato a nuovi trattati volti a superare le spaccature concentrandosi sui diritti comuni, il deputato ha concluso sostenendo che il suo gruppo è disposto a lottare per l'anima europea: la tolleranza. Graham WATSON (ALDE/ADLE, UK) ha osservato come il Programma della Presidenza citi il termine "sociale" almeno il doppio delle volte rispetto al termine "competitività", mentre il termine "liberale" appare una volta sola. Esprimendo quindi il timore che il Programma sia stato più influenzato dal lato dell'SPD della coalizione che dalle altre componenti al governo. In proposito, ha espresso la contrarietà del proprio gruppo alla tutela dei colossi energetici come EDF nella speranza che possano contrastare GazProm. Occorrono infatti mercati liberi e sicurezza degli approvvigionamenti, esigenze che «non sono in contraddizione». Si è detto poi d'accordo in merito allo sviluppo delle tecnologie ma, ha ammonito, ciò non potrà essere realizzato se si tagliano i fondi per la ricerca. In tema di giustizia e sicurezza, il leader liberaldemocratico ha criticato il fatto che il programma della Presidenza abbia un approccio improntato più sulla repressione che sulle libertà. Al riguardo ha sottolineato che se è menzionata la questione dello scambio di dati, nulla è detto sulla protezione di tali dati. Inoltre, pone l'accento sulla sorveglianza delle frontiere contro l'immigrazione illegale senza citare gli aiuti allo sviluppo per i loro paesi d'origine. Ha poi sottolineato la necessità che in tale materia si adottino le normative in codecisione. Dopo aver rilevato che il programma cita il ruolo dei parlamenti nazionali senza menzionare qullo del Parlamento europeo, ha anche evidenziato l'incapacità dell'Unione in materia di politica estera. Dicendosi poi d'accordo su quanto proposto in campo ambientale, ha concluso dicendosi pessimista sulla situazione in diverse capitali europee riguardo alla Costituzione. In proposito, ha sottolineato che occorre avvicinare maggiormente l'Unione ai cittadini, legiferare meglio e garantire maggiore trasparenza. Cristiana MUSCARDINI (UEN, IT) ha affermato di aver apprezzato le parole della Cancelliera, precisando però che occorrono anche «nuove certezze». Concordando su quanto detto riguardo alla responsabilità della libertà, ha tuttavia affermato che «non si può abusare della propria libertà a discapito di altri». Ricordando anche le parole di Voltaire - "se vuoi parlar con me, fissa i tuoi termini" - ha quindi affermato che oggi vi è la necessità di regole interne ed esterne «più chiare e condivise» e l'esigenza di avere accanto alla carta dei diritti in Europa anche la carta dei doveri, «quelli dei cittadini verso le Istituzioni, ma soprattutto quelli delle Istituzioni verso i cittadini». Occorrono, ha aggiunto, «tolleranza e desiderio nei confronti dell'altro». Osservando poi come Angela Merkel sia il primo Cancelliere donna e la prima Presidente del Consiglio nata e cresciuta al di là della Cortina di ferro, ha affermato che questo rappresenta anche «un auspicio e un segno della crescita morale e politica della nostra Europa». Ha quindi sottolineato che il semestre si apre con due eventi significativi: l'ingresso di Bulgaria e Romania e la conseguente necessità di maggior spirito di collaborazione, nonché l'elezione del nuovo Presidente del Parlamento, il quale ha ricevuto molti inviti ad adoperarsi per portare a compimento le grandi riforme istituzionali indispensabili. Al riguardo ha posto in luce il fatto che «il pieno ruolo politico» appartiene al Consiglio e al Parlamento, il quale «non può essere emarginato nel dialogo che si deve subito riaprire in ordine alle riforme». Il nuovo trattato dovrà quindi «divenire più comprensibile, adeguato alle esigenze, rispettando le radici dei nostri popoli e dimostrandosi capace di provvedere ai mutamenti vertiginosi della nostra e dell'altrui società». Inoltre, si dovrà riaprire il dibattito nel Parlamento «e non seguire solo il metodo intergovernativo». Affermando di condividere l'allarme per il problema energetico - che andrebbe risolto in un quadro europeo e non certo in un accordo bilaterale tra la Russia e singoli Stati dell'Unione - la deputata ha sottolineato che l'energia «è la garanzia per lo sviluppo, la stabilità dell'economia e la vita quotidiana». Energia e sviluppo, inoltre, «vanno di pari passo con il problema ambientale e il rispetto di parametri la cui violazione porterà alla catastrofe». Ha poi rilevato che l'Europa non può affrontare una carenza di informazioni su quanto avviene nel continente africano, in termini di sviluppo economico, condizioni di vita, tutela dei diritti umani, politica di sicurezza, «avendo come obiettivo lo sradicamento del terrorismo». La condanna a morte di cittadini europei in Libia, il continuo rapimento di tecnici in Nigeria, poi, «non possono vedere l'Unione amorfa o con posizioni blande». Quanto avvenuto in Somalia, ha aggiunto, «dimostra la poca informazione dell'Unione europea sulla realtà somala e la poca conoscenza che l'Europa ha dei movimenti jihadisti internazionali». L'Unione, invece, «ha in compito di sostenere i governi legittimi, aiutare le popolazioni a raggiungere migliori condizioni di vita, sconfiggere il terrorismo ovunque». In conclusione, ha chiesto alla Presidenza tedesca di impegnarsi «contro il dilagare della pedofilia e dell'utilizzo delle reti informatiche e dei media per strappare ai bambini la dignità, la vita e la speranza». In proposito, ha affermato che «occorre difendere i più deboli, i bambini violentati e sfruttati, la loro integrità fisica e mentale, far crescere in serenità anche la nostra società» e, pertanto, ha sollecitato «una nuova strada che porti l'Europa ad avere norme condivise per disciplinare la tecnologia e la comunicazione, a garanzia dei cittadini e dei nostri paesi». Daniel COHN-BENDIT (Verdi/ALE, DE) ha affermato condividere «l'entusiasmo giovanile» della Cancelliera per l'Europa, ma si è detto perplesso a causa della propria «impazienza giovanile». Dopo avere auspicato che, assieme a Ségolène Royal, «potrà proclamare l'avvento di una nuova era» in cui vi è un ruolo accresciuto per le donne, ha ribadito che non solo Nizza «non basta» ma è anche inaccettabile che si proceda con una CIG simile a quella che ha portato al Trattato di Nizza. Occorre invece una dibattito pubblico, una Convenzione. Sul Medio Oriente, ha proposto che si tenga una Conferenza internazionale sull'acqua, in modo da dare una risposta concreta a problemi comuni ai diversi paesi della regione. Il leader dei Verdi ha poi rivolto un appello a non uniformarsi al modello USA sui brevetti e ha suggerito di allearsi con la California nella lotta contro i cambiamenti climatici, senza considerare l'Amministrazione Bush. Francis WURTZ (GUE/NGL, FR) si è congratulato con la Cancelliera per lo «splendido discorso» sulla libertà e la tolleranza. Sottolineando poi le difficoltà cui si andrà incontro nel quadro del processo costituzionale, ha ammonito contro gli «eccessi di autocompiacimento» nella dichiarazione di Berlino poiché non ridurrebbero la crisi di fiducia. Definendo poi «infelice e controproducente» l'idea di riunire i capi di governo dei soli Stati membri che hanno ratificato la Costituzione, ha sottolineato che il malessere nei suoi confronti non è solo francese o olandese, ma europeo. E getta le sue radici nel malessere sociale. In proposito ha ribadito la richiesta di tenere conto, sin da ora, dell'impatto sociale delle decisioni europee, realizzando un'analisi in questo senso sul terzo pacchetto ferroviario e sulla direttiva relativa all'orario di lavoro. Nigel FARAGE (IND/DEM, UK) ha criticato l'intenzione di rivedere il trattato costituzionale senza ascoltare l'opinione dei cittadini, ossia senza sottoporre la proposta a referendum. La libertà, ha spiegato, è anche permettere alle popolazioni di determinare il loro futuro, altrimenti si crea intolleranza, estremismo e razzismo. Per Andreas MÖLZER (ITS, AT) si vuole «riesumare» la Costituzione «già affossata» dai referenda, attribuendo maggiori poteri all'Unione europea. Ha poi affermato che non vi è bisogno di un «mostro costituzionale con tendenze centralistiche» e occorre lasciare ai cittadini la possibilità di decidere. Interventi dei deputati italiani Gianni DE MICHELIS (NI, IT) ha osservato come la Presidenza prenda inizio «in un momento molto delicato per l'Europa» ma ha subito rilevato che le sarà d'aiuto il fatto che la Cancelliera e il suo paese «rappresentano il principale successo del processo di integrazione europea verso la riunificazione del nostro continente nella libertà della democrazia, dopo le divisioni delle guerre mondiali e della guerra fredda». Nonostante questo successo, ha però aggiunto, «l'Europa è in panne» e troppi suoi concittadini «hanno perso fiducia nell'integrazione». Per il deputato occorre quindi rapidamente invertire tale situazione e il programma della Presidenza «sembra efficace e ben pensato». Tuttavia, ha proseguito, la priorità deve essere data ai fascicoli sui quali sia possibile dimostrare - «rapidamente, efficacemente e con i fatti» - che «l'Europa è meglio della non Europa». Tra questi il deputato ha quindi citato la questione dei Balcani e del Medio Oriente, la lotta al terrorismo e la questione energetica. Collegando quest'ultima alla ricorrenza del cinquantenario del trattato di Roma, ha quindi affermato che potrebbe essere una buona occasione «per non limitarsi alle parole» e «per rilanciare un'Istituzione che venne allora introdotta e che probabilmente oggi potrebbe dimostrarsi più utile di allora». Un'Euratom 2, ha spiegato, «potrebbe consentire di affrontare a livello europeo ciò che a livello dei singoli paesi non può essere ancora fatto ovunque e su cui però l'Europa non può rischiare di restare indietro, come la ricerca e la gestione di fasi delicate, quali l'arricchimento e lo smaltimento delle scorie. Antonio TAJANI (PPE/DE, IT) ha esordito affermando che il discorso della Cancelliera è stato - «finalmente, dopo tanto» - «un intervento di alto profilo» di cui condivide sia i contenuti sia il percorso che indica all'Unione nei prossimi mesi. I cittadini, ha proseguito, chiedono oggi all'Europa di fornire soluzioni ai loro problemi che gli Stati nazionali e le regioni non sono in grado di dare, «per questo serve un'Unione capace di agire sulla base di una Grundnorm, di una regola fondamentale, per affrontare le grandi sfide che abbiamo di fronte: dalla globalizzazione alla lotta al terrorismo, dall'immigrazione alla difesa della pace, dalla libertà energetica all'emergenza climatica, dalla disoccupazione alla questione africana». Occorre quindi una Costituzione «che sancisca il ruolo dell'Europa, anche attraverso un seggio al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». L'Europa, ha aggiunto, «deve anche segnare la vittoria della politica sulla burocrazia». Il deputato ha poi affermato di aver apprezzato il riferimento della Cancelliera «ai valori della nostra identità europea: la libertà, la sussidiarietà e la centralità della persona», «valori senza i quali non possiamo costruire il nostro futuro di cittadini europei» ai quali è necessario «tenerci saldamente ancorati». Ha quindi concluso dicendosi d'accordo sul piano per il mercato comune con gli Stati Uniti d'America, «l'altro volto dell'Occidente che affonda le sue radici nella libertà». Replica del Consiglio In merito al processo costituzionale, Angela MERKEL ha sostenuto l'idea di avere un dibattito ma ha anche rivendicato l'importante ruolo che deve svolgere, e che in passato ha svolto, il Consiglio. Si è detta poi contraria a indire un referendum unico in tutta Europa e scettica riguardo all'avvio di una nuova Convenzione. Ha poi affermato che la Costituzione ha proprio l'intenzione di rispondere alle critiche di cui è accusata oggi l'Europa, prevedendo una più ampia partecipazione dei parlamenti nazionali e una maggiore trasparenza nonché chiarendo le competenze. Inoltre, chi si dice a favore dell'ampliamento dovrebbe sostenere la Costituzione che dota l'Unione degli strumenti per realizzarlo. Ha poi precisato che il processo deve andare avanti con la partecipazione di tutti, senza escludere nessuno Stato. La Cancelliera, sostenendo le proposte della Commissione in materia energetica, ha poi sottolineato che i progressi in questo campo rappresentano anche un passo avanti in direzione della Costituzione, visto che questa tratta anche di nuove competenze in questo settore. Per quanto riguarda la questione sociale, ha affermato che «non è possibile pensare all'Europa senza il suo modello sociale». L'economia sociale di mercato, ha poi spiegato, ha «conciliato il capitale con la società». Questi due principi non debbono essere contrapposti e solo la libertà, la concorrenza e la fiducia creano le condizioni affinché il modello funzioni. Ha infine ribadito la necessità di giungere a una vera semplificazione amministrativa eliminando gli oneri burocratici che gravano su cittadini e imprese. Link utili
Programma di
lavoro della Presidenza (versione
inglese e
francese) Riferimenti Dichiarazione
della Presidente in carica del Consiglio - Programma della
Presidenza tedesca |
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