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RASSEGNA
16 gennaio 2007
Strasburgo
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Poettering è il nuovo Presidente del Parlamento | |
Con 450 voti sui 689 voti validi (715 i totali), il popolare tedesco Hans-Gert Poettering è stato eletto, al primo turno, nuovo Presidente del Parlamento per i prossimi due anni e mezzo. La sua elezione è frutto di un accordo siglato a inizio legislatura tra i due principali gruppi del Parlamento che prevedeva una staffetta tra un Presidente socialista e uno popolare. La verde italiana, Monica Frassoni ha ottenuto 145 preferenze, Bonde 46 e Wurtz 48. Sono state 26 le schede nulle o bianche. Preso posto al seggio della Presidenza, Hans-Gert POETTERING ha rivolto un sentito ringraziamento al decano d'età, Giovanni BERLINGUER (PSE, IT), per come ha condotto la tornata di voto. Dopo aver ringraziato i colleghi per la grande fiducia concessagli per un mandato difficile, ha quindi affermato che si adopererà con tutte le sue forze per fare in modo che i cittadini capiscano l'impegno del Parlamento a favore della democrazia. Un Parlamento, ha spiegato, che deve essere forte, democratico e operativo nel mondo. La dignità dell'uomo, lo Stato di diritto e la solidarietà dei popoli, ha aggiunto, guideranno la sua azione. Ha poi sostenuto che «soltanto se si lavora assieme, i nostri popoli potranno difendere i nostri diritti e i nostri interessi nel mondo». Il neo presidente ha quindi informato che è sua intenzione presentare il suo programma di lavoro in occasione della sessione plenaria del 13 febbraio. Per quella occasione, ha spiegato, inviterà tutti i presidenti delle Istituzioni e dei parlamenti nazionali al fine di dimostrare che, al di là delle idee politiche, «tutti hanno la comune volontà di costruire un'Unione europea più unita, nel rispetto delle identità nazionali». Ha poi affermato che, con tutte le sue forze, intende servire i cittadini europei, la democrazia europea e il parlamentarismo. Infine, dopo aver ringraziato Josep Borrell, ha concluso garantendo che sarà un Presidente «equo e obiettivo» e auspicato che il suo lavoro sarà giudicato in base a questi stessi principi. Interventi in nome dei gruppi politici Joseph DAUL (PPE/DE, FR), dopo aver affermato che si tratta di un grande momento per il suo gruppo politico, ha sottolineato che il Parlamento deve essere la voce dei cittadini europei. L'Europa, ha poi aggiunto, «le è già grata per il suo impegno politico e personale a favore della riunificazione del continente», mentre il Parlamento europeo e le altre Istituzioni hanno già beneficiato del suo lavoro teso a rafforzare le loro competenze. Martin SCHULZ (PSE, DE) ha anzitutto assicurato che il suo gruppo - nella speranza di contribuire ai progressi dell'Europa - lavorerà in modo leale con il nuovo Presidente che, senza dubbio, si comporterà in maniera neutrale. Ricordando poi che Poettering è orfano di padre, deceduto durante la seconda guerra mondiale, si è detto convinto che questa esperienza, comune a tutta una generazione, possa contribuire al suo impegno per un'Europa unita. Graham WATSON (ALDE/ADLE, UK) ha affermato che il suo gruppo, pur opponendosi al principio della staffetta, ha dato il suo voto al nuovo Presidente riconoscendo la sua esperienza politica, ammirando i suo lavoro in Aula e convinto della sua capacità di essere giusto e obiettivo. Lo ha quindi esortato a procedere con le riforme interne che sono necessarie affinché il Parlamento possa far fronte alle sfide che attendono l'Europa. Cristiana MUSCARDINI (UEN, IT) ha affermato che il suo gruppo «celebra oggi un momento importante» poiché è convinto che questa elezione, nel giorno in cui il Parlamento rappresenta ben ventisette paesi, «sia anche un nuovo impulso all'Europa delle cose non soltanto sussurrate e all'Aula, nella quale le chiarezze e le limpidezze siano tali per cui i gruppi contino e le persone contino per quello che dicono, per quello che fanno e non soltanto per le concezioni numeriche». Ricordando che nel prossimo futuro il Parlamento dovrà affrontare appuntamenti difficili e importanti, si è quindi detta fiduciosa sulla capacità del nuovo Presidente di rendere il Parlamento europeo «in grado di non occuparsi più di tante cose sterili, ma di affrontare più seriamente alcune grandi sfide». Al riguardo, ha voluto sottolineare che, in molte occasioni, è stata dimenticata l'Africa. Infatti, non è stata affrontata la situazione in Nigeria e l'Unione europea ha sbagliato obiettivo per quanto riguarda la Somalia, «appoggiando più i terroristi che il governo legittimo». Ha poi citato le questioni «funzionali», come le traduzioni «che servono» poiché, «se dobbiamo parlare con le altre culture e crescere insieme ad esse, abbiamo bisogno però di difendere anche le nostre identità e le nostre tradizioni». In questo spirito e con questo auspicio, ha concluso, «speriamo di aprire oggi una nuova, importante, pagina, la quale ci renda effettivamente capaci di dare vita alle riforme istituzionali che ci servono, ma anche di essere più vicini ai nostri cittadini». Daniel COHN-BENDIT (Verdi/ALE, DE) ha affermato di non aver alcun dubbio sul fatto che il nuovo Presidente sarà indipendente, anche se talvolta sarà difficile e «non potrà abbracciare qualche capo di governo». L'indipendenza, ha aggiunto, va anche garantita all'Amministrazione del Parlamento. Ha quindi rinnovato l'invito ad affrontare in Aula sia la questione della sede del Parlamento sia le discussioni sul trattato costituzionale. Francis WURTZ (GUE/NGL, FR) ha sottolineato che Poettering è ora «il Presidente di tutti» e si è detto sicuro che svolgerà questo compito con successo. Jens-Peter BONDE (IND/DEM, DK) ha rinnovato l'esortazione a procedere con le riforme, a definire un'unica sede e dotare il Parlamento di un'equa rappresentanza esterna e garantire un'Amministrazione indipendente. Dicendosi convinto che il Presidente sia dotato delle migliori qualità per svolgere questa nuova funzione, ha auspicato che dimostri anche forza di volontà e coraggio. Bruno GOLLNISCH (ITS, FR), riconoscendo le qualità personali del nuovo Presidente, ha auspicato che sarà in grado di garantire una gestione imparziale del Parlamento, senza distinguere tra piccoli e grandi gruppi, anche quando si tratta dell'immunità dei deputati. Alla vicepresidente della Commissione Wallstrom - che ha definito una «funzionaria» - ha poi ricordato che spetta al Parlamento controllare la Commissione e non viceversa. Intervento del Presidente della Commissione José-Manuel BARROSO ha sottolineato le qualità personali e politiche del neo Presidente affermando che esse sono «perfette» per l'incarico che va a ricoprire. Ponendo in luce la sua integrità e visione politica, la sua affidabilità e la sua esperienza, nonché il suo impegno nella difesa degli interessi dell'Unione europea, ha voluto evidenziare che si tratta del primo Presidente dell'UE a 27 Stati membri. Il Presidente ha quindi insistito sulla necessità, sempre più pressante, che le istituzioni lavorino con uno spirito di partenariato, anche perché nessuna di essa «può costruire il proprio prestigio contro un'altra». Ha poi rivolto un invito a formare una «grandissima coalizione» di coloro che difendono l'Europa e i suoi valori, al di là delle divergenze ideologiche. Dibattito prima del turno di votazione - presentazione dei candidati Aprendo la seduta di voto, il decano d'età Giovanni BERLINGUER (PSE, IT) aveva anzitutto ricordato che, «senza merito», è la seconda volta che aveva il privilegio di regolare l'elezione del Presidente del Parlamento. Aveva poi sottolineato che gli applausi con cui erano stati salutati i nuovi deputati bulgari e rumeni e l'omaggio caloroso tributato al Presidente Borrell «sono segni di fiducia e di continuità». Ricordando poi che tra poche settimane ricorrerà il 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma, che hanno segnato «la nascita della famiglia europea», aveva affermato che l'evento dovrà essere festeggiato «con orgoglio». Anzitutto «per gli straordinari sessant'anni di pace (quasi totale) del nostro Continente», ma anche «per i valori che condividiamo: la libertà, la democrazia, la giustizia sociale» e «per le speranze che l'Europa politica ha suscitato in molte parti del Mondo». A queste attese, alle esigenze, e anche alle critiche dei cittadini europei sui temi istituzionali e su quelli sociali, aveva aggiunto, «possiamo rispondere soltanto guardando avanti». In proposito, ha precisato di riferirsi «ad un mondo globalizzato, ai suoi progressi e alle sue crescenti ingiustizie», «all'alta responsabilità che abbiamo verso le prospettive dell'energia e dell'ambiente, cioè verso la vita del pianeta e verso le future generazioni» e «alle nuove opportunità legate agli sviluppi della scienza, alla guida delle sue applicazioni, ai benefici e ai dilemmi etici che nascono nella coscienza di ciascuno e che implicano scelte consapevoli». Il decano aveva quindi dato la parola ai quattro candidati. Jens-Peter BONDE (IND/DEM, DK), osservando come l'elezione del candidato del PPE/DE fosse scontata, ha sottolineato la necessità di realizzare importanti riforme all'interno del Parlamento e di consentirgli di decidere sulla propria sede di lavoro. Ha poi sostenuto l'opportunità di concentrare l'attività legislativa del Parlamento sulle questioni importanti, «non su quisquilie tecniche», e di «non perdere tempo in dibattiti su temi in merito ai quali il Parlamento non ha nessun potere». Il deputato ha quindi esortato a tenere in maggiore considerazione le opinioni minoritarie e ha quindi criticato il fatto che gli edifici del Parlamento siano oggetto di propaganda a favore del Trattato costituzionale. Il nuovo Presidente, ha aggiunto, dovrà inaugurare una nuova tradizione non partecipando alle riunioni dei gruppi e dimostrando così di essere veramente super partes. Monica FRASSONI (Verdi/ALE, IT) - che è intervenuta in italiano, francese, spagnolo, inglese e tedesco - ha anzitutto rilevato che il Parlamento europeo è l'unico Parlamento sovranazionale con reali poteri legislativi eletto a suffragio universale nel mondo. Il suo Presidente, ha aggiunto, «è la voce e la faccia del Parlamento». Ha quindi affermato di candidarsi perché convinta che «l'ambizione di rendere più concreta la dimensione europea della democrazia e la capacità di rappresentare la volontà della maggioranza, mantenendo la propria autonomia di giudizio e rispettando il valore dei singoli deputati, siano le caratteristiche indispensabili per chi viene scelto per guidare la nostra assemblea». Nei prossimi due anni e mezzo, ha proseguito, il Presidente o la Presidente, «dovrà sapere dimostrare spesso di rappresentare un'istituzione libera rispetto agli interessi degli Stati membri o alle pressioni delle lobby economiche e di saper parlare ad un'opinione pubblica sempre più divisa e indifferente». Dovrà anche dimostrare di essere capace di battersi per il diritto costituzionale acquisito dal Parlamento e saper difendere questa rivendicazione essenziale e legittima se venisse detto, per esempio dalla Cancelliera Merkel, che per uscire dall'impasse costituzionale è inutile passare dal Parlamento o tenere un dibattito pubblico poiché un rapido negoziato tra i governi sarà ampiamente sufficiente. Una CIG a porte chiuse, ha aggiunto, che porterà all'eterno compromesso al ribasso. «In un mondo in cui la Commissione e alcuni Stati membri tollerano che le violazioni dei diritti individuali e collettivi siano moneta di scambio in ambito economico, del controllo e della lotta al terrorismo» - ha aggiunto - il Parlamento e il suo Presidente «devono continuare a dare voce a coloro che non possono parlare e agire liberamente» nonché a denunciare pubblicamente «verità scomode», come in Cecenia, in Cina, i voli CIA, Guantanamo o Cuba. Il Presidente, inoltre, dovrà garantire che la questione della sede del Parlamento non sia posta nel dimenticatoio dai grandi gruppi, visto che più di un milione di cittadini hanno firmato una petizione a favore di una sola sede di lavoro. Questo tema, ha insistito, è molto importante per la credibilità dell'istituzione, «che ci piaccia o meno». La strada scelta non ha importanza, ma occorre che vi sia almeno un dibattito in Aula al riguardo. Il Presidente eletto, ha proseguito, dovrà dare carattere prioritario alle riforme interne «che sono state bloccate per troppo tempo». Al riguardo, ha spiegato che i dibattiti devono essere resi più interessanti e incisivi, mentre il Consiglio e la Commissione devono essere incoraggiati a migliorare le loro risposte durante il "question time" e le dichiarazioni, evitando affermazioni diplomatiche e motivando così i membri del Parlamento a partecipare a tali dibattiti. Infine, rilevando l'esigenza di migliorare la legislazione, ha sottolineato la necessità che il Presidente garantisca l'autonomia del personale del Parlamento. In proposito ha criticato la tendenza alla politicizzazione dell'Amministrazione che, influenzando la ripartizione dei posti, «sminuisce i funzionari e indebolisce l'Istituzione». Ha quindi chiesto il sostegno dei colleghi affinché il Parlamento non diventi «silenzioso e obbediente» e si è impegnata a formare una «coalizione per il cambiamento». Hans-Gert POETTERING (PPE/DE, DE) ha affermato di candidarsi per far sì che, insieme, il Parlamento possa «servire i diritti e la solidarietà dei popoli a servizio dei cittadini». Dopo aver ripercorso brevemente la sua esperienza di deputato europeo, sin dal 1979, nella commissione per gli affari regionali, nella commissione difesa, come collaboratore dell'ex Presidente del Parlamento Klaus Hänsch e nelle sue vesti di vicepresidente e presidente del gruppo, ha sottolineato che l'Europa «deve essere dei cittadini». Ha quindi il compito di lavorare in modo convincente «per conquistare i cittadini al progetto europeo, mantenendo l'identità nazionale». Ha pertanto sottolineato la necessità di migliorare la collaborazione con i parlamenti nazionali e locali. Evidenziando poi il suo costante impegno affinché potesse essere realizzato il Trattato costituzionale, ha rivolto un appello a continuare la lotta pacifica per procedere con le riforme di cui l'Europa ha bisogno. Ha quindi affermato di voler dare il suo contributo per favorire il dialogo tra le culture, in particolare con il mondo arabo e islamico, rinsaldando legami di amicizia «sulla base delle nostre convinzioni». Ha poi sottolineato il suo impegno a favore dei diritti umani, ricordando la situazione in Cecenia ed esortando «gli amici americani» a chiudere Guantanamo, che «non è conciliabile con i valori europei». Ha quindi concluso affermando che sarà un Presidente «giusto, equo e obiettivo». Francis WURTZ (GUE/NGL, FR) ha spiegato che la sua candidatura è giustificata dal fatto che il suo gruppo ritiene l'elezione del Presidente un atto politico forte e quindi, almeno al primo turno, l'occasione di evidenziare le differenti opzioni politiche. Smarcandosi pertanto dalla visione dell'Europa del candidato del PPE/DE, ha precisato il suo approccio enunciando le cinque principali dimensioni: sociale (no alla concorrenza tra modelli sociali), ecologica (da non sacrificare a nome della competitività), solidale (colmare le ineguaglianze), democratica (stimolare lo spirito critico), mondiale (cambiare le relazioni internazionali). Background Attribuzioni del Presidente Il Presidente dirige l'insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi. Dispone di tutti i poteri necessari per presiedere alle deliberazioni del Parlamento e per assicurarne il buon svolgimento. Il Presidente apre, sospende e toglie le sedute. Decide in merito alla ricevibilità degli emendamenti nonché in merito alle interrogazioni al Consiglio e alla Commissione e alla conformità delle relazioni con il regolamento. Fa osservare il regolamento, mantiene l'ordine, concede la facoltà di parlare, dichiara chiuse le discussioni, mette le questioni ai voti e proclama i risultati delle votazioni. Trasmette alle commissioni le comunicazioni che sono di loro competenza. Nel caso di infrazioni all'ordine o di turbativa dell'attività del Parlamento con modalità eccezionalmente gravi, il Presidente, previa consultazione del deputato interessato, adotta con decisione motivata la sanzione adeguata e la notifica all'interessato e ai presidenti degli organi, commissioni e delegazioni ai quali appartiene, prima di informarne la plenaria. Il Presidente dirige l'Ufficio di Presidenza (il cosiddetto «bureau»), cui fanno parte anche i quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, i questori. Nelle deliberazioni dell'Ufficio di presidenza, in caso di parità di voti, il voto del Presidente «è preponderante». Partecipa inoltre alle riunioni della Conferenza dei presidenti, composta dai presidenti dei gruppi politici costituitesi in seno al Parlamento. Il Presidente, infine, rappresenta il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Più in particolare, prende la parola davanti al Consiglio europeo prima dell'inizio delle sue riunioni, esprimendo il parere del Parlamento sugli argomenti iscritti all'ordine del giorno. Il Presidente, inoltre, firma il bilancio dell'UE e tutti gli atti adottati in codecisione con il Consiglio dei Ministri. I Presidenti del Parlamento europeo dal 1952 al 2006 Presidenti dell'Assemblea comune dal 1952 al 1958 1952
- 1954: Paul-Henri SPAAK (Soc, BE) 1958
- 1960: Robert SCHUMAN (CD, FR) Presidenti del Parlamento europeo dopo le elezioni a suffragio universale 1979 - 1982:
Simone VEIL (LDR, FR) Link utili Dati personali
di
Hans-Gert POETTERING Riferimenti Elezione del
Presidente del Parlamento europeo |
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Eletti i 14 vicepresidenti: Mauro, Cocilovo e Morgantini gli italiani | |
Per acclamazione, il Parlamento ha eletto i nuovi 14 vicepresidenti del Parlamento europeo, di cui quattro del PPE/DE, cinque del PSE, due dell'ALDE/ADLE e uno ciascuno per UEN, Verdi/ALE e GUE/NGL. Oltre ai tre vicepresidenti italiani, ve ne sono due britannici, due francesi, due polacchi, due spagnoli, uno greco, uno portoghese e uno tedesco. Le donne sono quattro. Essendo il numero dei candidati pari a quello dei posti da assegnare, l'Aula ha eletto per acclamazione i 14 vicepresidenti il cui ordine di precedenza è stato determinato - da una votazione successiva cui hanno partecipato 703 votanti - nel modo seguente:
Le schede bianche o nulle sono state 7, per cui i voti validi erano 696. Attribuzioni dei Vicepresidenti. I Vicepresidenti, in caso di necessità, possono sostituire il Presidente, assieme al quale compongono l'Ufficio di Presidenza (il «bureau») del Parlamento europeo. Il Presidente, inoltre, può delegare ai vicepresidenti qualsiasi funzione, come quella di rappresentare il Parlamento in relazione a cerimonie o atti determinati. Il bureau affida a due di essi il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. Tre vicepresidenti, appartenenti ad almeno due gruppi politici diversi, sono inoltre nominati dai gruppi politici come membri permanenti della delegazione del Parlamento al Comitato di conciliazione, per un periodo di dodici mesi. Attribuzioni dell'Ufficio di Presidenza. Il bureau è l'organo di direzione regolamentare del Parlamento. In effetti spetta ad esso adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo concernenti i deputati, l'organizzazione interna del Parlamento, il suo Segretariato e i suoi organi. Per quanto riguarda l'attività parlamentare, è l'Ufficio di presidenza che disciplina le questioni relative allo svolgimento delle sedute, al rimborso delle spese e al pagamento delle indennità dei deputati, nonché le norme di comportamento, i diritti e i privilegi degli ex deputati. L'Ufficio di presidenza può annullare, confermare o ridurre la portata della sanzione inflitta a un deputato dal Presidente. Inoltre, è suo compito fissare le direttive per i questori riguardo ai loro compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati. Il bureau fissa poi le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo della segreteria e delle strutture amministrative, degli stanziamenti e delle relative deleghe dei poteri di esecuzione del bilancio di cui dispongono i gruppi politici. Spetta al bureau rilasciare l'autorizzazione ad effettuare le riunioni di commissione al di fuori dei luoghi abituali di lavoro, nonché approvare l'organizzazione delle audizioni e i viaggi di studio e di informazione dei relatori. L'Ufficio di Presidenza dispone poi di ampi poteri in merito allo statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello europeo. Per quanto riguarda l'organizzazione interna del Parlamento, il bureau nomina il Segretario generale e stabilisce l'organigramma del Segretariato generale (l'amministrazione), i regolamenti relativi alla situazione amministrativa e finanziaria dei dipendenti di ruolo e degli altri agenti, nonché il progetto preliminare di stato di previsione del Parlamento. L'Ufficio di presidenza, infine, stabilisce norme atte ad assicurare che tutti i documenti del Parlamento siano registrati e può adottare norme, che disciplinano le modalità di accesso ai documenti e che sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale. Link utili Dati personali
di
Mario MAURO Riferimenti Elezione dei
Vicepresidenti del Parlamento europeo |
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Eletti i sei nuovi questori del Parlamento | |
Il Parlamento, per acclamazione, ha eletto i nuovi questori del Parlamento europeo che svolgeranno tale funzione fino al termine della legislatura. Tre di questi appartengono al PPE/DE; due al PSE e uno all'ALDE/ADLE. I questori sono principalmente incaricati di compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati. Essendo il numero di candidati pari a quello dei posti disponibili, l'Aula ha eletto per acclamazione i sei questori, il cui ordine di precedenza è stato determinato - da una votazione successiva cui hanno partecipato 669 votanti - nel modo seguente:
Le schede bianche o nulle sono state 16, per cui i voti validi erano 653. I questori sono incaricati di compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati ai sensi di direttive fissate dall'Ufficio di presidenza, di cui sono membri con funzioni consultive. Tengono un registro (pubblico) in cui il deputato dichiara le attività professionali da lui svolte e qualsiasi altra funzione o attività retribuita, nonché i sostegni tanto finanziari, quanto in personale e in materiale, che si aggiungono ai mezzi forniti dal Parlamento e che sono conferiti al deputato nell'ambito delle sue attività politiche da parte di terzi, con indicazione dell'identità di questi ultimi. Gestiscono inoltre il registro dei gruppi d'interesse presenti al Parlamento. Il numero dei questori dovrebbe tornare a cinque a partire dalla prossima legislatura (2009-2014). Link utili Dati personali
di
James NICHOLSON |
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