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RESOCONTO

 

7 maggio 2008

Bruxelles

 

 

 


Apertura della sessione: ciclone Nargis, solidarietà al popolo birmano

 

Dando inizio ai lavori, il Presidente ha espresso la solidarietà al popolo birmano colpito dal ciclone che ha causato migliaia di morti e di senzatetto e danni materiali ingentissimi. Per Pöttering, la giunta militare birmana non è riuscita ad affrontare la situazione, né con misure preventive né, in seguito all'uragano, per aiutare la popolazione. Ha quindi auspicato che il governo agevoli la distribuzione di aiuti umanitari e ha chiesto la liberazione del Premio Sacharov Aung San Suu Kyi.

 

Siamo tutti coscienti delle terribili conseguenze del ciclone che ha colpito la Birmania la scorsa domenica, ha esordito il Presidente PÖTTERING aprendo la seduta: «una tragedia che ha ucciso decine di migliaia di persone, causato centinaia di migliaia di senzatetto e distrutto le infrastrutture nelle aree più popolate del paese».

 

Sottolineando che si tratta di un «disastro senza precedenti» per il paese, il Presidente ha dichiarato che la giunta militare che lo guida non ha affrontato la situazione in modo appropriato: «non ha né previsto misure preventive né assistito a sufficienza la popolazione». Inoltre, ha deciso di indire comunque il referendum costituzionale il 10 maggio, dimostrando così «una mancanza di legittimità».

 

Ha tuttavia giudicato positivamente la decisione della giunta di non opporsi all'aiuto umanitario internazionale ed ha ricordato che l'Unione europea ha già sbloccato un aiuto d'urgenza. Il Presidente ha poi sottolineato che, nel corso della prossima sessione, la Commissione illustrerà all'Aula quanto realizzato per fornire l'assistenza e quali sono le condizioni per la fornitura dell'aiuto al paese. 

 

Dopo aver espresso la solidarietà del Parlamento europeo al popolo birmano, il Presidente ha concluso sollecitando la liberazione del Premio Sacharov Aung San Suu Kyi di modo ché possa lavorare per la libertà e la democrazia del suo popolo.

 

Modifiche all'ordine del giorno

 

Il dibattito sulle attività ingannevoli e fraudolente di molte "società di compilazione degli elenchi" è stato rinviato alla prossima sessione per l'impossibilità della Presidenza di prendervi parte.

 

L'Aula ha anche rinviato la votazione della relazione Klaus-Heiner LEHNE (PPE/DE, DE) sulla semplificazione dell'ambiente societario in materia giuridica, contabile e di controllo dei conti. Parimenti, è stata rinviata l'adozione della relazione Kyösti VIRRANKOSKI (ALDE/ADLE, FI) sul progetto di bilancio rettificativo n°2/2008.

 

Il Parlamento ha poi deciso di tenere un dibattito sulla situazione in Georgia, in merito alla quale adotterà una risoluzione nel corso della sessione di giugno, a Strasburgo.

Link utili

 

Anteprima della sessione

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Promuovere il microcredito per lottare contro la povertà
 

Il microcredito è essenziale nella lotta contro la povertà consentendo lo sviluppo di progetti autonomi di occupazione. Il Parlamento chiede quindi di riconoscerne l'importanza sostenendo maggiormente i progetti di microfinanziamento, in particolare quelli a favore delle donne. Suggerisce poi la creazione di un'Associazione congiunta del microcredito incaricata della certificazione di credibilità dei progetti e sollecita maggiori risorse per i progetti di microcredito nei PVS.

 

All'apertura della seduta, il Presidente ha annunciato l'iscrizione al processo verbale - e quindi l'adozione formale da parte del Parlamento - di una dichiarazione sottoscritta da 421 deputati che invita la Commissione e il Consiglio a riconoscere l'importanza del microcredito «nel quadro del processo di Barcellona e delle politiche di vicinato e di sviluppo».

 

Il Parlamento sottolinea che il microcredito ha per oggetto la concessione di piccoli prestiti ed è, quindi, «accessibile alle persone indigenti». E', pertanto, essenziale nella lotta contro la povertà ed è uno strumento degli Obiettivi del Millennio. Secondo i deputati, il microcredito ha consentito, con grande successo, lo sviluppo di progetti autonomi di occupazione ed ha contribuito così al miglioramento delle condizioni di vita, rappresentando anche un importante vettore di emancipazione delle donne.

 

A loro parere, il Consiglio e la Commissione dovrebbero sostenere maggiormente i progetti di microfinanziamento e rafforzare i programmi esistenti a favore delle donne in questo ambito. Suggeriscono poi la creazione di un'Associazione congiunta del microcredito, incaricata della certificazione di credibilità dei progetti. Infine, chiedono la messa a disposizione di risorse umane ed economiche per i progetti legati al microcredito nei PVS e nei paesi del mediterraneo.

 

Antefatti - Il microcredito in Europa

 

Secondo la Commissione, nell'UE il microcredito implica prestiti inferiori a 25.000 euro, ma di solito la media è pari a poco più di 10.000 per l'UE-15 mentre ammonta a 3.800 nei nuovi Stati membri. Il microcredito è concepito per le microimprese che occupano meno di 10 persone (il 91% di tutte le imprese europee), nonché per i disoccupati o le persone non attive che desiderino avviare un'attività autonoma ma non hanno accesso ai tradizionali servizi bancari. Questa iniziativa è rivolta a quel segmento di mercato che non interessa le banche (i cosiddetti "non-bankable"). Le stime basate su dati Eurostat, indicano che la domanda potenziale di microcredito nell'UE potrebbe ammontare a più di 700.000 nuovi prestiti, pari a un importo di circa 6,1 miliardi di euro nel breve termine.

Firmatari italiani

 

Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Gabriele Albertini, Alfonso Andria, Roberta Angelilli, Alessandro Battilocchio, Giovanni Berlinguer, Vito Bonsignore, Iles Braghetto, Marco Cappato, Carlo Casini, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Luigi Cocilovo, Beniamino Donnici, Carlo Fatuzzo, Francesco Ferrari, Alessandro Foglietta, Monica Frassoni, Giuseppe Gargani, Donata Gottardi, Lilli Gruber, Umberto Guidoni Sepp Kusstatscher, Pia Elda Locatelli, Andrea Losco, Mario Mantovani, Mario Mauro, Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano, Marco Pannella, Pier Antonio Panzeri, Aldo Patriciello, Umberto Pirilli, Lapo Pistelli, Gianni Pittella, Vittorio Prodi, Giovanni Rivera, Marco Rizzo, Luciana Sbarbati, Antonio Tajani, Salvatore Tatarella, Patrizia Toia, Mauro Zani.

 

 

Link utili

 

Comunicazione della Commissione sull'iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione (20/12/2007)
Comitato nazionale italiano permanente per il microcredito

 

 

Riferimenti

 

Dichiarazione scritta sul microcredito

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Rinnovo della delegazione italiana al Parlamento europeo
 

All'apertura della seduta il Presidente ha ufficializzato le dimissioni di alcuni eurodeputati italiani che, eletti lo scorso aprile al Parlamento italiano, hanno rinunciato al seggio europeo. Queste cariche sono infatti incompatibili con il mandato di deputato europeo. I nomi dei loro sostituti saranno resi noti non appena le autorità italiane li avranno comunicati al Parlamento europeo.

 

Ben 19 eurodeputati italiani si erano candidati alle elezioni politiche e amministrative che si sono tenute il 13 e il 14 aprile scorsi. In 13 sono stati eletti alla Camera o al Senato, oppure hanno ottenuto un mandato a livello locale (comunale, provinciale o regionale). Il Presidente PÖTTERING, all'apertura della seduta, ha annunciato i nomi di otto eurodeputati che hanno rassegnato le dimissioni per tornare in Patria (per alcuni di essi ha osservato la loro partecipazione ai lavori del Parlamento italiano e ha quindi constatato la decadenza del loro mandato europeo).

 

Gli eurodeputati eletti alla Camera che hanno rinunciato al seggio europeo sono stati i seguenti:

 

·         Renato BRUNETTA (PPE/DE, IT

·         Umberto BOSSI (UEN, IT)

·         Alessandra MUSSOLINI (NI, IT)

·         Lapo PISTELLI (ALDE/ADLE, IT)

 

Cristiana MUSCARDINI (UEN, IT), eletta alla Camera, ha rinunciato al seggio nazionale per portare a termine il suo mandato europeo fino alla naturale scadenza della legislatura (giugno 2009).

 

I deputati europei che hanno optato per il seggio al Senato sono:

 

·         Mario MANTOVANI (PPE/DE, IT)

·         Adriana POLI BORTONE (UEN, IT)

·         Alfonso ANDRIA (ALDE/ADLE, IT)

·         Luciana SBARBATI (ALDE/ADLE, IT)

 

Ancora nessuna comunicazione ufficiale è giunta da parte degli eurodeputati che sono stati eletti a livello locale:

 

·         Raffaele LOMBARDO (PPE/DE, IT), che è il nuovo Presidente della Regione Sicilia (è anche stato eletto alla Camera)

·         Francesco MUSOTTO (PPE/DE, IT), eletto all'Assemblea regionale siciliana

·         Nicola ZINGARETTI (PSE, IT), eletto Presidente della Provincia di Roma

·         Gian Paolo GOBBO (UEN, IT), eletto sindaco del Comune di Treviso
 

Le incompatibilità “europee”

 

La carica di membro del Parlamento europeo è incompatibile con molte altre funzioni a livello comunitario:

  • membro della Commissione europea;

  • giudice, avvocato generale o cancelliere della Corte di giustizia o del Tribunale di primo grado;

  • membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea;

  • membro della Corte dei conti;

  • Mediatore europeo;

  • membro del Comitato economico e sociale;

  • membro del Comitato delle Regioni;

  • membro dei comitati od organismi istituiti in virtù o in applicazione dei trattati UE;

  • membro del consiglio d'amministrazione, del comitato direttivo ovvero impiegato della Banca europea per gli investimenti;

  • funzionario o agente, in attività di servizio, delle istituzioni delle Comunità europee o degli organismi specializzati che vi si ricollegano o della Banca centrale europea.

 

Le incompatibilità “nazionali”

 

A livello nazionale, il mandato europeo è incompatibile con l'ufficio di deputato e di senatore, con la carica di componente del governo di uno Stato membro e con l'incarico di Presidente di Regione o assessore regionale. Una legge del 2004 ha introdotto le ulteriori incompatibilità con le cariche di consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Riguardo al mandato di sindaco e di presidente di provincia, tuttavia, la legge italiana prevede una norma transitoria che consente agli eletti al Parlamento europeo nel 2004 di continuare a ricoprire le loro cariche nei rispettivi enti locali fino alla conclusione del mandato nazionale.

 

Gli eurodeputati che hanno già optato per un mandato nazionale

 

Dall'inizio della legislatura, nel luglio 2004, sono stati 18 gli eurodeputati che hanno rinunciato al mandato europeo per assumere un incarico a livello nazionale o locale (un seggio, per la verità, è tuttora oggetto di una disputa):

 

   1.            Ottaviano DEL TURCO, 01.05.2005 - PSE

   2.            Antonio DE POLI, 15.05.2005 - PPE

   3.            Mercedes BRESSO, 24.05.2005 - PSE

   4.            Michele SANTORO, 13.11.2005 - PSE

   5.            Pier Luigi BERSANI, 27.04.2006 - PSE

   6.            Fausto BERTINOTTI, 27.04.2006 - GUE/NGL

   7.            Emma BONINO, 27.04.2006 - ALDE   

   8.            Lorenzo CESA, 27.04.2006 - PPE   

   9.            Paolo CIRINO POMICINO, 27.04.2006 - PPE

10.            Massimo D'ALEMA, 27.04.2006 - PSE

11.            Armando DIONISI, 27.04.2006 - PPE

12.            Antonio DI PIETRO, 27.04.2006 - ALDE

13.            Enrico LETTA, 27.04.2006 - ALDE

14.            Giovanni PROCACCI, 27.04.2006 - ALDE

15.            Corrado GABRIELE, 18.06.2006 - GUE/NGL

16.            Matteo SALVINI, 07.11.2006 - NI

17.            Marta VINCENZI, 29.06.2007 - PSE

18.            Achille OCCHETTO - PSE (seggio contestato con DONNICI)
 

Link utili

 

Deputati italiani
Camera dei deputati
Senato della Repubblica

 

 

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