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ANTEPRIMA

 

14 - 16 luglio 2009

Strasburgo

 

 

 



CONFERENZE STAMPA

L'ordine del giorno della sessione è soggetto a modifiche.

Una conferenza stampa pre-sessione si svolgerà nell'edificio PHS,
sala 0A50, il venerdì che precede la sessione alle ore 11.00.

Una conferenza stampa per gli ultimi aggiornamenti
avrà luogo alle ore 16.30 di lunedì 13 luglio nella sala LOW N-1/201 a Strasburgo.

La seduta in diretta su EP Live:

oppure

su EuroparlTV:
 

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Sommario

I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE
IL NUOVO PARLAMENTO AL NASTRO DI PARTENZA

ISTITUZIONI
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO
ELEZIONE DEI VICEPRESIDENTI DEL PARLAMENTO
ELEZIONE DEI QUESTORI
L'ORGANIZZAZIONE DEL PARLAMENTO

IL NUOVO PARLAMENTO EUROPEO: FATTI E CIFRE (PROVVISORI)

I PROSSIMI IMPEGNI DEL PARLAMENTO EUROPEO

ORDINE DEL GIORNO 14 16 LUGLIO 2009

 

I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE


I
l nuovo Parlamento al nastro di partenza

 

Per la sessione inaugurale della settima legislatura, saranno presenti a Strasburgo 736 deputati eletti a suffragio universale diretto in rappresentanza di circa 500 milioni di cittadini. E' la prima volta nella storia che si è votato contemporaneamente in 27 paesi di un'Unione europea che va dall'Atlantico ai confini russi e al Mar nero e dal Mediterraneo fino a oltre il circolo polare artico.

 

Si tratta di un Parlamento composto di 736 deputati che, secondo i dati ancora provvisori, provengono da 165 partiti e sono riuniti in 8 gruppi politici (compresi i «non iscritti») per esercitare liberamente il loro mandato per cinque anni, fino al 2014. Tra i candidati eletti figurano otto ex primi ministri, un ex Presidente della Repubblica e quattro commissari europei del Collegio in carica (ma è probabile che alcuni rinuncino al mandato parlamentare). Circa il 35% degli eletti è composto di donne.

 

Lunedì 13 sarà celebrato il 30° anniversario dell'elezione a suffragio universale diretto del Parlamento. Neodeputati, europarlamentari uscenti, giornalisti e visitatori potranno assistere a una breve cerimonia in cui la Filarmonica di Strasburgo, assieme al coro dei "Petits chanteurs", eseguirà l'ouverture dell'opera di Giuseppe Verdi "La forza del destino" e l'inno europeo (Inno alla gioia di Beethoven). Nell'intervallo tra i due brani, dei membri dell'Eurocorp isseranno la bandiera europea. 

 

Martedì 14 luglio, prenderà inizio ufficialmente la settima legislatura. La seduta sarà aperta dal presidente uscente, Hans-Gert Pöttering, e proseguirà immediatamente con l'elezione del nuovo Presidente del Parlamento, per la quale è previsto un massimo di quattro scrutini (segreti), in cui si delibera a maggioranza assoluta per i primi tre e a maggioranza semplice per il quarto. Prima dell'elezione i candidati alla Presidenza potrebbero rilasciare una dichiarazione. Il Presidente eletto potrà scegliere se indirizzarsi subito all'Aula o pronunciare un discorso di insediamento il giorno seguente o in un'altra data. Si procederà in seguito con l'elezione dei quattordici vicepresidenti del Parlamento, sempre a scrutinio segreto. Il Presidente e i vicepresidenti, che resteranno in carica per due anni e mezzo, costituiscono l'Ufficio di Presidenza del Parlamento (il cosiddetto «bureau»). Il regolamento interno del Parlamento sancisce che, in queste elezioni prese congiuntamente, «è opportuno tener conto di un'equa rappresentanza degli Stati membri e delle tendenze politiche».

 

Mercoledì 15 luglio il Primo ministro ceco Jan Fischer riferirà all'Aula in merito alla riunione del Consiglio europeo di giugno e presenterà un bilancio del semestre ceco di Presidenza UE. Subito dopo, la Presidenza svedese illustrerà ai deputati il suo programma d'attività da qui al mese di dicembre. Questo sarà segnato, in particolare, dalla risposta europea alla crisi economica e finanziaria, dai nuovi impegni in materia di cambiamenti climatici e dal nodo istituzionale legato alla ratifica del trattato di Lisbona. Si procederà poi all'elezione dei Questori del Parlamento, a scrutinio segreto, e si deciderà di quanti deputati saranno composte le diverse commissioni parlamentari. Nel pomeriggio, assieme a Commissione e Consiglio, l'Aula terrà due dibattiti sulla situazione in Iran, in Cina e in Honduras.

 

Giovedì saranno nominati i membri delle 20 commissioni parlamentari permanenti. Alcune di queste terranno le rispettive riunioni costitutive il giorno stesso.

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ISTITUZIONI


Elezione del Presidente del Parlamento

 

L'Aula eleggerà il nuovo Presidente che, per i prossimi due anni e mezzo, dirigerà l'insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, assicurandone il buon svolgimento. Rappresenterà inoltre il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetterà a lui firmare gli atti legislativi in codecisione e proclamare l'adozione del bilancio UE.

 

Il Parlamento procederà all'elezione del proprio Presidente che resterà in carica per la prima parte della legislatura (due anni e mezzo). Le candidature possono essere presentate, con il consenso dell'interessato, unicamente da un gruppo politico o da 40 deputati. La votazione avrà luogo a scrutinio segreto e sarà eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti espressi (50% più 1 voto, le schede bianche o nulle non sono prese in conto ai fini del calcolo della maggioranza). Se dopo tre scrutini nessun candidato ottiene tale maggioranza, si procede ad un'ulteriore votazione che vede in lizza i due deputati che nel corso dell'ultimo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, è proclamato eletto il candidato più anziano. Il Presidente provvisorio della seduta, quindi, cede la presidenza al deputato eletto il quale potrà subito rivolgere un discorso di insediamento all'Aula o scegliere di farlo il giorno seguente o in un'altra data.

 

Alla chiusura in redazione, i candidati ufficiali alla presidenza sono i seguenti:  Jerzy BUZEK, l'ex primo ministro polacco proposto dal PPE - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e la svedese Eva-Britt SVENSSON della GUE/NGL - Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica.

 

Attribuzioni del Presidente

 

Il Presidente ha il compito di dirigere l'insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, dispone di tutti i poteri necessari per presiedere alle deliberazioni e per assicurarne il buon svolgimento. Il Presidente apre, sospende e toglie le sedute. In tale ambito, tra i suoi poteri rientra anche quello di porre fine a un eccessivo ricorso a prassi quali richiami al regolamento, mozioni di procedura e dichiarazioni di voto, nonché richieste di votazioni distinte, per parti separate o per appello nominale, nei casi in cui egli ritenga «che vi sia il chiaro intento di pregiudicare in modo grave e duraturo lo svolgimento dei lavori dell'Aula o i diritti degli altri deputati».

 

Il Presidente, inoltre, decide in merito alla ricevibilità degli emendamenti e delle interrogazioni al Consiglio e alla Commissione nonché alla conformità delle relazioni con il regolamento interno del Parlamento. Fa osservare il regolamento, mantiene l'ordine, concede la facoltà di parlare, dichiara chiuse le discussioni, mette le questioni ai voti e proclama i risultati delle votazioni. Nel caso di infrazioni all'ordine o di turbativa dell'attività del Parlamento «con modalità eccezionalmente gravi», previa consultazione del deputato interessato, il Presidente adotta con decisione motivata una sanzione adeguata. Il Presidente può prendere la parola in una discussione solo per esporre lo stato della questione e richiamare alla medesima. Se intende partecipare a un dibattito, è allora tenuto ad abbandonare il seggio presidenziale e può farvi ritorno solo al termine della discussione.
 

Il Presidente è a capo dell'Ufficio di Presidenza (il cosiddetto «bureau»), cui fanno parte anche i quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, i questori. Nell'ambito delle deliberazioni del bureau, in caso di parità di voti «il voto del Presidente è preponderante». Egli inoltre partecipa alle riunioni della Conferenza dei presidenti, composta dai presidenti dei gruppi politici costituitesi in seno al Parlamento. Il Presidente rappresenta il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetta al Presidente firmare gli atti legislativi adottati congiuntamente dal Parlamento europeo dal Consiglio e proclamare l'adozione del bilancio UE.

 

La carica di Presidente, così come qualsiasi altro incarico al quale sia stato eletto un deputato, può essere revocata dal Parlamento, su proposta della Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, qualora si ritenga che il deputato in questione abbia commesso «una colpa grave». Il Parlamento, se del caso, delibera con una maggioranza di due terzi dei voti espressi che rappresenti la maggioranza dei deputati che lo compongono.

 

I Presidenti del PE dal 1952 ad oggi

 

Presidenti dell'Assemblea comune dal 1952 al 1958

 

1952 - 1954   :        Paul-Henri SPAAK (Soc, B)

1954               :           Alcide DE GASPERI (CD, I)

1954 - 1956  :           Giuseppe PELLA (CD, I)

1956 - 1958   :        Hans FURLER (CD, D)

 

Presidenti del Parlamento europeo dal 1958 al 1979

 

1958 - 1960   :        Robert SCHUMAN (CD, F)

1960 - 1962   :        Hans FURLER (CD, D)

1962 - 1964  :           Gaetano MARTINO (L, I)

1964 - 1965   :        Jean DUVIEUSART (CD, B)

1965 - 1966   :        Victor LEEMANS (CD, B)

1966 - 1969   :        Alain POHER (CD, F)

1969 - 1971  :           Mario SCELBA (CD, I)

1971 - 1973   :        Walter BEHRENDT (Soc, D)

1973 - 1975   :        Cornelis BERKHOUWER (L, NL)

1975 - 1977   :        Georges SPENALE (Soc, F)

1977 - 1979  :           Emilio COLOMBO (CD, I)

 

Presidenti del Parlamento europeo dopo le elezioni a suffragio universale

 

1979 - 1982   :        Simone VEIL (LDR, F)

1982 - 1984   :        Pieter DANKERT (PSE, NL)

1984 - 1987   :        Pierre PFLIMFIN (PPE, F)

1987 - 1989   :        Lord Henry PLUMB (DE, UK)

1989 - 1992   :        Enrique Baron CRESPO (PSE, E)

1992 - 1994   :        Egon KLEPSCH (PPE, D)

1994 - 1997   :        Klaus HÄNSCH (PSE, D)

1997 - 1999   :        Jose Maria GIL ROBLES (PPE, E)

1999 - 2002   :        Nicole FONTAINE (PPE, F)

2002 - 2004   :        Pat COX (ELDR, IRL)

2004 - 2007   :        Josep BORRELL (PSE, ES)

2007 - 2009   :        Hans-Gert PÖTTERING (PPE/DE, DE)

 

Link utili

 

Regolamento del Parlamento europeo
Sito personale di Jerzy Buzek (in inglese)
Sito personale di Eva-Britt Svensson (in inglese)

 

Riferimenti

 

Elezione del Presidente del Parlamento europeo

Votazione: 14.7.2009

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Elezione dei Vicepresidenti del Parlamento

 

L'Aula eleggerà, a scrutinio segreto, i suoi 14 vicepresidenti che resteranno in carica per due anni e mezzo. Assieme al Presidente costituiscono il "bureau" del Parlamento, ossia l'organo cui spetta adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo concernenti i deputati, l'organizzazione interna dell'istituzione, il suo Segretariato e i suoi organi.

 

A seguito dell'elezione del Presidente, l'Aula procederà all'elezione, a scrutinio segreto e con un unica scheda, dei quattordici vicepresidenti del Parlamento, le cui candidature possono essere presentate unicamente da un gruppo politico o da quaranta deputati. Sono eletti i candidati che ottengono la maggioranza assoluta dei voti espressi. Se nel corso del primo scrutinio non sono assegnati tutti i seggi, si procede ad una seconda votazione con le stesse modalità. Qualora, poi, fosse necessario un terzo scrutinio, l'elezione ha luogo a maggioranza relativa per i seggi che rimangono da attribuire e, in caso di parità di voti, sono proclamati eletti i candidati più anziani. Il mandato dei vicepresidenti è di due anni e mezzo.

 

Un vicepresidente può sostituire il Presidente in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo, oppure se egli intende partecipare a una discussione in plenaria. Il Presidente, inoltre, può delegare ai vicepresidenti qualsiasi funzione, come quella di rappresentare il Parlamento in relazione a cerimonie o atti determinati. In particolare, un vicepresidente può essere incaricato di decidere sulla ricevibilità delle interrogazioni parlamentari che si intendono rivolgere alla Commissione e al Consiglio e dell'ordine in cui devono essere trattate, nonché di trasmettere alle istituzioni interessate le interrogazioni scritte ad esse rivolte.

 

I vicepresidenti, assieme al Presidente, compongono l'Ufficio di presidenza (il «bureau») che, peraltro, affida a due di essi il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. I due vicepresidenti che ricoprono tale ruolo sono tenuti a riferire regolarmente alla Conferenza dei presidenti (dei gruppi politici) sulle loro attività in tale materia.

 

Tre vicepresidenti, appartenenti ad almeno due gruppi politici diversi, sono inoltre nominati dai gruppi politici come membri permanenti della delegazione del Parlamento al Comitato di conciliazione, per un periodo di dodici mesi.

 

Riferimenti

 

Elezione dei vicepresidenti del Parlamento europeo

Votazione: 14.7.2009

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Elezione dei questori

 

Il Parlamento, con le stesse modalità applicate per i vicepresidenti, procederà  all'elezione dei cinque questori che eserciteranno tale funzione per la prima parte della legislatura. I questori sono incaricati di compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati in base alle direttive fissate dall'Ufficio di presidenza, di cui sono membri con funzioni consultive.

 

I Questori, in particolare, tengono un registro in cui il deputato dichiara personalmente e con precisione le attività professionali da lui svolte e qualsiasi altra funzione o attività retribuita, nonché i sostegni tanto finanziari, quanto in personale e in materiale, che si aggiungono ai mezzi forniti dal Parlamento e che sono conferiti al deputato nell'ambito delle sue attività politiche da parte di terzi, con indicazione dell'identità di questi ultimi.

 

Il Collegio dei Questori, inoltre, cura il registro dei rappresentanti dei gruppi di interesse accreditati presso il Parlamento.

 

Riferimenti

 

Elezione dei Questori del Parlamento europeo

Votazione: 15.7.2009

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L'organizzazione del Parlamento

 

Ufficio di Presidenza e Conferenza dei presidenti sono due dei più importanti organi interni del Parlamento. Al primo, composto di Presidente e vicepresidenti, spetta la direzione amministrativa dell'istituzione, mentre alla seconda, formata dai leader dei diversi gruppi politici, incombe quella politica.

 

L'Ufficio di presidenza

 

L'Ufficio di presidenza del Parlamento (il «bureau») si compone del Presidente, dei quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, dei questori. Nelle sue deliberazioni, in caso di parità di voti, il voto del Presidente è preponderante. Il bureau è l'organo di direzione regolamentare del Parlamento. E' ad esso che spetta adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo concernenti i deputati, l'organizzazione interna del Parlamento, il suo Segretariato e i suoi organi.

 

Per quanto riguarda l'attività parlamentare, l'Ufficio di presidenza disciplina le questioni relative allo svolgimento delle sedute e stabilisce le norme di comportamento, i diritti e i privilegi degli ex deputati. Inoltre, è compito del bureau esaminare i ricorsi dei deputati contro le sanzioni disciplinari decise dal Presidente. Gli spetta inoltre fissare le direttive per i questori riguardo ai loro compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati. Salvo disposizione contraria, emana le norme di esecuzione dello Statuto dei deputati al Parlamento europeo.

 

All'Ufficio di presidenza spetta designare due vicepresidenti ai quali è affidato il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. Essi riferiscono regolarmente alla Conferenza dei presidenti (dei gruppi politici) sulle loro attività in materia. Il Presidente e/o l'Ufficio di presidenza possono affidare a uno o più membri del bureau compiti generali o particolari rientranti nelle loro competenze. Allo stesso tempo vengono determinate le modalità di esecuzione di tali compiti. Inoltre, il bureau è l'organo competente ad autorizzare le riunioni di commissione al di fuori dei luoghi abituali di lavoro, le audizioni, nonché i viaggi di studio e di informazione effettuati dai relatori.

 

L'Ufficio di presidenza fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo della segreteria e delle strutture amministrative, degli stanziamenti e delle relative deleghe dei poteri di esecuzione del bilancio di cui dispongono i gruppi politici. Riguardo ai deputati che non fanno parte di nessun gruppo politico (i «non iscritti»), l'Ufficio di presidenza definisce le modalità con cui essi dispongono di una segreteria, disciplina la loro posizione e le loro prerogative parlamentari e fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento per le spese di segreteria e le strutture amministrative messe a loro disposizione.

 

Riguardo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello europeo, il bureau ha la responsabilità di fissare le modalità di applicazione del relativo regolamento. Sempre in tale ambito, poi, decide in merito alla domanda di finanziamento presentata dal partito politico a livello europeo nonché alla ripartizione degli stanziamenti fra i partiti politici beneficiari. Esso stabilisce un elenco dei beneficiari e degli importi assegnati. L'Ufficio di presidenza può decidere l'eventuale sospensione o riduzione di un finanziamento e l'eventuale recupero delle somme indebitamente riscosse. Una volta concluso l'esercizio di bilancio, il bureau approva la relazione di attività finale e i conteggi finanziari finali del partito politico beneficiario. Allorché il Parlamento constata che un partito politico a livello europeo non rispetta più i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello Stato di diritto, l'Ufficio di presidenza ne sancisce l'esclusione dal finanziamento.

Per quanto riguarda all'organizzazione interna del Parlamento, il bureau nomina il Segretario generale e stabilisce l'organigramma del Segretariato generale (l'amministrazione), i regolamenti relativi alla situazione amministrativa e finanziaria dei dipendenti di ruolo e degli altri agenti, nonché il progetto preliminare di stato di previsione delle spese del Parlamento.

 

L'Ufficio di presidenza, infine, stabilisce norme atte ad assicurare che tutti i documenti del Parlamento siano registrati e stila un elenco delle categorie di documenti direttamente accessibili. Può inoltre adottare norme, che disciplinano le modalità di accesso ai documenti e che sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale.

 

La Conferenza dei presidenti

 

La Conferenza dei presidenti, l'organo di direzione politica del Parlamento, è composta dal Presidente dell'istituzione e dai presidenti dei gruppi politici. Alle sue riunioni, le decisioni sono prese per consenso ma, in caso contrario, si procede a una votazione ponderata in funzione del numero dei membri di ogni gruppo politico. I deputati «non iscritti» delegano uno dei loro membri che, però, non ha diritto di voto. La Conferenza dei presidenti delibera sull'organizzazione dei lavori del Parlamento, sulle questioni connesse alla programmazione legislativa e fissa il progetto di ordine del giorno delle tornate del Parlamento. Essa è poi responsabile per la composizione e le competenze delle varie commissioni e delegazioni parlamentari. Spetta inoltre alla Conferenza dei presidenti curare le questioni afferenti le relazioni con le altre istituzioni e con i paesi terzi e con istituzioni od organizzazioni extracomunitarie.

 

Più in particolare, all'inizio di ogni legislatura, la Conferenza dei Presidenti statuisce sulle richieste motivate delle commissioni parlamentari e delle altre istituzioni intese a ricominciare o proseguire l'esame delle questioni pendenti dinanzi al Parlamento che, in principio, sono decadute con il termine della legislatura precedente. Essa, poi, decide in merito alla ripartizione dei posti in Aula per i gruppi politici, i deputati non iscritti e le istituzioni dell'Unione europea. La Conferenza dei presidenti, peraltro, ha la facoltà di modificare le date delle sedute plenarie con decisione motivata. Ci vuole inoltre il suo accordo affinché il Presidente possa convocare il Parlamento in via eccezionale in caso di urgenza.

 

Per quanto riguarda i lavori parlamentari, la Conferenza dei presidenti fissa il progetto di ordine del giorno prima di ogni tornata in base alle raccomandazioni della Conferenza dei presidenti di commissione e tenendo conto del programma legislativo annuale. Essa, inoltre, è competente per l'autorizzazione delle relazioni d'iniziativa e propone al Parlamento il momento in cui trattare le interrogazioni al Consiglio e alla Commissione nel corso di ciascuna tornata. La Conferenza dei presidenti può proporre al Parlamento, che decide senza discussione, di ripartire il tempo di parola in vista dello svolgimento di una discussione sulla base dei criteri fissati dal Regolamento interno del Parlamento.

 

In merito alle diverse commissioni parlamentari, la Conferenza dei presidenti è responsabile per la composizione e le competenze delle commissioni e delle commissioni d'inchiesta nonché delle commissioni parlamentari miste, delle delegazioni permanenti e delle delegazioni ad hoc. E' sempre a tale organo che è affidato il compito di autorizzare una commissione permanente o temporanea a nominare nel proprio ambito una o più sottocommissioni nonché di adottare le norme di applicazione necessarie per le attività delle delegazioni. Sentita la Conferenza dei presidenti di commissione, ad essa spetta decidere a chi attribuire la competenza su una data questione nel caso in cui sorga un conflitto fra due o più commissioni permanenti o qualora una commissione permanente si dichiari incompetente.
 

La commissione responsabile in materia di politica estera e di sicurezza comune, nonché la commissione competente per i diversi aspetti della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, debbono ottenere l'autorizzazione della Conferenza dei presidenti per formulare delle raccomandazioni destinate al Consiglio negli ambiti di loro competenza. Oltre a ciò, nel quadro della procedura di codecisione, la Conferenza dei presidenti è incaricata di fissare il numero preciso di deputati dei vari gruppi politici nella delegazione del Parlamento in seno al Comitato di conciliazione e di stabilire gli ulteriori orientamenti procedurali per l'attività della stessa delegazione.

 

E' previa consultazione della Conferenza dei presidenti che il Presidente del Parlamento può invitare il Presidente della Commissione, il commissario responsabile per le relazioni con il Parlamento o un altro commissario a fare una dichiarazione in Aula dopo ognuna delle riunioni dell'Esecutivo per illustrare le decisioni principali. Il Presidente della Commissione, o il vicepresidente responsabile dei rapporti interistituzionali, incontra trimestralmente la Conferenza dei presidenti, al fine di garantire un dialogo regolare fra le due istituzioni al più alto livello. Il Presidente della Commissione partecipa alle riunioni della Conferenza dei presidenti almeno due volte l'anno. Nel mese di febbraio, il Presidente della Commissione, o il vicepresidente incaricato dei rapporti interistituzionali, presenta alla Conferenza dei presidenti la strategia politica annuale per l'anno successivo.

 

La Conferenza dei presidenti è competente per le questioni afferenti le relazioni con le altre istituzioni e gli altri organi dell'Unione europea nonché con i parlamenti nazionali degli Stati membri. Riguardo a quest'ultimo aspetto, è alla Conferenza dei presidenti che devono riferire regolarmente sulle loro attività i due vicepresidenti designati dal bureau ai quali è affidato il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. Può anche dare mandato al Presidente di negoziare agevolazioni a favore dei parlamenti nazionali degli Stati membri su base reciproca e di proporre qualsiasi altra misura volta a facilitare i contatti con essi. Inoltre, su proposta del Presidente, la Conferenza dei presidenti nomina i membri della delegazione del Parlamento alla Conferenza degli organi specializzati negli affari comunitari (COSAC) e può conferire loro un mandato. Nomina anche i membri della delegazione del Parlamento a qualsiasi convenzione, conferenza o analogo organo ai quali partecipino rappresentanti di parlamenti e conferisce ad essa un mandato conforme alle eventuali pertinenti risoluzioni del Parlamento.

 

La Conferenza dei presidenti, infine, è anche responsabile dell'organizzazione di consultazioni strutturate con la società civile europea su argomenti di rilievo. Ciò può includere l'organizzazione di dibattiti pubblici su argomenti d'interesse generale europeo, aperti alla partecipazione dei cittadini interessati.

 

Decidendo a maggioranza di tre quinti dei voti espressi che rappresentino almeno tre gruppi politici, la Conferenza dei presidenti può proporre al Parlamento la revoca delle cariche di Presidente, vicepresidente, questore, presidente o vicepresidente di commissione, presidente o vicepresidente di delegazione interparlamentare, o di qualsiasi altra carica cui un deputato è stato eletto in seno al Parlamento, qualora ritenga che il deputato in questione abbia commesso una colpa grave. Tale proposta deve poi essere approvata dal Parlamento a una maggioranza di due terzi dei voti espressi che rappresenti la maggioranza dei deputati che lo compongono. La Conferenza dei presidenti presenta anche all'Ufficio di presidenza proposte in merito a problemi amministrativi e finanziari dei gruppi politici.


 

I gruppi politici

 

I deputati possono organizzarsi in gruppi secondo le affinità politiche. Al momento di formare un gruppo, i deputati interessati accettano per definizione di avere un'affinità politica. Soltanto quando questa è negata dai deputati interessati è necessario che il Parlamento valuti se il gruppo è costituito in conformità al regolamento.

 

In base alle nuove norme applicabili a partire da questa legislatura, per poter costituire un gruppo politico è necessario che esso riunisca come minimo 25 deputati (al posto degli attuali 20) eletti in almeno un quarto (invece di un quinto) degli Stati membri (ossia sette paesi). Anche se le denominazioni talvolta coincidono, non bisogna confondere i «gruppi politici» con i «partiti politici a livello europeo». Ogni deputato può appartenere a un solo gruppo politico e i deputati che, per diverse ragioni, non entrano a far parte di un gruppo, sono definiti «non iscritti». Se la consistenza numerica di un gruppo scende al di sotto della soglia richiesta, il Presidente, previo accordo della Conferenza dei presidenti, può autorizzarlo ad esistere fino alla successiva seduta costitutiva del Parlamento, a condizione che i suoi membri rappresentino almeno un quinto degli Stati membri e che il gruppo esista da più di un anno. Il Presidente non concede questa deroga qualora vi siano prove sufficienti per sospettare una sua applicazione abusiva.

 

I gruppi politici dispongono di una segreteria, nell'ambito dell'organigramma del Segretariato generale, nonché delle strutture amministrative e degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento. L'Ufficio di presidenza fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo di tali strutture e stanziamenti nonché alle relative deleghe dei poteri di esecuzione del bilancio. Anche i deputati «non iscritti» dispongono di una segreteria, secondo modalità fissate dall'Ufficio di presidenza che, tra le altre cose, disciplina anche la posizione e le prerogative parlamentari di tali deputati e fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento per le loro spese di segreteria e per le loro strutture amministrative.

 

I presidenti dei gruppi politici compongono la «Conferenza dei Presidenti», che costituisce l'organo di direzione politica del Parlamento le cui funzioni sono state descritte in precedenza.

 

Nella scorsa legislatura, i 785 deputati si erano riuniti in 7 gruppi politici: il PPE/DE - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei - con 288 deputati (di cui 24 italiani), il PSE - Gruppo socialista al Parlamento europeo - con 217 seggi (di cui 17 italiani), l'ALDE - Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa - con 100 deputati (di cui 12 italiani), l'UEN - Gruppo "Unione per l'Europa delle nazioni" - con 44 deputati (di cui 13 italiani), i Verdi - Gruppo Verde/Alleanza libera europea - con 43 seggi (di cui 2 italiani), la GUE/NGL - Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica - con 41 deputati (di cui 7 italiani), e l'IND/DEM - Gruppo Indipendenza/Democrazia - con 22 seggi (nessun italiano). I «non iscritti» contavano 30 deputati, di cui 3 italiani.

 

Con l'attuale legislatura, i 736 deputati sono riuniti ancora in 7 gruppi politici, tra i quali alcuni hanno cambiato nome e altri sono di nuova costituzione. Non includendo più i conservatori britannici, il gruppo popolare ha cambiato il nome in PPE - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratico cristiano) e conta 265 deputati, di cui 35 italiani (29 italiani del PdL, 5 dell'UDC e uno dell'SVP) a cui va aggiunta una italiana eletta in Svezia. I 21 deputati del PD italiano e il PSE hanno creato un nuovo gruppo denominato Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo (S&D) costituito da un totale di 184 deputati. L'ALDE si compone di 84 deputati (di cui 7 italiani dell'IdV). Seguono, senza nessun membro italiano, i Verdi e il nuovo gruppo dei Conservatori e riformisti europei (ECR) con, entrambi, 55 deputati e la GUE/NGL con 35 deputati. Vi è poi il nuovo gruppo Europa della libertà e della democrazia (EFD) che conta 30 deputati di cui 9 della Lega Nord. I non iscritti sono 28.

 

 

Parlamento entrante

Gruppi politici al Parlamento europeo

9 luglio 2009
(12:00)

*Risultati provvisori *

Numero seggi

% sul totale

Gruppo del Partito popolare europeo (Democratico cristiano)

265

(35 italiani)

36,01%

Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo

184

(21 italiani)

25,00%

Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa

84

(7 italiani)

11,41%

Gruppo Verde/Alleanza libera europea

55

7,47%

Conservatori e riformisti europei

55

7,47%

Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica

35

4,76%

Europa della libertà e della democrazia

30

(9 italiani)

4,08%

Non iscritti

28

3,80%

TOTALE

736

100,00%


** Risultati provvisori

 

Link utili

 

Organi politici del Parlamento europeo

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Il nuovo Parlamento europeo: fatti e cifre (provvisori)

 

Circa la metà dei deputati è stata rieletta, la percentuale di donne è aumentata dal 31 al 35%, l'eurodeputato più giovane ha 25 anni ed è donna, il decano ne ha 81 ed è italiano. Sono stati eletti quattro membri della Commissione europea in carica, otto ex primi ministri e un ex Presidente della Repubblica.

 

Seguono alcuni dati sul nuovo Parlamento europeo che, va precisato, sono necessariamente provvisori. Non tutti gli eletti opteranno per il mandato europeo e, pertanto, anche le percentuali indicate sono soggette a variazioni.

 

Eurodeputati rieletti/nuovi

 

Eurodeputati rieletti                                        49,86 % (367 deputati)

Eurodeputati nuovi                                         50,14 % (369 deputati)

Rieletti italiani                                                29,17%  (21 deputati)

Più alta percentuale di eurodeputati rieletti          80,00 % (Malta)

Più elevata percentuale di eurodeputati nuovi      75,00 % (Lituania)

 

Donne/Uomini

 

Donne                                       35,05 %        (31,21% nel Parlamento uscente)

Uomini                                      64,94 %        (68,79% nel Parlamento uscente)

% donne tra gli italiani                 22,22%        

Più alta percentuale di donne         61,54%         Finlandia

Più bassa percentuale di donne      0,00%                    Malta

 

Eurodeputato più giovane/più anziano

 

Eurodeputato più giovane             Emilie Turunen, Danimarca (nata il 13.5.1984, 25 anni)

Il più giovane italiano                   Lara Comi (nata il 18.2.1983, 26 anni)

Eurodeputato più anziano              Ciriaco De Mita, Italia (nato il 2.2.1928, 81 anni)

 

Candidati col maggior numero di preferenze

 

Silvio Berlusconi, Italia                 2.713.906 voti

David Sassoli, Italia                     400.502 voti

Simon Busuttil, Malta                   27,72 % dei voti validi (68.782 voti)

 

Commissari europei attuali eletti al PE

 

Danuta Hübner, Polonia

Meglena Kuneva, Bulgaria

Louis Michel, Belgio

Viviane Reding, Lussemburgo (dovrebbe rinunciare al seggio parlamentare)

 

Ex Presidenti eletti al PE

 

Rolandas Paksas, Lituania


 

Ex Primi ministri eletti al PE

 

Jerzy Buzek, Polonia

Jean-Luc Dehaene, Belgio

Ciriaco De Mita, Italia

Ivars Godmanis, Lettonia

Anneli Jäätteenmäki, Finlandia

Lojze Peterle, Slovenia

Theodor Stolojan, Romania

Guy Verhofstadt, Belgio

 

Candidati indipendenti eletti al PE

 

Elena Basescu, Romania

Marian Harkin, Irlanda

Indrek Tarand, Estonia

 

Numero dei partiti nazionali e dei movimenti 165     (182 nel Parlamento uscente)

top

Deputati nuovi e rieletti
 

PAESE

Nuovi deputati

Deputati
rieletti

Totale

% Nuovi deputati

%
deputati
rieletti

AUSTRIA

9

8

17

52,94%

47,06%

BELGIO*

9

13

22

40,91%

59,09%

BULGARIA

7

10

17

41,18%

58,82%

CIPRO

4

2

6

66,67%

33,33%

REPUBBLICA CECA

8

14

22

36,36%

63,64%

DANIMARCA

6

7

13

46,15%

53,85%

ESTONIA*

4

2

6

66,67%

33,33%

FINLANDIA

7

6

13

53,85%

46,15%

FRANCIA

43

29

72

59,72%

40,28%

GERMANIA

41

58

99

41,41%

58,59%

GRECIA

15

7

22

68,18%

31,82%

UNGHERIA

10

12

22

45,45%

54,55%

IRLNDA

5

7

12

41,67%

58,33%

ITALIA*

51

21

72

70,83%

29,17%

LETTONIA

5

3

8

62,50%

37,50%

LITUANIA

9

3

12

75,00%

25,00%

LUSSEMBURGO*

3

3

6

50,00%

50,00%

MALTA

1

4

5

20,00%

80,00%

PAESI BASSI

14

11

25

56,00%

44,00%

POLONIA

31

19

50

62,00%

38,00%

PORTOGALLO

15

7

22

68,18%

31,82%

ROMANIA

13

20

33

39,39%

60,61%

SLOVACCHIA

6

7

13

46,15%

53,85%

SLOVENIA*

4

3

7

57,14%

42,86%

SPAGNA*

21

29

50

42,00%

58,00%

SVEZIA

8

10

18

44,44%

55,56%

REGNO UNITO

20

52

72

27,78%

72,22%

Totale

369

367

736

50,14%

49,86%

 

 

 

 

 

 

* Dati provvisori: in attesa delle notifiche ufficiali

top

Ripartizione donne/uomini
 

Paese

Numero totale deputati

Uomini

Donne

% di donne
al 9 luglio 2009

% di donne
2004-20091

AUSTRIA

17

10

7

41%

28%

BELGIO

22

14

8

36%

33%

BULGARIA

17

9

8

47%

44%

CIPRO

6

4

2

33%

0%

REPUBBLICA CECA

22

18

4

18%

21%

DANIMARCA

13

7

6

46%

43%

ESTONIA

6

3

3

50%

50%

FINLANDIA

13

5

8

62%

43%

FRANCIA

72

40

32

44%

45%

GERMANIA

99

62

37

37%

33%

GRECIA

22

15

7

32%

29%

UNGHERIA

22

14

8

36%

38%

IRLANDA

12

9

3

25%

38%

ITALIA

72

56

16

22%

21%

LETTONIA

8

5

3

38%

33%

LITUANIA

12

9

3

25%

38%

LUSSEMBURGO

6

5

1

17%

50%

MALTA

5

5

0

0%

0%

PAESI BASSI

25

13

12

48%

48%

POLONIA

50

39

11

22%

15%

PORTOGALLO

22

14

8

36%

25%

ROMANIA

33

21

12

36%

29%

SLOVACCHIA

13

8

5

38%

36%

SLOVENIA

7

5

2

29%

43%

SPAGNA

50

32

18

36%

26%

SVEZIA

18

8

10

56%

47%

REGNO UNITO

72

48

24

33%

26%

Totale

736

478

258

35%

31%


1
Dato relativo al Parlamento europeo uscente al 25 marzo 2009
Dati provvisori: in attesa delle notifiche ufficiali

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Deputati più giovani e più anziani

Paese

Deputato più giovane

Deputato più anziano

AUSTRIA

Elisabeth KÖSTINGER, nata il 22.11.1978

Hannes SWOBODA,

nato il 10.11.1946

BELGIO

Saïd EL KHADRAOUI,
nato il 9.4.1975

Jean-Luc DEHAENE,
nato il 7.8.1940

BULGARIA

Dimitar STOYANOV,
nato il 17.5.1983

Evgueni KIRILOV,
nato il 26.1.1945

CIPRO

Antigoni PERICLEOUS PAPADOPOULOU,
55 anni

Kyriacos TRIANTAPHYLLIDES,
nato il 3.9.1944

REPUBBLICA CECA

Andrea CESKOVA,
nata il 18.10.1971

Richard FALBR,
nato il 29.9.1940

DANIMARCA

Emilie TURUNEN,
nata il 13.5.1984

Margrete AUKEN,
nata il 6.1.1945

ESTONIA

Kristiina OJULAND,
42 anni

Tunne KELAM,
nato il 10.7.1936

FINLANDIA

Riikka MANNER,
nata il 24.8.1981

Liisa JAAKONSAARI,
nata il 2.9.1945

FRANCIA

Karima DELLI,
28 anni

Jean-Marie LE PEN,
nato il 20.6.1928

GERMANIA

Jan Philipp ALBRECHT,
nato il 20.12.1982

Lothar BISKY,
nato il 17.8.1941

GRECIA

Giorgos PAPANIKOLAOU,
nato il 15.8.1977

Yannis TSOUKALAS,
nato nel 1941

UNGHERIA

Csanád SZEGEDI,
nato il 22.9.1982

György SCHÖPFLIN - FIDESZ,
nato il 24.11.1939

IRLANDA

Alan KELLY,
nato il 13.7.1975

Proinsias DE ROSSA,
nato il 15.5.1940

ITALIA

Lara COMI,
nata il 18.2.1983

Ciriaco DE MITA,
nato il 2.2.1928

LETTONIA

Artūrs Krišjānis KARIŅŠ,
nato il  13.12.1964

Alfrēds RUBIKS,
nato il 24.9.1935

LITUANIA

Radvilė MORKŪNAITĖ,
nata il 2.1.1984

Vytautas LANDSBERGIS,
nato il18.10.1932

LUSSEMBURGO

Frank ENGEL,
33 anni

Astrid LULLING,
nata l'11.6.1929

MALTA

Simon BUSUTTIL,
nato il 20.3.1969

Edward SCICLUNA,
nato il 12.10.1946

PAESI BASSI

Daniël van der StOEP,
nato il 12.9.1980

Bas Belder,
nato il 25.10.1946

POLONIA

Joanna SKRZYDLEWSKA,
nata il 17.2.1977

Adam GIEREK,
nato il 17.4.1938

PORTOGALLO

João FERREIRA,
30 anni

António CORREIA DE CAMPOS, 66 anni

ROMANIA

Elena BASESCU,
nata il 24.4.1980

Theodor STOLOJAN,
nato il 24.10.1943

SLOVACCHIA

Katarína NEVEĎALOVÁ,
nata il 10.11.1982

Eduard KUKAN,
nato il 26.12.1939

SLOVENIA

Tanja FAJON,
38 anni

Ivo VAJGL,
66 anni

SPAGNA

Eider GARDIAZABAL RUBIAL
nata il 12.7.1975

Cristina GUTIÉRREZ-CORTINES,
nata il 17.12.1939

SVEZIA

Christofer FJELLNER,
nato il 13.12.1976

Alf SVENSSON,
nato il 1.10.1938

REGNO UNITO

Emma MCCLARKIN,
31 anni

Bill NEWTON DUNN,
nato il 3.10.1941

Link utili

Nuovo statuto dei deputati europei e dei loro assistenti (articolo su Europarl)

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I prossimi impegni del Parlamento europeo

 

Un congedo maternità che consenta di conciliare meglio vita familiare e professionale, maggiori diritti per i passeggeri di autobus e traghetti e quadro normativo per le cure all'estero. Sono questi alcuni dei dossier iniziati la scorsa legislatura che dovranno essere affrontati dal nuovo Parlamento. I deputati dovranno anche procedere alle nomine nelle altre istituzioni e legiferare su temi quali i mercati finanziari e la crisi economica, i cambiamenti climatici e l'immigrazione.

 

Ambiente, sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici

 

Sistema di scambio delle emissioni di gas a effetto serra (ETS)

La definizione di nuovi obiettivi in materia di emissioni di CO2, per paese e per settore, sarà all'ordine del giorno del nuovo Parlamento, una volta trovato un accordo mondiale sul regime post-Kyoto (2012). I deputati saranno inoltre coinvolti nella definizione delle misure legislative e finanziarie relative alle azioni per ridurre le emissioni di CO2 e incentivare i paesi in via di sviluppo a seguire questa strada.

 

Attività industriali meno inquinanti

Dopo essersi pronunciato in prima lettura, il Parlamento esaminerà nuovamente una direttiva volta a attualizzare, semplificare e rafforzare le norme vigenti relative alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni inquinanti di decine di migliaia di industrie nell'UE: da quelle chimiche e metallurgiche, alle cartiere, alle concerie, agli impianti di combustione e di gestione dei rifiuti e ai grandi allevamenti. Il Consiglio ha raggiunto un accordo politico che potrebbe tradursi, in ottobre, in una posizione comune da sottoporre ai deputati.

 

Efficienza energetica nell'edilizia

Dopo aver approvato la sua posizione in prima lettura, il Parlamento proseguirà l'esame della proposta volta a migliorare le prestazioni energetiche dei nuovi edifici. Dovrà anche approvare delle proposte sull'efficienza energetica delle costruzioni esistenti.

 

Etichettatura sull'efficienza energetica

Il Parlamento si pronuncerà in seconda lettura sull'etichettatura "A-G" dei prodotti energetici, per estenderla alle apparecchiature commerciali e industriali e ai prodotti che consentono un risparmio energetico. Discuterà inoltre di una nuova etichettatura per i pneumatici in base alla loro efficienza, sicurezza e rumorosità.

 

Smaltimento delle apparecchiature elettriche

I deputati dovranno esaminare la proposta di aggiornamento della direttiva del 2002 sullo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (WEEE) e della direttiva che limita l'utilizzo di alcune sostanze pericolose nelle attrezzature elettriche e elettroniche (RoHS)

 

Disboscamento illegale

I deputati hanno approvato in prima lettura la proposta della Commissione volta a regolamentare il legno commercializzato nell'UE con l'obiettivo di combattere il disboscamento illegale, causa principale della deforestazione. Non essendoci ancora un accordo con il Consiglio, questo tema sarà ridiscusso dal nuovo Parlamento.

 

Protezione del suolo

Il Parlamento dovrà esprimersi in seconda lettura sulla proposta di una strategia tematica per la protezione del suolo che dovrebbe porre fine alla frammentazione della politica UE in questo campo nei provvedimenti vigenti relativi ai rifiuti, ai pesticidi e alla protezione della natura.

Trasporti: sicurezza, tutela dei passeggeri e competitività

 

Stop all'impunità transfrontaliera degli automobilisti

Il Parlamento esaminerà in seconda lettura una proposta di direttiva che istituisce un sistema di scambio di informazioni per agevolare il pagamento delle multe inflitte in uno Stato membro diverso da quello di residenza agli automobilisti che passano col rosso, guidano in stato di ebbrezza, non si allacciano la cintura e superano i limiti di velocità. Chiede di armonizzare i metodi di controllo, aumentare il numero dei controlli e valutare l'opportunità di equiparare l'importo delle multe in tutta l'UE. 

 

Più diritti per chi viaggia in autobus e traghetto

Il Parlamento dovrà pronunciarsi in seconda lettura su due regolamenti che stabiliscono un quadro comunitario riguardo ai diritti dei passeggeri di autobus nel trasporto nazionale e internazionale e di coloro che viaggiano via mare e su vie navigabili interne nell'UE. Si tratta soprattutto di fissare gli obblighi dei vettori in caso di cancellazione o ritardo, come le condizioni e l’entità dei rimborsi dei biglietti e degli indennizzi e le modalità di reclamo. Per i viaggi in autobus smarrimento o danneggiamento dei bagagli e decesso o lesioni dei passeggeri. Sancisce i diritti dei disabili, incluso quello all'assistenza, e intende garantire l'informazione dei passeggeri e la possibilità di reclamare.

 

Nuova direttiva sull'Eurovignetta

Il Parlamento voterà in seconda lettura la proposta di direttiva sull'Eurovignetta, che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi dell'inquinamento atmosferico e acustico e, eventualmente, del congestionamento. Nella sua prima lettura, il Parlamento propone di rafforzare alcune misure, ma senza imporre eccessivi oneri. Chiede di assegnare gli introiti delle tasse - calcolate in base all'inquinamento indotto - ai progetti delle reti transeuropee, alla costruzione di aree di parcheggio e al miglioramento delle prestazioni ambientali dei veicoli.

 

Altre legislazioni attese

Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare proposte nel campo della mobilità urbana, in relazione all'impatto sui cambiamenti climatici, e si pronuncerà in seconda lettura sui sistemi di trasporto intelligenti. Dovrà inoltre esaminare proposte legislative in merito allo spazio marittimo europeo e al finanziamento della sicurezza aerea. Sono attese anche nuove proposte riguardo al trasporto ferroviario.

 

Mercato unico dei prodotti e dei servizi

 

Pacchetto Telecom

Le proposte relative alla revisione della legislazione sulle comunicazioni elettroniche tornerà in Aula. Si tratta di tre testi legislativi che aggiornano la normativa sui diritti degli utenti, sullo spettro radio, su una nuova autorità delle telecomunicazioni, sulla separazione funzionale e sul quadro normativo per le reti di nuova generazione. Il Parlamento sarà impegnato nella procedura di conciliazione, visto che con il suo voto in Aula ha disatteso una proposta di compromesso sui diritti degli utenti di Internet (si veda il paragrafo nella sezione sulla protezione dei consumatori).

 

Carcere e multe salate per pirati e contraffattori

Il Parlamento dovrà esaminare in seconda lettura la proposta di direttiva che prevede sanzioni penali - come reclusione e ammende pecuniarie - per i responsabili di atti di pirateria e contraffazione.
 

Musica: tutela più estesa per interpreti ed esecutori

D'accordo sulla proposta di estendere la protezione dei diritti sulle prestazioni di artisti, interpreti e esecutori di opere musicali, pari attualmente a 50 anni, il Parlamento chiede però che la proroga giunga fino a 70 anni, anziché 95 come ipotizzato dalla Commissione. Chiede inoltre di valutare l'opportunità di procedere in modo analogo nel settore audiovisivo. L’esame della proposta proseguirà nel corso della prossima legislatura.

 

Mercati finanziari

 

Requisiti di capitale per gli istituti finanziari, supervisione e stipendi

A seguito di una serie di misure prese durante la legislatura appena terminata, soprattutto per proteggersi da future crisi, il Parlamento sarà chiamato a legiferare sulle condizioni da imporre a tutti gli istituti finanziari, inclusi hedge fund e private equity. Dovrà anche esaminare proposte volte a garantire una supervisione finanziaria transfrontaliera e continuare il dibattito sul sistema di remunerazione dei manager degli enti finanziari e delle società quotate in borsa.

 

Protezione dei consumatori e agricoltura

 

Protezione dei consumatori nel diritto contrattuale

Il nuovo Parlamento dovrà esaminare una serie di proposte legislative volte ad armonizzare i diritti dei consumatori.

 

Diritti degli utenti di Internet (pacchetto Telecom)

In mancanza di una decisione preliminare dell'autorità giudiziaria non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti di Internet. Riaffermando questo principio, l'Aula ha emendato l'accordo raggiunto con il Consiglio e, di conseguenza, l'intero pacchetto Telecom dovrà essere riesaminato dal comitato di conciliazione, nonostante in precedenza i deputati avessero confermato il compromesso sui diritti degli utenti e sul mercato delle telecomunicazioni.

 

Etichette degli alimenti più chiare

Il Parlamento dovrà approvare una proposta volta ad attualizzare e migliorare le norme relative all'etichettatura dei prodotti alimentari, compresi quelli venduti nei ristoranti e da altre società di catering.

 

Riforma della PAC per il 2013

Nella prossima legislatura il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni relative alla ulteriore riforma della Politica agricola comune, prevista per il 2013. I regolamenti sulle misure di mercato saranno rivisti e dovrà sciogliersi il nodo sul futuro delle quote latte.

 

Sanità e salute

 

Mobilità dei pazienti, cure sanitarie senza frontiere

Il Parlamento si pronuncerà su una proposta legislativa volta ad agevolare l'accesso alle cure sanitarie nell'UE. Lo scopo è di chiarire le condizioni per esercitare il diritto dei pazienti di ottenere prestazioni mediche in uno Stato membro diverso da quello di residenza, e le modalità di rimborso di tali cure.

 

Qualità degli organi per trapianti e prodotti farmaceutici

Il Parlamento dovrà esaminare una proposta della Commissione che aggiorna le norme sulla qualità degli organi oggetto di donazione. Un'altra proposta in agenda riguarda l'informazione ai consumatori, la pubblicità sulle medicine, i farmaci generici e la contraffazione di medicinali.

 

Occupazione e affari sociali

 

Direttiva sull'orario di lavoro

Falliti i negoziati con il Consiglio per aggiornare la direttiva sull'orario di lavoro, la Commissione potrebbe prendere in considerazione l'idea di presentare una nuova proposta legislativa che riguardi la definizione dei periodi di guardia. Quella attuale, infatti, non è compatibile con le sentenze della Corte di giustizia UE.

 

Tempi di guida per gli autotrasportatori autonomi

In questa legislatura i deputati decideranno se richiedere alla Commissione di presentare una nuova proposta legislativa per includere gli autotrasportatori autonomi nell'attuale direttiva sui tempi di guida. La commissione parlamentare competente ha già proposto di respingere la proposta originale, ma spetta all'Aula decidere il da farsi.

 

Congedo maternità e misure per conciliare vita familiare e professionale

Il Parlamento dovrà esaminare una direttiva volta a migliorare la conciliazione della vita lavorativa con quella familiare. La commissione parlamentare per le pari opportunità ha chiesto di portare fino a 20 le settimane di congedo maternità (contro le 14 attuali e le 18 proposte dalla Commissione), di cui sei da prendere obbligatoriamente dopo il parto e da remunerare al 100% dell'ultimo stipendio. Ha chiesto poi di prevedere un congedo paternità obbligatorio di due settimane.

 

Regimi pensionistici

Se il Consiglio definisce la sua posizione, il nuovo Parlamento si dovrà pronunciare in seconda lettura su una direttiva volta ad agevolare la mobilità dei lavoratori stabilendo standard minimi per l'acquisizione di diritti a pensione complementare al fine di evitare che vadano persi in caso di trasferimento all'estero.

 

Immigrazione e libera circolazione delle persone

 

Nuove norme sulla politica di asilo

Il Parlamento dovrà approvare una serie di proposte legislative volte a migliorare il sistema di asilo UE e i diritti di richiedere la protezione internazionale. In prima lettura, ha proposto degli emendamenti alla proposta della Commissione che intendono rafforzare ulteriormente la tutela dei rifugiati e la solidarietà tra gli Stati membri affinché, in caso di sovraccarico delle domande, i richiedenti siano reindirizzati in un paese diverso da quello che ha concesso la protezione internazionale. Ha anche suggerito degli adeguamenti tecnici alla banca dati delle impronte digitali.

 

Frontex e immigrazione legale

Il Parlamento sarà chiamato a rafforzare Frontex, l'agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, e ad esaminare proposte per la gestione dell'immigrazione legale, come ad esempio l'immigrazione circolare per persone altamente qualificate o lo statuto dei lavoratori stagionali.

 

Sicurezza, terrorismo e libertà civili

 

Terrorismo

Il Parlamento esaminerà delle misure supplementari per prevenire attacchi terroristici di diversa natura (nucleari, batteriologici o chimici) e per aggiornare le norme volte ad assistere le vittime del terrorismo. Affronterà anche la questione della protezione dei dati nell'ambito della lotta al terrorismo.

 

Pedofilia

I deputati dovranno legiferare su una proposta legislativa volta ad armonizzare le norme in merito alle sanzioni per le aggressioni sessuali sui minori, incluse per i pedofili che agiscono al di fuori dell'UE.

 

Fondi europei a sostegno delle priorità politiche

 

Il nuovo quadro finanziario per il dopo 2013

Il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni in merito al futuro quadro finanziario che fisserà i limiti della spesa europea per i sette anni successivi al 2013 e l'allocazione delle risorse per le diverse priorità politiche. Anche l'assegno britannico sarà posto in discussione.

 

Decisioni istituzionali e allargamento

 

Approvazione della nuova Commissione europea

Il Parlamento è chiamato ad approvare il Presidente designato della Commissione. Per deliberare, il trattato di Nizza richiede la maggioranza semplice del Parlamento europeo, mentre quello di Lisbona prevede la maggioranza assoluta (369 voti su 736). Il Parlamento dovrà anche approvare il collegio dei commissari nel suo insieme (a maggioranza semplice in entrambi i trattati). Le date esatte sono collegate al risultato del referendum irlandese e alla ratifica del trattato di Lisbona in tutti gli Stati membri, in quanto le procedure e il numero dei commissari varieranno. Il mandato dell'attuale Commissione scade, in principio, a fine ottobre 2009.

 

Trattato di Lisbona

Se entrerà in vigore il trattato di Lisbona, il Parlamento acquisirà maggiori poteri decisionali in campi quali gli affari interni, l'agricoltura e il bilancio, nonché per la nomina delle alte cariche europee.

 

Processo di adesione

L'esame del processo di adesione di Croazia e Turchia proseguirà anche durante la prossima legislatura, così come la domanda avanzata dalla Macedonia. Il Parlamento studierà anche la possibilità di allargamento dell'UE ad altri paesi dei Balcani, come la Serbia, il Montenegro, l'Albania e il Kosovo.

 

 

Link utili

 

Cartella stampa: background sul PE, Punti forti della VIa legislatura, ecc

 

Ordine del giorno 14 16 luglio 2009

Strasburgo 

 

L'ordine del giorno, che può subire modifiche, è disponibile sul sito.

 

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