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ANTEPRIMA
14 - 16 luglio 2009 Strasburgo
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L'ordine del giorno della sessione è soggetto a modifiche. Una conferenza stampa
pre-sessione si svolgerà nell'edificio PHS, Una conferenza stampa per gli
ultimi aggiornamenti La seduta in diretta su EP Live: oppure su
EuroparlTV:
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Sommario I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE ISTITUZIONI IL NUOVO PARLAMENTO EUROPEO: FATTI E CIFRE (PROVVISORI) |
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Per la sessione inaugurale della settima legislatura, saranno presenti a Strasburgo 736 deputati eletti a suffragio universale diretto in rappresentanza di circa 500 milioni di cittadini. E' la prima volta nella storia che si è votato contemporaneamente in 27 paesi di un'Unione europea che va dall'Atlantico ai confini russi e al Mar nero e dal Mediterraneo fino a oltre il circolo polare artico.
Si tratta di un Parlamento composto di 736 deputati che, secondo i dati ancora provvisori, provengono da 165 partiti e sono riuniti in 8 gruppi politici (compresi i «non iscritti») per esercitare liberamente il loro mandato per cinque anni, fino al 2014. Tra i candidati eletti figurano otto ex primi ministri, un ex Presidente della Repubblica e quattro commissari europei del Collegio in carica (ma è probabile che alcuni rinuncino al mandato parlamentare). Circa il 35% degli eletti è composto di donne.
Lunedì 13 sarà celebrato il 30° anniversario dell'elezione a suffragio universale diretto del Parlamento. Neodeputati, europarlamentari uscenti, giornalisti e visitatori potranno assistere a una breve cerimonia in cui la Filarmonica di Strasburgo, assieme al coro dei "Petits chanteurs", eseguirà l'ouverture dell'opera di Giuseppe Verdi "La forza del destino" e l'inno europeo (Inno alla gioia di Beethoven). Nell'intervallo tra i due brani, dei membri dell'Eurocorp isseranno la bandiera europea.
Martedì 14 luglio, prenderà inizio ufficialmente la settima legislatura. La seduta sarà aperta dal presidente uscente, Hans-Gert Pöttering, e proseguirà immediatamente con l'elezione del nuovo Presidente del Parlamento, per la quale è previsto un massimo di quattro scrutini (segreti), in cui si delibera a maggioranza assoluta per i primi tre e a maggioranza semplice per il quarto. Prima dell'elezione i candidati alla Presidenza potrebbero rilasciare una dichiarazione. Il Presidente eletto potrà scegliere se indirizzarsi subito all'Aula o pronunciare un discorso di insediamento il giorno seguente o in un'altra data. Si procederà in seguito con l'elezione dei quattordici vicepresidenti del Parlamento, sempre a scrutinio segreto. Il Presidente e i vicepresidenti, che resteranno in carica per due anni e mezzo, costituiscono l'Ufficio di Presidenza del Parlamento (il cosiddetto «bureau»). Il regolamento interno del Parlamento sancisce che, in queste elezioni prese congiuntamente, «è opportuno tener conto di un'equa rappresentanza degli Stati membri e delle tendenze politiche».
Mercoledì 15 luglio il Primo ministro ceco Jan Fischer riferirà all'Aula in merito alla riunione del Consiglio europeo di giugno e presenterà un bilancio del semestre ceco di Presidenza UE. Subito dopo, la Presidenza svedese illustrerà ai deputati il suo programma d'attività da qui al mese di dicembre. Questo sarà segnato, in particolare, dalla risposta europea alla crisi economica e finanziaria, dai nuovi impegni in materia di cambiamenti climatici e dal nodo istituzionale legato alla ratifica del trattato di Lisbona. Si procederà poi all'elezione dei Questori del Parlamento, a scrutinio segreto, e si deciderà di quanti deputati saranno composte le diverse commissioni parlamentari. Nel pomeriggio, assieme a Commissione e Consiglio, l'Aula terrà due dibattiti sulla situazione in Iran, in Cina e in Honduras.
Giovedì saranno nominati i membri delle 20 commissioni parlamentari permanenti. Alcune di queste terranno le rispettive riunioni costitutive il giorno stesso. |
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L'Aula eleggerà il nuovo Presidente che, per i prossimi due anni e mezzo, dirigerà l'insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, assicurandone il buon svolgimento. Rappresenterà inoltre il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetterà a lui firmare gli atti legislativi in codecisione e proclamare l'adozione del bilancio UE.
Il Parlamento procederà all'elezione del proprio Presidente che resterà in carica per la prima parte della legislatura (due anni e mezzo). Le candidature possono essere presentate, con il consenso dell'interessato, unicamente da un gruppo politico o da 40 deputati. La votazione avrà luogo a scrutinio segreto e sarà eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti espressi (50% più 1 voto, le schede bianche o nulle non sono prese in conto ai fini del calcolo della maggioranza). Se dopo tre scrutini nessun candidato ottiene tale maggioranza, si procede ad un'ulteriore votazione che vede in lizza i due deputati che nel corso dell'ultimo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, è proclamato eletto il candidato più anziano. Il Presidente provvisorio della seduta, quindi, cede la presidenza al deputato eletto il quale potrà subito rivolgere un discorso di insediamento all'Aula o scegliere di farlo il giorno seguente o in un'altra data.
Alla chiusura in redazione, i candidati ufficiali alla presidenza sono i seguenti: Jerzy BUZEK, l'ex primo ministro polacco proposto dal PPE - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e la svedese Eva-Britt SVENSSON della GUE/NGL - Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica.
Attribuzioni del Presidente
Il Presidente ha il compito di dirigere l'insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, dispone di tutti i poteri necessari per presiedere alle deliberazioni e per assicurarne il buon svolgimento. Il Presidente apre, sospende e toglie le sedute. In tale ambito, tra i suoi poteri rientra anche quello di porre fine a un eccessivo ricorso a prassi quali richiami al regolamento, mozioni di procedura e dichiarazioni di voto, nonché richieste di votazioni distinte, per parti separate o per appello nominale, nei casi in cui egli ritenga «che vi sia il chiaro intento di pregiudicare in modo grave e duraturo lo svolgimento dei lavori dell'Aula o i diritti degli altri deputati».
Il
Presidente, inoltre, decide in merito alla ricevibilità degli
emendamenti e delle interrogazioni al Consiglio e alla Commissione
nonché alla conformità delle relazioni con il regolamento interno
del Parlamento. Fa osservare il regolamento, mantiene l'ordine,
concede la facoltà di parlare, dichiara chiuse le discussioni, mette
le questioni ai voti e proclama i risultati delle votazioni. Nel
caso di infrazioni all'ordine o di turbativa dell'attività del
Parlamento «con modalità eccezionalmente gravi», previa
consultazione del deputato interessato, il Presidente adotta con
decisione motivata una sanzione adeguata. Il Presidente può prendere
la parola in una discussione solo per esporre lo stato della
questione e richiamare alla medesima. Se intende partecipare a un
dibattito, è allora tenuto ad abbandonare il seggio presidenziale e
può farvi ritorno solo al termine della discussione. Il Presidente è a capo dell'Ufficio di Presidenza (il cosiddetto «bureau»), cui fanno parte anche i quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, i questori. Nell'ambito delle deliberazioni del bureau, in caso di parità di voti «il voto del Presidente è preponderante». Egli inoltre partecipa alle riunioni della Conferenza dei presidenti, composta dai presidenti dei gruppi politici costituitesi in seno al Parlamento. Il Presidente rappresenta il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetta al Presidente firmare gli atti legislativi adottati congiuntamente dal Parlamento europeo dal Consiglio e proclamare l'adozione del bilancio UE.
La carica di Presidente, così come qualsiasi altro incarico al quale sia stato eletto un deputato, può essere revocata dal Parlamento, su proposta della Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, qualora si ritenga che il deputato in questione abbia commesso «una colpa grave». Il Parlamento, se del caso, delibera con una maggioranza di due terzi dei voti espressi che rappresenti la maggioranza dei deputati che lo compongono.
I Presidenti del PE dal 1952 ad oggi
Presidenti dell'Assemblea comune dal 1952 al 1958
1952 - 1954 : Paul-Henri SPAAK (Soc, B) 1954 : Alcide DE GASPERI (CD, I) 1954 - 1956 : Giuseppe PELLA (CD, I) 1956 - 1958 : Hans FURLER (CD, D)
Presidenti del Parlamento europeo dal 1958 al 1979
1958 - 1960 : Robert SCHUMAN (CD, F) 1960 - 1962 : Hans FURLER (CD, D) 1962 - 1964 : Gaetano MARTINO (L, I) 1964 - 1965 : Jean DUVIEUSART (CD, B) 1965 - 1966 : Victor LEEMANS (CD, B) 1966 - 1969 : Alain POHER (CD, F) 1969 - 1971 : Mario SCELBA (CD, I) 1971 - 1973 : Walter BEHRENDT (Soc, D) 1973 - 1975 : Cornelis BERKHOUWER (L, NL) 1975 - 1977 : Georges SPENALE (Soc, F) 1977 - 1979 : Emilio COLOMBO (CD, I)
Presidenti del Parlamento europeo dopo le elezioni a suffragio universale
1979 - 1982 : Simone VEIL (LDR, F) 1982 - 1984 : Pieter DANKERT (PSE, NL) 1984 - 1987 : Pierre PFLIMFIN (PPE, F) 1987 - 1989 : Lord Henry PLUMB (DE, UK) 1989 - 1992 : Enrique Baron CRESPO (PSE, E) 1992 - 1994 : Egon KLEPSCH (PPE, D) 1994 - 1997 : Klaus HÄNSCH (PSE, D) 1997 - 1999 : Jose Maria GIL ROBLES (PPE, E) 1999 - 2002 : Nicole FONTAINE (PPE, F) 2002 - 2004 : Pat COX (ELDR, IRL) 2004 - 2007 : Josep BORRELL (PSE, ES) 2007 - 2009 : Hans-Gert PÖTTERING (PPE/DE, DE)
Link utili
Regolamento del Parlamento europeo
Riferimenti
Elezione del Presidente del Parlamento europeo Votazione: 14.7.2009 |
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Elezione dei Vicepresidenti del Parlamento
L'Aula eleggerà, a scrutinio segreto, i suoi 14 vicepresidenti che resteranno in carica per due anni e mezzo. Assieme al Presidente costituiscono il "bureau" del Parlamento, ossia l'organo cui spetta adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo concernenti i deputati, l'organizzazione interna dell'istituzione, il suo Segretariato e i suoi organi.
A seguito dell'elezione del Presidente, l'Aula procederà all'elezione, a scrutinio segreto e con un unica scheda, dei quattordici vicepresidenti del Parlamento, le cui candidature possono essere presentate unicamente da un gruppo politico o da quaranta deputati. Sono eletti i candidati che ottengono la maggioranza assoluta dei voti espressi. Se nel corso del primo scrutinio non sono assegnati tutti i seggi, si procede ad una seconda votazione con le stesse modalità. Qualora, poi, fosse necessario un terzo scrutinio, l'elezione ha luogo a maggioranza relativa per i seggi che rimangono da attribuire e, in caso di parità di voti, sono proclamati eletti i candidati più anziani. Il mandato dei vicepresidenti è di due anni e mezzo.
Un vicepresidente può sostituire il Presidente in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo, oppure se egli intende partecipare a una discussione in plenaria. Il Presidente, inoltre, può delegare ai vicepresidenti qualsiasi funzione, come quella di rappresentare il Parlamento in relazione a cerimonie o atti determinati. In particolare, un vicepresidente può essere incaricato di decidere sulla ricevibilità delle interrogazioni parlamentari che si intendono rivolgere alla Commissione e al Consiglio e dell'ordine in cui devono essere trattate, nonché di trasmettere alle istituzioni interessate le interrogazioni scritte ad esse rivolte.
I vicepresidenti, assieme al Presidente, compongono l'Ufficio di presidenza (il «bureau») che, peraltro, affida a due di essi il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. I due vicepresidenti che ricoprono tale ruolo sono tenuti a riferire regolarmente alla Conferenza dei presidenti (dei gruppi politici) sulle loro attività in tale materia.
Tre vicepresidenti, appartenenti ad almeno due gruppi politici diversi, sono inoltre nominati dai gruppi politici come membri permanenti della delegazione del Parlamento al Comitato di conciliazione, per un periodo di dodici mesi.
Riferimenti
Elezione dei vicepresidenti del Parlamento europeo Votazione: 14.7.2009 |
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Elezione dei questori
Il Parlamento, con le stesse modalità applicate per i vicepresidenti, procederà all'elezione dei cinque questori che eserciteranno tale funzione per la prima parte della legislatura. I questori sono incaricati di compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati in base alle direttive fissate dall'Ufficio di presidenza, di cui sono membri con funzioni consultive.
I Questori, in particolare, tengono un registro in cui il deputato dichiara personalmente e con precisione le attività professionali da lui svolte e qualsiasi altra funzione o attività retribuita, nonché i sostegni tanto finanziari, quanto in personale e in materiale, che si aggiungono ai mezzi forniti dal Parlamento e che sono conferiti al deputato nell'ambito delle sue attività politiche da parte di terzi, con indicazione dell'identità di questi ultimi.
Il Collegio dei Questori, inoltre, cura il registro dei rappresentanti dei gruppi di interesse accreditati presso il Parlamento.
Riferimenti
Elezione dei Questori del Parlamento europeo Votazione: 15.7.2009 |
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L'organizzazione del Parlamento
Ufficio di Presidenza e Conferenza dei presidenti sono due dei più importanti organi interni del Parlamento. Al primo, composto di Presidente e vicepresidenti, spetta la direzione amministrativa dell'istituzione, mentre alla seconda, formata dai leader dei diversi gruppi politici, incombe quella politica.
L'Ufficio di presidenza
L'Ufficio di presidenza del Parlamento (il «bureau») si compone del Presidente, dei quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, dei questori. Nelle sue deliberazioni, in caso di parità di voti, il voto del Presidente è preponderante. Il bureau è l'organo di direzione regolamentare del Parlamento. E' ad esso che spetta adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo concernenti i deputati, l'organizzazione interna del Parlamento, il suo Segretariato e i suoi organi.
Per quanto riguarda l'attività parlamentare, l'Ufficio di presidenza disciplina le questioni relative allo svolgimento delle sedute e stabilisce le norme di comportamento, i diritti e i privilegi degli ex deputati. Inoltre, è compito del bureau esaminare i ricorsi dei deputati contro le sanzioni disciplinari decise dal Presidente. Gli spetta inoltre fissare le direttive per i questori riguardo ai loro compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati. Salvo disposizione contraria, emana le norme di esecuzione dello Statuto dei deputati al Parlamento europeo.
All'Ufficio di presidenza spetta designare due vicepresidenti ai quali è affidato il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. Essi riferiscono regolarmente alla Conferenza dei presidenti (dei gruppi politici) sulle loro attività in materia. Il Presidente e/o l'Ufficio di presidenza possono affidare a uno o più membri del bureau compiti generali o particolari rientranti nelle loro competenze. Allo stesso tempo vengono determinate le modalità di esecuzione di tali compiti. Inoltre, il bureau è l'organo competente ad autorizzare le riunioni di commissione al di fuori dei luoghi abituali di lavoro, le audizioni, nonché i viaggi di studio e di informazione effettuati dai relatori.
L'Ufficio di presidenza fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo della segreteria e delle strutture amministrative, degli stanziamenti e delle relative deleghe dei poteri di esecuzione del bilancio di cui dispongono i gruppi politici. Riguardo ai deputati che non fanno parte di nessun gruppo politico (i «non iscritti»), l'Ufficio di presidenza definisce le modalità con cui essi dispongono di una segreteria, disciplina la loro posizione e le loro prerogative parlamentari e fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento per le spese di segreteria e le strutture amministrative messe a loro disposizione.
Riguardo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello europeo, il bureau ha la responsabilità di fissare le modalità di applicazione del relativo regolamento. Sempre in tale ambito, poi, decide in merito alla domanda di finanziamento presentata dal partito politico a livello europeo nonché alla ripartizione degli stanziamenti fra i partiti politici beneficiari. Esso stabilisce un elenco dei beneficiari e degli importi assegnati. L'Ufficio di presidenza può decidere l'eventuale sospensione o riduzione di un finanziamento e l'eventuale recupero delle somme indebitamente riscosse. Una volta concluso l'esercizio di bilancio, il bureau approva la relazione di attività finale e i conteggi finanziari finali del partito politico beneficiario. Allorché il Parlamento constata che un partito politico a livello europeo non rispetta più i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello Stato di diritto, l'Ufficio di presidenza ne sancisce l'esclusione dal finanziamento. Per quanto riguarda all'organizzazione interna del Parlamento, il bureau nomina il Segretario generale e stabilisce l'organigramma del Segretariato generale (l'amministrazione), i regolamenti relativi alla situazione amministrativa e finanziaria dei dipendenti di ruolo e degli altri agenti, nonché il progetto preliminare di stato di previsione delle spese del Parlamento.
L'Ufficio di presidenza, infine, stabilisce norme atte ad assicurare che tutti i documenti del Parlamento siano registrati e stila un elenco delle categorie di documenti direttamente accessibili. Può inoltre adottare norme, che disciplinano le modalità di accesso ai documenti e che sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale.
La Conferenza dei presidenti
La Conferenza dei presidenti, l'organo di direzione politica del Parlamento, è composta dal Presidente dell'istituzione e dai presidenti dei gruppi politici. Alle sue riunioni, le decisioni sono prese per consenso ma, in caso contrario, si procede a una votazione ponderata in funzione del numero dei membri di ogni gruppo politico. I deputati «non iscritti» delegano uno dei loro membri che, però, non ha diritto di voto. La Conferenza dei presidenti delibera sull'organizzazione dei lavori del Parlamento, sulle questioni connesse alla programmazione legislativa e fissa il progetto di ordine del giorno delle tornate del Parlamento. Essa è poi responsabile per la composizione e le competenze delle varie commissioni e delegazioni parlamentari. Spetta inoltre alla Conferenza dei presidenti curare le questioni afferenti le relazioni con le altre istituzioni e con i paesi terzi e con istituzioni od organizzazioni extracomunitarie.
Più in particolare, all'inizio di ogni legislatura, la Conferenza dei Presidenti statuisce sulle richieste motivate delle commissioni parlamentari e delle altre istituzioni intese a ricominciare o proseguire l'esame delle questioni pendenti dinanzi al Parlamento che, in principio, sono decadute con il termine della legislatura precedente. Essa, poi, decide in merito alla ripartizione dei posti in Aula per i gruppi politici, i deputati non iscritti e le istituzioni dell'Unione europea. La Conferenza dei presidenti, peraltro, ha la facoltà di modificare le date delle sedute plenarie con decisione motivata. Ci vuole inoltre il suo accordo affinché il Presidente possa convocare il Parlamento in via eccezionale in caso di urgenza.
Per quanto riguarda i lavori parlamentari, la Conferenza dei presidenti fissa il progetto di ordine del giorno prima di ogni tornata in base alle raccomandazioni della Conferenza dei presidenti di commissione e tenendo conto del programma legislativo annuale. Essa, inoltre, è competente per l'autorizzazione delle relazioni d'iniziativa e propone al Parlamento il momento in cui trattare le interrogazioni al Consiglio e alla Commissione nel corso di ciascuna tornata. La Conferenza dei presidenti può proporre al Parlamento, che decide senza discussione, di ripartire il tempo di parola in vista dello svolgimento di una discussione sulla base dei criteri fissati dal Regolamento interno del Parlamento.
In
merito alle diverse commissioni parlamentari, la Conferenza
dei presidenti è responsabile per la composizione e le competenze
delle commissioni e delle commissioni d'inchiesta nonché delle
commissioni parlamentari miste, delle delegazioni permanenti e delle
delegazioni ad hoc. E' sempre a tale organo che è affidato il
compito di autorizzare una commissione permanente o temporanea a
nominare nel proprio ambito una o più sottocommissioni nonché di
adottare le norme di applicazione necessarie per le attività delle
delegazioni. Sentita la Conferenza dei presidenti di commissione, ad
essa spetta decidere a chi attribuire la competenza su una data
questione nel caso in cui sorga un conflitto fra due o più
commissioni permanenti o qualora una commissione permanente si
dichiari incompetente.
La commissione responsabile in materia di politica estera e di sicurezza comune, nonché la commissione competente per i diversi aspetti della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, debbono ottenere l'autorizzazione della Conferenza dei presidenti per formulare delle raccomandazioni destinate al Consiglio negli ambiti di loro competenza. Oltre a ciò, nel quadro della procedura di codecisione, la Conferenza dei presidenti è incaricata di fissare il numero preciso di deputati dei vari gruppi politici nella delegazione del Parlamento in seno al Comitato di conciliazione e di stabilire gli ulteriori orientamenti procedurali per l'attività della stessa delegazione.
E' previa consultazione della Conferenza dei presidenti che il Presidente del Parlamento può invitare il Presidente della Commissione, il commissario responsabile per le relazioni con il Parlamento o un altro commissario a fare una dichiarazione in Aula dopo ognuna delle riunioni dell'Esecutivo per illustrare le decisioni principali. Il Presidente della Commissione, o il vicepresidente responsabile dei rapporti interistituzionali, incontra trimestralmente la Conferenza dei presidenti, al fine di garantire un dialogo regolare fra le due istituzioni al più alto livello. Il Presidente della Commissione partecipa alle riunioni della Conferenza dei presidenti almeno due volte l'anno. Nel mese di febbraio, il Presidente della Commissione, o il vicepresidente incaricato dei rapporti interistituzionali, presenta alla Conferenza dei presidenti la strategia politica annuale per l'anno successivo.
La Conferenza dei presidenti è competente per le questioni afferenti le relazioni con le altre istituzioni e gli altri organi dell'Unione europea nonché con i parlamenti nazionali degli Stati membri. Riguardo a quest'ultimo aspetto, è alla Conferenza dei presidenti che devono riferire regolarmente sulle loro attività i due vicepresidenti designati dal bureau ai quali è affidato il compito di curare le relazioni con i parlamenti nazionali. Può anche dare mandato al Presidente di negoziare agevolazioni a favore dei parlamenti nazionali degli Stati membri su base reciproca e di proporre qualsiasi altra misura volta a facilitare i contatti con essi. Inoltre, su proposta del Presidente, la Conferenza dei presidenti nomina i membri della delegazione del Parlamento alla Conferenza degli organi specializzati negli affari comunitari (COSAC) e può conferire loro un mandato. Nomina anche i membri della delegazione del Parlamento a qualsiasi convenzione, conferenza o analogo organo ai quali partecipino rappresentanti di parlamenti e conferisce ad essa un mandato conforme alle eventuali pertinenti risoluzioni del Parlamento.
La Conferenza dei presidenti, infine, è anche responsabile dell'organizzazione di consultazioni strutturate con la società civile europea su argomenti di rilievo. Ciò può includere l'organizzazione di dibattiti pubblici su argomenti d'interesse generale europeo, aperti alla partecipazione dei cittadini interessati.
Decidendo a maggioranza di tre quinti dei voti espressi che rappresentino almeno tre gruppi politici, la Conferenza dei presidenti può proporre al Parlamento la revoca delle cariche di Presidente, vicepresidente, questore, presidente o vicepresidente di commissione, presidente o vicepresidente di delegazione interparlamentare, o di qualsiasi altra carica cui un deputato è stato eletto in seno al Parlamento, qualora ritenga che il deputato in questione abbia commesso una colpa grave. Tale proposta deve poi essere approvata dal Parlamento a una maggioranza di due terzi dei voti espressi che rappresenti la maggioranza dei deputati che lo compongono. La Conferenza dei presidenti presenta anche all'Ufficio di presidenza proposte in merito a problemi amministrativi e finanziari dei gruppi politici. I gruppi politici
I deputati possono organizzarsi in gruppi secondo le affinità politiche. Al momento di formare un gruppo, i deputati interessati accettano per definizione di avere un'affinità politica. Soltanto quando questa è negata dai deputati interessati è necessario che il Parlamento valuti se il gruppo è costituito in conformità al regolamento.
In base alle nuove norme applicabili a partire da questa legislatura, per poter costituire un gruppo politico è necessario che esso riunisca come minimo 25 deputati (al posto degli attuali 20) eletti in almeno un quarto (invece di un quinto) degli Stati membri (ossia sette paesi). Anche se le denominazioni talvolta coincidono, non bisogna confondere i «gruppi politici» con i «partiti politici a livello europeo». Ogni deputato può appartenere a un solo gruppo politico e i deputati che, per diverse ragioni, non entrano a far parte di un gruppo, sono definiti «non iscritti». Se la consistenza numerica di un gruppo scende al di sotto della soglia richiesta, il Presidente, previo accordo della Conferenza dei presidenti, può autorizzarlo ad esistere fino alla successiva seduta costitutiva del Parlamento, a condizione che i suoi membri rappresentino almeno un quinto degli Stati membri e che il gruppo esista da più di un anno. Il Presidente non concede questa deroga qualora vi siano prove sufficienti per sospettare una sua applicazione abusiva.
I gruppi politici dispongono di una segreteria, nell'ambito dell'organigramma del Segretariato generale, nonché delle strutture amministrative e degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento. L'Ufficio di presidenza fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo di tali strutture e stanziamenti nonché alle relative deleghe dei poteri di esecuzione del bilancio. Anche i deputati «non iscritti» dispongono di una segreteria, secondo modalità fissate dall'Ufficio di presidenza che, tra le altre cose, disciplina anche la posizione e le prerogative parlamentari di tali deputati e fissa le disposizioni relative alla concessione, all'esecuzione e al controllo degli stanziamenti previsti nel bilancio del Parlamento per le loro spese di segreteria e per le loro strutture amministrative.
I presidenti dei gruppi politici compongono la «Conferenza dei Presidenti», che costituisce l'organo di direzione politica del Parlamento le cui funzioni sono state descritte in precedenza.
Nella scorsa legislatura, i 785 deputati si erano riuniti in 7 gruppi politici: il PPE/DE - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei - con 288 deputati (di cui 24 italiani), il PSE - Gruppo socialista al Parlamento europeo - con 217 seggi (di cui 17 italiani), l'ALDE - Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa - con 100 deputati (di cui 12 italiani), l'UEN - Gruppo "Unione per l'Europa delle nazioni" - con 44 deputati (di cui 13 italiani), i Verdi - Gruppo Verde/Alleanza libera europea - con 43 seggi (di cui 2 italiani), la GUE/NGL - Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica - con 41 deputati (di cui 7 italiani), e l'IND/DEM - Gruppo Indipendenza/Democrazia - con 22 seggi (nessun italiano). I «non iscritti» contavano 30 deputati, di cui 3 italiani.
Con l'attuale legislatura, i 736 deputati sono riuniti ancora in 7 gruppi politici, tra i quali alcuni hanno cambiato nome e altri sono di nuova costituzione. Non includendo più i conservatori britannici, il gruppo popolare ha cambiato il nome in PPE - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratico cristiano) e conta 265 deputati, di cui 35 italiani (29 italiani del PdL, 5 dell'UDC e uno dell'SVP) a cui va aggiunta una italiana eletta in Svezia. I 21 deputati del PD italiano e il PSE hanno creato un nuovo gruppo denominato Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo (S&D) costituito da un totale di 184 deputati. L'ALDE si compone di 84 deputati (di cui 7 italiani dell'IdV). Seguono, senza nessun membro italiano, i Verdi e il nuovo gruppo dei Conservatori e riformisti europei (ECR) con, entrambi, 55 deputati e la GUE/NGL con 35 deputati. Vi è poi il nuovo gruppo Europa della libertà e della democrazia (EFD) che conta 30 deputati di cui 9 della Lega Nord. I non iscritti sono 28.
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Link utili
Organi politici del Parlamento europeo |
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Il nuovo Parlamento europeo: fatti e cifre (provvisori)
Circa la metà dei deputati è stata rieletta, la percentuale di donne è aumentata dal 31 al 35%, l'eurodeputato più giovane ha 25 anni ed è donna, il decano ne ha 81 ed è italiano. Sono stati eletti quattro membri della Commissione europea in carica, otto ex primi ministri e un ex Presidente della Repubblica.
Seguono alcuni dati sul nuovo Parlamento europeo che, va precisato, sono necessariamente provvisori. Non tutti gli eletti opteranno per il mandato europeo e, pertanto, anche le percentuali indicate sono soggette a variazioni.
Eurodeputati rieletti/nuovi
Eurodeputati rieletti 49,86 % (367 deputati) Eurodeputati nuovi 50,14 % (369 deputati) Rieletti italiani 29,17% (21 deputati) Più alta percentuale di eurodeputati rieletti 80,00 % (Malta) Più elevata percentuale di eurodeputati nuovi 75,00 % (Lituania)
Donne/Uomini
Donne 35,05 % (31,21% nel Parlamento uscente) Uomini 64,94 % (68,79% nel Parlamento uscente) % donne tra gli italiani 22,22% Più alta percentuale di donne 61,54% Finlandia Più bassa percentuale di donne 0,00% Malta
Eurodeputato più giovane/più anziano
Eurodeputato più giovane Emilie Turunen, Danimarca (nata il 13.5.1984, 25 anni) Il più giovane italiano Lara Comi (nata il 18.2.1983, 26 anni) Eurodeputato più anziano Ciriaco De Mita, Italia (nato il 2.2.1928, 81 anni)
Candidati col maggior numero di preferenze
Silvio Berlusconi, Italia 2.713.906 voti David Sassoli, Italia 400.502 voti Simon Busuttil, Malta 27,72 % dei voti validi (68.782 voti)
Commissari europei attuali eletti al PE
Danuta Hübner, Polonia Meglena Kuneva, Bulgaria Louis Michel, Belgio Viviane Reding, Lussemburgo (dovrebbe rinunciare al seggio parlamentare)
Ex Presidenti eletti al PE
Rolandas Paksas, Lituania Ex Primi ministri eletti al PE
Jerzy Buzek, Polonia Jean-Luc Dehaene, Belgio Ciriaco De Mita, Italia Ivars Godmanis, Lettonia Anneli Jäätteenmäki, Finlandia Lojze Peterle, Slovenia Theodor Stolojan, Romania Guy Verhofstadt, Belgio
Candidati indipendenti eletti al PE
Elena Basescu, Romania Marian Harkin, Irlanda Indrek Tarand, Estonia
Numero dei partiti nazionali e dei movimenti 165 (182 nel Parlamento uscente) |
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Ripartizione donne/uomini
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Deputati più giovani e più anziani
Link utili Nuovo statuto dei deputati europei e dei loro assistenti (articolo su Europarl) |
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I prossimi impegni del Parlamento europeo
Un congedo maternità che consenta di conciliare meglio vita familiare e professionale, maggiori diritti per i passeggeri di autobus e traghetti e quadro normativo per le cure all'estero. Sono questi alcuni dei dossier iniziati la scorsa legislatura che dovranno essere affrontati dal nuovo Parlamento. I deputati dovranno anche procedere alle nomine nelle altre istituzioni e legiferare su temi quali i mercati finanziari e la crisi economica, i cambiamenti climatici e l'immigrazione.
Ambiente, sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici
Sistema di scambio delle emissioni di gas a effetto serra (ETS) La definizione di nuovi obiettivi in materia di emissioni di CO2, per paese e per settore, sarà all'ordine del giorno del nuovo Parlamento, una volta trovato un accordo mondiale sul regime post-Kyoto (2012). I deputati saranno inoltre coinvolti nella definizione delle misure legislative e finanziarie relative alle azioni per ridurre le emissioni di CO2 e incentivare i paesi in via di sviluppo a seguire questa strada.
Attività industriali meno inquinanti Dopo essersi pronunciato in prima lettura, il Parlamento esaminerà nuovamente una direttiva volta a attualizzare, semplificare e rafforzare le norme vigenti relative alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni inquinanti di decine di migliaia di industrie nell'UE: da quelle chimiche e metallurgiche, alle cartiere, alle concerie, agli impianti di combustione e di gestione dei rifiuti e ai grandi allevamenti. Il Consiglio ha raggiunto un accordo politico che potrebbe tradursi, in ottobre, in una posizione comune da sottoporre ai deputati.
Efficienza energetica nell'edilizia Dopo aver approvato la sua posizione in prima lettura, il Parlamento proseguirà l'esame della proposta volta a migliorare le prestazioni energetiche dei nuovi edifici. Dovrà anche approvare delle proposte sull'efficienza energetica delle costruzioni esistenti.
Etichettatura sull'efficienza energetica Il Parlamento si pronuncerà in seconda lettura sull'etichettatura "A-G" dei prodotti energetici, per estenderla alle apparecchiature commerciali e industriali e ai prodotti che consentono un risparmio energetico. Discuterà inoltre di una nuova etichettatura per i pneumatici in base alla loro efficienza, sicurezza e rumorosità.
Smaltimento delle apparecchiature elettriche I deputati dovranno esaminare la proposta di aggiornamento della direttiva del 2002 sullo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (WEEE) e della direttiva che limita l'utilizzo di alcune sostanze pericolose nelle attrezzature elettriche e elettroniche (RoHS)
Disboscamento illegale I deputati hanno approvato in prima lettura la proposta della Commissione volta a regolamentare il legno commercializzato nell'UE con l'obiettivo di combattere il disboscamento illegale, causa principale della deforestazione. Non essendoci ancora un accordo con il Consiglio, questo tema sarà ridiscusso dal nuovo Parlamento.
Protezione del suolo Il Parlamento dovrà esprimersi in seconda lettura sulla proposta di una strategia tematica per la protezione del suolo che dovrebbe porre fine alla frammentazione della politica UE in questo campo nei provvedimenti vigenti relativi ai rifiuti, ai pesticidi e alla protezione della natura. Trasporti: sicurezza, tutela dei passeggeri e competitività
Stop all'impunità transfrontaliera degli automobilisti Il Parlamento esaminerà in seconda lettura una proposta di direttiva che istituisce un sistema di scambio di informazioni per agevolare il pagamento delle multe inflitte in uno Stato membro diverso da quello di residenza agli automobilisti che passano col rosso, guidano in stato di ebbrezza, non si allacciano la cintura e superano i limiti di velocità. Chiede di armonizzare i metodi di controllo, aumentare il numero dei controlli e valutare l'opportunità di equiparare l'importo delle multe in tutta l'UE.
Più diritti per chi viaggia in autobus e traghetto Il Parlamento dovrà pronunciarsi in seconda lettura su due regolamenti che stabiliscono un quadro comunitario riguardo ai diritti dei passeggeri di autobus nel trasporto nazionale e internazionale e di coloro che viaggiano via mare e su vie navigabili interne nell'UE. Si tratta soprattutto di fissare gli obblighi dei vettori in caso di cancellazione o ritardo, come le condizioni e l’entità dei rimborsi dei biglietti e degli indennizzi e le modalità di reclamo. Per i viaggi in autobus smarrimento o danneggiamento dei bagagli e decesso o lesioni dei passeggeri. Sancisce i diritti dei disabili, incluso quello all'assistenza, e intende garantire l'informazione dei passeggeri e la possibilità di reclamare.
Nuova direttiva sull'Eurovignetta Il Parlamento voterà in seconda lettura la proposta di direttiva sull'Eurovignetta, che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi dell'inquinamento atmosferico e acustico e, eventualmente, del congestionamento. Nella sua prima lettura, il Parlamento propone di rafforzare alcune misure, ma senza imporre eccessivi oneri. Chiede di assegnare gli introiti delle tasse - calcolate in base all'inquinamento indotto - ai progetti delle reti transeuropee, alla costruzione di aree di parcheggio e al miglioramento delle prestazioni ambientali dei veicoli.
Altre legislazioni attese Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare proposte nel campo della mobilità urbana, in relazione all'impatto sui cambiamenti climatici, e si pronuncerà in seconda lettura sui sistemi di trasporto intelligenti. Dovrà inoltre esaminare proposte legislative in merito allo spazio marittimo europeo e al finanziamento della sicurezza aerea. Sono attese anche nuove proposte riguardo al trasporto ferroviario.
Mercato unico dei prodotti e dei servizi
Pacchetto Telecom Le proposte relative alla revisione della legislazione sulle comunicazioni elettroniche tornerà in Aula. Si tratta di tre testi legislativi che aggiornano la normativa sui diritti degli utenti, sullo spettro radio, su una nuova autorità delle telecomunicazioni, sulla separazione funzionale e sul quadro normativo per le reti di nuova generazione. Il Parlamento sarà impegnato nella procedura di conciliazione, visto che con il suo voto in Aula ha disatteso una proposta di compromesso sui diritti degli utenti di Internet (si veda il paragrafo nella sezione sulla protezione dei consumatori).
Carcere e multe salate per pirati e contraffattori
Il
Parlamento dovrà esaminare in seconda lettura la proposta di
direttiva che prevede sanzioni penali - come reclusione e ammende
pecuniarie - per i responsabili di atti di pirateria e
contraffazione.
Musica: tutela più estesa per interpreti ed esecutori D'accordo sulla proposta di estendere la protezione dei diritti sulle prestazioni di artisti, interpreti e esecutori di opere musicali, pari attualmente a 50 anni, il Parlamento chiede però che la proroga giunga fino a 70 anni, anziché 95 come ipotizzato dalla Commissione. Chiede inoltre di valutare l'opportunità di procedere in modo analogo nel settore audiovisivo. L’esame della proposta proseguirà nel corso della prossima legislatura.
Mercati finanziari
Requisiti di capitale per gli istituti finanziari, supervisione e stipendi A seguito di una serie di misure prese durante la legislatura appena terminata, soprattutto per proteggersi da future crisi, il Parlamento sarà chiamato a legiferare sulle condizioni da imporre a tutti gli istituti finanziari, inclusi hedge fund e private equity. Dovrà anche esaminare proposte volte a garantire una supervisione finanziaria transfrontaliera e continuare il dibattito sul sistema di remunerazione dei manager degli enti finanziari e delle società quotate in borsa.
Protezione dei consumatori e agricoltura
Protezione dei consumatori nel diritto contrattuale Il nuovo Parlamento dovrà esaminare una serie di proposte legislative volte ad armonizzare i diritti dei consumatori.
Diritti degli utenti di Internet (pacchetto Telecom) In mancanza di una decisione preliminare dell'autorità giudiziaria non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti di Internet. Riaffermando questo principio, l'Aula ha emendato l'accordo raggiunto con il Consiglio e, di conseguenza, l'intero pacchetto Telecom dovrà essere riesaminato dal comitato di conciliazione, nonostante in precedenza i deputati avessero confermato il compromesso sui diritti degli utenti e sul mercato delle telecomunicazioni.
Etichette degli alimenti più chiare Il Parlamento dovrà approvare una proposta volta ad attualizzare e migliorare le norme relative all'etichettatura dei prodotti alimentari, compresi quelli venduti nei ristoranti e da altre società di catering.
Riforma della PAC per il 2013 Nella prossima legislatura il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni relative alla ulteriore riforma della Politica agricola comune, prevista per il 2013. I regolamenti sulle misure di mercato saranno rivisti e dovrà sciogliersi il nodo sul futuro delle quote latte.
Sanità e salute
Mobilità dei pazienti, cure sanitarie senza frontiere Il Parlamento si pronuncerà su una proposta legislativa volta ad agevolare l'accesso alle cure sanitarie nell'UE. Lo scopo è di chiarire le condizioni per esercitare il diritto dei pazienti di ottenere prestazioni mediche in uno Stato membro diverso da quello di residenza, e le modalità di rimborso di tali cure.
Qualità degli organi per trapianti e prodotti farmaceutici Il Parlamento dovrà esaminare una proposta della Commissione che aggiorna le norme sulla qualità degli organi oggetto di donazione. Un'altra proposta in agenda riguarda l'informazione ai consumatori, la pubblicità sulle medicine, i farmaci generici e la contraffazione di medicinali.
Occupazione e affari sociali
Direttiva sull'orario di lavoro Falliti i negoziati con il Consiglio per aggiornare la direttiva sull'orario di lavoro, la Commissione potrebbe prendere in considerazione l'idea di presentare una nuova proposta legislativa che riguardi la definizione dei periodi di guardia. Quella attuale, infatti, non è compatibile con le sentenze della Corte di giustizia UE.
Tempi di guida per gli autotrasportatori autonomi In questa legislatura i deputati decideranno se richiedere alla Commissione di presentare una nuova proposta legislativa per includere gli autotrasportatori autonomi nell'attuale direttiva sui tempi di guida. La commissione parlamentare competente ha già proposto di respingere la proposta originale, ma spetta all'Aula decidere il da farsi.
Congedo maternità e misure per conciliare vita familiare e professionale Il Parlamento dovrà esaminare una direttiva volta a migliorare la conciliazione della vita lavorativa con quella familiare. La commissione parlamentare per le pari opportunità ha chiesto di portare fino a 20 le settimane di congedo maternità (contro le 14 attuali e le 18 proposte dalla Commissione), di cui sei da prendere obbligatoriamente dopo il parto e da remunerare al 100% dell'ultimo stipendio. Ha chiesto poi di prevedere un congedo paternità obbligatorio di due settimane.
Regimi pensionistici Se il Consiglio definisce la sua posizione, il nuovo Parlamento si dovrà pronunciare in seconda lettura su una direttiva volta ad agevolare la mobilità dei lavoratori stabilendo standard minimi per l'acquisizione di diritti a pensione complementare al fine di evitare che vadano persi in caso di trasferimento all'estero.
Immigrazione e libera circolazione delle persone
Nuove norme sulla politica di asilo Il Parlamento dovrà approvare una serie di proposte legislative volte a migliorare il sistema di asilo UE e i diritti di richiedere la protezione internazionale. In prima lettura, ha proposto degli emendamenti alla proposta della Commissione che intendono rafforzare ulteriormente la tutela dei rifugiati e la solidarietà tra gli Stati membri affinché, in caso di sovraccarico delle domande, i richiedenti siano reindirizzati in un paese diverso da quello che ha concesso la protezione internazionale. Ha anche suggerito degli adeguamenti tecnici alla banca dati delle impronte digitali.
Frontex e immigrazione legale Il Parlamento sarà chiamato a rafforzare Frontex, l'agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, e ad esaminare proposte per la gestione dell'immigrazione legale, come ad esempio l'immigrazione circolare per persone altamente qualificate o lo statuto dei lavoratori stagionali.
Sicurezza, terrorismo e libertà civili
Terrorismo Il Parlamento esaminerà delle misure supplementari per prevenire attacchi terroristici di diversa natura (nucleari, batteriologici o chimici) e per aggiornare le norme volte ad assistere le vittime del terrorismo. Affronterà anche la questione della protezione dei dati nell'ambito della lotta al terrorismo.
Pedofilia I deputati dovranno legiferare su una proposta legislativa volta ad armonizzare le norme in merito alle sanzioni per le aggressioni sessuali sui minori, incluse per i pedofili che agiscono al di fuori dell'UE.
Fondi europei a sostegno delle priorità politiche
Il nuovo quadro finanziario per il dopo 2013 Il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni in merito al futuro quadro finanziario che fisserà i limiti della spesa europea per i sette anni successivi al 2013 e l'allocazione delle risorse per le diverse priorità politiche. Anche l'assegno britannico sarà posto in discussione.
Decisioni istituzionali e allargamento
Approvazione della nuova Commissione europea Il Parlamento è chiamato ad approvare il Presidente designato della Commissione. Per deliberare, il trattato di Nizza richiede la maggioranza semplice del Parlamento europeo, mentre quello di Lisbona prevede la maggioranza assoluta (369 voti su 736). Il Parlamento dovrà anche approvare il collegio dei commissari nel suo insieme (a maggioranza semplice in entrambi i trattati). Le date esatte sono collegate al risultato del referendum irlandese e alla ratifica del trattato di Lisbona in tutti gli Stati membri, in quanto le procedure e il numero dei commissari varieranno. Il mandato dell'attuale Commissione scade, in principio, a fine ottobre 2009.
Trattato di Lisbona Se entrerà in vigore il trattato di Lisbona, il Parlamento acquisirà maggiori poteri decisionali in campi quali gli affari interni, l'agricoltura e il bilancio, nonché per la nomina delle alte cariche europee.
Processo di adesione L'esame del processo di adesione di Croazia e Turchia proseguirà anche durante la prossima legislatura, così come la domanda avanzata dalla Macedonia. Il Parlamento studierà anche la possibilità di allargamento dell'UE ad altri paesi dei Balcani, come la Serbia, il Montenegro, l'Albania e il Kosovo.
Link utili
Cartella stampa: background sul PE, Punti forti della VIa legislatura, ecc
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Ordine del giorno 14 16 luglio 2009 Strasburgo
L'ordine del giorno, che può subire modifiche, è disponibile sul sito. |
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