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APERTURA DELLA SEDUTA
19 ottobre 2009 Strasburgo
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Apertura della seduta: appello per l'abolizione della pena di morte |
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Dando inizio ai lavori, il Presidente Buzek ha voluto ricordare l'impegno del Parlamento a favore di una moratoria mondiale sulla pena di morte e ha condannato il ricorso a tale pratica "disumana" in Bielorussia, Iran, Cina e Stati Uniti. L'Aula non ha accolto la proposta del PPE di cancellare il riferimento esplicito all'Italia dal titolo della risoluzione sulla libertà di informazione che sarà votata mercoledì.
Pena di morte
Il Presidente BUZEK ha ricordato che il 10 ottobre si è celebrata la Giornata internazione per l'abolizione della pena di morte che, dal 2007, coincide con la Giornata europea contro la pena di morte, "volta a manifestare la nostra risolutezza ed il nostro impegno a porre fine a questa pratica disumana e per compiere importanti passi avanti verso una moratoria globale, come ribadito sia nella risoluzione del Parlamento del 2007 sia nelle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite".
In proposito, ha deplorato che in Europa vi è ancora un solo paese in cui si applica la pena di morte: la Bielorussia. Il Presidente ha poi condannato il continuo ricorso alla pena capitale in Iran e ha espresso preoccupazione per le sentenze capitali inflitte agli iraniani che hanno partecipato alle sommosse di giugno seguite alle elezioni presidenziali. Ha inoltre denunciato il ricorso alla pena capitale nei confronti dei minori in Iran, nel ventesimo anniversario della Convenzione dei diritti del fanciullo che vieta tale pratica.
Il Presidente si è poi detto preoccupato dagli ultimi avvenimenti in Cina, dove dodici persone sono state condannate a morte a seguito delle sommosse e della violenza etnica nella provincia dello Xinjiang. Sebbene siano stati perpetrati gravi crimini durante le sommosse dello scorso luglio, ha puntualizzato, "chiediamo alle autorità cinesi di garantire un processo equo e trasparente".
Infine, il Presidente ha espresso preoccupazione per le sentenze capitali e l'applicazione della pena di morte negli Stati Uniti, in particolare nello Stato dell'Ohio, dove diverse esecuzioni per iniezione letale sono state rimandate dopo diversi tentativi senza successo. Tali condanne devono essere stralciate dal codice o deve essere introdotta una moratoria perché queste pene capitali non vengano più eseguite. Ha quindi concluso ribadendo l'appello ad ogni Paese che applica la pena di morte affinché l'abolisca oppure stabilisca, nell'attesa della sua abolizione, una moratoria sulle sentenze di morte". Libertà d'informazione in Italia
Con 195 voti favorevoli, 231 contrari e 9 astensioni, l'Aula ha respinto la proposta avanzata dal PPE di modificare il titolo della risoluzione sulla libertà d'informazione eliminando il riferimento all'Italia per includervi l'UE nel suo insieme. Simon BUSUTTIL (PPE, MT) aveva motivato la proposta sostenendo che, dal dibattito dell'8 ottobre scorso, era emersa la volontà comune di affrontare la questione a livello europeo senza fare una crociata contro un paese in particolare. A suo parere, d'altra parte, il Parlamento europeo non avrebbe dovuto intervenire in un dibattito nazionale agendo come a "Corte superiore" alle istanze italiane. Contrario alla modifica del titolo si è detto Hannes SWOBODA (S&D, AT), sostenendo che la richiesta era una "farsa vergognosa". Pur affermando che la questione riguarda tutta l'UE, ha puntualizzato che "c'è un caso particolare in Italia" e che il PPE dovrebbe dire chiaramente se intende "difendere Berlusconi qualsiasi cosa faccia".
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