<<Sommario
 

RESOCONTO

 

8 ottobre 2009

Bruxelles

 

 

 


Terremoto in Abruzzo: mobilitati circa 494 milioni di euro dal Fondo UE di solidarietà

 

Il Parlamento ha deciso di mobilitare una somma di 493.771.159 euro di stanziamenti d’impegno e di pagamento nell’ambito del Fondo di solidarietà dell’Unione europea per contribuire a riparare i danni causati del terremoto che ha devastato l'Abruzzo nell'aprile 2009.

 

L'Italia aveva chiesto l'assistenza del Fondo in seguito al terremoto che nell'aprile 2009 ha colpito la regione dell'Abruzzo, provocando la morte di 300 persone e causando danni di notevole entità. Stando alle stime dei servizi della Commissione, i danni diretti causati dal terremoto ammontano complessivamente a 10,212 miliardi di euro. L’evento è stato classificato come “catastrofe naturale grave” e rientra pertanto nel campo di applicazione del Fondo. 

 

Con 620 voti favorevoli, 4 contrari e 14 astensioni, il Parlamento ha adottato una decisione che, nel quadro del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2009, mobilita 493.771.159 euro (in stanziamenti d’impegno e di pagamento) nell’ambito del Fondo di solidarietà dell’Unione europea.

 

Istituito nel 2002, il Fondo di solidarietà dell'Unione europea ha l'obiettivo di "permettere alla Comunità di affrontare situazioni d'emergenza in maniera rapida, efficace e flessibile". L'UE intende così dimostrare la propria solidarietà alla popolazione delle regioni colpite da "gravi catastrofi" apportando un sostegno finanziario "per contribuire, a ripristinare rapidamente condizioni di vita normale in tutte le regioni sinistrate". Il sostegno dovrebbe principalmente essere mobilizzato in caso di catastrofi naturali.

 

Il Fondo può intervenire principalmente qualora si verifichi sul territorio di uno Stato una "catastrofe naturale grave, con serie ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini, sull'ambiente naturale o sull'economia di una o più regioni o di uno o più Stati". E' considerata grave una catastrofe che, in almeno uno degli Stati interessati, provoca danni stimati a oltre 3 miliardi di euro, a prezzi 2002, o superiori allo 0,6 % del RNL di detto Stato.

 

L'Accordo interistituzionale del 17 marzo 2006 consente la mobilitazione del Fondo entro un massimale annuale di 1 miliardo di euro. Si tratta della terza proposta di mobilitazione del Fondo nel 2009: è già stato stanziato un importo di 121,2 milioni di euro per una richiesta presentata dalla Romania e dalla Francia, lasciando una disponibilità di 878,8 milioni di euro.

 

Link utili

 

Regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio, dell'11 novembre 2002, che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea

top

Dibattito sulla libertà d'informazione in Italia
 

Nel corso di un dibattito sulla libertà di informazione in Italia, i rappresentanti dei gruppi PPE, ECR e EFD hanno ammonito dall'utilizzare l'Unione europea quale forum per risolvere le questioni di politica interna. D'altro lato, i gruppi S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE/NGL hanno chiesto alla Commissione di proporre un'ampia legislazione europea sul pluralismo dei media.

 

Dichiarazione in nome della Commissione

 

Il commissario per i media, Viviane REDING, ha sottolineato che l'Unione europea ha poteri limitati nel campo della stampa scritta ma che tutti gli Stati membri hanno istituzioni proprie per risolvere eventuali problemi legati ai diritti fondamentali. Ha quindi invitato i deputati a non risolvere i problemi tramite le istituzioni europee se possono farlo a livello nazionale.

 

Interventi in nome dei gruppi politici

 

Il Presidente del gruppo PPE, Joseph DAUL, condannando l'utilizzo del Parlamento quale forum per un dibattito nazionale ha sottolineato che l'Italia è un paese democratico dove l'ordinamento giuridico è rispettato. Il Parlamento non ha poteri su questa materia e non dovrebbe essere strumentalizzato per i regolamenti di conti.

 

Per David-Maria SASSOLI (S&D, IT) l'Italia è un grande paese democratico, come dimostrato dalla sentenza di ieri della sua Corte costituzionale. Tuttavia, a suo parere, nei paesi dell'Unione il diritto di informazione dovrebbe essere garantito da standard comuni. Ha pertanto chiesto una direttiva europea con indicatori applicabili a tutti.

 

Il leader belga del gruppo ALDE, Guy VERHOFSTADT, ha dichiarato che non dovrebbe essere negata l'esistenza di un problema. Il fatto che tre paesi dell'Unione siano stati classificati dall'organizzazione Freedom House come aventi media solo "parzialmente liberi" lo preoccupa e rende necessaria la richiesta alla Commissione di garantire il pluralismo dei media.

 

La deputata olandese del gruppo Verde, Judith SARGENTINI, ha precisato che il tentativo di depennare questo dibattito dall'agenda è stato vergognoso. A causa di pressioni, i giornalisti italiani applicano l'autocensura e la democrazia italiana è diventata vulnerabile. Gli Stati membri attuali, come quelli in via di adesione, dovrebbero rispettare i criteri di Copenaghen.

 

Per Ryszard CZARNECKI (ECR, PL) questi temi sono emersi anche in altri Paesi dell'Unione europea, inclusa la Polonia, senza che di ciò si dibattesse al Parlamento europeo. Spetta agli italiani risolvere i loro problemi interni.

 

Patrick LE HYARIC (EUL/NGL) ha criticato l'influenza sui mezzi di comunicazione del Primo ministro italiano che, a suo parere, risulta incompatibile con una democrazia moderna. Ha poi richiesto la creazione di un osservatorio europeo per la libertà di stampa.

 

Francesco SPERONI (EFD, IT) ha sottolineato che in Italia l'opposizione ha un ampio spazio sui media. Chi ritiene che in Italia non vi sia libertà di espressione, ha aggiunto, dovrebbe avviare la procedura prevista dall'articolo 7 del Trattato per violazione dei diritti fondamentali, che richiede prove e documentazione allo stato dei fatti assolutamente inesistenti.

 

Replica della Commissione

 

Replicando al termine del dibattito, la commissaria REDING ha asserito che una normativa sul pluralismo dei media sarebbe possibile unicamente allo scopo di risolvere eventuali problemi legati al mercato interno. Trascrizione stenografica

 

Trascrizione stenografica degli interventi dei deputati italiani

 

Il Parlamento europeo adotterà una risoluzione sulla libertà d'informazione nel corso della sessione del 19-22 ottobre a Strasburgo.

 

E' possibile rivedere tutti gli interventi sul seguente sito:

http://www.europarl.europa.eu/wps-europarl-internet/frd/vod/player?date=20091008&language=it 

top

 

G20: evitare di imporre oneri eccessivi sulle generazioni future

 

L'UE ha bisogno di una struttura di vigilanza finanziaria più forte che miri all'istituzione di un'autorità unica in materia. E' quanto afferma il Parlamento in una risoluzione sul vertice del G20 di Pittsburgh, sottolineando anche la necessità di risanare le finanze e garantire la sostenibilità  fiscale a lungo termine per evitare eccessivi oneri sulle generazioni future. Secondo i deputati, occorre poi rafforzare la lotta all'evasione fiscale e assicurare una crescita forte dell'economia reale.

 

Nella risoluzione approvata per alzata di mano, il Parlamento accoglie con favore gli accordi raggiunti al Vertice del G20, compreso l'impegno ad evitare ogni prematura soppressione degli incentivi cui si è ricorso per stabilizzare i mercati. Esorta poi a mettere a punto fin d’ora efficaci strategie di uscita, "affinché esse possano essere attuate rapidamente non appena la ripresa lo permetterà".

 

Tuttavia, osservando con preoccupazione "il rapido aumento del debito pubblico e dei disavanzi di bilancio", sottolinea l'importanza di "risanare le finanze pubbliche e di garantire la sostenibilità fiscale a lungo termine al fine di evitare di imporre un onere troppo pesante alle generazioni future".

 

Come prevenire future crisi

 

Per i deputati è necessaria una maggiore centralizzazione in materia di vigilanza dei mercati finanziari al fine di prevenire altre crisi. L'Unione europea deve quindi adoperarsi "a favore di una struttura di vigilanza finanziaria più forte che miri all'istituzione di un'autorità unica in materia". Sottolineano poi che, per evitare che in futuro si verifichino crisi finanziarie, è necessario affrontare le cause soggiacenti (compresi un deficit o un surplus commerciale eccessivo). Ritengono peraltro che una risposta multilaterale efficace alla crisi debba affrontare le cause degli squilibri registrati nei tassi di cambio e della volatilità dei prezzi delle materie prime in quadri multilaterali.

 

Priorità all'occupazione

 

Il Parlamento sottolinea che la priorità immediata deve essere quella di "assicurare una crescita forte e sostenibile dell'economia reale, di garantire il corretto funzionamento dei mercati dei capitali e dei prestiti, di sostenere e promuovere l'occupazione e di tutelare i cittadini dagli effetti negativi della crisi, rivolgendo particolare attenzione ai più poveri e ai più vulnerabili". Evidenzia inoltre l'importanza di sostenere il dialogo sociale a tutti i livelli "per evitare la deflazione dei salari e garantire che gli aumenti salariali siano in linea con l'aumento della produttività".

 

Bonus e paradisi fiscali

 

Il Parlamento invita poi la Commissione a trasporre rapidamente in atti legislativi europei vincolanti gli impegni assunti in occasione del Vertice del G20 per quanto riguarda i bonus.

 

Si compiace inoltre dei progressi compiuti in relazione al segreto bancario, chiede l'istituzione di un sistema efficace inteso a prevenire, rilevare e perseguire l'evasione fiscale. Riconosce poi che “i risultati conseguiti nella lotta contro i paradisi fiscali sono stati notevoli" ma, aggiunge, "non sono ancora sufficienti".

 

No al protezionismo

 

Accogliendo con favore gli impegni assunti in vista di un'economia globale aperta, il Parlamento ribadisce il proprio rifiuto nei confronti di ogni forma di protezionismo e continua ad insistere a favore di progressi nel garantire un accesso al mercato che non vada a detrimento dei paesi in via di sviluppo.

 

Cambiamento climatico

 

Il Parlamento, infine, si rammarica del fatto che non siano stati conseguiti progressi per quanto concerne il finanziamento della lotta globale contro il cambiamento climatico.

 

top