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RESOCONTO

 

26 marzo 2009

Strasburgo

 

 

 


Con Obama nuovo impulso al partenariato euro-atlantico


L’elezione di Obama è l’occasione per rinnovare le relazioni UE-USA. E' quanto sostiene il Parlamento auspicando il coordinamento sistematico in tema di politica estera e sicurezza, il rafforzamento della cooperazione su diritti umani, lotta al terrorismo, disarmo nucleare e crisi regionali. Chiede poi di unificare il mercato e integrare quello finanziario. Invita però gli USA a cessare le consegne straordinarie, ratificare lo statuto della Corte penale internazionale e abolire la pena di morte.

 

Approvando con 503 voti favorevoli, 51 contrari e 10 astensioni la relazione di MILLÁN MON (PPE/DE, ES) il Parlamento rileva che «l’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti apre una nuova era nella storia del paese» e che «tale evento, può dare un nuovo impulso al partenariato transatlantico». Anche perché il rapporto UE-USA rappresenta «il partenariato strategico più importante per l'Unione», e con l'elezione di Barack Obama vi è l'opportunità di rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche.

 

In tale prospettiva, i deputati propongono di sostituire la Nuova Agenda Transatlantica (NAT) con un nuovo accordo che trasformi l'attuale dialogo legislativo in un'assemblea transatlantica che funga da strumento di dialogo parlamentare, di definizione degli obiettivi e di controllo dell’attuazione dell’accordo, nonché di coordinamento dell'attività del Parlamento europeo con quella del Congresso americano su temi d'interesse comune.

 

Il Parlamento sollecita poi la creazione di un organismo per la consultazione e il coordinamento sistematico ad alto livello della politica estera e di sicurezza, suggerendo la denominazione di “Consiglio politico transatlantico”. Riguardo alle sfide globali che i due partner si trovano ad affrontare, li esorta a «impegnarsi in un multilateralismo efficace» e a promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Sottolinea poi la necessità  di intensificare il coordinamento delle iniziative diplomatiche nella prevenzione e nella gestione delle crisi, e di dare una risposta efficiente e coordinata a pandemie ed emergenze umanitarie.
 

Sicurezza, lotta al terrorismo e diritti umani

 

Il Parlamento accoglie con favore la decisione del Consiglio europeo di rafforzare il partenariato strategico UE-NATO e la costituzione di un gruppo ad alto livello che migliori la cooperazione tra le due organizzazioni. Invita poi Stati Uniti e Unione europea ad adottare una strategia comune in tutte le sedi internazionali, per il disarmo nucleare e gli armamenti convenzionali, ed esorta l'amministrazione USA a riprendere l'impegno con la Russia in materia di controllo degli armamenti e disarmo, al fine di ampliare gli accordi bilaterali esistenti tra i due paesi.

 

Sottolineando infine l'importanza di rafforzare la cooperazione atlantica nella lotta al terrorismo «sulla base del pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani», valuta positivamente la decisione di chiudere il carcere di Guantanamo. Allo stesso tempo, però, incoraggia l'amministrazione americana a chiudere «qualsiasi centro di detenzione situato all'esterno degli Stati Uniti e non conforme al diritto internazionale, e a porre esplicitamente fine alla politica delle consegne straordinarie».

 

Sollecita poi la nuova amministrazione statunitense a ratificare e ad aderire allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale e ribadisce il proprio appello per l’abolizione della pena di morte.

 

Pur considerando la condivisione di dati e di informazioni uno strumento efficace nella lotta al terrorismo e alla criminalità transnazionale, i deputati ritengono che tale strumento debba essere regolato «da un quadro normativo adeguato, che garantisca una valida protezione delle libertà civili», basato su un accordo internazionale vincolante.

 

Un mercato transatlantico nel 2015, anche finanziario

 

Chiedendo di includere nel nuovo accordo transatlantico il Consiglio economico transatlantico (CET), in qualità di organismo incaricato di potenziare l’integrazione economica e la cooperazione normativa, il Parlamento esorta entrambi i partner a superare gli ostacoli all'integrazione economica in vista di un mercato transatlantico unificato per il 2015.

 

Per quanto riguarda l'attuale crisi finanziaria, il Parlamento esorta Stati Uniti e Unione europea a guidare congiuntamente gli sforzi multilaterali per affrontare il problema, e a riformare il sistema senza ricorrere a misure protezionistiche. In proposito si compiace dei progressi finora registrati nel migliorare la cooperazione in settori quali investimenti, aspetti normativi, sicurezza dei prodotti importati e applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Chiede poi una maggiore cooperazione tra le autorità di vigilanza per controllare le attività dei gruppi transfrontalieri e impedire determinate operazioni da parte di istituzioni finanziarie domiciliate in giurisdizioni poco trasparenti e non cooperative, e chiede l'abolizione dei paradisi fiscali.

 

Appoggia anche una progressiva integrazione dei mercati finanziari, ricordando che «il libero accesso ai mercati, l'adeguamento delle norme agli standard mondiali, la loro applicazione uniforme e un dialogo costante con gli attori del mercato sono principi basilari per il suo successo». Ricorda però che tale integrazione «deve essere accompagnata da una revisione  del quadro regolamentare  e delle norme di vigilanza», e dall'adozione di regolamenti che «garantiscano la concorrenza, assicurino maggiore trasparenza e un'effettiva vigilanza su prodotti, istituzioni finanziarie e mercati, e creino modelli di gestione dei rischi comuni, in linea con gli accordi raggiunti nel vertice del G20 del novembre 2008».

 

Pur riconoscendo che le autorità di vigilanza degli USA hanno compiuto progressi nell'introduzione degli accordi di Basilea II per quanto riguarda le grandi banche, il Parlamento critica il persistere di discrepanze che impongono oneri supplementari alle filiali americane delle banche europee, riducendone così la competitività, e suggerisce quindi al Congresso statunitense di creare una struttura di vigilanza più coerente nei settori bancario e assicurativo per agevolare il coordinamento tra l'UE e gli USA.

 

Questioni regionali

 

In merito alle questioni regionali che impegnano entrambi i partner, i deputati sostengono che nel conflitto israelo-palestinese «Stati Uniti e Unione dovrebbero adoperarsi per intensificare i negoziati (...) al fine di approdare ad una soluzione che preveda l'esistenza di due Stati». Dovrebbero inoltre cooperare per rendere durevole il cessate il fuoco a Gaza, sostenere gli sforzi a favore della riconciliazione inter-palestinese, e rinnovare le strategie di difesa e promozione dei diritti umani e della democrazia nella regione.

 

Confermano la disponibilità dell'UE a partecipare alla ricostruzione dell'Iraq, con particolare impegno rivolto alla tutela dello Stato di diritto, al rispetto dei diritti umani e allo sviluppo economico della paese. Affermano poi che in Afghanistan «sono in gioco i valori, la sicurezza e la credibilità della comunità transatlantica» e che UE, Stati Uniti, NATO e ONU dovrebbero impegnarsi a elaborare una nuova visione strategica comune che accresca la sicurezza e rafforzi le istituzioni statali e locali afgane.

 

Sottolineando che il programma nucleare iraniano (AM 5)«rappresenta una minaccia ... per la stabilità della regione», il Parlamento appoggia l'intento comune di trovare una soluzione negoziata con l'Iran, adottando la duplice strategia del dialogo e delle sanzioni. In tale contesto accoglie con favore l'annuncio del Presidente Obama sulla possibilità di dare maggiore importanza ai contatti diretti con l'Iran. Chiede poi alle parti di sviluppare una strategia comune sul Pakistan per consolidare le sue istituzioni democratiche e la sua capacità di combattere il terrorismo.

 

USA e UE sono infine chiamati a coordinare le rispettive politiche nei confronti della Russia e ad impostare con essa una cooperazione sulle questioni di reciproco interesse, quali la sicurezza, il disarmo e la non proliferazione delle armi nucleari, «senza compromettere l'osservanza dei principi democratici, dei diritti umani e del diritto internazionale».

 

 

Link utili

 

Risoluzione del Parlamento europeo del 5 giugno 2008 in vista del vertice UE-Stati Uniti

 

 

Riferimenti

 

Francisco José MILLÁN MON (PPE/DE, ES)

Relazione sullo stato delle relazioni transatlantiche all’indomani delle elezioni negli USA

Procedura: Iniziativa

Dibattito: 25.3.2009

Votazione: 26.3.2009

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Internet: la sicurezza non leda libertà di espressione e privacy


Il Parlamento chiede di lottare con determinazione contro i crimini commessi su e tramite Internet, senza però compromettere la libertà di espressione e la privacy.  Gli Stati dovrebbero quindi intercettare e controllare i dati nel rigoroso rispetto della legge e limitare i casi in cui una società di Internet può divulgare dati alle autorità. Al contempo, occorre tutelare i bambini e le proprietà intellettuali, ed elaborare una strategia globale contro i "furti d'identità".

 

Approvando con 481 voti favorevoli, 25 contrari e 21 astensioni la relazione di Stavros LAMBRINIDIS (PSE, EL), il Parlamento rileva che Internet «dà pieno significato alla definizione di libertà di espressione» sancita dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e «può rappresentare una straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva». Tuttavia, osserva che la libertà di espressione e la privacy su Internet possono essere esposte «a intrusioni e limitazioni da parte di soggetti privati e pubblici» e che il web può anche essere utilizzato per incitare al terrorismo e commettere cybercrimini. Chiede quindi di combattere questi fenomeni «con efficacia e determinazione», ma sottolinea che il diritto che gli Stati membri si arrogano di intercettare e controllare il traffico su Internet «non può essere giustificato dalla lotta al crimine». Rileva inoltre che l'accesso a Internet «non dovrebbe essere rifiutato come sanzione dai governi o dalle società private». A tal fine formula una serie di raccomandazioni al Consiglio.

 

Censura e controllo da parte degli Stati membri

 

Gli Stati membri sono chiamati a garantire che la libertà di espressione «non sia soggetta a restrizioni arbitrarie da parte della sfera pubblica e/o privata», e a «evitare tutte le misure legislative o amministrative che possono avere un effetto dissuasivo su ogni aspetto della libertà di espressione». Il Parlamento chiede al Consiglio di condannare la censura imposta dai governi al contenuto che può essere ricercato sui siti Internet, «soprattutto quando tali restrizioni possono avere un effetto dissuasivo sul discorso politico». Dovrebbe inoltre  garantire che l'espressione di convinzioni politiche controverse su Internet «non sia perseguita penalmente». Inoltre, dovrebbe assicurare che nessuna legge o prassi possa limitare o criminalizzare «il diritto dei giornalisti e dei media di raccogliere e distribuire informazioni a scopo di cronaca».
 

A fronte di queste considerazioni, raccomanda al Consiglio di fare in modo che gli Stati membri che intercettano e controllano il traffico di dati, lo facciano «nel rigoroso rispetto delle condizioni e delle garanzie previste dalla legge». Dovrebbe inoltre invitare i governi a garantire che le ricerche in remoto, se previste dalla legislazione nazionale, siano condotte «sulla base di un valido mandato delle autorità giudiziarie competenti», e a giudicare inaccettabili  le procedure semplificate (per condurre le ricerche in remoto rispetto alle ricerche dirette), «poiché violano il principio di legalità ed il diritto alla riservatezza».

 

Il Consiglio dovrebbe anche esaminare e fissare dei limiti al “consenso” che può essere richiesto e estorto agli utilizzatori, sia da parte di governi che di società private, a rinunciare a parte della loro privacy. E' inoltre chiamato a «limitare, definire e regolamentare in maniera rigorosa» i casi in cui una società di Internet privata può divulgare dati alle autorità governative, e garantire che l'uso di detti dati da parte di queste «sia soggetto alle norme più severe sulla protezione dei dati». Il Parlamento sollecita gli Stati membri a individuare tutte le entità che utilizzano la sorveglianza della rete e a redigere relazioni annuali, accessibili al pubblico, «garantendo la legalità, la proporzionalità e la trasparenza».

 

Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire il diritto dei cittadini di accedere ai propri dati personali e, se del caso, di ritirarli dal web. Infine, il Consiglio dovrebbe invitare Stati membri e Commissione a prendere l'iniziativa per la definizione di norme internazionali per la protezione dei dati personali, la sicurezza e la libertà di espressione su Internet. E' anche invitato a esortare tutti gli attori interessati a impegnarsi nel processo in corso della “Carta dei diritti di Internet”.

 

Cybercriminalità - lottare contro il furto d'identità e tutelare i bambini

 

La truffa e l'usurpazione d'identità sono un problema che autorità, cittadini e imprese iniziano a riconoscere. Il Consiglio dovrebbe quindi considerare che “l’identità digitale” «merita di essere adeguatamente ed efficacemente protetta da intrusioni di operatori pubblici e privati». Dovrebbe quindi invitare la Presidenza e la Commissione a esaminare e sviluppare una strategia globale di lotta contro la "cybercriminalità", compresi i modi di affrontare la questione del "furto d'identità" e frode a livello europeo, in collaborazione con i fornitori di Internet, le organizzazioni degli utenti e le autorità di polizia competenti per settore.

 

Il Parlamento chiede al Consiglio di promuovere programmi volti a proteggere i bambini e a educare i genitori, e fornire uno studio d’impatto sull’efficacia di quelli esistenti, tenendo conto in particolare dei giochi online che hanno come principali destinatari i bambini e i giovani. Chiede anche di spronare tutti i produttori di computer dell'UE a preinstallare software di facile attivazione per la protezione dei minori. Approvando un emendamento proposto da Roberta ANGELILLI (UEN, IT), l'Aula chiede al Consiglio di esortare gli Stati membri ad aggiornare la legislazione a tutela dei minori che utilizzano Internet, in particolare introducendo il reato di grooming (adescamento online dei minori a scopo sessuale).

 

Il Consiglio è infine invitato a adottare una direttiva sulle misure penali finalizzate al rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, vietando al contempo, il controllo e la sorveglianza sistematici di tutte le attività degli utilizzatori su Internet e garantendo che le sanzioni siano proporzionate alle infrazioni commesse. Al riguardo, dovrebbe anche rispettare la libertà di espressione e combattere l'incitamento alla "cyber-violazione" dei diritti di proprietà intellettuale, «comprese talune eccessive restrizioni di accesso instaurate dagli stessi titolari di diritti di proprietà intellettuale».
 

Link utili

 

Comunicazione della Commissione

 

 

Riferimenti

 

Stavros LAMBRINIDIS (PSE, EL)

Relazione sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su Internet

Procedura: Iniziativa

Dibattito: 25.3.2009

Votazione: 26.3.2009

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Prezzi alimentari: incoraggiare la cooperazione agricola e la vendita diretta


Il divario tra i prezzi alla produzione e al consumo pone problemi agli agricoltori. Il Parlamento chiede quindi un’indagine sulle concentrazioni di mercato e sui cartelli nel settore del commercio al dettaglio e l'applicazione di sanzioni in caso di irregolarità. Occorre anche incoraggiare la cooperazione tra i produttori agricoli per rafforzare il loro potere contrattuale, promuovere la vendita diretta tra produttori e consumatori e istituire un sistema europeo di monitoraggio dei prezzi.

 

Approvando con 390 voti favorevoli, 112 contrari e 71 astensioni la relazione di Katerina BATZELI (PSE, EL), il Parlamento osserva che l'Europa ha registrato recentemente un'elevata volatilità dei prezzi alimentari «con aumenti talora notevoli e con effetti problematici sul settore agricolo». Sostiene quindi che sia nell’interesse pubblico «mantenere un livello adeguato dei prezzi alla produzione e al consumo» dei prodotti agroalimentari, garantire ai produttori un reddito stabile e proporzionato ai costi sostenuti, e una concorrenza equa. Sono questi elementi che permettono infatti agli agricoltori di coprire i prezzi di produzione, remunerare il loro lavoro e, al contempo, garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in alimenti di buona qualità. 

 

Osservando come i prezzi al consumo in Europa siano in media cinque volte più alti di quelli alla produzione, afferma che, tra i fattori che influenzano il meccanismo di trasmissione dei prezzi e il divario dei prezzi alla produzione e al consumo, vi sono i costi dell'energia e della manodopera, la natura dei prodotti e il loro grado di lavorazione, ma anche «il comportamento commerciale degli operatori lungo la catena di approvvigionamento», inclusi i produttori, i grossisti e i dettaglianti.

 

Il Parlamento esprime preoccupazione per i casi in cui la grande distribuzione sfrutta il suo potere di mercato attraverso «termini di pagamento eccessivi, contributi per l'immissione nel listino e per lo spazio sugli scaffali, le minacce di escludere prodotti dalla vendita, gli sconti retroattivi su beni già venduti, i contributi ingiustificati alle spese pubblicitarie oppure l'insistenza sulla fornitura esclusiva». Ritenendo inoltre che pratiche anticompetitive come gli accordi esclusivi e la vendita abbinata di prodotti «siano deleterie per una concorrenza leale» nella filiera alimentare, sollecita l'apertura di un’indagine sulle concentrazioni di mercato e sui cartelli nel settore del commercio al dettaglio, nonché l'applicazione di sanzioni in caso di irregolarità.
 

Chiede anche alle autorità preposte alla concorrenza, a livello nazionale ed europeo, di rafforzare la cooperazione reciproca e di svolgere inchieste per accertare le responsabilità dei soggetti che intervengono nella filiera.

 

La Commissione dovrebbe anche indagare sulla ripartizione dei margini di guadagno nella catena di produzione e distribuzione, e creare un quadro giuridico comunitario che oltre a vietare pratiche abusive, incoraggi la costituzione di organizzazioni dei produttori. Il Parlamento rileva infatti l'esigenza di misure a sostegno della cooperazione tra i piccoli produttori agricoli, e ritiene che la promozione di cooperative e strutture analoghe sia assolutamente necessaria «per il rafforzamento della posizione dei fornitori». Concentrare l'offerta dei prodotti, accrescerebbe infatti il potere negoziale dei produttori agricoli, permettendo un riequilibrio delle forze nella catena alimentare.

 

Il Parlamento suggerisce anche l’adozione di politiche che favoriscano un contatto più diretto tra consumatori e produttori locali. Propone, ad esempio, di promuovere aree destinate alla vendita diretta dei prodotti agricoli e incoraggiare l’utilizzo di nuove tecnologie e di Internet per dare informazioni sulla localizzazione, il prezzo e le caratteristiche delle differenti varietà di prodotti. Chiede inoltre misure per la promozione del concetto di “cibi locali” volte a informare il consumatore «sulle speciali caratteristiche di tali prodotti, sui loro benefici sulla salute e sui vantaggi economici che presentano».

 

Sostiene poi la proposta della Commissione di creare un sistema europeo di monitoraggio del mercato che registri le tendenze dei prezzi e dei costi di produzione. A suo parere, una maggiore trasparenza nella struttura dei costi può essere ottenuta grazie alla creazione di un database europeo facilmente accessibile ai cittadini, che sul modello degli "observatoires des prix" in Francia, contenga i prezzi di riferimento dei prodotti e tutte le informazioni sui costi dei fattori di produzione come energia, salari, canoni locativi, imposte e tasse.

 

Dichiarandosi infine preoccupato per l'aumento del livello di speculazione sugli alimentari, sottolinea la necessità di considerare nuove disposizioni normative per il mercato dei futures.

 

 

Link utili

 

Risoluzione adottata
Dichiarazione del Parlamento europeo su uno studio e soluzioni all'abuso di potere dei grandi supermercati operanti nell'Unione europea
Comunicazione della Commissione - I prezzi dei prodotti alimentari in Europa
Comunicazione della Commissione - Far fronte alla sfida dell'aumento dei prezzi alimentari – Linee d'intervento dell'UE

 

 

Riferimenti

 

Katerina BATZELI (PSE, EL)

Relazione sui prezzi dei prodotti alimentari in Europa

Procedura: Iniziativa

Dibattito: 23.3.2009

Votazione: 26.3.20069

 
 

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