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RESOCONTO

 

22 ottobre 2009

Strasburgo

 

 

 



 

 

L'ONG russa Memorial vince il Premio Sacharov 2009

 

L'organizzazione per la difesa dei diritti umani in Russia Memorial è la vincitrice del Premio europeo per la libertà di pensiero 2009. L'organizzazione, rappresentata dagli attivisti Oleg Orlov, Sergei Kovalev e Lyudmila Alexeyeva, denuncia la repressione politica nei paesi dell'ex-Unione sovietica e lotta contro le violazioni dei diritti umani. La vittoria è stata annunciata stamattina dal presidente del Parlamento Jerzy Buzek, il premio verrà consegnato il 16 dicembre a Strasburgo.

 

'Rompere il circolo vizioso di violenza e paura in Russia'"Attribuendo il premio di quest'anno a Oleg Orlov, Sergei Kovalev and Lyudmila Alexeyeva a nome di Memorial e di tutte le altre persone che lottano per la difesa dei diritti umani in Russia, speriamo di contribuire alla fine del circolo vizioso di paura e violenza che assedia i difensori dei diritti umani nella Federazione Russa" - ha dichiarato Jerzy Buzek proclamando la vittoria di Memorial davanti all'aula.

 

"Speriamo di far arrivare il nostro messaggio: gli attivisti della società civile devono essere dappertutto liberi di esercitare il loro diritto a pensare e a parlare! La libertà di espressione è necessaria alla verità". "Lasciatemi condividere anche la mia soddisfazione personale nel poter annunciare oggi questa vittoria. Per un uomo che viene da Solidarnosc, che ha visto la Polonia lottare per la verità, che ha assistito alla fine alla vittoria della libertà, questo è un grande momento".

 

Chi sono i vincitori

 

MEMORIAL (Oleg Orlov, Sergei Kovalev e Lyudmila Alexeyeva per l'ONG e tutti gli altri difensori dei diritti umani in Russia): L'organizzazione, il cui fondatore fu Andrei Sacharov, promuove i diritti fondamentali nei Paesi dell'ex-Unione sovietica, come l'Azerbaigian, l'Armenia, la Georgia, il Tagikistan, la Moldavia e l'Ucraina. E' particolarmente attiva in Cecenia e nel resto della Russia.

 

Memorial è stata creata alla fine degli anni '80 con lo scopo di costruire un memoriale alle vittime dello stalinismo. Nella Russia post-sovietica, l'organizzazione è diventata la più autorevole voce a difesa dei diritti umani. Apparteneva a Memorial anche Natalia Estemirova, l'attivista uccisa in Cecenia in luglio. Nella giustificazione della candidatura i parlamentari spiegano che "Memorial promuove la verità sulle repressioni politiche e lotta contro le violazioni dei diritti umani nell'ex-Unione sovietica, per garantire a quei Paesi un futuro democratico."

 

Oleg Orlov: Attualmente direttore di Memorial, il 6 ottobre è stato condannato da un tribunale di Mosca a risarcire il presidente ceceno Ramzan Kadyrov per diffamazione e obbligato a ritirare le sue dichiarazioni in cui accusava Kadyrov di essere responsabile dell'omicidio dell'attivista di Memorial Natalia Estemirova. Il 23 novembre 2007 è stato rapito in Inguscezia insieme a tre giornalisti, picchiato, torturato e minacciato di morte, poi rilasciato.

 

Sergei Kovalev: Fondatore della prima associazione dei diritti umani in Russia nel 1969, il "Guppo di Iniziativa per la Difesa dei Diritti Umani nell'USSR", è anche fra i creatori di Memorial. Kovalev ha sempre denunciato le tendenze autoritarie dei Governi di Borys Eltsin e Vladimir Putin. Nel 1996 ha dato le dimissioni dalla presidenza della commissione per i diritti umani istituita da Eltsin per protesta. Nel 2002 ha istituito una commissione d'inchiesta per investigare sulle bombe esplose in vari appartamenti di Mosca nel 1999. I lavori della commissione si sono interrotti a seguito dell'assassinio, l'avvelenamento e la persecuzione dei suoi membri.

 

Lyudmila Mikhailovna Alexeyeva, ha fondato, insieme ad Andrei Sacharov e altri, il gruppo 'Mosca - Helsinki', che doveva monitorare l'osservanza, da parte dell'USSR, degli accordi di Helsinki del 1975. Alexeyeva milita a favore dei diritti umani fin dagli anni '60. A quei tempi protestava contro il regime chiedendo processi giusti per i dissidenti e media più obiettivi. Ha pagato le sue posizioni con l'espulsione dal Partito Comunista e l'allontanamento dal suo lavoro di editrice per una rivista scientifica. Nell'era post-sovietica, non ha mai perso occasione per criticare il Cremlino, accusando il governo di incoraggiare gli estremisti con le sue politiche nazionaliste, dalle deportazioni di massa di georgiani nel 2006, ai raid della polizia contro gli stranieri nelle strade di Mosca, fino alla condotta dei russi in Inguscezia.

 

Il Premio Sacharov

 

Il Premio Sacharov è stato istituito nel 1988 in onore del fisico sovietico, dissidente politico e premio Nobel per la pace Andrei Sacharov. Ogni anno il Parlamento europeo attribuisce questo importante riconoscimento a persone o organizzazioni che si sono distinte nella difesa dei diritti umani e della democrazia.

 

Le prossime tappe

 

Il 14 dicembre le commissioni Affari stranieri, Sviluppo e Diritti umani del Parlamento incontreranno i vincitori. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 16 dicembre a Strasburgo. Oltre a un certificato, Memorial riceverà un assegno di 50.000 euro.

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Il futuro servizio diplomatico UE sotto la vigilanza del PE
 

I deputati chiedono di essere coinvolti pienamente nell'istituzione del Servizio europeo di azione esterna previsto dal trattato di Lisbona, ricordando i loro poteri di bilancio in materia. Propongono poi di formare delle "ambasciate dell'UE" unificando i servizi delle varie istituzioni europee nei paesi terzi e di creare una Scuola europea di diplomazia.  

 

Con 424 voti favorevoli, 94 contrari e 30 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione di Elmar BROK (PPE, DE) sul Servizio europeo di azione esterna (SEAE) che sarà istituito con l'entrata in vigore de trattato di Lisbona. Il Servizio, che assisterà l'Alto Rappresentante dell'UE per gli affari esteri, sarà composto di funzionari della Commissione europea, del Consiglio e degli Stati membri.

 

Il Parlamento invita anzitutto la Commissione, il Consiglio, gli Stati membri e il prossimo Vice Presidente / Alto Rappresentante dell'UE a impegnarsi chiaramente per pervenire, con la partecipazione del Parlamento, "a un piano completo, ambizioso e consensuale per la creazione del SEAE". In merito all'organizzazione e al funzionamento del SEAE, i raccomanda che si giunga ad un accordo politico con il Parlamento in una fase precoce "per evitare di sprecare tempo prezioso in controversie politiche riguardanti la forma che il SEAE dovrà assumere dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona".

 

D'altro canto, ricordando che l'istituzione del SEAE "deve prevedere anche un accordo sugli aspetti di bilancio", i deputati ribadiscono la loro determinazione "ad esercitare appieno i propri poteri di bilancio" e sottolineano che il Servizio "deve rimanere totalmente sotto il controllo dell'autorità di bilancio".

 

Delle "ambasciate" dell'UE e una scuola europea di diplomazia

 

Secondo il Parlamento, inoltre, le delegazioni della Commissione esistenti in paesi terzi, gli uffici di collegamento del Consiglio e, per quanto possibile, gli uffici dei rappresentanti speciali dell'UE, "dovrebbero essere unificati per formare 'ambasciate dell'Unione' ed essere diretti da funzionari del SEAE", che risponderebbero al Vice Presidente / Alto Rappresentante dell'UE. Il SEAE, peraltro, dovrebbe provvedere a che nelle delegazioni dell'UE figurino persone di collegamento per garantire la cooperazione con il Parlamento europeo (per esempio per promuovere i contatti parlamentari nei paesi terzi).

 

Le ambasciate dell'Unione in paesi terzi, d'altro lato, dovrebbero fornire "sostegno logistico e amministrativo ai membri di tutte le istituzioni dell'Unione". I deputati propongono poi di esaminare la misura in cui, laddove necessario, il personale delle ambasciate dell'Unione distaccato dai servizi consolari nazionali "possa assumere gradualmente, in aggiunta alle sue attività politiche ed economiche, funzioni consolari per i cittadini di paesi terzi e funzioni attinenti alla protezione diplomatica e consolare dei cittadini dell'Unione in paesi terzi".


 

Propongono anche di istituire una Scuola europea di diplomazia che fornisca una preparazione basata su programmi di studi armonizzati e uniformi, comprendenti una formazione adeguata nelle procedure di consolati e legazioni nonché in materia di diplomazia e relazioni esterne, da affiancare alla conoscenza della storia e del funzionamento dell'Unione europea.

 

Il servizio deve essere integrato nella struttura della Commissione

 

L'organizzazione e il funzionamento del SEAE saranno fissati da una decisione del Consiglio, che delibererà su proposta del Vice Presidente / Alto Rappresentante e dell'UE, previa consultazione del Parlamento e previa approvazione della Commissione. I deputati invitano la Commissione ad adoperarsi "con tutto il suo peso istituzionale ... per il mantenimento e l’ulteriore sviluppo del modello comunitario nel settore delle relazioni esterne dell'Unione".

 

Inoltre ritengono che, in quanto servizio sui generis da un punto di vista organizzativo e di bilancio, il SEAE debba essere integrato nella struttura amministrativa della Commissione. Visto che dovrebbe "migliorare la coerenza dell'azione esterna dell'Unione e la sua rappresentanza nelle relazioni esterne", al SEAE dovrebbero essere immediatamente trasferiti "soprattutto i servizi che si occupano di relazioni esterne in senso stretto". Al contempo, nei settori in cui la Commissione dispone di poteri di esecuzione "occorre preservare l'integrità delle attuali politiche comunitarie dotate di una dimensione esterna". In proposito, la Commissione, "cercando di evitare duplicazioni", dovrebbe proporre un modello specifico per i dipartimenti interessati.

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Crisi del latte: il Parlamento dà il via libera a nuove misure
 

Il Parlamento ha dato il via libera all'adozione di misure volte ad aiutare il settore lattiero caseario a uscire dalla crisi. Si tratta, più in particolare, di conferire alla Commissione europea la facoltà di decidere tempestivamente interventi sul mercato, e di utilizzare a favore della ristrutturazione del settore parte delle multe pagate dagli allevatori per il superamento dei limiti di produzione.

 

Con 480 voti favorevoli, 109 contrari e 27 astensioni, il Parlamento ha appoggiato due nuove misure legislative presentate dalla Commissione lo scorso 19 ottobre. Queste proposte sono state avanzate in seguito all'adozione di una risoluzione, durante la sessione plenaria di settembre, in cui i deputati chiedevano di agire per affrontare i problemi incombenti sul settore lattiero-caseario. 

 

Queste misure sono state presentate dalla commissaria all'agricoltura Mariann Fischer Boel nel corso di una riunione straordinaria della commissione parlamentare tenutasi

 

D'altra parte, nel corso del voto sul bilancio generale dell'UE per il 2010, l'Aula ha confermato la proposta della commissione per i bilanci di assegnare 300 milioni di euro a un fondo speciale per il settore lattiero-caseario. L'adozione definitiva del bilancio è prevista nel corso della sessione di dicembre.

 

Più poteri per la Commissione per intervenire sul mercato

 

Il Parlamento ha sottoscritto la richiesta di consentire alla Commissione l'adozione rapida di contromisure in caso di gravi perturbazioni del mercato nel settore lattiero (articolo 186 dell'OCM unica). Questa facoltà per l'Esecutivo di poter rispondere a modifiche significative dei prezzi esiste già in altri settori agricoli, come quelli delle carni e dello zucchero. Approvando un emendamento del PPE, i deputati chiedono che tale misura abbia carattere temporaneo, fino all'aprile 2010.

 

La commissaria Fischer Boel aveva spiegato ai membri della commissione per l'agricoltura che tra le misure che potrebbero essere adottate in forza a queste nuove disposizioni figura lo stoccaggio privato per diversi prodotti, inclusi i formaggi, come chiesto con forza dal Parlamento lo scorso settembre.

 

Un nuovo sistema di quote per finanziare la ristrutturazione del settore

 

Una seconda proposta della Commissione intende assegnare agli Stati membri fondi supplementari per sostenere la ristrutturazione del mercato lattiero-caseario.

 

Attualmente, gli Stati membri hanno la facoltà di accordare un'indennità ai produttori che si impegnano ad abbandonare definitivamente una parte o la totalità della loro produzione lattiera. Qualora la produzione nazionale supera il limite fissato, gli allevatori che producono in eccesso rispetto alla propria quota sono tenuti a pagare una multa che gli Stati  membri devono versare al bilancio comunitario. La modifica delle norme esistenti permetterebbe di calcolare il prelievo sulle eccedenze a carico dei produttori di latte in base alla quota nazionale previa detrazione delle quote individuali riscattate, a condizione che le quote liberate rimangano nella riserva nazionale nel corso dell'anno considerato.

 

Grazie a questo nuovo metodo di calcolo - applicabile solo fino all'aprile 2010 - si autorizzerebbero gli Stati membri a utilizzare per la ristrutturazione le entrate supplementari generate.

 

Queste misure dovranno ora essere confermate formalmente dal Consiglio dei Ministri.

 

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