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RESOCONTO

 

19 novembre 2008

Strasburgo

 

 

 


Il Parlamento chiede una riforma della PAC più graduale


Il Parlamento suggerisce di rendere più graduali le misure proposte per l'adeguamento della PAC presentate nel quadro dell'health check. Intende mantenere sugli attuali livelli l'aiuto specifico per il riso e conservare l'aiuto ai produttori di tabacco fino al 2012. Propone una modulazione più moderata, un aumento dei fondi a favore di pratiche sostenibili e il mantenimento dell'intervento per frumento duro e riso. Accoglie la proposta di aumentare ogni anno dell'1% le quote latte fino al 2014/15.

 

La politica agricola comune (PAC) è stata riformata e semplifica in profondità nel 2003, inglobando la maggior parte degli aiuti diretti agli agricoltori nel regime di pagamento unico, e con l'adozione di un'unica organizzazione comune di mercato. In seguito a un lungo processo di analisi e di consultazioni, come previsto all'adozione della riforma, la Commissione ha presentato le sue proposte di adeguamento al fine di semplificare ulteriormente la PAC, permetterle di cogliere nuove opportunità di mercato e di affrontare nuove sfide, quali i cambiamenti climatici, la gestione delle risorse idriche e la bioenergia.

 

Dopo aver bocciato la proposta avanzata dalla GUE/NGL di respingere in toto le proposte di riforma, il Parlamento ha approvato a larga maggioranza quattro relazioni di Luís CAPOULAS SANTOS (PSE, PT) che propongono diversi emendamenti volti essenzialmente ad attenuare l'impatto delle misure proposte dalla Commissione e renderle più graduali.

 

Sì al disaccopiamento degli aiuti, ma non per il riso e le piante proteiche

 

La proposta prevede di eliminare il sostegno rimasto accoppiato in taluni settori, fatta eccezione per i premi concernenti le vacche nutrici e le carni ovicaprine, per i quali viene lasciata agli Stati membri la facoltà di mantenerli per sostenere l'attività produttiva in regioni pressoché prive di alternative economiche. I deputati accolgono questa proposta chiedendo un aumento dei premi e suggerendo di estendere questa deroga ai premi per i bovini maschi, alle piante proteiche (55,57 euro/ha su una superficie massima garantita di 1,4 milioni di ettari) e ai foraggi essiccati. Chiedono inoltre di mantenere sull'attuale livello l'aiuto specifico per il riso (per l'Italia: 453 euro/ha) fino al 2013, respingendo la proposta di dimezzarne l'importo nel 2010 e 2011, per poi sopprimerlo. I deputati chiedono anche di mantenere fino al 2013 gli aiuti per il lino, la fecola di patate e il cotone e di non sopprimere l'aiuto alla ristrutturazione del settore dello zucchero fino al 2013/2014.

 

Mantenimento dell'aiuto al tabacco fino al 2012

 

Il Parlamento propone di reintrodurre il tabacco tra i settori che possono beneficiare di un regime di sostegno, sopprimendo anche la proposta di assegnare, a partire dal 2011, 484 milioni di euro quale sostegno comunitario supplementare per l'attuazione di misure a favore delle regioni produttrici nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale. Più in particolare, approvando con 345 voti favorevoli, 326 contrari e 14 astensioni un emendamento proposto dall'UEN (primi firmatari Sergio BERLATO e Nello MUSUMECI) e sostenuto da altri deputati, tra i quali Vincenzo LAVARRA (PSE, IT), Sebastiano SANZARELLO (PPE/DE, IT) e Vito BONSIGNORE (PPE/DE, IT), l'Aula propone di concedere un aiuto ai tabacchicoltori per le campagne di raccolto 2010, 2011 e 2012.

 

Precisa, peraltro, che l'aiuto può essere concesso agli agricoltori che abbiano beneficiato di un premio al tabacco nel 2000, 2001 e 2002, nonché a quelli che abbiano ottenuto quote di produzione tra il primo gennaio 2002 e il 31 dicembre 2005. Il tabacco, inoltre, dovrebbe provenire da una delle zone di produzione indicate dal regolamento specifico per questo prodotto e dovrebbe rispettare gli attuali requisiti di qualità. Il prodotto in foglia deve poi essere consegnato a un'impresa di prima trasformazione in base a un contratto di coltivazione. L'importo massimo dell'aiuto totale proposto per l'Italia (esclusa la Puglia), «che comprende gli importi da trasferire al Fondo comunitario del tabacco, è pari a 189,366 milioni di euro. Infine, un importo pari al 5% dell'aiuto concesso dovrà essere destinato al finanziamento di azioni di informazioni nell'ambito del Fondo comunitario per il tabacco.

 

Sì alla modulazione, ma più moderata

 

La modulazione è un mezzo di trasferimento finanziario in virtù del quale i pagamenti diretti agli agricoltori sono sottoposti a una riduzione percentuale il cui ricavato viene riallocato allo sviluppo rurale. E' stata introdotta a partire dal 2005 nei "vecchi" Stati membri ad un tasso iniziale del 3%, salito poi al 4% l'anno successivo e al 5% dal 2007 in poi.  Per affrontare le nuove sfide, la Commissione propone di aumentarlo progressivamente di un ulteriore 8% (per giungere al 13% nel 2012), accompagnandolo da una riduzione aggiuntiva degli aiuti fissata in base all'importo totale percepito dalle aziende.

 

Accogliendo un emendamento proposto da un gruppo di deputati, tra i quali Vincenzo AITA (GUE/NGL, IT), il Parlamento chiede di aumentare da 5.000 a 10.000 euro la soglia di pagamenti diretti che sono esentati dalla modulazione e propone inoltre di limitare l'aumento del tasso di modulazione (rispetto alla situazione attuale) al 2% (per giungere a un totale del 7% nel 2012). Suggerisce inoltre di contenere l'elemento di progressione fondato sull'importo degli aiuti percepiti nel modo seguente: 1% per gli importi tra 100.000 e 199.999 euro, 2% per quelli tra 200.000 e 299.999 e 3% per quelli superiori a 300.000 euro.

 

Inoltre, approvando un emendamento proposto da un gruppo di deputati, l'Aula chiede di non applicare  la modulazione addizionale alle cooperative e alle altre persone giuridiche che canalizzano gli aiuti per distribuirli agli agricoltori che ne sono soci. Questa deroga, tuttavia, non si applica ai beneficiari di grandi dimensioni che percepiscono importi pari o superiori a 100.000 euro e che fanno parte di tali persone giuridiche.

 

Sostegni specifici all'agricoltura sostenibile e ai settori in difficoltà

 

Un emendamento dà la facoltà agli Stati membri di decidere di utilizzare fino al 15% dei massimali nazionali per concedere un sostegno agli agricoltori. Fino al 10% del massimale può essere attribuito per la promozione di forme sostenibili di produzione importanti per la protezione o il miglioramento dell'ambiente, del clima, della biodiversità e della qualità delle acque, come l'agricoltura biologica e l'allevamento a pascolo. Ma anche per il miglioramento della qualità, della commercializzazione, soprattutto a livello regionale, e della competitività dei prodotti agricoli.

 

Inoltre, i deputati suggeriscono di poter ricorrere a questi fondi per affrontare svantaggi specifici a carico degli agricoltori del settore del latte e del settore del riso attivi in zone vulnerabili dal punto di vista economico o sensibili dal punto di vista dell'ambiente, nonché dei produttori di carni bovine, ovine e caprine . A condizione, però, che ciò sia necessario per incoraggiare il mantenimento dei livelli di occupazione e produzione attuali. Un finanziamento dovrebbe inoltre poter essere concesso in zone in cui si applicano programmi di ristrutturazione e/o sviluppo al fine di evitare l'abbandono delle terre e/o compensare svantaggi specifici per gli agricoltori di tali zone. A tale proposito, un emendamento precisa che la priorità deve essere accordata in particolare «ai nuovi operatori, ai giovani agricoltori, alle aziende a conduzione familiare o ad altri agricoltori prioritari, come i produttori membri di un'organizzazione di produttori o cooperativa agricola».

 

Contributi per le assicurazioni

 

Gli Stati membri, chiedono i deputati, devono anche avere la facoltà di decidere annualmente di utilizzare fino al 5% dei massimali nazionali per concedere un sostegno agli agricoltori o alle organizzazioni o raggruppamenti di produttori sotto forma di contributi per il pagamento dei premi di assicurazione di contributi a fondi di mutualizzazione, a condizioni prestabilite. Un emendamento, inoltre, amplia il ventaglio dei rischi contro i quali è possibile ricorrere a contributi statali per il pagamento dei premi assicurativi, purché siano adottate misure di prevenzione pertinenti.

 

Oltre alle perdite dovute alle avversità atmosferiche, quindi, potranno beneficiare di un sostegno i premi volti a coprire le perdite dovute ad altri tipi di fenomeni climatici e le perdite economiche causate da malattie degli animali o delle piante o da infestazioni parassitarie (ossia i costi aggiuntivi sostenuti a seguito di misure eccezionali attuate per ridurre l'approvvigionamento del mercato o ogni perdita di produzione rilevante). Il contributo finanziario dovrà essere pari al 60% del premio assicurativo (con la possibilità di salire fino al 70% in determinate circostanze) e le spese dovranno essere cofinanziate dall'UE al 50% (la proposta della Commissione prevedeva il 40%). E' anche previsto un sistema analogo per i fondi di mutualizzazione.

 

Mantenere l'intervento sui mercati

 

La Commissione propone di semplificare e armonizzare le disposizioni vigenti in materia di intervento pubblico mediante un'applicazione più estesa del sistema di gare. Nel settore dei cereali propone di introdurre la procedura di gara per il frumento panificabile, mentre per i cereali da foraggio verrebbe applicato lo stesso modello del granturco. Propone di abolire l'intervento per il frumento duro, il riso e le carni suine. La procedura di gara si applicherà anche al burro e al latte scremato in polvere. I deputati ritengono invece che l'intervento per il frumento, il grano duro, il granturco, l'orzo, il sorgo, il riso e le carni suine vada mantenuto in quanto rete di sicurezza e respingono il sistema di aggiudicazione. Per i cereali, tuttavia, riducono il periodo in cui è possibile ricorrere a questo meccanismo nell'intervallo tra marzo e maggio (invece di novembre-maggio). D'altro canto, chiedono di abolire sin d'ora le restituzioni all'esportazione di cereali e riso.

 

Quote latte: + 1% l'anno fino al 2014/2015

 

L'Aula ha bocciato l'emendamento approvato in commissione agricoltura che limitava alle sole due prossime campagne l'aumento annuale dell'1% delle quote, in aggiunta a quello del 2% già concordato per il 2008/09. Di conseguenza il Parlamento accetta di procedere all'aumento annuale dell'1% fino alla campagna 2014/2015. Un emendamento mira a conferire la facoltà agli Stati membri di applicare aumenti temporanei delle quote, basati sulla sottoutilizzazione delle quote negli altri Stati membri, «a condizione di comprovare che il loro mercato lattiero-caseario potrebbe non essere in grado di conseguire una "transizione morbida"». Per gli anni successivi dovrà realizzarsi, entro fine 2010, un nuovo esame della situazione del mercato del latte e una valutazione dell'efficacia dei sistemi di gestione nazionali nel quadro della liberalizzazione del regime di quote. I deputati, infine, chiedono che il gettito proveniente dai prelievi supplementari pagati per il superamento delle quote sia devoluto al Fondo lattiero per l'introduzione di misure di accompagnamento nel settore.

 

 

Link utili

 

Proposta della Commissione

 

 

Riferimenti

 

Luís CAPOULAS SANTOS (PSE, PT)

Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori

&

Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica i regolamenti (CE) n. 320/2006, (CE) n. 1234/2007, (CE) n. 3/2008 e (CE) n. […]/2008 al fine di adeguare la politica agricola comune

&

Relazione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

&

Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio recante modifica della decisione 2006/144/CE relativa agli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo di programmazione 2007-2013)

Procedura: Consultazione

Dibattito: 18.11.2008

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Il Rabbino Capo al Parlamento: dialogo e rispetto reciproco


Accolto in seduta solenne, il Rabbino Capo del Commonwealth, Jonathan Sacks ha insistito sulla necessità del dialogo interreligioso e interculturale, nel rispetto reciproco delle differenze. Ha poi sottolineato che per tenere unite le società occorre la comunanza: un'alleanza di lealtà e fiducia per ottenere insieme quanto non è possibile conseguire ognuno da solo. Ha quindi rivolto un appello affinché Paesi e culture rispettino le differenze e creino «una nuova alleanza delle speranze».

 

Dando il benvenuto al Rabbino Capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth, il Presidente PÖTTERING ha ricordato che il Parlamento ha già accolto in seduta solenne il Gran Muftì di Siria e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Ospitando il Rabbino Capo, il Parlamento avrà ascoltato rappresentanti dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'Islam. Ognuna di queste religioni, ha detto, «ha fornito il proprio contributo nella costruzione della società europea contemporanea, così come l'umanesimo e l'illuminismo». Nonostante si viva in società in cui vige la separazione tra Stato e Chiesa, ha aggiunto, «bisogna sottolineare il ruolo positivo svolto dalle religioni organizzate». Dopo aver ricordato che l'UE è un'unione di valori, il Presidente ha rilevato che in Europa «abbiamo il dovere, senza eccezioni, di eliminare ogni forma di estremismo, razzismo, xenofobia e antisemitismo, di difendere la democrazia e di proteggere i diritti umani e la dignità dell'uomo nel mondo»

 

Sir Jonathan Saks, Rabbino Capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth, ha sottolineato che il dialogo tra ebrei e cristiani avviato dopo l'Olocausto  ha fatto sì che, dopo duemila anni, oggi le relazioni tra le due religioni si incentrano sul reciproco rispetto. Ha quindi ricordato che nella Bibbia ebraica vi è un appello di Dio al dialogo e, in proposito, ha citato due passi relativi alla creazione della donna e alla vicenda di Caino e Abele. Nel primo caso, l'interpretazione da dare è che per capire la propria identità bisogna prima riconoscere l'altro, nel secondo è che «dove le parole finiscono, inizia la violenza».

 

Il dialogo, ha spiegato, significa «sconfiggere i demoni della nostra natura. Ha poi sottolineato l'importanza di quanto abbiamo in comune nel rispetto delle differenze: «se fossimo completamente diversi non potremmo comunicare, se fossimo totalmente uguali, on avremmo niente da dirci».

 

Il Rabbino Capo ha poi sostenuto che l'elemento che tiene unite le società frammentate è la «comunanza», ossia «un'alleanza di lealtà e fiducia per ottenere insieme quanto non è possibile conseguire ognuno da solo». Ha poi evidenziato le differenze tra comunanza e contratto: il contratto sociale fornisce uno status, la comunanza sociale, invece, «una società». Se può esistere una società senza Stato, ha proseguito, possiamo avere uno Stato senza società soltanto con la forza, la paura e il conformismo.

 

Se invece si rispetta a dignità della differenza, si ottiene la comunanza. Questa ripristina la cooperazione e si concentra sulla responsabilità più che sui diritti, che creano conflitti. I diritti senza responsabilità, ha insistito, «sono la crisi dei subprime del mondo morale». La comunanza, ha aggiunto, ci fa pensare alla reciprocità: «rispettare gli altri se si vuole essere rispettati». Ha quindi concluso rivolgendo un appello affinché Paesi e culture rispettino le differenze e creino «una nuova alleanza delle speranze».

 

I deputati, in piedi, gli hanno tributato un lungo applauso.

 

 

Link utili

 

Sito web del rabbino capo (in inglese)

 

Riferimenti

Seduta solenne: Rabbino Capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth

19.11.2008

 
 
 

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