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RESOCONTO

 

9 febbraio 2010

Strasburgo

 

 

 



 

 

Il Parlamento elegge la nuova Commissione europea


Con 488 voti favorevoli, 137 contrari e 72 astensioni, il Parlamento ha eletto la nuova Commissione europea che resterà in carica fino al 31 ottobre 2014 sotto la guida, per la seconda volta, di José Manuel Barroso. I leader dei gruppi PPE, S&D e l'ALDE avevano annunciato il loro sostegno al nuovo Esecutivo, mentre i Verdi/ALE, la GUE/NGL e l'EFD avevano anticipato il loro voto contrario e l'ECR aveva anticipato l'astensione.

 

La Commissione Barroso I, approvata nel novembre 2004, aveva ottenuto 449 voti favorevoli, 149 contrari e 82 astensioni.

 

Aprendo il dibattito in Aula, il Presidente del Parlamento, Jerzy Buzek, ha affermato che "questa è l'alba di un nuovo decennio, con un nuovo modo di lavorare per le istituzioni europee".

 

La responsabilità verso il Parlamento è "di importanza cruciale per la legittimazione democratica della Commissione", ha sottolineato il Presidente José Manuel Barroso. La situazione eccezionale che si vive attualmente con la crisi economica, i cambiamenti climatici e le questioni di sicurezza energetica - ha aggiunto - ha fatto sì che oggi è stato "un momento di audacia". Abbiamo bisogno di " istituzioni europee forti" per affrontare queste sfide, ha sostenuto, e spettava alla Commissione e al Parlamento agire insieme "al fine di garantire che l'UE sia qualcosa di più della mera somma delle sue parti". "Oggi un nuovo capitolo nella nostra avventura europea inizia", ha concluso, aggiungendo che dobbiamo cercare "di renderlo un successo per tutti i nostri cittadini".

 

Interventi in nome dei gruppi politici

 

Joseph  Daul (PPE, FR) ha sottolineato la necessità di trasmettere ai cittadini un "messaggio chiaro" su come l'Unione europea intende raggiungere i suoi obiettivi. L'UE, ha aggiunto, deve proiettare l'immagine di "ciò che l'UE è: un leader mondiale sul piano economico, della dimensione del mercato e dei contributi agli aiuti internazionali". Eppure, da Haiti all'Iran, all'Afghanistan fino allo Yemen, da Cuba alle relazioni transatlantiche, la voce dell'Unione europea finora "non è stata all'altezza delle nostre aspirazioni", ha detto, sollecitando un programma "ambizioso" per porvi rimedio. Le audizioni dei commisari, ha proseguito, sono un "esercizio di democrazia moderna", ma occorre migliorare le procedure e concentrare l'attenzione sugli obiettivi. L'orientamento politico della Commissione deve riflettere l'esito delle elezioni del 2009, e la sua prima priorità deve essere quella di soddisfare le aspettative dei cittadini, ha concluso Daul.
 

Martin Schulz (S&D, DE) ha criticato i commissari designati per essersi attenuti al "voto del silenzio" - imposto dal Presidente Barroso - nel corso delle audizioni per non incorrere in errori. A suo parere, invece, coloro che hanno instaurato un vero dialogo con il Parlamento europeo, come Michel Barnier, Joaquin Almunia o Kristalina Georgieva, "hanno guadagnato credibilità". Ha quindi chiesto che la Commissione lavori come un collegio, e non come un "sistema presidenziale". "Abbiamo bisogno di una Commissione forte, che si basi su un ampio sostegno del Parlamento europeo e abbiamo bisogno di una Commissione che lavori, che abbia un ruolo da svolgere e che capisca quale sia il suo lavoro", ha concluso.

 

Guy Verhofstadt (ALDE, BE) ha dichiarato che il suo "è un gruppo responsabile" che avrebbe votato in favore della nuova Commissione, precisando però che il suo sostegno "non sarà incondizionato". Ha poi auspicato che la Commissione "sarà la forza motrice dell'Europa, contrariamente agli ultimi cinque anni" e che i commissari lavorino come un vero collegio, con una forte unità e in grado di trovare le politiche che possano essere sostenute dalle tre famiglie politiche che compongono il collegio, tra le quali i liberali. Infine, ha chiesto che la nuova Commissione "si concentri su un obiettivo prioritario: trovare una risposta alla crisi economica e una strategia praticabile per l'Europa 2020". Ha quindi concluso invitando a "non ascoltare troppo gli Stati membri".

 

Daniel Cohn-Bendit (Verdi/ALE, FR) ha dichiarato di essere in presenza di "una coalizione di ipocriti", in quanto molti deputati voteranno a favore di una Commissione che, di fatto, non sostengono. La maggior parte dei commissari designati, non ha mostrato abbastanza "visione e ambizione" nel corso delle audizioni, ma nonostante ciò, i deputati li sostengono ancora e ciò starebbe a significare "che la somma degli zeri è positiva". Ha successivamente annunciato che il suo gruppo non avrebbe votato a favore della Commissione, chiedendo però di "non dire che chi non vota a favore è contro l'Europa". Ha quindi promesso alla Commissione il sostegno del suo gruppo su diversi argomenti, come sui cambiamenti climatici e sul contrasto alla crisi economica, a condizione che si vada nella giusta direzione. 

 

Jan Zahradil (ECR, CZ), ricordando che Barroso, nel 2005, aveva proposto di ridurre la burocrazia e semplificare la legislazione, ha auspicato il rilancio di questo proposito. "Se dimostra di essere un riformatore, la sosterremo, ma se segue sentieri già battuti, ci opporremo", ha concluso.

 

Lothar Bisky (GUE/NGL, DE) ha criticato le linee guida neoliberiste del Presidente della Commissione europea. Il nuovo collegio dei commissari rifletterebbe anche questo. "Non avrà il sostegno del mio gruppo e può aspettarsi un duro, ma leale scambio di opinioni con il suo collegio

 

Neil Farage (EFD, UK) ha detto a Barroso: "Qui abbiamo un nuovo governo d'Europa con poteri enormi e la possibilità di utilizzare poteri di emergenza per oltrepassare la volontà dei singoli paesi". E già i principali gruppi auspicano ancora più poteri!". Ha poi rilevato che "la povera Grecia è intrappolata" all'interno del sistema di Euro, sostenendo che ciò accadrà anche a Spagna, Portogallo e Irlanda".

 

Antefatti

 

L'elezione della Commissione è stata preceduta, nel mese di gennaio e febbraio, dalle audizioni dei commissari dinnanzi alle commissioni competenti del Parlamento europeo. Ogni commissione ha inviato una lettera di valutazione del rispettivo Commissario designato alla Conferenza dei presidenti, composta dal Presidente del Parlamento europeo e dai leader dei diversi gruppi politici. Tutte queste valutazioni sono state positive, e la Conferenza dei presidenti ha dato il suo via libera il 4 febbraio.

Link utili

 

Pagina web del Parlamento europeo sulle audizioni
Audizioni dei commissari designati
Comunicato stampa sull'approvazione della nomina di José Manuel Barroso (17.9.2009)

 

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Nuove competenze per il Parlamento nei rapporti con la Commissione
 


Il Parlamento ha approvato una serie di principi fondamentali da attuare nell'accordo di cooperazione che regola i rapporti tra il Parlamento e la Commissione. Il Presidente della Commissione Barroso ha approvato le richieste del Parlamento, che riflettono il nuovo ruolo del Parlamento dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

 

Il Parlamento e la Commissione stanno attualmente rivedendo il cosiddetto accordo quadro che definisce le relazioni tra le due istituzioni, comprese le loro responsabilità politiche, il flusso di informazioni e il coordinamento legislativo. I negoziatori delle due istituzioni hanno convenuto su una serie di principi chiave alla fine di gennaio. Il Parlamento ha approvato a larga maggioranza tali principi.

 

Subito dopo il voto, il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha avallato l'adozione di questi principi dichiarando alla plenaria di essere "profondamente convinto che è stata trovata un'intesa comune" sul modo in cui entrambe le istituzioni lavoreranno insieme nei prossimi anni. "Propongo di portare la nostra speciale partnership ad un nuovo livello, (...) per rispecchiare il nuovo trattato e foggiare insieme l'Europa ".

 

Il Presidente Buzek, rallegrandosi per l'intesa raggiunta su questo importante documento, ha dichiarato che l'accordo quadro stabilisce le nuove regole sulla base delle quali il Parlamento europeo e la Commissione lavoreranno insieme quotidianamente. Ha quindi rilevato che questo nuovo accordo rafforza il metodo comunitario. Vincolante per i prossimi cinque anni, esso getta le basi per una solida collaborazione tra due importanti istituzioni comunitarie.

 

La seconda fase dei negoziati, che inizierà immediatamente dopo l'insediamento della Commissione, dovrebbe portare - entro maggio-giugno 2010 - al testo di un ambizioso accordo quadro, che sarà in seguito approvato dalla Plenaria.

 

Parità di trattamento tra Parlamento e Consiglio

 

Uno dei risultati principali raggiunti dal Parlamento è stato l'impegno della Commissione a rispettare il principio della parità di trattamento tra Parlamento e Consiglio, in particolare per quanto riguarda l'accesso alle riunioni e alla documentazione completa delle riunioni della Commissione con gli esperti nazionali.

 

Un'altra questione fondamentale per il Parlamento era il miglioramento dell'obbligo di rendiconto dell'Esecutivo. La Commissione ha accettato di appoggiare il Parlamento nei prossimi negoziati relativi al Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) al fine di garantire la piena responsabilità di tale servizio, compresa una procedura trasparente per la nomina dei rappresentanti speciali e degli ambasciatori.


 

Nelle sessioni plenarie del Parlamento europeo sarà introdotta un'ora delle interrogazioni con i commissari, compreso il vicepresidente per le relazioni esterne/Alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza. Inoltre, qualora il Parlamento chiedesse al Presidente della Commissione di ritirare la fiducia a un singolo membro della Commissione, il Presidente sarà tenuto a prendere seriamente in considerazione la possibilità di chiedere le dimissioni di tale membro oppure dovrà illustrare al Parlamento il motivo del suo rifiuto di farlo.

 

Una posizione più forte per le iniziative legislative del Parlamento

 

La Commissione si è inoltre impegnata a informare il Parlamento sul seguito concreto dato a qualsiasi richiesta d'iniziativa legislativa, in un tempo massimo di tre mesi e, entro un anno, a presentare una proposta legislativa. In caso contrario, sarà tenuta a fornire al Parlamento una motivazione dettagliata.

 

Sono state accolte anche le richieste del Parlamento per quanto riguarda i futuri negoziati sul miglioramento del processo legislativo. La Commissione si è impegnata a consultare il Parlamento sull'utilizzo della normativa non vincolante e a rafforzare il diritto del Parlamento di essere informato sulle procedure d'infrazione.

 

Accrescere il ruolo del Parlamento nei negoziati internazionali

 

L'accordo tra le due istituzioni prevede l'impegno della Commissione a rafforzare la sua collaborazione con il Parlamento nei negoziati internazionali. Il Parlamento, in futuro, riceverà informazioni complete durante tutte le fasi dei negoziati. Inoltre, in occasione delle conferenze internazionali, la Commissione agevolerà la concessione dello status di osservatore al Presidente della delegazione del Parlamento.

 

Infine, è stata anche accolta la richiesta del Parlamento volta a migliorare la programmazione e la Commissione ha deciso di cercare un'intesa comune tra le Istituzioni prima di approvare il suo programma di lavoro annuale.

 

Link utili

 

Il testo approvato sarà disponibile al seguente link (cliccare sul 9 febbraio)

Nota di background sull'Accordo quadro (in inglese)

Accordo quadro vigente del 2005 (Allegato XIV del Regolamento del PE)

 
 
 
 

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