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Reporter senza frontiere, 63 giornalisti uccisi nel 2005
 

Roma, 5 gennaio 2006 – Nel 2005, sono stati almeno 63 i giornalisti uccisi nell’esercizio della loro funzioni o per aver espresso le loro opinioni, più di 1300 sono gli aggrediti o minacciati, almeno 1006 sono i mezzi di informazione censurati. E’ questo il triste bilancio reso noto da Reporter senza frontiere. Si tratta, evidenzia Rfs, del più alto numero di morti dal 1995, anno che ne registrò 64.

Nel suo rapporto annuale, l’ Associazione rileva che ai giornalisti sono da aggiungere cinque collaboratori dei mezzi d’informazione (traduttori, autisti, tecnici, agenti della sicurezza), che hanno perso la vita in Irak. Questo paese, con 24 uccisi nell’anno appena trascorso, per il terzo anno consecutivo conta il maggior numero di morti. Al secondo posto le Filippine, con sette, seguite  da Afghanistan, Azerbaidjan, Bangladesh, Haiti, Libano, Messico, Nepal, Pakistan, Rd Congo, Russia, Somalia, Sri Lanka.

All’ associazione internazionale Reporters sans frontières, che si occupa dei giornalisti imprigionati e della libertà di stampa nel mondo, il Parlamento europeo ha assegnato il Premio Sacharov 2005.

 

 

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