Ue, analizzato il
programma di riforma per la crescita e l'occupazione in Italia |
Bruxelles, 25 gennaio 2006 - Nell’ambito della sua prima relazione annuale sullo stato di avanzamento del nuovo partenariato con gli Stati membri per la crescita e l’occupazione, la Commissione europea ha pubblicato un’analisi del programma nazionale di riforma predisposto dalle autorità italiane. Secondo cupazione, la Commissione eur la Commissione, complessivamente il programma individua e risponde a gran parte delle sfide che l’Italia si trova a dover affrontare, e prevede molte iniziative utili. Tuttavia, una trattazione più ampia del modo in cui l’Italia intende procedere per accrescere i tassi di occupazione e ridurre il divario occupazionale tra le regioni avrebbe consentito di presentare una strategia più chiara, comprendente tutti i settori, evidenziando i collegamenti intersettoriali. Inoltre il programma affronta solo parzialmente il tema della concorrenza e le questioni regionali. Le principali sfide individuate - Il programma nazionale di riforma (PICO - Piano per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione) presentato dall’Italia individua cinque priorità per favorire la crescita del prodotto interno lordo e dell’occupazione: ampliamento dell’area di libera scelta dei cittadini e delle imprese (attraverso la liberalizzazione dei mercati dell’energia e dei servizi), incentivazione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, rafforzamento dell’istruzione e della formazione, adeguamento delle infrastrutture, tutela dell’ambiente. Una sesta priorità, la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, è trattata in un documento a parte. Informazioni a parte sono state fornite anche sulle questioni relative all’occupazione. La Commissione condivide l’analisi delle autorità italiane, ma ritiene che una delle principali sfide per l’Italia sia quella di accrescere in generale la concorrenza su tutti i mercati, anche attraverso l’approfondimento del mercato interno. I punti di forza del programma - Tra i punti di forza del programma figurano gli interventi diretti a migliorare il contesto normativo in cui operano le imprese, in particolare attraverso la riduzione dei costi amministrativi e la riforma della legge fallimentare. Un altro punto forte del programma è costituito da alcune misure dirette a migliorare i risultati nel settore dell’istruzione. I settori che richiedono un ulteriore impegno - La relazione della Commissione incoraggia le autorità italiane ad accrescere i loro sforzi per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche e ad adottare misure più incisive e più specifiche per promuovere la concorrenza, soprattutto nelle industrie e nei servizi di rete. La relazione sollecita inoltre l’adozione di un approccio più generale diretto ad accrescere l’offerta di lavoro e i tassi di occupazione, intervenendo in particolare sulle disparità regionali. Quadro economico - Nel 2004 il PIL pro capite dell’Italia è stato pari al 103% della media UE. Tra il 1995 e il 2004, il PIL italiano è cresciuto in media dell’1,6% l’anno, a fronte della crescita del 2% registrata nella zona euro. Nello stesso periodo anche la crescita della produttività per occupato è risultata inferiore alla media della zona euro. Nonostante il basso tasso di crescita, la creazione di un numero consistente di posti di lavoro negli ultimi anni ha contribuito a far scendere il tasso di disoccupazione all’8% nel 2004, ossia al di sotto della media UE. Contemporaneamente il tasso di occupazione, pari al 57,6% (2004), rimane molto al di sotto dell’obiettivo di Lisbona. L’Italia ha registrato una perdita di competitività sul piano internazionale e ha un debito pubblico molto forte. I programmi nazionali di riforma per la crescita e l’occupazione - I programmi nazionali di riforma offrono una breve panoramica delle riforme microeconomiche, macroeconomiche e occupazionali previste a livello nazionale per il periodo 2005-2008. I programmi sono stati elaborati dagli Stati membri per la prima volta nell’autunno 2005 sulla base di una serie di 24 orientamenti integrati proposti dalla Commissione europea e approvati dai Capi di Stato e di governo. I programmi costituiscono un elemento fondamentale delle nuove modalità di intervento concordate nell’ambito della strategia dell'Unione europea per la crescita e l'occupazione, nota come "strategia di Lisbona". Il nuovo modo di procedere ha permesso di rafforzare il partenariato tra la Commissione e gli Stati membri e sta iniziando a dare nuovo slancio alle misure dirette ad accrescere la prosperità e a offrire a un maggior numero di persone la possibilità di beneficiarne. Ad esempio, il nuovo sistema aiuta ad individuare i molti casi di politiche efficaci e innovative esistenti in ciascuno Stato membro, in modo che gli altri Stati possano apprendere da esse, adattarle e adottarle al proprio interno. Le prossime fasi - La Commissione collaborerà ora con gli Stati membri per accrescere il processo di apprendimento reciproco, per sostenere i loro sforzi nell’attuazione dei programmi nazionali di riforma e per discutere come rafforzare tali programmi.
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