Si punta a restringere il divario nelle retribuzioni e ad
aumentare le presenze femminili nelle posizioni decisionali – Sarà
creato un Istituto per monitorare e analizzare le disuguaglianze tra
i generi
Bruxelles, 7 marzo 2006 – Il ruolo delle donne
e degli uomini nella realizzazione e nell’ attuazione di una
politica di pari opportunità. Sarà questo, domani, il tema della
conferenza per la Giornata internazionale della donna, che la
Commissione europea organizza tradizionalmente per il personale che
lavora nelle istituzioni comunitarie.
Per i vertici dell’ Unione europea non è possibile continuare a
sviluppare una politica delle pari opportunità senza coinvolgere nel
processo anche gli uomini, avvantaggiati come le donne da questa
politica che li riguarda. Il Presidente della Commissione José
Manuel Barroso terrà il discorso di apertura della conferenza, che
sarà presieduta da Siim Kallas, vicepresidente della Commissione
europea e commissario responsabile per gli affari amministrativi.
Tra gli altri oratori: Catherine Day (segretario generale della
Commissione), Lissy Gröner (membro della Commissione per i diritti
della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo), Waqar
Azmi (consigliere principale del governo britannico per la
diversità), Anne-Marie Devreux (sociologa) e Lars Jalmert (già
membro del Consiglio svedese per la ricerca sulla vita
professionale.
Per diminuire le disparità tra uomo e donna in Europa, la
Commissione Ue ha lanciato un piano di cinque anni che punta a
restringere il divario nelle retribuzioni e ad aumentare la presenza
femminile nelle posizioni decisionali. E’ prevista anche la
creazione di un istituto europeo per la raccolta dei dati sul
fenomeno, finanziato da Bruxelles con 50 milioni di euro. La sede e’
ancora da decidere, ma per Spidla ’’sarebbe giusto’’ che fosse in
uno dei nuovi paesi dell’Ue.
“Le pari opportunità sono un principio in sè, a prescindere dalle
conseguenze economiche negative che derivano dalla disuguaglianza di
genere’”, ha sottolineato il commissario Ue per lavoro e affari
sociali, il ceco Vladimir Spidla. E in ogni caso per essere un
attore economico di primo piano su scala mondiale ’’l’Europa deve
utilizzare tutto il suo potenziale umano, promuovendo dunque le pari
opportunità’’, ha aggiunto il commissario nel corso di una
conferenza stampa.
Il piano di azione lanciato dalla Commissione europea prevede 21
interventi a favore della parità di genere, da condurre da oggi al
2010. Tra le priorità la lotta al divario nelle retribuzioni, che -
secondo i dati della Commissione - sono per le donne in media
inferiori del 15% rispetto ai loro colleghi maschi. Spidla ha poi
puntato il dito contro la ’’sottorapresentazione femminile nei
settori in cui si decide e nelle posizioni manageriali’’: tra i
manager europei le donne sono ’’soltanto il 30%’’, ha osservato il
commissario, e nelle posizioni manageriali di spicco sono appena il
2,2%.
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