l'AGE informa |
Lettera apostolica ai responsabili delle
comunicazioni sociali |
Giovanni Paolo II auspica un'informazione
veritiera e libera |
Necessari provvedimenti legislativi per
agevolare la gestione e la disponibilità dei mass media |
Città del Vaticano, 21 febbraio – La Chiesa torna ad interessarsi dei mass media. Lo fa il Papa con una “lettera apostolica” resa nota oggi; è indirizzata ai responsabili delle comunicazioni sociali e porta la data del 24 gennaio, ricorrenza di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti. Giovanni Paolo II sottolinea che oggi esistono “nuovi mezzi di comunicazione con tecnologie e linguaggio inediti” e che la Chiesa deve impegnarsi ad usarli al meglio per la sua opera di evangelizzazione. Queste moderne tecnologie al servizio dell’informazione - evidenzia il Papa - si presentano come una provvidenziale opportunità per raggiungere gli uomini in ogni latitudine, superando barriere di tempo, spazio e lingua. Ma la Lettera non è rivolta soltanto agli operatori pastorali, persone consacrate e laici, ma anche a tutti i professionisti della comunicazione. Giovanni Paolo II lancia un appello: “E’ necessario che anche le comunicazioni sociali entrino in un quadro di diritti e doveri organicamente strutturati, dal punto di vista sia della formazione e della responsabilità etica che del riferimento alle leggi ed alle competenze istituzionali”. Gli strumenti della comunicazione sociale - afferma il Papa - sono un patrimonio da tutelare e promuovere. Dopo aver sottolineato i forti legami che i media hanno con l’economia, la politica e la cultura, la Lettera apostolica auspica tre fondamentali direttrici di operatività: la formazione, la partecipazione e il dialogo. Innanzi tutto è necessaria un’intelligente opera di formazione che educhi specialmente i giovani all’ utilizzo corretto, responsabile e critico dei media. Secondo: l’ utilizzo dei media e l’accesso ad essi devono essere aperti alla partecipazione corresponsabile. A questo proposito Giovanni Paolo II si augura “opportuni provvedimenti legislativi” perché l’uso e la fruizione dei mezzi di informazione non siano esclusiva pertinenza di pochi. Infine, il dialogo: può essere favorito dalla grande potenzialità dei media; usarla in modo sbagliato può portare, invece, a incomprensioni, ingiustizie e conflitti. Un messaggio che la Chiesa rivolge a giornalisti, lettori, ascoltatori, “navigatori” dei mezzi informatici e a tutti coloro che ogni giorno, come operatori o come fruitori, hanno a che fare con i mezzi di comunicazione di massa: la comunicazione veritiera e libera contribuisce a consolidare il progresso sociale in ogni parte del mondo. |