Cinque
condizioni di Fischler per rilanciare i negoziati
Roma, 2 dicembre
2003 - Dopo aver partecipato alla conferenza della FAO a Roma e a
vari incontri bilaterali e multilaterali, il commissario UE
all'agricoltura Franz Fischler ha espresso cauto ottimismo a
proposito dei negoziati agricoli in seno all'Organizzazione Mondiale
del Commercio. Intervenendo ad una conferenza stampa a Roma, egli ha
dichiarato: "La Commissione europea ha portato a termine la
fase di riflessione post-Cancun. Abbiamo messo a punto una strategia
globale per rilanciare i negoziati quando l'OMC si riunirà a
Ginevra il 15 dicembre. L'impressione che ho avuto qui a Roma, è
che tutti siano disposti a sedersi di nuovo al tavolo dei negoziati.
Mi sembra anche che molti riconoscano che Cancun è stata
un'occasione mancata, dalla quale non è uscito nessun vincitore ma
solo perdenti, soprattutto i paesi in via di sviluppo. L'UE è
senz'altro pronta a sobbarcarsi un onere più grande per rendere i
mercati agricoli più aperti. Tuttavia, se non affrontiamo
debitamente le complessità del sostegno all'agricoltura, se non ci
opponiamo al protezionismo e alle barriere commerciali, non solo nei
paesi industrializzati ma anche in quelli in via di sviluppo, se non
offriamo un trattamento speciale ai paesi più poveri, non
arriveremo ad un accordo equo con l'OMC".
Il commissario Fischler ha sottolineato che, per riuscire, i
negoziati agricoli dell'OMC devono superare le seguenti cinque
prove:
1.
Migliori condizioni per i paesi in via di sviluppo
"Non a
caso, questo ciclo di negoziati si chiama "Agenda per lo
sviluppo". Noi appoggiamo questo obiettivo. Non vi è ombra di
dubbio che l'UE è pronta a sobbarcarsi un onere più grande per la
liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli. Tutti i paesi
economicamente avanzati devono permettere l'accesso in esenzione
completa da dazi e contingenti alle esportazioni dei 49 paesi più
poveri del mondo e concedere l'accesso a dazio zero ad almeno il 50%
delle importazioni provenienti dai rimanenti paesi in via di
sviluppo, economicamente più robusti".
2.
Il gioco delle concessioni reciproche
"Giocarsi
il tutto per il tutto può essere una strategia valida per la finale
della coppa dei campioni, ma non funziona in sede di negoziati OMC.
I 146 paesi che si accingono a negoziare devono essere disposti a
farsi delle concessioni reciproche. Quando il ciclo di Cancun è
saltato in aria, i paesi in via di sviluppo, che si aspettavano per
lo più di trarre qualche vantaggio dalla liberalizzazione degli
scambi agricoli, hanno dovuto tornarsene a mani vuote, senza aver
ottenuto né un miglioramento sostanziale dell'accesso ai mercati, né
una sensibile riduzione degli aiuti agricoli che falsano la
concorrenza, né l'abolizione di ogni forma di promozione delle
esportazioni, né alcun trattamento favorevole per loro. In pratica,
il G-19 ha segnato un autogol. Nel corso di queste ultime settimane,
l'UE si è allontanata più volte dalla propria posizione iniziale,
dando prova di notevole flessibilità. Abbiamo riformato la nostra
politica agricola, abbiamo proposto di abolire le sovvenzioni
all'esportazione per venire incontro agli interessi dei paesi in via
di sviluppo, abbiamo mitigato la nostra politica in materia di
indicazioni geografiche, ecc. Ma la flessibilità non può essere
una strada a senso unico, o meglio, viste le esigenze del G-19,
un'autostrada a senso unico. Finora, le loro pretese sono state
enormi, ma le concessioni che sono disposti a fare sono veramente
minime. Ora aspettiamo finalmente proposte serie da parte del
G-19", ha sfidato Fischler.
3.
Le riforme devono essere riconosciute e non penalizzate
"L'UE ha
compiuto grandi passi avanti. Fino a poco tempo fa, gli aiuti
distorsivi della concorrenza predominavano nettamente nella nostra
politica agraria. Questo è cambiato completamente, soprattutto in
seguito alla riforma della politica agricola comune (PAC) del giugno
2003. Affinché lariforma della politica agricola sia riconosciuta
anziché penalizzata, essa deve trovare riscontro nell'Agenda per lo
sviluppo di Doha. Se il diverso impatto delle diverse politiche
agricole sui mercati mondiali, sui prezzi e sui paesi in via di
sviluppo non è preso in considerazione, a che serve fare delle
riforme?" ha chiesto il commissario.
4.
La sostanza deve prevalere sugli slogan
"L'UE ha dovuto rispondere all'obiezione di
fuoco: mentre la maggior parte dei poveri di questo mondo vive oggi
con meno di un dollaro al giorno, la vacca europea beneficia di
oltre il doppio di questo importo. Il fatto è che questo raffronto
non solo è falso, ma non è affatto pertinente all'argomento che si
vuole dimostrare. La polemica dei due dollari per vacca ignora
completamente gli effetti che gli aiuti all'agricoltura concessi dai
paesi sviluppati producono sui paesi in via di sviluppo e sugli
scambi. Ciascun dollaro o euro versato a titolo di aiuto diretto nei
paesi sviluppati non ha necessariamente lo stesso effetto sugli
scambi; ciascun dollaro o euro di sostegno indiretto dei prezzi di
mercato che influisce sugli scambi non proviene necessariamente dai
paesi sviluppati".
5.
I ricchi non possono agire da soli
"Il fatto
che i paesi in via di sviluppo non abbiano tratto sufficienti
vantaggi dalla liberalizzazione degli scambi non è da imputarsi
unicamente alle politiche agricole dei paesi ricchi. Secondo la
Banca mondiale, l'80% dei vantaggi provenienti dalla
liberalizzazione sarebbe dovuto all'eliminazione degli ostacoli agli
scambi tra gli stessi paesi poveri. In Europa, il dazio medio sui
prodotti agricoli è di appena il 10%, mentre esso è pari al 30% in
Brasile e al 60% nell'insieme dei paesi in via di sviluppo. Non sono
dunque soltanto i paesi ricchi, ma anche i paesi in via di sviluppo
che devono ridurre gli ostacoli agli scambi, nel loro stesso
interesse. Dobbiamo poi badare particolarmente ai più poveri tra i
paesi in via di sviluppo. Non tutti i paesi in via di sviluppo si
trovano allo stesso livello. Il Burkina Faso non può competere con
il Brasile, né il Mali con la Tailandia. I paesi in via di sviluppo
più avanzati devono fare uno sforzo maggiore di quelli più
deboli", ha concluso il commissario.
Per ulteriori informazioni sull'OMC e l'agricoltura,
consultare il sito:
http://europa.eu.int/comm/agriculture/external/wto/index_en.htm |