Libro verde sulla protezione
all’estero dei cittadini europei |
Bruxelles, 28 novembre - I cittadini dell’ Unione europea compiono ogni anno circa 180 milioni di viaggi al di fuori dell'Ue e la metà dei residenti dell'Unione intende recarsi in un paese terzo nei prossimi tre anni. La Commissione europea, nell’intento di rafforzare la protezione di questa categoria di cittadini, ha adottato un Libro verde dedicato alla protezione consolare e diplomatica. Tutti i cittadini dell'Unione europea che viaggiano o vivono in un paese terzo in cui i loro Stati membri di origine non sono rappresentati hanno diritto a ricevere protezione diplomatica e consolare dalle autorità di qualunque altro Stato membro, alle stesse condizioni dei cittadini di tale Stato. Questo diritto fondamentale è garantito dall'articolo 20 del trattato CE e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (articolo 46). Tuttavia, secondo un recente sondaggio di Eurobarometro, i cittadini dell'Unione ignorano l'esistenza di tale diritto: solamente il 23% degli interpellati ne è a conoscenza. Al contrario, in questo campo è forte l'aspettativa nei confronti dell'Europa. "È indispensabile assicurare un'adeguata protezione al crescente numero di cittadini dell'Unione europea che viaggia, lavora e vive al di fuori delle frontiere dell'Unione" ha dichiarato il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile per la Giustizia, libertà e sicurezza. Ed ha aggiunto: "L'Unione europea protegge i suoi cittadini in tutto il mondo. L'articolo 20 garantisce che ciascun cittadino europeo possa trovare un appoggio sicuro dovunque sia nel mondo. Quando viaggiano all'interno e all'esterno delle frontiere dell'Unione, i cittadini dell'Unione europea fanno parte di una grande famiglia, non solo nei momenti difficili ma anche quando si tratta di ricevere assistenza e protezione in generale". La protezione consolare diventa uno strumento essenziale in situazioni drammatiche, come la tragedia dello tsunami o la guerra del Libano, in cui il cittadino europeo può avere difficoltà a entrare in contatto con i servizi del suo paese; ma il cittadino può ricorrere alla protezione consolare anche per risolvere problemi del quotidiano, come la perdita del passaporto durante una vacanza, o in caso di arresto o detenzione. La necessità di rafforzare la protezione diplomatica e consolare assume un'importanza particolare, perché non tutti gli Stati membri dispongono di una rappresentanza permanente in ciascun paese terzo. Attualmente, esistono solo tre paesi extra-UE in cui siano rappresentati – con un'ambasciata o un consolato - tutti i 25 Stati membri dell'Unione europea: la Repubblica popolare cinese, gli Stati Uniti e la Federazione russa. Inoltre, attualmente, il quadro giuridico a livello di UE è limitato alla decisione 95/553/CE, di cui è previsto il riesame nel 2007. Questi fattori giustificano la necessità di intavolare un dibattito di ampia portata per consolidare il diritto dei cittadini UE e delle loro famiglie alla protezione consolare e diplomatica. La
Commissione ha quindi pubblicato un Libro verde che affronta una
vasta gamma di questioni, proponendo possibili soluzioni, come ad
esempio:l'inserimento in tutti i passaporti nazionali del testo
dell'articolo 20 del trattato;l'estensione della protezione
consolare ai familiari dei cittadini UE che siano cittadini di paesi
terzi;la semplificazione delle procedure per la concessione di
anticipi pecuniari ai cittadini europei in difficoltà; la creazione
di "uffici comuni", per razionalizzare i compiti e risparmiare sui
costi fissi delle strutture delle reti diplomatiche e consolari
degli Stati membri;la formazione comune dei funzionari degli Stati
membri e delle istituzioni comunitarie.
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