La polemica sulle vignette satiriche di un giornale danese |
Frattini: lo
scontro delle idee evita quello della violenza |
“Nello stesso tempo - ha aggiunto Frattini - un altro principio sacrosanto figura fra i fondamenti della nostra Europa: la libertà di espressione e, conseguentemente, il diritto di critica. Il confronto anche aspro e irriverente tra opinioni diverse spesso alimenta la libera polemica politica. E la satira è parte di questa libertà. Discutiamo del contenuto e della forma della critica e diamo vita a confronti duri e difficili: nelle aule dei parlamenti, nei giornali, in pubblico. E’ questa la regola, una regola che sostituisce lo scontro delle idee e delle parole a quello delle armi e della violenza”. “Alla polemica in corso – ha sottolineato -ritengo di dover partecipare, ricordando per esempio che esistono temi e argomenti sensibili, in particolare nell’ambito della religione e del sacro, e soprattutto nel contesto dei nostri giorni. Per questo considero, personalmente, poco opportuna la pubblicazione di queste vignette, anche se il bersaglio della satira non è una religione bensì un’interpretazione distorta e manipolata di essa, quella che i terroristi usano per fare proselitismo tra i giovani e fanatizzarli, in qualche caso fino all’omicidio-suicidio”. “Queste osservazioni dettate dal buon senso - ha precisato il vice presidente della Commissione europea - non possono e non devono assolutamente giustificare le reazioni cui assistiamo contro la Danimarca, altri paesi o l’Ue. Violenze, ricatti, appelli al boicottaggio dei prodotti danesi o addirittura alla limitazione della libertà di stampa, tutto questo è del tutto inaccettabile e non aiuta certo la comprensione fra le comunità. Bisogna capire che poiché la privazione della libertà è stata sempre fonte di sofferenze e di lutti, la difesa della libertà è un principio universale da ribadire anche quando significa dare voce a chi non è d’accordo con noi. Non c’è dialogo - ha concluso Frattini - con chi minaccia il principio universale della libertà, con chi vuole fare paura. Non c’è dialogo senza libertà”.
|