Bruxelles, 9 febbraio 2004. La Commissione europea chiede
agli Stati membri, ai liberi professionisti e agli ordini
professionali di riformare o eliminare la fissazione dei prezzi e le
altre restrizioni che impediscono la concorrenza, in particolare per
categorie professionali quali gli avvocati e gli architetti, ad
eccezione di quando esse siano chiaramente giustificate da motivi di
interesse pubblico. Il commissario Mario Monti ha dichiarato:
"Il settore dei servizi è il principale motore di crescita
dell'Unione europea e i servizi professionali forniscono un
importante contributo a tale settore. L'alleggerimento della
regolamentazione permetterebbe di offrire servizi più competitivi
alle imprese e ai consumatori e quindi contribuirebbe a far crescere
la competitività dell'Europa in linea con l’agenda di
Lisbona".
Sulla concorrenza nei servizi professionali la Commissione ritiene
che per la maggior parte delle restrizioni è opportuno intervenire
a livello nazionale poiché la loro portata è per lo più
nazionale. Tale approccio è anche in linea con l’applicazione
decentrata delle regole di concorrenza prevista a partire dal 1°
maggio. Attraverso la rete europea della concorrenza la Commissione
vigilerà sul lavoro delle autorità nazionali garanti della
concorrenza ma continuerà ad intervenire per le violazioni che non
possono essere trattate a livello nazionale.
Attraverso vaste ricerche sulla situazione della concorrenza nelle
professioni degli avvocati, notai, contabili, architetti, ingegneri
e farmacisti la
Commissione è giunta alla conclusione che l’esistenza di
restrizioni dei prezzi e della pubblicità e di limitazioni di altro
genere impedisce che l'economia e i consumatori, in particolare,
beneficino dei vantaggi della concorrenza.
Dato che tali restrizioni hanno soprattutto portata nazionale, la
Commissione chiede ai
governi nazionali, alle autorità di concorrenza e alle stesse
organizzazioni professionali di sottoporre a riforma tali
restrizioni o di eliminarle se non sono debitamente giustificate.
Tale approccio è in linea con l'entrata in vigore,
prevista per il mese di maggio, di nuove regole che decentralizzano
l'applicazione delle norme antitrust dell’UE, attribuendo alle
autorità nazionali garanti della concorrenza e agli organi
giurisdizionali nazionali un ruolo più importante nella valutazione
delle norme e delle regole delle professioni.
Le restrizioni sono ancora
numerose
I servizi costituiscono il principale motore di crescita
dell’UE e rappresentano il 54% del PIL e il 67% dell'occupazione,
secondo dati forniti da Eurostat. Le libere professioni svolgono un
ruolo importante in tale settore e il permanere di restrizioni
rallenta la produttività e la crescita.
Da un accurato esame svolto dalla Commissione lo scorso anno è
emerso che le restrizioni sono ancora numerose e spesso non hanno
giustificazioni oggettive. In Italia e Germania continuano ad
esistere prezzi minimi per le attività di architetti, ingegneri e
avvocati, accompagnati in alcuni casi da prezzi massimi.
L'esperienza dei paesi che hanno eliminato la regolamentazione dei
prezzi, la Francia per quanto riguarda i servizi legali e il Regno
Unito per i servizi di registrazione dei passaggi di proprietà e
per i servizi offerti dagli architetti, ha dimostrato che il
controllo dei prezzi non è uno strumento essenziale per garantire
standard qualitativi elevati.
Alcuni paesi inoltre continuano a proibire ai liberi professionisti
di pubblicizzare i loro servizi cosicché per i consumatori la
ricerca della qualità e dei prezzi più adatti alle loro esigenze
diventa più difficile e più costosa. È il caso dei revisori dei
conti (Francia, Lussemburgo Spagna e Portogallo) o dei notai
(Francia, Italia, Spagna e Grecia). Queste ed altre professioni sono
anche soggette a notevoli limitazioni per quanto riguarda la
pubblicità in altri paesi.
Altre restrizioni meno visibili riguardano l'accesso alle
professioni stesse e si presentano sotto forma di regolamentazioni
eccessive per quanto riguarda le licenze o di limitazioni basate su
criteri demografici e geografici imposte ad esempio per i farmacisti
e i notai in alcuni paesi.
Alcuni rappresentanti delle professioni sostengono talvolta che la
regolamentazione restrittiva protegge i consumatori. La Commissione
teme che il solo effetto sia di proteggere le professioni stesse da
una salutare concorrenza e intende studiare insieme alle
associazioni di consumatori quali siano le maniere alternative per
aiutare i consumatori a trovare i servizi che desiderano e a
valutarne la qualità.
La Commissione riconosce che una regolamentazione può essere
necessaria, ad esempio per impedire la pubblicità ingannevole, la
costruzione di edifici di cattiva qualità o una revisione contabile
non accurata. Le restrizioni, tuttavia, devono essere esaminate con
molta attenzione per valutare se un obiettivo legittimo di interesse
pubblico non possa essere conseguito con mezzi meno restrittivi
della concorrenza.
La discussione è aperta
L'esercizio avviato dalla Commissione nel gennaio 2003 con
la pubblicazione di uno studio commissionato all’Istituto per gli
studi superiori di Vienna ha già avviato un dibattito in Germania
ed Italia. Le autorità garanti della concorrenza di Danimarca,
Irlanda, Paesi Bassi, Finlandia e Regno Unito hanno inoltre già
adottato o stanno adottando un programma generale di azione per
riformare il settore. Quasi tutte le autorità garanti della
concorrenza hanno ricevuto notificazioni o denunce.
La giurisprudenza recente della Corte di giustizia europea ha
inoltre fornito un orientamento per quanto riguarda la compatibilità
di alcune pratiche con le regole di concorrenza europee. In
particolare in una causa che vedeva l'autorità italiana garante
della concorrenza opposta al consorzio italiano di imprese
produttrici di fiammiferi la Corte europea ha stabilito che le
autorità di concorrenza nazionali hanno l’obbligo di porre
termine a una condotta contraria alla concorrenza anche se tale
condotta è prescritta o facilitata da misure o leggi dello Stato.
La Commissione presenterà una relazione nel 2005 sui progressi
conseguiti nell’eliminazione di regole restrittive e
ingiustificate nelle libere professioni. Nel frattempo essa
continuerà a svolgere un ruolo attivo
opponendosi a tali restrizioni quando sarà necessario,
verificando le opinioni dei liberi professionisti e dei consumatori,
collaborando con le autorità nazionali ed estendendo la sua attività
di promozione della concorrenza e di accertamento dei fatti ai 10
nuovi Stati membri.
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