Strasburgo,
12 gennaio 2005 - A larga maggioranza, il Parlamento europeo ha
approvato il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa e
“ne sostiene vivamente la ratifica”. La relazione di Richard
Corbett (PSE, UK) e di Íñigo Méndez De Vigo (PPE/DE, ES) è stata
adottata con 500 voti favorevoli, 137 contrari e 40 astensioni.
La relazione d'iniziativa consta essenzialmente di due parti. Da un
lato c’è la risoluzione stessa, scritta in un linguaggio
accessibile al grande pubblico, che ha la funzione “pedagogica”
di spiegare al cittadino europeo i vantaggi della Costituzione
rispetto ai trattati esistenti (chiarezza, efficacia, responsabilità
democratica, diritti dei cittadini) e di respingere talune critiche
sollevate nel corso dei dibattiti e giudicate «infondate» dai
deputati. Vi è poi la motivazione, un documento molto più lungo,
che analizza dettagliatamente queste novità.
L’ Euroassemblea è giunta alla conclusione che, “globalmente,
la Costituzione rappresenta un buon compromesso, migliora
notevolmente i trattati esistenti e, una volta in vigore, apporterà
benefici visibili” ai cittadini, al Parlamento europeo e ai
parlamenti nazionali - in quanto loro rappresentanza democratica -
agli Stati membri (comprese le loro regioni e le loro autorità
locali) e renderà più attivo il funzionamento delle istituzioni
dell'Unione europea e, quindi, dell'Unione europea nel suo insieme.
Quindi chiarezza, efficacia, responsabilità democratica e diritti
dei cittadini. Per i deputati sono questi i principali progressi che implica
la Costituzione.
La risoluzione si compiace che i vari trattati sono sostituiti da un
unico documento più leggibile, che viene riaffermata la doppia
legittimità dell'Unione - un'Unione di Stati e di cittadini - e che
scomparirà la confusione tra Comunità europea e Unione europea. La
serie di valori comuni su cui si basa l'Unione e che crea uno
stretto legame tra i suoi cittadini, viene poi esplicitata ed
estesa. Inoltre, la coesione economica, sociale e territoriale è
riaffermata come obiettivo dell'Unione e, tra l’altro, sono
previste nuove disposizioni concernenti un elevato livello di
occupazione, la parità tra uomini e donne, l'eliminazione di tutti
i tipi di discriminazione, la promozione della giustizia e della
protezione sociale, il rispetto dei servizi di interesse generale,
la tutela dei consumatori e la promozione dello sviluppo
sostenibile. Si sottolinea che gli atti legislativi europei verranno
semplificati, la loro terminologia chiarita e che l'inserimento
nella Costituzione dei simboli dell'Unione migliorerà la
consapevolezza riguardo alle Istituzioni dell'Unione e al loro
operato.
L'aumento delle decisioni da prendere a maggioranza qualificata in
seno al Consiglio viene accolto con favore dai deputati in quanto
permette all'Unione di funzionare senza essere bloccata da veti.
Inoltre, viene apprezzato il fatto che la Presidenza del Consiglio
europeo sarà in carica per due anni e mezzo invece che per sei mesi
e che sia prevista una riduzione del numero dei membri della
Commissione, in base ad una rotazione paritaria tra Stati
membri.
La risoluzione sottolinea poi che vi sarà “un notevole
rafforzamento della visibilità dell'Unione e del suo ruolo di
attore globale” grazie alla creazione del Ministro degli esteri
europeo (unificando le attuali due cariche di Alto Rappresentante
per la politica estera e di Commissario per le relazione esterne) e
istituendo il servizio estero europeo unico. Inoltre, il
conferimento della personalità giuridica all'Unione, per i deputati
“migliorerà la capacità di agire a livello di relazioni
internazionali e di essere parte di accordi internazionali”,
mentre l'azione nel settore della giustizia e degli affari interni,
si fonderà su procedure più efficaci “promettendo progressi
tangibili in materia di giustizia, sicurezza e immigrazione”.
La risoluzione evidenzia che i cittadini “potranno controllare
meglio l'operato dell'Unione europea”. In effetti, il Parlamento
europeo deciderà di regola su base di parità con il Consiglio in
merito alla legislazione dell'Unione. Tale normativa, peraltro, sarà
soggetta ad una verifica preliminare da parte dei parlamenti
nazionali. Questi ultimi, inoltre, riceveranno tutte le proposte
dell'Unione europea in tempo utile per discuterle con i loro
ministri prima che il Consiglio adotti una posizione e avranno anche
il diritto di presentare obiezioni alla legislazione proposta, se
ritengono che questa esuli dalle competenze dell'Unione europea. Il
Presidente della Commissione, poi, verrà eletto dal Parlamento
europeo creando così “un collegamento con i risultati delle
elezioni europee”, mentre il Ministro degli esteri sarà
responsabile anche dinanzi al Parlamento, oltre che al Consiglio
europeo che lo ha nominato. Il Consiglio si riunirà in seduta
pubblica all'atto di discutere e adottare leggi dell'Unione, mentre
l'esercizio delle competenze legislative delegate da parte della
Commissione sarà sottoposto ad un nuovo sistema di supervisione del
Parlamento e del Consiglio consentendo “a ciascuno di essi di
revocare la decisioni della Commissione cui muovono obiezioni”. La
Costituzione prevede poi una nuova procedura di bilancio che
richiederà l'approvazione sia da parte del Consiglio che del
Parlamento europeo di tutta la spesa dell'Unione senza eccezione,
“sottoponendo così tutta la spesa ad un pieno controllo
democratico”.
Circa i maggiori diritti per i cittadini, i deputati si compiacciono
che la Carta dei diritti fondamentali è incorporata nella
Costituzione di modo che le disposizioni e le azioni dell'Unione
“dovranno essere conformi” alle norme ivi incluse. Inoltre,
l'Unione europea dovrà aderire alla Convenzione europea dei diritti
dell'uomo “sottoponendosi pertanto alla medesima revisione esterna
cui sono soggetti i suoi Stati membri”. E' poi sottolineato che
nuove disposizioni agevoleranno la partecipazione dei cittadini,
delle parti sociali, delle associazioni rappresentative e della
società civile alle deliberazioni dell'Unione, mentre i cittadini
europei avranno un diritto d'iniziativa in base al quale potranno
presentare proposte su argomenti per i quali ritengono che un atto
giuridico dell'Unione sia necessario per applicare la Costituzione.
I singoli individui, infine, avranno maggiore accesso alla giustizia
nel quadro della legislazione comunitaria.
Tuttavia la Costituzione non è intoccabile: benché essa assicuri
“un quadro stabile e duraturo per il futuro sviluppo dell'Unione
europea”, molti miglioramenti “restano comunque possibili in
futuro”. L’Assemblea ha inoltre adottato un emendamento con il
quale “dichiara la sua volontà di avvalersi del nuovo diritto di
iniziativa che la Costituzione gli conferirà per proporre modifiche
volte a migliorarla”. Ma nell'attualità immediata i parlamentari
ribadiscono la richiesta di “fare tutto il possibile per informare
chiaramente e obiettivamente i cittadini europei in merito al
contenuto della Costituzione”, invitando le istituzioni europee e
gli Stati membri, al momento della diffusione presso i cittadini del
testo costituzionale, a operare una netta distinzione tra gli
elementi già in vigore negli attuali trattati e le nuove
disposizioni introdotte dalla Costituzione.
L'aula ha altresì approvato un emendamento con il quale invita le
istituzioni europee e gli Stati membri “a riconoscere il ruolo
delle organizzazioni della società civile nei dibattiti sulla
ratifica e a mettere a disposizione un sostegno sufficiente per
consentire a dette organizzazioni di impegnare i loro aderenti in
questi dibattiti a livello di tutta l'UE, onde promuovere l'impegno
attivo dei cittadini nelle discussioni sulla ratifica.
I deputati hanno dato un chiaro mandato ai servizi del Parlamento,
compresi i suoi uffici d'informazione, affinché “forniscano
esaustive informazioni in merito alla Costituzione e alla posizione
del Parlamento sulla stessa”. Ricordiamo che il Parlamento europeo
ha 25 uffici d'informazione, uno per ciascuna delle capitali degli
Stati membri, e sei antenne. In Italia vi è un ufficio
d'informazione a Roma e un'antenna a Milano.
La risoluzione “auspica che tutti gli Stati membri dell'Unione
europea siano in grado di completare la ratifica entro il primo
semestre del 2006”, in modo che la Costituzione possa entrare in
vigore il 1° novembre dello stesso anno. Lo scorso 11 novembre la
Lituania è stato il primo Paese a procedere alla ratifica, mentre
il 20 dicembre lo ha fatto l'Ungheria. Nove Paesi decideranno via
referendum (la Spagna sarà il primo, il prossimo 20 febbraio),
altri tredici, tra cui l'Italia e i due già citati, per via
parlamentare, mentre tre Stati membri non hanno ancora deciso a
quale strumento ricorrere per la ratifica.
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