Muhammad Yunus
Il banchiere dei poveri
La finanza e
l'investimento sono sempre stati visti con i parametri del
rendimento, del capitale, dell'interesse. Con tutti i limiti che una
visione monotematica può avere. Da parecchi anni, invece, sta
crescendo una cultura, magari nascosta e poco ridondante, che vede
anche negli investimenti e nella finanza una possibilità di
destinare risorse ad iniziative della massima utilità sociale. Gli
importantissimi studi di Muhammad Yunus sono serviti ad alimentare
applicazioni pratiche che nella realtà hanno rappresentato delle
vere e proprie svolte nel divenire della finanza etica. Strutture
che rispettandone i principi essenziali (trasparenza, partecipazione
collettiva, vitalità economica) e negandosi a attività economiche
che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i
diritti fondamentali della persona, come la produzione e il
commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e
dell'ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei
minori o sulla repressione delle libertà civili, sono diventate nel
corso degli anni dei fondamentali punti di riferimento.
Professor Yunus, cosa ne pensa della globalizzazione?
Io sono un forte sostenitore della globalizzazione. La vedo come
una preziosissima opportunità per i poveri, che potrebbe permettere
loro di uscire dalla povertà velocemente ed efficacemente. Più di
cinquanta per cento della popolazione del Bangladesh è di età
inferiore ai 20 anni. Questi giovani devono trovare opportunità da
dividere con il resto del mondo, non essere chiusi nei loro villaggi
senza futuro per loro stessi. Ē estremamente importante prepararci
per minimizzare il dolore della transizione e ottimizzare i benefici
della globalizzazione . Io mi auguro che il Bangladesh continui i
suoi sforzi e riesca a persuadere i suoi vicini a creare un'area di
commercio libero in Asia del Sud, in particolar modo con l'India e
il Nepal. Per permettere ai poveri di raccogliere i frutti della
globalizzazione dovremo prepararci scrupolosamente. Uno di questi
preparativi è la costituzione di istituzioni per i poveri. Un'area
in cui queste istituzioni sono necessari è il settore finanziario.
Tutto il settore finanziario è diretto verso le persone e le aziende
benestanti. Se non riusciamo a mettere in piedi le istituzioni
finanziarie per permettere ai poveri di trarre vantaggio dall'ondata
di globalizzazione, non potranno parteciparvi.
Dobbiamo smettere di considerare le persone povere come mera forza
lavoro in grado solo di svolgere mansioni ripetitive. I poveri non
sono masse lavoratrici senza cervello. Ognuna di queste persone è un
essere umano molto creativo. Esiste un potenziale enorme in ognuno
di loro. Nel giusto ambiente tecnologico e istituzionale possiamo
facilitare il loro processo creativo e liberare la loro energia,
facendo sì che tutte le opportunità che offre il futuro siano
sfruttate anche dalla persona più povera del mondo. La povertà non è
creata dai poveri. Ē creata dalle istituzioni, dalle politiche, dai
concetti. Se questi rimarranno invariati nell'economia mondiale che
si evolve così rapidamente, i poveri saranno sicuramente superati
dalla globalizzazione. Questo succederà perché non esiste un
meccanismo di passaggio nell'attuale sistema economico che permetta
ai poveri di entrare a farne parte. L'unica soluzione che è stata
inventata dal mondo per aiutare i poveri è la carità pubblica o
privata, il che equivale a lasciare i poveri esattamente nelle
condizioni in cui sono.
Cosa può fare l'Europa?
L'Europa può fornire la leadership. Ē la cosa più necessaria in
questo importante momento della storia. L'Europa può svolgere un
ruolo davvero strategico per utilizzare la globalizzazione e la
tecnologia d'informazione e ottenere un risultato socialmente
auspicabile.
1 - L'Europa può creare una struttura governativa per la
globalizzazione, sotto forma di una Commissione Europea sulla
Globalizzazione. La commissione effettuerà la vigilanza sulle
manipolazioni del mercato da parte di aziende e/o persone assetate
di profitti rapidi, e speculatori. Preparerà delle direttive per
società che commerciano con paesi extraeuropei, e società
extraeuropee che commerciano con l'Europa, in particolar modo
aziende socialmente sensibili sia in Europa che nei paesi del terzo
mondo. Questo creerebbe un ambiente di sostegno per tutti i prodotti
fatti da mani umane in qualsiasi parte del mondo.
2 - Con la creazione di questa commissione l'Europa potrà prendere
l'iniziativa di persuadere il mondo a creare una struttura globale
di vigilanza sulla globalizzazione - per garantire che la
globalizzazione funzioni per le persone e le economie povere.
3 - L'Europa può estendere la sua politica e il suo supporto
finanziario all'obiettivo stabilito al Summit sul Microcredito del
1997 : di raggiungere i cento milioni di famiglie più povere
attraverso il microcredito - e preferibilmente attraverso le donne
in queste famiglie, entro il 2005. Per arrivare a quest'obiettivo,
l'Europa potrebbe creare un Fondo per il microcredito dando supporto
ai fondi di microcredito nei paesi del terzo mondo. (La creazione di
fondi di microcredito locali, sul modello del PKSF in Bangladesh, è
il modo migliore per garantire il rapido diffondersi di programmi di
microcredito mirati e sostenibili in qualsiasi paese.).
4 - L'Europa può creare un "Centro Europeo di Information Technology
per combattere la povertà globale" - per promuovere, adattare,
creare Information Technology per i poveri di tutto il mondo. Questo
centro può avere sedi con iniziative e finanziamenti locali, in
tutto il mondo, e può costruire una rete di persone, aziende,
organizzazioni, Ong, governi che si scambino esperienze, e
promuovere, creare, applicare, l' Information Technology per il
beneficio dei poveri.
5 - L'Europa può influenzare i paesi del terzo mondo per
l'affrancamento delle telecomunicazioni dal controllo governativo,
per permettere al settore privato di espandere la teconologia per
raggiungere tutte le persone, in particolar modo i poveri, molto
rapidamente.
Stiamo entrando in una fase molto eccitante della storia umana.
Mentre questo accade, dobbiamo essrer certi di effettuare i
preparativi adeguati per creare una società di cui essere fieri.
Dobbiamo creare una società che garantisca la dignità umana a ogni
persona su questo pianeta, e in cui nessuno, mai più, soffra
di povertà.
Dal sito
www.feltrinelli.it
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