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La Serbia e l’Europa |
Montenegro 47 membro del Consiglio d’Europa
Si attenuano, intanto, le polemiche per l'inizio del semestre di presidenza della Serbia al Consiglio d'Europa, l’organizzazione sorta nel 1949 per promuovere la democrazia e i diritti umani nell’intero Continente. Dopo le dichiarazioni del procuratore del Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia, Carla del Ponte, e della presidente della Confederazione elvetica, Micheline Calmy-Rey, che hanno invitato la Serbia a collaborare più attivamente con la Corte, il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Terry Davis, ha risposto alle varie critiche in una intervista alla BBC, affermando che la presidenza è a rotazione e cambia automaticamente ogni sei mesi, secondo l'ordine alfabetico. Quindi dopo la presidenza di San Marino è stata la volta della Serbia che come qualsiasi altro Stato membro ha diritto di presiedere il Consiglio per un semestre. Terry Davis ha inoltre precisato che con l’appartenenza al Consiglio d’Europa il Paese usufruisce, tra l’altro, dei giudizi della Corte europea dei diritti dell'uomo e ciò aiuta quei cittadini a costruire e fortificare la democrazia e che a sua volta anche l’Europa trae vantaggio dalla permanenza della Serbia nell’assemblea di Strasburgo perchè questo è l’unico foro di dialogo. Davis ha anche ricordato le pressioni del Consiglio sulla Serbia perché consegni i criminali di guerra al tribunale dell'Aia e che per diventare membri del Consiglio d’Europa i serbi hanno già assicurato alla giustizia diversi responsabili. Se la Serbia ne fosse rimasta fuori - ha osservato Terry Davis - la Convenzione europea sui diritti dell'uomo non si sarebbe potuta applicare e la Corte non avrebbe adesso giurisdizione in quel paese. L’inizio della presidenza di turno della Serbia, ha coinciso con l’ingresso nel Consiglio d’Europa della Repubblica del Montenegro, 47 membro dell’Organizzazione. La cerimonia di adesione ha avuto luogo a Strasburgo, mentre la bandiera montenegrina veniva issata di fronte all’ingresso principale del Palazzo d’Europa accanto a quelle degli altri 46 Stati rappresentati.
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