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Newsletter n°
114 , 6 ottobre 2009
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Dopo l’ampio successo dei si nel referendum irlandese per
la ratifica del Trattato di Lisbona, a Bruxelles si è aperta la
corsa, spiega Giampiero Gramaglia, per chi ricoprirà i
nuovi incarichi al vertice delle istituzioni. Ma per l’entrata
in vigore del Trattato manca ancora un ultimo passaggio. Per
nulla scontato.
Secondo Gian Luigi Tosato, la recente sentenza della
Corte costituzionale tedesca sul Trattato di Lisbona non
ipoteca il futuro dell’integrazione europea, ma piuttosto un
certo modo di realizzarla. Per portare avanti disegni più
ambiziosi di unione politica, è dunque necessario un salto di
qualità in chiave democratica.
Intervenendo nel dibattito promosso da AffarInternazionali
sul ruolo internazionale dell’Italia, AntonGiulio De’
Robertis sottolinea che la nuova stagione di dialogo avviata
dall’amministrazione Obama può rivelarsi particolarmente
funzionale al rilancio di un paese con la storia e le
caratteristiche politico-militari dell'Italia.
Nei negoziati tra il 5+1 e l’Iran che sono appena ripartiti a
Ginevra, la Russia potrà svolgere un ruolo rilevante. La
convergenza di interessi economici e geopolitici che
legano Mosca a Teheran, secondo Andrea Bonzanni potrebbe
rilevarsi decisiva soprattutto in caso di sanzioni economiche
contro la Repubblica islamica.
Nicolò Sartori analizza le significative ripercussioni che la
politica di dialogo con la Russia avviata dal presidente
Obama potrebbero avere sul sistema militare e dell’industria
della difesa di Mosca.
Per uscire dall’impasse, sottolinea Ettore Greco,
l’Europa ha bisogno di un’autentica democrazia
rappresentativa su scala continentale che tragga la sua
linfa vitale da robusti partiti transnazionali e da un uso pieno
e incisivo dei poteri del Parlamento europeo.
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Il Trattato di Lisbona a un uomo
dalla meta - Giampiero Gramaglia
Un uomo solo contro il Trattato di Lisbona: dopo il sì
dell’Irlanda, scaturito a larga maggioranza dal referendum del 2
ottobre, il presidente ceco Vaclav Klaus resta l’ultimo vero
ostacolo al completamento delle ratifiche e all’entrata in
vigore del Trattato. Ancora prima di conoscere il risultato
irlandese - un sì più netto di quanto non lo era stato il no nel
giugno 2008 - il presidente euroscettico aveva detto alla tv
ceca che in nessun caso si sarebbe sentito vincolato ad apporre
la sua firma alla ratifica: "Se gli irlandesi voteranno a
favore, non vuol dire che io un minuto dopo firmerò: prima",
aveva concluso, “aspetterò la nuova delibera della Corte
costituzionale ceca”. ..
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Se la Corte tedesca chiede più
democrazia in Europa - Gian Luigi Tosato
In molti ritengono che la recente sentenza della Corte
costituzionale tedesca sul Trattato di Lisbona abbia posto
limiti e condizioni tali al processo di integrazione, che l’idea
di un’Unione sempre più stretta sia giunta inesorabilmente al
capolinea e sia destinata ad un ripiegamento. In realtà, il
dispositivo della sentenza non incide sul diritto dell’Unione.
Le novità del Trattato di Lisbona non sono censurate. ..
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Le sanzioni all’Iran e il ruolo
chiave della Russia - Andrea Bonzanni
Gli Stati Uniti sembrano avere poca fiducia nella volontà
dell’Iran di giungere ad un accordo sul programma nucleare.
Nonostante lo storico riavvio dei negoziati con il 5+1 (Cina,
Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti più la Germania)
avvenuta il primo ottobre a Ginevra, l’amministrazione Obama sta
infatti già lavorando ad un possibile inasprimento delle
sanzioni economiche, in caso di fallimento delle trattative.
Durante il recente G20 di Pittsburgh, il presidente Obama ha
denunciato con toni particolarmente duri l'esistenza di un
impianto nucleare iraniano segreto, segnalando un mutamento di
atteggiamento da parte americana: Washington appare ora molto
più “allarmista” e in sintonia con le preoccupazioni israeliane.
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La mano tesa degli Usa e la
riforma del sistema militare russo - Nicolò Sartori
La politica di dialogo con la Russia avviata dal presidente
Obama e culminata nella decisione di abbandonare la costruzione
dello scudo missilistico in Polonia e Repubblica Ceca potrebbe
avere significative ripercussioni sul sistema militare e
dell’industria della difesa russi. Il nuovo clima instauratosi
tra Obama e Medvedev indica che la fase della contrapposizione è
definitivamente archiviata. Anche la rivalità tra Russia e Nato
potrebbe attenuarsi, facilitando una gestione concertata dei
problemi di sicurezza in Europa. ..
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Le opportunità dell’Italia
nell’era Obama - AntonGiulio De’ Robertis
Ha fatto bene Stefano Silvestri a sottolineare, nell’ambito
dell’interessante dibattito sul ruolo internazionale dell’Italia
aperto su questa rivista, che il paese ha indubbiamente
“contribuito con poche altre potenze, per lo più occidentali”
alla creazione dell’attuale sistema internazionale. ..
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L’anello mancante della democrazia
europea - Ettore Greco
Per uscire dall’impasse l’Europa ha bisogno di più democrazia.
Non dei referendum nazionali cari agli euroscettici, quasi
sempre pesantemente condizionati da problematiche politiche
estranee a quelle europee ed esposti alle più varie ventate
populistiche. Né delle asfittiche e ingannevoli contese fra
partiti nazionali in cui si risolvono per lo più, ancora oggi,
le elezioni per il Parlamento Europeo (PE) nei singoli Stati
membri. Bensì di un’autentica democrazia rappresentativa su
scala continentale che tragga la sua linfa vitale da robusti
partiti transnazionali e da un uso pieno e incisivo dei poteri
del PE. ..
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