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Esteri G8 su violenze in Iran e crisi di Gaza

 

Trieste, 26 giugno 2009 - I ministri degli esteri del G8 cercano un compromesso su una dichiarazione che stigmatizzi la repressione in Iran. Il vertice di Trieste, che ha l’Afghanistan come primo argomento in agenda, ha dovuto occuparsi della vicenda iraniana. Il ministro degli esteri della Repubblica islamica non ha risposto all’invito dell’Italia e non si è presentato.

Il compromesso da raggiungere è tra i Paesi occidentali, guidati dal ministro degli esteri italiano Franco Frattini presidente di turno, e la Russia, rappresentata da Sergei Lavrov. Mosca vuole che nella dichiarazione ufficiale venga specificato che le questioni legate allo scrutinio elettorale sono un affare interno all’Iran.

Il ministro Frattini si dice ottimista sul raggiungimento di una linea comune: “Abbiamo, nel G8, Paesi come il Giappone e la Russia che hanno relazioni molto strette con l’Iran. Ma davanti alla morte, alla violenza, a fatti così gravi, penso che ci ritroveremo tutti insieme”. Fuori dei palazzi del G8 triestino, manifestanti brandivano cartelli di protesta contro la repressione messa in atto dal regime di Teheran.

Con una forte presa di posizione, il Quartetto per il Medio Oriente ha definito insostenibile la situazione nella Striscia di Gaza e ha chiesto che la distribuzione degli aiuti nel territorio palestinese riprenda in modo incondizionato e immediato. Nella dichiarazione finale della riunione a margine dei lavori dei ministri degli Esteri del G8, Russia, Usa, Ue e Onu hanno riconosciuto “le legittime preoccupazioni di Israele sul fronte della sicurezza”, ma sottolineano la criticità della libertà di movimento e di accesso ai beni per i palestinesi. Il vertice dei ministri degli esteri si concluderà domani.

 

 

 

 

 

 

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