Alessandria d'Egitto, 4 settembre 2007 – Proseguendo la sua missione
in Medio Oriente il ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha avuto
colloqui con il presidente egiziano Hosny Mubarak e il capo della
diplomazia del Cairo Ahmed Abul Gheit. Ed è tornato ad avvertire sui
rischi di una mancata riconciliazione fra i palestinesi. "Siamo
tutti d'accordo – ha detto - che serve unità, altrimenti
l'alternativa sarebbe una lunga guerra civile, cioè un disastro non
solo per i palestinesi, ma anche per tutta la regione e Israele". Ha
quindi ribadito la necessità di "incoraggiare la leadership
palestinese ad avviare la riconciliazione" tra Fatah e Hamas, dopo
la presa di Gaza da parte del movimento di resistenza islamico il 14
giugno scorso.
"Non vedo alcuna contraddizione tra l'idea proposta di un processo
di riconciliazione nazionale assolutamente necessario anzitutto per
i palestinesi, perché – ha detto D’Alema - nessuno vuole due Stati
palestinesi. La soluzione di due Stati vuole dire anche per la
sicurezza di Israele e l'impegno dell'Italia nel processo di pace”.
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