Bruxelles, 22 ottobre 2007 – Il Consiglio Ue ha deciso di accelerare
l'iter della proposta di direttiva con una nuova azione comunitaria
per l'ambiente marino. La nuova normativa impegna gli Stati
dell’Unione europea a elaborare e condividere strategie comuni di
intervento mirate a migliorare la qualità delle acque di interesse
comunitario.
Il provvedimento individua tre macro regioni marine: Mar Baltico,
l'Atlantico nord-orientale e il Mar Mediterraneo, destinatarie di
politiche e piani d'azione elaborati dagli Stati membri in
collaborazione con Paesi terzi che insistano in quelle aree. I
programmi d'azione verteranno sulle misure per tutelare e risanare
l'ambiente marino europeo ma dovranno anche definire i contorni di
uno sviluppo sostenibile di quelle aree garantendo la congruità
ecologica delle attività economiche secondo una pianificazione che
andrà fino al 2021. Ogni Stato dovrà inoltre compiere una
valutazione dello stato ecologico delle proprie acque e dell'impatto
delle attività umane. La valutazione dovrà contenere un'analisi
delle caratteristiche essenziali delle acque (caratteristiche
fisiche e chimiche, tipi di habitat, popolazioni animali e vegetali,
ecc.); una indagine degli impatti e delle pressioni principali
dovuti alle attività umane che incidono sulla qualità; un’analisi
socio-economica dell'utilizzo delle risorse e i costi del degrado
dell'ambiente marino.
Ogni Stato dovrà poi stabilire il buono stato ecologico delle
proprie acque, facendo ricorso a criteri e format che la Commissione
sta predisponendo. Compiuta la valutazione, ogni Stato potrà quindi
poi definire gli obiettivi e gli indicatori necessari per
raggiungere il buono stato ecologico ipotizzato, articolando un
programma di misure concrete ed un programma di vigilanza. Sotto la
supervisione della Commissione Ue (alla quale devono essere
sottoposti i dati relativi a strategie e programmi), ogni Stato
dovrà infine mettere in atto le misure individuate in coordinamento
con quelle degli altri partner.
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