Ankara, 23 ottobre - Le armi della diplomazia sembrano essere
inefficaci di fronte al rapido svolgersi degli eventi. I tentativi
di dialogo avvengono lontano dal confine tra Turchia e Iraq, dove
Ankara ha già dispiegato centomila uomini, carri armati, aerei e
elicotteri.ìManifestazioni contro l'intervento turco si sono svolte
ieri a Kirkuk, nel nord dell'Iraq, mentre a Istanbul hanno sfilato i
sostenitori della soluzione militare. Anche tra i più giovani c'è
chi crede che l'ultima parola ormai spetti all’esercito.
Sono sedici i soldati turchi uccisi negli ultimi giorni dai
separatisti del Pkk che si nascondono tra le montagne al nord
dell'Iraq. Secondo i giornali di Ankara il premier Erdogan ha detto
che la Turchia e gli Stati Uniti potrebbero lanciare un'operazione
militare congiunta contro i ribelli.
Intanto il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha assicurato
che gli 8 militari turchi tenuti in ostaggio "vengono trattati
bene". "Non faremo loro del male", ha detto al quotidiano inglese
“Guardian” un portavoce precisando che saranno trattati come
prigionieri di guerra.
Erdogan a Londra incontra Brown
Londra, 23 ottobre 2007 - Ankara gioca la sua ultima carta
diplomatica: il premier turco Erdogan è arrivato a Downing Street
per incontrare il primo ministro inglese Gordon Brown.
La diplomazia è a lavoro per scongiurare la soluzione militare tra
Turchia e Iraq. Il tentativo e' quello di convincere la Turchia a
sedersi a un tavolo di trattative, il mese prossimo a Istanbul,
insieme a Stati Uniti e Iraq.
Colloqui diplomatici Turchia-Iraq
In missione diplomatica anche il ministro degli esteri turco, Ali
Babacan che è arrivato questa mattina a Baghdad per incontrare le
massime autorità irachene per colloqui sulla crisi causata dai
guerriglieri del Pkk che si annidano nel Nord dell'Iraq. Babacan, ha
precisato che la Turchia non accetta nessuna tregua offerta dai
ribelli curdi del Pkk, trattandosi di una organizzazione
terroristica e non di uno Stato o una forza regolare. "La politica,
il dialogo, la diplomazia, la cultura - ha aggiunto - sono i mezzi
migliori per risolvere crisi come questa". Babacan avrà colloqui con
il premier Nuri al Maliki, con il presidente Jalal Talabani (che è
curdo) e con il ministro degli esteri Hshiyar Zebari.
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