La
Commissione propone di eliminare le restrizioni |
Norme per i servizi senza fili |
Viviane Reding,
Commissaria europea responsabile delle telecomunicazioni ha
dichiarato che “lo spettro radio è una risorsa economica cruciale
che deve essere gestita correttamente in tutta Europa per liberare
il potenziale del nostro settore delle telecomunicazioni. Pertanto
bisogna eliminare le barriere normative e agevolare la realizzazione
delle comunicazioni mobili permettendo alle nuove tecnologie di
condividere lo spettro radio con quelle esistenti. La proposta di
oggi è un passo concreto verso un approccio più flessibile orientato
al mercato per la gestione dello spettro radio in Europa, che
favorirà la concorrenza nell'uso delle bande dello spettro radio e
offrirà ai cittadini europei maggiori possibilità di accesso ai
servizi multimediali". La Commissione propone di abrogare la direttiva del 1987 che contribuì ad assicurare il successo del Gsm in Europa assegnando determinate frequenze radio (900 MHz e 1800 MHz). Oggi il sistema è obsoleto in quanto impedisce alle tecnologie senza fili più avanzate della prossima generazione di usare lo spettro radio attualmente riservato ai servizi Gsm. Per rispondere alle innovazioni tecnologiche e al diffondersi di nuovi servizi paneuropei di comunicazione, la Commissione propone inoltre una nuova decisione che permetterà alle nuove tecnologie di coesistere con il sistema Gsm nelle frequenze 900 MHz e 1800 MHz, garantendo al tempo stesso il funzionamento continuato del sistema Gsm nell'Ue. Secondo la Commissione le misure proposte avranno un effetto economico positivo sul settore e favoriranno la diffusione di nuovi servizi senza fili. Le stime fornite dal settore indicano che su un periodo di cinque anni, l'industria delle comunicazioni senza fili in Europa potrebbe ottenere riduzioni cumulative delle spese di capitale fino al 40 per cento dei costi di rete. La proposta di abrogazione della direttiva Gsm richiede l'approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio europeo dei ministri. La decisione attende semplicemente l'adozione formale da parte della Commissione. Si prevede che tutte le misure proposte saranno attuate entro la fine dell'anno.
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