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D'Alema: sanzioni Ue contro la giunta birmana



Hanoi, 8 ottobre 2007 - L'Unione europea sta mettendo a punto una serie di "misure efficaci" per indurre la giunta militare birmana a porre fine alla repressione e convincerla al dialogo con l'opposizione. Lo ha annunciato il ministro degli esteri, Massimo D'Alema, nel corso di una conferenza stampa ad Hanoi, in Vietnam. Il titolare della Farnesina ha spiegato che le misure saranno adottate lunedì prossimo, alla riunione dei ministri degli Esteri dei 27 a Lussemburgo.

Con i vertici istituzionali vietnamiti, D'Alema ha affrontato, tra gli altri, il tema della situazione a Rangoon: "Abbiamo avuto uno scambio di opinioni con il governo vietnamita che condivide la posizione espressa dall'Asean perché si apra un dialogo" tra la giunta militare e l'opposizione. D’Alema, in procinto di volare a Nuova Delhi, chiederà all'India di far pressione sul vicino birmano perché si "mettano in movimento tutti gli strumenti" in vista della democratizzazione di quel Paese.

Si apprende, intanto, che la giunta militare birmana ha nominato il vice ministro del lavoro come persona incaricata di avere colloqui con la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, che ha vissuto 12 degli ultimi 18 anni agli arresti domiciliari. Secondo quanto annunciato oggi dalla televisione di Stato, Il capo della giunta, il generale Than Shwe, ha affidato ad Aung Kyi, vice-ministro del lavoro, l'incarico "di proseguire le relazioni con Daw Aung San Suu Kyi in futuro". La decisione rientra nelle richieste avanzate dall'inviato dell'Onu, Gambari, che ha concluso la missione nel Paese la scorsa settimana.                  

 

 

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